Asia

Viaggio in Giappone, ogni giorno un’emozione

di Eleonora Fornai –
L’uomo è misura di tutte le cose, quelle che sono in quanto sono, quelle che non sono in quanto non sono.
Se viaggiando in Europa viene da pensare che ci sarà sempre qualcuno che vive più a sud di noi, come qualcun altro che vive più a nord; cosa succede spostandosi verso oriente?
La cosa che mi è piaciuta di più del Giappone sono stati. I Giapponesi! Un popolo che è riuscito a risorgere dopo la seconda guerra mondiale con pazienza e dignità, impressionante per come è riuscito a coniugare avanguardia nelle innovazioni tecnologiche e rispetto delle tradizioni.
Avendo a che fare con loro, non mancheranno correttezza, gentilezza, ospitalità e senso del dovere, che faranno del viaggio in Giappone un’esperienza indimenticabile.

Giorno 1: Tokyo.

Arriviamo a Tokyo Narita, con partenza da Roma Fiumicino e scalo a Londra Heathrow con volo British Airways; la compagnia aerea non sarà all’altezza delle aspettative perché accumulerà sei ore di ritardo nel volo di coincidenza di andata e un’ora nel viaggio di ritorno.
Veniamo accompagnati nella visita da una guida gratuita volontaria giapponese, occasione per socializzare ed avere qualche informazione in più.
Il percorso ha inizio dalla stazione ferroviaria centrale di Tokyo, una struttura architettonica immensa divisa in due lati: da una parte si accede al quartiere affaristico di Maronouchi e l’edificio è in stile rinascimentale, al suo interno ricorda vagamente la struttura di Firenze Santa Maria Novella; dall’altro lato si accede al quartiere Jaesu e l’edificio è stato costruito in stile moderno.
Proseguiamo con una passeggiata ai bellissimi giardini del Palazzo Imperiale e ci trasferiamo nel quartiere di Ginza, dove ammiriamo dall’esterno il teatro Kabuki.
Ci trasferiamo con la metropolitana nel quartiere di Shinjuku e proseguiamo con la visita tra i grandi magazzini del quartiere, situati in imponenti grattacieli, con la particolarità che i negozi non si trovano soltanto al piano terra, ma si estendono in altezza ad ogni piano dell’edificio.
Consiglio di salire sul Tokyo Metropolitan Government Offices, uffici governativi con due torri gemelle e terrazza panoramica, per godere di un panorama mozzafiato della città, bellissimo di giorno, stupendo di notte.

Risaliamo sulla metropolitana e raggiungiamo Harajuku dove visitiamo il Meiji-Jingu, uno dei più grandi santuari shintoisti di Tokyo.
Percorriamo l’Omote-Sando-Dori e le vie del quartiere, dove è possibile scorgere teenagers alla ricerca di elaborazione di nuove tendenze in ambito di moda.
Terminiamo la giornata nel quartiere di Shibuya, all’incrocio dove si trova la statua del cane che ha aspettato disperatamente il ritorno del proprio padrone morto; leggenda molto diffusa, infatti statue simili con relativa leggenda si trovano anche ad Edinburgo, a Campiglia Marittima in Toscana e chissà in quale altra città del mondo.
Qualcuno ha sostenuto che Tokyo è la più bella tra le città più brutte del mondo; io non sono d’accordo, perché Tokyo è bella e basta.
E’ una città dinamica, capace di regalare a chi li sappia cogliere stimoli culturali e all’avanguardia in ambito di architettura moderna e moda.

Giorno 2: Tokyo.

Torniamo a Shinjuku per visitare il parco Yoyogi, poi ci trasferiamo nel quartiere di Asakusa per una visita al tempio Sensoji, che custodisce una statua dorata della dea della misericordia Kannon.
Ammiriamo da lontano il Tokyo Sky Tree, il grattacielo più alto della città e raggiungiamo con la metropolitana il parco Ueno.
All’interno del parco, visitiamo il museo nazionale di Tokyo, dove termina l’itinerario della giornata.
Nel museo, sono degni di nota gli investimenti fatti dal governo per i beni culturali, in un paese in cui storia e tradizioni rivestono ancora uno spazio importante.

Giorno 3 : Kamakura.

Attiviamo il Japan Rail pass, abbonamento di una settimana prepagato con cui è possibile accedere ai treni superveloci (shinkansen) e agli altri treni locali della compagnia nazionale JR.
Ottimo investimento, che consiglio a tutti.
Città situata sul mare a circa un’ora di treno da Tokyo, antica capitale del Giappone, Kamakura è ideale per un’escursione di un giorno, per chi cercasse un po’ di relax immerso nella natura.
Dalla stazione di Kita-Kamakura seguiamo un percorso di circa due ore a piedi, che passa attraverso un bosco e conduce verso il Daibutsu, il grande budda di bronzo, che si trova all’interno del tempio Kotoku-in.
Lungo il tragitto visitiamo due templi molto suggestivi, prima di arrivare al Daibutsu.
Terminiamo la giornata con una passeggiata sulla spiaggia e rientriamo in serata a Tokyo, dopo aver ammirato quanto cultura e natura possano fondersi in una sintesi degna di nota.

