di Mirella D’Angelo –
Quest’anno abbiamo optato per una vacanza più dinamica, ad un tour dell’est della Turchia, abbiamo abbinato una settimana di caicco, il gruppo è numeroso, siamo in 32… speriamo bene, ci siamo affidati come al solito ad un T.O. locale, l’Adelphia Tours di Istanbul che è rappresentato in Italia da un certo Francesco che almeno all’inizio è stato molto disponibile ed esaustivo ma con l’avvicinarsi del viaggio è divenuto un po’ meno disponibile e soprattutto impreciso, tanto che abbiamo avuto dei disguidi che con meno superficialità da parte sua potevano essere davvero evitati ed avrebbero sicuramente reso il viaggio migliore!
7 Agosto 2010- Partenza del primo gruppo di 9 persone alla volta di Istanbul, hanno un dettagliato programma molto denso di visite, chissà se riusciranno a portarlo a termine??
10 Agosto 2010 – Ritrovo alle 9,30 a Fiumicino terminal 3 banco 283 Turkish, imbarco perfetto, l’aeroporto è stracolmo di gente in partenza, ma le operazioni di controllo sono molto veloci. Siamo in 20 e raggiungiamo il primo gruppo a Istanbul, poi successivamente ancora 3 persone ci raggiungeranno per trascorrere insieme a noi l’ultima settimana in caicco.
Volo da Roma con volo Turkish delle ore 11.40 con arrivo a Istanbul alle ore 15.10. Atterraggio periglioso con vento laterale non proprio tranquillo! Ad attenderci c’è la nostra guida, Lale, che in turco significa Tulipano, una signora che nel percorso per raggiungere l’albergo ci ha illustrato per sommi capi la storia di Istanbul, sembra davvero molto preparata. Arriviamo all’albergo Olimpijak, posizione solita zona, Sulthanamet, che si è rilevata molto comoda nella città vecchia per raggiungere facilmente i punti più interessanti della città. Qui il gruppo si divide, quelli che sono qui per la prima volta iniziano le visite, Moschea Blu, Cisterna, mentre gli altri non hanno potuto fare a meno di raggiungere il Bosforo soprattutto i barconi del pesce per poter gustare i famosi panini con lo sgombro appena grigliato: è davvero buonissimo! Veloce passeggiata al bazar delle spezie e rientro in hotel giusto in tempo per l’appuntamento fissato dal gruppo che era già a Istanbul che hanno provveduto a prenotare un ristorante( OZLER già provato in precedenti visite ad Istanbul) per la cena, questo ristorante ci ha preparato una bellissima tavolata per 29 persone nel centro della strada che a quest’ora diventa isola pedonale. Cena tranquilla con i primi assaggi dell’ottima cucina turca, zuppa di ceci, kebab o pesce,la stanchezza comincia a prendere il sopravvento, anche perché il caldo è davvero incredibile, l’ umido ci attanaglia, ci hanno detto che erano 28 anni che non faceva un caldo umido così!
11 Agosto2010 – Colazione in questo albergo gradevole e passeggiata veloce, alle 10,00 il bus ci porta in aeroporto per il volo per Kars. Controlli, controlli e attesa, partenza con notevole ritardo e atterraggio molto vibrante con giravolte repentine, pare perché l’aereo ha dovuto evitare il sorvolo dello spazio aereo armeno. Visita spettacolare al sito di Anj, la città morta, paesaggio bellissimo, confine con l’Armenia segnato dal fiume che scorre in un canyon. Visita alle chiese, alla moschea e al palazzo che a quest’ora hanno un colore bellissimo. All’uscita del sito il guardiano ci stava aspettando e ci ha offerto un delizioso thè. Abbiamo incontrato un gruppo numeroso di motociclisti che stanno visitando questo meraviglioso paese e sono partiti da Gorizia, si sono incontrati su internet ed hanno organizzato questo viaggio scortati da un pulmino per trasporto bagagli.
Riprendiamo la strada verso Kars e nel tragitto che ci separa la nostra guida ci ha letto un bellissimo brano tratto dal libro NEVE, un libro ambientato a Kars ( che significa proprio neve), difatti questa cittadina rimane coperta dalla neve per 8 mesi l’anno con temperature che arrivano fino a 40° sotto zero. Abbiamo fatto una sosta alla chiesa dei 12 apostoli,ma l’abbiano trovata chiusa! Torneremo domani. La temperatura si è ridotta e riusciamo anche a provare la piacevole sensazione del freddo! In effetti siamo a 1700 m di altitudine in un meraviglioso altipiano, un paesaggio davvero particolare al quale non siamo abituati, in lontananza guardando questa distesa a perdita d’occhio s’intravede il Monte Ararat, che supera i 5000 metri. Arriviamo all’ hotel SIM -ER il migliore di Kars, e ci accorgiamo che è lo stesso nel quale abbiamo soggiornato nel 2001. Ottima cena a buffet con tantissime pietanze e dopo il panino in aereo del pranzo, era quello che ci voleva. Oggi è iniziato il Ramadan e Lale ci ha detto che forse potremmo avere difficoltà a trovare locali aperti per il pranzo perché le persone mangeranno solo al tramonto e per tutta la giornata digiuneranno.
Mentre cenavamo è iniziato a piovere, ha smesso verso le 10,00 e siamo usciti per raggiungere il centro commerciale che è stato preso d’assalto per le provviste mangerecce!
12 Agosto 2010 – Dopo la colazione iniziamo il tour della città di Kars con la nostra guida. Antichissima città armena, passata poi sotto il controllo dei bizantini, dei turchi e dei russi, Kars è una delle città storiche della Turchia nord-orientale. Iniziamo l’escursione con la visita al Castello di Kars, sulla cima di una collina rocciosa, fortezza di colore nero in una posizione che domina la città,ma anche qui la porta era chiusa, sollecitato il custode è arrivato con estrema calma ed abbiamo potuto visitare l’interno godendo un panorama bellissimo. Siamo riscesi dalla ripida salita ( Gabriella che ha visto bene di fratturarsi il piede qualche giorno prima della partenza, ed ora è munita di tutore infatti ci ha aspettato sotto sedendosi nel giardino di una abitazione). Ci avviciniamo alla storica Chiesa dei Dodici Apostoli, di origine armena, costruita intorno al X sec. Ma anche qui la porta è ancora chiusa,non siamo molto fortunati con le porte di kars, finalmente il guardiano arriva e possiamo entrare ad ammirare gli affreschi molto ben mantenuti di questa chiesa nera. Successiva visita al museo di Kars, piccolino ma con tantissimi reperti della zona, la maggior parte di essi ritrovati nella città di Ani.
