di Valentina e Michele –
Treno per Pisa da Genova Brignole: arriviamo a Pisa e facciamo un giretto in corso Italia con annesso pranzo a base di focaccina ripiena di cecina e spuma bionda. poi andiamo davanti alla stazione a prendere il bus LAM Rossa che in 10 minuti porta all’aeroporto (biglietto preso dal tabacchino, 1 euro, comprato a bordo 1.50 euro). Col nostro check in online già fatto passiamo i controlli in aeroporto, l’aereo Ryan parte con mezz’ora di ritardo che , stranamente, non verrà recuperata in volo a causa del forte vento contrario. Passiamo sull’arcipelago toscano, la corsica, la sardegna (che vedo per la prima volta in vita mia!), e sopra le Baleari. Atterriamo e sbarchiamo velocemente, così in un lampo siamo all’ufficio informazioni della metro dove acquistiamo un carnet da 10 viaggi che potremo usare in due sulla metro in zona A e B (la zona B è quella dell’aeroporto) (non sapevamo ancora come e quanto ci saremmo mossi, ora forse comprerei il bono turistico valido per metro e bus da 3 giorni + biglietto da/per aeroporto in zona B). La stazione della metro è dentro l’aeroporto, ci sono ben due linee (la 3 e la 5) che portano in centro in circa 25 minuti. Noi scendiamo a Xativa ( la fermata che è anche per la stazione della Renfe e che è quella più vicina al centro storico) e subito vediamo la Plaza de Toros e la Stazione: molto scenografiche! Da lì in 3 minuti a piedi siamo in Plaza de l’Ayuntamiento dove ci aspetta il nostro alloggio: l’ hostal Venecia, che sembra più un hotel che un hostal !!! (ricordo che hostal in spagnolo è la pensione, NON l’ostello!!! ) Ci assegnano, come da me richiesto, una camera con vista su Plaza de l’Ayutamiento e sul bellissimo palazzo delle poste con la sua torre in metallo.
Essendo già le 18 e 30 lasciamo rapidamente i bagagli ed usciamo subito perchè dobbiamo arrivare sino al quartiere del porto per assistere all’evento top di questo periodo : la Semana Santa Marinera! Come in tutta la Spagna, anche a Valencia le celebrazioni per la Semana Santa sono tantissime e sono molto sentite da tutta la gente, però a differenza di altre città spagnole qui le processioni non si svolgono nel centro storico ma nel quartiere del porto, nelle strade parallele alla famosa spiaggia della Malvarrosa. qui http://www.semanasantamarinera.org
trovate tutte le info con anche la mappa dei percorsi delle varie processioni, che sono diversi a seconda del giorno. noi siamo fortunati e assisteremo alla processione clou: quella del Venerdì Santo. (se andate in periodi non pasquali potete vedere le imagenes e i costumi usati nella Semana Santa nel Museo ad essa dedicato) Prendiamo la metro a Xativa e scendiamo a Maritim, ultima fermata disponibile visto che nei giorni di processione le altre fermate sono chiuse, e poi procediamo a piedi attraverso stradine (che sembrano un mix di Messico e Cuba!) in cui incontriamo i primi “personaggi strani” in costume. Dopo aver seguito per un po’ una confraternita che andava perso l’inizio della processione ci buttiamo nella strada (Calle de la Reina) in cui si svolge il Paseo de l’Entierro,che durerà ben 5 ore !! a strada è piena di gente, notiamo che si portano anche le seggiole pieghevoli e le dispongono lungo il marciapiede. c’è molta polizia, autorità locali, ufficiali, si nota che siamo nel clou della Semana Santa…restiamo stupiti nel vedere che alle finestre hanno appeso in molti delle bandiere con Cristo sulla croce… da noi non esistono bandiere del genere! Inizia la Processione … ed iniziano a sfilare gli “incappucciati” = penitenti con i diversi colori delle confraternite, e le imagenes che rappresentano le tappe della via crucis.
