di Barbara –
Siamo partiti a metà settembre 2019 e l’itinerario è stato il seguente:
g.1 – Arrivo con volo AF alle 22.15. Pernotto Hotel Ikopa, scelto volutamente a sud di Tana, anche se lontano dall’aeroporto, per avvantaggiarci sulla tappa di domani ed evitare di attraversare la città con il traffico diurno.
g.2 – Tana / Miandrivazo. Partiamo alle 9 perché dobbiamo incontrare il TO per saldare il viaggio. Sosta per il pranzo ad Antsirabe. Giornata lunghissima, siamo arrivati a Miandrivazo verso le 18.30, era già buio pesto. Il paesaggio delle alte terre fino ad Antsirabe è molto bello, ma non abbiamo tempo per sostare, lo faremo al ritorno. Anche la strada verso Miandrivazo offre bei paesaggi e incontriamo i villaggi dei cercatori d’oro, molto numerosi in zona. Pernotto Hotel Princesse de Tsiribihina
g.3 – Miandrivazo / Foresta di Kirindy. La strada offre bei panorami e all’ora di pranzo arriviamo a Morondava dove pranziamo da Chez Patricia (Bleu soleil), posto raccomandatissimo, 10 Euro in due con pranzo a base di pesce, affacciati direttamente sul mare. Verso le 15 partiamo per un primo assaggio dell’Allée dei Baobab alla quale però dedicheremo più tempo nei giorni successivi. Raggiungiamo quindi il Relais du Kirindy, dove arriviamo quasi alle 6. Appena il tempo di lasciare i bagagli e ripartiamo per raggiungere la Foresta di Kirindy dove faremo la visita notturna. Vediamo alcuni lemuri e il famoso fossa. Pernotto Hotel Relais de Kirindy
g.4 – Kirindy / Bekopaka. Sveglia all’alba perché alle 6 partiamo per raggiungere nuovamente la foresta ed effettuare la visita di primo mattino, quando gli animali sono più attivi. Rivediamo il fossa, un camaleonte e tanti lemuri. Proseguiamo per Belo sur Tsiribihina che raggiungiamo in circa 2 ore di strada sterrata, per lo più sabbiosa. Subito prima del paese è necessario attraversare il fiume. L’attraversamento dura circa 45 minuti e viene effettuato su zattere che caricano dai 4 ai 5 fuoristrada. La rampa di accesso è costituita da ripide salite e discese nella sabbia. Da provare !!! Pranzo a Belo da dove, alle 14, si parte in convoglio scortati dalla polizia locale. Ci vogliono 4 ore scarse di pista sabbiosa per arrivare a Bekopaka. Per raggiungere la zona degli hotel è necessario prendere un altro traghetto, ma questa volta si tratta di un semplice attraversamento che dura pochi minuti. Pernotto Hotel Olympia de Bernaraha
g.5 – Tranquilla escursione in piroga sul fiume Manambolo, poi visita dei piccoli Tsingy obbligatoriamente accompagnati da guida locale. Pomeriggio relax in piscina.
g.6 – Alle 7 partenza in convoglio per i Grandi Tsingy, 17 Km.di pista che si percorrono in circa 50 minuti. Senza correre e con le dovute soste per riposare e scattare le foto di rito, ci vogliono circa 3 ore e mezzo per completare il sentiero che è abbastanza impegnativo, soprattutto per il caldo e molti saliscendi, ma fattibile più o meno da tutti. L’importante è non essere in carne perché alcuni passaggi sono davvero molto stretti e non soffrire di vertigini perché ci sono alcune zone un po’ esposte oltre al “famoso” ponte tibetano. Pomeriggio relax in piscina.