Riprendiamo il viaggio che ci porterà a Dogubeyazit da cui si potrà ammirare anche il Monte Ararat. Dopo un paio di ore di viaggio in cui i paesaggi si alternavano e cambiavano spessissimo, rimanendo sempre incantevoli, dall’altopiano verdeggiante alle colline rosse, alle distese steppose e sterminate, fintanto che è apparso il Monte Ararat con i suoi 5165 metri con la cima perennemente innevata: è davvero una vista affascinante!Fatto rifornimento per il pranzo in un supermercato ( pane ottimo, pomodori ecc) ci siamo fermati vicino al Ishak Pasha a fare un delizioso pic nic. Poi abbiamo iniziato la visita al meraviglioso palazzo, splendido esempio dell’architettura ottomana, la cui costruzione è iniziata nel 1685 dal governatore ottomano Colak Abdi Pasha e terminata dal nipote Ishak Pasha nel 1784; situato nel bel mezzo di un complesso montagnoso con il Monte Ararat nelle vicinanze, il palazzo si presenta splendido nei suoi vari stili architettonici con i suoi colori color pastello. Di nuovo incontriamo il gruppo dei francesi e il gruppo dei motociclisti che avevamo già visto ad Anj e che erano ospiti nel nostro stesso albergo. Raggiungiamo l’albergo dove passeremo la notte, sempre della stessa catena del precedente, ha una posizione strategica e panoramica proprio davanti al monte Ararat. Thè in terrazza e via con i pulmini per l’escursione in montagna per andare dove si pensa sia atterrata l’arca di Noè al termine del diluvio universale, percorso fantastico verso il confine con l’Iran che da qui dista solo 5 chilometri. I pulmini si sono arrampicati per una stradina sterrata e impervia, ma con un panorama bellissimo, arrivati abbiamo potuto ammirare l’impronta dell’Arca,chissà se è vero, ma è bello crederci!!! Visita al piccolo museo dove sono riportati tutti gli articoli stampa che spiegano i vari studi fatti su questa benedetta Arca di Noè. Tramonto fantastico al rientro in hotel. Cena a buffet con tanto di spaghetti e dopo cena con Claudio che si è cimentato alla grande per la riparazione degli occhiali da sole di Antonietta che si erano spezzati in due.
13 Agosto –
Questa mattina ci siamo svegliati prestissimo per vedere l’alba sull’Ararat, vista panoramica dalla terrazza dell’albergo,Nescafè sottratto ai preparativi della colazione. Partenza alle ore 7 per Van, nel tragitto il paesaggio è ancora più vario, costeggiamo sempre il confine con l’Iran. In bus continua il torneo di carte e quest’anno si è composta una coppia nuova Pio-Salvatore new entry del gruppo. Sosta per vedere delle cascate meravigliose che si raggiungono mediante un ponte tibetano traballante.
Finalmente scorgiamo il lago di Van: una meravigliosa estensione immensa che lo fa sembrare un mare di un colore smeraldo con tante tonalità. Van ci appare come una modernissima città con più di un milione di abitanti, visitiamo il Museo molto interessante e pieno di reperti. Sosta in un supermercato Carrefour per le provviste e sosta pranzo di fronte all’imbarcadero dove alcune persone hanno gustato il famoso pesce che vive solo nelle acque di questo lago. Bellissima escursione all’isola di Akdamar che si trova al centro del lago, su cui sorge l’antica chiesa armena della Sacra Croce, ristrutturata di recente con bellissimi bassorilievi all’esterno e pitture all’interno. Passeggiata fino alla spiaggia dove parecchi non hanno resistito e si sono bagnati i piedi mentre Pio e Franco hanno fatto proprio il bagno. Al rientro sosta in un negozio di tappeti dove ce ne hanno fatti vedere una infinità, nessuno ha comperato niente, ma abbiamo gustando un ottimo thè alla mela, abbiamo anche visto il famoso gatto di Van, esemplare completamente bianco con un occhio verde e uno blu talmente tranquillo che si è prestato da modello per le nostre foto. Ormai siamo al tramonto e siamo saliti sulla rocca che domina la città nuova da cui si ha una vista spettacolare, visita alle rovine della città antica con tombe selgiuchidi e della rocca su cui è situato il Castello, panorama fantastico ! Abbiamo raggiunto l’hotel URARTU, un 4 stelle molto carino dove abbiamo gustato una cena ottima, passeggiata in questa bella grande città davvero molto animata dai tanti che ormai satolli scendono in strada in questo periodo di Ramadan, i marciapiedi sono stracarichi di gente, Antonietta ha anche trovato l’ottico che le ha forgiato una mascherina proprio per i suoi occhiali, visto che la riparazione non era proprio l’ideale per la vista, traballava un pochino. I ragazzi hanno raggiunto il Burger Turco che avevano occhiato questa mattina dal pullman, ed hanno gustato il solito panino con aggiunta di un pasto tipico del periodo Ramadan. Mentre passeggiavamo c’è stato un black out, deve essere un’abitudine perché la maggior parte dei negozi sono provvisti di gruppo elettrogeno. La giornata oggi è stata davvero lunga,ma molto molto interessante.
14 Agosto – Questa mattina si parte molto presto, alle 6,30, dobbiamo arrivare a Mardin . Abbiamo costeggiato ancora la sponda del meraviglioso lago di Van che sembra proprio un mare, non solo per l’estensione ma anche per la sfumatura dei colori. Ci siamo fermati a visitare un cimitero selgiuchide molto caratteristico con le tombe con i montoni sopra e una tomba centrale conica molto bella, che però non si riesce a fotografare senza lo sfondo di un terribile condominio costruito proprio a ridosso.