Quando cala il buio e si accendono le luci nelle strade, i ceri e le candele restiamo rapiti dall’atmosfera, la cosa che ci colpisce di più è la bellezza di questo quartiere … Vista la temperatura gradevole e la tanta gente decidiamo di cenare all’aperto in un bar lungo il percorso della processione (al bar all’angolo con calle marina), ma a questo punto però la stanchezza del viaggio si fa sentire, così dopo un ultimo giro decidiamo di andare a dormire … C’è però ancora tempo per qualche foto: alla favolosa fermata metro alameda di santiago calatrava e allo splendido palazzo dell’Ayuntamiento, facciamo la foto dalla camera alla piazza e alla fine tutti a nanna!
Come primo giorno, ops…prima serata .. non c’è male!
Sabato 3 Aprile
Oggi è l’unico giorno in cui monumenti e musei saranno aperti, visto che a Pasqua e Pasquetta sarà tutto chiuso… perciò ci aspetta una giornata impegnativa, anche perchè non avendo ancora visto le dimensioni della città non sappiamo quanto grandi saranno le distanze, perciò iniziamo con un’abbondante colazione a buffet in hotel. Poi ci avventuriamo alla scoperta della città: prima tappa è il Mercado Central (perchè era quello che apriva prima, essendo aperto dalle 7, mentre tutto il resto aveva orario di apertura spagnolo, cioè le 10): ovviamente restiamo incantati dai banchi di salumi iberici e dalla struttura davvero incantevole. Esattamente davanti al Mercado Central , costruito nel 1914, c’è la Lonja de la Seda = la Borsa della Seta , chiamata così perchè all’epoca la seta era il maggior commercio della città, e che è un sito protetto dall’Unesco. La Lonja , costruita da Pere Compte tra il 1482 e il 1548, è in stile gotico valenciano, l’ingresso è gratuito, e oltre alla sala principale con le sue meravigliose colonne ritorte ci sono altre due sale, in quella al piano superiore (che si raggiunge attraverso una scala situata nel Jardinos de los
Naranjos) c’è uno splendido soffitto a cassettoni.
Vi scrivo per bene gli orari di apertura che ho copiato lì, così da avere quelli ufficiali, visto che in diversi siti web si trovano orari diversi: lun chiuso mart-sab 10-14 e 16.30 – 20.30 dom e festivi 10-15 visite guidate gratuite: mart- sab ore 11, 12, 13 dom e festivi ore 11.30, 12.30 , 13.30
Essendo la nostra prossima meta Torres de Quart , passando davanti ad un banco che vende tegami per paella a prezzi irrisori, decidiamo di “tagliare” da Calle de Belluga … ecco … è l’unica strada che NON consigliamo! c’era un mercatino improvvisato di sbandati, clochars, zingari … non è stato carino passarci in mezzo…c’erano certe facce! Arriviamo in un lampo in Calle de Carniceros, che è una tipica stradina spagnola , ed in fondo giriamo a destra in Carrer de Castro che ci porta proprio all’antica porta della città. Entriamo dentro Torres de Quart , gratuita, e facciamo le prime foto al panorama sulla città, poi scendiamo e percorriamo calle de quart, nella quale notiamo i numerosi , bellissimi graffiti nelle stradine laterali e sulle saracinesche dei negozi (che sono una costante a Valencia)! Arriviamo così in Plaza de Tossal, e continuiamo in Calle de Cavallers in cui è tutto chiuso ma che la sera è il clou dei ristorantini e dei locali. Facciamo una deviazione in plaza de capucinos e poi continuiamo sino ad arrivare nella piazza più bella di Valencia: Plaza de la Virgen, con i suoi bar coi tavolini, la Basilica de los desamparados, la Cattedrale (entrata dall’altro lato) e la fontana del Turia. Entriamo nella bella Basilica e poi passando per calle del micalet giriamo l’angolo e arriviamo in Plaza de la Reina ed entriamo nella Cattedrale,dalla quale si accede anche al Miguelete (biglietto 2 euro) cioè il campanile, chiamato così perchè la campana….si chiama Miguel! Dopo andiamo alla chiesa di Santa Catalina e poi lì davanti ci infiliamo sotto un arco per andare