di Carlo Venturi –
“Non c’è parola, in nessun linguaggio umano, capace di consolare le cavie che non sanno il perché della loro morte”
Un sopravvissuto di Hiroshima
Che strana la vita.
Una persona legge, studia, si documenta per anni credendo di aver ormai fatta propria una determinata conoscenza, salvo poi rendersi conto che in verità certe cose è impossibile assorbirle.Si possono imparare formule matematiche, si può essere pervasi dalla musica o sentire i fremiti che l’artista, per mezzo delle proprie opere, riesce a infondere.Ma il dolore no, quello no.E me ne rendo conto solo ora. Leggi tutto