Proseguiamo il viaggio e facciamo un passo a 2300 m, poi riscendiamo e costeggiamo di nuovo il Lago fino ad arrivare a Tatvan, lasciamo la costa del lago e proseguiamo per l’interno verso Bitlis, che è una città con una parte vecchia molto interessante, dovrebbero ristrutturarla perché è in condizioni pietose, ma abbiamo potuto comunque ammirare le vecchie case e soprattutto la fortezza..resa inespugnabile da un comandante di Alessandro anche ad Alessandro stesso. All’ora di pranzo siamo giunti a Haisankeijef, cittadina romana che sorge sul Tigri in una posizione incantevole. Il restauro sta cominciando e speriamo che non deturpi questo meraviglioso colpo d’occhio che c’è ora. Pic nic in un frutteto, pieno di fichi, mele cotogne, melograni,fa veramente caldo e quando risaliamo sul pullman scopriamo che l’aria condizionata non funziona! Dopo 2 ore di sauna arriviamo a Mitlis per visitare il Monastero di san Gabriele, ci fa da guida un seminarista giovanissimo; fondato nel 397 d.C., è attualmente il più antico monastero siriano-ortodosso: il nome Mor Gabriel deriva dal vescovo San Gabriele che qui ha compiuto diversi miracoli, sembra abbia riportato in vita quattro persone. Arriviamo a Mardin al tramonto e ci appare come una città bellissima dai colori dorati. L’albergo ERDOBA 4* si trova in pieno centro, scavato nel tufo, è molto caratteristico e curato nei particolari, ha una terrazza ristorante che si affaccia direttamente sulla Mesopotamia, unico neo c’è la divisione del gruppo in due strutture ed anche in questo albergo solito problema per cercare di riunire le famiglie con i rispettivi figli, perché come ogni sera vengono comunque messi lontanissimi, questa volta anche in strutture diverse!!! Tra l’altro hanno assegnato l’unica camera con il letto matrimoniale a Salvatore che dorme in singola. Buffet fantastico, il migliore che abbiamo fin qui incontrato ( il risotto con l’agnello è stato super), su questa terrazza che si affaccia sulla pianura mesopotamica e dalla quale si intravedono in lontananza le luci della Siria, dall’altro lato la facciata dell’albergo scavato nel tufo opportunamente illuminato sovrastato dalla rocca di Mardin. Dopo cena passeggiando per la cittadina incontriamo alcuni negozietti davvero particolari, fatto acquisti da un antiquario dove avevamo acquistato anche 9 anni fa!!!
15 Agosto – Buon Ferragosto! Ottima colazione in questo ottimo albergo! Escursione al Monastero dello Zafferano così chiamato per il suo colore giallo, primi acquisti di gioielli ( anelli) particolari che sembra siano copie di gioielli antichi! Visitiamo le 3 chiese e proseguiamo con la visita di Dara, città romana dove abbiamo potuto ammirare i resti di una diga, una necropoli con tombe rupestri, un ponte in pietra e una bellissima cisterna. Il restauro ancora non è partito e possiamo vedere le case che hanno costruito sulle rovine prendendo le pietre antiche per completare la propria costruzione. Fa molto caldo e poiché ancora non sono organizzati a far pagare il biglietto, ci sediamo in un bar e gustiamo un ottimo thè lasciando una cospicua mancia. Prima di entrare nella cittadina di Mardin ci fermiamo a visitare una medresa, davanti alla quale ci sono una decina di bambine che vendono braccialini fatti con le perline, incontriamo anche dei bambini con l’asino e Francesco non può fare a meno di salirci sopra. Pranzo diversificato e insieme ad Antonietta vogliamo raggiungere la parte caratteristica in fondo alla città che ci aveva indicato la guida questa mattina, strada facendo abbiamo incontrato una gioielleria e non abbiamo potuto fare a meno di comperare un anello! Successivamente ci siamo incontrati con un’altra parte del gruppo che aveva riposato nel frattempo e ci siamo incamminati verso il bazar, i negozi sono chiusi ma Franchino si è scatenato con la sua macchina fotografica perché ha trovato scorci invitanti da fotografare! Siamo arrivati al Caravanserraglio che è stato ristrutturato e adibito ad hotel in maniera egregia, ci ha fatto da guida un piccolo uomo ( di dimensioni) che ci ha fatto vedere tutti i particolari, il pozzo, la fontana e tutte le varie stanzette. Incontro con la guida per visitare con tutto il gruppo la moschea ( in ristrutturazione ) e il bazar ( chiuso per il ramadan), saliamo in alto in alto da dove si ammira un panorama mozzafiato! Mardin è una città davvero molto carina, piena di vicoli ponti e cunicoli e tutta arroccata che la rendono simile a Gerusalemme, tra una strada e l’altra ci sono solo dei gradini che permettono il passaggio. Ancora ottima cena e invito da parte del Ministro ospite anche lui del nostro albergo per la cena che terrà stanotte dopo un comizio sul prossimo referendum che si terrà a settembre, ma la stanchezza è tanta e decliniamo l’invito andando a dormire.
16 Agosto – dopo colazione partenza per Urfa, nel pullman continua il torneo di carte, oggi hanno anche sostituito il tavolo da gioco che finora era la cartina della Turchia che doveva essere appesa sul pullman, costruendo un nuovo tavolo di appoggio svaligiando cartoni in un’area di servizio. Pic nic ad Harran,un posto fantastico dove sono le case alveare, siamo andati in una casa che è stata arredata nei minimi particolari e davanti i proprietari hanno fatto un posto dove poter mangiare e bere all’ombra di tendoni e usando immense ruote antiche in pietra come tavoli. Abbiamo trovato anche il cammello e il cavallo per la gioia di Francesco. Arrivo ad Urfa e visita della grotta di Abramo dove sembra sia vissuto fino all’età di 7 anni alimentato da una gazzella. Abbiamo visitato anche il complesso in cui si trovano le vasche che contengono le famose carpe sacre ed anche una moschea particolare. Passeggiata al bazar dove possiamo ammirare dei banchi coloratissimi di spezie, acquisto generalizzato di sciarpe con palline tutte dello stesso colore! Arrivo in hotel HARRAN 4* con tanto di piscina, infatti parecchi preferiscono il bagno piuttosto che la passeggiata in centro. Visita della moschea in ristrutturazione e prosecuzione in un caos pazzesco, tutti cercano di raggiungere casa al più presto perché è l’ora del tramonto e in questo periodo di Ramadan significa che si potrà finalmente mangiare, infatti appena cala il buio in strada non c’è più nessuno e i negozi sono tutti chiusi.
