di Eno Santecchia –
Il Messico è un Paese multicolore dove la gioia di vivere s’intreccia con il passato. Su questa nazione ho letto molti saggi e romanzi storici e ho scritto anche diversi “quaderni di viaggio”, frutto delle esperienze di altri viaggiatori e delle mie conoscenze. È uno dei luoghi che più desidero visitare, sempre tra i primi posti della lista ai miei pensieri archeologici e storico-culturali.
Ci accompagnerà nella penisola dello Yucatán, degli Stati Uniti del Messico, come guida non troppo virtuale, Silvia Gómez, cittadina di Mérida. Con piacere ho adattato all’italiano i suoi riscontri.
Tenetevi forte, le sue risposte non faranno altro che aumentare il desiderio di visitare quella nazione dalla storia ben più ricca dei vicini Stati Uniti d’America, tanto declamati dalla stampa anglo-centrica. Anche l’accoglienza latina sarà più calorosa e non riservata solo a chi parla bene l’inglese, come lamentano alcuni viaggiatori che non riescono ad assimilare bene quella lingua.
Descriva al viaggiatore europeo e, in particolare a quello italiano, quali meraviglie naturali dovrebbe visitare nello Yucatán.
“Mérida, capitale dello stato dello Yucatán, è nata a seguito della fusione di tre culture: la cultura locale, quella spagnola e quella libanese, che ha influenzato sia la sua architettura, la sua gastronomia e i costumi dei suoi abitanti. In questa magica città, la tradizione e la modernità vanno di pari passo, imponenti siti archeologici, edifici moderni e coloniali convivono in armonia”.
Spieghi meglio la fusione delle tre culture.
“Dopo la conquista spagnola molti libanesi arrivarono nello Yucatán. Nella prima metà del XIX secolo la migrazione libanese nello Yucatán fu causata dalla grave crisi economica derivante dall’oppressione dell’Impero Ottomano, che dominava il Libano. Successivamente la ragione più importante fu la prima guerra mondiale.
I libanesi (antichi discendenti dei fenici) si dedicarono al commercio. Oggi hanno grandi negozi, supermercati, alberghi, catene commerciali e così via. Ma quando arrivarono hanno iniziato a lavorare e vendere tessuti, e altre cose, casa per casa, da villaggio a villaggio. Si accontentavano di incassare piccole somme, così i negozi s’ingrandirono, giunsero altre famiglie e poi altre ancora. I libanesi non si sposarono con le donne maya che erano al loro servizio, per ragioni culturali e di religione, ma ebbero figli con loro, così come gli spagnoli con le donne maya. Così da quell’incrocio di razze nacque una nuova cultura”.
Proseguiamo a raccontare
“Lo Stato di Yucatán si trova a sud-est della Repubblica Messicana. È considerato uno dei luoghi migliori per godersi una vacanza, perché offre sia turismo nazionale e straniero; inoltre ha un gran numero di attrazioni di ogni genere. Tutto l’anno si possono praticare sport acquatici, conoscere la cultura e la storia, godere di un viaggio in ecoturismo, sperimentare avventure estreme o riposare in una hacienda o in un hotel di lusso.
Ci sono molte ragioni per visitare, conoscere e innamorarsi dello Yucatán di oggi. Alcuni di questi motivi possono essere, oltre all’interesse della sua storia, conoscere le nostre città magiche, come ad esempio Izamal e Valladolid, dove si può apprezzare la cultura, la storia e la gastronomia, così come i siti archeologici e i cenotes.
La penisola dello Yucatán possiede bellissime spiagge di sabbia bianca. Il suo scalo marittimo principale è il porto di Progreso, che ha un molo di quattro chilometri di lunghezza, dove arrivano grandi navi mercantili e da crociera da tutto il mondo. Circondata dalla penisola dello Yucatán, ad est si trova la Riviera Maya, bella per la sua sabbia fine e acque cristalline, di vari colori che vanno dal verde smeraldo al blu turchese; per questo i luoghi sono preferiti dal turismo americano, italiano ed europeo”.
Ci racconti del clima, comprese piogge torrenziali e uragani.
“I turisti amano godersi il caldo estivo, tuttavia quasi tutto l’anno il clima è caldo. Nella stagione autunno-inverno, il tempo è un po’ più fresco: durante il giorno la temperatura sale tra i 20 ei 26 gradi, di notte si abbassa tra 16 e i 22 gradi circa. Nella stagione primavera-estate fa molto caldo, la temperatura è compresa tra 38-45 gradi durante il giorno e le notti sono un po’ più fresche. Pertanto può essere considerato il clima ideale per ogni viaggiatore.