g.7 – Bekopaka / Morondava. Nuova partenza in convoglio per rientrare a Morondava con sosta a Belo per il pranzo. Con una leggera deviazione rispetto alla strada, facciamo sosta presso les baobab amoureux e poi ci fermiamo all’Allée des baobab per aspettare il tramonto, davvero meraviglioso. Arriviamo in hotel che è già buio pesto. Pernotto Chez Maggie
g.8 – Morondava / Belo sur mer. Oggi inizia la parte più bella del viaggio, la pista lungo la costa occidentale. Arriviamo a Belo all’ora di pranzo e al pomeriggio facciamo una prima passeggiata lungo la spiaggia. Incontriamo ragazzini che giocano, artigiani che costruiscono i boutry, le tipiche piroghe malgasce, ragazze che cercano di vendere il pescato del giorno. Uno spaccato di vita quotidiana che ho apprezzato tantissimo. Pernotto a Le Dauphine Vezo
g.9 – Questa mattina c’è la bassa marea e ne approfittiamo per attraversare la laguna a piedi e fare un’altra passeggiata lungo la spiaggia. Pomeriggio di relax sulla veranda del nostro bungalow. Pernotto a Le Dauphine Vezo
g.10 – Belo sur mer / Morombe. Alle 6 partenza per una lunghissima giornata che in circa 11 ore ci porterà a Morombe. La tappa di oggi si sarebbe potuta spezzare in due con pernotto a Manja, ma il fatto che l’unico hotel in paese, il Kanto, non avesse recensioni proprio positive e che, arrivando a Manja a metà giornata, non ci sarebbe stato nulla da fare in quanto isolata nel nulla, ci ha convinti ad affrontare il tappone. Appena fuori Belo si incontrano le saline che, al contrario del nostro arrivo, sono allagate. Questo provoca uno spettacolo meraviglioso con il sole ancora bassissimo che si riflette, ma mette a dura prova il nostro autista che almeno un paio di volte, ferma la macchina, saggia il terreno e chiede informazioni alle pochissime persone presenti. Il paesaggio è fantastico. Verso le 10.45 siamo a Manja e proseguiamo fino al fiume Mangoky, il più lungo del Madagascar. Qui dobbiamo prendere un traghetto che viene tirato per mezzo di una fune. In pratica 6/7 ragazzi a mollo fino alla vita, tirano letteralmente la chiatta mentre altri due svuotano continuamente lo scafo che imbarca acqua. Al traghetto abbiamo perso tanto tempo perché non solo al nostro arrivo era dall’altra parte del fiume, ma arrivato sulla nostra sponda era carico di fusti di carburante necessari per alimentare il generatore di Manja. Un camion era lì, pronto ad aspettarli. Tutti i ragazzi hanno cominciato a spingere ad uno ad uno i fusti su per la rampa. Poi li hanno spostati da una parte per permetterci di salire sulla zattera. Un lavoro durissimo e pericoloso. Abbiamo ingannato il tempo preparando delle baguette con tonno e formaggini acquistati nei giorni precedenti a Morondava che abbiamo condiviso con alcuni bimbi. Siamo arrivati a Morombe poco prima delle 17. Pernotto Chez Laurette
g.11 – Morombe / Ambatomilo. Tratto di strada spettacolare, il paesaggio alterna baobab, foresta spinosa e tantissime altre specie vegetali. Incontriamo tanti villaggi, molti dei quali si finanziano con la produzione “clandestina” di rum. In uno di questi villaggi cerchiamo la maestra dato che la scuola (una capanna di paglia con delle stuoie per terra) é chiusa per le vacanze. Le consegniamo dei pacchi di quaderni e delle penne acquistati a Morombe e dei pastelli, puzzle e piccoli giochi portati dall’Italia. Arriviamo ad Andavadoaka all’ora di pranzo e ci fermiamo al Laguna Blu, posto incantevole gestito da italiani che hanno fondato, con l’aiuto di tanti, un ospedale che da 11 anni è un punto di riferimento per la popolazione locale. L’ospedale, i cui servizi sono totalmente gratuiti, dispone di sala operatoria, ambulatori specialistici e moderni strumenti di diagnostica. Per maggiori informazioni, andate al sito www.amicidiampasilavaonlus.com Lasciamo all’ospedale alcuni farmaci che avevamo portato dall’Italia e proseguiamo per la spiaggia di Ambatomilo dove pernotteremo al Mamirano, altro luogo incantevole gestito dalla vulcanica Rosanna. Pernotto al Mamirano Lodge
