di Graziano Benassi e Rosaria Quinci –
Dopo due anni di preparativi, dovuti anche ad un problema di salute di mio marito capitatogli il 7/8 con conseguente ricovero in ospedale, finalmente il 19/9 riusciamo a partire per l’agognato viaggio alla scoperta del Marocco con i seguenti mezzi: trattrice MAZDA 323 F TD del 2000 con 165.000 Km al suo attivo e caravan EXODUS 380 del 1979!!! L’anzianità dei due mezzi aveva suscitato molte perplessità da parte di amici e parenti ma noi eravamo fiduciosi che, ancora una volta, non ci avrebbero tradito.
Dopo aver valutato i modi per raggiungere il Marocco, via terra o via mare, la scelta è caduta su quest’ultima soluzione attraverso la compagnia italiana GNV, che effettua il collegamento Genova – Tangeri con scalo di poche ore a Barcellona, anche se è presente una compagnia marocchina COMANAV più economica che però, alla fine di Agosto, non aveva ancora un calendario relativo al ritorno Tangeri – Genova, quindi è stata scelta obbligata la compagnia italiana per una spesa complessiva A-R di €. 1.544,00 comprensiva di pasti a bordo e cabine da 4 posti in condivisione, che significa che io dividerò la stanza con altre tre donne e mio marito con altri tre uomini, naturalmente a noi estranei, ma d’altra parte la cabina in esclusiva costa una follia!
19/9) – Ore 10,35 partenza da Viareggio per il porto di Genova. Il contachilometri segna Km. 165.762.
Con l’euforia, ed un briciolo di preoccupazione, che caratterizza un viaggio di questo genere, percorriamo l’autostrada A12 arrivando al porto di Genova con largo anticipo rispetto all’orario di partenza fissato per le 18,00 e pazientemente ci mettiamo in coda all’ingresso del porto assieme ad una moltitudine di furgoni e macchine di marocchini stracariche all’inverosimile tantè che ci domandiamo come abbiano fatto ad arrivare lì senza subire il sequestro da parte della Polizia Stradale! Sbrighiamo, non senza qualche difficoltà, le formalità doganali e nell’attesa dell’imbarco cominciamo a prendere confidenza con la macchina fotografica che ci ha prestato nostra figlia con mille raccomandazioni relative all’eventuale furto. Effettuati alcuni scatti alla fila dei mezzi stracarichi, mio marito decide, nonostante la mia perplessità, di portare con noi la fotocamera assieme all’indispensabile corredo di vestiario e toelette necessario a vivere due giorni a bordo, tale decisione ci sarà fatale come descriverò in seguito. Saliti a bordo prendiamo possesso delle cabine assegnateci per poi ritrovarci seduti al bar vicino al self-service perché ormai è quasi ora di cena ed abbiamo una notevole fame. Alle 19,30 è prevista l’apertura e noi siamo già in fila approfittando del fatto che è l’ultimo giorno di ramadan e quindi i nostri compagni di viaggio fino al tramonto non potranno mangiare, ma la porta rimane chiusa ed allora pensando di aver sbagliato ingresso ci spostiamo cercando un’altra entrata e non avendola trovata ritorniamo sui nostri passi scoprendo che eravamo nel posto giusto solo che ora invece di essere tra i primi siamo gli ultimi! Nella mia cabina sono in compagnia di tre bellissime marocchine e, per fortuna, una di queste parla bene italiano perché ha lavorato a Lucca per due anni, purtroppo le altre parlano solo marocchino e per giunta una di esse soffre di claustrofobia e quindi siamo costrette a dormire con la luce accesa! Il cibo fornito, a menù fisso, è piuttosto monotono, la pasta al pomodoro è sempre presente, comunque la qualità è discreta e non ci lamentiamo anche perché il mare è calmissimo e la navigazione scorre via tranquilla. Dopo lo scalo previsto a Barcellona veniamo avvertiti che nel salone discoteca è presente la polizia marocchina che apporrà il visto sui passaporti e registrerà l’importazione temporanea dei mezzi, la coda è enorme e nell’attesa facciamo amicizia con un marocchino che vive da molti anni in Italia che si offre di farci da interprete prevedendo qualche difficoltà burocratica che puntualmente si presenta. Il problema nasce dal fatto che sia la macchina che la roulotte sono intestate a me ed il funzionario marocchino ci dice, attraverso il nostro interprete, che non si possono importare in Marocco due mezzi intestati alla stessa persona quindi ci fa compilare il modulo verde relativo alla roulotte a nome di mio marito in netto contrasto però con quanto riportato sul libretto di circolazione di tale mezzo, il tutto nella nostra più completa perplessità in quanto sappiamo che nei successivi controlli a terra al porto di Tangeri tale anomalia verrà fuori con quali conseguenze non sappiamo. Dopo tre ore finalmente usciamo e mi rendo conto di aver perso la chiave magnetica della cabina, mi reco allora alla reception mi rifanno la copia e con quella entro nella mia stanza per farmi una doccia prima dello sbarco e mi rendo conto del dramma, nello zaino non c’è più la fotocamera!!! Proprio quello che mia figlia si era raccomandata che non succedesse! Nella più completa disperazione condita dall’inconcepibile indifferenza del personale di bordo sporgiamo denuncia presso la reception iniziando nel peggiore dei modi la nostra agognata vacanza. Rimesso l’orologio indietro di due ore sbarchiamo alle 15,15 al porto di Tangeri in mezzo ad una confusione indescrivibile e veniamo parcheggiati a fianco di un capannone al cui interno vengono fatti entrare solo i mezzi dei marocchini in attesa del disbrigo delle formalità doganali di cui siamo già a conoscenza dai diari di viaggio dei camperisti che abbiamo letto in estate. Sappiamo che dovremo dare la mancia di circa €. 