di Donatella Boscaglia e Gianni Fornai –
Ho rivisitato Londra per la quinta volta. L’ultima volta c’ero stato di passaggio per un paio di giorni nel 2000. La città, oggi, mi ricorda la frase di Shakespeare: “All the world’s a stage”. Tutto il mondo è un palcoscenico. Shakespeare pensava alla città della sua epoca, ma oggi restano le stesse caratteristiche arricchite dalle novità del mondo moderno. Per prima cosa il teatrino costruito dalla monarchia per garantirsi la sopravvivenza e il mantenimento a spese dei contribuenti. Per seconda la facciata che rende Londra immediatamente riconoscibile, i Palazzi vittoriani, i Bus rossi a due piani, le cabine telefoniche, i taxi. Terza, e non meno importante: l’imposizione dell’inglese come lingua universale e di comunicazione obbligatoria con persone di nazionalità diverse. Sul palcoscenico di questo teatro abbiamo viaggiato per nove giorni.
NOTA. La citazione è tratta da “As you Like It” Atto II Scena VII
5 agosto. Aeroporto di Pisa: caos calmo, viaggiatori isterici.
Partiamo con il treno da Follonica alle 9.58 per Pisa Aeroporto. E’ un Eurostar. I treni regionali sono previsti o troppo presto o troppo tardi. Il treno è in ritardo ed è sudicio. Sciopero degli addetti alle pulizie. All’aeroporto di Pisa una marea di gente urlante fa la fila davanti alla biglietteria occupando quasi tutto l’ingresso del lato A dell’Aeroporto. Scopriremo più tardi che la Ryanair ha soppresso cinque voli del mattino per inagibilità della pista. Il caos calmo, senza annunci, con la sola lista dei voli cancellati che appare regolarmente sul monitor è tipicamente italiano. Il fatto che la spiegazione mi venga fornita da un cameriere della succursale di Salza all’Aeroporto mentre sorseggio il caffè è tipicamente italiano. Il ritardo è tipicamente Ryanair. Le restrizioni per i bagagli sono tipicamente Ryanair. Il fatto che nessuno le osservi è tipicamente nostro. Al ritorno, però, gli Inglesi non saranno così indulgenti. Partiamo, alla fine, con centocinquanta minuti di ritardo. A Londra prendiamo il Coach Terravision A 51 per Liverpool Street spendendo in due 18 pounds, anziché le 36 con il treno, a Liverpool Street utilizziamo il Tube che costa 8 pounds in due (4 volte la spesa di un’altra capitale europea) ed arriviamo al Premier Inn di Euston dove abbiamo prenotato per 9 notti (894 pounds).
6 agosto. Trafalgar Square, Houses of Parliament, National Gallery.
Sveglia alle 6, in Italia sono le 7: Abbiamo dormito bene nonostante che le finestre dell’hotel, con doppi vetri, diano su Euston Road e la camera sia al primo piano. Camera a dimensioni umane con bagno ben funzionante. Usciamo alle 7, passiamo davanti al British Museum, non lontano dall’hotel. Siamo intenzionati a fare un lungo percorso utilizzando la carta della Lonely Planet Incontri. Il librettino costa in Italia 13,50 euro, a Parigi 6,50 euro, a Londra 7 pounds, tanto per essere informati. Attraversiamo il quartiere di Sohho ed arriviamo a Trafalgar Square. Pochissimi turisti, data l’ora e possibilità di fotografare le Houses of Parliament, la Westminster Abbey e il Big Ben. Entriamo nella Margaret Church dove giacciono le spoglie mortali di Walter Raleigh, evidentemente non degno di Westminster. Verso le 10 ci riposiamo al St. James Park, guardiamo le anatre e giochiamo con uno scoiattolo. Ci aspetta la visita della National Gallery, impresa non indifferente data la ricchezza di opere del museo. Per non perdere niente di importante acquistiamo una guida essenziale del museo e guardiamo tutte le cartoline prima di cominciare. Dal museo usciremo cinque ore più tardi, con un intervallo di trenta minuti per mangiare. Le opere dove si affollano i turisti sono la “La Vergine delle rocce” di Leonardo da Vinci, il “ritratto dei coniugi Arnolfini”di Jan Van Eyck, “Gli ambasciatori” di Hans Holbein, artista, lo confessiamo, a noi sconosciuto. Per farla breve abbiamo individuato autori, stanze ed opere da vedere, controllando velocemente il resto per evitare di saltare qualcuno. Quando usciamo non abbiamo la forza di visitare anche la National Portrait Gallery. Ci fermiamo solamente a comprare due cartoline che riproducono i ritratti di Shakespeare presenti nel museo. Passiamo da Foyle’s in Charing Cross per acquistare alcuni libri e torniamo in Hotel acquistando prima delle bevande per non essere rapinati da proprietari di ristoranti. La sera prima avevamo pagato 5 pounds una bottiglia d’acqua nel ristorante vicino all’hotel dove ceneremo quasi ogni sera.
7 agosto. Guard Mounting, National Portrait Gallery, British Museum I.
