Italia

Vacanze nell’incantevole Val d’Orcia e dintorni Toscani

di Antonella –
Quest’anno abbiamo deciso di trascorrere la nostra vacanza in Toscana, sono stati 10 giorni indimenticabili, abbiamo conosciuto tanta gente cordiale e posti molto belli. La Val d’Orcia è un’incantevole e tranquilla zona, culla di numerose piccole città d’arte dai nomi non molto conosciuti al grande turismo, ma non per questo poco importanti e capaci di soddisfare le aspettative dei visitatori che qui giungono. Si trova nel cuore delle terre senesi, é un parco naturale iscritto nella lista dei beni quale patrimonio dell’umanità. Non un singolo bene, non un centro storico ma bensì un intero territorio, quello del Parco della Val d’Orcia, é stato riconosciuto unico ed eccezionale (al mondo) per il suo paesaggio culturale. Si hanno delle vedute da cartolina, ogni tanto incontravamo turisti in mezzo alla strada, che immortalavano qualche paesaggio, i classici ornamenti di cipressi tipici di queste zone, campi di grano e di girasoli, casali in pietra che sbucavano improvvisamente lungo le stradine di campagna, e naturalmente spettacolari vigneti e uliveti. Appollaiate a dominare dall’alto questi miracoli della natura, in cima alle colline, sono le cittadine medievali. La Val d’Orcia é attraversata interamente dalla Cassia, mentre i paesi sono collegati tra di loro, da strade asfaltate e ben segnalate. Potete, se volete, scegliere alcune strade panoramiche che collegano i paesi, che offrono paesaggi e scorci indimenticabili. I paesi distano tra di loro pochi chilometri, per cui é facilmente visitabile anche da chi non ha molto tempo.

19 AGOSTO
Siamo partiti da Roma io e il mio ragazzo e siamo giunti al nostro agriturismo, il quale é stato la base per visitare la valle e dintorni toscani. In verità ci ho impiegato molto tempo a trovare l’alloggio, perché qui i prezzi sono abbastanza alti. Ma essendo testarda, alla fine ci sono riuscita a trovare ciò che desideravamo e ve lo consiglio. Il nostro agriturismo si trova nel cuore della Valle a Castiglione d’Orcia, é a conduzione famigliare Lido e Marisa sono state delle persone veramente eccezionali erano pronte a soddisfare ogni nostra esigenza. Dispone di 5 appartamenti deliziosi, (dotati di ogni comfort) per cui é sempre pieno, in quanto ci sono gli abitudinari che prenotano di anno in anno (siamo stati fortunati a trovare posto!! Bisogna prenotare con largo anticipo). Ogni appartamento dispone di giardino e ha il posto auto, c’é anche un parco giochi per bambini, ci siamo trovati benissimo. Il loro sito é www.poggioalvento.net abbiamo pagato a testa 23 euro, nulla ha confronto con i prezzi della zona. Abbiamo sistemato le nostre cose e abbiamo fatto conoscenza con gli altri ospiti del posto.

20 AGOSTO
Inizia la nostra vacanza abbiamo visitato Bagno Vignoni, Vignoni Alto e Contignano. A 5 Km dall’agriturismo, lungo la via cassia si trova Bagno Vignoni é un piccolissimo centro termale medievale. Impossibile non visitare!!! La piazza principale ha una piscina termale, tra gli illustri frequentatori vi furono S. Caterina da Siena e Lorenzo il Magnifico. Le acque sgorgano dal sottosuolo al centro della vasca, ad una temperatura di 50° e sono utilizzate nell’attiguo stabilimento per curare affezioni sia dell’apparato osseo sia delle mucose; ha un’azione tonificante sull’apparato cutaneo. Sotto il porticato vi è un piccolo santuario dedicato a Santa Caterina da Siena.
Un’altra cosa da visitare é il Parco dei Mulini, non sono naturalmente mulini a vento, sono dei canali scavati nella roccia in cui scorre l’acqua termale che scende dalla rupe. Sotto si vedono delle piscine dove si può fare il bagno; ci siamo fermati mezz’ora, incuriositi dalla gente che si rilassava facendo il pediluvio in questi canali, naturalmente l’abbiamo fatto anche noi. (Ricordatevi di portare, una piccola asciugamano per poter asciugare i piedi). Ahimè!! ci siamo dovuti alzare per proseguire la nostra gita siamo andati, riprendendo la macchina a Vignoni Alto, é un piccolo borgo immerso e seminascosto nel verde della collina, vi sono alcune torri in pietra e una semplice chiesetta romanica. L’attrazione che ne rende degna la visita é la visione mozzafiato sulla valle. Dopo aver scattato molte foto, siamo ripartiti per Contignano, chi si trova ad agosto in questi luoghi non si può assolutamente perdere la sagra del”raviolo” é molto famosa e sicuramente capirete il perché. Armatevi di pazienza se non arrivate presto, poiché la coda per mangiare è veramente notevole già dopo le ore 20.00. Dopo aver cenato abbiamo fatto una passeggiata lungo le strade del borgo medievale. Una volta oltrepassata la porta, vi ritroverete in Piazza della Torre, molto carina, con il suo pozzo al centro. Da lì si ramificano poi le due viuzze principali che vi faranno fare un giro immerso nella storia e nei panorami. Seguendo questo percorso, potrete anche visitare la chiesa di Santa Maria Assunta.