5,00 ad un faccendiere in borghese che si offrirà di sbrigare per noi le formalità, ma a bordo della nave ci hanno informato che la tariffa è aumentata ad €. 20,00, puntualmente tale figura si presenta e senza tanti complimenti ci prende i passaporti, i moduli verdi ed i documenti dei mezzi ed in compagnia di Graziano sparisce all’interno del capannone mentre io resto di guardia ai mezzi. Dopo circa venti minuti vedo tornare mio marito che mi chiede 20 € che immediatamente spariscono nelle tasche del faccendiere però c’è un problema, il doganiere si è accorto della discrepanza fra il nome del proprietario della roulotte riportato sul libretto ed il nome che è sul modulo verde! E questo ci costerà altri 10 € ed un’attesa di due ore duranti le quali il nostro futuro in terra marocchina si tingerà di colori sempre più foschi. Finalmente, e dopo aver pagato altri 5 €, ci vengono resi i documenti regolarmente timbrati e possiamo cambiare gli euro e stipulare l’assicurazione provvisoria marocchina per trenta giorni perché non abbiamo la copertura per il Marocco sulla nostra carta verde. Al momento della stipula di detta polizza ci assale un dubbio, dobbiamo assicurare sia la macchina che la roulotte o è sufficiente la sola macchina? Sulla nave ci avevano detto che “forse” dovevamo assicurare ambedue i mezzi ma innervosito dall’attesa e dalla spesa imprevista e vessatoria precedentemente avuta, Graziano decide di assicurare la sola auto per una spesa di €. 95,00. Finalmente siamo liberi di iniziare la nostra vacanza e ci incamminiamo verso l’uscita del porto dove ci aspetta un ennesimo controllo, fortunatamente sbrigativo, infatti ci vengono richiesti solo i famosi moduli verdi dei mezzi. Intanto si è fatto tardi ed il nostro pensiero è rivolto a trovare un camping per la sosta notte quindi usciamo da Tangeri in modo inaspettatamente semplice e ci dirigiamo verso Assilah prendendo la strada costiera ed evitando l’autostrada alla ricerca del primo camping che incontreremo prima che faccia buio. Il primo impatto con la viabilità marocchina è sorprendente, infatti la strada è larga, ben segnalata e con una pavimentazione perfetta! Dopo aver percorso 40 Km troviamo il campeggio che al primo passaggio saltiamo in quanto segnalato come hotel ma ad una seconda occhiata compare anche la scritta camping, faremo poi l’abitudine a questa usanza tutta marocchina, infatti molti hotel-ristoranti hanno una piccola porzione del giardino adibito a camping. Abbiamo avuto attacco elettrico, servizi alla turca con relativo secchiellino da riempire con acqua per pulizia e docce fredde quasi all’aperto il tutto per 106 DH/notte. Doccia fredda e pasta alla matricina per cena il tutto avvolto in un velo di tristezza per il furto subito che ci accompagnerà per tutta la vacanza. Percorsi Km 183.
22/9) – Partenza per Assilah. Il contachilometri segna Km 165945.
Dopo esserci lavati nei minuscoli lavandini all’aperto e pulito il lavabo prima di lavare le pentole della sera prima, ripartiamo in direzione Assilah comprando al lato della strada tre meloni gialli identici a quelli che si trovano in Sicilia, mio paese di origine, al costo totale di 30 DH. Percorsi solo 8 Km arriviamo ad Assilah e troviamo un campeggio proprio all’inizio del paese e naturalmente lo saltiamo in quanto è presente solo una sbiadita scritta sul muro di recinzione e solo per caso Graziano ha il dubbio quindi ci rivoltiamo ed effettivamente è un campeggio. L’impressione quando entriamo è positiva in quanto il sito è molto ombroso e i fabbricati per bungalow e servizi appaiono di ottimo aspetto, le docce sono fredde ed i servizi dignitosi, siamo gli unici ospiti ma questo non ci disturba. Sul lato opposto all’ingresso principale c’è una porta che dà direttamente su un curatissimo lungomare e relativa spiaggia con sabbia color ocra che sarà una costante per tutto il resto del viaggio fatto lungo la costa atlantica. Sosta di due giorni e visita alla splendida medina circondata da antiche mura contenente case bianche e blu, il tutto in una pulizia ed ordine che ci lascia sbigottiti ed anche un po’ meravigliati perché ci rendiamo conto che i nostri pregiudizi sullo sporco che ci aspettavamo di trovare non esiste.Qui facciamo la prima esperienza con i ristoranti marocchini ed in una splendida cornice costituita dalle antiche mura ceniamo a base di fritto di pesce, due tajine, acqua minerale, insalata marocchina e pane (squisito!!), il tutto per 198 DH. Prezzo del camping 100 DH/notte. Percorsi Km 13.
