di Adriana Lazzini –
Adesso scrivo, sì. Muro del Pianto (Gerusalemme), ora locale 12.58 di domenica 20 maggio. Dopo il Santo sepolcro, dove la tomba di Cristo mi ha valso un nodo alla gola e l’affiorare di lacrime agli occhi, e il Golgota che mi ha richiesto un inchino e indotto un istintivo namastè, questa è la seconda meta del viaggio in cui l’emozione s’impone. Ci sono occasioni in cui gli occhiali scuri ti diventano schermo utile alla maldestra fragilità umana che non controlli – se mai avessi avuto anche la sola e ostinata presunzione di controllarla – e di colpo perdono il loro aspetto carismatico di gadget consumistico a completamento del look occidentale, ma solo servono a coprire il tuo pudore. Leggi tutto