di Michele Spiriticchio –
Siamo in 4, io, Dino, Vanessa e Lucia per un viaggio in automobile ( Ford Fiesta ) che ci porterà in terra di Spagna e in Portogallo alla scoperta della costa atlantica del Parco Nazionale di Doñana, dei luoghi Colombini, della Costa Vicentina in Algarve, di Sevilla, Granada e di tante altre gemme !
Tanti chilometri da percorrere senza alcuna prenotazione in alberghi o pensioni, dotati di tenda e sacchi a pelo anche se l’intenzione è quella di evitare i campeggi a favore di più comode sistemazioni… 5 agosto 2002
Alla sera, verso le 21.30 siamo in viaggio…..destinazione Spagna, cercando di arrivare domani nei dintorni di Madrid.
6 agosto
Dopo Barcelona, si prende l’autovia che porta a Madrid, evitando la costa per Valencia. Prima di Guadalajara, scegliamo di provare a trovare una sistemazione a Brihuega, un graziosissimo pueblo storico che è però poco conosciuto. Non ci sono tante possibilità di alloggio e non accettiamo le camere in un hostal con ristorante ritenendo eccessivo il precio ! E allora avanti ancora, stanchi e pieni di speranza per la prossima sosta. A Guadalajara ancora nisba ! Pochi alloggi economici e hostal pieni. Ma a me Guadalajara non piace per niente, forse perchè siamo in un pomeriggio muy caliente…. Decidiamo di passare via Madrid e cercare ancora più avanti lungo la veloce autovia N IV che porta dritto a Cordoba. Alle 18.30 arriviamo ad Aranjuez, a pochi chilometri da Ocaña in Castilla-La Mancha. Quasi subito troviamo il sospirato albergo ! Siamo molto stanchi, non ne possiamo più di stare in macchina dopo quasi 24 ore di strada ! All’Hostal Residencia “Francisco-Jose” ( avenida del Principe, 26, 28300 Aranjuez tel. 918911140 ) prendiamo due camere doppie, con tv bagno e ventilatore al prezzo di 34 € a camera. La mia camera si rivelerà caldissima la notte, senza sbocchi d’aria…. Ad Aranjuez si posson visitare il Palacio Real e i Jardines de la isla y del parterre ( XVI- XVIII ), la Real Iglesia de San Antonio del sec. XVIII progettata da Santiago Bonavìa nel 1750. C’è anche la Plaza de Toros del sec. XVIII-XIX costruita da Carlo IV nel 1797. Altri monumenti storici rendono Aranjuez “patrimonio dell’umanità”. Mangiamo in un bar ristorante poco distante dalla plaza de toros abbastanza bene per un totale di 30 €, con guisantes con jamon ( piselli e prosciutto ), merluzzo, lomo de cerdo ( maiale ) e ensaladas. La temperatura serale è gradevolissima e si sta bene nel dopocena…
7 agosto
Partiamo verso le 8.30 in direzione Cordoba e poi verso Sevilla e quindi Huelva. Prima di Sevilla, prendiamo per Ecija, la “padella della Spagna” ci fermiamo per una sosta rigeneratrice e ristoratrice. Mi accorgo che i prezzi non sono poi così bassi, siamo in linea con quelli italiani e allora ordiniamo in una friggitoria ( freiduria ) croquetas de pollo e delicias de calamares buoni e tanti ( 4,40 € per due vaschette da mezzo chilo l’una )…. Non visitiamo Ecija ma l’impressione è molto positiva, mi appare essere una cittadina viva e simpatica…. Lasciamo Ecija e puntiamo dritti e con lo stomaco pieno verso Matalascañas, sulla costa de la Luz, la costa atlantica della Spagna, appena dopo il Parco Nazionale di Doñana. Passata Sevilla, dopo alcune uscite si prende quella per Almonte, Bollullos Par del Condado ( centro vinicolo della zona ), Parco Nacional Doñana. Passamo El Ròcio e arriviamo finalmente a Matalascañas verso le 16.00. Il paesaggio è simile alla nostra Maremma Toscana e la pianura si va a spegnere nell’Atlantico. Molte pinete e sabbia che spunta ai lati della strada nazionale. Matalascañas è un luogo di villeggiatura con una miriade di casette tutte uguali affittate per tutta l’estate, con un turismo prevalentemente spagnolo. Gli hostales sono pochi, e non ne troviamo uno con camere libere per noi. Proviamo da “El Duque” ma non c’è posto, poi in altri hostal ma niente da fare e allora pensiamo sia meglio proseguire più a ovest lungo la costa a circa 23 chilometri fino a Mazagòn. Anche qui “todo completo”, inizio a pensare che questa bella costa non sia così “sconosciuta”, anzi gli spagnoli l’amano e ci tornano sempre più anno dopo anno… Come ultima soluzione, a meno che passare la notte in macchina ma non credo sia una buona scelta, rimane il campeggio. Abbiamo la tenda per 4 persone, sacchi a pelo e materassini, quindi entriamo al Camping Doñana Playa di 1a categoria. ( prezzi: 3,97 € per persona, più 3,97 a tenda e 3,97 per auto ). Questo campeggio si trova sulla strada che va da Mazagón a Matalascañas, in località Mazagón. Sulla cartina si può localizzarlo a livello della Torre del Loro sulla spiaggia. Un buon campeggio, serio, dotato di piscina, ristorante, self service, supermercato, bar, lavanderia, cabañas ( più di 100 bungalows ), friggitoria, churreria ( al mattino non vi fate quanche churro ?..), bagni e docce pulite, ecc. Una buona sistemazione ma le “parcellas” ( piazzole ) sono quasi tutte esaurite, solo all’inizio lontano dalla spiaggia c’è spazio. Più vi avvicinate al mare più ci sono zone ben ombreggiate. Dopo aver montato la tenda andiamo a vedere la spiaggia che è appena sotto e raggiungibile con una stradina asfaltata che scende giù. La spiaggia è lunghissima, circa 36 km ininterrottamente di sabbia e mare ! Dal parco di Doñana fino a nord alla foce del rio Tinto. Ceniamo benino in una braseria di Mazagón. ( pijotas, chocos, tapas de guiso….)
8 agosto
Tutto il giorno in spiaggia a riposare e prendere il sole, finalmente ! Il chiringuito sulla spiaggia è una buona cosa: si può mangiare senza allontanarci dalla nostra beata spiaggia, in modo veloce e buono ( paella, tapas e raciòn di pescaditos, calamares, puntillitas che sono calamaretti piccoli fritti, chocos che sono un tipo si seppie fritte, boquerones, pijotas, gambas, langostinas, cerveza, tinto de verano, ecc.). Fino a sera in spiaggia e poi a mangiare a Matalascañas dove c’è una piazzetta carina ( plaza del Pueblo ) con ristoranti, bar e freidurias ( friggitorie ). Ci sediamo al “Nido de Robin” per ordinare un piatto di caracoles ( lumache; 4,5 € ) e gambas ( gamberi ) con un vino bianco della zona, un blanco del Condado. Tutto buono; l’atmosfera è adesso riposante e la temperatura è piacevole. Non siamo ancora sazi, io ho notato una friggitoria che mi stuzzica parecchio e alla “marisqueria-freiduria Frasquita” si possono ordinare cartocci di 250 g. di calamari fritti o pijotas (5 €), puntillitas (5€), pescada (4€), chocos (4,75€), gambas, ecc. Si mangia fuori su tavoli di plastica sulla carta del cartoccio stesso. Un po’ sporco sì ma c’è tanta gente qui che viene a mangiare… Matalascañas ( municipio di Almonte ) è una località di villeggiatura ben apprezzata da queste parti, il parco nazionale di Doñana porta tanti turisti e amanti della natura. La spiaggia di 5 km riceve da diversi anni ininterrottamente la “bandiera azzurra per i mari puliti d’Europa”. Il Parco Nazionale di Doñana è uno spazio ampio protetto di più di 100.000 ettari, considerato come una delle aree naturali più belle del continente europeo. Situato all’estremità sud-occidentale di Spagna, in Andalusia, delimitato dal litorale atlantico e il fiume Guadalquivir è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco questa importante riserva biologica ospita più di 300 specie di uccelli, 33 di ammiferi, 12 di pesci e 18 di rettili. La visita al parco si può fare dal Centro di El Acebuche attraverso una organizzazione autorizzata che utilizza veicoli speciali. Ci sono aree lagunari, terreni sabbiosi, maremme, dune, pinete, boschi mediterranei, spiagge, campi coltivati, ecc. I dintorni di Matalascañas sono interessanti e vari, comprendono il già citato Parco di Doñana, la Ruta Colombina, Sevilla, El Rócio, Huelva, Almonte, Algarve, ecc.