Cena per la prima volta non a self service, ma servita al tavolo a bordo piscina, molto molto gustosa, qualcuno ha assaggiato il piatto tipico di Urfa a base di carne cruda piena di peperoncino, tutti hanno mangiato un dolce caldo tipico di questa zona che contiene del formaggio davvero super. Siamo riusciti dopo cena e i negozi erano di nuovo tutti aperti e la gente tutta in strada, abbiamo visitato il negozio di tappeti suggerito da Terenzio, ma nessun acquisto!
17 Agosto – Colazione in hotel. Sosta per la visita ad un’oasi del WWF per osservare gli Ibis Calvi che circa 33 anni fa stavano scomparendo, ce ne erano rimasti 11, un’operazione di recupero li ha portati ad essere 144…quindi piano piano stanno aumentando. Abbiamo successivamente fatto una sosta presso il fiume Eufrate per attraversare, a piedi, il ponte più lungo della Turchia, che sotto il sole risulta un po’ faticoso, e sono solo le 8 di mattina! Successiva visita non prevista dal programma ma che poi si è rivelata SPETTACOLARE! Il museo di Gaziantep che ospita tutti i mosaici della città di Zeugma che è stata sommersa dalle acque dell’Eufrate dopo la costruzione della diga. Il più bel mosaico è gli occhi della zingara, uno sguardo magnetico e davvero indimenticabile. Fortunatamente abbiamo Lale che è una guida davvero eccezionale, ci sta facendo fare un itinerario diverso da quello che ci avevano proposto nel tour, o meglio lo ha completamente rivisto nell’ordine delle escursioni in modo da renderlo più fluido e comodo, aggiungendo anche delle escursioni davvero imperdibili come Dara e questo bellissimo museo dei mosaici. Subito dopo il pranzo, abbiamo bucato una delle ruote immense del bus, fortuna che qui il soccorso arriva in un attimo, dopo 20 minuti era già arrivato e avevano fatto la riparazione. L’autista in questi giorni di Ramadan di giorno non mangia, non beve, non fuma….come farà poverino, è davvero esemplare il suo atteggiamento,e non perde mai il sorriso nonostante tutto! Il paesaggio cambia davvero dopo Adana che è una città molto grande, qui incontriamo un paesaggio montano molto bello. Arrivo verso le 19,00 a Göreme e scopriamo che il nostro albergo Tourist Cappadocia, si trova proprio nel mezzo del museo open air!!!!!! È incredibile come abbiano potuto rilasciare i permessi per costruire qui tra i camini delle fate. Comunque buon per noi che ci godiamo questo insolito e spettacolare panorama, anche le camere sono molto belle, dei piccoli appartamenti con salottino, caminetto, angolo cottura e un bagno con idromassaggio e bagno turco. Ottima cena con ottimo self service. Qualcuno ha prenotato dopo molte titubanze per domani mattina per il giro in mongolfiera.
18 Agosto -Sveglia all’alba per chi decide di andare in mongolfiera, è ancora buio quando arriva il pulmino che ci porterà…qualche metro dopo l’albergo dove ci accolgono per la colazione e dove vediamo un gran numero di mongolfiere che si stanno gonfiando, ci invitano ad avvicinarci alla nostra mongolfiera che è della Anatolia Balloons ed è rossa, saliamo nel cestone e conosciamo il nostro pilota sudafricano che manovrerà con l’aiuto di tanti ragazzi a terra, c’è tantissima gente che lavora per far alzare questi palloni. Finalmente ci muoviamo ed è una sensazione unica, dolcissima, senza nessuno strappo, ci si muove proprio come fossimo foglie trasportate dal vento e lo scenario è davvero unico e indimenticabile, il panorama cambia in continuazione ed è davvero spettacolare da quell’altezza! L’atterraggio è fortissimo, riusciamo ad atterrare proprio sulla pedanina del camioncino che normalmente trasporta le mongolfiere, brindisi e consegna dei diplomi di volo con tanto di foto scattate alla partenza: davvero una emozione indimenticabile, penso proprio che resterà impressa nella vita come una delle cose più belle! Dobbiamo ringraziare Daniela che ci ha permesso di convincerci a farla, noi se non era per lei non l’avremmo fatta, e non avremmo saputo cosa ci stavamo perdendo! Colazione in hotel. Rientro in hotel per la seconda colazione e inizio escursione con tutto il gruppo iniziando da Cavusin, antico villaggio cristiano, dove ci siamo addentrati in un giro panoramico ammirando le case arroccate nel tufo e la chiesa di San Giovanni Battista, poi abbiamo proseguito la passeggiata sul canyon on panorama bellissimo. Visita a Zoelve dove abbiamo visto il mulino, il forno e la chiesa del pesce, sempre uno scenario diverso e spettacolare qui in Cappadocia, fa molto caldo a quest’ora! Si prosegue con un giro ad Avanos, un villaggio situato sulle rive del fiume Kizilirmak (fiume Rosso), famoso per le sue ceramiche di terracotta, abbiamo partecipato ad un processo di lavorazione di ceramica in una bottega che poi ci ha invitato nell’attiguo negozio che vende oggetti bellissimi, ma carissimi!Di seguito ci siamo fermati nella valle dei Monaci e poi abbiamo anche visto la pietra chiamata Cammello. Pranzo in un ristorante a base di zuppa di lenticchie, patate sotto la brace, melanzane e spezzatino, che è un piatto particolare di questa zona che viene fatto in un contenitore di terracotta e per finire gelato il tutto per soli 6,00?. Sosta alla rocca di Ortaishar, che non si può più visitare dopo la caduta di un ragazzo dall’alto, sotto ci sono sempre gli stessi negozietti di antiquariato che c’erano 9 anni fa,non è cambiata molto! A seguire, visita del Museo all’aria aperta di Göreme, uno dei più famosi complessi monastici di chiese e cappelle rupestri tappezzate di affreschi in Turchia, cominciamo dalla chiesa della mela, quella dei sandali, chiamata così perché tutte le persone raffigurate indossano i sandali, poi quella del serpente, dove si può ammirare san Giorgio che atterra il drago, poi proseguiamo con la chiesa di santa Barbara, quella oscura dove si possono ammirare affreschi molto ben conservati, perché questa chiesa è rimasta per molti anni chiusa da crolli davanti. Uscendo sulla strada incontriamo la chiesa della fibbia con affreschi spettacolari blu cobalto. Andiamo a fare un giro veloce nei negozietti di Göreme e poi cena veloce perché questa sera abbiamo anche prenotato uno spettacolo di danze . Di spettacoli nel mondo ne abbiamo visti di migliori, comunque c’era un primo balletto di 4 dervisci , poi una brava ballerina egiziana ha fatto una bella danza del ventre e quindi una serie di balletti così così.