21 AGOSTO
Abbiamo visitato: San Quirico d’Orcia, Montalcino, l’Abbazia di San Antimo e l’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore San Quirico d’Orcia era distante dal nostro agriturismo 2,5 chilometri, la cittadina prende il nome dal martire-bambino S. Quirico, che fu messo a morte all’età di tre anni con sua madre Giulitta durante l’impero di Diocleziano, nel 304. Secondo la biografia della santa, quando Giulitta fu condannata a morte, il governatore avrebbe voluto risparmiare il bimbo, ma S. Quirico dichiarò di essere cristiano e di voler morire con sua madre. Sentito ciò, il governatore, afferrò il bimbo per le gambe e gli sbatté la testa sui gradini del tribunale. Entrando nel paese la prima cosa che colpisce l’attenzione sono le mura che cingono per buona parte il centro antico. E’ di origini etrusche, la prima volta che si fa menzione di San Quirico, é a proposito di una controversia sorta nel 712 fra le diocesi di Siena ed Arezzo per il possesso di alcune pievi, fra cui quelle di San Quirico in Osenna. Il nome “Osenna” conservato fino al XVII secolo si riferiva ad un corso d’acqua che doveva trovarsi nelle vicinanze del paese. Ci sono molte cose da vedere anche se la cittadina é piccola: La Collegiata, consacrata ai SS. Quirico e Giulitta, fu costruita nel XII secolo, é uno splendido edificio romanico con aggiunte gotiche e barocco. Nell’interno possiamo ricordare un trittico di Sano di Pietro raffigurante una Madonna col Bambino e Santi, sul pavimento vi é una pietra tombale del Principe Enrico di Nassau, morto a San Quirico, vi é anche un coro ligneo della fine del 1400. Ci é piaciuta molto é imponente e molto preziosa. Accanto alla Collegiata si erge l’immensa mole del Palazzo Chigi fatto costruire nel secolo XVII dal cardinale Flavio Chigi. Proprio di fronte, c’é il Palazzo Pretorio, oggi dopo un sapiente restauro, ospita l’Ufficio del Turismo e la direzione del Parco Artistico Naturale e Culturale della Val d’Orcia. Sulla piazza principale si affaccia la Chiesa di San Francesco, chiamata Chiesa della Madonna. All’interno si possono ammirare: sull’altare maggiore, la bellissima Madonna attribuita ad Andrea della Robbia e l’Angelo e la Madonna, attribuiti a Francesco di Valdambrino, discepolo di Jacopo della Quercia. Abbiamo poi visitato gli Horti Leonini, un bel esempio di giardino rinascimentale all’italiana. Fu progettato da Diomede Leoni intorno al 1540. Al centro é visibile una statua di Cosimo III. Il cardinale Chigi commissionò la statua per ringraziare il Granduca della concessione del titolo di Marchese di San Quirico. Al termine di Via Dante Alighieri (ossia la via principale) c’é un’altra chiesa romanica S. Maria Assunta. L’elemento più significativo é il portale con dei draghi, l’interno é molto semplice. Accanto alla chiesa c’é il “Giardino delle Rose” da cui si può accedere per andare agli Horti Leonini. Di fronte la Chiesa c’é lo Spedale della Scala, da vedere é all’interno un pozzo del cinquecento. Infine non dimenticate di fare qualche foto alla porta dei Cappuccini, molto suggestiva. Ci siamo poi diretti a Montalcino, marcata é la sua impronta medievale, la città é famosa essendo la patria di uno dei più importanti rossi d’Italia, il Brunello. La sua posizione é magnifica, al vertice di un colle tra le valli dell’Orcia, dell’Asso e dell’Ombrone, che domina dall’alto del suo colle i 3000 ettari di vigneti che le hanno dato fama e ricchezza. I panorami sono una delizia senza fine. La prima cosa che abbiamo visitato é la rocca (costo 3,50 euro, chiude alle 18.00), i biglietti si fanno all’interno dell’enoteca che si trova nel castello, dove si possono degustare i vini (un bicchiere di Brunello costo 8 euro), non l’abbiamo provato perché i prezzi sono veramente elevati!! L’imponente fortezza fu eretta nel 1361, sopra l’entrata spicca la balzana, stemma di Siena. Varcato l’accesso si ammirano le mura merlate e una torre. Vedute spettacolari si hanno dalla passeggiata sugli spalti. Montalcino é Brunello, lungo tutte le sue vie ci sono negozi che espongono i vini in confezioni, sembra di entrare in gioiellerie.
Girando per la città si possono ammirare numerose opere architettoniche di epoca medievale, a cominciare dalle mura di cinta, il Palazzo Comunale, i Loggiati di Piazza del Popolo, la Cattedrale in stile neoclassico (costruita su un antica Pieve del XI sec.), il Santuario della Madonna del Soccorso, la Chiesa di Sant’Egidio e le bellissime chiese trecentesche di Sant’Agostino e di San Francesco (oggi diventato un centro di soggiorno dei vigili del fuoco). Mi hanno detto, che un appuntamento fisso per la vita montalcinese é caratterizzato dalla Sagra del Tordo, chi ha la fortuna di visitare la cittadina, l’ultima domenica di ottobre può assistervi. Si tratta di un importante rievocazione storica di un torneo con l’arco tra i quattro Quartieri della città, che rammenta le cacciate al cinghiale dell’epoca medievali, mentre un lungo corteo con sontuosi costumi dell’epoca si snoda per le vie cittadine, accompagnato da musiche e dai balli popolari. A 9 km dal centro di Montalcino, in direzione di Castelnuovo dell’Abate, sorge la bellissima Abbazia di San Antimo, il cui tempio monumentale (XII sec.) si presenta come uno dei più alti esempi romanico-francese presenti in Italia. Da Montalcino la strada serpeggia in discesa tra pendii coperti da querce, lecci ed olivi. Percorrere la strada é per gli occhi un puro piacere, l’abbazia sorge solitaria in una valle, chiusa da basse colline, l’unica traccia con il mondo esterno é il villaggio di Castelnuovo dell’Abate, su una di queste colline. S. Antimo fu un sacerdote romano martirizzato al tempo di Diocleziano. Recuperato dal fiume Tevere, nel quale il suo corpo era stato gettato, fu in seguito canonizzato e divenne il santo patrono di Montalcino. Si dice che Carlo Magno, abbia fondato l’abbazia di ritorno da Roma, nel 781. La leggenda narra che, mentre passavano per questa zona, le sue truppe furono colpite da un epidemia. Il re pregò perché accadesse un miracolo. Un angelo apparve dicendogli di raccogliere un tipo d’erba e di darla alle sue truppe con del vino. Il rimedio funzionò, a titolo di ringraziamento Carlo Magno fondò S. Antimo. Entrando nell’Abbazia si verrà rapiti dall’atmosfera, soprattutto se avrete la fortuna di ascoltare i canti gregoriani dei monaci. E’ a tre navate con colonne ornate da splendidi capitelli. Un altro gioiello prezioso che abbiamo avuto l’onore di vedere é l’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore. Erge solitaria sopra un’altura dominante il paesaggio delle crete senesi, é accessibile da Buonconvento o Asciano. E’ una vera città in forma di ministero, ha un parco di circa un chilometro immerso nei cipressi, pini, querce e olivi. Nella discesa che si deve percorrere per arrivare sul piazzale della chiesa, si incontra anche una peschiera cinquecentesca, che rendeva il monastero autosufficiente per l’approvvigionamento richiesto dalla regola nei periodi dell’anno in cui era inibito il consumo della carne. (la discesa naturalmente non pesa, ma la salita un po’ si, ma ne vale veramente la pena!!!). L’abbazia é molto grande, vi consiglio di visitare per prima cosa gli interni della chiesa piena di affreschi stupendi. All’interno vi sono tre chiostri: il chiostro grande; il chiostro di mezzo e il chiostro piccolo. Il chiostro grande, ha forma rettangolare, sulle pareti ci sono affreschi bellissimi sulla vita di San Benedetto, i più antichi sono di Luca Signorelli altri del Sodoma. (armatevi di macchina fotografica!!). Nel chiostro di mezzo, vi é un affresco del Sodoma che ritrae il frate cuoco del monastero. Il chiostro piccolo é di clausura. Anche gli altri ambienti dell’abbazia sono riccamente affrescati, come il refettorio. Dal chiostro grande, si sale in biblioteca dove sono custoditi quarantamila volumi antichi. In fondo, sotto una scala a due rampe si accede alla farmacia, con un importante raccolta di vasi del secolo XVII. Gli orari di apertura e chiusura sono molto rigidi (9-15-12-00 e 15-15-18-00).Se avete la fortuna di esservi nell’orario giusto, potrete assistere alla messa, cantata con canti gregoriani come nell’Abbazia di San Antimo. Abbiamo ripreso la strada del ritorno, stanchi ma felici di aver trascorso questa bella giornata, ci siamo fermati a cenare in una graziosa trattoria a San Quirico – Trattoria Bar Osenna – Via Dante Alighieri, 42 – chiusura mercoledì – con cucina tipica toscana, ha un giardino sul retro dove è molto piacevole mangiare. Tavoli e sedie sono in ferro battuto. Abbiamo speso, mangiando di tutto 18 euro a testa.

