Africa

Il mio ringraziamento al Kenya…

di Cinzia Pietropoli –
Il mio ritorno in Kenya e’ stato lungamente pensato in una camera
d’ospedale, dieci lunghi giorni trascorsi a meditare, piena di flebo, trasfusioni di sangue, antidolorifici ecc, ma una grande forza interiore…..
E’ andato tutto bene! Queste sono state le parole del chirurgo dette a mio marito dopo ben 2 ore d’intervento e 7 ore d’attesa e da come me l’avevano prospettato sin dall’inizio, devo dire che mi ritengo davvero tanto fortunata!!! La mia anima pero’ non era in pace, sentivo un enorme bisogno di ringraziare tutte le persone lontane e vicine che hanno camminato con me in questi anni, che non mi hanno mai abbandonata, nemmeno nei momenti difficili come questo…

Il giorno dopo l’intervento, quello che riuscivo a fare dal letto d’ospedale immobile, era solo leggere gli sms di tutti i miei amici e tanti arrivavano dal Kenya….Uno di questi diceva: Cinzia, hakuna matata, non ti preoccupare il mondo ha bisogno di te!

Mio figlio Andrea 9 anni, non aveva capito bene quello che mi era successo, ma quando e’ venuto a trovarmi in ospedale a mio marito ha detto: Poverina la mamma!

Dovevo rialzarmi in fretta dal letto, Andrea non doveva piu’ vedermi cosi’ e ho trovato tanta forza oltre che nella mia bellissima famiglia, negli amici e anche nella nostra famiglia Africana speciale, adottata a Watamu nel lontano Agosto 2006: composta da Thomas Mboya i suoi 3 nipotini orfani Siena, Bella, Anthony e mama-nonna Anna,

Ho passato pomeriggi interi a scrivere nella mia camera d’ospedale, a rendermi utile per il Kenya, una Passione sfrenata che mi accompagna da 5 anni e che mi ha rimesso in piedi in poco tempo…
Anche le infermiere erano diventate curiose.. dicevano: la paziente della camera 6 ha delle belle foto del Kenya andiamo a vederle!!!

La convalescenza a casa e’ stata davvero dura, 3 strati di sutura interni, un bella cerniera sulla pancia dolorante che non mi permetteva di fare niente…solo di scrivere e io volevo sentirmi viva, utile a qualcuno, visto che a lavorare in ufficio non ci potevo andare…

I giorni passavano, e anche i mesi, ho cominciato il mio “tour del ringraziamento” appena ho potuto star seduta in auto per 2 ore consecutive, sono andata a trovare i miei cari al cimitero 300 km da casa nostra e mi sono sentita bene pregando e ringraziando, ma il mio pensiero era sempre piu’ forte… dovevo ritornare in Kenya…
dovevo vedere con i miei occhi dopo 5 anni di passaparola cosa siamo riusciti a costruire senza l’invio di denaro , e come sono stati investiti i nostri sforzi per parlare sul web del Kenya e delle loro famiglie africane.

Dovevo vedere come la vita della nostra Famiglia africana quella di Thomas Mboya, era cambiata, cosa era riuscito a fare per emergere, come lavorava insieme ai suoi collaboratori, ora che ha una sua Agenzia di Safari tutta africana in regola in materia di sicurezza e turismo… e come sono cresciuti i suoi nipotini orfani che lui da 7 anni sta crescendo da zio fungendo da “padre”.

Ho controllato giorni e giorni i prezzi del solo volo per Mombasa diretto… non potevo permettermi di fare tanti scali con il mio problema, ma ahime’ niente meno di 800-900 euro a cui dovevo aggiungere assicurazione vitto e alloggio..
Ma un giorno non credevo ai miei occhi: VOLO NEOS Milano-Roma-Mombasa, scalo a Zanzibar, 400 euro con spese su internet 424,00… e l’ho acquistato subito!!!

Sono arrivata a Mombasa dopo aver fatto scalo senza mai scendere dall’aereo a Roma e a Zanzibar, ma quando sono arrivata a Mombasa ho capito subito dall’aeroporto che il Kenya era cambiato…IN MEGLIO! 5 minuti esatti d’orologio per fare il visto, pagato 50 dollari, uscita dalla dogana senza nessun problema, un caldo africano dimenticato e la prima cosa che ho fatto e’ stato togliermi la pancera che mi sorreggeva la pancia appena operata…
sono uscita dall’aeroporto con carrello, i miei bagagli pesavano talmente tanto da farmi trattare i kg in eccesso al banco check in della Neos che, supplicati, non mi hanno fatto pagare niente per sovrappeso …

Il cuore mi batteva forte, la sensazione che ho provato era indescrivibile, mi sentivo forte, come se non avessi subito nessun intervento chirurgico, mi guardavo in giro, tutti mi chiamavano taxi taxi…
ma i miei occhi ruotavano in giro, cercavano un viso conosciuto, ed eccomi qui!!!!