19 Agosto – Questa mattina mi sono svegliata presto come al solito, sono uscita dalla camera ed ho assistito di nuovo ad un’alba spettacolare con la vista delle mongolfiere che si alzano proprio davanti il nostro albergo, colazione e prosecuzione del tour per la Cappadocia. La prima visita della giornata è stata quella delle due sorelline, dove abbiamo lasciato Antonietta che non si è proprio persa d’animo,del resto le era capitato anche in Birmania di rimanere a terra, recuperata con un retromarcia di svariati chilometri del bus. Proseguiamo e raggiungiamo Mustafa Pascia o Sinos , paesino davvero caratteristico con una bella chiesa e un bel ponte. Passiamo davanti ad Urgup e ci sembra di riconoscere l’albergo di Hydar dove avevamo soggiornato 10 anni fa, visita della Valle Rossa con le sue favolose rocce di formazione vulcanica. Procediamo verso la Valle Rosa, con i suoi canyons dal caratteristico colore. In seguito sosta in un negozio di tappeti dove Antonio e Daniela finalmente ne hanno acquistati due. Pranzo in un caravanserraglio con delle sale ben arredate ognuna con una collezione diversa, dalle forbici, alle macchine per cucire, alle collane, ai cucchiai, agli abiti, ai mestoli. Sosta in un negozio immenso di gioielli specializzato in turchesi, prezzi un pochino esagerati, ma qualche acquisto c’è comunque scappato per cose effettivamente molto carine. Sosta ai camini delle fate, un posto davvero particolare con tutti questi funghi che si inerpicano verso il cielo, foto infinite per immortalare questo posto unico al mondo. Visita e foto alla formazione rocciosa denominata signor Giorgio e successiva interessante visita alla città sotterranea di Kaymakli con diversi livelli forse 12 di cui visitabili solo 8, è impressionante vedere come vivevano le persone per nascondersi dal nemico. Visita alla Vallata del Piccione, così chiamata per le centinaia di piccole finestre scavate nella roccia per attirare i piccioni e ospitare qui i loro nidi. Dopo aver fatto molte soste sotto a Uchisar per foto tutte spettacolari e con proiezioni diverse, abbiamo convinto Lale a fare una variazione del programma e portarci al tramonto sotto la rocca di Uchisar, appena arrivati alcuni sono entrati nel negozio di Faruk( furbissimo ma simpaticissimo venditore di tappeti conosciuto 10 anni fa) ed hanno iniziato la solita lenta trattativa per l’acquisto dei tappeti, altri come noi abbiamo approfittato della terrazza del negozio per fare delle bellissime foto al tramonto con lo sfondo della rocca illuminata in maniera egregia dal sole del tramonto. Finalmente trattativa conclusa da parte di Stirpe per il tappeto individuato. Comunque in questa località il tramonto è davvero indimenticabile e suggestivo, è uno dei luoghi più affascinanti della Cappadocia, dalla rocca si può ammirare un panorama bellissimo a 360 gradi su tutta la regione.
20 Agosto – Partenza all’alba e tutti hanno potuto ammirare il meraviglioso spettacolo della partenza delle mongolfiere. Sosta per una bellissima foto con questa luce meravigliosa,la rocca di Uchisar illuminata dal sole con il passaggio delle mongolfiere colorate davanti non ha prezzo! Viaggio molto lungo e ulteriore sosta al caravanserraglio di Konia, pasto nella zona di Askhoneir patria dello scrittore di favole Nasreddwhogla, che è solito essere raffigurato in immagini o statue con un turbante in testa, a cavallo di un asino al contrario per non dare le spalle alle persone. Nel pomeriggio sosta a Dinar, zona altamente sismica dove abbiamo potuto gustare lo yogurt dei nomadi con il miele e i semi di papavero che vengono coltivati in questa zona, squisito! Oggi il trasferimento è molto lungo, sono 660 km e non di autostrada, l’itinerario diceva 5 ore di viaggio, ma come al solito sono state almeno il doppio, ne avessero azzeccata una!! Il nostro autista è davvero da elogiare, lui in questo periodo di Ramadan non mangia e non beve per tutto il giorno e sorride sempre! Siamo arrivati a superare 3000 km di percorrenza e non è finita, domani dobbiamo raggiungere il mare, quindi alla fine penso che supereremo i 3600 chilometri! Un bel giro senza dubbio in 10 giorni! Finalmente arriviamo a Hierapolis, una meravigliosa città fondata nel 1° secolo a.c. fondata dal re di Pergamo, fa molto caldo e Lale ci fa trasportare da un camioncino che ci fa risparmiare un bel percorso a piedi sotto il sole ancora molto caldo, nonostante siano ormai le 17,30, per poter visitare le rovine di questo spettacolare sito. Abbiamo fatto una sosta nell’anfiteatro ancora ben conservato che ha davvero una posizione incantevole affacciato sulla vallata di Pamukkale. Poi il camioncino ci ha portato fino alla porta di Diocleziano da dove abbiamo iniziato la visita a piedi, passeggiando sulla via dove sono ancora ben visibili i resti della città, l’agorà, i bagni, i negozi ecc. Ecco finalmente raggiungiamo la passerella di legno che ci permette di ammirare le terrazze colme di acqua che sembrano davvero di cotone, rocce bianche di calcare e travertino che formano cascate e piscine. Ormai non fanno più camminare dove uno vuole ( come lo era anni fa quando siamo stati noi) c’è solo un tratto che si può percorrere senza scarpe dove hanno convogliato l’acqua ricreando delle pozze simili , ma non troppo a quelle originali che oggi si possono solo fotografare. L’acqua è calda, circa 36° ed è piacevole camminarci in questo scenario davvero particolare. Abbiamo anche visitato la piscina romana che è davvero suggestiva, deve essere davvero piacevole poter nuotare tra i reperti di colonne, capitelli sommersi dall’acqua , con ponticelli qua e la e anche bocche della solita acqua termale ricchissima di sali di calcio e calda al punto giusto per un bell’idromassaggio, ma purtroppo non c’è stato il tempo per farlo. Nonostante il caldo opprimente, è stata davvero una bellissima escursione. Raggiungiamo il nostro albergo Pamuksu boutique che si trova in basso alle cascate dove sono tutti gli alberghi, tempo fa ce ne erano sparsi tra le rovine di Hierapolis, ma fortunatamente li hanno abbattuti, eliminando quello scempio. L’albergo è un grazioso edificio pieno di verde con una bellissima piscina con vista sulle terrazze bianche di Pamukkale. Cena buona a buffet a bordo piscina e la stanchezza si fa sentire quindi tutti a nanna presto! Anna Maria e Giuseppe sono arrivati ad Istanbul e stanno cenando vicino alla Moschea blu.