9 agosto
Mattinata in giro per i luoghi Colombini, cioè quelle località e punti di interesse che sono stati importanti per la nascita e la preparazione del viaggio di Cristoforo Colombo alla scoperta dell’America. A Moguer ci arriviamo in auto imboccando la prima deviazione a destra che si trova sulla strada in direzione Mazagòn e che indica Moguer. Dopo 20 minuti circa siamo a Moguer, paese di 15200 abitanti, a 19 km da Huelva. Moguer fu importante per Colombo perchè la famiglia dei Niño fu, assieme a quella di Palos de la Frontera dei Pinzón ( Pinta ), di supporto fondamentale per la costruzione delle caravelle ( Niña ) e per l’arruolamento dei marinai per la spedizione verso la nuova strada che portava alle Indie. A Moguer abbiamo visitato il Castillo in cui si trova l’ufficio turistico con una gentile impiegata, costruzione militare almohade, la chiesa parrocchiale di Santa Maria de la Granada con un campanile simile alla Giralda di Siviglia, il convento di Santa Clara ( 1,8 € ) dove Colombo al ritorno il 15 marzo 1493 restò per una notte per voto ( durante il ritorno la caravella Niña si imbattè in una forte tempesta al largo delle isole Azzorre, Colombo pregò a Santa Clara, promettendo che se fosse rimasto vivo avrebbe passato una notte in preghiera nel convento di Moguer….). Alla fine del XV secolo Moguer era un centro economico e commerciale di prim’ordine. Nel suo porto sul fiume Tinto l’attività marinaia era incessante con lomi di carico, cantieri navali, ecc. La perizia dei navigatori era riconosciuta dal mondo intero. Per tutto ciò Cristoforo Colombo pensò a Moguer come base importante per iniziare l’avventura del viaggio verso le Indie verso occidente. Colombo visitò Moguer in diverse occasioni con il proposito di ottenere appoggi per il suo progetto incontrando nell’abbadessa del monastero di Santa Clara, Ines Enrìquez, parente del Re Cattolico, una efficace alleata. Anche altri moguereños dell’epoca prestarono aiuto e protezione a Colombo, in particolare il prete Martìn Sanchez e Juan Rodriguez con il quale Colombo viaggiò a Santa Fè a negoziare con i Re. I carpentieri moguereños costruirono con legno di pino quella che sarebbe diventata una delle navi più famose della storia, la caravella Niña, battezzata in origine Santa Clara, e che passerà ai posteri con il nome dei suoi proprietari, l’importante famiglia dei Niño. I Niño a Moguer e i Pinzón a Palos, le due principali stirpi di navigatori e armatori della zona, sono gli incaricati dell’arruolamento dei marinai per il gran viaggio transatlantico. In quel tempo Colombo era un perfetto sconosciuto, per questo solo all’influenza di queste due famiglie si deve il motivo per cui i marinai della zona si arruolassero in quella che senza dubbio era una vera e propria avventura verso l’ignoto ! Tre furono i Ni1o che accompagnarono Colombo nel primo viaggio, Pedro Alonso, timoniere maggiore della flotta, che viaggiava con l’ammiraglio nella nave Santa Maria; Juan e Francisco che comandavano la caravella di loro proprietà, e con loro, decine di moguereños, fino a un terzo dell’equipaggio delle navi. Quando la Santa Maria si incaglia a La Española ( Haiti…), la piccola caravella moguereña, che aveva dimostrato nel viaggio della scoperta le sue eccellenti attitudini alla navigazione, diventa la nave capitana nel viaggio di ritorno. Negli anni seguenti la scoperta dell’America, prima i Niño, con il famoso viaggio di Pedro Alonso alle coste del Venezuela e all’isola di Margarita da cui tornò con il prezioso carico di perle, poi molti altri moguereños parteciparono alle spedizioni colonizzatrici e evangelizzatrici nel nuovo continente. Durante i secoli XVI e XVIII molti moguereños si arruolarono nelle armate o emigrarono nel nuovo continente animati dalle notizie di successi economici che arrivavano dalle Indie, sebbene la corrispondenza di Moguer con l’America aveva anche la sua controparte con il flusso di metalli preziosi e soldi che gli emigranti americani inviarono in quegli anni al loro paese natale. A Moguer si cammina nelle calles tranquille con le case carine tipiche spagnole. Io immagino questo pueblo ai tempi di Cristoforo Colombo e delle sue idee che rivoluzioneranno il mondo ! Da Moguer ci dirigiamo a Palos de la Frontera a 7 km sempre sul rio Tinto. Da qui Cristoforo Colombo salpò il 3 agosto del 1492 per le Indie… La famiglia di Palos, Pinzón costruì una delle caravelle, la Pinta. Palos è un pueblo bianco tranquillo, ora famoso per le sue fragole, con le stradine strette e la piazzetta centrale silenziosa. La piazza del municipio ( ayuntamiento ) rende omaggio a uno dei suoi figli più illustri, Martìn Alonso Pinzón, il capitano che sarà protagonista in buona misura nell’avventura della scoperta dell’America. A Palos abbiamo trovato la chiesa di San Jorge con il portale mudejar dove fu letta agli abitanti di Palos la carta reale spedita dai Re Cattolici che sarebbero salpate le caravelle agli ordini di Cristoforo Colombo. Nei pressi della chiesa di San Jorge si può vedere La Fontanilla, una antica fonte protetta in basso da un piccolo tempio mudéjar ( sec. XV ) che fu il luogo dove, secondo la tradizione, si approvigionarono di acqua le caravelle prima del viaggio del 3 agosto 1492. Da Palos scendiamo ancora lungo la costa orientale del fiume tinto fino a La Rábida a 4 km. Purtroppo il monastero di architettura mudéjar è chiuso, apre solo alle 14.00 come anche il muelle de las carabelas, che è vicino a pochi passi fino al fiume, con la ricostruzione delle caravelle ( sa e do l’orario è 11-20, 3 €, mentre i giorni feriali apertura alle 9-14, 17-20 ). Vicino al monastero si può vedere il Monolito o Colonna degli scopritori, innalzata nel 1992 in occasione del quarto centenario della scoperta dell’America. La Rábida fu il luogo storico dove si forgiò il viaggio della Scoperta. Qui, l’ammiraglio C. Colombo trovò protezione e comprensione da parte dei francescani. Senza il loro aiuto non sarebbero mai arrivati i suoi progetti e idee alla Regina Isabel la Católica, inoltre il Monastero di La Rábida fu il laboratorio dove si discussero le tesi colombine, dove si diede l’impulso definitivo al viaggio. Come al solito, dopo la doccia in campeggio ( per 3 minuti d’acqua calda si devono “sborsare 20 centesimi di euro ), andiamo a cenare questa volta a Mazagón da “El Choco”, un ristorante all’aperto sulla via pedonale. Molto frequentato e con gente che aspetta davanti ai tavoli all’aperto, in questo ristorante si mangia quasi esclusivamente pesce e mariscos ( frutti di mare ). I prezzi sono abbastanza bassi e la qualità più che buona; tuttavia bisogna fare attenzione al conto e alla confusione nei momenti di sovraffollamento. Alcuni piatti sul menù: chocos ( seppie ), pez espada, almejas in padella ( vongole ), ecc.
10 agosto
Oggi andremo a visitare Sevilla, sempre in giornata. A 94 km da Mazagón. Prendiamo la strada in direzione Huelva e poi indietro a est per Sevilla. Arriviamo a Sevilla e lasciamo la macchina in un parking in centro ( 1,40 € all’ora ) in plaza Nueva, vicino al municipio. A piedi ci dirigiamo verso la Cattedrale e l’Alcazar poco distante. Naturalmente entriamo per la visita dell’Alcazar ( 5 € ). L’Alcazar ( castello, da Ksar..) è il palazzo dei re di Spagna a partire dalla Reconquista del XIII sec. Non è propriamente un palazzo arabo, ma l’architettura si avvalse dell’opera di artisti musulmani. Ho già visitato l’Alcazar nel 1998 ma è come se fosse la prima volta: magnifico ! L’architettura moresca di questo palazzo, con i patii, i soffitti, gli archi, le finestre e i giardini, è una gioia meravigliosa ! Nel patio de Las Doncellas ( patio delle dame d’onore ) ci starei tutto il tempo, sono estasiato e a bocca aperta ! Le colonnine, le piastrelle decorate sui muri ( azulejos ) e gli stucchi sulle pareti sono di una finezza irraggiungibile. La visita della cattedrale inizia con l’acquisto del biglietto di 6 € ( lu-sa 11-17, domenica ingresso gratuito ) che comprende anche la salita sulla Giralda ( 96 metri d’altezza ), l’antico minareto della moschea almohade, gemello di quello di Marrakech della Koutubia. Nel 1568 venne aggiunto in cima il Giraldillo che dà il nome al campanile. Dall’alto della Giralda si può avere uno stupendo panorama di Siviglia. All’interno della cattedrale, che è la terza del mondo per dimensioni ( 23,500 m. quadrati ), si trova fra l’altro la tomba di Cristoforo Colombo. La Cattedrale si trova al posto dell’originaria moschea maggiore; nel 1248 la moschea fu consacrata Cattedrale. All’esterno della Cattedrale si trova il patio de los Naranjos, il patio degli aranci, un antico cortile con alberi d’arancio con belle fontane. Dalla Cattedrale passiamo a passeggiare fino alla Plaza de España con magnifici azulejos e ponticelli molto belli. Poi passiamo sempre a piedi fino alla Plaza de Toros, una delle più grandi e storiche di Spagna; costruita fra il 1760 e il 1763 da Victorio Sanmartin. Per problemi di tempo, voglia, fiato e caldo iniziamo il ritorno alla base in campeggio a Mazagón. Nel viaggio del ritorno a Mazagón, invece di arrivare fino a Huelva, esco all’uscita di Almonte e Bollullos Par del Condado per proseguire per Matalascañas. A El Rócio faccio la deviazione che mi farà conoscere questo pittoresco paesino con le strade tutte di sabbia ( vedi mappa )! Non me l’aspettavo ! In auto rischio in un’occasione di bloccarmi con le ruote nella sabbia. Ma di macchine ce ne sono, le jeep prevalgono sulle altre e di asfalto nemmeno l’ombra. A El Rócio, il giorno della Pentecoste ( Romerìa del Rócio ) arrivano in pellegrinaggio migliaia di devoti da tutta la Spagna; nei vestiti tradizionali e accompagnati da carrozze a cavallo delle diverse confraternite, molte di loro unite in gemellaggi, vengono a venerare l’Ermita o Santuario de Nuestra Señora de El Rócio: la Virgen del Rócio. Numerosi sono anche i visitatori settimanali che accorrono a vedere la Blanca Paloma, nome che popolarmente viene dato alla Vergine Maria. Ma El Rócio è un pueblo totalmente immerso nel Parco Nazionale di Doñana, e l’atmosfera qui è semplicemente incantevole; l’aria tersa, la sabbia sotto i piedi, i cavalli e le mucche al pascolo, le case e la gente tipica andalusa ! Uno spettacolo ! Sono colpito dalla situazione così singolare, anche perchè vedo le sbarre alle case per legare i cavalli, come nei film western ! Si gira soprattutto a cavallo e le strade lo fanno capire apertamente. Oggi è stata una giornata ricca, e abbiamo ancora negli occhi gli stupendi scorci di Sevilla e El Rócio, una piacevolissima sorpresa !! Cena al ristorante self-service del campeggio dove, con pochi euro ( 6 € ) mangiamo abbondantemente e bene ( plato del dia ).
