di Moira Vitali –
La nostra idea generale sarebbe quella di non tornare mai in un posto già visto ma per alcune mete è possibile fare delle eccezioni e fra queste sicuramente si può inserire Parigi che, peraltro, è una delle mie città preferite. Inizia così la programmazione del nostro ritorno nella Ville Lumiere a distanza di 4 anni. Come sempre dopo un laborioso lavoro di ricerca riusciamo a scegliere volo ed hotel. Nononostante l’orario di partenza non proprio felice ( il volo partirà alle 7, 25 della domenica) optiamo per Malpensa con Easyjet per due principali motivi: il prezzo perché alla fine è inferiore rispetto a Ryanair e poi il fatto che il volo atterra a CDG che ci permette un ulteriore risparmio di tempo e di denaro. Per l’hotel ci affidiamo al consiglio di amici e scegliamo l’Hotel De La Vallee in Rue St Denis, proprio dietro all’Hotel de Ville ( ottima posizione direi!!!!!).
22 giugno
Finalmente arriva il giorno della nostra partenza e , proprio qualche ora prima , scopriamo che nella notte fino alle 6.00 del mattino la A4 in direzione Milano resterà chiusa causa lavori. Alle tre e trenta del mattino con qualche difficoltà usciamo dal letto e tramite le strade statali, peraltro trafficatissime, raggiungiamo il Parcheggio Panicucci già prenotato da casa prima della partenza (http://www.panicuccitaxi-parking.com/) . dopo un ultimo caffè partiamo in direzione Parigi con il volo Easyjet dove atterriamo all’aeroporto CDG alle 9,15 del mattino. Dopo aver recuperato il bagaglio seguiamo le indicazioni che ci portano alla RER, la ferrovia che ci porterà in centro città. I biglietti ( costo di ciascuno 8, 40 per tratta) sono acquistabili sia alle biglietterie tradizionali che nelle numerosissime biglietterie automatiche dislocate vicino ai binari. In circa 40 minuti arriviamo alla stazione di Chatelet – Les Halls la più vicina al nostro hotel dove, quando arriviamo, la nostra stanza non è ancora pronta.
Depositiamo i bagagli ed usciamo subito per scoprire la città. La prima tappa è il vicinissimo Hotel de Ville, palazzo del comune che visitiamo solo da fuori e nella cui piazza è possibile visitare una mostra gratuita e temporanea dedicata ai giardini. Tramite un ponte sopra la Senna a piedi raggiungiamo la nostra prossima meta, la spettacolare Notre Dame, uno dei simboli della città. Anche questa volta la visita all’interno avviene durante una celebrazione liturgica, ma questo non ci impedisce di ammirarne tranquillamente gli interni. Quando usciamo il cielo si è rannuvolato ma continua ad esserci un forte caldo. Nonostante questo decidiamo di proseguire la nostra passeggiata fra le caratteristiche vie dell’Ile de la Citè per poi passare sulla vicina Ile de Saint Louis. Qui in una delle caratteristiche boulangerie parigine ci prendiamo due baguette che mangiamo nel parco di fronte a Notre Dame. Proseguiamo la nostra passeggiata sull’isola considerata il primo fulcro di Parigi arrivando sino al Palais de Justice ed alla Sainte Chapelle che però non visitiamo internamente perché già viste in un precedente viaggio. Il nostro ritorno nella Ville Lumiere è infatti concentrato sulla scoperta di nuovi angoli della città senza tralasciare le mete classiche evitando però gli ingressi in monumenti già visti in precedenza.
