Sabato 12 – Volo Ryanair Ciampino – Beauvais puntualissimo. All’arrivo a Beauvais alle 10 di sera, c’è giusto il tempo di ritirare l’auto (Opel Meriva con appena 2000 km, perfetta!!!!) e di mettersi alla ricerca dell’albergo: con l’aiuto delle mappe scaricate dal sito viamichelin.it è più facile del previsto, anche perché l’aeroporto è vicinissimo alla città, giusto un’occhiata di sfuggita alla maestosa cattedrale di Beauvais illuminata a giorno, e in un quarto d’ora siamo nella nostra camera: piccolina ma pulita e dotata di ogni confort. Piove a dirotto, quindi ci limitiamo ad attraversare la strada per cenare con hamburger e patatine al Buffalo Grill e di corsa a dormire.
Domenica 13 – La sveglia è alle 8 (e lo sarà per tutta la vacanza, la tabella di marcia è implacabile!), direzione Dieppe, per poi ridiscendere la costa passando per Etretat, passare sul ponte di Normandia ed arrivare ad Honfleur. Tutto si svolge secondo i piani..peccato che a Dieppe non possiamo neanche scendere dalla macchina per il vento fortissimo e la pioggia! Ad Etretat decidiamo di scendere ed inzupparci, ma la vista della falesia a forma di elefante ci ripaga, così come ci conforta la nostra prima gallette: crêpe di grano saraceno con prosciutto cotto, formaggio e uovo! Slurp!
Riprendiamo la strada costiera (anche se il mare in realtà si vede poco!) e ci fermiamo ad ammirare un faro circondato da km di brughiera che non a caso ci ricorda un po’ la Scozia… il mare è veramente agitato, è uno spettacolo della natura!!! Passato il bellissimo ponte di Normandia (5,00 Euro), in un attimo arriviamo a Honfleur, dove il tempo decide finalmente di essere clemente e di farci gustare appieno questa cittadina così caratteristica e suggestiva! Il nostro albergo è centralissimo, praticamente sulla strada pedonale che abbonda di negozietti per turisti (naturalmente, soprattutto sidro e Calvados), a due passi dal vecchio bacino, il centro pulsante del paese..Decidiamo di rilassarci un po’ sedendoci ad uno dei tantissimi caffè: la vista è appagata dalle case a traliccio che si riflettono sull’acqua e dalle innumerevoli barchette..appaghiamo anche il palato con un bel bicchiere di sidro ghiacciato ed una fantastica crêpe alla nutella! Giriamo il paese in lungo ed in largo, c’è un sole bellissimo che tramonta molto tardi. La cena, purtroppo, è da fare in albergo: menu fissi a 13, 17, 23 e 27 euro, niente di speciale. Passeggiatina ad ammirare la miriade di luci riflesse nel bacino ed a nanna.
Lunedì 14 – Oggi ci attende Mont Saint Michel! Sono emozionata! Lasciamo Honfleur di buon’ora e, dopo aver percorso un po’ di strada costiera (curiosi di vedere le immense spiagge di Cabourg, gemellata con la nostra città), optiamo per l’autostrada da Caen ad Arromanche – poco caratteristica ma molto comoda! Si rivela una scelta buona: a circa 6/7 Km dal Mont, quando intravediamo in lontananza la famosa sagoma, rimaniamo bloccati in un mare di auto: si procede a passo d’uomo, in molti casi addirittura possiamo spegnere l’auto ma d’altronde è il 14 agosto!!! Dopo una fila interminabile, finalmente arriviamo all’albergo, e con nostro grandissimo piacere scopriamo che è in una posizione ottimale, in una delle ultime costruzioni prima della strada di accesso al Mont… Ci rifocilliamo velocemente in un pub attiguo all’albergo, e subito ci mettiamo in marcia: dobbiamo percorrere appena 2 km, ed è molto piacevole, se non fosse per le centinaia e centinaia di persone che stanno facendo la stessa cosa. All’interno del Mont, si ripresenta la stessa situazione di traffico di poco prima, questa volta a piedi: il numero di persone è incalcolabile, la velocità a cui è possibile andare è di circa 5 metri ogni 10 minuti! Dopo un tempo impossibile, finalmente arriviamo all’Abbazia: audioguida all’orecchio, è una visita da non perdere! Magari un po’ faticosa per l’alto numero di scalini, ma veramente suggestiva, con le terrazze affacciate sul “mare” che in quel momento è solo una distesa di sabbia in cui molte persone passeggiano e cercano conchiglie, le immense stanze adibite a cucina ed a refettorio, il chiostro..bellissima! Torniamo indietro e ci fermiamo al mercatino di prodotti artigianali appena fuori l’albergo: tanti tipi di sidro e di Calvados, oltre agli immancabili biscotti al burro in graziose scatole di latta..ma è ancora presto per prendere regali e souvenir, e decidiamo di farlo più in là: peccato, abbiamo perso un’occasione, si riveleranno i prezzi più bassi della vacanza! Approfittando del tramonto tardivo, andiamo a fare un giro in