11 agosto
Partiamo da Mazagón verso le 9.30 dopo aver fatto colazione al bar del campeggio ( che apre alle 9.00 ) con cafè con leche, tostadas ( pane tostato ) con tomate o jamon, churros….( un po’ pesantina come colazione ? ). Passiamo prima per Huelva poi direzione Portugal. Attenzione per la benzina, in Spagna è più economica che in Portogallo quindi meglio fare un rabbocco; e il fuso orario è -1 rispetto a Spagna e Italia… Dobbiamo percorrere tutta la costa dell’Algarve fino a Lagos per spingerci quindi fino alla nostra meta odierna, Aljezur, nel Parco Naturale del Sud-est Alentejano e Costa Vicentina. Quando siamo in prossimità di Lagos, si prende per Bensafrim e Aljezur sulla strada 120. Sono circa 30 km di strada irregolare con curve e salite, immersa nella campagna dell’entroterra dell’Algarve. Abbiamo scelto di alloggiare ad Aljezur perchè può essere una buona soluzione strategica per visitare la Costa Vicentina e per avere la tranquillità per riposarci. All’ufficio del turismo verso le 12.00 una signora mi consegna l’elenco degli alberghi e pensioni della zona, con sistemazioni sia ad Aljezur che a Rogil poco più a nord. Dopo aver scartato la Pensão “A Lareira” per il prezzo eccessivo ( 50 € per camera doppia ) e il “Dom Sancho” ( 45 € a doppia ), proviamo all’ Hospedaria “O Palazim” in Aldeia Velha ( tel. 282998249 ) dove però la simpatica signora ci delude perchè tutto è completo ( 45 € a doppia ); però sempre la stessa signora ci indica la sua dipendente ( la donna delle pulizie ) sig.ra Rosa Sobral ( tel. 934880114 ) che può ospitarci a casa sua per 35 € a notte per camera doppia. Accettiamo quella che si rivelerà una sistemazione fantastica per diversi motivi… La signora Rosa ci fa strada, si oltrepassa il ponte, poi svoltiamo alla prima strada a sinistra dopo la rotonda ( è molto facile…). La casa è nuova, bella, pulita e molto profumata. Le camere doppie sono bellissime, immacolate, con un terrazzo in comune e completamente arredate. Sono le camere dove dorme la famiglia e che ci vengono “prestate”. Una camera ha anche il bagno interno, mentre per l’altra c’è il bagno sul pianerottolo. Dopo aver mangiato bene ed economicamente alla casa do pasto “O Pintainho” in rua 25 de abril, “bitoque” 5 € ( bistecca di vitello con uovo e contorno di patate fritte e insalata ), febras grelhado 5,5 € ( bistecca di maiale con insalata e patat. fritte 9, hamburguer 5,5 € con papat. fritte e insalata, cervejas 0,75 € e caffè, andiamo a vedere la prima spiaggia della Costa Vicentina. Ad Amoreira, 8 km circa da Aljezur, ci si arriva seguendo la deviazione che si trova sulla strada per Rogil. La strada è in buone condizioni e asfaltata. Si parcheggia lungo la strada. Poco prima della spiaggia stessa ci si può fermare anche nei pressi del fiume, sulla spiaggia sul bordo del fiume. Amoreira è una bella spiaggia di sabbia fine con molta gente, ma oggi è anche domenica ! C’è anche un ristorante di pesce poco più in alto: “Paraiso do mar”… Il mare è mosso (ci sono anche dei surfisti con la muta naturalmente), e freddo, molto freddo ! Bella scoperta, è l’oceano Atlantico ! Sì, sarà pure l’oceano ma più a sud, sulla costa sud dell’Algarve l’acqua è più calda, si fa per dire calda….! Con il mio orologio con termometro incorporato misuro la temperatura dell’acqua: alla fine ho il braccio congelato e leggo 16,2° C !! GELIDA ! E sono anche riuscito a farmi un bagno ! Non riesco ancora a spiegare come ho fatto, ma sono uscito con le gambe di marmo e il cuore piccolo piccolo !! la sabbia è fine e non scotta e si sta bene grazie al venticello costante. Verso le 21.30 siamo pronti per la pappa. Scegliamo di rimanere vicini alla chiesa nuova e così entriamo alla “Tasca Matias” in rua Francisco Gomes de Avelar, 5 Igreja Nova. Il locale, bar e ristorante ( meglio dire trattoria-osteria ) è simpatico e accogliente con tavoli sia all’aperto sulla via che all’interno dove ci sediamo. L’ambiente è amichevole grazie ai giovani camerieri brasiliani muito simpatici e al gestore inglese. Mangiamo bene, anzi molto bene spendendo poco anzi molto poco ! Io mangio un piatto di bacalhao in umido con batates lessate e grao ( ceci ), costa 6 € o 4 € il meio prato ( lo stesso cameriere mi suggerisce la mezza porzione più che sufficiente per una persona….). I miei compagni di viaggio scelgono febras con patatine e insalata (meio prato a 4 €), dourada ( orata ) grelhada a 10,5 € ( un pesce che però delude le aspettative di Dino… ), cervejas 0,75 € e vinho tinto da casa ( caraffa da mezzo litro ) compreso nel prezzo dei nostri piatti del giorno ( ma non è una delizia…), caffè ( buono ). Sicuramente è un locale dove torneremo ancora una delle prossime sere.