22 AGOSTO
Un’altra giornata, nella splendida valle, abbiamo visitato: Castiglione d’Orcia, Bagni San Filippo, Fosso Bianco, Abbadia San Salvatore e Radicofani Castiglione d’Orcia é un grazioso borgo sotto le pendici del Monte Amiata, é raccolto attorno all’unica fortezza, la Rocca Aldobrandesca (non visitabile), e ha conservato la sua struttura medievale originale. Da vedere é la piazza principale: piazza il Vecchietta, soprannome dell’architetto, scultore e raffinato pittore rinascimentale. Ciò che la rende speciale é la pavimentazione originale settecentesca in acciottolato e al bellissimo pozzo centrale. L’edificio più rilevante é il Municipio, che conserva un affresco, di scuola senese, databile all’inizio del XV secolo. L’edificio sacro più importante é la chiesa dei SS. Stefano e Degna, eretta nel XVI secolo, all’interno vi sono due stupendi affreschi attribuiti a Girolamo del Pacchia. Vi é anche una Pietà scoperta durante un intervento di restauro.
In questo piccolo borgo, vi é anche una chiesetta romanica, la chiesa di S. Maria Maddalena con un bel portale, l’interno é semplice.
Ciò che attira di più il turista é la Rocca di Tintinnano (costo 3 euro, con lo stesso biglietto si visita anche una mostra nella chiesa di San Giovanni Battista – orari 10.00-13.00 – 15.00-18.00), questa fortezza é aggrappata alle ripide pendici di una collina, dalla sua terrazza, abbiamo goduto di una vista mozzafiato della Valle d’Orcia, Monte Amiata e dei dintorni. Ci siamo diretti poi a Bagni San Filippo é una piccola cittadina dove vi é una sorgente termale, deriva il suo nome da San Filippo Benizi, un santo eremita del Medioevo che qui si nascose quando seppe di un movimento sorto per promuoverne l’elezione a pontefice. Secondo la leggenda, l’acqua minerale prese a sgorgare naturalmente dopo che il santo ebbe colpito il suolo col proprio bastone. Con il tempo fu costruita una stazione termale e le potenzialità d’alloggio, furono incrementate, con la trasformazione di numerose case del paesino in strutture ricettive. Il paesino non presenta nessun edificio di interesse storico, la località che attira molti visitatori é il Fosso Bianco. Fare una passeggiata é d’obbligo (consiglio scarpe comode), ci si arriva per uno scosceso percorso nel bosco. Le acque che sgorgano in questa località, hanno lasciato depositi di calcare, le quali hanno dato vita ad un paesaggio, fatto di rocce bianche dalle forme più disparate. C’é un’enorme montagna che ricorda un iceberg, veramente suggestiva.
Abbiamo ripreso la macchina in direzione di Abbadia San Salvatore, qui abbiamo visitato l’Abbazia San Salvatore, con la sua splendida cripta longobarda del VII secolo. Nei pressi di questa cittadina c’é la splendida Radicofani, la nostra ultima tappa del giorno. E’ il paese più meridionale della Val d’Orcia. Sorge alle falde di una rupe vulcanica che si erge a 896 metri sul mare, tra le valli dell’Orcia e del Paglia, coronata da un imponente fortezza che per secoli dominò il valico di confine tra la Toscana e il Lazio. La prima cosa che abbiamo visitato naturalmente é la fortezza (costo 3 euro, chiude alle 19.00), é impegnativo salire, ma ci si può riposare, perché in ogni piano della torre, c’é una piccola esposizione museale, dalla cima si può vedere un panorama unico a 360 gradi, eccezionale, abbiamo scattato tantissime foto, é difficile spiegare, le emozioni che ci ha suscitato la visione da cartolina di questi posti. La fortezza, é comunemente detta di Ghino di Tacco, il “Falco della Val d’Orcia”. In questo castello il re della strada, rinchiudeva molti personaggi, fermati dai suoi “falchetti” sulla via Cassia. Le sue imprese furono celebrate dall’Alighieri e dal Boccaccio. Nella parte alta del paese si trova il Palazzo Pretorio, sede attuale del Comune. Discendendo la via principale si trova la chiesa di S. Agata, con all’interno un crocefisso ligneo trecentesco. Nella piazza di fronte, c’é la chiesa di S. Pietro Apostolo in stile romanico, con interni molto preziosi. Nei giardini pubblici adiacenti la piazza, c’é la statua in pietra di Ghino di Tacco. Un po’ fuori dal paese si trova la grandiosa Villa Medicea “La Posta”, essendo proprietà privata, abbiamo scattato qualche foto da fuori. Abbiamo concluso la nostra giornata, con una cena a Radicofani, Ristorante Pizzeria “Il Pama” – Via G. Marconi 3 – chiuso lunedì – Provenendo dalla Cassia, il ristorante si trova subito prima del paese a sinistra (strada per la Rocca). Il Ristorante offre menù che variano dai 12 ai 20 euro. E’ un ambiente semplice, pizza buona e dai prezzi molto contenuti. Si ha la possibilità di mangiare all’aperto sotto un pergolato.