macchina verso i dintorni, vediamo un’indicazione per un mulino e la seguiamo… e facciamo molto bene: il mulino è su una piccola collina, deserta, da cui si gode la vista del vicino Monte, ne approfittiamo per mangiare la nostra baguette alla luce di un tramonto romanticissimo. Quando, intorno alle 22,00, ci avviamo verso l’hotel, la vista della strada per il Monte deserta ci invita a fare un’altra capatina..che colpo di fortuna! Parcheggiamo proprio nell’ultimo parcheggio, e ci fanno salire nell’abbazia con lo stesso biglietto del pomeriggio…la vista è incantevole, la marea che sale pian piano e va a coprire la distesa di sabbia che avevamo visto poche ore prima, che meraviglia, non riusciamo a staccarci da questo spettacolo ed andiamo a dormire all’una passata…
Martedì 15 – Direzione Saint Malo. Ci attende una giornata molto intensa: la prima tappa è Dol de Bretagne. Avevo letto proprio su TPC un itinerario di viaggio in cui si consigliava di vedere questa cittadina: noi facciamo giusto un giretto veloce, la troviamo molto molto tranquilla, con tanta gente vestita a festa che va a messa. Gustiamo un indimenticabile dolce con crema e mandorle, e ci dirigiamo verso Cancale. Cancale è una cittadina piena di turisti intenti a gustare le meravigliose ostriche: i numerosissimi localini tipici lungomare sono affollati ma, così come abbiamo fatto noi, tanta gente acquista le ostriche (o le cozze) direttamente alle bancarelle vicino al faro… per un take away alternativo, alla modica cifra di 4 euro (massimo 7 euro) la dozzina si ha un piatto di ostriche già aperte, un limone ed un coltello in plastica, che si può gustare comodamente seduti sulla banchina attigua.
Dopo Cancale, ci dirigiamo a Saint Malo per lasciare i bagagli e rinfrescarci in albergo velocemente: abbiamo intenzione di vedere Cap Frehel e Fort La Latte nel primo pomeriggio. L’albergo di Saint Malo, prenotato attraverso il sito logisdefrance.fr, si rivelerà l’unica “fregatura” del viaggio: stanza piccolissima al 3° piano senza ascensore, bagno fetido e soprattutto in un quartiere periferico di Saint Malo. Poco male, non siamo certo qui per stare in albergo, infatti fatto un velocissimo giro per renderci conto del posto, andiamo a Fort La Latte. Il paesaggio è a tratti mozzafiato: insenature di acqua verdissima solcata da piccole barche a vela. Mio marito è affascinato (lui parte sempre “sulla fiducia”: sono io ad organizzare tutto, e di conseguenza ad avere già un’idea dei posti perché visti su internet) si ferma ogni 10 minuti per fare foto su foto, progetta di trasferirsi in questo paradiso, adora i paesaggi oceanici… quando lo ridimensiono un po’, cambia progetti a favore di 2 settimane qui in bicicletta, con i bambini. In effetti, i paesaggi sono da cartolina, il continuo gioco di mare e terra crea dei fiordi molto lunghi in cui le acque dell’oceano con la loro spuma bianca creano un bellissimo contrasto con il verde-blu dell’acqua. Abbiamo di fronte isolotti microscopici in cui si intravede una piccola casa ed in cui è facile immaginare una vita di piacevoli letture sotto il sole e bagni nell’oceano.. A Fort La Latte, bisogna lasciare l’auto e fare una bella scarpinata per arrivare al Forte (al ritorno è in salita!) ma ne vale assolutamente la pena: il Forte non è granché, ma il panorama è strabiliante… nel Forte vari personaggi con abiti d’epoca ne spiegano la storia e riproducono la vita che vi si conduceva.. Dopo una breve visita a Cap Frehel (anche qui si scarpina, ed anche qui ne vale assolutamente la pena), torniamo a Saint Malo, la giornata è stata faticosa, abbiamo bisogno di riposo..e di una bella cenetta. E qui apro una parentesi: avevo letto sul sito TPC di chiedere in Francia l’acqua in caraffa. La prima volta, l’ho chiesta vergognandomi un po’, considerando che in Italia è improponibile da parecchi anni, anzi personalmente penso di non averla mai vista in nessun ristorante italiano. Invece, in Francia a quanto pare è normalissimo. Giuro che mi sono guardata intorno parecchio, e gli unici tavoli sui quali ho visto acqua in bottiglia erano di turisti italiani! Chiedetela senza problemi, loro non ne hanno. Chiusa parentesi. A Saint Malo abbiamo solo l’imbarazzo della scelta per la cena: la città vecchia è una vasta area all’interno dei bastioni, ed è letteralmente invasa di negozi e localini e naturalmente turisti. Noi giriamo un po’ e ci fermiamo in un localino all’aperto in una viuzza strettissima e molto trafficata, dove mangiamo abbastanza bene e spendiamo abbastanza poco (Petits Pointus, 35,30 Euro in due).
