di Roberto Platia –
Un viaggio durato 32 giorni senza fermarci un istante, in una terra immensa, una terra gigantesca. Arrivo all’ aeroporto international diViracopus a Campinas nello stato di Sao Paulo, e inizio a vedere un aspetto completamente diverso dall’Italia, dal colore vivaci dei vestiti che esplodono. Due giorni a Campinas e si prosegue 600 km verso Sud a Curitiba nello Stato del Paranà, una città modello del Brasile, sistemata bene, dai trasporti alle organizzazioni cittadine con bei prati verdi, parchi, e giardini, con aria molto più fresca.
Zia Silvana ci porta in giro per visitare questa splendida città, nei parchi si vedevano inquieti i capivara, anatre, oche, e tanti altri animali che arricchiscono ed abbelliscono questo splendido Stato. Finita questa visita ci spostiamo a Campinas per poi andare a San Paolo dove ci aspettano calorosamente amici di Marcela. La città si fa sentire con molta afa inimmaginabile, e per placare il caldo inizio a bere cerveja cioè birra, e mangiare mandioca, molto buona devo dire, assaggiata per la prima volta lì sul posto. In una festa conosco moltissimi amici, molto simpatici, sorridenti e solari.
Approfitto a visitare la immensa San Paolo, mi dicevano di prestare attenzione in alcuni posti, ma pur avendo prestato questa attenzione non ho notato nulla di pericoloso, niente che ma fatto pensare la pericolosità di questa città. Devo dire con franchezza che la città non mi è piaciuta così tanto, ma dal punto di vista finanziario è il cuore del Brasile. Passati circa quattro giorni si riparte nuovamente, nel frattempo si avvicinano le feste Natalizie, queste passate in un altro Stato a Minas Gerais, 300 KM a nord di San Paolo con tutta la famiglia di Marcela la mia ragazza, con lei condivido tantissimi viaggi.
Trascorsa la festa di Natale ci spostiamo per passare il Capodanno (all’Universo Parallelo) in un festival della Bahia, quando arrivo lì rimango attonito, arrivavano persone da tutta l’America, anzi da tutto il mondo, dalla Svezia, al Giappone, Italia, insomma circa ventimila persone, tutti carichi a zaino in spalla e tende e tutto l’occorrente per passare una settimana tra musica e mare, un mare bellissimo, la temperatura del giorno fissa sui 38 gradi.
Ho avuto modo di assaggiare molte altre specialità del nord-est a 3 ore e mezzo da San Paolo. Finita questa ulteriore tappa ci spostiamo a Campinas per poi nemmeno il tempo di prendere coscienza e si riparte per Rio de Janeiro altri cinque giorni nel completo relax. Anche lì ci aspettano tanti amici, e amici che sono venuti a trovarci per passarsi il fine settimana assieme, tra mare, sole e churrasco un piatto tipico di carne cotta su spiedoni alla brace, insomma un piatto che ancora oggi in Italia mangio.
Che dire di Rio, una bellezza davvero indescrivibile dai colori all’atmosfera invitante, la visito con molta cura, mi ci vedo bene in questa città, ci abiterei tutto l’anno, d’altronde lì è estate sempre. Ultima tappa di questo viaggio, non volevo ritornare in Italia, perché ritornando devo sentire i problemi della nostra Nazione, dallo Spread, alla disoccupazione i Giornali che ininterrottamente ne parlano, creando una influenza insopportabile.
Ma comunque sono rientrato in Italia, e del Brasile sono rimasto affascinato, mi è piaciuto tanto, ci ritornerò senz’altro!