Se i musei aprono alle 10, la Horse Guards Parade si esibisce alle 11 nei giorni dispari, nell’omonima piazza a beneficio dei turisti che amano il Kitsh dei soldati che urlano in inglese: “Andiamo, è l’ora”. Ma fino alle 11 dobbiamo ingannare il tempo e non c’è niente di meglio che percorrere Oxford Street e Regiment Street guardando le vetrine dei negozi. Passiamo da Piccadilly Circus per vedere l’Angel of Christian Charity, Lord Shafterbury che i giovani frequentanti la piazzetta ritengono sia Eros, dio dell’amore.
8 agosto. Saint Paul’s Cathedral, Globe Theatre, Southwark Cathedral, Tower Bridge, Museum of London.
La giornata si preannuncia bella ed usciamo dall’hotel alle 7 del mattino. E’ il terzo giorno che percorriamo la città a piedi. La nostra meta è la St Paul’s Cathedral dove entriamo tra i primi pagando 10 pounds a testa. L’accesso alla cupola è possibile alle 9.30 ed abbiamo un’ora per visitare le navate e la cripta, dove si trovano le tombe di Nelson e Wellington. All’ora stabilita affrontiamo i 530 gradini e, finalmente, possiamo ammirare dall’alto il panorama di Londra con i ponti sul Tamigi e le diverse chiese circostanti. Usciti dalla Cattedrale percorriamo il Millenium Bridge per raggiungere il Globe Theatre.
NOTA. Il Globe Theatre è ricordato da Shakespeare nel prologo dell’Enrico V: “…may we cram/ within this wooden O the very casques…” All’epoca esistevano ben ventidue teatri nella città di Londra.
9 agosto. Columbia Road flower market, Spitalfields Market, British Museum II.
Dopo aver tanto camminato decidiamo di prendere il Bus per Liverpool Street Station e di lì andare a piedi fino a Columbia Road. Solo la domenica mattina in Columbia Road c’è il mercato dei fiori, un tripudio di colori e di Inglesi che tornano a casa con gigantesche sporte piene di vasi di fiori. Riprendiamo tutto con la telecamera e, successivamente, ci spostiamo a piedi allo Spitalfields Market, un mercato al coperto con caffè, ristoranti e le solite bancarelle, niente di eccezionale. Cerchiamo il Bus 214 per tornare a King’s Cross e all’hotel per cambiarci. Fa decisamente caldo, mentre la mattina ci si deve coprire. Dall’hotel al British Museum la distanza è breve.
10 agosto. Natural History Museum, Victoria and Albert Museum, Marylebone.
Mattina più tranquilla perché a Kensington ci arriveremo in Bus, il 14. Il problema è quello di trovare 3,80 pounds per uno perché le macchinette che rilasciano l’abbonamento per un giorno accettano solo monete e non fanno il resto. Una volta trovati i soldi possiamo salire al secondo piano del Bus e goderci il panorama delle strade di Londra. Arrivati a Kensington vediamo in
11 agosto. Greenwich. Royal Observatory e National Maritime Museum.
Ci
12 agosto. The Parks. British Library
Cielo coperto che minaccia pioggia. Niente viaggio a Stratford. Passeggiata fino alla Westminster Abbey dove c’è una lunga fila sia a sinistra, sia a destra dell’ingresso. Prendiamo la fila sbagliata perché non leggiamo il cartello all’ingresso. Quando ce ne accorgiamo ci allontaniamo innervositi, prché o si entra tra i primi o non si vede niente. Andiamo nello Strand dove si trova il BBC Shop e dopo aver chiesto ad almeno dieci persone dove si trova la Bush House scopriamo che la BBC vende solo su Internet, mentre su Internet le notizie sono diverse giornata nera come il cielo. Decidiamo di sfidare la sorte e di percorrere i Parchi.
NOTA. Due attori della compagnia “The King’s Men”, John Heminge e Henry Condell, fornirono la prima raccolta delle opera di Shakespeare ai posteri. Erano entrambi ansiosi di mantenere viva la memoria del Bardo e di impedire ad altre persone senza scrupoli di pubblicare opere con il suo nome. Il volume in folio fu preparato e stampato da William Jaggard e da suo figlio Isaac e venduto ad una sterlina. Copia del testo è reperibile e scaricabile da Google. Per quanto concerne la pagina del “Thomas More” è attribuita da molti a Shakespeare per ragioni stilistiche, di contenuto, di spelling, di analisi grafica, ma non c’è sicurezza al 100 per cento. Vederla, comunque, è emozionante, almeno per chi scrive.
13 agosto. Westminster Abbey, Wallace Collection, Regent’s Park.
E’ piovuto durante la notte e rimaniamo a Londra rinunciando a Stratford. Rifacciamo l’abbonamento ai Bus e ci dirigiamo velocemente all’Hyde Park Corner per terminare la passeggiata lungo il Serpentine iniziata il giorno prima. Non rimaniamo delusi perché possiamo vedere diversi coraggiosi che nuotano in uno spazio delimitato del Serpentine alle 8.30 del mattino.
14 agosto. Partenza con volo della Ryanair in ritardo di 60 minuti.
Possiamo consigliare tre cose:
– usare il Bus che costa la metà del treno per arrivare all’aeroporto.
– Fare subito il check in
– Non fare gli Italiani con i bagagli e seguire le regole.
Non riparliamo della Ryanair.
Il Viaggio Fai da Te – Hotel consigliati a Londra |
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