g.12 – Relax al Mamirano. Lodge
g.13 – Relax al Mamirano. Lodge
g.14 – Ambatomilo / Riserva di Reniala / Toliara. Purtroppo oggi è l’ultimo giorno sulla costa occidentale, dal pomeriggio lasceremo la pista. I tramonti e la pace di cui abbiamo goduto in questa parte di viaggio non li dimenticheremo. La pista corre parallela al mare, offrendo scorci incredibili. Arriviamo a Mangily verso le 12 e ci fermiamo per pranzo proprio di fronte alla riserva di Reniala, posto interessante che si visita in un’oretta abbondante accompagnati da competenti guide locali. Raggiungiamo Tulear e facciamo un giro per il mercato del paese e il lungomare. Il luogo non mi ha entusiasmato. Pernotto Hotel Serena
g.15 – Toliara / Parco di Zombitse / Miniere di Zaffiri / Isalo. Partenza alle 6 per un’altra lunga giornata. In poco meno di 3 ore raggiungiamo il parco Zombitse dove avvistiamo lemuri, un gufo, un camaleonte e diverse specie di uccelli. Proseguiamo per Ilakaka, paese famoso per gli zaffiri. Tantissime famiglie si trasferiscono qui, nella speranza di trovare la pietra che possa cambiar loro la vita. Lungo la strada si incontrano tanti gruppetti intenti nella ricerca. Ci fermiamo per vedere le persone impegnate nel lavoro. Vengono scavati pozzi verticali con lunghezze variabili da 1 a 7/8 metri, poi – raggiunta la profondità desiderata – vengono scavati corridoi orizzontali. La salita e la discesa avvengono per mezzo di carrucole manovrate a mano alle quali i minatori si agganciano con una corda. Regaliamo loro dell’acqua e qualche indumento.
A Ilakaka visitiamo anche le miniere “ufficiali”, un vero girone infernale, dove decine di persone lavorano con i piedi nell’acqua, scavando terra che verrà poi vagliata alla ricerca delle pietre. Attenzione perché le miniere sono accessibili solo dalle 7 alle 9.30 e dalle 13.30 alle 15
Ancora un’oretta scarsa di viaggio per raggiungere Ranohira dove incontriamo la guida che domani ci accompagnerà nella visita dell’Isalo. Concordiamo l’itinerario e prenotiamo il pranzo all’interno del parco preparato dalle guide locali. Onestamente avrei voluto fare il sentiero dei Canyons des makis et des rats, ma il nostro autista ha cominciato a fare una sacco di storie: che era lontano, che ci volevano due ore per arrivare, che era faticoso, ecc. In realtà mi ero informata, prima di partire, sia sulla durata del percorso, sia sulla sua difficoltà e penso fossero tutte scuse perché non aveva voglia di portarci là. Dato che mi ero scontrata con lui anche il giorno prima, ho lasciato perdere e non ho insistito, ma mi è rimasto il rammarico di non averlo visitato. Pernotto al Relais de la Reine
g.16 – Escursione al parco Isalo. Partiamo dall’hotel alle 6.30 in modo da evitare il gran caldo. Incontrata la guida a Ranohira, di fronte al centro visitatori, percorriamo in auto 3 Km. per raggiungere l’inizio del sentiero che porta al belvedere e alla piscina naturale (piuttosto facile, con qualche saliscendi). Poi percorriamo un falsopiano, completamente senza alberi, la cui parte finale è davvero impegnativa perché assolata e tutta in discesa con gradoni molto alti. Raggiunta la base della vallata, c’è il fiume con l’area campeggio dove viene allestito il pasto a base di spiedini di zebù, verdura e frutta. Restiamo in relax per circa 2 ore per poi affrontare la parte più bella del percorso che porta alle piscine nera e blu. Il sentiero è un po’ impegnativo perché può risultare scivoloso, con alcuni attraversamenti, ma è fattibile senza troppi problemi. L’abbiamo percorso in un’ora e trenta tra andata e ritorno. Rientrati all’area campeggio, un facile sentiero di circa un quarto d’ora, porta al parcheggio. Lungo questo tragitto abbiamo incontrato moltissimi lemuri, ad un metro da noi. Rientriamo in hotel, ma alle 5 partiamo di nuovo per raggiungere la finestra dell’Isalo, un buco nella roccia, dal quale si vede il sole tramontare. C’è moltissima gente, ma ci godiamo ugualmente il tramonto un po’ defilati rispetto agli altri. Pernotto al Relais de la Reine