a vedere Plaza Redonda in cui ci sono bancarelle di filati e vestiti e negozi di artigianato. In quello di ceramiche compro dei souvenir da portare a casa: piccoli piattini fatti a mano e dei portasaponi a 3 euro e non pesanti, quindi in accordo con le restrizioni Ryanair. A questo punto passiamo un secondo in hotel (è il bello di averlo in centro) per lasciare i sacchetti e …le giacche! FA un bel caldo! Si è fatta l’ora di pranzo (sì, tutto questo prima l’abbiamo visto la mattina, CON MOLTA CALMA, se vi dico che valencia è piccola credetemi!) e noi abbiamo un appuntamento … ..prendiamo la metro 5 sino a Maritim, e poi il tram linea 6 …sì perchè anche se dalla mappa della metro sembra tutta una linea, in realtà si scende dalla metro e sullo stesso marciapiede si prende il tram che porta sino a Neptù . (farla a piedi è circa un quarto d’ora) , c’è una meravigliosa giornata di sole caldo , siamo in zona spiaggia ed è buffo veder salire sulla metro la gente (di solito inglesi, olandesi, tedeschi) con stuoie da spiaggia e pinne e vederli che si spalmano la crema abbronzante per non ustionarsi!
La nostra meta è La Pepica, il famoso ristorante che dicono sia il posto migliore per mangiare la paella a Valencia (in centro la maggior parte dei posti la serve congelata): arriviamo in due minuti e all’ingresso vediamo il cartello “completo” (ha 400 posti!) e una signora ci chiede se abbiamo prenotato sennò non possiamo entrare… noi per fortuna (vedete ad essere prevedenti e un po’ manici nel programmare i viaggi?) avevamo telefonato qualche giorno fa dall’italia per riservare un tavolo. (in teoria volevamo la sera, ma era chiuso, così siamo dovuti venire a pranzo… cosa che si è rivelata migliore!) così trionfanti per la nostra reserva entriamo e dopo esser rimasti affascinati dalla cucina a vista, i facciamo portare al tavolo … che si rivela essere nella posizione migliore, cioè accanto alla vetrata che dà sulla spiaggia! anche il cameriere sorridendo ce lo fa notare ! La Pepica è un’istituzione a Valencia, esiste dal 1898 e vi han mangiato Hemingway , i reali di Spagna, bosè, ava gardner, banderas e molti altri . Ordiniamo un piatto di jamon e formaggio nell’attesa della paella mista (20 min, segnale che la paella è vera) , una bottiglia di acqua vichy catalan
(buonissima!) una bottiglia di ottimo vino bianco locale e un dolce in due e spendiamo 30 euro a testa. La paella era divina! Abbondante, tanto che ne abbiamo lasciato, ricca ma non pesante…davvero buona!
Belli satolli usciamo dalla porta che dà direttamente sulla spiaggia, che è la “solita” immensa spiaggia spagnola., poi ci dirigiamo verso il Veles e Vents, edificio costruito da David Chipperfield in occasione dell’America’s Cup
Dopo la passeggiata andiamo lungo il porto a vedere gli hangar delle varie barche a vela dell’America’s Cup , sono ancora tutti lì : alinghi, mascalzone latino, luna rossa ecc … Poi decidiamo di prendere un bus per tornare verso il centro, prendiamo il 19 (i biglietti del bus, se non si hanno tessere/carnet , si fanno a bordo a 1.25 euro a tratta) ma sullo schermo tv che c’è su OGNI BUS vediamo che per l’indomani prevedono tempo nuvoloso (sì oltre alla linea e alla tratta percorsa, dicono pure il meteo!) così decidiamo di scendere prima per andare a fare le foto alla città della scienza col sole! Scendiamo in avenida de Francia e passando dentro al centro commerciale in cui c’è il corte ingles arriviamo in quella meravigliosa parte della città che da sola vale il viaggio a valencia… .restiamo incantati già dalla vista sull’Agorà che si ha dal ponte assulet de l’or e la prima visione dell’emisferic mi lascia senza fiato! Percorriamo anche l’Umbracle,bellissimo anch’esso,e vediamo la struttura del museo della scienza Principe Felipe . che è meravigliosa! Sembrano tutte astronavi atterrate sulla terra !