Siamo svegli da tantissimo ma non demordiamo e decidiamo di raggiungere il Louvre a piedi, anche se non vicinissimo. Come sempre il palazzo con la piramide di Ming Pei è davvero bellissimo e noi non possiamo non immortalarlo da tutte le possibili angolazioni. Dopo una brevissima coda ed il controllo delle borse con i raggi X entriamo nella piramide ed accediamo all’atrio del museo. Anche in questo caso non entriamo ma passeggiamo arrivando sino al Carrousel du Louvre, galleria commerciale all’interno del museo parigino in cui si trovano numerosi negozi ed una svariata offerta di ristoranti etnici in modalità self service. Usciamo dal palazzo da un’uscita differente che ci porta all’interno dei Jardins de Tuileries creati nel 1666 da Le Notre per volere di Caterina de’ Medici, che commissionò molti lavori per restaurare la città di Parigi dandole un tocco di rinascimento. In passato i Jardins des Tuileries erano i giardini eleganti della zona del Louvre dove gli aristocratici amavano passeggiare, mentre oggi sono luogo di ritrovo dei parigini grazie ad attrazioni come il Luna Park o lo Stagno dove i bambini giocano con le barchette mentre i più grandi oltre a passeggiare possono godersi un panorama di Parigi imperdibile.
Non possiamo lasciare i Jardins des Tuileries senza aver ammirato dall’alto Place de la Concorde con il suo obelisco e le sue fontane purtroppo però deturpate da dei lavori di ristrutturazione. La giornata è stata piuttosto intensa per cui decidiamo di rientrare in hotel sempre a piedi percorrendo Rue de Rivoli prima e St Honoré poi facendo una velocissima pausa ad ammirare il cortile del Palais Royal anche lui però in parte devastato dai lavori di ristrutturazione. Ma cosa succede a Parigi? E’ tutto in restauro? Arrivati in hotel ci viene assegnata la nostra stanza. È piuttosto spartana ma l’hotel è in una posizione eccezionale che ci permette di muoverci molto a piedi. Dopo una bella pausa di relax usciamo per la cena con l’intenzione di non allontanarci troppo dall’hotel e restare nei paraggi. Purtroppo noi siamo di gusti difficili ed un ristorante ci deve attirare cosa che non è avvenuta con quelli spiati attorno al Centre Pompidou. Decidiamo di andare, ovviamente sempre a piedi, al ” vicino” si fa per dire Quartiere Latino che vanta un’ampia scelta di ristoranti di vario tipo.
Alla fine scegliamo ” Le Tango du Chat ” in rue St Severin dove scegliamo uno dei menù fissi proposti spendendo 29 euro in due. Tra l’altro nel locale viene anche trasmessa la partita del Campionato Europeo Italia – Spagna ed il caso vuole che gli avventori siano in parte italiani ed in parte proprio spagnoli. L’atmosfera è davvero molto allegra con il cameriere che alternativamente tifa per entrambe le squadre.
Alla fine del primo tempo della partita decidiamo di rientrare in camera visto che siamo in piedi da venti ore e la stanchezza, accentuata dal forte caldo, inizia a farsi sentire.
23 giugno
Alle ore 8,00, dopo una nottata davvero tranquilla, la nostra sveglia ci tira giù dal letto ed inizia un’altra intensa giornata alla scoperta di Parigi sempre in una bellissima giornata di sole. La prima cosa che facciamo appena usciti dall’hotel è andare a fare colazione da Starbucks dove assaggiamo i loro mitici muffin per un piccolo tocco di Usa. Certo il locale non è economicissimo ma i muffin meritano davvero. La nostra meta mattutina è la Butte, la famosa collina di Montmartre che domina la città. Raggiungere Montmartre a piedi è piuttosto impegnativo per via delle distanze per cui decidiamo di iniziare ad utilizzare la metro. Per muoversi a Parigi esistono diversi sistemi e diverse tariffe ma per le nostre esigenze scegliamo di acquistare le Carnet da dieci biglietti per un costo di 11,10 euro ( un singolo biglietto costa 1,50 euro). Arriviamo a Montmartre quando la collina non è ancora invasa da orde di turisti e quindi riusciamo a godercela al meglio. Per prima cosa non possiamo non vedere la Basilique du Sacre Coeur con le sue candide cupole che si possono vedere a molti chilometri di distanza. Lo stile architettonico della Basilica del Sacro Cuore di Parigi è di orientamento romanico/bizantino e fu eretta dai cattolici parigini per ringraziare il Sacro Cuore di averli assistiti durante la guerra franco-prussiana del 1870. La basilica ci piace davvero molto e la fotografia in diversi modi non mancando di ammirare anche lo splendido panorama offerto dalla città ai piedi della collina. Terminata la visita alla chiesa usciamo e passeggiamo per le caratteristiche vie del quartiere soffermandoci in particolare in Place du Tertre per ammirare i pittori mentre lavorano. Scendiamo dalla collina attraverso Rue lepic alla ricerca di altre due attrazioni. La prima è il caffè Deux Moulin, diventato noto grazie al film ” Il favoloso mondo di Amelie” in cui la protagonista lavora come cameriera. Il locale non è nulla di eccezionale ma probabilmente attira molti turisti che vediamo seduti ai tavolini all’aperto. Proseguiamo verso la nostra seconda tappa il famosissimo teatro Moulin Rouge che spiamo anche all’ingresso e dove per curiosità guardiamo anche i prezzi per una cena con spettacolo. 99 euro a testa minimo . sarà per la prossima volta. Fotografia di rito e poi attraverso la zona di Pigalle risaliamo nuovamente verso la Butte per ammirare ancora una volta il panorama della città dove riusciamo a riconoscere anche i profili dell’Arc du Triomphe e della Tour Eiffel.