12 agosto
Colazione alla cafeteria in piazza della igreja nova con 4 cafès com leite ( 0,80 € ), croissants ( 0,75 € ) e salgados com camarões, e poi via verso un’altra spiaggia della Costa Vicentina. Scegliamo di vedere Arrifana che dovrebbe essere tra le più belle della zona. Arrifana è una spiaggia a circa 8 km a sud ovest di Aljezur, seguendo le indicazioni per Monte Clérigo sulla strada 120 in direzione Sagres. Quando arriviamo, parcheggiamo in cima alla alta costa evitando di scendere fino alla spiaggia pensando a problemi di parcheggio. La vista che abbiamo da lassù è incredibilmente bella, un panorama molto ampio che spazia a sinistra fino a dove finisce la spiaggia e c’è uno scoglio poco più staccato ( Pedra da Agulha ) mentre a destra la baia finisce con la Pedra da Carraça. Con la bassa marea la larghezza della spiaggia è di 70-80 metri almeno, forse di più ancora e la battigia mostra i riflessi dell’acqua. La gente che prende il sole si è messa vicino alla parete dove la sabbia è asciutta. Nel fare il bagno ho il solito congelamento totale, prima i piedi e le gambe, poi le mani e le braccia, l’addome, il torace e la schiena, le spalle e infine la capoccia ! CHE FREDDO !!! Non ce la faccio, ci saranno 15-16° C di temperatura e quando esco sono in anestesia totale, il sole mi asciugherà dopo un’ora ! Alcuni ragazzi con la muta fanno surf perchè le onde sono alte. Ci si può divertire facendo surf con il proprio corpo ( bodysurfing ) ma con quest’acqua non si può proprio resistere…! Invece di prendere tutta la nostra dose giornaliera di sole e, dopo una birretta al bar-ristorante “Da praia” ( caro però…), andiamo ad un’altra spiaggia, Monte Clérigo. Monte Clérigo si trova a nord di Arrifana, per arrivarci prendiamo la strada che torna inditero e alla prima deviazione a sinistra seguiamo la strada asfaltata che passa da Vale Da Telha. Quando si arriva nei pressi del campeggio “Vale da Telha”, alla rotonda si prende la strada che scende. La spiaggia di Monte Clérigo è meno suggestiva di Arrifana ma è lo stesso molto ampia e aperta, bordata da case e villette. Ci sono più bar e ristoranti. Una spiaggia più adatta alle famiglie, con la solita bassa e alta marea. Anche qui acqua ghiacciata: 16,4° C ! Ceniamo questa volta ad Aljezur al “famoso” ristorante “Ruth”. Questo ristorante sulla strada principale poco prima del ponte, è famoso per le specialità della zona. Da quando sono arrivato qui ad Aljezur ho sempre visto pieno questo posto, la gente aspetta in coda per entrare. Noi siamo riusciti a entrare dopo circa mezz’ora di attesa… I prezzi sono medio-alti per gli standard portoghesi. Il pesce è servito in vari modi, ma anche la carne non manca in molti piatti. Noi mangiamo cavala grelhado ( pesce tipo sardina ) con batatas e insalata (7 €), molto buono; bife de atùn ( bistecca di tonno ) (6,5€, vassoio grande con insalata e patate lesse), sopa de verdura (1,25 €), come antipasto mezzo chilo di percebes (10 €) e vinho verde (6 €). Cosa sono i percebes ? Per spiegarlo inizio a dire che sono dei frutti di mare, il sapore è simile alla cozza e l’aspetto è quello di piccoli artigli, unghioni di color nero-grigio che crescono sul fondo del mare, penso sulle rocce e che devono essere aperti per prendere il frutto commestibile. Il signore del ristorante ci fa vedere come si fa per aprire il percebe. Come antipasto è singolare ma buono, da provare ! [Spiego anche che in Portogallo esiste la buona abitudine di trovare sul tavolo prima delle ordinazioni degli stuzzichini che comprendono olive, tomini, salame, burri e paste di pesce da spalmare sul pane, ecc. Si paga solo ciò che si consuma, e al termine troverete così sulla “conta” tutte le voci che avete mangiato (controllate pure…).] Alla fine la conta è di 51,25 €… Terminiamo la serata al caffè della piazza della chiesa nuova con un bicchiere di porto ( 0,8 € ) e medronho (0,8 €) che è una buona grappa locale di corbezzolo originaria di Moncique.
13 agosto
Mattinata a Lagos sulla costa sopravento dell’Algarve (ovest), a circa 30 km da Aljezur. Ci arriviamo seguendo la strada 120 che passa da Alfambra e Bensafrim. Giunti sul lungomare di Lagos percepiamo immediatamente l’anima turistica che pervade questa città. parcheggiamo sull’avenida dos Descubrimentos ( a pagamento, massimo 2 ore e un quarto per 2 €, consiglio di parcheggiare più avanti, salendo verso i bomberos (pompieri)). Le ruas di Lagos sono zeppe di negozi di ogni genere, ristoranti, bar, pubs, cartolerie, edicole, tabaccherie, bancarelle, ecc. Moltissimi turisti in giro… E’ piacevole lo stesso girare per Lagos e si possono trovare anche vie meno caotiche ma sempre carine e angoli tranquilli all’ombra. Da Lagos poi andiamo a Sagres, dopo 36 km, passando per Vila Do Bispo sulla strada 125 e poi la 268. Mi accorgo subito che anche è avvenuto un deciso aumento edilizio in senso turistico, con nuovi alberghi e ristoranti. Le insegne “quartos” sono numerose per tutto il paese. mangiamo qualcosa al ristorante “A Sagres” che però voglio dimenticare in fretta e ve lo sconsiglio. A Sagres c’è da visitare la Fortaleza dove l’Infante Enrique aveva la sua scuola navale ( entrata 3 € ). A Sagres ci sono diverse spiagge: praia Martinhal a est del paese con ristorante, dune di sabbia e mare tranquillo; Baleira vicina al porto; Mareta appena sotto la Fortaleza a est; Tonel sempre vicino alla Fortaleza ma a ovest. Noi andiamo a Martinhal e a Tonel dopo la visita della Fortaleza. Quest’ultima ha il mare più agitato, è difficile stare in acqua per la temperatura e per le onde. Tra Sagres e Cabo de São Vicente ci sono 6 km di strada stupendi; una striscia d’asfalto che porta al punto più a sud-ovest d’Europa, oltre c’è solo l’oceano Atlantico ! A 4,5 km da Sagres su questa strada, a destra andando verso il Cabo, ci sono la bella praia di Beliche ( ci si arriva con una corta deviazione di strada sterrata…) e la fortaleza medesima del 1632. Al faro si può entrare gratuitamente sulla terrazza panoramica costruita attorno. Il panorama e mozza fiato e merita senz’altro la visita di questo importante posto. verso nord si può vedere la Costa Vicentina mentre a est si scorge il promontorio di Sagres con la sua fortezza. Il tramonto da qui è un evento che richiama tanta gente che viene per assistere all”ultimo tramonto d’Europa” ! Con un vento forte e il magione addosso ceniamo a Sagres al “Cafè Atlantico” un ristorante gestito da non portoghesi ( inglesi ?..). Aspettiamo un po’ per sederci e poi amngiamo così così ( espadarte grelhado con patate lesse carote e fagiolini: ma il pesce non è buono ! nè abbondante e quindi lo sconsiglio; mentre i miei compagni di viaggio l’azzeccano con bacalhao “a casa” e alla brace. Totale 53,45 [8 pao 3,20 €; 4 manteiga 0,8 €; 2 pate 1,2 €; 1 azeitonas 0,75 €; 1 bacalhau assado 8,5 €; 1 bacalhau a casa 8,5 €; 2 espadarte 17,50 €; 3 sagres 3 €; 1 Lancers 7,5 €; 1 agua 1/2 l 1 €; 3 cafe espresso 1,5 € ].
14 agosto
Sorpresa ! Oggi non è una bella giornata ! Nuvole basse creano una sorta di nebbia fitta e umida che copre la costa Vicentina. Anche se il sole tentenna a uscire, andiamo lo stesso a Odeceixe un paese a 17 a nord di Aljezur. Lungo la strada 120 passiamo da Rogil e Maria Vinagre. A un certo punto c’è la deviazione ( in curva…) per Odeceixe. Il paese è piccolo e arroccato, con una piazzetta carina e diversi ristoranti. Sembra anche che sia più turistica, cioè, rispetto ad Aljezur ci sono più stranieri… A Odeceixe seguiamo la strada di 3 km che porta alla praia. La strada corre parallela al fiume Seixe. La ribeira Seixe segna anche il confine tra Algarve e Alentejo e infine sfocia nel mare giusto sulla spiaggia. Il paesaggio è molto singolare per la nebbia che copre ogni cosa, lasciando solo intravvedere il fiume appena poco più in basso e i campi verdi. La spiaggia è ampia, meno però di Arrifana o di Monte Clérigo, e ci sono diverse persone che riposano. C’è bassa marea e la spiaggia è molto profonda spingendosi e occupando anche le rive del fiume. La sabbia è gradevolmente soffice e fine, la spiaggia si è guadagnata la “bandera azul” per la pulizia delle sue acque. L’acqua naturalmente è freddissima anche qui, non poteva essere altrimenti ! Ci sono alcuni ristoranti-bar che servono piatti veloci. Dopo due ore di mare e…..nebbia, ci spostiamo a veder un’altra spiaggia. Torniamo sulla 120 e a Rogil in paese prendiamo verso destra ( ovest ), seguendo le indicazioni per praia Carriagem e Vale dos Homens. Scegliamo di andare a vedere Vale dos Homens che ho letto essere più facilmente raggiungibile. Dopo 3 km circa, sempre immersi nella nebbia, “ammiriamo” dall’alto la spiaggia, cercando soprattutto di immaginarcela giù sotto e sentendo il mare con le fragorose onde. Peccato sia brutto tempo perchè la spiaggia è incorniciata meravigliosamente, un bel posto sicuramente. Tutto è nascosto, velato dalla bianca nebbia, un’atmosfera surreale ! Passiamo il pomeriggio a Lagos. [segnalo la “casa da toast” dove si possono gustare toast con diverse farciture di misura extralarge 2,5-4 €, appena fuori dalle mura, a nord nei pressi dei pompieri…]. A cena rimaniamo ad Aljezur, precisamente al “A Paparoca” in piazza della chiesa nuova. Si possono scegliere piatti interi o medi a prezzi contenuti ( 3,75-4,5 €). [ sardinhas con contorno 4,5 €; fileta de vitela 4,5 €; lulas recheadas 4,5 € ( seppie ripiene; bacalhao 4,5 €; frango assado 4,5 €; cerveja 0,75 €; ecc. ] Se però dovessi consigliare il posto migliore sceglierei senz’altro la tasca Matias, dove l’ambiente è più simpatico ed i piatti sono buoni ed economici.
