di Massimo Allegro –
Arriviamo all’aeroporto internazionale del Kilimanjaro e ci trasfeririamo all’Ethiopian Hotel (un alberghetto molto carino ornato da graziose pitture naif) ad Arusha. L’albergo, molto pulito, vanta tra l’altro una buonissima cucina sia continentale che etiopica (ottimo lo Zighinì). Presi i contatti con la nostra agenzia e svolte le pratiche burocratiche, passiamo il pomeriggio passeggiando a zonzo per la graziosa città di Arusha. L’agenzia, con cui siamo in contatto già dall’Italia, durante il ns. incontro ad Arusha ci ha convinto a fare un safari senza l’incombenza della cucina. A questo penserà Deo (il cuoco) che occupandosi della cucina renderà il safari più rilassante, divertente e sicuro. Fare un safari col cuoco al seguito consente infatti di affrontare la vacanza senza l’onere delle noiose incombenze domestiche come, cucinare, lavare i piatti, riordinare il campo.
Ah, nel gruppo siamo in 6: Massimo, Andrea, Marcella, Luisa, Manuela e Pinuccia. Siamo amici e anche in Italia ci frequentiamo spesso. Così la mattina successiva ci alziamo di buon ora e dopo un ottima colazione incontriamo la nostra guida (James) con cui condividiamo il programma di viaggio.
Caricati i bagagli sulla jeep (verso le 10) finalmente si aprte. Dopo circa un ora arriviamo al villaggio di Mto wa Mbo e qui prendiamo posto nel nostro camp. Mentre Deo prepara il pranzo, noi montiamo le tende e ci rilassiami davanti ad un fresca birra africana. Dopo pranzo visitiamo il villaggio, che vanta tra l’altro un mercato molto pittoresco e ricco di oggetti artigianali in legno ma. senza perdere d’occhio l’orologio. Alle 15,30 infatti si parte per il primo fantastico game drive nel Manyara National Park, la cui entrata dista solo 5 minuti dal villaggio.
Il nome del parco e del lago derivano dalla parola Masai “Manyara”, che è il nome di una pianta: l’Euforbia Tirucalli usata dai Masai per costruire recinti e steccati.
La prima parte del parco è costituita da una lussureggiante foresta umida, molto simile ad una foresta tropicale. Qui però l’abbondante acqua viene dalle falde sotterranee della Rift Valley piuttosto che dalle piogge. La vegetazione comprende alberi alti e specie particolari (baobab, alberi delle salsicce, alberi del pane). Qui incontriamo babbuini, diverse specie di uccelli, ma anche elefanti, antilopi, giraffe, bufali, dik dik, cercopitechi. Ogni cosa è una scoperta e il nostro primo istinto è quello di scattare foto a ripetizione per paura di non trovarci nuovamente in condizioni tanto favorevoli. E’ un errore. Se continuiamo così torniamo in Italia con 10.000 foto. Meglio moderarsi. La zona adiacente alla riva è più aperta. Qui avvistiamo ippopotami, bufali, zebre, giraffe e anche tre leoni. Giriamo nel parco fino alle 18,30 quando il parco chiude. Essere puntuali è importante per evitare discussioni e multe da parte dei rangers). Così finisce il primo game drive. Che emozione!! Lo sognavo da tanto un safari in Tanzania. James che si è diligentemente messo a nostro servizio, ha un occhio di lince. Vede gli animali a centinaia di metri di distanza. Una cosa da non credere. Finito il game drive torniamo al campo dove troviamo Deo che in nostra assenza ha già preparato una gustosa cenetta a base di pasta al sugo, insalata e frittata e frutta tropicale. Il bar del camp vende ottima birra gelata. Cenetta coi fiocchi. Alla fine della giornata siamo stanchi ma soddisfatti. La sera ci corichiamo presto per essere in forze il giorno dopo. E poi siamo comunque tutti cotti.. Così la mattina seguente ci alziamo verso le 7,30, facciamo colazione e partiramo per il secondo game drive nel Manyara. Il game drive è una replica del primo e vediamo più o meno le stesse cose del giorno precedente. Viviamo però un’esperienza shock a causa di un elefante che si avvicina fino 50 centimetri dalla ns. jeep. E se mette la proboscide dentro e strapazza qualcuno sbattendolo di qua e di la ??? La guida ci consiglia di stare in silenzio e, un po’ spaventati, seguiamo alla lettera le sue indicazioni. Dopo 30 secondi (i più lunghi della mia vita) l’elefante soddisfatto si allontana e torna nel gruppo dal quale si era staccato. James dice che si è comportato in questo modo perché nel gruppo c’erano dei piccoli. Verso le 11,30 torniamo al camp, smontiamo la tenda e ci gustiamo il brunch preparato da Deo. Dopo pranzo, smontiamo il campo e ci muoviamo verso la seconda meta del nostro viaggo, il villaggio di Karatu, dove arriviamo dopo circa un ora. Anche quì montiamo subito le tende nel Resort di cui siamo ospiti e, dopo una bella doccia bollente e un altra bella birra africana consumata al bar, possiamo fare un giretto a zonzo per le vie di questo caratteristico villaggino tanzaniano. Le case sono tutte basse. Il villaggio è pieno di vita e di bambini. Il paesaggio circostante è molto bello. Mosso e pieno di coltivazioni. Ricorda la toscana. Durante il giro conosciamo qualche ragazzo e un gruppo di bimbi ai quali offriamo le caramelle acquistate all’emporio. La sera pasteggiamo con un buon vino sud africano acquistato per pochi dollari allo spaccio del camp. Ancora notte in camp ma qui godiamo veramente di tutte le comodità. Il bar del resort è accogliente e possiamo vedere il telegiornale via satellite.