23 AGOSTO
Oggi abbiamo deciso di spostarci dalla valle per andare a visitare Chiusi. Chiusi, é una graziosa città d’arte etrusca, ho notato però che é poco turistica, é veramente un peccato, perché racchiude nel suo piccolo centro storico, tantissime cose da vedere. Per prima cosa abbiamo visto il Museo Archeologico Nazionale (costo euro 4 chiude alle 20.00). Esternamente é molto bello, perché ha la forma di un tempio con le sue classiche colonne. Il museo custodisce urne funerarie, vasi, sarcofagi e diversi reperti etruschi. La maggior parte di questi sono stati rinvenuti nelle tombe presenti nel territorio di Chiusi. Con lo stesso biglietto, fuori dal paese, riprendendo la macchina, abbiamo visitato con la guida, due tombe quella del Leone e quella della Pellegrina. Quella del Leone è interessante per la struttura a croce, mentre all’interno non troviamo niente; in quella della Pellegrina invece sono ben conservate urne cinerarie e sarcofagi.
Purtroppo è chiusa la tomba della Scimmia (mi dicono la più bella). Il suo costo é di 2 euro é visitabile il martedì, il giovedì e il sabato dalle 11.00 alle 16.00.
Visitiamo la cattedrale di San Secondiano, é tra le più antiche della Toscana (VI sec.), fu costruita con pilastri e capitelli romani. La navata sembra decorata con mosaici, ma in realtà fu dipinta da Arturo Viligiardi nel 1887. C’é un autentico mosaico romano al di sotto dell’altare.
Nel chiostro della cattedrale, acquistiamo i biglietti per visitare il Museo della Cattedrale (Museo + Labirinto di Porsenna costo euro 4), custodisce sculture romane, longobarde e medievali. Ci sono 4 sezioni: epigrafico-scultorea, sala degli argenti, codici miniati e una sala che raccoglie le pitture. L’attrazione, secondo noi più interessante é il labirinto di Porsenna. Sotto tutta la collina di Chiusi si estende un sistema di cunicoli e gallerie, si tratta di un sistema ingegnoso di drenaggio ed approvvigionamento idrico, attivo già in epoca etrusca. Partendo dall’Orto Vescovile, dopo aver esplorato circa 120 metri di gallerie si arriva ad una cisterna etrusco-romana, dalla quale si risale all’interno della torre campanaria per godersi il panorama sulla Val di Chiana. La guida ci ha spiegato tante cose, ci ha dato anche delle giacche, perché nel labirinto, faceva un po’ freddo. Vale la pena farci un salto, é veramente molto particolare questo tragitto. Infine abbiamo visitato il Museo Civico (costo 3 euro) anche qui la visita é con la guida, si possono vedere tantissimi sarcofagi di diverse ere, romane e etrusche, il giro finisce con la vista di un pozzo che sembra un laghetto, veramente molto bello. Per vedere tutti questi musei, c’é anche un biglietto cumulativo per poter risparmiare qualcosa, noi non lo sapevamo, però siamo stati molto contenti di aver conosciuto questa cittadina, piena di attrattive turistiche, piena di chiesette romaniche e tante viuzze per potersi perdere tra i vari negozietti. Siamo ritornati all’agriturismo dove Lido e Marisa, avevano organizzato una cena, per tutti gli ospiti, siamo stati molto bene e poi siamo andati a nanna.

