di Paola Cresto –
Con un volo TAP Milano-Lisbona-Natal siamo giunti nella capitale dello stato del Rio Grande do Norte: Natal. Qui abbiamo soggiornato al bellissimo Serhs Grand Hotel (www.serhsnatalgrandhotel.com) situato sulla lunga spiaggia della Via Costeira (10 km), davanti al Parque das Dunas. L’hotel è dotato di piscine, centro benessere, centro congressi, 5 ristoranti con ottima cucina locale ed internazione ed ogni amenità; le camere sono curatissime e confortevoli, così come le aree comuni. La splendida vista sull’oceano e su Natal gli fanno meritare davvero tutte e 5 le stelle! Natal è famosa per il suo mare, ma è anche ricca di luoghi di interesse storico, come il Forte Dos Reis Magos del XVI secolo, la cattedrale di Nossa Senhora da Appresentaçao, il convento di Sao Antonio, il teatro liberty e l’ex penitenziario in stile neoclassico, ora centro per l’artigianato. Il punto forte di Natal sono però le spiagge: Ponta Negra è la più famosa e frequentata da tanti turisti e dai locali; è lunga alcuni km ed è nota per la duna di sabbia bianca alta 120 m, il Morro Do Careca, che taglia a metà la collina di foresta e si getta in mare.
Questa baia offre acque calme, ma subisce l’effetto delle maree per cui si allarga e si restringe nelle varie ore della giornata. I primi km del lungomare di Ponta Negra sono un susseguirsi di baracas – rudimentali chioschi bar – ristoranti ed abitazioni basse, mentre i km successivi sino alla Via Costeira lasciano il posto ai grandi hotel ed ai palazzi residenziali. Il litorale prosegue con la lunghissima Praia da Barrera D’àgua, dove sorgono i più begli hotel di Natal, poi Praia de Areia Preta, piena di bar e locali notturni con musica dal vivo fino a tardi, Praia dos Artistas, preferita dai surfisti per le sue acque mosse, ed infine Praia do Meio e Praia do Forte, proprio di fronte al Forte dos Reis Magos In ogni spiaggia è possibile noleggiare lettini e ombrelloni per pochi R$, ed anche tavole da surf e body board; qui infatti lo sport più praticato è proprio il surf: tutti cavalcano le onde. Lungo la spiaggia poi transitano tutto il giorno gli ambulanti, che dai loro carrettini vendono bibite, gelati, spiedini e frutta, oltre che i tipici bikini brasiliani, parei e souvenir. Durante la nostra settimana di soggiorno, abbiamo intervallato giornate in spiaggia, tra bagni, beach volley e surf, con un po’ di shopping nei centri commerciali nei pomeriggi di pioggia (il Praia Shopping ed il Natal Shopping Center) ed alcune escursioni lungo la costa. Vi sono diverse agenzie turistiche che organizzano escursioni; le più note sono Criand Brasil (www.criandbrasil.com), Marazul (www.passeiodebuggy.com.br) e Ponta Negra Buggy (pnbuggy@hotmail.com); inoltre sulla passeggiata di Ponta Negra si trovano diversi chioschi che propongono escursioni sulla costa.
La nostra prima escursione è stata lungo la costa Nord: passando per Praia Redinha, che sorge ai margini del Rio Potengi, ed il villaggio di Santa Rita, abbiamo raggiunto Genipabù, famosa per le sue dune mobili sulle quali ci siamo avventurati con il nostro buggeiro credenciado, un autista di buggy autorizzato che ci ha fatto inerpicare sulle dune più alte per poi scendere a rotta di collo, facendo curve paraboliche che sfidavano la forza di gravità. A bordo del suo buggy abbiamo raggiunto la vetta delle dune per ammirare dall’alto lo spettacolo: sabbia finissima che si butta nelle lagune color smeraldo circondate da palmeti, il mare turchese e la spuma bianca delle onde a fare da cornice. Qui è possibile fare sand-boarding (con una tavola simile a quella da snowboard) ed anche un giro a dorso di cammello (alquanto strano per il continente Americano!) che qui chiamano Dromedunas.