g.17 – Isalo / Riserva di Anja / Ambalavao. Alle 7.30 siamo di nuovo in auto, la prima sosta è a Ihosy dove il sabato si tiene il mercato degli zebù. Non è famoso come quello di Ambalavo, ma dato che non saremmo là il giorno di mercato, ci “accontentiamo”. Proseguiamo quindi per Ambalavao dove arriviamo all’ora di pranzo. Ci fermiamo al Aux Bougainvillées, posto molto frequentato, ma carino. Abbiamo mangiato all’aperto insieme ad un gruppo di bikers, tutti con Harley Davidson. Nel cortile del ristorante visitiamo il laboratorio di carta Antaimoro, con annesso negozio. Andiamo poi al laboratorio di seta selvaggia Soalandy, interessante la lavorazione (non avevo mai visto un baco da seta), ma con prezzi assurdi. Verso le 15 arriviamo alla riserva di Anja, dove veniamo accompagnati in una bella passeggiata di circa 2 ore. Vediamo tantissimi lemuri catta che, abituati alla presenza dell’uomo, si avvicinano moltissimo e – soprattutto – un bellissimo esemplare di camaleonte di una specie che ancora ci mancava. Il sentiero sale fino ad un punto panoramico in mezzo a massi caduti che formano delle grotte naturali per i pipistrelli e per il riparo dei lemuri durante la notte. La riserva – gestita dalla comunità locale – è importante perché non solo preserva l’ambiente, il paesaggio e la fauna, ma dà lavoro e produce introiti che servono per aiutare e sostenere il villaggio. Arriviamo al Betsileo Country Lodge. giusto in tempo per goderci il tramonto.
g.18 – Ambalabao / Soatanana / Fianarantsoa. Altra levataccia….Alle 6 partiamo per Fianarantsoa e da lì, prendiamo la strada che in circa 2 ore, per percorrere solo 40 Km., ci porterà a Soatanana. Questo villaggio è la sede della comunità dei “Discepoli del Signore”, una congregazione protestante i cui adepti praticano una specie di comunismo religioso. I seguaci sono tutti vestiti di bianco e indossano un cappello di paglia. La domenica mattina, alle 9.45, si svolge la messa e tutti gli abitanti si muovono insieme, in processione, per raggiungere la grande chiesa. Arriviamo proprio mentre la comunità si accinge ad entrare, veniamo avvicinati da una signora che parla sia francese, sia inglese, ci dà il benvenuto (siamo i soli turisti), ci fa accomodare “in galleria” (la chiesa è su due piani), ci racconta della comunità e traduce le varie preghiere. Al piano terra siedono da una parte gli uomini e dall’altra le donne, al primo piano ci sono i bimbi e i ragazzi da una parte e le bimbe e le ragazze dall’altra. E’ la prima domenica del mese per cui ci sono i anche i battesimi e la comunione (che nella loro religione viene celebrata solo una volta al mese e non tutte le domeniche). Al termine della cerimonia tutta la comunità esce in modo molto ordinato dalla chiesa e, ancora in processione, raggiunge la casa del Presidente della congregazione. La comunità vive conformemente ai precetti di amore, carità, pentimento, umiltà, ecc. ed è per questo che ai suoi ospiti, prima del pranzo, effettua il lavaggio dei piedi. Ci viene chiesto di rimanere, ma la cerimonia che si è protratta molto oltre il previsto, non ci permette di restare. In realtà, avremmo anche potuto fermarci, (era l’una e per rientrare ci volevano due ore), ma come al solito il nostro autista spingeva per rientrare, paventando non si sa quali disastri e certo del fatto che, una volta rimasti a pranzo, avremmo poi faticato ad abbandonare i presenti. Arriviamo in hotel verso le 15.30, è ancora presto e vorremmo fare un giretto, ma essendo domenica è tutto chiuso e deserto, in più il cielo è molto cupo ed, in effetti, nel giro di poco comincia a piovere. Pernotto al Residence Matsiatra.