Le stagioni piovose iniziano nel mese di maggio, ma le piogge non sono molto frequenti. Settembre e ottobre sono mesi di uragani nella penisola yucateca, ma a causa della sua posizione geografica, gli uragani non rappresentano alcun pericolo per il turismo. Di solito deviano in altri luoghi. L’ultimo uragano che colpì la penisola fu nell’anno 1988.
Non sono stati registrati terremoti perché il suolo è di pietra chiamato “laja” molto dura e resistente, per questo motivo è una regione asismica”.
Spieghi un pochino meglio.
“La maggior parte del suolo dello Yucatán è formato da grandi placche tettoniche chiamate “laja” che è una specie di roccia calcarea (contenente calce). Laja stone, in generale, è una roccia piatta, liscia, spessa, molto dura e molto difficile da rompere, ecco perché lo Yucatán è un’area in cui non ci sono terremoti”.
Ritorniamo agli aspetti culturali e ludici.
“Per i turisti che amano la storia e l’archeologia, lo Yucatán ha una grande varietà di siti archeologici tra i quali Chichen Itza, considerato una delle sette meraviglie del mondo (moderno), Balamkanché, Uxmal, Dzibilchantún, Oxkintoc, Ek Balam, Tulum a Quintana Roo e Calakmul a Campeche tra gli altri siti, questi sono i più frequentati dal turismo estero.
C’è anche il turismo per chi ama praticare lo sport. Lo Yucatán ha innumerevoli cenotes che sono lagune di acqua fresca e cristallina dove è possibile praticare sport acquatici come immersioni, nuoto libero e canottaggio con i kayak”.
Ci dica di più sui cenotes.
“Il “cenote” è un termine che viene usato solo in Messico e che deriva dalla parola maya. Sono grandi vasche di acqua dolce create dall’erosione di un tipo di calcare soffice e poroso, ma per il mondo Maya erano fonti di vita che fornivano il liquido vitale, oltre ad essere un ingresso alle meraviglie dell’altro mondo. Molti cenotes erano anche il centro della comunione Maya con gli dei.
I cenotes possono essere all’aperto o rimanere sottoterra, in caverne. Furono formati durante l’era del Pleistocene a causa delle glaciazioni e dell’abbassamento del livello del mare. Molti cenotes si trovano all’interno di un vasto sistema di fiumi sotterranei che possono finire nel mare. I fiumi sotterranei più lunghi del mondo si trovano, appunto, nella Riviera Maya; essi sono la sua grande attrazione.
I Maya diedero un carattere sacro a questi pozzi a cui davano due usi fondamentali: erano i serbatoi naturali di acqua dolce per il loro uso quotidiano, ma alcuni cenotes erano ideali anche per essere utilizzati nel sacrificio delle persone in onore degli dei Maya.
Per essere un po’ più chiara, il nome cenote deriva dalla lingua maya “dz’onotque” che significa “buco sacro”. E non importa quanto siano stati cruenti i sacrifici umani, non sono stati creati per un capriccio. I Maya credevano che i cenotes fossero le porte di un altro mondo di felicità ed eternità, motivo per cui consideravano un onore essere sacrificati”.
Il turismo ecosostenibile?
“Si può praticare ecoturismo in Yucatán perché ci sono diversi parchi e riserve naturali, con un’area boschiva, come il parco ecologico Cuxtal dove si può vedere una varietà di uccelli, alcuni tipi di scimmie, scoiattoli, cervi, e, di tanto in tanto, il giaguaro. Nella riserva ecologica di mangrovie situate in Celestun e El Corchito abbondano procioni, fenicotteri, uccelli selvatici, alcuni coccodrilli e diverse varietà di pesci”.
La cucina yucateca
“Per quanto riguarda la cucina, la regione Yucatán ha un’ampia varietà di piatti accompagnati da tortillas, sono una delicatezza per deliziare il palato dei commensali. Tra i piatti principali sono: la zuppa di lime, fagioli con carne di maiale, tacchino marinato, formaggio ripieno, carne di maiale cotta in un forno sotterraneo, carne di cervi a piacere, tamales, salbutes, ecc.: tutti veramente deliziosi”.
Cosa contiene la zuppa di lime?
“Si tratta di un zuppa antica, risale ai Maya. Il sapore di questa zuppa yucateca è leggero, rinfrescante e con il tocco agrumato del lime. È una zuppa di pollo condita con lime e un tocco speziato di chile habanero; di solito viene servita a cena.