Dopo mille e mille fotografie saliamo su un bus (mi pare il 95, cmq vi consiglio di farvi spedire una mappa in cui siano riportati i tragitti dei bus, è comodissimo vedere al volo il numero di bus che può venire utile) che percorrendo tutto il “corso” del turia ci fa ammirare i bei ponti di valencia, tra cui il puente de la alameda di Calatrava e altri ponti splendidi ed inaspettati. Scendiamo all’altezza di Torres de Serranos, l’altra porta della città ancora visibile ai nostri giorni, e ci colpisce il “classico” enorme negozio spagnolo di caramelle , percorriamo calle de navellos e ci troviamo in plaza de la virgen, svoltiamo a sinistra per andare a sbirciare gli scavi archeologici dell’Almoina che sono lì dietro, ma nel museo a pagamento non entriamo, sbirciamo solo dal pavimento a vetrate (sporche) che c’è nella piazza. ma la nostra vera meta per il pomeriggio è un’altra … La principale meta del nostro pomeriggio è il museo della ceramica, non per la ceramica in sè, ma perchè durante lo studio pre-partenza ho scoperto che è in un antico palazzo nobiliare: il Palacio del Marqués de Dos Aguas: Già l’esterno del palazzo è bello, soprattutto il portale di alabastro. Entriamo gratis (il sabato e la domenica tutti i musei e monumenti comunali sono gratuiti ) e siamo felici della nostra scelta, il palazzo è molto bello, ci sono parecchie sale interessanti, ma il top a nostro avviso è la cucina! Usciti dal museo ci andiamo finalmente a riposare un po’ in hotel prima di cena, intanto sappiamo già dove andremo…nel top bar di tapas di Valencia: El Pilar! tutti lo conoscono e lo adorano (o almeno così mi ha detto il mio contatto valenciano che mi ha suggerito un po’ di posti “veri”!) , è il tipico bar spagnolo in cui i camerieri urlano alla cucina le ordinazioni, e la gente butta in terra o in apposite casse lungo il bancone i tovagliolini … che in spagna sono segno di bar di tapas buono! (in andalusia e a madrid in molti posti succede che li buttano in terra … più tovagliolini in terra ci sono= più gente ha mangiato lì = più è buono il cibo) come dice il sottotitolo dell’insegna, la specialità sono le cloxinas cioè le cozze , e secondo voi noi ce le siamo perse? poi facciamo quattro passi digestivi nella valencia by night e infine andiamo a dormire, anche questo primo giorno intero è andato.
Domenica 4 aprile …Pasqua!