g.19 – Fianarantsoa / Ambositra. Di prima mattina facciamo una passeggiata nella città alta accompagnati da una guida che appartiene ad un’associazione che si occupa della salvaguardia della città alta. Le case vengono restaurate in stile tradizionale (i tetti in lamiera sostituiti, le facciate ripristinate in mattoni o intonacate solo con i colori della terra, l’altezza non superiore ad un piano, ecc.) e quelle già restaurate vengono trasformate in Maison d’Hôtes, così da integrare il reddito familiare e garantire la restituzione del microcredito utilizzato per il restauro. La città alta è molto bella e consiglio assolutamente la visita. A seguire ci siamo fermati presso il laboratorio di Pierrot Men, un fotografo malgascio specializzato soprattutto nel bianco e nero, che ha ottenuto riconoscimenti a livello mondiale. Le sue immagini sono davvero belle e cariche di umanità. Proseguiamo e, lungo la strada, ci imbattiamo in un mercato molto caratteristico che ha anche la zona destinata alla compravendita dei maiali. Ci fermiamo, facciamo un bel giro e contrattiamo l’acquisto di un cappello di paglia. Siamo gli unici stranieri e diventiamo l’attrazione della giornata.
Verso le 14 arriviamo ad Ambositra, lasciamo le nostre cose in hotel e facciamo una passeggiata per il paese che è animatissimo. Pernotto Hotel Artisan
g.20 – Ambositra / Antsirabe. La prima tappa è presso un laboratorio artigiano di marqueterie (intarsio) dove abilissimi artigiani producono oggetti di tutti i tipi. Poi, a circa 12 Km. da Antsirabe, prendiamo una mulattiera di circa 17 Km. per raggiungere le miniere di tormalina, l’autista mi odia, ma mi accontenta. Arriviamo ad Antsirabe verso le 14 e pranziamo al Pousse Pousse, un locale in cui le sedute sono ricavate da vecchi pousse pousse. Nel pomeriggio facciamo un giro per il centro storico, vediamo il mercato e gli edifici coloniali della posta, della stazione e dell’hotel delle terme. Pernotto al Souimanga Hotel.