24/9) – Partenza per Rabat. Il contachilometri segna Km 165958.
Partenza per Rabat, questa volta in autostrada e nuova sorpresa, lo standard è identico al nostro ed il pedaggio irrisorio! Il paesaggio è molto simile alla zona del Trapanese in Sicilia che io conosco bene perché sono nata a Mazara del Vallo, i campi sono coltivati a meloni gialli, pomodori, oliveti e querce da sughero. Lungo il percorso vediamo il primo nido di cicogne e grande è la meraviglia per le dimensioni veramente ragguardevoli! Siamo diretti a Salè dove abbiamo notizie della presenza di un campeggio ma all’uscita dell’autostrada sbagliamo strada e ci ritroviamo in centro a Rabat nell’ora di punta del mezzogiorno, qui facciamo la conoscenza con la gentilezza e disponibilità della polizia marocchina, presente ad ogni incrocio, alla quale chiediamo infinite volte informazioni ma c’è l’ostacolo insormontabile della lingua! Loro parlano francese noi no! Finalmente una donna poliziotto che parla un po’ di inglese ci spiega che a Salè il camping non c’è più e che dobbiamo andare a Temara Plage dove ne esiste uno. Dopo una infinita serie di fermate per chiedere informazioni finalmente arriviamo a quello che dovrebbe essere un campeggio ma lo spettacolo che si presenta è desolante. Per farci aprire la sbarra di ingresso dobbiamo far intervenire la confinante gendarmerie che a suon di urli sveglia il guardiano che abita all’interno in una casupola semidiroccata dall’aspetto poco rassicurante che ci dice che sta chiudendo o è già chiuso, non capiamo bene, ed infatti l’aspetto generale è disastroso. L’area è in completo abbandono, è presente un solo albero all’ombra del quale ci piazziamo ed il circostante terreno è invaso da cavi elettrici dissotterrati il tutto sembra una discarica, la recinzione a confine con la strada principale è parzialmente divelta, i servizi sono “impraticabili”, non ci sono docce e la corrente ci viene fornita direttamente dalla casupola del guardiano che a fronte di tutto questo ci chiede 100 DH a notte! Mio marito non intende assolutamente pagare tale cifra ed infine si accorda per 70 DH per nulla soddisfatto. Ci facciamo la doccia io con delle bottiglie lasciate a scaldare sulla cappelliera della macchina e mio marito con la doccia della roulotte. La situazione è sconfortante ma non abbiamo scelta e la mattina seguente, dopo una notte parzialmente insonne causa un tentativo di intrusione nella caravan da parte di estranei, prendiamo un grand taxi e concordiamo la visita di Rabat per 400 DH. Visitiamo le rovine romane accompagnati da una guida competente che parla un capibile italiano ed alla fine ci spilla 100 DH, il mausoleo di Mohammed V e l’antica medina con guida per 80 DH (richiesti 160 DH). La sera, abbastanza soddisfatti per la visita e dopo aver fatto visita alla farmacia presente davanti al campeggio causa una improvvisa e fastidiosa tosse di mio marito, decidiamo di andare a cena in un locale adiacente, che comprende anche un verduraio, un generi alimentari che ha però solo pane, merendine di tutti i generi nonché bibite (Fanta, Coca Cola ecc) e scatolame vario praticamente indecifrabile, anche perché l’accesso al locale è sbarrato dal banco di vendita, ed il macellaio che è dotato di barbecue a carbonella nonché tavoli dove abbiamo visto mangiare i marocchini. In un clima di diffidenza mista però a curiosità ci sediamo ed immediatamente sbirciamo le portate presenti su un tavolo vicino al nostro e notiamo una pentola di tajine e degli invitanti spiedini di carne. Ordiniamo gli spiedini di carne anche perché le tajine sono finite e con gradevole sorpresa gustiamo della carne squisita, pane freschissimo ed aranciata il tutto in stoviglie perfettamente pulite al costo di 70 DH. Incredibile! Sono praticamente €. 3,00 a testa! Da qui in avanti questi locali, solitamente ubicati lungo le strade, diverranno un nostro appuntamento fisso. Al pomeriggio decidiamo di fare un po’ di mare ma si è alzato il vento ed il cielo si è velato nonostante la temperatura si mantenga sui 30°. Percorsi Km 196
25/9) Da Rabat a Meknes. Il contachilometri segna Km 166154.
Ore 8,00 partenza per Meknes via autostrada, primo rifornimento di gasolio al prezzo di 0,70 DH/l, usciamo a Kemisset perché il nostro interprete conosciuto in traghetto ha detto che ci aspetta a casa sua appunto a Kemisset, Graziano prova a telefonargli ma trova solo la segreteria ed allora, dopo aver inutilmente aspettato una sua telefonata, ripartiamo per Meknes continuando sulla strada nazionale e qui abbiamo la sorpresa di vedere delle vigne! Sta a vedere che troveremo anche il vino! E così sarà, infatti in quella zona viene prodotto un ottimo rosè che ci farà compagnia alcune volte alla nostra tavola. Conosciamo l’indirizzo di un campeggio in città a Meknes ed incredibilmente lo troviamo al primo tentativo! Ma lo sconforto ci assale subito infatti lo stesso è chiuso per una ordinanza della quale sono riportati gli estremi in un cartello apposto al cancello. Solita ricerca del poliziotto che ci indica un campeggio sulla strada che va verso Volubilis, di nuovo in marcia e naturalmente ad un bivio sbagliamo strada, dietrofront e finalmente troviamo il campeggio, molto piccolo ma discretamente ombreggiato, servizi agibili, docce naturalmente fredde, acqua ad intermittenza ed energia elettrica fornita da un gruppo elettrogeno dalle ore 18 alle 21 poi….buio. La sera stessa ceniamo al ristorante del campeggio con ottime tajine, antipasto, insalata e the alla menta per complessivi 150 DH. Prezzo del campeggio 70 DH/notte. Percorsi Km 170,00.