Mercoledì 16 – Oggi lasciamo la costa! Ci dirigiamo verso la Loira. Strada facendo, decidiamo di fermarci a Dinan, piccolo borgo medievale nel quale troviamo un artista che ci colpisce molto, e dal quale acquistiamo tre quadri per la nostra casa veramente belli. Facciamo un bel giro tra le viuzze, ed acquistiamo una baguette gigante ultra-farcita a soli 3 euro.Nel frattempo, inizia a piovere piano ma incessantemente, per cui lasciamo Dinan (sperando di lasciare la pioggia!) e nel primo pomeriggio arriviamo a Laval (dove ci fermiamo solo perché è di strada) tappa che potevamo evitarci, una città che non ci è piaciuta assolutamente, forse per la pioggia, forse perché era deserta. Fatto sta che, dopo appena mezz’ora, usciamo da Laval per dirigerci al B&B prenotato: pensavamo che la ricerca sarebbe stata ardua, poiché il paesino non era neanche sulla nostra cartina, invece ci siamo capitati proprio dentro.Che favola: paesino minuscolo, una piazza e una chiesa, con un bellissimo parco pubblico con tanto di laghetto. B&B perfetto, il prototipo di come un B&B dovrebbe essere: accogliente, curato, pulito, e con i gestori simpaticissimi! Decidiamo di fare un meritato riposino, ma poi il sole, la calma e la tranquillità del luogo ci spingono a passare un paio d’ore molto rilassanti, tra i meli ed il bellissimo prato del B&B, libro in mano e facce al sole. Visto che il posto risultava dalla cartina alquanto sperduto, avevamo prenotato la cena nello stesso B&B: è stata una bellissima esperienza, che consiglio assolutamente di fare in un viaggio del genere, abbiamo cenato in casa con i proprietari e gli altri ospiti, ho rispolverato il mio “fluente” francese che credevo morto e sepolto, ed intrattenuto piacevolissima conversazione (facilitata forse dall’ottimo vino rosso? Mah!?) su Italia e Francia. Dopo cena, felici e un po’ ciucchi, ci sediamo una mezz’oretta nel giardino a contemplare le stelle, e poi a nanna. Dimenticavo! Mio marito progetta di trasferirsi in questo paradiso.
Giovedì 17 – Dopo un’abbondante colazione di nuovo nella cucina della casa, finalmente i castelli!!! Prima tappa, il castello di Ussé, che pare abbia ispirato a Charles Perrault la fiaba della Bella Addormentata. Probabilmente una leggenda per turisti, tant’è che il luogo è strapieno di famiglie con bambini… Il castello ospita una bella collezione di abiti d’epoca, e nel cammino di ronda sono stati riprodotti diversi momenti della fiaba. Dalle feritoie si gode di una bellissima vista sul fiume Indre.