15 agosto
Ferragosto: bella giornata di sole in piaggia di Odeceixe. Finalmente possiamo tornare a Odeceixe per goderci la spiaggia in tutto il suo splendore. Oggi c’è molta gente qui, è un giorno di festa e i portoghesi vengono al mare. Ripeto che la sabbia qui è morbidissima !! Visto che oggi è Ferragosto pensiamo di cenare un po’ prima e di prenotare per evitare di aspettare come succede solitamente quando andiamo a mangiare verso le 21.00 e oltre. Alla Taberna do Gabão di Odeceixe, rua do Gabão n° 9 ( vicino ai pompieri ), tel 282 947 549, prenotiamo per le 20.00. Purtroppo però non è possibile prenotare dopo le 19.30 e quindi ci consigliano di arrivare un po’ presto e verso le 20.00 ci sono buone possibilità di sederci subito. E infatti alle 20.00 troviamo un tavolo giusto per noi quattro senza aspettare. Mangiamo bene con piatti tradizionali dell’Algarve di pesce e di carne in abbondanti porzioni. [io mangio un’ottima feijoada di peixe, letteralmente fagiolata di pesce; in una terrina fagioli e riso con calamari e polipo 8 €; gli altri miei compagni mangiano bitoque 5 €; bife di perù, bistecca di tacchino 8 €; robalo grelhado 11 €; vinho branco da casa 4 €; sopa de peixe 2,75 €; dessert di mouse dde chocolato ( sobremesa ) e caffè ] Sicuramente tra i migliori ristoranti di questa vacanza. Il dopocena lo passiamo nella piazzetta di Odeceixe al baretto “Estevens” dove assaggiamo diversi liquori regionali portoghesi, amendõa, Beirao, licor de mel, medronho, ecc. Un bar simpatico e dove poter fare incontri singolari…!
16 agosto
Oggi partiamo da Aljezur e la signora Rosa, per trasferirci ancora in Algarve a Tavira a pochi km dal confine con la Spagna. Abbastanza presto partiamo in direzione Lagos e quindi Albufeira, Faro e Tavira. Dopo 2 ore circa di strada trafficata soprattutto tra Lagos e Albufeira, arriviamo a Tavira dove cerchiamo subito un alloggio. Parcheggiando momentaneamente l’auto, a piedi entriamo nelle stradine della zona a est del rio Gilão, dove ci sono alcune pensioni. Alla Pensão Lagõas la sig.ra Augusta, visto l’impossibilità di camere libere ci consiglia la casa privata nei dintorni e ci scrive l’indirizzo approssimativo e il nome della casa: “Vivenda Leitão” in rua de campos. Cercando l’indirizzo giusto attraverso le informazioni di passanti, un signore non riesce ad aiutarci ma può mettere a disposizione la propria casa. Rimango d’accordo che se non dovessi riuscire a trovare la vivenda Leitao sarei tornato da lui. E così è stato, non perchè non abbiamo trovato la Vivenda Leitao, che era proprio vicina, ma perchè l’alloggio non ci convinceva per prezzo di 30 € a notte per una camera piccola e 2 letti matrimoniali piccoli con bagno in comune al piano terra. Torniamo sui nostri passi dal signore di prima sempre in rua Alvaro de Campos al termine della via a sinistra vicno al passaggio ferroviario….che ci fa vedere il suo appartamento con salotto, cucina, due camere da letto ( ma una è ricavata dalla cucina..), bagno e terrazzo che dà sulla strada: prezzo 50 € a notte. Nel pomeriggio andiamo in spiaggia che a Tavira si trova su un’isola proprio di fronte alla città: l’Ilha de Tavira, inserita nel Parco Naturale del rio Formosa. Per arrivarci si prende un piccolo traghetto dell’Empresa de transportes fluvias de Tavira. La partenza dei traghetti avviene in città dal lungo fiume nei pressi del mercato in Largo Dr. Josè Pires Padinha. Alla biglietteria ci sono gli orari (uno ogni mezzora fino alle 20.00) e i prezzi (1,25 € andata e ritorno). Il traghetto segue il fiume Gilão fino all’isola, tra lagune e banchi di sabbia impiegandoci 10-15 minuti circa. All’arrivo sull’isola, a piedi si segue un passaggio che conduce alla riva che si affaccia sull’oceano. Poco prima c’è anche l’unico campeggio dell’isola e di Tavira l'”Ilha de Tavira”. Una spiaggia lunga e ampia, dotata di numerosi bar e ristoranti che sono a diversa distanza dal mare, ombrelloni ecc. Si può scegliere dove fermarsi, più ci si incammina e meno gente si trova. Il mare è pulito, e l’acqua è quasi calda !! Si può fare il bagno senza tentennamenti, non è come sulla Costa Vicentina. Molto bello, caldo e con un sole meraviglioso ! C’è anche una piacevole brezza che stempera la temperatura e si sta al sole senza sudare troppo. La prima impressione di Tavira è molto positiva per diversi motivi. In primo luogo l’architettura del paese, con le case riccamente decorate e piastrellate con azulejos di diverso colore e disegno, il fiume, l’ambiente molto portoghese e poco straniero, la tranquillità, la spiaggia sull’isola e il clima eccezionale. Tavira è meno caotica di Lagos e più bella e interessante. Il centro strotico è interressante e sono bene evidenti i segni che testimoniano l’importanza di un tempo di Tavira. Il ritorno in traghetto fino alla città avviene dopo una lunga attesa al molo dovuta al ritardo dei traghetti e al gran numero di persone in coda. Ci sono due file, quella per i traghetti per Tavira e quella per Quatro Aguas nei pressi del borgo di Santa Luzia e più vicino all’isola. Finalmente alle 19.15 saliamo sul ferry boat. Ceniamo versole 21.00 al restaurante “Bica” in rua Almirante Cândido dos Reis 24 sedendoci a un tavolo posto nella viuzza laterale. Dopo un’attesa superiore ai 40 minuti arrivano le nostre pietanza: arroz de linguerados ( frutti di mare simili a lunghe cozze ) 6,5 €, lulas all’aglio 6 €, omeleta de fiambre ( prosciutto cotto) 4 €, vinho branco 4,5 €, caffè 0,5 €, coperto 0,25 €. Il riso, arroz, arriva in un pentolone di terracotta e il sapore è buono e ricco. Tutto abbondante e buono e decisamente a prezzi vantaggiosi.
17 agosto
Dopo colazione al cafè Venezuela vicino alla nostra casa-appartamento, visitiamo Tavira posticipando al primo pomeriggio il mare e la spiaggia. Ho voglia di camminare per le vie di Tavira, passeggiando nel centro storico e scattare alcune fotografie. Salendo verso il castello da praça da Republica, si può vedere la chiesa della Misericordia rinascimentale del XVI secolo. Una placca nella cappella principale indica il luogo dove è sepolto Paio Peres Correia il liberatore di Tavira dell’Ordine dei Cavalieri di San Tiago. Ma anche il monastero di Santa Maria di Tentùdia in Spagna rivendica il luogo dove riposa questo cavaliere…! Nessuno sa esattamente dove giacciono le spoglie del cavaliere… In quello che resta del castello arabo ( entrata gratuita dalle 9.00, dalle 10.00 i festivi ), si può avere una bellissima e ampia veduta della città fino al mare. Molto particolari e caratteristici i tetti a forbice di tegole delle case antiche. Vicino al castello si possono anche vedere alcune chiese tra le quali quella di Santa Maria do Castelo del XIII secolo, costruita molto probabilmente dove sorgeva l’antica moschea e la chiesa di Santiago anch’essa costruita secondo la tradizione sul luogo della moschea minore e iniziata nel XVII secolo. Sia la chiesa si Santa Maria che quella di Santiago erano però chiuse il mattino… Dopo la bella passeggiata per Tavira e scendendo poi dalla rua da Libertade fino al fiume, arriviamo al punto dove partono i traghetti per Ilha de Tavira. Passeremo il pomeriggio fino a tardi in spiaggia. Dopo la solita doccetta rigeneratrice in camera, usciamo ancora per cena. Questa volta scegliamo di stare al restaurante “Cantinho do Emigrante” in praça Dr. Antonio Padinha. Il ristorante ha 4-5 tavoli dentro ma anche tavolini sul marciapiede, un po’ stretti ma al fresco. In questo ristorante abbiamo mangiato benissimo soprattutto pesce. Ma ci sono anche piatti a base di carne sempre cucinata perfettamente alla brace. [ io mangio dei pesci di media grandezza chiamati besugos, alla griglia con aglio e coriandolo, patate lesse 6,5 €; arroz de polvo ( riso al polipo ) in un piatto grande e difficile da finire !!; peixe spada alla griglia con patate lesse 7 €; conquilhas ( telline con limone e aglio ) 6,5 €; insalata mista 3 €; cerveja; caffè 0,5 €; medronho 1,25 €]. Tutto buono e molto saporito ! Forse ci torneremo anche domani.
18 agosto Domenica.