Abbiamo trascorso gran parte della mattinata a Montmartre e per il pranzo decidiamo di spostarci verso la zona degli Champs Elysees. Con la metro raggiungiamo l’inizio dei famosissimi Champs Elysees delimitati dall’Arc du Triomphe commissionato dall’Imperatore Napoleone Bonaparte per celebrare la sua vittoria ad Austerlitz, di cui non vide però mai la realizzazione perchè terminò dopo la sua morte nel 1836. L’Arco è alto 50 metri e largo 45 metri, all’interno dell’arco sono incisi i nomi di 558 generali francesi che hanno contribuito alla difesa della propria patria mentre sotto è presente un museo sotterraneo che raccoglie gli effetti personali di Napoleone .
Nel 1920 è stata posta alla base dell’Arco di Trionfo la Tomba del Milite Ignoto in memoria dei caduti della prima guerra mondiale non identificati mentre su tutti i lati dell’Arco sono presenti sculture allegoriche che raffigurano il Trionfo, la Resistenza, la Pace e la Partenza dei soldati.
Noi non saliamo ma ci accontentiamo di fotografarlo dal basso con Giovanni che scatta anche delle fotografie artistiche. È passato da un po’ mezzogiorno quando decidiamo di cercare un posto per il pranzo. Non è sicuramente la zona migliore per cercare un posto da mangiare senza essere spennati per cui decidiamo di affidarci ad un fast food optando per una catena vista solo in Francia Quick dove assaggiamo due hamburger. Terminato il pranzo facciamo una passeggiata lungo il famosissimo viale paradiso dello shopping soffermandoci in particolare in alcuni negozi. Io non posso non entrare dal famosissimo Luis Vuitton, ma, a differenza dei giapponesi, io devo accontentarmi di guardare e poi uscire. Entriamo invece con tranquillità ( tanto non si può comprare nulla per grande gioia di Giovanni ) negli showroom di alcune aziende automobilistiche come Toyota, Renault e Peugeot dove possiamo ammirare dei prototipi di auto mentre lo showroom di Citroen è ancora in costruzione. Facciamo una piccola deviazione per ammirare le Petit e le Grand Palace, entrambi non accessibili il primo per una manifestazione il secondo ancora per lavori di ristrutturazione. Dal vicino Pont Alexandre III ammiriamo la Senna e da lontano vediamo innalzarsi anche la sagoma del mio monumento preferito, la Tour Eiffel. Riprocediamo verso Place de la Concorde che però non è ammirabile in tutto il suo splendore perché sia le fontane che l’obelisco sono protette da delle reti e tutto intorno si trovano dei cantieri. Anche oggi fa piuttosto caldo ed allora decidiamo di fare una pausa all’ombra nei Jardins des Tuileries gustandoci delle granite prese in una bancarella strategicamente posizionata all’ingresso del parco.