g.21 – Antsirabe / Ambatolampy / Andasibe. Trasferimento massacrante nonostante sia tutto su strada asfaltata. Sosta ad Ambatolampy per vedere gli artigiani che costruiscono pentole in alluminio, tappa molto interessante. Da Tana fino ad Andasibe la strada ha molte salite con curve cieche ed è percorsa da decine di camion che vanno e vengono dal porto di Tamatave. E quindi molto facile avere davanti un camion in una zona in cui è impossibile superare, costringendo a tenere una velocità bassissima e a respirare tutti i gas del mezzo che precede. Arriviamo all’hotel alle 6 di sera, appena il tempo di appoggiare le valigie in camera e partire per la visita notturna. Di notte non è possibile entrare nel parco e quindi si passeggia lungo la buia strada principale dotati di torce. Ci sono quindi decine di lucine che avanzano ai bordi della strada, divertente e suggestivo. Bisogna però fare attenzione perché ogni tanto passa un’auto o un motorino. Vediamo finalmente il microcebo, un camaleonte di 3 cm., un geco e gli occhi gialli dei lemuri che sbucano dal fogliame. Pernotto all’Andasibe Lemurs Lodge
g.22 – Foresta di Andasibe e Vakona. Alle 7 incontriamo la guida per una passeggiata di circa 4 ore nella foresta. L’incontro più importante è con i famosi indri che vediamo a pochissimi metri da noi, mentre urlano chiamandosi l’uno l’altro. E’ un incontro emozionantissimo, non speravo davvero di poterli vedere da così vicino. Vediamo poi altre specie di lemuri, tra cui il lemure del bamboo e il sifaka diadema, un geco particolare completamente mimetizzato ad un tronco e molte piante e fiori. Pranziamo al Vakona (da dimenticare) e poi visitiamo la riserva privata di Vakona. Si tratta di un’isoletta alla quale si accede con una piroga (un minuto di traversata dalla “terraferma” all’isola), sulla quale sono stati reinseriti lemuri che, abituati dalla presenza dei turisti ed attirati dalle banane che vengono date loro dalla guida, possono essere osservati da molto vicino, anzi vi salteranno letteralmente addosso. Quindi sconsiglio la visita a chi non sopporta di avere gli animali sulla testa o a contatto del viso in quanto si piazzano sulla spalla, ma può essere divertente per chi ha bimbi o ama questo genere di cose. Io l’ho trovato molto turistica e cara (25000 Ar a persona). Per darvi un’idea, ne ho spesi 50000 (la stessa cifra) per dormire a Fianarantsoa. Pernotto all’Andasibe Lemurs Lodge
g.23 – Andasibe / Tana. Altre 4 ore di viaggio e a mezzogiorno siamo a Tana. Abbiamo tutto il pomeriggio per visitare la città in quanto il nostro volo è previsto all’una di notte. Abbiamo preso una camera in day use allo Chalet des Roses che si trova in un’ottima posizione, centrale e comodo. Ceniamo al ristorante dell’hotel e alle 21 partiamo per raggiungere l’aeroporto
Considerazioni:
La prima cosa che mi sento di dire è: “aspettatevi un Viaggio faticoso”. Le strade, con buche di dimensioni inimmaginabili, sono in pessime condizioni e popolate da auto, pulmini, carretti, biciclette, mandrie di zebù, eccetera.
Quindi per percorrere anche pochi km.ci vogliono ore, la media che abbiamo tenuto sulla RN7 è di circa 45 Km.orari. Quindi considerate trasferimenti giornalieri accettabili e non esagerate coi Km.
Arrivati in hotel, a volte non troverete acqua calda o la troverete solo in certi orari ed è praticamente impossibile utilizzare il phon, perché i pannelli solari di cui sono dotati gli hotel non hanno una potenza sufficiente al funzionamento (o anche l’avessero, la consumereste tutta in un attimo). Detto questo, il Madagascar è un bellissimo paese, con paesaggi mozzafiato, una flora e fauna unici al mondo e persone sempre sorridenti e aperte.
Se avete un minimo di spirito d’iniziativa non affidatevi ai viaggi offerti dai cataloghi italiani che propongono prezzi assurdi. Allo stesso modo, sconsiglierei di appoggiarvi a tour operator locali (italiani e non), anche in questo caso, seppur in misura molto minore, i prezzi sono gonfiati.
Ho prenotato gli hotel in modo autonomo, cosa assolutamente fattibile (sono tutti dotati di email) e solo uno ha voluto il pagamento anticipato via Paypal. Un altro mi ha chiesto un acconto e tutti gli altri li ho pagati al momento del soggiorno.
Sconsiglio di noleggiare l’auto da guidare in autonomia e di usare i mezzi locali che possono essere utilizzati solo se non avete problemi di tempo perché lenti e poco affidabili.
