di Monica Palazzi –
Venezia è ricca di bellezze che sicuramente si possono ammirare alla perfezione arrivando in questa città dal mare e una di esse è sicuramente la Basilica di Santa Maria Gloriosa dei Frari con il suo grandioso campanile che è secondo solo a quello di San Marco.
La chiesa che è una basilica francescana è stata iniziata nel 1330 ed ha una stupenda facciata gotica con imponenti volumi caratterizzati anche dai mattoni rossi.
E una volta entrati sicuramente la prima cosa che non si può non ammirare è l’altare maggiore e si arriva la attraverso gli spazi ottimamente ben definiti sia dalla navata centrale sia dal coro.
A questo punto certamente si nota la Madonna splendente mentre viene assunta in cielo. E’ rappresentata magnificamente morta però con la bellezza che solo la gioventù sa donare e sospesa tra terra e cielo.
Nel 1516 venne commissionato a Tiziano Vecellio (nasce indicativamente nel 1490 e muore certamente nel 1576) l’imponente pala per l’altare maggiore. Si tratta di un giovane già molto apprezzato tuttavia questa è la più grande commissione che avesse fino ad allora ricevuto. Per ultimare il lavoro gli ci vollero ben due anni e poi la pala venne messa in un’edicola lapidea che era stata fatta apposta per ospitare tale opera monumentale. La novità che portò Tiziano con quest’opera sia a livello pittorico sia iconografico gli costarono molte critiche anche dagli stessi committenti che presero pure in considerazione l’idea di rifiutare il dipinto.
Si tratta di un dipinto a olio su un solo grande pannello verticale che arrivava quasi a sette metri di altezza con al centro la rappresentazione dell’Assunzione di Maria. La Vergine è vestita con una veste rossa e manto azzurro come da tradizione e tutto intorno c’è tantissima luce. Più in alto si trova il Padre a braccia aperta che la sta aspettando tra nuvole e angeli. Le nuvole leggere però allo stesso tempo concrete che si aprono al passaggio della Madonna e che fanno anche da base da appoggio per la donna servono a creare la separazione tra il finito e l’infinito. In questa rappresentazione vi sono anche gli Apostoli che guardano con incredulità questo passaggio, Difatti Tiziano rappresenta davvero alla perfezione il sentimento di questi uomini che umanamente vorrebbero trattenere Maria in quanto la vedono come loro madre però dall’altra sono sinceramente felici di quello che sta accadendo alla donna.
La pala è stata restaurata diverse volte nel corso dei secoli e quelli documentati sono stati fatti nel 1817 e nel 1974 seppur sembra che ve ne sia stato uno anche nel corso del XVII secolo senza dimenticare l’ultimo che è stato fatto proprio recentemente ed è stato inaugurato esattamente il 4 ottobre. Quest’ultimo ha impegnato i restauratori per quasi 10 mila ore di lavoro su una superficie di quasi 30 metri quadrati (si parla di uno dei dipinti su tavola più grandi a livello mondiale).
Ma ne è valsa davvero la pena in quanto questo dipinto tuttora richiama tantissimi visitatori che vogliano andare alla Basilica dei Frari proprio appositamente per vederlo in quanto è considerato uno dei più grandi ed importanti capolavori dell’arte italiana.
Per quanto riguarda la ristrutturazione del 1974 va precisato che venero fatti diverse sostituzioni di elementi di supporto e , per fortuna, tutto ciò non ha compromesso l’originaria funzionalità o i movimenti naturali che caratterizzavano il tavolato.
Difatti l’ottima qualità del legno che era stato utilizzato, la sua stagionatura senza contare anche l’alta umidità del luogo e i pochi rimaneggiamenti che ha subito hanno fatto si che la pala arrivasse a noi ancora in buone condizioni.
Per quanto riguarda, invece, il lavoro di sistemazione del 2022 che è stato intrapreso in concomitanza con i 500 anni di storia del dipinto che è stato finanziato da “Save Venice” che è un’associazione americana che si è posta come obiettivo quello di salvaguardare il patrimonio artistico della città di Venezia.
Si precisa che sono stati fatti dei lavori ad hoc sulla cornice lapidea in cui si sono recuperate anche le durature antiche ed anche le superfici che erano decorate con azzurrite grazie alla pulitura tramite il laser.
Tuttavia, in generale, la pulitura che è sicuramente l’operazione più delicata in quanto è irreversibile quindi bisogna stare molto attenti perché in caso di errore non si può tornare indietro e, per il resto, è stata fatta con solventi seppur blandi però non sfregando, ma rullando e con dei piccoli batuffoli di ovatta.
Molto importante anche, per evitare danneggiamenti durante il trasporto, il fatto che i lavori siano stati fatti tutti quanti sul posto ed è equivalso, mediamente, a 320 ore al metro quadrato.
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