Oggi l’unica cosa aperta in città è la Ciudad Artes y Ciencias (CAC) perciò ci dedicheremo a quella , intanto di cose da vedere ce ne sono in abbondanza! Prendiamo il comodo bus 19 che fa capolinea sotto il nostro hotel e in circa 15 min siamo arrivati a destinazione…alle 10 in punto varchiamo l’ingresso del Museo della Scienza Principe Felipe: essendo due animatori scientifici del festival della scienza di genova siamo molto interessati a questo science center
Facciamo il biglietto cumulativo per Museo della Scienza + Oceanografico, mentre decidiamo di non visitare l’Emisferic col cinema Imax. Anche all’interno la struttura del museo fatto da Calatrava è splendida! Ci perdiamo tra i tanti exhibits scientifici, e restiamo incantati dal Teatro de la Electricidad, uno “spettacolo scientifico” gratuito (ne esistono anche altri di “spettacoli” compresi lungo il percorso) che dura mezz’ora in cui fanno vedere fenomeni legati all’elettricità, e che colpisce molto anche chi non se ne intende molto. I bambini poi sono estasiati! Esistono anche dei laboratori che hanno orari fissi da chiedere all’ingresso e che si pagano 2 euro, che possono essere visitati anche senza pagare il biglietto del museo; purtroppo quelli che interessavano a noi, cioè Frio Frio e Rojo Vivo quel giorno non c’erano) Visitiamo la mostra sui fumetti Marvel rivisitati in chiave scientifica, e anche le esposizioni permanenti, come ad esempio il Bosco di Cromosomi, il nostro cuore però è con i piccoli pulcini che aprono il guscio in tempo reale! All’una passata ci fermiamo a mangiare qualcosa al bar del museo, con tanto di apertura del mini uovo lindt che mamma mi aveva regalato proprio in previsione del viaggio.
poi usciamo e ci incamminiamo verso l’oceanografico (8 min, come precisa un addetto ad una famigliola che chiedeva la distanza!) e iniziamo subito il giro tra le belle vasche dell’acquario: è la prima volta che visito un acquario “sapendo quello che vedo” (cioè da quando sono diventata guida dell’Acquario di Genova ) quindi conto di apprezzarlo di più. L’oceanografico è molto scenografico, sia all’esterno che all’interno,ma dal punto di vista “tecnico” le specie scarseggiano un po’, ci sono tanti pesci ma di poche specie.
Questo l’ho notato io , “addetta ai lavori”, ma anche alcuni turisti italiani conosciuti il giorno dopo che sentendo che ero di genvoa mi han detto subito “il vostro acquario come pesci è più bello” e ,modestamente, confermo e ne sono fiera! A mio avviso l’impatto visivo ad es della nostra vasca del magadascar è molto più di impatto rispetto alle vasche di valencia (dal punto di vista dei pesci sia chiaro!) poi ovvio “passar sotto gli squali” è impressionante per chiunque. L’oceanografico di valencia mi ha fatto un po’ “effetto disneyland”: fatto per turisti, per colpirli ad effetto … ovvio che nessuno resta indifferente ad esempio davanti all’enorme elefante marino! Anche lo spettacolo dei delfini, per quanto carino, è molto “da parco di divertimenti”. Ad ogni modo l’oceanografico è indubbiamente da visitare, è bello e col bel tempo è piacevole passeggiare tra i vialetti. Usciamo dall’oceanografico alle 19, prendiamo un bus che in poco ci porta sotto l’hotel e andiamo a riposarci prima della nostra terza e ultima serata a valencia. Stasera vogliamo tapear, cioè mangiare tapas in locali diversi per cena! ci dirigiamo subito in plaza de la reina a mangiar tapas alla Taberna de la Reina, posto in cui si paga in base al numero di stuzzicadenti che uno ha nel piatto a fine pasto. dopo una passeggiata in una calle cavallers dall’atmosfera particolare ci sediamo in un altro locale, questa volta un po’ più moderno,: la Pepita Pulgarcita (anche qs consigliata dal mio contatto valenciano) Saziati, usciamo e mi viene un’ideona: torniamo in plaza de la reina e balziamo su un taxi … si va a vedere la Città della Scienza by night! Le parole sono superflue… con ancora negli occhi questa meraviglia in notturna, riprendiamo un taxi e ce ne andiamo a dormire, stanchi ma davvero soddisfatti.