Nel pomeriggio, andiamo a Villandry: non entriamo nel castello, ma i giardini (5,50 Euro) valgono assolutamente la visita: su tre livelli, curatissimi, con motivi geometrici, centinaia di tipi di fiori, piante officinali, un viale alberato ed un labirinto, sono veramente incantevoli. Ad agosto tra l’altro ospitavano una mostra d’artigianato con circa 100 espositori, molto interessante. Molto vicino a Villandry, è il castello Azay-le-Rideau (10,50 Euro, con audioguida), dove facciamo l’ultima tappa della giornata: si trova su un’insenatura dell’Indre, sul quale, guardandolo dai giardini, sembra adagiato, tant’è che Balzac l’ha descritto come « un diamante sfaccettato incastonato sull’Indre ». Intorno alle 18, stanchi e desiderosi di una bella doccia, ci avviamo alla ricerca della nostra cuccia per la notte. Vouvray, il paesino dov’è il B&B prenotato, scelto sul sito gitesdefrance.fr soprattutto per la sua posizione, si rivelerà centro di numerosissime cantine e vigneti. Gentilissima la padrona di casa (di mezza età, sulla quale abbiamo scommesso un passato da hostess a giudicare dalle indicazioni che ci ha dato per entrare nel cortile!), molto pulita e spaziosa la camera (con motivi di ciliegie dappertutto) e, chicca finale, una bella terrazza affacciata sulla Loira a disposizione! Docciati e riposati, andiamo ad esplorare il paesino, operazione che richiede 3 minuti netti, e scegliamo a caso tra i tre ristoranti disponibili, dove mangiamo una tipica zuppa di cipolle, semplicemente divina. (Les Chalands, 40,00 Euro in due). Anche stasera prima di andare a dormire ci rilassiamo contemplando le stelle, stavolta dalla terrazza.
Venerdì 18 – Oggi abbiamo in programma di vedere Amboise e Chenonceau. Amboise è vicinissima, facciamo un giro per il paese e vediamo il castello: anche stavolta saltiamo la visita all’interno, rimaniamo nel cortile da cui si gode una vista privilegiata sulla Loira. Da qui, un passaggio segreto si dice porti a La-Clos-Lucé, un piccolo maniero famoso soprattutto per essere stata l’ultima dimora di Leonardo da Vinci. Naturalmente, niente passaggio segreto per noi, ci tocca la Meriva..! Questo castello (11,00 Euro) si rivelerà un’esperienza imperdibile: a parte l’interno, nel quale è visitabile la stanza dove alloggiava Leonardo (che emozione, guardare dalla finestra il paesaggio che lui guardava, pensare che quelle penne e quel letto li aveva toccati lui!!!), c’è una mostra con la riproduzione in legno di tutte le sue invenzioni, e dulcis in fundo, il parco è un immenso percorso interattivo nel quale decidiamo di perderci dietro alle macchine del genio..ponte girevole, ponte levatoio, elicottero, chiusa, sono solo alcune delle opere che è possibile toccare e veder funzionare. Inoltre, ben 32 gigantesche leggerissime tele riproducono i suoi disegni ed i suoi dipinti, dall’Uomo vitruviano alla Dama con l’ermellino, rimaniamo a bocca aperta ad ammirare la luce di volti, la bellezza dei corpi.E’ difficile andare via, ma Chenonceau e le sue meraviglie ci aspettano! Questa volta decidiamo di visitare l’interno (21,50 Euro per 2 biglietti e un’audioguida), avevo letto delle bellissime cucine, che tali si riveleranno. L’unico inconveniente, è che è affollatissimo di turisti, perlopiù italiani! Il castello è molto suggestivo, con le sue arcate a cavallo del fiume Cher, le cui acque ne riflettono la meravigliosa architettura. E’ possibile noleggiare delle piccole barchette a remi. Anche qui, i giardini sono incantevoli, particolarmente curati. E’ stata una giornata molto stancante, intorno alle 19.00 optiamo per un rapido spuntino, un bagno caldo, e di corsa a dormire.
Sabato 19 – Oggi seguiamo il percorso della Loira fino ad Orléans, dove pernotteremo. A pochissimi km dal B&B, facciamo tappa al castello di Chaumont (6,50 Euro): non ci par vero di parcheggiare subito fuori al cancello d’ingresso..ed infatti dal cancello al castello c’è da fare più di un km in salita..! Questo castello si trova su una collina adiacente il corso della Loira, in mezzo ad un folto bosco d’alberi d’alto fusto: l’interno non è granché (o forse, dopo un po’ gli interni sembrano tutti uguali!), ma in tutte le sale c’è un’esposizione di composizioni di fiori post-moderne, molto interessante e molto bella da vedere: che fortuna! Da visitare al castello le cucine (solo con visita guidata, non maestose come quelle di Chenonceau, ma comunque da vedere) e soprattutto le grandiose scuderie. La seconda tappa è la città di Blois, anch’essa con il suo bel castello. Decidiamo di non entrare, ma di gustarci una lunga passeggiata sulla carrozza trainata da 2 bellissimi cavalli, con tanto di guida.
