Russia

Sogni desideri e viaggi, Irkutsk e il lago Bajkal

di Eno Santecchia –  
Un messaggio di speranza.
Hanno le Marche nel cuore, sono la coppia Ilaria e Marco, che hanno fatto del viaggio un modo di essere e un lavoro.
Marco Mignano svolgeva l’attività di programmatore e fotografo, Ilaria Cazziol era  Digital specialist in un’agenzia di comunicazione. Osservate dall’esterno, le loro carriere sembravano molto ambite, invece essi decisero di licenziarsi per dare una svolta alla propria vita.

Nel luglio del 2017 iniziarono a viaggiare a tempo indeterminato per diventare “nomadi digitali”, poter essere liberi e avere una vita più soddisfacente.

Per illustrare ciò sono indispensabili delle citazioni, come il coltellino svizzero nello zaino dei viaggiatori. Secondo il filosofo cinese Lao-Tsu (vecchio maestro), contemporaneo di Confucio: “Un buon viaggiatore non ha piani precisi e il suo scopo non è arrivare”. Lo conferma anche il poeta francese Charles Baudelaire: “… i veri viaggiatori partono per partire e basta …”. Non per ripetere, solo per aggiungere qualche parola mia: molti pensatori e saggi hanno compreso che il vero piacere sta nel percorso, più che nel traguardo. Prepararsi e partire ci scuote dal torpore della vita sedentaria con emozioni e sensazioni straordinarie.

Ritorniamo ai due sognatori. Il loro stile di vita attuale, nel quale si riconoscono, coniuga il lavoro da remoto come freelance, restando cittadini del mondo, cercando una migliore realizzazione professionale, crescendo ed avendo una vita più felice.

Quel progetto che molte persone sognano, ma poche hanno il coraggio di avviare, prese il nome di “Viaggio solo andata” (stesso nome dato al blog). Per attuarlo ci volle circa un anno. Sì, è una decisione difficile da mettere in atto, ma la ricerca della felicità “liberi da tutti e da tutto” è nell’inconscio di molti di noi viaggiatori.

Il loro motto mi fa ripensare a uno dei miei primi “quaderni di viaggio” (storico)  intitolato: “La principessa che non fece ritorno”, ove raccontai di una nave passeggeri naufragata, e della principessa Mafalda di Savoia, morta in un lager tedesco. Le due storie sono accumunate da un tragico destino: il non ritorno.

Nel suo blog Ilaria precisa che “viaggio solo andata” non è un viaggio senza ritorno …  Aggiunge poi: “Non si torna indietro dalla libertà”.

Quest’altra sua frase mi induce ad una riflessione al di fuori dell’argomento viaggi. La libertà personale (che può collimare con quella di viaggiare) non è una conquista definitiva, va difesa ogni giorno e non va barattata, come disse il presidente Sandro Pertini in un celebre discorso.

I due giovani, inizialmente,  hanno viaggiato (cinque mesi), principalmente via terra, dalla Russia alla Thailandia. Hanno trovato i primi lavori da remoto e alimentato il blog, Ilaria come autrice e Marco da programmatore. Al rientro hanno investito tempo e impegno per la pubblicazione della prima guida “Transiberiana fai da te”: è stato un successo. Di lì a un anno le altre due: “Guida al viaggio a lungo termine” e “La Giordania fai da te”.

Gli aspetti positivi del loro desiderio diventato realtà sono libertà e autodeterminazione. I nostri due protagonisti hanno aiutato molte persone a realizzare i loro sogni odeporici. Con alcuni lettori sono ancora in contatto, diversi hanno apprezzato le loro guide digitali in vendita su Internet (in formato PDF).

Ilaria quale giornalista scrive su “Vanity fair”, “Ninja Marketing” e “Itinerari e luoghi”. Sono stati intervistati da Mashable, Radio Deejay, Corriere della Sera, Vanity Fair e molti altri.

Prima del Covid, a gennaio, il loro blog registrava quasi 2.000 visite al giorno. Gli iscritti alla newsletter sono 5.000, tra i vari social hanno circa 20.000 follower, diverse centinaia sono i lettori delle guide.

Ci tenevo a sapere cosa ne pensano delle Marche. Vediamo.  Uno dei loro obiettivi era creare una vita che fosse slegata dalla necessità di vivere in città come Milano, per trascorrere più tempo nelle amate Marche (Marco è di Fermignano, Ilaria ha origini fanesi). Entrambi amano questa Regione selvaggia e ancora relativamente poco nota al turismo. Ilaria crede ci sia tanto da fare, potrebbe essere un ottimo hub per viaggiatori a tempo indeterminato. Ritiene le Marche ancora una Regione autentica, dai prezzi non troppo alti, se paragonati a Milano ed alla Toscana. Le Marche e tutta l’Italia potrebbero esser un buon posto per vivere un periodo di tempo, se vi fossero degli incentivi. Occorrerebbe una migliore connessione ad Internet ovunque, uffici usati per coworking (da condividere): i professionisti desiderano lavorare in luoghi belli e accoglienti.

Per usare un eufemismo, la crisi derivante dalla pandemia di Covid-19 ha dato un fortissimo scossone al turismo internazionale, ma l’industria con più occupati al mondo non potrà restare ferma troppo a lungo.

Ilaria mi ha scritto che sicuramente il colpo al turismo è stato importante, ma per fortuna chi vive online ha il vantaggio di avere una struttura snella, pochi costi e la possibilità di cambiare velocemente. La coppia è certa che il loro target di lettori non veda l’ora di ripartire, appena ce ne sarà la possibilità.