24 AGOSTO
Siamo di nuovo in giro per la Valle. Oggi abbiamo visto: Ripa d’Orcia,
S.Anna in Camprena e Pienza
Ripa d’Orcia é vicinissima all’agriturismo, la vediamo sempre dall’alto, é edificata su una rupe a strapiombo dell’Orcia. Siamo andati a vederla da vicino, é una delle fortezze meglio conservate della Valle. Essendo di proprietà privata, é stata trasformata da poco in un country residence, il biglietto per la sola visita é di 4 euro, il biglietto con acquisto di prodotti aziendali é di 2 euro, noi abbiamo deciso di non entrarci e abbiamo fatto delle foto esternamente.
S. Anna in Camprena, sorge a sette chilometri da Pienza, al centro di una splendida oasi di verde. Da vedere é il bellissimo refettorio, dove vi sono un ciclo di affreschi, databili 1503-1504, raffiguranti, nella parete di fondo, la moltiplicazione dei pani e dei pesci e nella parete di ingresso scene con San Benedetto in trono circondato dai monaci, la Pietà, la Madonna col Bambino, S. Anna e due monaci olivetani. Il tutto é opera del Sodoma. Oggi questa chiesa, é un centro culturale, una curiosità, é che in questi luoghi é stato girato il film del Paziente Inglese. Diversi film sono stati girati nella Valle anche scene del famoso film “Il Gladiatore”. Pienza è un piccolo gioiello rinascimentale, che deve la sua fortuna per aver visto nascere Enea Silvio Piccomini, il futuro papa Pio II. Fu lui infatti, che trasformò il piccolo borgo di Corsignano in Pienza: città di Pio, appunto.
L’architetto che ridisegnò la cittadina era il fiorentino Bernardo Gambarelli detto il Rossellino (da cui deriva il nome della via principale). E’ un piacere passeggiare, nel Corso Rossellino, perdersi tra le viuzze dai nomi romantici, (via del bacio, dell’amore, della fortuna), tra le belle e antiche case di pietra e cotto, fino a giungere a piazza Pio II dove si può visitare la cattedrale dedicata all’Assunta, una cosa che attira oltre i suoi dipinti é la luce proveniente dalle grandi finestre a vetrata volute esplicitamente da Pio II. Abbiamo visitato il Palazzo Piccolomini (costo 7 euro) adiacente al duomo il quale é stato la dimora dei discendenti di Pio II fino al 1968. La guida ci ha fatto vedere gli appartamenti che includono la camera e la libreria del papa. All’interno del palazzo c’é un cortile, ornato di colonne, che immette in una loggia che si affaccia in un giardino, da qui si ha una vista spettacolare sulla Valle. Un altra chiesa da visitare é San Francesco, ha una sola navata, ha stupendi affreschi che narrano la vita di San Francesco. Il suo chiostro oggi é adibito a ristorante (peccato!!). Il papa impose ai cardinali di contribuire alla costruzione di Pienza facendo erigere palazzi di loro proprietà. Vi sono palazzi molti belli come il palazzo Vescovile detto il Borgia (ospita il Museo Diocesano), il palazzo comunale, il palazzo degli Ammannati, prende il nome da Giacomo Ammannati, cardinale di Pavia, che lo fece innalzare. Era il più caro e intimo amico del papa e, a differenza degli altri cardinali, continuò ad andare a Pienza anche dopo la morte del papa, attratto dalla tranquillità e dalla vallata circostante. Il palazzo si trova esattamente di fronte a Palazzo Piccolomini e la sua facciata é decorata con bellissimi cornici in pietra e le insegne dei Piccolomini e degli Ammannati. La cosa che attira di più é l’atmosfera che si respira, come il Brunello sta a Montalcino, il Pecorino sta a Pienza. Ci sono lungo il corso e nelle vie adiacenti negozietti che vendono il pecorino. Le buone forchette qui hanno di che lustrarsi gli occhi e l’acquolina. è inevitabile! Da certe vetrinette si vedono pile piccole e grandi di pecorino, “Pecorino di Fossa”, “Pecorino Ubriaco”, “Stagionato nella Cenere”, “Stagionato in foglie di Noce” . E non parliamo dei salumi, che penzolano appetibili tanto a completare il quadro, i prezzi anche qui chiaramente sono molto alti!! Si rimane stupiti dalla presenza di tanti fiori sui davanzali e sulle finestre ad abbellire la già stupenda aria del borgo. Pienza é una bomboniera, visitabile in poche ore ma ti lascia nel cuore molti ricordi. Uscendo da Pienza, direzione Cassia, s’incontra dopo un chilometro l’antica pieve di Corsignano, consacrata ai SS. Vito e Modesto. Ha più di mille anni e presenta motivi di grande interesse e particolarità, il campanile a pianta circolare, le decorazioni del portale con temi mitologici e fantastici, la torre cilindrica. Papa Pio II fu battezzato in questa pieve romanica. Assolutamente da non perdere!!! Abbiamo concluso questa giornata in un ristorante a San Quirico “Il Garibaldi” Strada Statale 2 – Via Cassia 17 – chiuso mercoledì – percorrendo la via cassia, si incontra il ristorante appena entrati in San Quirico. Si trova in un edificio costruito al di là di un area di servizio Tamoil. Abbiamo cenato, prendendo specialità tipiche toscane e abbiamo speso 18 euro a testa, mangiando bene.