Poi abbiamo percorso in buggy un tratto di spiaggia per riprendere la strada interna fino al Rio Ceará-Mirim, dove siamo stati traghettati sull’altra riva con delle zattere a remi che abili manovratori governano da una sponda all’altra del fiume cercando di non far arenare le zattere sulle molte secche che si formano nel fiume per via dei detriti. Dalla spiaggia di Graçandu, con un altro tragitto in buggy tra le dune abbiamo raggiunto Pitangui; qui abbiamo sostato alla Laguna: fresche acque dolci collegate al mare da canali sotterranei, dove è possibile nuotare ed anche noleggiare kajak e pedalò, oltre che rinfrescarsi con una bibita o un’acqua di cocco verde ad una delle baracas o all’ombra dei gazebi. Proseguendo ancora tra le dune e le strade sterrate, abbiamo raggiunto la spiaggia di Jacumã: una piccola baia protetta dal reef e circondata da palme. La principale attrattiva del luogo è la sua laguna, dove l’ingegno dei locali ha dato vita all’aero-bunda, una sorta di seggiolino con una carrucola artigianale fatta con corde e ritagli di copertoni: un capo della corda viene fissato in vetta alla duna mentre l’altro capo al lato opposto della laguna, 20 metri più in basso. Il “passeggero” scivola lungo la corda con la carrucola per circa 50 m, raggiungendo l’acqua della laguna dentro la quale si lascia cadere dal seggiolino. Davvero emozionante! E poi c’è lo ski-bunda: seduti su una tavoletta di legno ci si lascia scivolare dalla cima della duna per circa 50 m fino a raggiungere la laguna ed entrare dolcemente in acqua. Sia in cima alle dune che a bordi della laguna ci sono chioschi di bar e ristorantini, oltre che piccole baracas di souvenir. Ancora qualche km in buggy lungo la costa e si raggiunge Muriù, dove abbiamo sostato per un paio d’ore: il tempo di pranzare al Naf-Naf, grazioso ristorante sulla spiaggia dove ci siamo poi goduti una sosta doverosa per relax e bagno tra le onde spumose. Proseguendo per altri 15 km si arriva a Praia de Maracajaù, dove è possibile fare snorkeling ed immersioni in piscine naturali dalle acque calme e cristalline su un litorale corallino lungo oltre 7 km, oppure passare un pomeriggio al parco acquatico Ma-Noa, con piscine, cascate, toboga e scivoli, ideali per chi vuole divertirsi.
Il litorale a Sud di Natal offre altrettanti luoghi unici, come Pipa, il paradiso del surf, e Baìa Formosa, un villaggio di pescatori affacciato su due bellissime spiagge tranquille. Passando per la bellissima Praia di Tibau do Sul, con le sue falesie di scogliera rossa che giungono fino alla Baia de Cacimbinhas, si giunge a Pipa, al confine con lo stato di Paraiba. Fino a pochi anni fa’ era un semplice villaggio di pescatori, ma ora Pipa è una meta turistica molto ambita per le sue acque cristalline e la sabbia bianchissima che scricchiola sotto i piedi come la neve fresca. Le strutture si stanno moltiplicando: pousadas, negozi e ristoranti sono ovunque, dalla zona del porto sino alla collina. Il paesaggio però rimane unico: la foresta di palme, le scogliere di rocce rosse, le spiagge ed il mare di tutte le sfumature di turchese, le onde spumose, gli aquiloni multicolori dei kite-surf che si stagliano sul cielo terso. Dagli alti muraglioni di arenaria sopra la Praia do Amor si possono ammirare le spiagge bianche e le baie protette, habitat naturale di delfini e tartarughe. Praia do Madeiro è il punto ideale per l’avvistamento dei delfini; abbiamo avuto la fortuna di vederli nuotate vicinissimi a noi mentre eravamo in acqua a surfare. Questa spiaggia è in una baia protetta e con onde lunghe, quindi ideale sia per nuotare che per i principianti del surf; inoltre è possibile anche prendere qualche ora di lezione dai giovani surfers locali che noleggiano le tavole.