Nel pomeriggio, ci attende la maestosità del castello di Chambord (9,50 Euro). Siamo molto contenti che sia l’ultimo dei castelli visti: vedere questo per primo secondo noi non permette di valorizzare gli altri. Che dire di Chambord? Della grandiosità dell’architettura? Dell’immensità del parco? Della genialità delle scale a doppia elica ideate da Leonardo da Vinci?
Ci uniamo ad una visita guidata, dove una ragazza molto bella (e molto folkloristica!) ci spiega che la pianta del castello si sviluppa attorno alla costruzione chiamata maschio (anche se Chambord non ha mai avuto vocazione difensiva), a sua volta centrata attorno allo scalone principale a doppia elica che rivela appieno lo stile di Leonardo: è composto da due scale a chiocciola rotanti nello stesso senso che non si incrociano mai. Percorrendolo fino all’ultimo piano, arriviamo alla terrazza, anch’essa ispirata da un’idea di Leonardo, che offre una stupenda visione a 360° del panorama circostante, quindi del fiume, del bosco intorno al castello e dei numerosi camini e capitelli e della bellissima lanterna. Una sola parola per Chambord: strabiliante.
Con gli occhi e la mente pieni di tanta bellezza, ci dirigiamo verso Orléans. L’albergo prenotato è centralissimo, e dopo un meritato riposino usciamo con l’intenzione di fare un bel giro della città: purtroppo, inizia a piovere abbastanza forte.meno male che ci sono i portici! E’ già quasi ora di cena quando smette, quindi giusto il tempo di vedere la cattedrale, molto bella, ed il monumento alla famosa “pulzella”, e ci mettiamo alla ricerca di qualcosa da mettere sotto i denti: il centro pullula di giovani e di locali di tutti i tipi e di tutte le nazionalità. Noi naturalmente optiamo per quello che ci sembra il più tipicamente francese, e mangiamo divinamente, in un ambiente giovane e molto curato: decidiamo che è il nostro tipo di locale preferito, con pochi piatti particolari molto buoni e belli da vedere, serviti con gentilezza e cordialità (La Petite Folie, 38,00 Euro in due).
Domenica 20 – Ci svegliamo con calma, è domenica! Ottima colazione in pasticceria (in Francia c’è solo l’imbarazzo della scelta, sui dolci!) e ci dirigiamo verso Chartres. La città è carina, l’albergo prenotato niente di che ma centrale, la cattedrale è impressionante!!! Enorme, con delle vetrate colorate che rappresentano scene della Bibbia e della storia, belle da mozzare il fiato. Passiamo la giornata a passeggiare, quella di oggi è una tappa di riposo. La sera, dopo uno spuntino veloce, ci piazziamo proprio di fronte la cattedrale ad aspettare il gioco di luci, previsto per tutta l’estate ogni sera alle 21.00. Inizia pian piano e poi diventa sempre più bello, sempre più maestoso…accompagnato da una musica dolcissima, e di volta in volta dalle esclamazioni di stupore delle centinaia di persone che a bocca aperta e naso in su lo ammirano. Fasci di luce di tutti i colori illuminano la cattedrale e ne riproducono le sculture e le colonne con colori diversi..molto difficile da descrivere a parole, è uno spettacolo che rimane a lungo negli occhi. Decidiamo di andare a dormire presto, domani ci attende la Reggia di Versailles!