21 Agosto- Finalmente è arrivato il giorno del caicco! Colazione gradevole e partenza in perfetto orario, 8,15, puntualissimi, anzi con qualche minuto di anticipo, alla fine della vacanza siamo diventati proprio bravi a rispettare gli orari.
Attraversiamo una zona piena di piccoli centri abitati da nomadi che ormai sono diventati stanziali, si spostano solo per brevi periodi quando tornano in montagna per fare il formaggio, lo yogurt e il miele.
Oggi nel pullman c’è molta euforia, Stirpe non risparmia nessuno! Possiamo ammirare distese di campi di cotone, di melograni ( frutto dalle mille qualità, colesterolo, antitumorale, digestivo) e di mele cotogne. Nella sosta idraulica acquisto compulsivo di magliette polo scattato in un giardino dove ci hanno offerto dell’ottimo thè alla mela e al melograno. Pranzo a base di gozleme ripiene di patate, formaggio, carne e tortellini allo yogurt, per altri a base di spiedini di carne, fa molto caldo, ma ormai ci siamo quasi mancano solo 30 km a Bodrum e dopo 5 ore di viaggio e non 2 come ci era stato segnalato nell’itinerario, arriviamo al porto di Bodrum.stracolmo di caicchi. Troviamo il First Choise il famoso caicco senza aria condizionata, l’equipaggio ci accoglie a bordo, prendiamo possesso delle semplicissime e piccolissime cabine, fa caldissimo e non vediamo l’ora di uscirne fuori. L’altro caicco il Richmond IV, quello con l’aria condizionata, non c’è ancora, arriverà più tardi. A questo punto dobbiamo salutare la nostra guida Lale o Tulip, persona davvero professionale che ci ha accompagnato in questo viaggio correggendo e integrando l’itinerario proposto dal tour operator Adelphia nella maniera ottimale, anche l’autista merita un elogio particolare, è sempre stato ineccepibile, sempre disponibile e sorridente. Penso che Lale resterà impressa a tutti noi come migliore guida in assoluto che sia capitata nei nostri viaggi ( e non sono pochi) non solo per tutto quello che ci ha saputo raccontare ma soprattutto per la disponibilità e tranquillità che l’ha sempre contraddistinta durante tutto il viaggio, sicuramente la nostra mascotte Francesco, di 7 anni, ha avuto da lei un trattamento privilegiato e per questo si è instaurato tra loro un rapporto di complicità unico.
Dopo aver preso posto nelle cabine del caicco sotto il sole cocente ci incamminiamo per le viuzze di Bodrum alla ricerca dei famosi sandali in pelle che fanno in questa zona, ma una volta visti non hanno incontrato il nostro gusto. Qualcuno decide di andare a visitare il Castello di Bodrum che ospita il Museo dell’Archeologia Sottomarina. Qualche acquisto di narghilè, orecchini, costumi e finalmente anche del rubinetto per la fontanella di Costa. Abbiamo anche incontrato Niki Vendola, che passeggiava facendo shopping in questa bella città. Finalmente è arrivato il Richmond IV , caicco con l’aria condizionata ed abbiamo saputo poi che c’è stato qualche incidente diplomatico per l’assegnazione delle cabine e non solo, sembra proprio che il gruppo non sia soddisfatto dell’ equipaggio e di altre cose, sembrano tutti un po’ negativi nei giudizi in generale! Invece nell’altro caicco, First Choise l’atmosfera è decisamente più vacanziera e rilassata, l’equipaggio è tranquillo e sorridente, la cena semplice, ma gustosa! Ci comunicano che non si può partire dopo cena, il caldo è davvero insopportabile, finalmente arrivano anche Anna Maria e Giuseppe nel nostro caicco e Carla nell’altro caicco. A questo punto poiché è praticamente impossibile restare nelle cabine a dormire, non tira un filo d’aria, la temperatura è altissima (beati gli altri che pur scontenti hanno l’aria condizionata!) andiamo tutti o quasi sul ponte dove passeremo la notte, al ritmo delle musiche che arrivano dalle discoteche di Bodrum, ma presto ci addormentiamo ..
22 Agosto – L’alba nel porto di Bodrum è bellissima, salpiamo, quasi tutti hanno preferito dormire sul ponte e devo riconoscere che non è stato affatto scomodo dormire sui materassini con cuscino incorporato. Raggiungiamo una piccola baia e in molti fanno il primo bagno di una lunghissima serie, l’acqua è bella, trasparente e calda. Alle 8,30 suona la campanella e la colazione è servita, gustosa e abbondante a base di uova, formaggi, verdure, marmellate, olive, yogurt, caffè e thè. Proseguiamo la navigazione subito una nuova sosta dove dopo numerosi bagni aspettiamo l’ora del pranzo. L’acqua è di un azzurro intenso e gli alberi sono a ridosso dell’acqua, queste baie sono davvero belle. Ancora un’ora di navigazione raggiungiamo una piccola graziosissima baia dove gettiamo l’ancora per la notte, incidente al motore sella nostra piccola barchetta di legno che in tal modo è resa inutilizzabile, siamo senza tender, del resto il nostro caicco lascia un po’ a desiderare come strutture di bordo. Nel pomeriggio risuona la campana e la merenda è servita: thè o caffè accompagnati da biscotti. Ancora bagni e le signore vengono accompagnate dal tender del caicco Richmond IV ( meno male che c’è) a terra per una passeggiata in un villaggio di pescatori. Gli uomini hanno ripreso le partite a carte. Cena a base di pollo e diverse verdure cucinate tutte benissimo. Anche questa sera il caldo si fa sentire e si decide di dormire di nuovo sul ponte, magari più organizzati con pigiami per affrontare poi il fresco che a una certa ora arriva. E’ una notte di luna piena che ci permette di avere la possibilità di vedere intorno a noi tranquillamente e ci regala uno scenario sul mare incantevole!