Siamo indecisi su dove proseguire la nostra visita ma alla fine optiamo per la zona dietro il Louvre che comprende i dintorni di Place Vendome. Per prima cosa ci fermiamo all’Eglise de la Madeline non vista la scorsa volta perché chiusa. La chiesa è sicuramente più spettacolare esternamente visto che la sua struttura richiama un tempio greco di grandiose dimensione. Sono sorpresa che anche qui ad un certo punto della storia ricompare lo zampino di Napoleone. Originariamente la struttura doveva ospitare la Borsa o la Biblioteca nazionale, ma Napoleone, affascinato dalla maestosa monumentalità del complesso, decise di trasformarlo in chiesa, desideroso di farne un “Tempio della Gloria. All’interno della chiesa assistiamo poi alle prove di una corale per un concerto che si terrà alla sera. Sulla via verso l’hotel facciamo però ancora alcune soste. La prima in Place Vendome altro tempio interessante per lo shopping … anche io vorrei ma non trovo nulla che mi piace … peccato!!!!!
Da qui raggiungiamo l’Opera che vorremmo visitare all’interno ma che purtroppo è già chiusa e sono solo le 16.30. in effetti l’Opera, essendo un teatro, ha degli orari piuttosto ristretti in modo da poter allestire il tutto per lo spettacolo serale.
E’ ancora abbastanza presto e allora, con mia grande gioia, decidiamo di dedicarci ad un po’ di shopping nei vicini e famosissimi La Fayette dove restiamo per più di un’ora in particolare in quello interamente dedicato alla casa. Siamo troppo stanchi per rientrare in hotel a piedi e, quindi, rientriamo con la metro. Per la cena decidiamo di tornare alla Butte che, a differenza di questa mattina, è davvero animatissima con tutti i turisti seduti lungo la bellissima scalinata. Per cena scegliamo ” Chez ma Cuisine” , vicino a Place du Tertre in Rue Norvis 12. Anche qui optiamo per un menù turistico davvero abbondante tanto che non prendiamo il dolce perché troppo pieni. Il proprietario è davvero molto cordiale e quando ce ne andiamo ci saluta davvero cerimoniosamente offrendomi anche un simpaticissimo baciamano. Aspettiamo il tramonto seduti sulla scalinata della chiesa insieme a tantissimi altri turisti allietati dalla musica e dai balli di un gruppo di ragazzi francesi. Il tramonto si fa davvero desiderare e dobbiamo aspettare le 22.00 per vedere il cielo colorarsi e nel frattempo riusciamo ad ammirare anche lo spettacolo della Tour Eiffel illuminata. Quando rientriamo in hotel è da poco passata la mezzanotte e le vie attorno al nostro hotel sono ancora animatissime.
24 giugno
Dopo grande insistenza finalmente sono riuscita a convincere Giovanni ed oggi ci aspetta Disneyland Paris. Dopo una buona colazione da Pomme ou Pain, decisamente più economico di Starbucks, andiamo alla fermata vicino al nostro hotel e compriamo il biglietto cumulativo per l’ingresso ed il treno per Disneyland Paris, il grande parco divertimento alle porte di Parigi. Certo il biglietto di ingresso non è proprio economico ( 49 euro a testa) ma ne vale davvero la pena e ce ne accorgeremo nel corso della giornata scoprendo il parco. Arriviamo al parco prima delle dieci circa mezz’ora prima dell’apertura generale del parco ma nonostante questo possiamo già accedere alla parte centrale e questo ci permette di notare già subito l’accuratezza di ciascun dettaglio. Ovviamente tentiamo di vedere e di salire sul maggior numero possibile di attrazioni cosa piuttosto semplice al mattino mentre al pomeriggio un poco più difficoltosa visto l’aumento delle presenze.
Per pranzo le proposte nel parco sono davvero tantissime anche se tutte con standard piuttosto simili. Alla fine optiamo per un fast food in stile bavarese dove io prendo un hamburger ovviamente a forma di Mickey Mouse e Giovanni per un hot dog bavarese.