Praia do Amor è invece la spiaggia al top per chi pratica surf e kitesurf: è battuta da forti venti in quanto la baia è molto aperta e queste sono le condizioni ideali per creare l’onda perfetta, adatta ai surfer più esperti e scatenati. Anche qui c’è un bar/ristorante che affitta lettini ed ombrelloni, accanto alla consueta scuola di surf con noleggio tavole. Vale la pena di ricordare che Praia do Amor è stata nominata una tra le 10 più belle spiagge brasiliane e merita assolutamente questo titolo.
Il top della nostra vacanza, però, è stato l’arcipelago di Fernando de Noronha, a poco più di un’ora di volo da Natal, situato nell’Atlantico a circa 350 km dalla costa Nord Est del Brasile, sotto l’Equatore; conta tra 21 isole e isolotti ma l’unica abitata è appena di 26 km2 Fu scoperto nel 1502 dai portoghesi e subì nei secoli le invasioni e dominazioni dei conquistadores europei. Dal 1988 è parco protetto, infatti la presenza dei turisti è limitata a 420 al giorno, previo pagamento di una tassa ambientale: qui nidificano sule, cormorani e fregate; le tartarughe vengono a deporre le uova in una spiaggia protetta; i delfini (Golfinhos Rotador) giocano in queste acque: insomma è un paradiso. Gli abitanti del luogo sono per lo più contadini e pescatori, e sono molto ospitali e cordiali con i turisti. La vita a Fernando si svolge così: se si fanno immersioni si parte subito dopo colazione, verso le 8.00, prelevati dal bus del diving center e si rientra verso le 13.00. Dopo di che ci si può muovere tra una spiaggia e l’altra, pranzando ad uno dei chioschetti delle spiagge, oppure nei vari ristorantini a kg che ci sono sull’isola (c’è persino una creperia) e dedicandosi alle passeggiate in spiaggia o al trekking nei sentieri segnalati che uniscono vari punti panoramici dell’isola, giocando a beach volley, facendo surf, o snorkeling nelle piscine naturali create dalla bassa marea, o semplicemente prendendo il sole o leggendo un buon libro fino al tramonto. La sera poi, ci si sposta per cena in uno dei tanti ristorantini dell’isola, che nel weekend offrono anche ottima musica dal vivo, e si continua ballando e bevendo qualche birra alle baracas di Praia do Cachorro o da Conceiçao, ma ovviamente la vita del subacqueo inizia presto, quindi diventa difficile tirare tardi.
Abbiamo soggiornato alla Pousada Barcelar (www.pousadabarcelar.com.br), molto comoda per raggiungere il porto e le spiagge, vicina al supermarket ed ai bar e ristorantini. Sull’isola c’è un servizio bus che collega l’isola da un capo all’altro, ci sono buggy-taxi, oppure si può noleggiare un dune-buggy con cui si è liberi di girare l’isola. La natura è stata generosa con Fernando, infatti l’isola offre ai turisti panorami unici. Sul litorale del Mar de Dentro si incontra Praia do Cachorro, con due chioschetti bar e noleggio sdraio; a seguire la piccola Praia do Meio, il proseguimento naturale della precedente, raggiungibile con un sentiero o via mare con la bassa marea; poi la lunga Praia da Conceiçào, la spiaggia preferita dai surfisti nei mesi invernali, nota per il Morro do Pico, uno sperone roccioso che si erge dalla foresta. Quindi Praia do Boldrò, do Americano e do Bode, collegate tra loro fino a Praia Cacimba do Padre: sono l’ideale per lunghe passeggiate, la sabbia è scura e c’è una folta vegetazione alle loro spalle Qui di fronte si trovano le due formazioni rocciose più curiose dell’isola dopo il Morro do Pico: i Dos Irmaos. Da qui un altro breve sentiero porta a Baia do Porcos, la più particolare per lo snorkeling in quanto con la bassa marea si creano splendide piscine naturali ricche di pesci. Baia do Sancho si raggiunge con una breve camminata nella foresta e vi accede con una scaletta metallica arroccata alla parete: sabbia bianca con acqua smeraldo. Baia do Sueste, invece, è l’ideale per avvistare le enormi tartarughe marine che nidificano proprio qui: le guide del progetto TAMAR accompagnano i turisti nello snorkeling ed è facile avvistare le enormi tartarughe nuotare tra i fondali rocciosi. Praia da Atalaia è un’altra baia ideale per lo snorkeling, previa autorizzazione dell’Ibama (il centro per la tutela e salvaguardia dell’ambiente marino) che limita l’accesso a 20 persone al giorno per non intaccare l’habitat naturale di pesci e tartarughe. Nel Mar de Fora si trovano invece Praia do Leào e Ponta das Caracas: punti spettacolari per l’impetuosità delle onde contro le rocce.