In quel momento non uscivano parole dalle mie labbra, erano troppo tirate per sorridere, era una risatina quasi isterica, si stupore di felicita’- Ho visto Thomas insieme ai suoi collaboratori, mi sono venuti incontro, ci siamo stretti in un abbraccio e solo qui sono riuscita a parlare MA CI CREDETE??? Sono qui in Kenya!!!
La primissima cosa che ho fatto e’ immortalare subito il mio arrivo con un po’ di foto, era un momento da ricordare!!!

Caricati i bagagli su un auto station Wagon, la mia prima sorpresa e’ stata di trovare Thomas al volante… lo sapevo che aveva preso la patente, ma vedendolo guidare sicuro e nello stesso tempo a fare la guida non me l’aspettavo, come sentirlo parlare in un italiano sicuro di se stesso….

Da subito ho visto la strada che porta all’aeroporto di Mombasa a Watamu, migliorata, poche buche e un paesaggio mozzafiato, sembrava che stessero tutti meglio rispetto a pochi anni fa, anche Mombasa sembrava migliorata, i campi coltivati perfetti, i negozietti sulla strada, pochissima spazzatura in giro, insomma che bello!

Thomas parlava e spiegava, l’altro collaboratore mi raccontava come era strutturata l’agenzia di safari, si parlava in Italiano e in Inglese…
Mentre li ascoltavo, scattavo foto, foto foto, ho comperato subito una SIM CARD della safaricom
E con pochi scellini di ricarica ho telefonato in Italia per una settimana e in piu’ mi chiamavano su questo numero dall’Italia e io non spendevo niente, una bella comodita’ .
Thomas mi ha prestato la chiavetta Orange per il collegamento al mio netbook che mi ero portata, comodissima ed economica.

Ho soggiornato in centro in un residence B&B africano comodo per raggiungere la mia spiaggia preferita, quella di Watamu Beach, il giorno dopo siamo partiti subito per lo Tsavo est e Ovest, il mio safari questa volta, doveva essere un reportage di foto, di raccolta d’informazioni utili, per fornirle e girarle, una volta tornata a casa, ai turisti come me che volevano partire per questo meraviglioso Paese.
Nessun business per il Kenya, ma solo tanta passione per questo paese che mi ha permesso di realizzare una sorta di ONLUS collettiva, coinvolgendo nel corso degli anni, altre famiglie italiane volenterose e felici di poter aiutare solo con il passaparola, le famiglie africane a lavorare e a farsi notare, tra i tanti italiani che scrivono sul web per il kenya,,

Siamo sicuri che il Kenya va visitato cosi’, con gli africani che fanno di tutto per farti sentire a casa loro, dove sono nati, per farti capire la loro cultura, attraverso safari, escursioni e visite ai loro villaggi, famiglie e orfanatrofi incrementando cosi’ lo sviluppo di questo Paese.

Nei 2 Parchi, Ho visto paesaggi a me noti, tantissimi animali, ma mi mancava sempre il leopardo…. dopo tanti anni di Kenya e Africa, l’avvistamento di questo animale mi era sempre mancato….
Ho voluto soggiornare al Ngulia Lodge Tsavo Ovest dove almeno ero sicura sarebbe arrivato alla sera il Leopardo a mangiare, in quanto nel giardino del ristorante tutte le sere appendono su un tronco d’albero un pezzo di carne… e cosi’ e’ stato…
E’ arrivato passo dopo passo, elegante, accompagnato da una coppia di istrici veramente buffi e un gruppo di gazzelle come spettatrici… insomma sembrava d’essere al cinema!.

