di Eno Santecchia –
Oramai esperto viaggiatore in solitaria, il civitanovese Marcello Trappolini descrive il suo prossimo, lunghissimo viaggio su due ruote Veracruz (Messico) – Chicago (Stati Uniti). Nella prima metà di febbraio 2014, insieme alla sua inseparabile Vespa Emma, partirà per un nuovo viaggio, stavolta nell’America Settentrionale.
Marcello non va di certo allo sbaraglio, la parte organizzativa del viaggio in Vespa è molto laboriosa, si sta documentando con Internet e mediante i cataloghi delle agenzie di viaggio sull’itinerario con tutto ciò che c’è da vedere. Studia luoghi e distanze sulle carte geografiche per conoscere il percorso, i dislivelli, il meteo e le temperature, senza l’aiuto di specialisti.
Emma è stata revisionata pezzo per pezzo, con l’aiuto di un tecnico della Vespa, per evitare guasti e avarie improvvisi.
Anche le incombenze burocratiche sono pesanti, Marcello deve recarsi all’ACI di Ascoli Piceno per ottenere il “carnet de passage”, la necessaria fidejussione in banca, con il versamento di una cauzione di ben 3.000 euro, invece l’assicurazione RCA dovrà essere stipulata in loco. Occorrono la patente internazionale, il passaporto digitale e anche una buona assicurazione personale per infortuni e malattie.
Bene imballata in una cassa di legno affumicato, Emma sarà imbarcata un mese prima in Italia o in Olanda, fino al porto di Veracruz in Messico. Marcello giungerà in aereo a Città del Messico e due giorni prima giungerà a Veracruz ad attendere l’arrivo di Emma in nave.
Dal quel porto inizierà il tour vero e proprio fino alla penisola dello Yucatan visitando le città di Merida, Villahermosa e i resti Maya a Chichén Itzá, Cancún poi ritornerà indietro a Chicanna, San Cristobal de Las Casas, Oaxaca, Puerto Escondido, Acapulco e Mexico City.
Nella capitale sosterà 4- 5 giorni per visitare la città e i dintorni, poi ripartirà per Leon, Guadalajara e Tepic in direzione nord – est per la Bassa California. A Mazatlan s’imbarcherà su un traghetto per la La Paz; seguirà la costa pacifica, arrivando a Tijuana, al confine con gli Stati Uniti.
Giungerà a Los Angeles in California e poi a Santa Monica, dove inizia la “Route 66”, la famosa strada (aperta l’11 novembre 1926) che dopo 3.755 km conduce a Chicago. La Route 66, una strada storica molto frequentata dai motociclisti con le loro Harley Davidson, attraversa anche città e villaggi.
Il viaggio si snoderà attraverso l’Arizona, il Nuovo Messico, l’Oklahoma, il Missouri e l’Illinois arrivando a Chicago. Il percorso complessivo Messico – Stati Uniti sarà di oltre 13.000 km (più eventuali deviazioni imprevedibili) e finirà nell’aprile 2014.
Ammirerà lo Yucatan, terra degli antichi Maya, i ricchi luoghi archeologici attorno a citta del Messico, la costa pacifica e tutta la penisola della Bassa California.
Negli Stati Uniti il Gran Canyon del Colorado, la Valle della Morte (vicino a Las Vegas), una zona inospitale, dove perdersi o fermarsi troppo a lungo significa morire, valicherà le montagne Rocciose, attraverserà il grande fiume Mississippi e il suo affluente Missouri e le immense praterie del Far West, dove un tempo vivevano gli indiani d’America e, in ultimo gli altopiani Ozark fino a Chicago, sul lago Michigan.
A Chicago, traguardo del viaggio, Emma forse sarà spedita in treno a New York per essere di reimbarcata per l’Italia.
Quest’anno Marcello avrà con sé una telecamera da casco per riprendere il viaggio; rimarrà in contatto con l’Italia quasi esclusivamente con la posta elettronica, per evitare ulteriori spese, tutte a suo carico. Da buon viaggiatore scriverà delle note giornaliere, stanchezza e avverse condizioni meteorologiche permettendo. Come per i precedenti viaggi, anche questa volta Marcello dovrà affrontare da solo decine di difficoltà e imprevisti come eventi naturali, tempeste, frane, ecc. che si presentano immancabilmente chilometro per chilometro.
Difficoltà comprensibili a fatica da chi non ha mai viaggiato da solo, senza tour operator o guide.
Marcello non ha il conforto né il supporto di un’intera troupe televisiva, come le giovani di Donna Avventura, né dei tecnici di Overland, quelli dei camion 4 x 4 colore arancione.
Finora Marcello non è riuscito a trovare nessuno sponsor, ma spera che qualcuno si faccia avanti.
Potete leggere altri scritti di Eno Santecchia nel suo sito www.storieeracconti.it
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