26/9) Visita a Volubilis e Meknes.
Al mattino visitiamo il sito archeologico di Volubilis splendidamente conservato con i pavimenti a mosaico di epoca romana ancora visibili e quasi intatti. Il pomeriggio andiamo a Meknes per la visita alla città, parcheggiamo vicinissimi alla medina e ci avventuriamo al suo interno facendo la conoscenza, per la prima volta da quando siamo in Marocco, con il souk e ne rimaniamo affascinati, l’impressione è quella di aver fatto un salto all’indietro nel tempo, infatti le botteghe artigiane usano tecniche e strumenti di lavorazione arcaici ed anche i pochi macchinari presenti risalgono al dopo guerra. I negozi sono minuscoli e talmente zeppi di merci che non si capisce come facciano a sapere quello che effettivamente c’è dentro, mentre i verdurai espongono la loro merce all’aperto lasciando gli scarti per terra. Tutto questo ambientato in vicoli strettissimi percorsi da un’infinità di carretti trainati da uomini o da asini a cui bisogna prestare attenzione perché il rischio di essere travolti è molto alto. Percorsi Km 30,00.
27/9) Visita a Fes.
Questa mattina andiamo a Fes attraverso la comoda autostrada ed appena usciti veniamo “intercettati” dal solito faccendiere in motorino che ci propone la visita guidata della città attraverso un suo amico per la cifra di 150 DH che noi riduciamo a 100 DH e ci accordiamo. La nostra guida è un signore piuttosto anziano e parla un misto di italiano-spagnolo-francese ma si fa capire e dopo un giro in macchina per vedere le varie zone in cui è divisa la città entriamo in una fabbrica di ceramiche nella quale ci vengono mostrate tutte le fasi della lavorazione con visita finale alla mostra dei prodotti finiti ed immancabile acquisto di souvenir per un totale, dopo estenuante trattativa, di 400 DH. Successivamente parcheggiamo la macchina in un garage custodito ed iniziamo la visita del souk con sosta al negozio di tappeti, al ristorante tipico, alla farmacia omeopatica, al girone infernale dei conciatori delle pelli ed alla filanda ebraica nei quali non compriamo niente con evidente disappunto del nostro accompagnatore. Noi invece rimaniamo molto soddisfatti e la visita di questa città è sicuramente da raccomandare.Percorsi Km 120.
28/9) Visita ad Ifrane ed alla foresta dei cedri.
Oggi partenza per Ifrane, la svizzera marocchina, e la Foresta dei Cedri percorrendo la strada statale molto bella lungo la quale vediamo dei bambini giocare a far rotolare vecchie gomme di bicicletta spinte con dei bastoni proprio come facevano le nostre bisnonne negli anni 20! Arrivati ad Ifrane a 1650 ml di altitudine grande è la nostra meraviglia nel trovare il paesaggio del nostro Trentino trasferito in Marocco. L’ordine e la pulizia sono eccezionali e la cura dei giardini e delle aiuole stradali è eccezionale, il nome di Svizzera del Marocco è perfettamente azzeccata, poi proseguendo attraversiamo la foresta di cedri ma non vediamo le famose scimmiette. Percorsi Km 168,00.
29/9) Da Meknes a El Jadida.
Il tempo non promette nulla di buono e pioviggina, lasciamo il campeggio e ci dirigiamo verso Rabat con destinazione finale El Jadida, località balneare a sud di Casablanca. Troviamo finalmente in modo agevole il campeggio che è dignitoso con servizi agibili e docce naturalmente fredde, ubicato vicino al mare e quasi in centro città. Molto comodo per visitare la vecchia città portoghese all’interno della quale troviamo un gattino con gravi problemi agli occhi che curo sul posto con impacchi di acqua salata riuscendo ad aprirli e poi lo affido ad una gentilissima signora che ha, fortunatamente, l’Euromicina Oftalmica necessaria per la cura. La sera ceniamo con delle ottime orate fritte portateci direttamente alla roulotte da un signore che ci aveva contattato nel pomeriggio al modico prezzo di 100 DH, abbiamo anche comprato 3 Kg di sardine freschissime per 20 DH. Essendo ambedue appassionati pescatori ed avendo con noi l’attrezzatura necessaria, dopo aver spiato i pescatori locali, decidiamo di provare ma non abbiamo la stessa fortuna dei marocchini e non prendiamo nulla! La cittadina è carina e molto tranquilla con un gradevole lungomare ed una spiaggia che in funzione della notevole marea ha delle dimensioni che variano di circa 70 ml fra una fase e l’altra. Percorsi Km 348,00.
1/10) Da El Jadida a Essouria.
