Sant’Angelo, Roccalvecce e Celleno

di Monica Palazzi –  
Sant’Angelo, Roccalvecce e Cellano si trovano nel viterbese e si caratterizzano per una lunga passeggiata che li unisce e in cui dare libero sfogo alla fantasia e alla passione delle favole ma anche alla passione di leggende e fantasmi.

Sant’Angelo

Sant’Angelo si compone di un gruppetto di case in mattone costruite nel 1700 dai pastori transumati dell’Appennino.

In origine era un borgo né bello né brutto Sant’Angelo che, anzi, sembrava destinato a morire a causa dello spopolamento, ma visto, per fortuna, un finale che sembrava già scritto è stato cambiato.

Ma tutto quanto è cambiato, in meglio, facendo di Sant’Angelo uno dei Borghi Dipinti d’Italia.

Com’è successo tutto questo?

Questo cambiamento è stato possibile grazie all’intervento di due cugini, Alessandro e Gianluca Chiovelli.

Costoro hanno avuto l’idea di far colorare le pareti spoglie e un po’ anonime del borgo con murales che prendevano come punto le fiabe

E il 27 novembre 2017 questa idea è diventata realtà.

L’opera è stata realizzata da Tina Loiodice (è la direttrice artistica del progetto) e da allora le piazze di Sant’Angelo si sono popolate dei beniamini delle favole.

In seguito sono stati fatti anche dei murales opera dei migliori artisti di strada italiani.

E queste cose, sono sicura, che affascineranno pure gli adulti perché che cosa c’è di più bello che incontrare Pinocchio, Alice e il Cappellaio Matto, Peter Pan e tanti altri?

In questo modo si torna tutti bambini almeno per un giorno e così facendo lasciamo da parte per qualche ora i problemi e le preoccupazioni che caratterizzano le nostre vite frenetiche!

Ma Sant’Angelo non è solo questo dato che c’è il Sentiero dei Castelli e del Borgo Fantasma, lungo circa 5 chilometri, che lo unisce a Roccalvecce e Celleno.



Sant’Angelo

Il Sentiero dei Castelli e del Borgo Fantasma

Il sentiero dei Castelli e del Borgo Fantasma è un percorso panoramico che si corre a fianco del Tevere nella Valle della Teverina Viterbese.

E quello che, personalmente, mi è piaciuto molto è stata vedere la campagna che si “mischia” alle vallette fuori dai tragitti più turistici tra aree coltivate, boschi ….

Qui è facile respirare un’aria di magia e di fiaba 😊

Per maggiori informazioni sul sentiero clicca qui https://tusciasport.it/cai-166-castelli-fiabe-celleno-sant-angelo/

Camminando camminando arrivo a Roccalvecce.

Roccalvecce

Roccalvecce è un borgo di origine etrusca e si trova su di uno sperone di tufo a quasi 290 metri sul livello del mare dominando la valle circostante.

Nel centro del borgo si trova il Castello Costaguti che fa parte delle Dimore Storiche della Regione Lazio e la cui mole imponente si nota, senza ombra di dubbio, anche in lontananza.

Preciso che questo Castello dovrebbe essere un albergo diffuso perciò l’accesso è limitato agli ospiti o per lo meno così era quando ci sono stata io.

Degna di nota anche la Chiesa di San Rocco di origine seicentesca.

Per maggiori informazioni sia su Sant’Angelo sia su Roccalvecce clicca qui https://www.visitlazio.com/santangelo-di-roccalvecce-paese-delle-fiabe/

Girando girando si è fatta l’ora di pranzo perciò mi fermo per mettere qualcosa sotto i denti e così rifocillata a dovere riparto per l’ultima tappa che è Celleno.

Celleno

Per arrivare a Celleno bisogna proseguire per la via che si sviluppa tra boschi e campi che è davvero uno spettacolo!

Il borgo sorge su una cresta di tufo tra due torrenti che poi finiscono nel Tevere.

Questo borgo ha un fascino davvero misterioso che, forse, è dovuto anche al fatto che sia stato abbandonato tra gli anni Trenta e gli anni Cinquanta del secolo scorso dopo una serie di terremoti.

Anche attualmente il basamento su cui poggia è destinato a una progressiva erosione e ne mette a rischio la stabilità.

Cellano è un borgo tenuto in vita Comune e dai volontari della Pro Loco locale anzi dal 2018 Celleno è stato inserito nei beni tutelati dal Fai.

E una volta qui salgo lungo la via del Ponte da cui si ha una visuale magnifica sulla campagna circostante poi passo attraverso l’arco di Porta Vecchia e entro nel borgo.

La Piazza del Comune su cui si trovano palazzi di pregio, le rovine della chiesa parrocchiale dedicata a San Donato, ma anche la ex Chiesa di San Carlo che attualmente ospita un percorso espositivo della prima tecnologia sonora e audio.

Concludo con il Castello Orsini che si può ammirare solo dall’esterno con tanto di portone in legno e fossato.

Il maniero fu abitato fino a qualche anno fa dal pittore Castellani.

Tuttavia prima di andarmene una visita per le stradine e le viuzze del borgo è quanto meno d’obbligo e così ho modo di vedere.

“Il butto” medievale che fungeva da raccolta dello sporco domestico, le cantine, l’antico forno, le botteghe di una volta con ancora i loro attrezzi come se l’artigiano locale dovesse tornare da un momento con l’altro.

Un signore locale poi mi ha raccontato una leggenda.

Giovanni l’ultimo discendente della potente stirpe medievale dei Gatti fu torturato prima di essere ucciso nella piazza del paese e sembra che il suo spirito si aggiri ancora per le vie del paese.

Sagre e manifestazioni

In questo borgo le manifestazioni e le sagre non mancano!!

A luglio c’è la tradizionale Notte dell’Arpia mentre nella prima metà settembre si tiene la Festa del Santissimo Crocifisso ma anche il Teverina Buskers ossia il Festival Internazionale degli Artisti di Strada dal 14 al 17 settembre.

Per maggiori informazioni su Celleno clicca qui https://ilborgofantasmadicelleno.it/


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