Nel pomeriggio non possiamo che continuare a scoprire nuovi angoli del parco salendo anche su diverse attrazioni dove però le code non mancano per niente, anzi …
Alle 17.00 insieme a moltissime altre persone assistiamo alla ” Disney’a once upon a dream parade ” , la parata che si svolge lungo la Main Street. Si tratta di una parata unica e interattiva creata appositamente per festeggiare il 15° Anniversario in cui Topolino con i suoi amici festeggia questi fantastici 15 anni e rivive i sogni dei più amati Classici .
Assistere alla parata è davvero molto emozionante e per un attimo sembra addirittura di essere tornati bambini. La parata dura circa 20- 25 minuti dopodiché decidiamo di uscire e, dopo una veloce visita al Disney Village, riprendiamo la RER C in direzione Parigi. La giornata è stata davvero molto bella e particolare e, anche Giovanni, dopo la reticenza iniziale, ne è rimasto davvero colpito. Dopo una pausa rigenerante in hotel usciamo per la cena e la nostra destinazione finale è ancora la zona del Quartiere Latino dove scegliamo un ristorante francese che propone menù turistici a diversi prezzi. Pur non spiccando per la simpatia dei camerieri, mangiamo davvero bene. La nostra serata prosegue per prima cosa sul sagrato della Basilique de Notre Dame dove, in attesa di vederla illuminata, assistiamo ad alcuni spettacoli gratuiti. Non ancora stanchi decidiamo di arrivare sino al Louvre per goderne della sua bellezza alla sera e dove ne approfittiamo per scattare un bel po’ di fotografie. Fra una cosa e l’altra quando rientriamo in hotel è passata da un po’ la mezzanotte.
25 giugno
Quando ci alziamo questa mattina il cielo è piuttosto grigio, ma l’unica cosa che ci resta da fare è stravolgere il programma della giornata. Per la colazione decidiamo nuovamente di cambiare e scegliamo una boulangerie, Paul, nel vicino Forum les Halles dove prendiamo due menù predefiniti con tanto di pain au chocolat.
Visto il cielo piuttosto grigio la nostra prima tappa è la Defense, la zona moderna di Parigi (www.ladefense.fr ). La Défense è il quartiere futuristico situato ad ovest di Parigi e il suo boom edilizio avvenne intorno agli anni ’80 quando furono costruiti la maggior parte dei grattacieli oggi visibili. Nel 1982 fu indetto un concorso intitolato “Tête Défense” al quale potevano partecipare gli architetti di tutto il mondo e che avrebbe vinto soltanto colui che avesse progettato un’opera architettonica in sintonia con lo stile futuristico della Défense. Vincitore fu l’architetto danese Johan Otto von Spreckelsen che progettò il “Grande Arche”, un Arco di Trionfo su immagine dell’originale parigino costruito nel 1836 e situato nella parte opposta della metropoli francese. Decidiamo visto il modico prezzo di 10 euro di non salire sul Grand Arche e di gironzolare nella Esplanade che lo circonda.
Oggi in Francia è il primo giorno di saldi e riesco convincere Giovanni a fare un giro nel vicino centro commerciale . Purtroppo alla fine devo dargli ragione perché nonostante siano solo le 9.30 del mattino è un vero delirio e quindi decido di non curiosare neppure per non avere rimpianti. Appena usciti dal centro commerciale ci accorgiamo che il tempo è notevolmente migliorato e allora decidiamo di stravolgere nuovamente il programma della giornata e di dirigerci verso la Tour Eiffel, il mio monumento preferito.