Partiamo per Essouria percorrendo la strada costiera molto bella e con panorami mozzafiato sull’Atlantico con molte saline che si alternano a campi coltivati ad ortaggi ed una infinità di asinelli adibiti al trasporto merci o persone. Lungo la strada ci fermiamo per mangiare un panino proprio di fronte ad una abitazione circondata da un muro di recinzione e dopo qualche minuto ecco arrivare una macchina che entra nel cancello con grandi saluti da parte degli occupanti che noi contraccambiamo, ancora qualche minuto ed ecco comparire, quasi dal nulla, un vecchietto abbigliato nella tradizionale lunga tunica che ci offre una manciata di peperoncini piccanti. Questo gesto di ospitalità ci lascia esterrefatti e cerchiamo di contraccambiare con alcune penne bic che vengono molto apprezzate. Si iniziano a vedere anche alcune tende berbere ed il paesaggio varia i suoi colori dal rosso delle dune al verde del mare sottocosta fino al blu cobalto al largo mentre le spiagge sfumano nel rosa cipria mentre il sole e la gradevole temperatura di 27° ci accompagnano sempre. Anche questa volta troviamo abbastanza agevolmente il campeggio, che si trova vicino al vecchio faro ed anche questo è discretamente ombroso e con ottimi servizi ma con le immancabili docce fredde! Al pomeriggio passeggiata sul lungomare e ricerca dello zucchero che abbiamo finito, lo troviamo ma non capendo il francese acquistiamo le zollette in formato gigante che ci costringeranno a spezzettarle per l’uso. Percorsi Km. 252,00.
2/10) Visita di Essouria.
Questa mattina visita completa alla medina molto pulita ed ordinata con invitanti negozietti nei quali acquisto alcuni souvenir ed alcuni prodotti cosmetici a base di olio di Argan. Adiacenti al parcheggio, dove abbiamo lasciato la macchina, sono presenti dei simpatici chioschetti che fanno pesce alla griglia ed alle 11,30 siamo già seduti e dopo aver scelto il pesce composto da gamberi, calamari,un sarago,un arancio, due piccoli sgombri e molte sardine, insalata marocchina mista, bibite e pane il tutto per 120 DH, ci deliziamo il palato in una cornice simpatica e molto informale. Percorsi Km 25
2/10) Ore 13,00 da Essouria ad Agadir.
Dopo pranzo partiamo per Agadir sempre lungo la litoranea circondati da numerosissimi alberi di Argan, un tipo di acacia spinosa, sulle quali salgono le capre al fine di nutrirsi ed è uno spettacolo incredibile vedere l’abilità con cui questi animali restano in equilibrio sui rami pieni di spine. La temperatura ha raggiunto i 38° ma non è fastidiosa in quanto l’aria è molto secca ed è presente una leggera brezza. Incontriamo anche delle piantagioni di banane con i prodotti che vengono venduti a lato della strada, il contrasto fra il paesaggio brullo e sassoso interrotto solo dagli alberi di Argan ed il verde rigoglioso dei banani è incredibile come la varietà di colori e paesaggi di questo bellissimo paese. Arriviamo ad Agadir in uno strano clima di festa con abbondanza di bandiere e di polizia, verremo poi a sapere che era in visita il re ed ecco il motivo di tutto ciò. Troviamo agilmente il campeggio all’inizio della città e scopriamo, con nostra grande sorpresa, che il famoso camping frequentato da moltissimi italiani che vanno a svernare in Marocco, è alquanto squallido, caro ( 130 DH/notte), dotato di servizi quasi impraticabili ed in uno stato di generale abbandono piuttosto evidente. Inoltre il clima, che fino ad ora è stato splendido e secco, al calar del sole, a causa della risalita di umidità dal mare, diventa umido e fastidioso. L’aspetto della città è estremamente turistico e falso in quanto sono presenti solo grandi alberghi, casinò, discoteche ed una spiaggia attrezzata che somiglia molto alla nostra riviera romagnola. Dovunque è evidente il lusso e solo la visita alla parte vecchia ed al relativo souk ci risolleva il morale complice anche un the alla menta preso assieme ad un gentile accompagnatore in un locale all’aperto che ha come pavimentazione la nuda terra e come tetto delle canne intrecciate, finalmente il vero Marocco in mezzo a tanta falsità! Visitiamo anche la parte vecchia sopravvissuta al terremoto del 1969 sulla collina che sovrasta la città nuova e soprattutto da questa prospettiva si può notare la modernità dei palazzoni e dei grandi alberghi. La vocazione turistica si può notare anche nel supermercato Marjane dove troviamo gli insaccati di maiale, compreso il prosciutto a taglio e gli alcolici, ed inoltre compriamo una fotocamera analogica e tutti i rullini di diapositive che hanno, almeno da qui in avanti potremo documentare quello che rimane del nostro viaggio. Percorsi Km 185,00
4/10) Da Agadir a Ouarzazate.