La mattina seguente ci svegliamo presto e partiamo verso l’area di Conservazione integrale dello Ngorongoro. Arriviamo al lodge dove lasciamo i bagagli alla reception prima di muoverci alla volta del cratere principale. L’entrata vera e propria del cratere dista circa mezz’ora dal lodge. Abbiamo fatto bene a svegliarci preso. Così non perdiamo troppo tempo e possiamo goderci il safari nel Craterre. La visuale che si gode dal bordo del cratere è spaziale. Sembra un plastico ma è la realtà. Sotto di noi vediamo in distanza elefanti e mandrie di bufali. Siamo a oltre 2000 metri e gli animali sono 600 metri sotto di noi. Arrivati sul fondo cominciamo a girare e goderci la fauna numerosa che ci circonda. E’ come essere in uno zoo.ma al contrario: noi prigionieri nelle macchine e il paradiso terrestre tutto intorno a noi: gnu, bufali, gazzelle, zebre, eland, elefanti, leoni, antilopi, sciacalli, ippopotami, iene, fenicotteri, rinoceronti, serpentari, aquile. Gli animali sono tantissimi. Da non credere.. Restiamo nel cratere tutto il giorno e torniamo al Lodge solo nel tardo pomeriggio. Dalla terrazza ci gustiamo una bella cioccolata dal lodge. Fa un po’ freddo ma è logico siamo oltre i 2000. Dalla terrazza dominiamo il cratere. Che spettacolo questo tramonto !!! Dopo una bella cena la giornata finisce piacevolmente davanti al grande camino, che quì è particolarmente indicato vista la temperatura che si avvicina agli 0 gradi.
La mattina successiva non ci alziamo molto presto. La guida ci spiega che è meglio arrivare al gate verso le 13:00 per ottimizzare la nosra permanenza nel Serengeti. Ci fermiamo quindi per visitare prima uno dei villaggi masai che troviamo lungo la strada e poi le gole di Olduvai, uno dei siti più significativi per la paleontologia umana. I masai sono amichevoli però per farci accedere al loro villaggio dobbiamo pagare 50$ a macchina. Dopo che abbiamo pagato danzano per noi e sono disponibili a farsi fotografare in tutte le salse (forse è un po’ finto questo villaggio). A Olduvai invece c’è un piccolo museo dove viene illustrata l’evoluzione umana. Ammiriamo inoltre la gola sotto di noi mentre un signore ci spiega la storia delle gole e delle significative scoperte che sono state fatte in questo luogo in oltre 30 anni di ricerche paleontologiche. Fa molto caldo.
Proseguiamo per il gate del parco dove arriviamo come previsto verso le 13,00.
Consumiamo il nostro pranzo al sacco e nel primo pomeriggio procediamo alla volta del Seronera (il cuore del parco).
Lungo la pista che porta nella zona centrale del parco troviamo la piana dei Kopjes e spesso usciamo dalla pista principale per visitarli. I kopjes sono utilizzati dai ghepardi o dai leoni per avvistare le prede. Quindi ce ne facciamo diversi e in effetti vediamo diverse volte sia leoni che ghepardi appostati per avvistare prede o prendere il sole.
Fra un Kopjes e l’altro distese interminabili d’erba dove spesso troviamo vasti gruppi di gazzelle di thompson, di grant, zebre, damalischi e ovviamente di gnu.
Arriviamo nel primo pomeriggio al meravigioso Seronera Lodge, nel vero e proprio cuore del Serengeti dove prendiamo subito alloggio nella nostra camera.