Dopo la consueta colazione con galão ( caffè latte mezzo e mezzo ), cafè con leite ( più caffè del latte )e brioche varie, partiamo per Cacela Velha, un paesino a circa otto km da Tavira verso est, sulla strda per Vila Real San Antonio. Leggendo la LP viene dato spazio alla descrizione di questo paese caratteristico e poco turistico. Dopo circa 15 minuti deviamo a destra per Cacela Velha. Il paesino è minuscolo e così tranquillo, con la piazzetta della chiesa e alcune casette colorate. Si apprezza il silenzio e la pace e il panorama verso l’oceano Atlantico è spezzato dal fiume che divide la costa dal mare stesso. Ci sono barche ferme e persone che raccolgono frutti di mare e pescano. Chiediamo a un signore la strada per raggiungere la spiaggia. Bisogna tornare indiatro con l’auto e prendere la deviazione a sinistra per “Fabrica”. Una volta arrivati si lascerà l’auto per un passaggio veloce in barca per la spiaggia. E così facciamo. Il passaggio in barca costa 1,5 € a testa e include anche il ritorno. La spiaggia è simile a quella di Ilha de Tavira ma non ci sono strutture turistiche, bar e ristoranti. Una spiaggia solitaria e con poche persone amanti della tranquillità dove potersi riposare, fare lunghe passeggiate sulla sabbia e raccogliere conchiglie. Ci sono molte conchiglie sulla battigia ! L’acqua è pulita e caldina, insomma la spiaggia di Cacela Velha mi piace proprio ! Non c’è niente ma per questo si sta bene. Ricordatevi di praia Fabrica ! Passiamo tutto il pomeriggio in spiaggia. Visto che è il nostro ultimo giorno a Tavira e in Portogallo scegliamo di cenare ancora una volta al ristorante “Cantinho do Emigrante” mangiando buoni piatti di carne e pesce alla brace.
19 agosto
Partiamo presto di mattina lasciando Tavira e il Portogallo per la Spagna: la nostra meta di oggi è Granada ! Tavira-Granada 442 chilometri. Al termine della giornata saremo stanchi morti ! Sono le 7.30 in Portogallo e le 8.30 in Spagna quando partiamo. Passiamo da Huelva, Sevilla, Antequera e infine, verso le 13.30 arriviamo a Granada. Ora dobbiamo cercare una pensione. In avenida Colón ricordo di aver visto diversi hotels e pensioni quando sono stato qui nel 1998. Quando passiamo per avenida Colón in macchina ci fermiamo ai bordi della strada e scendo a piedi per cercare qualcosa. Siamo in centro, a poca distanza dall’Alhambra e dall’Albaicin il quartiere vecchio. Passeggiando per avenida Colón, cerco anche nelle traverse, nelle calles più piccole qualche insegna con scritto “pension”. Quasi subito trovo la Pension Olympia in calle Alvaro de Bazàn, una traversa sulla sinistra andando verso Plaza Isabel la Catòlica. La pensione è meritevole per la pulizia, una camera ha anche la doccia in camera ( 24 € ) mentre l’altra costa solo 18 €. Entrambe non hanno il bagno in camera ma i bagni in comune sono puliti ( con bagno costa 30 € ). E’ un’ottima sistemazione sia per il prezzo che per l’ubicazione appena sotto l’Albaicin. Già nel pomeriggio iniziamo a perlustrare Granada, passeggiando nella città bassa dove c’è la Cattedrale e la Capilla Real, l’Albaicin e verso l’Alhambra per informarci per il biglietto d’entrata. I biglietti per oggi sono andati esauriti, prenotando al 902224460 mi rispondono che per domani non sono rimasti più biglietti e quindi non ci rimane che tornare domattina presto, quando alle 8.30 apriranno le biglietterie. Giriamo ancora a zonzo per Granada, salendo per le ripide stradine dell’Albaicin per ammirare la collinetta dell’Alhambra da un punto panoramico. Per cena ci fermiamo alla “Taberna Salinas” in calle Elvira 13 a poca distanza dalla nostra pensione. Il ristorante è medio-caro e molto affollato; si possono scegliere piatti e tapas. Mangiamo al tavolo spiedino di carne (brochetas, 8,7 € ), pulpo a la Gallega 9,02 €, vino rioja ( 1,65 € al vaso..), cervezas 1,6 €. Buono !
20 agosto
Con una levataccia che ci impedisce ancora una volta di dormire un po’ di più, alle 7.00 siamo già in piedi pronti per incamminarci fino all’Alhambra ! Prendiamo per calle Elvira fino alla Plaza Nueva. Qui saliamo su un minibus “Alhambra”, che per 0,85 € ci porta fino all’entrata principale. Ci vogliono solo 5 minuti di viaggio e quando scendiamo ci mettiamo in coda. Già a quest’ora ci saranno almeno 200 persone in fila !! Ma dove finisce la gente ? Beh, avremo davanti a noi almeno 3-4 ore di attesa !! Penso che forse sia una pazzia, ma non ho visto il resto ! Cercando la fine della coda cammino fino alla scalinata che conduce al parcheggio al livello superiore. E’ una fila lunghissima, tutti speranzosi di entrare in fretta. Gli sportelli apriranno alle 8.30, così la coda lentamente comincia ad avanzare. Finalmente !! E’ probabile che entreremo in mattinata. E comunque c’è anche una discreta coda per il ritiro dei biglietti prenotati in anticipo ! L’apertura dell’Alhambra diurna è dalle 8.30 alle 20.00 ( orario estivo ). Esiste anche un orario notturno dalle 22-22.30 eccetto la domenica e il lunedì ( taquilla 21.30-22.30 ). Verso le 12.00 arriva il nostro momento ! Compriamo i biglietti a coppia. Il costo è di 7 € e dà accesso all’Alhambra e al Generalife, i giardini e la dimora estiva dei sultani Nasridi. Il biglietto comprende inoltre l’accesso ai Palazzi, all’Alcazaba o zona militare e alle Medina. Si può anche vedere il Palacio di Carlo V con il museo dell’Alhambra e il museo delle Belle Arti. L’accesso ai Palazzi Nazariti è regolamentato da una fascia oraria marcata sul biglietto. Dovremo entrare tra le 13.00 e le 13.30; una volta all’interno si può rimanere per quanto si vuole. Non ho parole per descrivere la bellezza artistica architettonica delle stanze e dei cortili dei Palazzi Nazariti. Sono incantato e sorpreso ! Non avevo mai visto niente del genere. Ogni particolare è curato e cesellato in modo delizioso ! Le colonne, gli stucchi, le pareti e gli intonaci, i soffitti, i pavimenti, le finestre e le piastrelle; ogni oggetto è un gioiello che mi illumina gli occhi ! Uscendo verso le 16.30 sono entusiasta di ciò che ho visto. Non so perchè, o meglio forse per quello che ho visto in Marocco, ma non pensavo che l’Alhambra di Granada avesse dei palazzi così magnifici, una vera sorpresa stupefacentemente bella ! Sarei stato ancora per un po’, ma…non esageriamo ! Dopo la visita, appagato e sazio dell’opera moresca, ho ancora delle forze residue per una passeggiata per la città bassa. Vado fino al convento di Jeronimo ( entrata a 2,20 € ) e alla chiesa di San Juan de Dios che ora è un piccolo ospedale. Passando per la Puerta Elvira, risalgo per le strette calles sull’Albaicin per poi ridiscendere in Plaza Nueva. E’ piacevole camminare per le vie di Granada, sull’Albaicin, quando si aprono piccole e tranquille piazzette e sedersi ad ammirare il panorama della città, dell’Alhambra e della Sierra Nevada. In questo mese la città è un po’ svuotata dei granadini, in vacanza, mentre si incontrano i turisti nei luoghi di maggior interesse. Il sole, poi, è meraviglioso ! Non fa caldo eccessivamente, anzi, si sta bene perchè il clima è secco e temperato perfino da una leggera brezza. Credo che solitamente faccia più caldo, in effetti siamo stati molto fortunati ! Decidiamo di cenare questa volta optando per le tapas. Vamos a tapear ! Le tapas sono svariati piattini che accompagnano un’ordinazione da bere. Per esempio, se ci si siede ( di solito alla “barra” ) e si ordina da bere , cerveza, vino, ecc, si riceverà anche qualcosa da mangiare, come crocchette di baccalà, piccoli panini farciti, calamari fritti, fave e prosciutto, migas, jamon e pan tostado, sardine marinate, mejillones al vapor ( cozze ), gambas, ecc. Insomma, ogni qualvolta si ordinerà da bere, si riceverà anche uno stuccicante piatto da mangiare. Quindi partiamo alla volta di tabernas, ristoranti e piccoli bar dove sedendoci al banco ordiniamo da bere, aspettando la nostra “tapa”. Ci arriva un po’ di tutto, piccoli bocadillos con tonno, olive, panini caldi con jamon, panzerotti, pane e prosciutto, crocchette di baccalà, ecc. Ma per chi vuole si può sempre ordinare anche una raciòn. In conclusione direi che, si beve soprattutto e si mangia ma non troppo. Entriamo in diversi ristoranti fra i quali la bodega Castaneda in calle Almiceros, la taberna Salinas in calle Elvira dove abbiamo mangiato ieri sera e in altri locali ancora, anche nei pressi della cattedrale.