23 Agosto – Alba spettacolare mentre il caicco si sta muovendo verso le Sette Isole dobbiamo arrivare presto prima che la baia si riempia di caicchi e prima che si alzi il vento. Baia bellissima dove possiamo intravedere numerose isolette , dove è possibile fare splendide nuotate. La maggior parte del gruppo femminile scende in acqua con diversi supporti tecnici di galleggiamento: tubi, giubbotti, pinne, il divertimento è assicurato anche se sembra che si stia tenendo una lezione di acquagym. Sono stati messi in acqua anche i kajak, ma sembra che almeno uno è bucato. Oggi a pranzo il cuoco ci ha preparato le linguine al sugo, è proprio bravo in cucina, la sua è davvero una cucina semplice, ma gustosa. Salpiamo e raggiungiamo un isolotto abitato da conigli che scendono fino a riva, anche il fondale qui è ricco di sorprese, chi recupera pezzi di anfore, chi gusci di riccio particolari. Thè a bordo con gli amici della Richmond IV che sembra abbiano superato le incomprensioni iniziali e successiva intrusione da parte da nostra a bordo del loro caicco. Bhè che dire esteticamente il Richmond IV è superiore al First Choice, e pensare che i primi giorni avevamo avuto l’impressione del contrario! Cena a base di spigola alla griglia. La vita su questi caicchi è davvero fantastica, si mangia, si fa il bagno, ci si riposa e stasera sembra anche che la temperatura sia clemente, quindi sicuramente dormiremo finalmente in cabina. Dopo cena gioco del mimo, e tra una risata e l’altra arriva l’ora di andare a letto.
24 Agosto – Partenza alle ore 7,00, navigazione per l’isola di Sedir (Kedrae), unica nel suo genere con le sua piccola spiaggia e le incredibili acque cristalline. Facciamo colazione in navigazione, e scendiamo in questa meraviglia, per fortuna è presto e ci possiamo godere questo spettacolo senza affollamenti. Facciamo anche un giro per vedere le rovine della città, l’anfiteatro e i resti di una chiesa. Secondo il mito, Antonio in persona avrebbe portato qui questa sabbia bianca dall’Egitto per la regina Cleopatra. Continuano ad arrivare persone e la baia ormai è affollatissima, ma è comunque bellissima. Riprendiamo la navigazione e raggiungiamo una baia nel porto inglese dove la vegetazione arriva dentro l’acqua, ma vengono avvistate delle meduse gialle che creano qualche problema durante il bagno. Pranzo a base di frittura di pesce pescato dai nostri pescatori. Davvero squisiti questi pescetti. Abbiamo un cambio di capitano, perché il nostro va a dormire una notte a casa che si trova qua vicino e rientrerà domani mattina. Il nostro cuoco sta preparando due ciambelloni per la merenda c’è un profumo sul nostro caicco, mentre nell’altro Daniela si sta cimentando in cucina per preparare una crostata. A bordo questa sera c’è una lezione di aerobica tenuta da Gabriella, poi un bel bagno fino al calar del sole. Questa sera abbiamo ricevuto la telefonata di Lale che ha visto la luna piena e ha pensato a noi, veramente ha pensato a Francesco, la nostra mascotte, che pensiero gentile. Nel dopo cena Sandro e Antonio ci hanno portato con il motoscafo la crostata che ha preparato nel pomeriggio Daniela.
25 Agosto Salpiamo molto presto per dirigerci verso il villaggio di Karacasogut che è situato a 25 km da Marmaris; quindi ci organizziamo e prendiamo 2 dolmus per fare questa escursione. Marmaris è una cittadina non troppo carina con un bazar fitto di negozi neanche molto interessanti, forse non siamo riusciti ad arrivare alla parte vecchia della città che poteva essere più piacevole. Abbiamo acquistato delle donnine in ceramica fatte da un artista turco particolari che erano in vendita in un negozio che aveva degli oggetti unici, acquisti nello stesso negozio anche di dervisci in ceramica bianca che non avevamo proprio visti in giro. In un supermercato abbiamo comperato gli ingredienti per fare la crema catalana e 2 chili di penne Barilla ( veramente le ha comperate Filomena e non le abbiamo neanche restituito i soldi!) Appena arriviamo il cuoco ci ha preparato il pranzo, ci spostiamo in una baia vicina e subito dopo ci viene servita la merenda. In questo posto i tempi sono cadenzati dalla campana che ci richiama alla tavola per i 4 pasti quotidiani, poi bagni bagni bagni e tanto relax in un contesto bellissimo. Spesso i due caicchi hanno difficoltà ad attraccare vicini, e la maggior parte delle volte siamo abbastanza lontani, possiamo chiacchierare solo quando facciamo il bagno, cosa che veramente accade molto spesso.
26 Agosto – Anniversario di Claudio e Simona: auguri! Questa mattina abbiamo la navigazione più lunga della settimana, dobbiamo attraversare l’insenatura da una parte all’altra, arriviamo in una baia per la prima volta con l’acqua fredda, per la presenza di una sorgente. Mi accingo in cucina a preparare un’arrabbiata con l’aiuto del cuoco che mi mette tutto a disposizione, aglio, olio, peperoncino e pomodori maturi, il risultato è ottimo. Nel pomeriggio ancoraggio a Kisebuku (Alakisla) dove c’erano delle rovine bizantine. C’è un vento caldo che sembra un phon, restiamo ammollo fino all’ora di cena. Dopocena danzante nel nostro caicco con gli ospiti dell’altro caicco per festeggiare l’anniversario di Claudio e Simona e il compleanno di Carla, il nostro equipaggio è stato molto ospitale, ha spostato il tavolo per creare lo spazio per i balli. Abbiamo gustato il dolce di Filomena, la crema catalana, con vino bianco fresco, molta baldoria a bordo e si sono uniti al ballo anche il nostro equipaggio. Questa sera fa di nuovo caldo e in molti scelgono di dormire sul ponte, abbiamo anche ammirato l’alba della luna dietro la collina, uno spettacolo!