Non è tardi e così ci muoviamo per il primo game drive. Dopo cinque minuti che siamo usciti ci imbattiamo in altri leoni. Che spettacolo. Animali ovunque. Gazzelle, gnu e zebre sono quelle più frequenti ma sono bellissimi gli incontri con le giraffe che sbattono i colli. La sera del primo giorno veniamo sorpresi dal tramonto prima di tornare al lodge e ce lo godiamo insieme ad un gruppo di babbuini che come a teatro si dispongono uno vicino all’altro per godersi lo spettacolo L’area di Seronera è molto vasta ed è anche la migliore per vedere le cacce dei leoni e dei ghepardi.
La mattina dopo verso le 10:30 assistiamo increduli alla caccia di un ghepardo che prende una gazzella di fronte alla nostra macchina. Durante tutta la scena rimango di sasso e non penso neanche a fare le foto. Poi Andrea me lo fa notare e allora cerco di recuperare, ma ormai la gazzella è atterrata e il meglio è andato. Pazienza. Abbiamo comunque goduto di un momento perfetto unico e irripetibile. Più tardi un’altra scena incredibile. Una mamma di ghepardo con due cuccioli vorrebbe cacciare le gazzelle ma una iena insidia i suoi piccoli. Se li lascia, la iena li uccide se non lo fa muoiono di fame. E’ sempre più incerta va un po’ verso le gazzelle e poi ritorna dai piccoli. Poi ancora verso le gazzelle e poi l’istinto di madre prevale e torna indietro. Passa tanto tempo ma alla fine decide di attendere. Ce ne andiamo a vedere altro, ma dopo 1 ora torniamo. La madre ha cacciato e mangiato ma quando arriviamo sta scappando coi cuccioli perché la iena sta arrivando. La iena comincia a mangiare ma dura poco perché subito dopo arrivano due leonesse. Le leonesse sentono l’odore della carne ma non riescono a vederla nell’erba alta. Cominciano a scandagliare il terreno. Vanno avanti e indietro. Sinistra e destra alla ricerca della gazzella ma non la trovano. Non hanno la stessa capacità della iena di individuare la preda con l’olfatto. Se ne vanno e subito dopo arrivano gli avvoltoi che infine risultano i veri vincitori. Così passiamo nell’area due giorni di meravigliosi game drive. Al mattino partiamo sul presto e tornamo per il pranzo. Il pomeriggio relax e poi game drive fino al tramonto. Che vita da sogno.
La sera, dalla terrazza del lodge che è situata in un bellissimo punto panoramico orientato a ovest tramonti mozzafiato. Dopo due giorni così ci muoviamo verso nord. Arriviamo al Lobo Lodge per l’ora di pranzo.
Lungo la strada altri leoni, una famiglia di 3 ghepardi: mamma e 2 cuccioli e ovviamente tanti erbivori.
Anche se al Lobo vediamo meno animali, la zona è ancora pù bella di quella di Seronera. Inoltre il Lodge è meravigioso e accogliente, mimetizzato in un grande Kopie. La piscina sulla terrazza è un punto ideale per godere della meravigliosa natura che ci circonda e ammirare gli animali che si recano a bere alla pozza situata poco sotto la terrazza. Qui “vedere gli animali” non è faticoso. Dalla terrazza abbiamo sotto di noi una valle che ne è piena. Sulla sinistra un gruppo di kipjes con appollaiati dei leoni che prendono il sole.Vicino all’acqua, bufali, giraffe, zebre, gnu, gazzelle.. Qui il safari potremmo farlo sdraiati su un lettino di fronte alla piscina. Due giorni al Lobo ci permettono di godere appieno delle meraviglie di questa zona dove il numero degli avvistamenti di leoni sono comunque numerosi. In un’occasione vediamo addiruttura un gruppo grandissimo (17 leoni) che ha cacciato un bufalo. Uno dei grandi maschi del gruppo è dentro la cassa toracica del bufalo e sta mangiandogli i polmoni. Gli altri tutto intorno. Rimaniamo per quasi un’ora ad osservarli prima di muoverci per cercare altre situazioni interessanti. Dopo due giorni ci rimettiamo in viaggio dirigendoci verso la zona del Lago Natron. Arriviamo in quattro ore. Usciamo dal gate del nord e ci spingiamo verso la spettacolare zona selvaggia del distretto dello Ngorongoro. Il lago Natron è famoso perché all’alba si colora di rosa, perché è popolato da migliaia di fenicotteri rosa e perché è situato ai piedi dell”Oldoniyo Lengai (il vulcando sacro dove vive il Dio dei Masai) Dopo aver preso posto al campeggio ci muoviamo verso le 15,00 per risalire il piccolo fiume e raggiungere, dopo una breve passeggiata, una cascata che si tuffa in una piscina naturale dove facciamo un bel bagno caldo. La zona intorno è vulcanica ma è logico. Siamo nella rift valley. Torniamo al campo verso le 17,30 per rilassarci. Intanto Deo sta preparando la cena a base di capretto innaffiato dal vino sudafricano che avevamo preso di scorta a Karatu. Il giorno dopo ci svegliamo di buon ora per recarci sulle sponde del lago ad ammirare i fenicotteri che all’alba danzano sulle sue acque colorate di meravigiose tonalità pastello.