21 agosto
Oggi lasciamo Granada e partiamo verso le 9.30 in direzione Motril sulla E902 N323. Vogliamo dirigerci e fermarci al Parco Naturale Cabo de Gata. Ma invece di arrivarci per la strada più diretta e corta, decidiamo di passare per la Alpujarra, una regione molto rinomata in Spagna. Limitata a nord dalla Sierra Nevada, a sud dal mediterraneo e a est e a ovest da sierre minori, è apprezzata per la sua singolarità geografica ed etnografica. Una terra costituita da belle valli e montagne e da pueblos blancos. Sarà una strada caratteristica con stupendi panorami verso la valle sottostante, ma allungherà di molto in nostro cammino perchè la velocità media è di 50 km orari ! Una strada di montagna, con curve e rallentamenti poco trafficata. Passiamo da paesini di origine araba come Lanjaron ( famosa per le terme e le acque minerali ) e Orjiva ( capoluogo amministrativo ed economico ). Paesi di villeggiatura dove c’è tanto fresco e l’aria buona ! Trévelez è invece la località più alta di tutta la Spagna, a 1.476 metri s.l.m.; famosa per il suo “jamon serrano”, un prosciutto crudo “stagionato” dai venti della Sierra Nevada. Ci rendiamo conto però che stiamo allungando notevolmente la strada e non abbiamo molto tempo per cui, poco prima di Càdiar scendiamo verso il mare in direzione Albuñol e La Rábità. Sull’autovia del Mediterraneo E15 N340 seguiamo per Almerìa. Poco prima di Almeria il paesaggio è occupato da estese serre che tappezzano il paesaggio, un panorama alquanto suggestivo molto strano. Chissà cosa nascondono queste serre, chissà cosa coltivano ? Frutta credo. Vaste coperture bianche che immagino siano serre per piante da frutta. Oltre Almerìa siamo vicini al Parco Naturale di Cabo de Gata-Nijar. Si trova nel estremo orientale del golfo di Almerìa.E’ uno degli spazi naturali protetti più singolari d’Europa per il suo carattere semi-arido. Riserva della Biosfera, sono di gran interesse didattico il massiccio vulcanico della Sierra di cabo de gata, le saline e la steppa litorale; la flora e la fauna perfettamente adattate; il rapporto uomo-natura e in generale l’alto grado di conservazione del Parco che è sopravissuto all’aumento urbanistico della costa spagnola. I 34000 etteri di estensione si dividono in due zone ben differenti: la zona della costa, formata da un breve sistema di dune, ampie saline, estese superfici di “steppa semiarida mediterranea” dominata da graminacee e aromatiche e la sierra di Cabo de Gata, di origine vulcanica, dove nel suo punto estremo si trova il romano “promontorius charidemi” e sopra questo il Faro di Cabo de Gata. Nella sua area costiera si localizza la zona umida di maggior importanza della provincia., Le Saline di Cabo de Gata. La temperatura media annuale è di 18° C , con precipitazioni molto scarse. All’altezza di Nijar, appena dopo c’è la deviazione per Las Negras sul mare. Si passerà da Campo Hermoso, Fernán Perez in uno scenario incredibile ! Immersi in uno straordinario paesaggio desertico, povero, brullo e malinconico in cui la strada è l’unico punto di riferimento; per capire il paesaggio è simile a quello che si vede in una pellicola western, come in Texas o nel nord del Messico ! E a confermare tutto ciò, proprio nei dintorni c’è una piccola Hollywood spagnola dove sono stati girati alcuni film western. Sono incantato per la vista di questo interessante parco ! Prima di Las Negras, passando per Rodalquivar, un vecchio paese con antiche miniere d’oro abbandonate, ci fermiamo al Mirador “Las Amatistas”, dove si può avere una bellissima veduta della costa. Cerchiamo una sistemazione a La Isleta del Moro, un paesino sul mare poco più a sud, ma l’unico hostal (Isleta del Moro) è completo. Tornando sui nostri passi a Rodalquivar non troviamo niente, non ci sono pensioni nè alberghi, solo abitazioni di villeggiatura. Scendiamo allora fino al carino e solitario pueblo di Las Negras che ha anche un campeggio sulla spiaggietta ma è anch’esso pieno ! Il ragazzo del campeggio mi informa che anche il campeggio più a sud di Los Escullos è completo ! L’hostal del paese è completo e siamo stanchi, non sappiamo cosa fare ! Non ci resta che tornare indietro fino a Fernán Perez e Campo Hermoso e riprendere l’autovia N340 per uscire più avanti per cercare qualcosa ad Agua Amarga. Ad Agua Amarga, che è un paesino di villeggiatura sul mare piccolo piccolo, con ristorantini sulla spiaggetta, non troviamo nulla; i pochi hostal e alberghi sono pieni. Basta, abbiamo capito ! Questo delizioso angolo di Spagna è conosciuto da pochi turisti che riempiono facilmente e presto le poche strutture che esistono lungo la costa. Scegliamo quindi di abbandonare l’idea di fermarci sulla costa per qualche giorno di sole e quindi ci spingiamo più a nord cercando qualcosa nell’entroterra. Sulla cartina l’occhio si sofferma su una città segnata in grassetto e a poca distanza: Lorca. Proseguiamo fino a Lorca, poco prima di Murcia, dove troviamo subito le camere desiderate alla Pensiòn “La Alberca” in Plaza Juan Moreno. Le camere doppie ( 24 € l’una ) non hanno il bagno che è in comune nel corridoio. E’ una soluzione discreta visto il costo e la localizzazione. Lorca è abbastanza tranquilla e all’ufficio del turismo la signorina è stata molto efficiente e gentile nel fornirci consigli e suggerimenti per il nostro soggiorno. Lorca è conosciuta nel mondo per le sue sfilate bibliche-passionali nella Semana Santa. Di interesse artistico-monumentale a Lorca si può visitare l’Ayuntamiento (municipio), la chiesa di San Patricio, la Casa del Corregidor e il Pòsito, la plaza di España; il Porche de San Antonio è l’antica porta medievale, il Palazzo di Guevara, chiaro esempio del barocco civile levantino. Il Castillo originario dell’epoca musulmana, fu rinforzato dopo l’occupazione delle truppe Cristiane ( sec. XIII ). La sera andiamo a mangiare al mèson El Puchero, in calle Donante de Sangre, dove abbiamo assaggiato un po’ con varie tapas: pinchitos ( spiedini di carne, 1,20 € ), catalanas ( pane a fette con pomodoro e prosciutto, 1,5 € ), ensaladilla de marisco 2,2 €, jamon, patatas bravas ( gnocchi piccanti ), lomo con queso, queso manchego, cerveza 1 €, pulpo a la gallega 7 €, montaditos de lomo, montaditos de chorizo, salpichòn de marisco ( insalata e sottaceti ), albondigas en salsa ( polpette di carne ), berenjenas ( melanzane ), alcochafa con anchoas ( carciofi con acciughe ), ecc.
22 agosto
Ripartiamo ancora il mattino per spingerci ancora più a nord, senza una meta ben precisa, la voglia è quella di rimanere sulla costa per stare ancora un po’ in spiaggia solo per uno o due giorni… Lasciamo Lorca, passiamo Murcia e poi Valencia. Poco prima di Benidorm l’autovia diventa autopista e si paga il pedaggio; prima 16 € da Benidorm a Valencia, poi 11 € da Valencia fino a Tarragona in Catalunya, dove arriviamo e ci fermiamo verso le 17.00 All’ufficio del turismo di Tarragona un signore gentilmente ci fornisce cartine e opuscoli della città. Iniziamo a cercare una sistemazione con l’elenco degli alberghi per le vie attorno al porto e alla stazione ferroviaria. Le pensioni più economiche a una stella sono vicine alla stazione ferroviaria, una in carrer (calle) Smith n° 20, la casa La Pilarica che ha stanze vecchie senza bagno con un’aria che sa di muffa; costano 34,90 € cadauna e sono al piano, non accettiamo. Altre due, sempre con prezzi simili sono, una in carrer General Contreras 29, il Maryflor che però non ha stanze per noi quattro, mentre in carrer Cartagena 10 alla casa Carmen, le camere fatiscenti sono da scartare all’istante anche perchè il prezzo di 17 € a persona è di molto superiore al valore della sistemazione e la signora che ci mostra la camera sembra scocciata di “lavorare” e di lasciare la poltrona davanti alla tv ! Infine ci dirigiamo in via Augusta, da non confondere con carrer August, dove ci sono diverse pensioni a due stelle. E’ così che concludiamo la nostra ricerca all’Hostal “Anterman” al numero 221, con camere doppie a 36 € con televisione, bagno e doccia con acqua che va e viene. In via Augusta ci sono anche altre pensioni, El Callejon a due stelle al n° 213, la Villa Rabassada di due stelle al n° 96, l’Hotel Nùria tre stelle al n° 145, l’hotel marina a tre stelle al n° 151, l’hotel Astari a tre stelle al n° 95. Un’altra sistemazione economica è la pensione di due stelle “Alhambra” in calle Estanislao Figueras 51, che dispone di doppie con bagno a 33 € e senza bagno a 24 €. Tarragona è l’antica capitale storica della proviancia romana della Tarraconense e sede dell’arcivescovato metropolitano della Catalogna. Il quartiere altro è chiamato la part alta, circondato per tre quarti dalla muraglia romana e concentra gran parte dei monumenti ed edifici religiosi e istituzionali della città. La città ha origine nella base militare che Gneo Scipione stabilì nel 218 a.C., porta d’entrata per la penetrazione romana nella penisola Iberica per la valle dell’Ebro. Nel 45 a.C. Giulio Cesare la elevò alla categoria di colonia. I principali monumenti sono dell’epoca di Augusto che risiedette nella città tra il 27 e il 24 a.C. e dei suoi successori. A Tarragona si possono visitare la Part Alta e il Passeig Arqueològic, le torri del Arquebisbe, del Cabiscol e di Minerva. La Catedral è un magnifico edificio di transizione dal romanico al gotico (sec. XII-XIV); nel suo interno si possono ammirare i ricchi tesori artistici accumulati durante i secoli: la notevole entrata romanica di accesso al gran chiostro, la pala dell’altare maggiore di santa Tecla, di alabastro, altre pale gotiche e barocche, l’organo, le cappelle interne rinascimentali, ecc. Nella part Alta si possono vedere anche gli archi del vicolo La Merceria, la piazza di El Pallol, l’antico Hospital de Santa Tecla, l’antica casa del Comune e l’antica casa della Generalitat, ecc. Il Museo archeologico conserva bellissimi particolari come il sarcofago di Ippolito, la famosa bambola d’avorio, il Bacco praxiteliano o il mosaico con il volto di Medusa. Ai piedi della Part Alta, sulla riva del mare, si trovano i resti dell’Anfiteatro romano ( sec. I d.C. ) di forma ellittica. Altri monumenti si trovano nei dintorni come la necropili paleocristiana, lacquedotto, la torre degli Scipioni, ecc. A cena mangiamo al la cerveseria-restaurant Gambrinus, sulla Rambla Nova, dove l’ambiente è informale e si possono scegliere fra molti piatti tipici. Assaggio la specialità del posto, la “fideua” ( 6,5 € ) che è una pasta, fidelini, simile agli spaghetti ma più corti e piatti, vengono cotti in casseruola e sono conditi con pesce ( una specie di paella…); ordiniamo anche un piatto di oreja y morro ( orecchio e naso del maiale ) fritti a pezzettini ( non ve lo consiglio però… ) 3,8 €; cannelloni caseros 4,80 €; ravioli di queso 6,10 €; pan con tomate 0,90 €; cerveza de jarra 1\2 l 1,85 €; vaso de vino 0,95 €; cafè solo 0,75 €; coca 1,5 €. Un locale raccomandabile anche per il servizio veloce e cordiale !