Sull’isola ci sono 3 centri sub: Aguas Claras a Vila do Boldrò, Nornha Divers ed Atlantis Diver (www.atlantisnoronha.com.br) entrabi a Vila dos Remedios; noi ci siamo affidati a quest’ultimo. La loro flotta è composta da 3 catamarani ed i divemaster sono preparati e cordiali. Inoltre in barca è sempre presente del personale extra per la preparazione ed il controllo delle attrezzature e l’assistenza ai divers. I siti di immersione sono molteplici e offrono ai subacquei bei fondali ed anche diversi relitti. I siti del Mar de Fora, rivolti verso l’Atlantico, hanno buona visibilità da Novembre a Luglio, mentre quelli del Mar de Dentro, rivolti verso le coste Brasiliane, normalmente hanno acque calme da Aprile a Novembre mentre da Dicembre a Marzo le onde intorbidiscono l’acqua riducendo la visibilità. Il sito di immersione viene programmato sul momento, quando si è in barca al porto, infatti solo allora il capitano decide il sito da raggiungere in funzione delle condizioni meteo e del mare. Pertanto è molto difficile pianificare in anticipo i siti in cui ci si vorrebbe immergere. La ns. prima immersione è stata al Buraco do Inferno (bellissime formazioni rocciose e fondali molto vari, profondità max 25 m), la seconda alle Cagarras (si scende su un fondale roccioso dove ci sono varie grotte riparate, profondità max 32 m). Le successive quattro, in giorni diversi, a Caverna da Sapata (una grande grotta sottomarina con pareti ricoperte di coralli e spugne colorate ed un fondo sabbioso dove si fermano a dormire le razze, max 28 m) e Laje Dos Irmaos (basse formazioni rocciose coperte da spugne e coralli dove ci siamo imbattuti in diversi squaletti). In ogni immersione abbiamo avvistato squali, razze, barracuda, tartarughe, pesci angelo e pappagallo, e cernie; dove i fondali erano più rocciosi e con antri protetti abbiamo anche trovato granchi, aragoste e murene. La temperatura dell’acqua è sempre intorno ai 27°C con buona visibilità, nonostante in alcuni giorni abbiamo fatto immersioni durante gli acquazzoni che hanno caratterizzato la nostra vacanza. All’Equatore la nostra Estate viene erroneamente considerata Inverno da noi europei; ma di fatto si differenzia in quanto le temperature sono miti (26/28°C) con clima secco e temporali, mentre l’Inverno è molto più caldo a causa della forte umidità; invece la stagione delle piogge vera e propria va da Febbraio a Giugno. Infatti tutti i Brasiliani incontrati durante il ns. viaggio ci hanno confermato che questo Agosto è stato parecchio anomalo, segno che il global warming abbia stravolto anche il clima del Brasile. Tuttavia ciò non ci ha impedito di godere appieno di tutte le bellezze che offre questo splendido e selvaggio arcipelago dell’ospitalità dei suoi abitanti.
www.noronha.pe.gov.br
www.ilhadenoronha.com.br
www.golfinhorotador.org.br
www.noronhatur.com.br www.pousadasnacionais.info/pousadas-fernando-de-noronha.php
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