di Alessia Pascucci –
Ho spesso sentito parlare di Torino come di città grigia, legata al retaggio industriale della FIAT, alle giornate fatte di nebbia e smog. Eppure, esiste un luogo comune più sbagliato di questo? Vorrei portarvi, almeno con le parole, nella magnifica città sabauda, ex capitale d’Italia e ancora con un’atmosfera in cui la nobiltà si respira, si osserva e si…mangia!
Per girare Torino e ammirarne tutte le bellezze servirebbero ben più di tre giorni, ma abbiamo dovuto fare di necessità virtù. Vorrei iniziare con due consigli utili per viaggiatori:
- un abbonamento ai mezzi pubblici, se siete buoni camminatori, non è così importante: noi albergavamo in centro, e ci siamo sempre mossi a piedi approfittando delle belle giornate di sole
- abbiamo invece trovato molto conveniente fare la Abbonamento Musei Piemonte card. Si tratta di una tessera con la quale è possibile accedere a tutte le principali attrazioni della città per un anno intero e senza limiti, a soli 52 euro. Puoi acquistarla sul sito ufficiale o direttamente sul posto (noi l’abbiamo fatto all’info point di piazza Castello)
Giorno 1 – dal mercato del Balon al parco del Valentino
Una delle mie grandi passioni sono i mercatini dell’usato, e a Torino viene organizzato ogni sabato (ma anche la seconda domenica del mese) quello del Balon, in una zona poco fuori dal centro pedonale accanto all’altrettanto famoso mercato all’aperto di Porta Palazzo.
L’atmosfera è verace e affollata e si vende davvero di tutto, dal mobile della nonna alle spezie, fino agli abiti vintage importati dagli Stati Uniti e ai giocattoli della nostra infanzia.
Partendo da lì ci siamo diretti verso le porte Palatine (uno dei pochi resti visibili del passato romano della città) fino al Duomo, dove viene esposta la Sindone, e poi al Palazzo Reale, una delle imperdibili attrazioni, con stanze e stanze nelle quali rivivere i fasti della Real Casa Savoia.
Proprio lì accanto c’è anche il Palazzo Madama, una vera e propria depandance del Palazzo Reale, abitata da Maria Cristina di Borbone, con uno scalone realizzato da Filippo Juvarra (un nome che ricorre nell’architettura torinese!) che vi farà diventare principesse per…5 minuti!
Da Piazza Castello si estende tutto il centro. Via Garibaldi, l’arteria pedonale e commerciale, e via Po, con gli onnipresenti portici – molto utili in caso di pioggia! – che portano verso il simbolo della città: la Mole Antonelliana, oggi adibito a bellissimo museo del Cinema.
Attenzione: l’ingresso al museo, incluso nella card, è diverso da quello all’ascensore che porta in cima alla Mole, che viene invece gestito dalla società dei trasporti locali GTT.
Proseguendo lungo i portici di via Po si arriva poi a piazza Vittorio Veneto, pare una delle più grandi d’Europa. Sicuramente una delle più suggestive, con una vista stupenda verso le colline che costeggiano la città e alla chiesa della Gran Madre.
Da lì, se le gambe ve lo consentono, potrete proseguire verso sud costeggiando le rive del Po e raggiungere il parco del Valentino, uno dei tanti polmoni verdi della città. Non si tratta però di sola natura: il Valentino è anche arte, con l’omonimo palazzo oggi sede universitaria, la fontana dei 12 mesi e …perfino una ricostruzione di un maniero medievale! Un luogo incantevole dove concludere in modo romantico una giornata intensa.
A cena abbiamo scoperto le piole, tipiche osterie dove è possibile gustare i piatti della tradizione piemontese come i tomini al bagnetto verde, la carne cruda “battuta al coltello”, l’insalata russa e gli agnolotti al sugo d’arrosto. In questo sito abbiamo trovato alcune delle migliori in città: quella dei Valenza, perfetta per un pranzo dopo la visita al Balon, e quella di Ranzini, piccolissima ma davvero molto caratteristica. Qui ho anche scoperto il mio grande amore: la bagna caoda! Una saporitissima salsa alle acciughe e aglio perfetta per condire i peperoni arrostiti (e uccidere con l’alito il proprio partner!)
Giorno 2 – dal Museo Egizio alla basilica di Superga
Abbiamo dedicato il secondo giorno al motivo principale della nostra visita a Torino: il museo Egizio! Da brava insegnante di storia ho apprezzato tantissimo il nuovo allestimento, realizzato qualche anno fa, che rende molto coinvolgente e divulgativa la visita, anche con bimbi a seguito.
Usciti dal museo, non potevamo esimerci da un ulteriore giro in centro, nella parte che il giorno prima avevamo trascurato: ho amato sia piazza Carignano, dove si trova l’omonimo palazzo già sede del primo parlamento italiano, sia piazza San Carlo. E qui, da buona napoletana, è immancabile il gesto scaramantico di schiacciare …gli attributi del toro sotto i portici della piazza, magari dopo aver preso un buon caffè in uno dei bar storici della città, il café Torino.
Il pomeriggio è stato dedicato a un altro must see della città: la basilica di Superga, che si affaccia dalla collina torinese e il cui sguardo abbraccia tutta la città. Per raggiungerla bisogna arrivare alla periferia nord est della città, dalla quale parte la “cremagliera”, una specie di trenino a ruote dentate che si arrampica verso la vetta dell’omonimo colle.
Nella cripta della chiesa, costruita come ex voto dopo la vittoria sabauda sull’esercito francese, sono sepolti tutti i reali di casa Savoia fino all’unificazione dell’Italia (da allora furono sepolti al Pantheon). Le guide sono state molto coinvolgenti, ma ciò che più ho apprezzato è la stupenda vista sulla città dall’alto del belvedere!
Due piccole curiosità: per realizzare la Basilica l’architetto Juvarra (sì, lo stesso di palazzo Madama!) ha dovuto “appiattire” il colle di diverse decine di metri. Ed è proprio qui che andò a schiantarsi, in un tragico giorno nebbioso della primavera del 1949, l’aereo del grande Torino. Proprio dietro la basilica troverete il memoriale ai campioni morti nell’incidente.
Giorno 3 – la Reggia di Venaria, il parco della Mandria e…i saluti!
In realtà dovrei parlare di giorno due…e mezzo, visto che il treno che ci avrebbe riportato a casa partiva nel primo pomeriggio. Ma siamo riusciti a sfruttare bene anche quest’ultimo scampolo di weekend a Torino con una visita a un altro pezzo da 90 della sabaudità: la stupenda Reggia della Venaria Reale.
Per raggiungerla è disponibile una navetta che collega la stazione di Porta Susa a quella che è l’elegantissima tenuta di caccia dei Savoia. Il parco circostante, chiamato “la Mandria” è una infinita distesa verde nella quale è ancora possibile vedere cervi e altri animali selvatici, a un passo dalla città.
L’immenso giardino attorno alla Reggia è, per gli amanti della botanica come il mio compagno, un sogno a occhi aperti. Ma lo è anche l’immensa serie di stanze e gallerie del palazzo, nelle quali chiudendo gli occhi è ancora possibile sentire la musica e le voci di chi l’ha popolata per tanti secoli. Tra le curiosità da non perdere, la scuderia che custodisce le carrozze utilizzate dai reali e perfino una barca a remi in stile veneziano!
La sensazione, riguardando le foto nel viaggio di rientro, è di aver visto tantissimo eppure di non aver visto ancora tutto. È stata una splendida parentesi, un antipasto che credo porterà presto ad altre esplorazioni in Torino e nel Piemonte!