23 agosto
A causa del maltempo che da ieri non dà tregua, lasciamo Tarragona per andare a Barcelona, avvicinandoci sempre più al confine con la Francia che passeremo senza fermarci lungo la via del ritorno. Arriviamo presto in centro, siamo sulla Rambla una delle vie più famose di Barcelona. Qui inizia la processione tra semafori, strisce pedonali, soste vietate che rallentano molto il nostro passo alla ricerca di un hostal economico e centrale. Ci fermiamo infine in un parcheggio a pagamento ( 3,20 € per un’ora ) dietro la rambla e iniziamo a cercare a piedi. Non avendo una cartina della città, o meglio, della metropoli di Barcelona, vagabondiamo nei dintorni della rambla, prima a est poi a ovest. E’ chiaro che i prezzi si sono alzati, anche la bettola più scadente è più cara della media, mentre gli hotels più moderni costano molto. Dopo diversi “completo” e no “hay habitaciones”, troviamo la soluzione alla Pensiò Selecta, calle Carmen, 25 tel./fax 933014484, vicino al mercato La Boqueria ( a ovest rispetto alla rambla ). Una pensione a una stella, la nostra camera al terzo piano ha 4 letti paralleli fra loro, ventilatore, senza bagno ma con lavabo: prezzo di 72 € ( 18 euro a persona ) ! Accettiamo, visto che comunque non si trova niente di più economico e neppure di meglio. Almeno siamo in centro ! Beh, dopo aver spostato la macchina al più vicino parcheggio, sempre a pagamento ( pagheremo 18 euro per tutta la notte ), iniziamo a visitare Barcelona, per quel che si può vedere così, senza una meta ben precisa, solo per cercare qualcosa di interessante. La Sagrada Familia certo non si può far finta di niente ! Raggiungo con Lucia questo simbolo di Barcelona, a piedi seguendo il Passeig de Gracia. In precendenza giriamo per il Barri Gotic, il quartiere gotico dove c’è la Cattedrale, il municipio ( Ajuntament ) e le viuzze antiche a est della Rambla. Ci sono molti turisti, molta folla ovunque e bisogna fare attenzione alle proprie tasche… Per la visita della Sagrada Familia si paga un biglietto d’entrata individuale che costa 6 € ( entrata tutti i giorni dalle 9 alle 20, orario estivo; orario invernale fino alle 18 ), una volta dentro il Tempio Espiatorio si può vedere il museo con l’esposizione del progetto di Gaudì, e si può anche salire attraverso la rampa di scale, mentre per l’ascensore di pagano 1,5 € in più. Dopo la Sagrada Familia terminiamo in nostro tour passando per la Plaza de Toros, l’Arco di Trionfo e infine ancora per il Barrio Gotico.
24 agosto
Ancora una volta partiamo, il tempo non è clemente, il sole è scomparso ormai da due giorni e ci spingiamo ancora più a nord, quasi fino al confine con la Francia. Non abbiamo una particolare predilezione sulla meta finale di oggi, sarebbe meglio finire questa vacanza ancora al mare sulla costa, ma non sappiamo dove… Casualmente caschiamo a L’Escala-Empúries, sulla Costa Brava, tra Gerona e Figueres, appena a sud di Roses e Cadaqués. Un paio di km prima del paese, sulla strada principale si trova l’ufficio del turismo dove prendiamo cartine e l’elenco delle pensioni di L’Escala. Troviamo alloggio alla Pension Hostal “Mediterrà”, carrer Riera, 24, nel centro antico ( Casc Antic ). La camera singola con un letto matrimoniale e due letti singoli e bagno costa 69,80 €. La camera è un po’ stretta, anche per tre persone, figuriamoci per noi quattro e un letto è “arrangiato” con una brandina. Passeremo qui le nostre ultime due notti di questa vacanza ! Il paese è piccolo, c’è molto vento e fa perfino freddo, e che freddo ! Ormai di sole non se ne parla, il nostro sogno di finire in spiaggia è sfumato ! Noi siamo nel nucleo storico, il centro antico, mentre il paese si sviluppa anche più a sud con la spiaggia De Riells. A nord ci sono diverse spiagge più o meno grandi, come la platja del Moll Grec vicino alle rovine di Empùries, la platja de les Muscleres, la platja del Portitxoll, ecc. Passeggiamo nel centro antico, fra negozietti turistici, bar, ristoranti. Non mi piace questo paese, il tempo ci mette molto per farmi annoiare, il vento soffia costantemente e ho un freddo cane ! Sembra settembre inoltrato, le nuvole si confondono con il mare… Mi assale la nostalgia dei luoghi in Andalucia, Mazagòn e Palos, e il Portogallo che sembrano già così “lontani” ! Qui a L’Escala, vista la vicinanza alla Francia, si parla già n po’ di francese e mi faccio un’idea del luogo come di una meta di villeggiatura per francesi “poveri”. A cena scegliamo di approfittare della nostra pensione che fa anche da ristorante e il menù molto conveniente per gli ospiti di 9,60 € comprende la scelta di un antipasto, un primo piatto e un secondo, vino, acqua e dessert. Tutto sommato si mangia bene !
25 agosto
Anche oggi è brutto tempo ! Agosto ? Bella domanda, qua sembra ottobre e manca poco che piova ! Non c’è molto da fare, starsene a letto oppure farci qualche giretto a piedi o in auto. In macchina facciamo un giretto nei dintorni del paese, verso nord alla ricerca di qualche spiaggetta. Sembra che il sole possa uscire un po’, e aspettiamo con ansia ! Passate le rovine archeologiche di origine greche d’Empùries, entriamo nel nucleo storico di St. Martì d’Empùries e seguendo una passerella di legno nella pineta circostante arriviamo alla spiaggia del molo greco ( platja del moll grec ), formata da 2-3 piccole baie carine e sabbiose. Non è male qui in spiaggia e il sole ci concede qualche minuto di abbronzatura. La cittadina di L’Escala-Empùries è formata dal nucleo di St. Marti a nord, dal casco antico al centro e dalla spiaggia de Riells più a sud vicino al porto. La passeggiata che va dal centro storico a El Riells più a sud è piacevole ed il panorama è carino. La spiaggia di El Riells è incorniciata da una gradinata. Ci sono diversi ristoranti lungo il passeig del mar, e bancarelle ambulanti. Molti i menù scritti in catalano, spagnolo, francese, inglese e tedesco. Nella parte nuova a dus ci sono altri quartieri come La Cloja, El Puig Sec, Riells de Dalt e più a sud, Montgò. La marina è a La Cloja, mentre il municipio è nel Casc Antic. Diversi sono i campeggi sopratutto a nord nei pressi delle rovine archeologiche d’Empùries. Ceniamo, al ristorante a buffet Agua Marina, sul passeig del mar, a metà strada circa fra il casco antico e El Riells. Non è sicuramente un locale da raccomandare…( evitate la paella scotta !! ).
26 agosto
Lasciamo L’Escala e la Spagna per percorrere l’autostrada francese fino a Mentone. Prezzi dei pedaggi autostradali: fino a Montpellier 12,80 €; Arles 4,20 €; Lançon 3,40 €; Capitou 11 €; Nice 1,10 €. Il brutto tempo ci accompagna fino al ritorno a casa in Italia, quando arriviamo verso le 18.30.
Il Viaggio Fai da Te – Hotel consigliati in Portogallo |
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