Giorno 4: Nara.

Partiamo da Tokyo e raggiungiamo Nara passando per Kyoto; andata e ritorno in una giornata è una sfacchinata da matti, ma con il Japan Rail pass è possibile.
A Nara visitiamo il famoso budda gigante in bronzo, conservato nel maestoso tempio del Todai-ji e l’atmosfera di pace che circonda la statua sembra volerti invogliare a perseguire la tranquillità dell’anima come meta spirituale.

Giorno 5: Hakone.

Sveglia la mattina presto per raggiungere il parco Hakone, dove pernotteremo in un hotel immerso nel verde e con all’interno le famose onsen (terme) giapponesi immerse in un giardino paradisiaco.
Dedicheremo la mattinata a un’escursione di qualche ora all’interno del parco, raggiungendo a piedi il lago Ashi; pranzeremo in un ottimo ristorante sulla riva del lago, ci concederemo una mini crociera relax sul lago e torneremo in hotel.
La sera, faremo un’esperienza indimenticabile immergendoci per qualche ora all’interno delle onsen, separate per uomini e donne; occasione per riprendere contatto con noi stessi, attraverso la contemplazione della natura.

Giorno 6: Tokyo.

Rientriamo in mattinata a Tokyo e visitiamo i quartieri di Odaiba e Akihabara.
Odaiba è un’isola artificiale nel cuore della baia di Tokyo e mostra una copia della Statua della Libertà e della Torre Eiffel, ma la vera attrazione dell’isola, per gli amanti di manga e animè, è la statua gigante di Gundam.
Per gli italiani, è interessante una visita al Venus Fort, centro commerciale costruito in omaggio alla cultura italiana, dove possiamo avere un’idea di cosa pensano di noi: siamo rappresentati dalla “via della Bellezza”, ma anche da un negozio di frutta e verdura.
Ci trasferiamo ad Akihabara per perderci tra negozi di elettronica, manga e animè.
In Giappone ogni concetto viene espresso facendo ricorso non soltanto alle parole, ma anche al disegno, possibilmente rappresentato da un cartone animato e nei rapporti umani viene dato ampio spazio alla gestualità (è molto comune l’inchino).
Una giornata trascorsa tra Odaiba e Akihabara è un ritorno all’infanzia.

Giorno 7: Kyoto.

A Kyoto veniamo accompagnati nella visita da studenti universitari, che prestano il loro servizio come guide gratuite volontarie.
La giornata incomincia con una passeggiata nel particolarissimo bosco di bambù di Arashiyama, prosegue verso il tempio Kinkakuji, famoso per il padiglione dorato che si specchia sul lago sul quale si trova; termina presso il tempio Ryoanji.
Kyoto, città particolare per i suoi santuari shintoisti e per i templi buddisti, considerata capitale culturale del Giappone, è stata da qualcuno “venduta” come la Firenze del Giappone in modo improprio perché non esiste un’altra Firenze in Giappone. né in nessun altra parte del mondo!

Giorno 8: Miyajima.

Partiamo da Kyoto, passando per Hiroshima (alla cui visita rinunciamo per mancanza di tempo) e raggiungiamo l’isola di Miyajima, andata e ritorno in una giornata; è un programma da matti, ma ne è valsa la pena e sia il JR pass, che l’efficienza dei mezzi pubblici giapponesi rendono possibile ciò che sembra impossibile.
Il percorso escursionistico è particolarmente bello e i cervi che vagano liberamente per le strade rendono indimenticabile questa esperienza.
Obbligatoria la foto ricordo con il torii rosso (ingresso al santuario) del santuario Itsukushimajinja, che si trova sul mare.

Giorno 9: Kyoto.

Il secondo giorno di visita a Kyoto sarà nuovamente dedicato ai templi: in particolare, a Sanjusangendo, famoso per le mille statue della dea Kannon dalle mille braccia e a Kiyomizudera; farà riflettere su come la religione operi per influenzare le coscienze, ad ogni latitudine, anche se con sistemi diversi.

Giorno 10: Tokyo.

Dedicheremo l’ultimo giorno all’Obon dance festival, festa tradizionale giapponese in cui danzatori con abiti coloratissimi si sfidano tra di loro a squadre, ballando accompagnati da musiche tradizionali giapponesi per mostrare come le tradizioni vadano mantenute e coltivate come patrimonio della propria cultura.
Per chi si trovasse a Tokyo a fine agosto, è un’esperienza indimenticabile.
Il giorno seguente lasceremo il Giappone, con le lacrime agli occhi e il cuore in mano.

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Pubblicato da
Marco

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