25 AGOSTO
La nostra giornata l’abbiamo dedicata a Siena.
Siena é una città d’arte che non ha bisogno di essere descritta, perché é molto turistica, é conosciuta non solo per il palio ma anche perché racchiude ricchezze inestimabili. Non é la prima volta che la visitiamo, é molto bello perdersi nelle sue viuzze del centro e nella sua piazza del Campo. Una cosa negativa é che anche questa volta, abbiamo notato, la mancanza di pulizia delle strade, nelle vie del centro storico, e il vedere sdraiate le persone nella piazza, secondo noi le fa perdere molto del suo fascino. Oltre alle chiese più importanti come le basiliche di S. Domenico, di San Francesco, di Santa Maria di Provenzano, il Santuario di Santa Caterina, da non perdere é una visita al Duomo (Vi é il biglietto cumulativo di 10 euro, si visita oltre il duomo, il museo dell’opera, il Facciatone, la cripta, il battistero e l’oratorio di San Bernardino). La facciata del duomo, purtroppo é in ristrutturazione, ma abbiamo visto delle cose che quando ci siamo venuti non erano visibili, innanzitutto i pavimenti sono completamente visibili (fino al mese di ottobre), prima non era così, ci sono dei mosaici bellissimi, e ci sono delle ricchezze all’interno da farti perdere il fiato (libreria Piccolomini, le cappelle di Michelangelo, Bernini, Pisano). Il Museo dell’opera é la tappa fondamentale per chi si appresta a visitare Siena, rappresenta la massima raccolta artistica della città. Sono conservati i capolavori di Duccio di Buoninsegna, la più grande pala di altare mai realizzata, la splendida vetrata circolare, opere che si affiancano a capolavori come la Madonna con il Bambino di Donatello. Alla fine del percorso museale, ci sono delle scale che ti portano al Facciatone, dalla sua terrazza (siamo quasi all’altezza della Torre del Mangia), si domina la città. Fuori dal duomo, scendendo le scale, si vede il battistero veramente stupendo, non sapevamo dove guardare, sulle panche ci sono anche degli specchi, utilissimi per vedere gli affreschi sui muri, da notare anche la Fonte battesimale.
La cripta sta vicino al Battistero, sono state recentemente portate alla luce porzioni di pitture su muro, risalente alla seconda metà del 1200. Anche l’oratorio di San Berardino merita una visita, con la sua chiesa imponente.

