di Iacopo –
Sono uno studente fortunato.
Studio finanza: una materia complessa e di recente molto criticata. Ho vissuto un intero anno negli Stati Uniti a Washington DC dove ho frequentato i corsi del terzo anno di università.
Il District of Columbia quindi è anche un po’ casa mia.
A Settembre ho preso casa a Washington DC con Benjamin, un figlio dei fiori nato a Londra, studente di scienze politiche. Pochi giorni dopo sono iniziate le lezioni.
Ho viaggiato molto: Chicago, Boston, New York, San Francisco, San Diego, Buffalo, Miami, Orlando, New Port e molto altro: non voglio annoiarvi. Ho lasciato amici e pezzi di anima in ognuna di queste città ed in molte altre meno conosciute ma altrettanto sorprendenti.
Non vi parlerò di loro o di Washington DC perché sono sicuro che qualcuno l’ha già fatto meglio di me.
Voglio invece parlarvi degli americani e per farlo vi voglio raccontare del mio Natale a Chicago.
Stavo passeggiando con il mio compagno di studi e amico inseparabile Sebastian (di origine argentina) in un quartiere residenziale di Chicago (conosciuta come ‘windy city’ a causa del costante vento freddo) quando abbiamo notato un capannello di persone riunite intorno ad un grande albero di natale. Incuriositi, ci siamo avvicinati. Dopo qualche minuto di smarrimento abbiamo realizzato di essere stati coinvolti in una modesta e infreddolita cerimonia chiamata ‘Enlightenment party’ : in buona sostanza l’accensione di un albero di Natale. Sembra un evento banale, ora vi spiego perché non lo fu.
Dopo un paio di canzoni natalizie abbiamo seguito il drappello nell’atrio del palazzo adiacente dove ha preso la parola un omone pelato. “Ringrazio tutti i condomini del palazzo che, adoperandosi personalmente e con grande spirito civico, hanno dedicato tempo e qualche risorsa alla costruzione dell’albero di natale: grazie a Andy che ha fornito l’abete, a Jack che l’ha trasportato con il suo furgone, a Jamie che ha comprato le lucine, a Christie e Sandra che hanno organizzato questa cerimonia e a Susie che ha preparato il buffet e la cioccolata calda: il comune di Chicago ha risparmiato i duemila dollari stanziati per l’acquisto e l’installazione dell’albero.”.
Un altro paio di persone ha poi preso il microfono sprecando complimenti e buon sentimenti natalizi. A quel punto io e Sebastian, affamati e infreddoliti come solo degli studenti fuori sede al verde possono essere, ci siamo fiondati sul buffet. A pancia piena abbiamo conosciuto Emily, una signora circa ottantenne che ci ha raccontato quello che abbiamo visto senza capire.
Andy, il condomino amministratore, ha visto la delibera comunale (pubblicata online) che stanziava duemila dollari per l’albero di natale comunale. Infastidito dallo spreco di risorse pubbliche si è detto: i condomini possono farlo spendendo meno. Lo facciamo a nostre spese perché in fin dei conti è proprio davanti al nostro portone. Wow, mi sono detto. In Italia sarebbe fantascienza (Sebastian ha pensato lo stesso per l’Argentina). Non solo perché i nostri comuni online, nonostante parlino di trasparenza finanziaria, pubblicano ancora poco, non solo perché nessuno guarda quel poco che pubblicano ma anche perché, anche se lo vedessimo, nessuno penserebbe mai di sacrificare soldi e tempo per dimostrare al proprio comune come si può fare di più con meno.
Mentre pensavo tutto questo mi sono accorto che diverse persone facevano foto con l’omone pelato che aveva preso la parola per primo. E’ solo a quel punto che ho chiesto a Emily chi fosse. Sorriso compassionevole e poi “Ragazzi, lui è Pat Quinn: il governatore dell’Illinois che, saputo del nostro impegno per aiutare le casse della città, è venuto a congratularsi con noi e a ringraziarci. Siamo un esempio per altri americani volenterosi e questo i nostri politici lo hanno capito”.
A quel punto mi sono immaginato il Presidente del Consiglio Italiano che mi ringrazia per aver fatto l’albero di Natale e aver fatto risparmiare alla mia città Natale (Torino) duemila euro. No scherzo.non ci sono riuscito. E’ un immagine così remota che non sono riuscito neppure ad immaginarla.
In quel momento ho capito perché gli americani, nonostante siano un popolo bonario e semplice, rimangano per il mondo libero un fulgido esempio di intraprendenza e senso civile.
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