Agadir ci ha notevolmente stufato e decidiamo di ripartire alla volta del deserto con punto di arrivo e sosta a Ouarzazate passando da Taroudant, il paesaggio inizia ad avere le caratteristiche del deserto sassoso e le montagne che ci circondano cambiano continuamente forma e colori fino ad arrivare in una zona coltivata ad agrumeti che ha dell’incredibile a confronto con le zone aride fin qui attraversate. Il traffico è molto scarso ed i pochi automezzi che incrociamo sono taxi stracolmi di passeggeri e furgoni finestrati che oltre ai passeggeri trasportano sul tetto ogni genere di masserizie comprese le pecore e le biciclette. Fino ad ora abbiamo percorso strade perfettamente asfaltate e con larghezza più che sufficiente all’incrocio anche con i camion, ma gli ultimi 60 Km prima di Ouarzazate, la via improvvisamente si restringe a poco più di una carreggiata conservando ai lati una notevole banchina non asfaltata ma molto consistente e dal fondo ghiaioso e l’incrocio con altri mezzi diventa una guerra di nervi a chi deve uscire dall’asfalto per far passare l’altro. Noi, ad onor del vero, abbiamo incontrato una notevole disponibilità sia da parte dei camionisti che dei conducenti di mezzi 4×4, al contrario dei taxi i quali non si spostano nemmeno sotto la minaccia di uno scontro frontale! Abbiamo tentato di fare una sosta intermedia a Taroudant ma non ci sono campeggi quindi proseguiamo per Ouarzazate dove troviamo il camping attraversando quasi tutta la città, questo si presenta ben tenuto, discretamente ombreggiato e dotato di servizi puliti e ben tenuti con allaccio elettrico un po’ ballerino ma sufficiente, ed inoltre con soli 8 DH si può finalmente fare una doccia calda! Siamo alla porta del deserto ed il paesaggio ed il clima lo ricordano continuamente, inoltre la cittadina è carina e molto ospitale. Percorsi Km 355,00
5/10) Oggi visita alla casbah di Ait Benhaddou, patrimonio dell’UNESCO, e sia la strada che il sito sono di una bellezza incredibile, la costruzione è un enorme agglomerato di abitazioni di fango e paglia ed anche i tetti sono costituiti da una ossatura in legno, canne intrecciate e fango, all’interno del sito sono presenti gli immancabili negozi di souvenir e attratta dalla merce ma anche dal berbero che lo gestisce entriamo in uno di questi per gustare l’immancabile the, stavolta allo zafferano, e dare un’occhiata. All’uscita, invece di ritornare sui nostri passi, abbiamo proseguito e ben presto la strada asfaltata si è trasformata in strada bianca peggiorando sempre più finchè, dopo 21 Km, abbiamo trovato un guado piuttosto profondo ed un operaio ci ha “caldamente” consigliato di tornare indietro. Ma lungo quei 21 Km abbiamo attraversato piccoli agglomerati di case poverissime allietate però da tanti bambini sorridenti che si sbracciavano in saluti ai quali noi abbiamo donato penne a sfera ed i loro ringraziamenti ci hanno scaldato l’anima ed inumidito gli occhi. Percorsi Km 100,00
6/10) Oggi andiamo a visitare la valle del Dades e le gole del Todra, sempre con la sola macchina come il giorno precedente, perché la roulotte è piazzata nel camping di Ouarzazate, e lungo la strada ci siamo imbattuti nell’uscita dei bambini da scuola ed io ho avuto l’idea di regalare le penne ed i blocchi di appunti che mio marito aveva portato dall’ufficio dove lavora, ma non appena ho aperto la bauliera della macchina ed ho iniziato la distribuzione è successo il finimondo! Infatti i bambini si sono accalcati spintonandosi al fine di accapararsi il maggior numero possibile di penne creando una confusione terribilmente pericolosa, per fortuna è arrivato un insegnante che ha riportato la calma e mi ha condotta all’interno della scuola dove ho lasciato il materiale e di nuovo ci siamo sentiti felici e commossi. Riprendiamo la strada ed il paesaggio improvvisamente si riempie, nel fondovalle dove scorre il fiume, di palmeti carichi di datteri mentre la montagna alla nostra destra e sinistra è desolatamente brulla, il contrasto è incredibile ed anche i poveri villaggi che attraversiamo con case fatte di fango e paglia sembrano una emanazione stessa della montagna. Graziano, golosissimo di datteri, ha l’acquolina in bocca ma resiste alla tentazione e guida con noncuranza anche se io lo vedo lanciare occhiate voluttuose alle palme che scorrono accanto a noi. Percorriamo poi la valle delle Rose ma non è la stagione adatta alla fioritura quindi è un po’ anonima, giungendo quindi alle gole del Todra e qui lo spettacolo è di quelli da lasciare senza fiato, infatti la strada scorre in fondo ad una gola fra pareti di roccia a strapiombo accanto ad un piccolo corso d’acqua limpidissima, è presente anche un albergo ben inserito nel contesto ambientale e molto frequentato. Al ritorno diamo un passaggio ad un marocchino fino al primo paese e qui, attraverso la trappola del the di ringraziamento, veniamo trascinati nella trattativa per l’acquisto di un tappeto e dopo la rituale trattativa acquistiamo, per 1000 DH più alcune t-shirt usate di mio marito, un grande manufatto in fibra d’agave ideale per il nostro soggiorno. Percorsi Km 370,00
