Cheyenne frontiers days rodeo

di Paolo -Per ogni sport, passione, hobby ci sono dei luoghi simbolo.
Ad esempio per il calcio c’è Wimbledon, per le corse ippiche c’è l’ippodromo di Ascott e per il rodeo……ci sono i Frontier Days di Cheyenne, Las Vegas per le finali annuali e il Canada per il Calgary Stampede. Cheyenne l’ho sempre ritenuto l’evento più affascinante, oltre che per la storia e la tradizione (il primo rodeo si è tenuto nel 1897 infatti viene chiamato Dad of All Them (il padre di tutti), ma anche perché si svolge a Luglio nel pieno periodo estivo, invece le NFR di Las Vegas si svolgono in pieno inverno.

Quindi ho spesso tentato di organizzarmi per poter andare almeno una volta a Cheyenne. Purtroppo non mi è stato mai possibile nonostante gli inviti dei “vecchi” amici americani ex soldati che nel 1995 prestavano servizio nella base militare della mia città e membri dell’E.R.C.A. European Rodeo Cowboy Association con sede in Germania.

Finalmente quest’anno, fortemente determinato, mi dico……”saranno anche soli 4-5 giorni, ma vado a Cheyenne” ….e così è stato.

Frontier Days di Cheyenne

La cordialità degli amici che aspettavano me e la mia wife all’aeroporto è stata al di sopra di ogni aspettativa. Ovviamente anche loro hanno cavalli e dopo un mega barbecue ci hanno accompagnato in albergo.
L’indomani abbiamo caricato i loro cavalli su giganteschi trailers trainati da altrettanti grossi pick-up su per il parco del Golden Gate un parco naturale vicino a Denver con paesaggi mozzafiato.
Io avevo un bel Quarter color red dun con riga mulina; classico Quarter americano….piedi larghi, stinchi robusti, spalle e groppa… ENOOORMI, docile come un agnellino. E pensare che ogni weekend entra in arena e fa competizioni di Team Roping con una bella dose di stamina – quando si dice che i cavalli devono essere equilibrati….eh.

Ma vado subito al sodo e vi racconto come è il Frontier Days Rodeo e tutto ciò che c’è intorno.
Prima cosa NON bisogna mancare alla parata che sfila di mattina nelle strade cittadine. I costumi sono curati e i cavalli pure. L’organizzazione è vicino alla perfezione, ci sono perfino i boy-scouts che fanno da parcheggiatori per aiutarti a parcheggiare la macchina in ordine e senza problemi.
Le strade sono piene di negozi di abbigliamento western quindi c’è da sbizzarrirsi, ma non bisogna dimenticare di fare un salto al Sierra Trading Post perché vendono anche importanti marche di giacche, jeans e camicie, ma a metà prezzo. Sono rimanenze di magazzino credo, ma la roba è ottima anche se non è dell’ultima collezione sul mercato.



Quello che mi ha maggiormente colpito è stata la grande cordialità e gentilezza della gente, dall’autista dell’autobus che ti augura la buona giornata quando scendi al venditore di hot dog, dagli ospiti dell’albergo che ti salutano nella hall senza conoscerti alla signora proprietaria di 2 cavalli belgi che ci ha invitato a salire sul suo carro per sfilare con lei nella parata (questo senza conoscerci, ma avendo capito che eravamo turisti venuti da lontano).
Per chi non se la sente di rimanere in piedi ai bordi delle strade per vedere la parata può noleggiare delle sedie pieghevoli a 3 dollari

Rodeo negli Stati Uniti

Ah….molti gruppi che sfilano portano la bandiera americana. Ebbene, ogni volta (circa 20 volte) che passa la bandiera, tutti (dico tutti) gli uomini ai bordi delle strade si tolgono il cappello e lo poggiano sul petto in segno di rispetto.