Con la metro arriviamo al Trocadero e riusciamo a vederla in tutto il suo splendore immortalandola con tantissimi scatti. A piedi scendiamo verso la tour e la ammiriamo sia da sotto che dai vicini Champs de Mars. Avendola già vista in passato decidiamo di non salire anche perché le code sono davvero lunghissime. Da bravi macinatori di km decidiamo di non prendere nessun mezzo e di muoverci a piedi non prima di aver cercato e trovato una boulangerie per il pranzo dove prendiamo delle baguettes. Non ci accontentiamo neppure delle panchine dove mangiare e, dopo aver scartato un bel po’ di panchine 8 quelle in ottima posizione erano occupate) ci troviamo nel parco di fronte a Les Invalides e ci accontentiamo. Terminato il pranzo scattiamo qualche fotografia a Les Invalides che non visitato perché già sufficientemente visto nella precedente visita e poi decidiamo di proseguire lungo la Senna giungendo sino all’Orsay. Fotografia di rito e poi, nonostante il cielo a tratti cupo, proseguiamo verso il quartiere di Saint Germain des Pres visitato molto sommariamente l’altra volta. Il quartiere in passato era il fulcro dell’elite culturale parigina, mentre oggi vi si possono ammirare splendidi negozi di vario genere fra cui alcuni piuttosto particolari. Nel quartiere secondo la nostra guida due chiese meritano una sosta. La prima è l’Eglise de Saint Germain, considerata la più antica chiesa della città ma sinceramente nulla di particolare. La seconda tappa è l’Eglise de Sainte Sulpice, una chiesa divenuta famosa grazie a Dan Brown che nel libro Il Codice da Vinci cita questa chiesa per la sua meridiana che sembra legata al mondo dei Templari. Non siamo gli unici a seguire questo consiglio tanto che la chiesa è piena di turisti che guardano per terra alla ricerca della famosa meridiana. Anche qui nulla di particolare ma … pazienza, almeno non avremo rimpianti!!! La prossima meta sarebbe il Quartiere Latino. Come lo raggiungiamo?? Ovviamente a piedi visto che è vicino e non ha senso prendere la metro. La nostra passeggiata ci porta ad attraversare i famosi Jardin du Luxembourg dove ne approfittiamo per una piacevole sosta sulle ” sdraiette “all’ombra. Lungo la passeggiata facciamo anche una sosta per assaggiare i macaron, biscottini fatti con albumi e farina di vari colori, gusti e di forma tondeggiante farciti con una ganache di gusto compatibile.
Arrivati al Quartiere Latino, visto il prezzo esoso, saltiamo anche per quest’anno il Pantheon e poi girovaghiamo per il quartiere curiosando nei vari negozietti e ritornando pian piano verso ” casa “. Per la cena decidiamo di ritornare al Quartiere Latino e questa sera optiamo per la cucina greca scegliendo il ristorante ” Le Meteore” dove mangiamo davvero molto bene con un sottofondo musicale greco. Passiamo la serata alla Tour Eiffel che alla sera è ancora più affascinante anche grazie ai giochi di luce proposti ogni ora. Anche qui fotografie a non finire. Sulla via verso la metropolitana che ci riporterà in hotel passiamo vicino all’Ufficio del Turismo Giapponese che qualche mese fa mi ha inviato tantissima documentazione per il nostro prossimo viaggio. .. un vero segno del destino!!!!!!
26 giugno
Anche questa mattina facciamo colazione da Paul e poi con la metro raggiungiamo un altre punto di Parigi reso celebre dal film di Amelie: le Canal St Martin. Si tratta di un canale lungo 4,55 km di cui 2 km al coperto collegando la Senna, attraverso il bacino dell’Arsenale, con il Bacino della Villette e più oltre con il Canal de l’Ourcq.