La zuppa è fatta con brodo di pollo, pomodori, un tipo di peperoncino piccante chiamato pimento, dal gusto dolce e non piccante, coriandolo, aglio arrosto, cipolla e tortilla, che vengono tagliate in strisce, e altri ingredienti che le conferiscono un sapore sensazionale.
È sicuramente una soupe che stimola l’appetito solo sentendone l’aroma. Il lime è un frutto che assomiglia un po’ al limone giallo; il suo nome scientifico è Citrus aurantifolia (limetta messicana), il suo sapore è l’ingrediente magico di questa zuppa. Il lime proviene dalla famiglia di agrumi e non è un limone, né un limone giallo, non un pompelmo, non un arancio, il lime è lime, e la zuppa di lime può essere preparata solo con il lime. È difficile descrivere il sapore della zuppa, ma dà la sensazione di assaggiare un lime meno amaro, anche se in realtà il suo sapore è unico e ineguagliabile.”.
Ci dica ancora sul lime per questa zuppa
“Il lime è un agrume simile al limone ma con un particolare sapore aspro, la zuppa di lime è uno dei piatti più tradizionali della penisola dello Yucatán. Questa ricetta richiede “lime acido” facilmente ottenibile nello Yucatán, ma molto difficile da procurarsi in altre parti del mondo”.
Come viene cotta la carne di maiale?
“Con un forno sotterraneo, è un grande buco fatto nella terra, le pietre sono disposte intorno alle pareti con la legna da ardere, la carne marinata di maiale viene posta in grandi stampi quadrati. Sistemato il forno, viene acceso il fuoco, poi si copre con un coperchio molto più grande fatto di foglie di banana e terra.”.
Altre ragioni di visita e itinerari.
“Un altro motivo importante per visitare lo Stato di Yucatán, è il percorso di visita che comprende conventi e haciendas. Questo percorso rappresenta un notevole arricchimento per coloro che desiderano conoscere e imparare la storia e il background dello stato dello Yucatán. Nel corso di questo tour si può fare una passeggiata attraverso i mercati e le piazze, coesistere con il moderno Maya e visitare siti Maya come la Mayapane, il percorso Puuc, incontrare alcune grotte e fare un tuffo rinfrescante nelle acque del cenote di Cuzama. O fare un giro in “truk”, che ha due o tre carelli uniti tra di loro, trainato da un cavallo: questa è una delle principali attrazioni delle haciendas che producono ancora l’henequen, conosciuto anche in Yucatán come “oro verde” o sisal[1], e conoscerne il periodo di boom dell’henequen, e il suo declino, quando hanno iniziato a sostituirlo con le fibre sintetiche.
Cosa è il truck?
“Il truck sono dei piccoli carrelli trainati da cavalli attraverso strade o spazi ristretti, in cui i veicoli non possono passare; i “carrelli” erano utilizzati per il trasporto di macine di henequen nelle aziende agricole. Attualmente è impiegato per il trasporto di persone in visita ai cenotes e alcune haciendas, rendendo questo viaggio un’avventura”.
Quali animali si possono ammirare da vicino?
“Proprio qui nello Yucatán c’è una grande varietà di animali; molti di loro sono in riserve naturali, come fenicotteri, tartarughe marine, lucertole, cervi, fagiani, pavoni ecc.; la maggior parte di loro non è pericolosa. Ci sono anche alcuni posti, vicino a fiumi o lagune molto distanti dalla popolazione: lì si possono trovare alcuni giaguari o rettili pericolosi”.
Silvia conclude e ci saluta così.
“Lo Yucatán è uno stato che ha tante meraviglie da visitare, è un posto molto sicuro, bello ed economico per il turismo americano e europeo; la sua musica, le sue strade, la sua cultura, la sua storia, la sua cucina, il suo clima, i suoi paesaggi, le sue spiagge, il suo colore, il suo aroma, la gente carina, calda e ospitale: ecco le caratteristiche principali che rendono lo Yucatán un luogo unico e meraviglioso che vale la pena visitare. Chi visita lo Yucatán, s’innamora”.
Dalle foglie dell’agave sisalana, una pianta originaria delle Indie Occidentali, coltivata anche in Messico e in diversi paesi tropicali del continente asiatico, si ricava una resistente fibra tessile, detta sisal, ampiamente utilizzata per realizzare cordami. La linfa di alcune specie, tra cui Agave atrovirens e Agave tequilana, viene sottoposta a fermentazione e distillazione, per ottenere una bevanda fortemente alcolica chiamata mezcal, dal quale si ottiene, ancora per distillazione, la tequila. (nota di Eno Santecchia).
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