27 Agosto – Alba sulla baia fantastica, in molti fanno il bagno prima di colazione, ci spostiamo in una baia bellissima, raggiungiamo la spiaggia e ci accorgiamo che alle spalle c’è la Valtour, un posto davvero incantevole. Di nuovo pranzo a base del pescato, oggi il cuoco ci ha riproposto l’arrabbiata che ha visto fare ieri, buona. Navigazione e spostamento in un’altra baia dove troviamo anche la banana, grande contrattazione e i ragazzi salgono a fare un giro. Raggiungiamo la spiaggia piuttosto lontana, ma l’acqua è bellissima quindi è piacevole. Ancora navigazione che ci porterà al porto di Bodrum, la settimana in caicco praticamente volge al termine: giudizio più che positivo sotto ogni punto di vista! Magari se il caicco fosse stato un tantino migliore sarebbe stato meglio ( cabine piccolissime, bagni con perdite perenni.) Arrivo a Bodrum, passeggiata pomeridiana ai soliti negozi per gli ultimi acquisti. Ultima cena in caicco a base di pollo arrosto e successiva uscita serale. Questa sera fa molto caldo e la maggior parte di noi decide di andare di nuovo sul ponte con il frastuono delle discoteche che ci ha accompagnato per tutta la notte.
28 Agosto – Sveglia all’alba perché ieri sera un ragazzo dell’agenzia ci aveva assicurato che alle 6 avrebbero ritirato i bagagli,invece nessuno è venuto ad aiutarci e ce li siamo dovuti portare da soli, ma non è finita arrivati in strada c’erano due pulmini che non ci volevano caricare perché dicevano che avevano avuto comunicazione che noi dovevamo essere senza bagaglio,dopo tante chiacchiere e incomprensioni con 20 minuti di ritardo partiamo alla volta dell’aeroporto. Arrivati ci hanno scaricato davanti alla partenza dei voli domestici, ma entrati dentro Giuseppe si è accorto che il nostro volo( Pegasus compagnia low cost) partiva dagli internazionali, il pulmino che ci aveva portato si è rifiutato di accompagnarci o di portarci almeno i bagagli, e siamo stati costretti a raggiungere l’aeroporto internazionale a piedi ( un chilometro e mezzo) sotto il sole e fra le macchine che sfrecciavano, ma non è finita, arrivati all’imbarco scopriamo che essendo una low cost( quanti accidenti abbiamo mandato al nostro organizzatore che non ci ha avvisato di nulla) il peso ammesso è di 15 chili ( ma come si può fare a portare solo 15 chili dopo un viaggio di 3 settimane con tanto di attrezzatura di mare!) Pagamento praticamente da parte di tutti dell’extra bagaglio e finalmente riusciamo ad imbarcarci proprio all’ultimo istante. A bordo chiaramente essendo una low cost consumazione a pagamento e noi siamo tutti digiuni perché abbiamo lasciato il caicco alle 6,30! Arrivo a Istanbul chiaramente all’aeroporto dei low cost, molto lontano dalla città e ci impieghiamo 2 ore per arrivare al nostro albergo. Qui il gruppo si divide, chi va visitare san Salvatore in Chora, chi va a Santa Sofia, i ragazzi vanno da Mc Donalds e la maggior parte va a mangiare un panino allo sgombro al Bosforo. E’ sempre affascinante vedere questi barconi che cuociono i filetti di pesce alla griglia e preparano in continuazione i panini che vengono loro richiesti tra l’ondeggiare dell’acqua che non è poi così lieve, ci sediamo nei tavolini bassi che sono predisposti e molti fanno il bis. Poi con il bus raggiungiamo il gran bazar che è sempre molto affascinante, straboccante di botteghe, ma dobbiamo ammettere gli acquisti non sono più quelli di una volta, o meglio gli affari di un tempo non ci sono più. Guadagniamo l’uscita dopo aver acquistato quello che cercavamo: il vestito della danza del ventre e la maglietta da calcio delle squadre turche, veramente manca ancora il narghilè. Ci spostiamo al bazar della Moschea blu che sicuramente ha negozi migliori e con tanta gente in meno. Qui alcuni negozi hanno davvero cose bellissime, anche se costose, le ceramiche soprattutto sono ad un altro livello. La stanchezza è tanta e la piacevole sorpresa di questa ultima cena in hotel mette tutti d’accordo. Passeggiata dopocena alla ricerca di una pasticceria e del famoso narghilè di Dario: tutto a posto trovato! Qualcuno ha anche la forza di andare a vedere la Roma che è trasmessa in un pub vicino all’albergo!
29 Agosto – Abbiamo definitivamente chiuso le valigie, il viaggio è finito, ci godiamo le ultime ore di vacanza. Istanbul è sempre gradevole, dopo una bella passeggiata nei pressi di santa Sofia dove i vecchi alloggi in legno sono completamente ristrutturati e adibiti ad hotel o ristoranti. Arriviamo al Bazar della Moschea Blu e acquisti in massa dei kimono in ceramica da appendere, si è fatto tardi alle ore 12,00 arriva il bus che ci porterà all’aeroporto per il volo finale con destinazione Roma. Il viaggio è proprio finito, a parte alcuni disguidi che potevano essere sicuramente evitati da una più attenta organizzazione del viaggio prima della partenza, il bilancio è comunque positivo! Positivo perché la Turchia è un paese che non ti aspetti! Non ti aspetti la natura, non ti aspetti l’ospitalità, non ti aspetti i numerosi siti archeologici, non ti aspetti il mare! E poi quando tutte queste cose vengono scoperte in un gruppo che anche se numeroso è tranquillo e allegro nonostante tutto, significa che si è fatto un bellissimo viaggio! Per quanto riguarda la sensazione provata da chi visitava la Turchia per la terza volta, c’è da dire che mai in nessun giorno si è provata noia nel rivedere qualcosa già vista! Le emozioni sono state davvero particolari e comunque sempre uniche, la Turchia è un paese che merita!
Il Viaggio Fai da Te – Autonoleggio low cost in Turchia |
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