Lunedì 21 – Partenza di buon’ora, Versailles non è lontana ma vogliamo arrivare prima della folla. E infatti, quando arriviamo il parcheggio è semi-deserto, e c’è pochissima gente..in effetti c’è poca gente anche alla biglietteria…ma non sarà che IL LUNEDI’ LA REGGIA E’ CHIUSA??? Incredibile, si osserva la chiusura settimanale in pieno agosto, in pieno periodo di turismo…non abbiamo parole. Delusissimi, ci avviamo al nostro albergo, prenotato a due passi proprio in previsione di una lunga giornata. L’albergo si rivela all’interno di un centro commerciale enorme, e mentre mio marito si dilegua per un riposino, passo qualche ora a gironzolare tra i negozi. Tanto, fuori piove a dirotto. Dopo pranzo, smette finalmente di piovere e ci avviamo a fare un giro dei dintorni: vediamo un’indicazione per la Francia in miniatura a 15 km, non è il massimo, ma non ci va di allontanarci troppo. Biglietto un po’ caro (15,50 Euro a persona) e luogo pieno di bambini, ma le riproduzioni sono tante e molto fedeli (ritroviamo praticamente tutti i castelli dei giorni scorsi..più la Reggia di Versailles!), anche se alla fine del giro la domanda nasce spontanea..: ma quanti castelli, abbazie e fortezze ci sono in Francia?!? Centinaia e centinaia, è la risposta! Ceniamo nel centro commerciale, e ci prepariamo al nostro ultimo giorno di vacanza.
Martedì 22 – La prima tappa della giornata è Giverny, per vedere la casa di Monet (5,50 Euro a persona). La casa è rimasta così com’era quando ci abitava il grande pittore: è possibile fare un breve percorso all’interno, senza fotografare. Il giardino è un tripudio di colori, centinaia di varietà di fiori, il ponte giapponese, bellissimi salici pianeti sulle rive del famoso stagno con le ninfee..Non ci stanchiamo di fare fotografie e di respirare a pieni polmoni i delicati profumi.. Apro una piccola parentesi: in tutti i castelli, ristoranti, alberghi (tranne i B&B), è stato possibile pagare con carta di credito, utilizzabile anche per somme molto piccole (come la visita alla casa di Monet, 11 Euro). Molto comodo. L’ultima tappa del nostro viaggio è Les Andelys, magnifico sito su un’ansa della Senna. Attraversiamo il paese Grand Andely e saliamo sulla collina dove sorge il castello diroccato Gaillard. Il paesaggio è magnifico, la Senna forma una doppia curva, ogni tanto passa lentissima una chiatta, sotto di noi c’è il piccolissimo paese di Petit Andely con il suo campanile e le belle case a traliccio, il sole è splendente… Passiamo quasi tutto il pomeriggio sul prato, con un bel libro e l’ennesima ottima baguette, a bearci di tanta bellezza. Mio marito progetta di trasferirsi in questo paradiso.
Purtroppo, abbiamo un aereo da prendere in serata. Chiudiamo il cerchio tornando a Beauvais, dove facciamo un ultimo giretto ed ammiriamo la
“plage”: nella piazza principale, infatti, è stata riprodotta una stazione balneare, con sabbia, campo di pallavolo, cabine, un piccolo bar circondato da palme. E’ pieno di gente, chi prende il sole, chi gioca a carte, tanti bambini su scivoli ed altalene, in costume da bagno, insomma, proprio una bella idea.
Questo ci ricorda che domani la spiaggia attende anche noi, dopo questo viaggio meraviglioso andiamo a finire le nostre ferie a casa, al mare.
Sabato 12 agosto: Beauvais, Hotel Kyriad, 48 euro senza colazione; voto: 6,5. Domenica 13 agosto: Honfleur, Hotel Les Cascades, 53 euro senza colazione;
voto: 7.
Lunedì 14 agosto: Le Mont Saint Michel, Hotel Le Saint Aubert, 40 euro senza colazione; voto: 7. Martedì 15 agosto: Saint Malo, Hotel de la Poste, 59 euro colazione inclusa;
voto: 2.
Mercoledì 16 agosto: Bazougers (Laval), B&B La Houzardière, 48 euro colazione inclusa; voto: 10. Giovedì 17 agosto: Vouvray (Tours), B&B Giquel B., 50 euro colazione inclusa; voto: 9. Venerdì 18 agosto: Mosnes (Amboise), B&B La Lice, 46 euro colazione inclusa;
voto: 9.
Sabato 19 agosto: Orléans, Hotel Marguerite, 49 euro senza colazione; voto: 6. Domenica 20 agosto: Chartres, Hotel Jehan de Bauce, 57 euro senza colazione;
voto: 5.
Lunedì 21 agosto: Versailles, Hotel Ibis Paris, 39 euro senza colazione;
voto: 6 +.
Volo Ryan Air: 298,12 euro (A/R per 2 persone), auto Hertz: 227,54 euro.
Per qualsiasi informazione, chiarimento, richiesta e foto non esitate a contattarmi, acaciaitsme@yahoo.it.
Il Viaggio Fai da Te – Hotel consigliati in Francia |