7/10) Questa mattina siamo partiti per andare nel deserto sabbioso, il mitico SAHARA, direzione Zagora e Mahmid dove finisce la strada asfaltata ed iniziano le piste. Il percorso corre nel deserto sassoso in mezzo a montagne multicolori che sembrano finte fino a raggiungere la valle del Draa e qui diamo un passaggio ad un marocchino che abita a 35 Km di distanza da dove lo abbiamo trovato, in quanto il taxi su cui viaggiava ha avuto un guasto, ed in questo caso abbiamo vissuto la vera ospitalità marocchina quindi non finalizzata alla vendita di qualcosa, perché ci accoglie in casa sua offrendoci il the, datteri, pane appena sfornato e tanta cordialità. Sosta pranzo a Tagounite con tajine di montone squisito, olive, pane e bibite il tutto per 120 DH, finalmente arriviamo a Mahmid e qui sembra che finisca il mondo infatti la strada termina ed inizia il grande oceano di sabbia che incute timore e rispetto infatti il piccolo paese è zeppo di agenzie che propongono escursioni nel deserto con macchine 4×4, sosta per la notte in tenda beduina, cena e alba sulla grande duna, il tutto per 1500 DH a testa che noi giudichiamo eccessivo e ripieghiamo su una piccola gita, con la nostra macchina, un paio di Km oltre l’abitato per vedere un piccolo accampamento berbero e l’inizio della pista che si inoltra nel SAHARA. Cerchiamo una sistemazione per la notte scartando gli alberghi ( fin troppo numerosi) per un bungalow in muratura all’interno di un camping per 350 DH compresa la cena (ne aveva chiesti 300 a tasta!) per due persone. Finalmente, ed incredibilmente, facciamo una lunga e piacevole doccia calda e ci gustiamo una cena ottima compresa piccola esibizione finale di musica con i tamburi. Dopo cena restiamo incantati dallo spettacolo del cielo stellato e vediamo, per la prima volta, la via lattea in tutta la sua magnificenza contornata da un fitto tappeto di stelle talmente nitido che si ha l’impressione di poterle toccare, il tutto immerso in un silenzio surreale che toglie la parola ed il sonno.La nostra stanza è spartana ma accogliente, il materasso è appoggiato direttamente sulla terra ricoperta da tappeti ma le lenzuola sono pulite e profumate di bucato, il sonno ci prende e la notte scorre veloce e molto tranquilla.
8/10) Ripartiamo da Mahmid e ritorniamo a Ouarzazate venedo accolti dai nostri vicini francesi con grandi saluti in quanto, non avendoci visti tutto il giorno prima e la notte, pensavano che ci avessero arrestati! La sera per festeggiare abbiamo fatto una spaghettata insieme a loro ed anche se la lingua ci divide la tavola ed il vino di Meknes ci hanno unito! Percorsi Km 540,00
10/10) Da Ouarzazate a Marrakesh.
Ore 7,00 del mattino partenza per Marrakesh attraverso il passo Tizi n’ Ticka con valico a 2260 ml, il paesaggio è tipicamente montano e la salita per niente impegnativa con strada larga e dalla pavimentazione, ancora una volta, perfetta, tutto il percorso è disseminato di venditori di minerali dalle dubbie colorazioni contenuti all’interno di pietre dei quali è dubbia l’autenticità. Non senza difficoltà abbiamo trovato lo splendido campeggio Le Relais distante circa 6 Km dal centro di Marakesh ma molto europeo con servizi pulitissimi e piscina compresa nel prezzo di 95 DH/notte. La sera cena al ristorante del campeggio per festeggiare il nostro trentatreesimo anniversario di nozze con tavolo a bordo piscina ed una serata splendida con temperatura di 30°. Percorsi Km 245,00
11/10) Mattinata di tutto riposo trascorsa in piscina ed al pomeriggio visita a Marakesh con taxi prenotato per le 16,30 con ritorno alle 21,00, compresa cena in piazza Djemaa el Fna al chisco n° 46. Lo spettacolo di questa famosissima piazza è incredibile e ci affascina compresa la sorpresa di vedere l’enorme folla che si riversa nella piazza e nelle strade adiacenti quando scende la sera.
12 e 13/10) Ozio in campeggio e visita al Marjane per i doverosi rifornimenti, comprese due confezioni di pancetta affumicata a cubetti per futuri spaghetti alla carbonara o matriciana.
14/10) Da Marakesh ad Assilah.