Il canale supera un dislivello di 25 metri attraverso 9 chiuse e 2 ponti girevoli. Attualmente non convoglia più traffico commerciale, ma esclusivamente traffico turistico, per 363 giorni l’anno. La parte coperta corre sotto piazza della Bastiglia, boulevard Richard-Lenoir e boulevard Jules-Ferry mentre il tratto a cielo aperto corre lungo il Quai de Valmy e il Quai de Jemmapes. Il canale è davvero carino anche se la zona circostante è davvero trafficatissima e forse sarebbe meglio andarci alla domenica quando tutto intorno è zona a traffico limitato. Con la metro raggiungiamo la vicina La Villette ed il suo parco fra i più famosi della capitale francese perché al suo interno sono ospitati alcuni dei più famosi musei di Parigi. Il Parc de la Villette fu progettato nel 1867 da Bernard Tschumi ed è il più esteso della città con 28 ettari di superficie ed al suo interno è possibile visitare la Cité des Sciences et de l’Industrie, la Cité de la Musique e la Grand Halle. Noi ci accontentiamo di girovagare per il parco e di osservare il tutto dal fuori in particolare nella zona della Cité des Sciences et de l’Industrie che ospita il Museo delle Scienze di Parigi. La Cité des Sciences et de l’Industrie è stata fondata nel 1986 ed è il museo più frequentato del parco perché offre mostre interattive dove grandi e piccoli possono imparare giocando. All’interno della Cité des Sciences et de l’Industrie è possibile visitare alcune attrazioni come Explora la mostra permanente che offre informazioni riguardo le galassie, i vulcani, l’uomo, l’ambiente, gli oceani e l’energia, il Planetarium per vedere e studiare stelle e pianeti, l’ Odorama per odorare diversi odori e riconoscerli e la Géode la sfera-teatro simbolo museo. Pur avendo già visitato questo parco in passato riusciamo comunque a vedere nuovi angoli molto particolari. Per il pranzo decidiamo di spostarci nel Marais dove appena scesi dalla metro cerchiamo subito una boulangerie per il nostro pranzo a base di baguette. Prima di partire alla scoperta del quartiere decidiamo di consumare il nostro pranzo in Place des Vosges, una delle principali attrazioni del quartiere. Le Marais è un quartiere della città di Parigi situato sulla rive droite della Senna, a nord dell’Île Saint – Louis. Sebbene non se ne possano definire con esattezza i confini, si può sostanzialmente attribuire al Marais la zona del III e del IV arrondissement . Prima che venisse bonificato nel XIII secolo, il Marais non era niente di diverso da ciò che il suo nome in francese suggerisce, ovvero “palude”. Oggi, invece, è una delle poche zone centrali della città a non avere subito le trasformazione ottocentesche del barone Haussmann e ad aver mantenuto l’architettura pre-rivoluzionaria. Le attrattive turistiche del quartiere lo rendono una delle zone più visitate della città: luogo probabilmente di maggior interesse del Marais è Place des Vosges, seicentesca piazza quadrangolare contornata da edifici in mattoni con un porticato alla base. Altri importanti punti di riferimento per i visitatori sono il Musée Picasso e la sua collezione di opere del maestro spagnolo, il Musée Carnevalet, che racconta la storia della città di Parigi tramite documenti e ricostruzioni, il Museo dell’arte e della storia del Giudaismo e gli Archives Nationales, con all’interno il Museo della storia della Francia. All’estremità sud del Marais, sulla riva della Senna, sorge l’Hôtel de Ville, il municipio della città ricostruito dopo la Comune del 1871. La zona del Marais nell’area denominata Pletzl, intorno a rue des Rosiers, rue Vieille du Temple e rue Pavée , ospita una delle più importanti comunità ebraiche della città, e nei negozi e nei ristoranti di questo angolo di quartiere si possono trovare specialità tipiche ebraiche. La zona è davvero splendida con negozi molto particolari e belli che mi invogliano a fare shopping. Lasciato il Marais ci dedichiamo ad ancora un po’ di shopping nell’enorme grande magazzino BHV proprio di fronte all’hotel de Ville che consiglio in particolare per gli oggetti dedicati alla casa ed all’arredamento ( peccato dover rientrare in aereo e non in auto). In una sosta di fronte all’Hotel de Ville ci accorgiamo che è possibile visitarlo all’interno in occasione di una mostra dedicata alla portaerei Charles De Gaulle. Noi non rinunciamo, ovviamente, ma né la mostra né la parte di palazzo visitabili sono degni di particolare nota … anzi!!! Non siamo ancora stanchi di camminare e quindi decidiamo di raggiungere la nostra prossima meta passando per le due isole sulla Senna e raggiungendo le Quai su cui sorge l’Institut du Monde Arabe, con la sua facciata così particolare. All’interno il palazzo ospita un museo dedicato alla cultura islamica ma, grazie alla mia guida, scopro anche che è possibile salire gratuitamente alla terrazza panoramica del 9° Piano da cui ammirare uno splendido panorama della città che spazia dal Sacre Coeur, a Notre Dame alla Seine Dopo una sosta relax in hotel per la cena decidiamo di ritornare al Quartiere Latino e scegliamo Le Gran Bistrot, in rue S. Severine. Di questo locale abbiamo letto ottime recensioni già prima della partenza e quindi andiamo a colpo sicuro. Il locale propone cucina francese e, mentre Giovanni sceglie un menù prestabilito, io opto per la Tartiflette, una fonduta di formaggio Reblochon con patate al vapore e pancetta .. uno spettacolo.