26 AGOSTO
Oggi abbiamo visitato Monticchiello e Montepulciano Monticchiello é un borgo medievale minuscolo, ma ne vale la pena vederlo. Si trova a 7 chilometri da Pienza, su una collina da cui si gode un meraviglioso panorama. Prima di entrare nel paesino, c’é un terrazzina da cui si gode una vista stupenda su Pienza. Al centro del borgo, c’é una chiesa molto bella, dedicata ai SS. Leonardo e Cristoforo. Davanti all’ingresso un ampia scalinata conduce ad uno splendido portale. L’interno é a navata unica, sorprendente nella sua semplicità. Il motivo per cui è famoso questo paesino è il “teatro povero” che si rappresenta nelle sue strade e piazze con attori e gli autori sono gli stessi paesani; qualche volta vengono coinvolti anche i turisti.
Abbiamo ripreso la macchina e dopo 7 chilometri eravamo a Montepulciano. Si trova tra la Val di Chiana e la Val d’Orcia, su di un colle a 605 metri sul livello del mare. Il centro urbano si sviluppa lungo un corso che sale lungo la collina, raggiungendo la piazza centrale, Piazza Grande, qui é il cuore del paese, oltre il Duomo, ci sono molto palazzi monumentali, il Palazzo Municipale con la torre edificato nel XIV secolo, il Palazzo del Capitano, sede della Pretura e del Tribunale, il Palazzo Nobili Tarugi, il Palazzo del Monte. Lungo il corso, ci sono tante deliziose chiese romaniche, di fronte la Chiesa di Sant’Agostino c’è un’originale costruzione in mattoni sormontata da un “pulcinella” che segna le ore.
Anche qui le vetrinette dei negozi offrono confezioni del Vino Nobile, per chi é amante del vino.
La cosa che ha attirato la nostra attenzione, é stato il Tempio di San Biagio, sorge solitario, fuori il paese, é costruito in travertino di colore bianco perlato, é un vero é proprio gioiello rinascimentale, fu opera di Antonio da Sangallo.
Siamo ritornati verso Castiglione d’Orcia e abbiamo cenato nella Trattoria Il Cassero, si trova dietro la piazza, si mangia molto bene, abbiamo pagato 16 euro a testa.