Lunedì 5 Aprile (Pasquetta)
Oggi abbiamo il volo alle 17 perciò per le 15 dovremo essere in aeroporto, quindi abbiamo tutta la mattinata e l’inizio del pomeriggio a nostra disposizione. E’ giornata festiva anche in Spagna, ed i musei ed i monumenti sono chiusi (lo sarebbero stati comunque visto che è lunedì) , il centro storico l’abbiamo già visitato Sabato, la CAC ieri, perciò le cose “da vedere” sono finite, possiamo qundi goderci la “nullafacenza”. Il nostro programma è goderci i giardini del Turia: questi giardini sono lungo TUTTA VALENCIA perchè il Turia scorreva lungo la città, ma dopo una terribile inondazione avvenuta nel 1957, lo hanno deviato ed hanno riutilizzato il suo letto per creare giardini, campi da calcio, da tennis, il palazzo della musica e la stessa città della scienza !
Prendiamo il nostro fidato bus numero 19 e raggiungiamo la città della scienza (così bella che è da vedere che ogni luce) perchè come prima cosa vogliamo toglierci uno sfizio: affittiamo il risciò a due posti per una mezz’ora e … ci divertiamo come pazzi!!!!!!!!!!
(biciclette 1 ora 5 euro/ 4 ore 10 euro, risciò mezz’ora 10 euro/ 1 ora 15
euro)
Andiamo lungo i sentieri dei giardini che costeggiano la città della scienza guidando alternativamente io e mk e veramente ci divertiamo un sacco! Anche viste da quest’altro lato le strutture sono favolose!
Riconsegnato il risciò iniziamo la nostra camminata “risalendo” il Turia verso la città passando sotto al Palau de les Arts Reina Sofia , continuiamo a passeggiare nei giardini, restando colpiti dalla pulizia, l’ordine e l’organizzazione e arriviamo all’enorme Gulliver !!! (pure qui non c’è alcun ingresso da pagare) Noi ed altri “grandi” ci mischiamo ai bimbi che scalano questo immenso Gulliver sdraiato, e facciamo pure lo scivolo sulla sua manica! E’ veramente grande!!! Dentro al suo cappello hanno messo un modellino della statua, così da vedere bene in che posizione è il Gulliver su cui si sale. I giardini del Turia sono molto curati e riprendono in alcuni punti i giardini andalusi e arriviamo al Palau de la Musica e vediamo che le fontane davanti vanno a tempo di musica classica! Continuiamo a “risalire il fiume”, passando sotto a ponti nuovi e splendidi ponti antichi come il ponte de l’oro che mostra chiaramente il fatto che era un “vero” ponte . sotto ai ponti hanno messo dei laghetti , così da ricordare il vecchio fiume che ci passava sotto. All’altezza di questo ponte torniamo nella strada normale, lasciando i giardini del Turia , per andare a vedere l’ultima cosa che ci manca … il bel Mercado di Colon, coi suoi bar pieni di vita anche in questa giornata di festa. Poi ci incamminiamo verso plaza de la reina dove, vista la bella giornata di sole caldo, decidiamo di mangiare all’aperto nei tavolini della cerveceria 100 montaditos bevendo ovviamente un ottimo tinto de verano! ma quanto è buono ?!?!?!?
Facciamo l’ultima passeggiata per le viuzze del centro riuscendo anche a fotografare la fideua (paella fatta con spaghetti invece che riso) e prima di tornare in hotel abbiamo un’ultima cosa da fare … provare Horchata e Farton! Andiamo così alla famosa Horchateria de Santa Catalina e li ordiniamo, per scoprire che … non ci piacciono! Il farton ancora ancora, ma l’horchata proprio no! . però dovevamo almeno provarla!
A questo punto è proprio l’ora di rassegnarsi e di tornare in hotel a prendere i bagagli, salire sulla metro e salutare valencia dall’aereo … Atterriamo a Pisa con mezzora di anticipo, così riusciamo a raggiungere con calma il b&b dove passaremo la notte e dove conosceremo due simpatiche ragazze spagnole con cui chiacchiereremo tutta la sera … ma questa è un’altra storia!
Ciao Spagna, anche questa volta non ci hai deluso! Alla prossima volta, che di certo non mancherà !!!
Tutte le info, le foto, i video sul nostro sito www.mkvale.it
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