Girovaghiamo a zonzo per la zona e dopo un paio d’ore di foto e passeggiate soddisfatti torniamo al camp. Smontiamo le tende e ci mettiamo in macchina nuovamente alla volta di Mto wa Mbo. Questa volta passiamo per le piste polverose della Rift Valley e vediamo bellissimi paeaggi vulcanici che abbondano nel grande rift (la zona dove 2 placche tettoniche si incontra e taglial’africa per 4.000Km da nord a sud).
Dopo circa 5 ore di viaggio arriviamo a Mto wa Mbo dove ci fermiamo per gli acquisti. Il mercato di Mto wa Mbo è ben fornito di oggetti in legno. Io compro quattro ombre e un vassoio in ebano. La mattina successiva, dopo la colazione, ci muoviamo alla volta del Tarangire dove arriviamo dopo circa un’ora di strada. Inizialmente entriamo in una zona di vaste pianure dove spiccano meravigliosi i grandi baobab che caratterizzano la zona più settentrionale del parco. Poi il paesaggio varia. Gradualmente si impone la savana di acacie.La zona più centrale è bellissima. In mezzo alla valle scorre un fiume dove si abbeverano elefanti e giraffe. Qui vediamo anche 5 leoni oltre a tanti altri erbivori.
Stiamo tutto il giorno nel parco e pranziamo al sacco. Deo ha preparato un box molto fornito: pollo, torta, sandwich, banana, biscotti, succo di frutta, uova sode. Niente male.. Finito il nostro giro in un ora siamo ad Arusha. Torniamo all’Ethiopian Hotel. La sera siamo liberi e Deo ci porta a gustare specialità africana in uno dei buoni ristoranti che conosce. Consiglio la Truppa (una specie di rattatuja con verdure e pollo) accompagnata da Ugali (poleta bianca). Veramente gustose. Il giorno successivo, riposati, aspettiamo la nostra guida che ci accompagna nell’ultimo capitolo del nostro viaggio: la visita del parco di Arusha. E’ molto bello. Foresta verde fino al ranger post dove incontriamo un ranger che ci accompagna nella nostra passeggiata verso il monte meru. Saliamo per un’oretta fra bufali, elefanti, gazzelle, zebre, giraffe, facoceri, etc). Gli animali non sembrano pericolosi. Forse sono abituati ai tursti. Comunque il ranger è armato di fucile e mi sento più sicuro.
Dopo 40 minuti arriviamo a un pianoro. Ci giriamo e innanzi a noi si para meraviglioso il Kilimanjaro con le sue nevi.Sotto, una serie di laghi dai colori intensi. Popolati da fenicotteri rosa sono bellissimi. Qui vediamo più fenicottei che al Natron. Le foreste verdi che contornano i laghi gli danno colori bellissimi.
Oltre ai fenicotteri veidamo molti uccelli, aironi, ibis egiziani, aquile, e altri che non saprei dire.
Torniamo alla macchina scendendo per un altro itinerario e passiamo per un’altra cascata. Scendendo altri animali ci danno la sensazione che anche questo parco sia un vero e proprio Eden. Tranquille le giraffe mangiano mentre ci osservano a solo 10 metri di distanza. Arriviamo alla macchina e lasciamo il ranger. Mangiamo (Deo ha preparato un altro box lunch) e subito dopo riprendiamo il game drive. A questo punto visitiamo la foresta tropicale. Qui vediamo anche animali diversi: scimmie bianche e nere (colobi guareza) babbuini, scimmie cappuccine, springbok
(antilope) dikdik.
Finita la foresta, nelle zone più aperte del parco ancora giraffe, bufal, elefanti, facoceri, fenicotteri, aquile, ippopotami, cervi d’acqua. I colori tersi e meravigliosi di questo parco sono incredibili. Il game drive finisce verso le 17:00. Ci dirigiamo verso l’uscita e da li ci trasferiamo all’aeroporto.
Questa sera abbiamo il volo per l’Italia.
E’ stato un viaggio bellissimo. Abbiamo visto tantissimi animali, non in uno zoo, ma nel loro ambiente naturale. La sensazione più viva che ho è quella del Cratere di Ngorongoro visto dall’alto. Un paradiso terrestre a portata di mano. Ma se ripenso a tutte le tappe del nostro giro ci sono anche altri momenti che mi ritornano alla mente già con malinconia. E’ incredibile. Sono 12 giorni che sono in safari ma sarei pronto a ripartire dall’inizio.
Se volete maggiori info sul safari potete contattarmi all’indirizzo: massimoallegro63@libero.it
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