di Maria Landi –
Dopo tanti viaggi in giro per il mondo questa estate un pò per risparmiare un pò per vari problemi che si sono andati accumulando, ho deciso di rimanere nella nostra bella Italia, ma non per questo ho rinunciato alla bellezza e alla sontuosità di spiagge bianchissime e caraibiche che, a mio dire, senza nulla togliere alle altre regioni, solo la Sardegna può offrire. La nostra destinazione, Stintino, racchiude in se la particolarita’ del tipico villaggio di pescatori dediti alla pesca del tonno, i famosi Rais, le cui foto sono affisse per tutto il paese come una mostra permanente a testimoniare il duro lavoro che generalmente caratterizza la vita degli uomini di mare.
Ed è proprio in una di queste caratteristiche stradine che soggiorniamo: il nostro Bed and Breakfast, Il Vecchio Porto, a mio dire uno dei posti migliori dove ho alloggiato, colazione abbondante e grande disponibilità da parte dei gestori, quindi anche vivamente consigliato.
Ma procediamo con ordine: come ci sono arrivata in Sardegna? Con la nave. Infatti ci siamo imbarcati a Civitavecchia con la Grimaldi Lines in quanto abbiamo deciso di portare con noi la macchina in modo tale da poterci muovere liberamente. Che dire, dato che la nave all’andata fa la traversata notturna consiglio vivamente, se avete intenzione di dormire, di prendere una cabina: certo costa un pò di più, io ho voluto rischiare prendendo il posto ponte e, nonostante la comodità del divano e il calore del sacco a pelo, proprio non sono riuscita a chiudere occhio. La cosa peggiore è che lo sbarco è alle 6:00 del mattino quindi una volta sbarcati l’unica cosa che potevamo fare, dal momento che la nostra camera non era ancora pronta, era andare sulla prima spiaggia a nostra disposione. addormentarci sotto il sole che tra l’altro ci stava regalando un’ alba stupenda.
Ci fermiamo alla spiaggia delle Saline per me semplicemente stupenda, dico per me perchè magari a qualcuno può non piacere: la spiaggia infatti, che si estende per vari chilometri, e’ formata da un’ immensa distesa di piccoli ciottoli bianchi, portarli via, naturalmente, è vietato. Poco lontano ci sono degli stagni in cui durante i mesi di maggio ed ottobre nidificano i cormorani e i fenicotteri, sembra di stare in una vera oasi di pace. Il mare cristallino è addirittura tiepido.
Dopo questa bella giornata ci sistemiamo nel nostro Bed and Breakfast, ci riposiamo e poi verso sera ci tuffiamo alla scoperta dei vari locali e ristorantini racchiusi nei vari vicoletti del piccolo paesino.
Il giorno seguente, dopo esserci riposati e ristorati con un abbondante colazione, ci rechiamo verso la spiaggia per eccellenza di Stintino: La Pelosa, sabbia bianca e fine, mare trasparente, si vedono i pesci,cammini per metri e metri ed è sempre bassa, per me è l’ideale. Unico neo è che forse è un pò piccolina e tende a riempirsi subito diventando affollata ma non l’ho visto proprio come un problema dal momento che stavo sempre in acqua.
Inutile dire che ci siamo ritornati per 3 giorni di seguito perchè è un vero e proprio paradiso, sembra davvero sotto molti aspetti di essere ai Caraibi, e anche il sole è a livello dei Caraibi infatti direi di abbondare con la protezione…
Dopo questi 3 giorni di estremo relax decidiamo di fare un escursione all’Asinara. L’isola dell’Asinara sorge proprio di fronte al mare di Stintino. Isola fortezza e custode del supercarcere fino alla prima metà degli anni ’90 oggi è patrimonio mondiale dell’Unesco raccogliendo al suo interno molte specie di uccelli e piante endemiche, oltre ad una vasta gamma di cinghiali, mufloni, asini grigi e albini che vivono allo stato selvatico.
Abbiamo fatto il giro dell’isola a bordo di un caratteristico trenino che prima ci ha portato a visitare la struttura del carcere di Fornelli, che ci ha lasciati un pò annichiliti, e poi il resto dell’isola che ci ha fatto tornare il buonumore dal momento che offre una natura incontaminata e selvaggia.
Il giorno seguente abbiamo deciso di andare alla spiaggia di Ezzi Mannu, a pochi km da Stintino, spiaggia che presenta le stesse caratteristiche delle Saline, bella comunque.
Ultima tappa del nostro viaggio prima di ripartire, Alghero: questa città magica ricorda un pò le città della Spagna, infatti si parla anche il catalano, e questo è possibile vederlo nei nomi delle strade, dei locali, dei ristoranti. Ma L’Alguer come dicono i sardi, è la città del corallo, infatti è possibile acquistare piccoli oggetti a prezzi strepitosi. Inoltre sono da visitare le grotte di Nettuno e le nuraghe di Palmavera che si trovano a pochi chilometri.
Il mio viaggio in Sardegna, dopo 10 giorni, purtroppo va concludendosi. Volevamo fare una vacanza dedicata specialmente al relax e ci siamo riusciti. Che dire: è un viaggio che sia per il mare che per l’ unicità delle sue coste selvagge e tipiche e della macchia mediterranea, rifarei.
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