Il primo viaggio di gruppo organizzato da loro (a inizi 2020) è stato un successo, e ne hanno in programma altri, non appena la situazione migliorerà.  Quel tour è durato tredici giorni. È  iniziato il 12 febbraio (partenza da Mosca) alla guida di un gruppo di dodici lettori, per percorrere un tratto della transiberiana. Un autentico viaggio lungo la linea Mosca, Kazan, Ekaterinburg, isola Olkhon (sul lago Bajkal), fino a Irkutsk, a contatto con le persone del luogo, visitando alcune città e pernottando in treno o in hotel.

Ilaria mi ha scritto che Irkusk è una città bellissima, con casette di legno di larice; nel 1879 il centro fu distrutto da un incendio. Lo sciamanesimo è ancora molto diffuso, “in ogni albero e animale c’è lo spirito della vita”.

Ora i due ragazzi vivono e lavorano con il freelancing e il blog, il loro sito Internet, moderno  graficamente piacevole e ricco di contenuti è: https://viaggiosoloandata.it

Lasciamo Ilaria ai suoi impegni e proseguiamo da soli.

Nel 2020 la Lonely Planet – EDT ha pubblicato  il bel volume illustrato “Nomadi Digitali. Consigli pratici e idee per vivere on the road”, argomento di cui abbiamo raccontato un po’… In Euronews, una TV satellitare di Lione, ho visto un servizio. Dal 1° agosto 2020 l’Estonia, una delle repubbliche baltiche facenti parte dell’UE, accetta richieste di visti per “nomadi digitali”. Nella capitale Tallinn è facile trovare spazi di lavoro condiviso. Il visto dura dodici mesi e per 90 giorni si può viaggiare nelle nazioni facenti parte dell’Unione Europea. L’Estonia  ha già attirato 70 mila persone che lavorano in remoto. Da recenti ricerche risulta che tra le città dove si lavora meglio in smart working ci sono Bucarest, ma anche Sofia,  Kiev e Budapest.

Oltre gli Urali … il Far East russo

La transiberiana, da Mosca a Vladivostok, è la più lunga strada ferrata al mondo (quasi 9.300 km); attraversa sedici grandi fiumi. I lavori di costruzione, per volontà dello zar Alessandro III, iniziarono nel 1891 e terminarono nel 1916; prima di essa, per recarsi dal Pacifico a Pietroburgo, lungo una scomoda strada di terra battuta,  occorreva un anno di tempo!

Voglio esprimere dei ricordi che quest’ultimo loro viaggio in Siberia ha risvegliato in me. La città di Irkutsk mi ricorda piacevoli letture: da ragazzo mi appassionai alle avventure di “Michele Strogoff” di Giulio Verne. Il romanzo racconta il viaggio del corriere dello Zar inviato da Mosca a Irkutsk.

Quella città, alla quale qualcuno ha dato l’appellativo di “Parigi della Siberia”, fu fondata nel 1652 e considerata la “capitale” del lago Bajkal. È una vasta estensione lacuale tanto da essere considerata la più grande riserva d’acqua dolce del pianeta; è gelata da gennaio a maggio, diventando una incredibile pista percorribile da automezzi. La sua origine risale a 25 milioni di anni fa; è profondo 1.637 metri. È patrimonio mondiale dell’Unesco, ma anch’esso deve essere salvaguardato da eccessivo consumo e inquinamento.

L’epopea del Far West americano è stata decantata e celebrata ampiamente dal cinema, dai fumetti, e un poco dai cartoons, mentre ciò non è accaduto, perlomeno da noi, per quegli immensi territori dopo i monti Urali e fino a all’estremo oriente russo sull’oceano Pacifico, che si potrebbe chiamare il Far East russo, se si usasse l’inglese.

Eppure, quelle immense steppe e taighe devono aver avuto una loro interessante storia e un certo fascino.  Basti pensare che poco più a sud, nella seconda metà del XII secolo, nacque Temucin, il ragazzo che, diventato Gengis Khan dei mongoli, creò, quasi senza scendere da cavallo, uno dei più vasti imperi della storia. Cavalieri e arcieri impareggiabili, i mongoli attaccarono la Cina e l’impero turco mussulmano, giungendo fino al fiume Dnper, in Europa orientale. Da ragazzo ero rimasto affascinato dalle sue avventure leggendo il libro “Il grande mongolo: Genghiz-Khan”  di Dora Eusebietti (Paravia, 1958).

Altre riflessioni sono meno liete, ma bisogna pure farle. Per una vasta fetta di uomini, donne, anziani e bambini, viaggiare ancora oggi è un sogno, magari accarezzato da anni o per tutta la vita … o una questione di sopravvivenza, come nel caso dei migranti economici e climatici. Per coloro che sono apolidi (senza cittadinanza), o perseguitati politici ai quali è stato ritirato il passaporto, uscire dai confini è una pia illusione. Quindi la libertà personale, secondo il mio modesto parere, è strettamente connessa a quella di viaggiare … e alla democrazia, che ha sì tanti difetti, ma ci lascia liberi di spostarci dove vogliamo.

Mi piace aggiungere che in viaggio non bisogna cercare e chiudersi solo nelle proprie passioni, è necessario aprirsi agli altri. Le due citazioni che seguono mi stanno particolarmente a cuore, esse non dovrebbero essere ignorate da un buon viaggiatore.  La prima, di Miguel de Cervantes: “Visitare terre lontane e conversare con genti diverse rende saggi gli uomini”, e poi quella del filosofo scozzese David Hume: “La bellezza delle cose esiste nella mente di chi la contempla”: occorre sensibilità e buona volontà per comprenderla.

Eno Santecchia

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Marco

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