di Monica Palazzi – Piagge si trova a una quindicina di chilometri dalla costa adriatica proprio lungo le colline dell’Appennino Umbro Marchigiano.
Si tratta di un piccolo, ma interessante borgo nell’entroterra di Pesaro in quello che è detto Comune delle Terre Roveresche.
Il borgo conta 1.013 abitanti (il dato è aggiornato al 2016 però uno più recente non l’ho trovato).
La mia visita inizia, ovviamente, dal centro di Piagge in cui posso ammirare il castello che è circondato dalle mura che furono fatte costruire nel Quattrocento per proteggere Piagge. Segnalo che il centro abitato risulta costruito su di un rilievo di tufo che è stato ristrutturato a metà del Cinquecento dai Della Rovere.
Chi furono i Della Rovere? I Della Rovere furono una nobile famiglia italiana il cui nome è legato in modo particolare alle vicende del Ducato di Urbino e dello Stato Pontificio.
Arrivo poi nella centrale Piazza della Torre grazie ai vicoletti che contraddistinguono Piagge e una volta quassù il mio sguardo spazia per tutto il paesaggio attorno ….
E proprio su questa piazza sono organizzati gli eventi culturali più importanti del borgo come, ad esempio, la rassegna Artesia che è una due giorni che si tiene a settembre ed è dedicata sia all’arte sia alla poesia.
E come non menzionare la Torre Civica che era il torrione del castello cinquecentesco che ora è rimasto da solo a vegliare sulla cittadina tuttavia è in un certo qual modo il simbolo di Piagge e continua a scandire il tempo grazie alle sue campane che si trovano nella cella a quattro monofere.
Nella torre sono murate sia una lapide della Famiglia della Rovere e un’insegna pontificia di Leone X che ricordano la costruzione (1542) e poi c’è un’altra iscrizione che risale al 1866 che serve a ricordare la parziale ricostruzione e il conseguente adattamento a torre civica.
Ma quello che è certo che Piagge è nota per la “sua” Grotta Ipogea perciò non posso visitare questo borgo senza menzionarla.
La Grotta Ipogea si trova nei pressi dell’ingresso medievale del castello. C’è una rampa di scalini che va in profondità di ben 7 metri sotto il livello stradale.
La grotta è stata scoperta recentemente, nel 1996, dall’Architetto Gabriele Polverari tuttavia la grotta è stata fatta nel ‘200 con lo scopo di proteggere i riti religiosi, o esoterici, di piccoli gruppi di Cavallieri dell’Ordine dei Templari o dei Monaci Cistercensi.
E’ un qualcosa di unico nel suo genere tanto più che in questa terra ci fu sia il cristianesimo sia il monachesimo orientale e il tutto si sviluppo tra contrasti e persecuzioni che obbligarono, quindi, alla segretezza.
Con il passare del tempo la grotta diventò anche una chiesa di culto.
E’ un tunnel dalla lunghezza di dodici metri e largo due così da formare la “classica” forma a croce che caratterizza, grosso modo, tutte le chiese.
Sulle pareti e, comunque, nella chiesa stessa ci sono decorazioni geometriche e naturali in rilievo.
Si tratta di simboli cristiani davvero molto antichi dato che risalgono alla notte dei tempi.
Alcuni sono simboli presenti pure nella cultura etrusca e celtica e secondo altri questi simboli sono collegati in qualche modo ai Templari come fosse, quasi, un luogo in cui si svolgevano, come detto, riti esoterici o d’iniziazione.
Nel ‘700 sembra, invece, che fu usata come deposito e a dimostrazione di ciò ci sono i buchi sulle pareti laterali che erano la base d’appoggio per le assi.
Proseguo poi verso il principale luogo di culto che è la Chiesa di Santa Lucia che fu costruita alla fine dell’800.
È in stile neoclassico con del materiale di spoglio della precedente chiesa dedicata a Santa Lucia e a San Giovanni Battista e sempre da questa chiesa sono stati presi sia degli arredi sia delle opere d’arte.
Sulla sinistra della chiesa si trova il campanile.
Giusto il tempo di un caffè e poi vado lungo la strada che collega il Castello di Piagge a quello di Lubacaria che mi porta a un sito romano che c’è stato fino al ‘300.
E’ un percorso di circa un chilometro da fare a piedi con tutta calma che volendo ti porta fino al mare a Fano ed è proprio qui che è sorto il Museo Terre di Lubacaria in ricordo di Orlando Polverari.
Orlando Polverari fu il proprietario (ma anche promotore) dell’edificio dove si trovano tuttora le opere d’arte.
Il Museo a Cielo Aperto Terre di Lubacaria è nato nel 2017 durante l’edizione, la prima, di un’estemporanea d’arte quando un fulmine abbatté una quercia imponente che per via della strana forma che assunse fu motivo d’ispirazione per due scultori e questo diede il via al museo.
In questo museo avrai modo di vedere e apprezzare opere in legno, murales e svariate installazioni che si sviluppano lungo il percorso che va a coinvolgere tutta quanta la casa colonica che risulta essere affrescata come la teletta di una scenografia teatrale.
Verso sera poi l’atmosfera diventa ancora più speciale grazie all’impianto di illuminazione a pannelli solari e di luci a led …. Il tutto è così magico e davvero incantevole!
Che cosa si intende per Comune delle Terre Roveresche?
Per Comune delle Terre Roveresche si intende un comune diffuso che si sviluppa su di un territorio di 70 chilometri quadrati.
E’ nato nel 2017 dall’unione di Piagge, Orciano di Pesaro, Barchi e San Giorgio di Pesaro.
Da dove nasce il nome “Piagge”?
Per quanto riguarda il nome Piagge sembra che possa derivare dal latino “platea”, piana, dalla conformazione topografica del borgo originario che è nato su dei piccoli pianori sulla collina ripida.
Quando visitare Piagge
Il periodo migliore per visitare Piagge è la tarda primavera ma anche l’inizio d’autunno quando il clima è mite e le temperature sono assai gradevoli.
Non fa ancora freddo o non c’è l’afa opprimente e tutto questo ti permette così di godere appieno di Piagge.
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