27 AGOSTO
Oggi la nostra giornata é stata dedicata alla magnifica città di Volterra e a San Gimignano. Volterra é edificata su un dorsale collinoso, fra le valli dell’Era e del Cecina, cinta da una doppia cortina di mura, l’etrusca e la medioevale, Volterra, in provincia di Pisa, (m. 545 s.l.m.) è uno dei centri più importanti della Toscana, sia per la presenza di monumenti che attestano le civiltà che si sono succedute nel corso di trenta secoli, sia per la lavorazione dell’alabastro i cui manufatti costituiscono oggi uno dei più tipici e tradizionali prodotti di esportazione dell’artigianato italiano. E’ stato piacevole gironzolare lungo le sue viuzze, piene di negozi, ogni oggetto di qualsiasi forma era fatto di alabastro. Ci sono molte cose da vedere, innanzitutto il Museo Guarnacci (costo 8 euro comprende anche la visita al Museo di Arte Sacra e alla Pinacoteca), é uno dei più importanti musei etruschi italiani, ci sono migliaia di oggetti e di testimonianze del mondo degli Etruschi. I pezzi più rappresentativi del museo, sono l’ombra della sera e l’urna degli sposi. La Pinacoteca é ospitato nel Palazzo Minucci Solaini, conserva testimonianze preziose dell’arte a Volterra. Purtroppo non abbiamo fatto in tempo a visitare il Museo di Arte Sacra per via degli orari.
Abbiamo visitato un altro Museo il più grande della Toscana, il Museo della Tortura (costo 8 euro), non é la prima volta che visitiamo musei di questo genere, ma per chi si impressiona lo sconsiglio, é fatto molto bene accanto ad ogni strumento di tortura c’é una didascalia e la foto, tutto accompagnato da una musica di sottofondo medioevale. A noi é piaciuto molto, certo sono venuta a conoscenza di strumenti di tortura che non immaginavo che potessero esistere, é questo mi ha molto sconcertata. Nella Piazza dei Priori, si affacciano il palazzo vescovile, il palazzo pretorio, e il Duomo dedicato a S. Maria Assunta, l’interno é a tre navate, é ricco di opere d’arte, di fronte al duomo c’é il Battistero, veramente bello. All’interno del parco archeologico c’é una necropoli etrusca, (costo 2 euro, comprende la visita anche al teatro romano), é una area archeologica, con le fondamenta di due templi; il Teatro Romano é un’imponente struttura ed é in gran parte visibile, nelle sue gradinate, nelle aree dell’orchestra e della scena. La fortezza che domina Volterra é molto bella ma non é visitabile per ovvi motivi . é un carcere di massima sicurezza. Anche se piccola, questo gioiello di cittadina, non mi aspettavo che fosse così piena di ricchezze. Nel tardo pomeriggio, ci siamo diretti verso San Gimignano, la città delle Torri, qui abbiamo fatto una passeggiata, la cittadina é piccola, ha un unica via principale che sbocca nelle due piazze più importanti: Piazza della Cisterna e Piazza del Duomo, il quale à consacrato a Santa Maria Assunta (purtroppo era chiuso). Anche questa cittadina minuscola é piena di turismo, sia per via delle sue bellezze, sia per la vendita del vino: il Vernaccia, le cui vetrine dei negozi sono piene.

28 AGOSTO
Questa é stata una giornata dedicata al completo relax, dopo aver girato così tanto, avevamo proprio la necessità di riposarci. Abbiamo preparato le nostre valigie e siamo stati ad oziare nell’agriturismo.

29 AGOSTO
Abbiamo salutato i nostri nuovi amici, é a malincuore siamo ripartiti, ma prima di rientrare a Roma, abbiamo fatto un ultima gita a Pitigliano, la città del Tufo. Dopo innumerevoli curve, appoggiato su uno sperone di tufo appare Pitigliano é uno splendido borgo le cui case si confondono con la roccia sottostante e viceversa. Qui ogni epoca ha lasciato un segno: etrusca, romana e medievale. Ci sono tante cose da vedere: gli Archi dell’acquedotto Mediceo: costruiti tra il 1636 e il 1639 questi archi sono caratteristici dell’immagine di Pitigliano. Sono due grandi archi sorretti da un pilastro e collegati a tredici archi più piccoli. Nel centro storico vi sono tre vie principali collegate da una fitta rete di vicoli, alcuni dei quali finiscono a strapiombo sulla rupe.
Da visitare sono sia la Chiesa di Santa Maria, sia il Duomo. Vi é anche una Fortezza Orsini, costruita tra il 1543 e il 1545 per volontà del conte Gianfrancesco Orsini.
Infine il Palazzo Orsini, costruito tra la fine del XV e la prima metà del XVI secolo fu la residenza dei Conti di Pitigliano e Sorano. Il palazzo oggi ospita due musei: il Museo Civico Archeologico e il Museo di Palazzo Orsini, insieme alla Biblioteca e all’Archivio storico comunale e alla Biblioteca e all’Archivio storico diocesano. Siamo andati a pranzo a Sorano, ve lo consiglio é un Agriristorante, La sala da pranzo si affaccia su un laghetto con animali, l’asinello le caprette…un posto veramente particolare basta visitare il loro sito internet. E’ un bellissimo casolare in tufo, abbiamo mangiato benissimo, tutti i prodotti provenienti dalla loro azienda e abbiamo pagato 18 euro. Agristorante Aia del Tufo Podere Poggio la mezzadria San Valentino – Sorano
Tel: 056.4634039 – Sito: www.aiadeltufo.com
Un ultimo consiglio, anche il treno é uno strumento prezioso per visitare la valle. Noi non l’abbiamo potuto utilizzare perché in agosto non c’erano le partenze. Si chiama Treno Natura, sono simpatiche littorine degli anni cinquanta, in qualche caso il convoglio é composto dai vecchi vagoni, con i sedili in legno, ed é trainato da sbuffanti locomotive a vapore dei primi anni del Novecento. La nostra vacanza é terminata, non dimenticheremo questi posti ci hanno molto arricchito. Ho chiesto informazioni sulla Val d’Orcia, facendomi spedire materiale informativo dall’ATP di Siena e visitando il sito www.parcodellavaldorcia.com. Per qualsiasi consiglio, sono pronta ad aiutarvi, potete scrivermi, alla prossima avventura!!

Il Viaggio Fai da Te – Hotel consigliati in Toscana

 

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Marco

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