Decidiamo di passare la nostra ultima serata parigina lungo la Senna e quindi raggiungiamo le Pont Alexandre III. A differenza di qualche anno fa però i bellissimi lampioni del ponte non sono più illuminati ma, in compenso, possiamo ammirare ancora una volta la Tour Eiffel in tutto il suo splendore. Decidiamo di percorrere gli Champs Elysees e, nonostante l’orario (sono quasi le 23.00) , restiamo molto stupiti dal fatto che siano animatissimi praticamente come di giorno. Ad aumentare il ” casino” ci si mettono pure gli spagnoli che lungo la celebre via prima e poi sotto l’arco di Trionfo festeggiano la loro qualificazione alla finale degli Europei. ( ma quanti spagnoli ci sono a Parigi … sembra di essere a Madrid).
27 giugno
È la nostra ultima giornata a Parigi ma abbiamo ancora parecchie ore a disposizione visto che dobbiamo essere in aeroporto alle 17.00. Non possiamo tradire Paul e quindi anche questa mattina ci fermiamo in questa boulangerie per la colazione. Non sufficientemente stanchi per le camminate dei giorni precedenti oggi decidiamo di muoverci a piedi e ci vogliamo veramente male visto che abbiamo ancora due biglietti della metro in tasca. Sulla strada verso l’Opera facciamo una sosta in una delle antiche gallerie per lo shopping di Parigi, la Galleria Vivienne che a dire il vero non è nulla di particolare. Quando arriviamo all’Opera l’ingresso è ancora chiuso al pubblico visto che il teatro vanta orari di apertura molto particolari ( 10-18 ). L’ingresso non è certo economico ( 8 euro) e permette di visitare le varie sale per gli intervalli, lo scalone d’onore ed il foyer. Dai due palchi è poi possibile ammirare la sala con il soffitto decorato da Marc Chagall . Mentre siamo nel palchetto la sala è in penombra e purtroppo non si può vederne lo splendore, ma, improvvisamente, le luci si accendono per circa dieci minuti permettendoci di ammirare la sala. La visita ci occupa poco più di un’ora e quando usciamo ci accorgiamo che il tempo è decisamente peggiorato.
Ritorniamo verso il Louvre percorrendo l’Avenue de l’Opera e ci accorgiamo che proprio dietro les Jardins de Tuileries si erige una enorme ruota panoramica di cui domenica non ci siamo neppure accorti. Con calma attraverso Rue de Rivoli decidiamo di rientrare nella zona dell’hotel per pranzare prima di riprendere il bagaglio e rientrare in Italia.
Per pranzo ci fermiamo a Pomme au Pain e poi, mentre Giovanni torna in hotel per recuperare il bagaglio, io me ne vado a curiosare per i negozi. Il tempo è però tiranno e mi tocca uscire a mani vuote … In circa 40 minuti raggiungiamo il terminal B del CDG. La coda al check in della Easyjet è davvero lunghissima perché non c’è alcuna distinzione fra le destinazioni. Il terminal non è nulla di eccezionale .. anzi .. è davvero bruttino tanto che il nostro gate non ha alcun accesso né ai servizi né a dei bar o negozi. Alle 18.00 puntuale il nostro aereo decolla in direzione Malpensa e alle 21.30, dopo una sosta per cenare in autogrill, siamo nuovamente a casa. Anche questa vacanza è purtroppo finita e lasciare Parigi è stato molto triste. …. chissà se torneremo …..
Bientôt Paris !!!!!!!
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