Il safari e’ durato 3 gg 2 notti, e’ stata un’avventura dentro l’avventura, una volta ci siamo trovati in difficolta’ per via del troppo fango dovuto alle pioggie cadute stranamente in questo periodo dell’anno.
I ranger ci hanno aiutato subito, e anche il Lodge, chiamato, ci aveva subito dato una mano, mi spiegava Thomas che quando si e’ in savana, nessuno abbandona nessuno, si aiutano tutti tra i diversi drivers, anche se sono di agenzie diverse e fuori dal parco per catturare il turista si comportano come tutti i procacciatori d’affari, dentro il parco,il discorso cambia, si e’ tutti uguali e ci si aiuta a vicenda, e, in ogni caso CI SONO I RANGER i guardiani del parco, che se non si riesce a contattarli basta chiamare il lodge o campo tendato prenotato per la notte, che avvisati, ti inviano subito aiuto per cui Hakuna matata.

Arrivando a tramonto inoltrato al nostro Lodge, ho avuto modo di vedere una fauna diversa, ci ha attraversato la strada un serpente enorme mai visto prima, un grosso scorpione e i suoni e rumori della savana erano diversi davvero una bella esperienza.
Il nostro game drive e’ ripreso alla mattina successiva all’alba prima di colazione, ci siamo diretti davvero presto girando lo Tsavo Ovest, verdissimo, pieno di vegetazione, girare la curva e trovarmi di fronte un grosso elefante e’ stato un attimo di paura che mi ha fatto pensare: vuoi vedere che ho superato l’intervento in ospedale e mi faccio male con un elefante???
Ma thomas pronto e professionale ha fatto in modo muovendo l’accelleratore e suonando il clacson, che l’enorme elefante si spostasse sulla collina, noi non lo potevamo fare ma lui si…

Finito il game drive mattutino siamo rientrati al lodge per colazione e poi via ancora per cercare animali, il nostro ritorno a watamu e’ stato lungo, ma le soste fatte durante la strada, sono state istruttive, per capire come vivono gli africani fuori dai soliti circuiti turistici e lontano dalla costa affollata di turisti europei.

Gli ultimi giorni trascorsi a Watamu e’ stato un pellegrinaggio continuo da una spiaggia all’altra per raccogliere informazioni e foto:
TURTLE BAY BEACH
WATAMU BEACH
BLUE LAGOON
SPIAGGIA DEL GARODA
SARDEGNA 2
Durante il mio soggiorno ho avuto il piacere di conoscere 2 coppie di turisti che avevano contattato e prenotato escursioni con Thomas, un grazie Particolare a Bruno e Valeria coppia favolosa che in 15 gg di kenya si erano subito resi conto di quanto bello fosse questo paese girato con i ragazzi del posto.
Un saluto a Alice e suo fratello Stefano che appena arrivati hanno provato l’avventura fai da te di andare a Malindi in moto alla sera con i Beach Boys, penso che pochi turisti appena arrivati provino un’emozione simile…. BRAVI!
Le mie cene a base di pesce nei ristorantini africani di watamu spendendo massimo 10 euro sono state momenti di scambio di informazioni in Inglese con Anthony ora 14 anni, Siena, ora 11 anni, Bella stessa eta’ del mio Andrea 9 anni, come erano cresciuti, educati, composti.

Non dimentichero’ mai Siena quando gli ho chiesto di esprimere un desiderio per il Natale, mi ha risposto vorrei “CHRISTMA’S clothes”, In Kenya il giorno di Natale, tutti i bambini anche i piu’ poveri devono indossare vestitini nuovi e scarpe nuove e i genitori fanno di tutto perche’ questo si avveri… Bella invece mi ha detto please next time dont’ forget my Dolls…
Voleva delle bambole.

Sono tornata in Italia piena di forza, di felicita’ interiore carica piu’ di prima e pronta ad aiutare questo paese, ho contattato subito amici e turisti in partenza per il Kenya e un grazie a Simona e suo Marito che tornavano in Kenya per la seconda volta in pochi mesi, prontamente hanno riempito le loro valigie con tutto materiale da lasciare in Kenya, e anche bambole per Bella e cose utili per Thomas.
Grazie a Elena, Rosita, Marina, Simona, Rossella e la sua family che mi hanno seguito in questo progetto e nel blog in questi anni questo:

http://watamubeach.blogspot.com

A questo punto posso dire ASANTE SANA KENYA!

Il Kenya per me e’ stato questa volta piu’ che una medicina per il corpo e per la mente e il mio mal d’africa mi ha aiutato a guarire molto in fretta!!!

Jambo Kenya! Anzi arrivedederci a presto….
Cinzia Paolo e Andrea
p.malnati@virgilio.it

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Pubblicato da
Marco

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