Purtroppo, gli autisti più capaci, i cui nomi ricorrono spesso nel web, erano impegnati nel periodo del mio viaggio e non volevo ritrovarmi con un autista poco serio che si dileguasse dopo aver incassato l’acconto (cosa che purtroppo succede) o un’auto poco affidabile. Per questo mi sono affidata ad un operatore locale che potesse garantirmi auto e autista affidabili, ma in parte me ne sono pentita. O meglio, mi è dispiaciuto non avere potuto trattare direttamente con l’autista perché tutto l’importo sarebbe andato a lui (visto che il TO non ha fatto praticamente nulla).
Per questo, se siete certi che l’autista contattato sia serio, concordate direttamente tutto con lui.
I servizi concordati con il TO consistevano nel noleggio auto con autista (compreso benzina, suo vitto e alloggio, pedaggi, traghetti) più gli ingressi ai parchi con relativa guida obbligatoria per non dover avere denaro locale sempre a disposizione.
In realtà il TO non ha fatto altro che contattare la cooperativa di noleggio con la quale lavora abitualmente e noleggiare l’auto, di cui conosco il costo giornaliero perché me lo ha detto l’autista. Ingenuamente avevo pensato che il TO si sarebbe occupato di prenotare gli alloggi per l’autista che, invece, si organizzava autonomamente e probabilmente, per portarsi a casa il più possibile di quanto concordato, ha dormito spesso sul sedile posteriore dell’auto con il sacco a pelo.
Avevo anche pensato che il TO si sarebbe occupato di prenotare le guide nei parchi e invece anche questo è stato fatto dall’autista che chiamava un paio di giorni prima di arrivare. In pratica, è stato tutto demandato all’autista. Tra l’altro, così facendo, mi é capitato di dovermi accontentare di guide parlanti inglese o francese dato che le poche guide in italiano erano già state prenotate per tempo.
Il TO non si è preoccupato di chiamare una volta per sapere se andava tutto bene, non mi ha contattato a fine viaggio per sapere com’era andata, insomma si é portato a casa una bella sommetta senza fare quasi nulla.
Durante le varie mail è stato enfatizzato che le auto noleggiate erano solo Nissan o Toyota (sul sito c’è una foto di una Nissan in ottime condizioni) a maggior ragione per chi, come noi, avrebbe visitato la costa occidentale dove esistono solo piste e percorsi impegnativi. La promessa è stata mantenuta, avevamo una Toyota attrezzata per la pista, con chassis molto rialzato e tubone esterno per l’aspirazione, un vero trattore che ci ha portato ovunque. Le condizioni generali, però, non erano delle migliori: la cosa peggiore era che il gas di scarico entrava dentro, soprattutto in salita, costringendoci a tenere sempre un foulard sul viso. Poi lo sportello posteriore destro non si apriva, il clacson a volte andava a volte no, faceva fatica ad andare in moto, faceva un rumore infernale,
Aveva gli iniettori sporchissimi per cui in salita non andava neanche se la spingevi.
Devo però dire che non ci ha mai lasciato a piedi e ha percorso tutti i Km.dell’itinerario. Abbiamo scelto di non prendere una guida, da affiancare all’autista, e sono contenta di questa scelta. L’autista, durante i lunghi trasferimenti, ci ha spiegato tante cose e, dentro ai parchi, è comunque obbligatorio prendere la guida locale.
Gli hotel che abbiamo scelto erano tutti di standard molto buono. Nel posto più economico abbiamo speso 12,50 € per una camera molto confortevole con bagno, in quello più caro al parco dell’Isalo 76 € (dove però é possibile spenderne anche la metà in strutture ugualmente confortevoli).
A pranzo, nei ristoranti frequentati da turisti (non negli hotely locali) si spendono dagli 8 ai 10 Euro in due. La cena, consumata quasi sempre negli hotel, si aggira sui 15/17 € in due, ma se si esce fuori i costi sono quelli del pranzo.
Air France consentiva 30 Kg.di franchigia bagaglio quindi abbiamo portato un borsone morbido (da ripiegare al ritorno) pieno di abiti, materiale scolastico, piccoli giochi tipo puzzle o memory, farmaci. Tutto è utile e accettato molto volentieri.
Se avete bisogno di info, chiedete pure.