La vacanza volge purtroppo al termine e decidiamo di trascorrere l’ultima settimana nel delizioso campeggio di Assilah che avevamo usato all’inizio del viaggio. Il trasferimento è molto lungo e noioso e nel tardo pomeriggio ci sistemiamo nella stessa piazzola usata all’andata per la gioia del gestore che ci riconosce e mosso a compassione dallo stato pietoso della macchina provvede ad un lavaggio gratuito ed inaspettato. Trascorriamo le giornate pescando e stavolta con molta fortuna tantè che molto del pesce pescato lo regaliamo o ci nutriamo i gatti presenti nel campeggio. Qui prendiamo anche l’unica fregatura al ristorante di fronte al campeggio in quanto paghiamo 200 DH per una cena a base di pesce grigliato che raffrontato con quanto speso fin’ora è troppo cara, ma d’altra parte in un mese di vacanza ci può stare. Percorsi Km 515. Percorsi Km 545,00
20/10) Questa mattina abbiamo avuto la sorpresa di vederci chiudere il campeggio da uno zelante funzionario governativo che ha riscontrato delle non meglio precisate irregolarità nella gestione e ci ha quindi invitato a “togliere le tende”! Rassegnati ci spostiamo allora di 9 Km in direzione Tangeri e ci fermiamo nel primo campeggio che avevamo usato all’andata, quello nel giardino dell’hotel, in attesa dell’utimo balzo per l’imbarco di ritorno a Tangeri. Percorsi Km 9,00
22/10) questa mattina piove e fa freddo in perfetta armonia con il nostro stato d’animo, ci siamo infatti resi conto che l’assicurazione provvisoria che avevamo stipulato all’andata è scaduta il 21/10, quindi dovremo percorrere gli ultimi 40 Km fino al porto di Tangeri senza assicurazione! Inoltre ci assale il dubbio che in fase di sdoganamento degli automezzi esca di nuovo fuori il problema dell’intestazione sbagliata della roulotte di cui abbiamo parlato all’inizio. Il viaggio scorre senza problemi ma all’interno di Tangeri, quando siamo fermi ad un semaforo, qualcuno tenta di forzare la porta della roulotte per entrare dentro e fare il viaggio fino in Italia da clandestino, fortunatamente ce ne accorgiamo ed io scendendo in gran fretta dalla macchina riesco a metterlo in fuga. Naturalmente anche questo episodio non ci mette di buon umore ma fortunatamente il disbrigo delle pratiche doganali, anche se trascinate alle lunghe dagli zelanti ma burocratizzati funzionari marocchini, complice anche un ritardo di quattro ore della nave, ci consente di imbarcarci e partire alle 00,30 ora locale per Genova. Adesso è proprio finita, ma questo viaggio ci rimarrà per sempre nel cuore ed il proposito è quello di ritornare al più presto, finanze permettendo, sempre con la roulotte che si è rivelata una soluzione ottimale e pratica al fine di visitare questo meraviglioso paese. Percorsi Km 40
Considerazioni finali e consigli
Queste considerazioni sono principalmente rivolte a coloro che vogliono fare un viaggio come il nostro con la roulotte e forse hanno dei dubbi o delle incertezze. Il Marocco è un paese agevolmente visitabile con la caravan, le strade sono perfette, i campeggi numerosi e molto economici anche se poco segnalati, la sicurezza è molto elevata e gli abitanti nonché le forze di polizia, sono molto cordiali e disponibili. Per quanto riguarda le formalità doganali tenete presente che in Marocco una persona non può importare più di un mezzo, quindi se avete sia la macchina che la caravan intestate alla stessa persona, come è successo a noi, ricordatevi di autorizzare, attraverso delega scritta in francese ed autenticata dal notaio, un altro componente l’equipaggio, in modo da evitare i guai che abbiamo avuto noi. Per quanto riguarda l’assicurazione, se la vostra carta verde non copre il Marocco, come la stragrande maggioranza delle compagnie italiane, dovrete stipulare una polizza provvisoria della compagnia marocchina all’apposito sportello che è presente in ogni porto di sbarco, il costo per 30 giorni, per la sola macchina, è di €. 95,00, ma non siamo riusciti a capire se è necessario assicurare a parte anche la caravan o è sufficiente dichiarare la presenza del rimorchio al momento della stipula, infatti, ad un successivo controllo, abbiamo notato che nella polizza stessa è presente la parola “ remorque “ e, nel nostro caso, non avendolo noi richiesto non abbiamo nessuna idea che cosa sarebbe successo in caso di incidente. Ricordatevi inoltre di rispettare scrupolosamente i limiti di velocità anche in città perché sono presenti numerose pattuglie di polizia munite di telelaser e le multe sono salate! Per quanto riguarda l’attacco dell’energia elettrica procuratevi uno spinotto con attacco di tipo “ francese “ cioè 2 poli maschio ed il foro per la terra che è di tipo sempre maschio nella presa, da non confondere con la SHUCO, comunque un buon ricambista caravaning dovrebbe averlo. Come cartografia noi abbiamo utilizzata la MICHELIN n° 742 che si è rivelata ottima e molto precisa, la copertura GSM è presente in tutto il paese ma molto cara mentre sono molto convenienti le schede MAROC TELECOM da utilizzare negli onnipresenti telefoni pubblici, infatti al costo di €. 10 avrete due ore di conversazione con l’Italia. La moneta del Marocco è il Dhiram e vale circa 11,20 cioè per €. 1,00 vi danno 11,20 dhiram quindi è abbastanza semplice fare la corrispondenza in euro dei prezzi che troverete. Per quanto riguarda il traffico fate attenzione alle rotonde perché la stragrande maggioranza di queste hanno conservato anche i semafori, quindi valgono le regole degli incroci regolati da impianti semaforici, anche se è presente la rotonda, ed agli stop fermatevi completamente anche se la strada è deserta, perché anche in questo caso la polizia è inflessibile.
Equipaggio composto da Graziano anni 55 e Sara anni 56.
Totale dei Km percorsi in Marocco 4215
Gasolio consumato lt. 350,00 x 0,70 €/lt = €. 245,00
Spese per campeggi DH 3513 = €. 312,00
Se qualcuno desiderasse contattarmi per ulteriori notizie sarò ben lieto di rispondere ad eventuali mail inviate al seguente indirizzo : grazianobenassi@yahoo.it
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