Il rodeo si svolge in una grande arena ellittica. Le tribune sono poste sui lati più lunghi dell’ellisse. C’è una grossa differenza tra le 2 tribune perché una è esposta al sole tutta la giornata con un caldo infernale e l’altra è all’ombra. Ovviamente i nostri amici avevano prenotato i biglietti per quella all’ombra e i posti erano esattamente al centro della tribuna quindi meglio di così non si poteva. Ma c’è da dire che l’organizzazione ha provveduto a installare un sistema di nebulizzazione dell’acqua per le tribune esposte al sole così che gli spettatori possano rinfrescarsi perché di tanto in tanto viene attivata la nebulizzazione sugli spettatori.

Lo spettacolo vero e proprio è bellissimo, almeno per quelli come noi che amano cavalli, gli animali, e la tradizione americana. Lo show non ha soste per 4 ore. Ma è vario e mai monotono.
Io sono rimasto colpito dalla bravura di quei cowboys che fanno un lavoro un po’ oscuro, ma importantissimo e con grande competenza e naturalezza. Questi prendono al lazo (con ropes da ranch più lunghi di quelli da competizione) i tori e i cavalli che hanno disarcionato i cowboys e che devono essere ricondotti nelle stalle. E’ un lavoro molto “tecnico” e pericoloso, da very cowboys non showmen. E poi……che cavalli… solo un paio sono capaci di trainare un toro da una tonnellata fin fuori dall’arena
A tal proposito va confermato che sia i tori che i cavalli non sgroppano a causa della corda che gli viene legata nell’inguine altrimenti sgropperebbero anche dopo aver disarcionato il cowboy perché la corda gli rimane attaccata, invece no, si calmano quando non sentono più il peso dell’uomo sul dorso.

Il Personale di servizio, quelli che controllano i biglietti e danno le informazioni, sono anch’essi efficienti e non vedi mai qualcuno che sbuffa o che ti fa capire “ma quando finisce questa menata che me ne vado a casa”, un po’ diversi che quelli da queste parti vero ??? O no ??
C’è perfino un servizio di noleggio passeggini per bambini. Insomma non sanno più che fare per farti star bene.

Esternamente all’arena c’è una specie di Luna Park, ma ci sono anche molti banchi per gli acquisti di abbigliamento, arredamento western, ropes, cappelli, etc. etc. un po’ come alla Fieracavalli di Verona.
L’area attrezzata esternamente è molto grande e ci si può passare una giornata intera, anche due come ho fatto io.
C’è poi il museo del rodeo (visto che ha tanta storia) e poi il villaggio indiano. Insomma c’è un sacco da fare.
All’esterno di questa grande area c’è la periferia di Cheyenne. Classica e pulitissima periferia americana con villette, giardini verdissimi, strade abbastanza larghe e tranquille., probabilmente di buon mattino si può vedere anche qualche scoiattolo che entra in giardino.

Ogni sera, per tutti i 10 giorni del rodeo, c’è un concerto di musica Country con artisti di altissimo livello, io per esempio ho visto Reba McEntire e Trisha Yearwood che sono sempre al top delle classifiche.
Lo show si svolge nella stessa arena del rodeo. Si inizia alle 20,00. Tra la fine del rodeo e l’inizio del concerto viene rapidamente installato il grande palco con due maxischermi laterali. Tutta la struttura si rivolge a una delle due tribune dell’arena, quella che durante la giornata è rimasta all’ombra.
C’è molto pubblico, ma ovviamente sono tutti ordinati e seduti. e poi c’è una piccola folla di ragazzi e ragazze che si accalca allegramente sotto al palco per ballare e applaudire.

I trasporti per i turisti sono organizzati in modo tale che una serie di pullman shuttle collega rapidamente un grande parcheggio in città con l’area del rodeo.
C’è anche chi raggiunge l’area del rodeo con la propria macchina e trova la disponibilità dei proprietari delle villette limitrofe a far parcheggiare nel proprio giardino, con un compenso di circa 10 dollari.

Il viaggio in aereo tra l’Italia e Denver/Cheyenne è lungo, ma ne vale la pena e personalmente (forse sarà stata l’eccitazione) non ho avvertito gli effetti della variazione del fuso orario.

L’anno prossimo andrò alle National Finals Rodeo di Las Vegas, ma credo che il Rodeo di Cheyenne sia davvero un appuntamento da non perdere….il primo della lista.

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