La Cornovaglia

di Monica Palazzi –  
La Cornovaglia è la contea più a sud dell’Inghilterra ed è situata tra l’Oceano Atlantico e dei magnifici villaggi immersi nel verde.
La Cornovaglia è patrimonio dell’Unesco dal 2006.
È famosa e, forse, ricordata grazie ai Cavallieri della Tavola Rotonda di Re Artù.

Come arrivare in Cornovaglia

Dall’Italia l’ideale è arrivarci in aereo e l’aeroporto più vicino si trova a Bristol.

Una volta lì, poi, noleggiare una vettura in modo da girare per la zona in totale autonomia.

In alternativa, si può arrivare a Londra, agli aeroporti di Heathrow o di Gatwick e raggiungere da lì la Cornovaglia con un volo interno che atterri a Newquay, quindi, andare alla meta prestabilita con bus o in treno.

Per quanto mi riguarda io ho provato ad andare in macchina nel Regno Unito però guidare “nel senso contrario” al nostro, almeno, per me è davvero una missione impossibile perciò ho optato per l’usare i mezzi pubblici cosa che consiglio vivamente di fare a chiunque vada lì ….

Cornovaglia

Che documenti servono per andare in Cornovaglia?

Attualmente per poter andare in Inghilterra serve solo il passaporto in corso di validità per tutto il soggiorno.

Dal 2024 servirà, invece, l’ETA (Electronic Travel Authorisation) che sarà un ulteriore permesso per entrare nel Regno Unito e che dovrà essere richiesto online.

La Cornovaglia

Primo giorno: Mendips e Wells

La mia gita per la Cornovaglia inizia dalle colline di Mendips che sono un’area naturalistica protetta a livello nazionale e da qui a Wells il passo è davvero breve.

Wells è la più piccola città dell’Inghilterra.

La mia prima tappa è la Cattedrale di Sant’Andrea che fu costruita tra il 1180 e il 1490.

È uno dei più bei esempi di gotico primitivo inglese.

L’esterno della cattedrale è davvero particolare in quanto ci sono più di 300 statue tuttavia la particolarità è all’interno della chiesa in quanto qui ci sono una coppia di archi a forbici che divide il coro dalla navata.

In origine doveva essere solo una soluzione temporanea per delimitare il progressivo cedimento della torre centrale.

Proseguo poi per l’Orologio Astronomico che si trova nel transetto settentrionale e che risale al 1392. Si compone di 4 figure di cavallieri e un automa che segna le ore.



Da qui andando per una scala si può arrivare alla Sala Capitolare del 1306 che è un ottagono illuminato a giorno.

La Sala che faceva da Refettorio si affaccia su Vicar’s Close (ci si arriva passando dalla Sala Capitolare attraverso il Ponte delle Catene) con le sue casette in pietra che è la più antica strada medievale completa dell’intera Europa.

Dal chiostro orientale, invece, si arriva in una delle poche Biblioteche Incatenate Inglesi (questa risale al XV secolo) dove i volumi, antichi, sono fissati agli scaffali con degli occhielli in ferro.

E sai a che cosa è dovuto il nome “Wells”? Semplice!

Se vai nel locale Palazzo del Vescovo che risale al XVII secolo potrai ammirare una costruzione che è interamente circondata da un fossato e da stupendi giardini dove si trovano delle sorgenti naturali che alimentano sia la fontana della piazza dove si tiene il mercato cittadino sia il fossato e tali sorgenti si chiamano “wells” che vuol dire pozzi.

Secondo Giorno: Glastonbury

In passato Glastonbury non era altro che una zona paludosa inframezzato da isole di terre.

Una di queste è Glastonbury Tor, attualmente si trova su di una collina con bella torre a cielo aperto, che è tutto quello che resta della chiesa di San Michele (XV secolo).

Un simpatico signore locale che stava portando a passeggio il nipote e il cagnolino mi ha raccontato una leggenda a questo riguardo.

Questa zona sarebbe l’isola di Avalon dove sarebbero stati sepolti Ginevra e Re Artù e sembra che i monaci della zona già nel XII secolo abbiano trovato le loro spoglie che furono poi messe in una tomba di marmo, nero, davanti all’altare dell’Abbazia di Glastonbury che ora non è altro che un insieme di rovine (tuttavia stupende e da visitare senza ombra di dubbio!!) con bel parco di circa 35 ettari.

Poi, camminando camminando, arrivo ai piedi della collina con delle piante che si attorcigliano le une alle altre fino a formare degli archi caratteristici ed eccomi al Pozzo del Calice.

Le acque di questo pozzo sono di uno strano colore rossastro che è dovuto all’ossido di ferro tuttavia la leggenda vuole, invece, che questo fosse il pozzo in cui fu nascosto il Santo Graal vale a dire la coppa con il sangue di Gesù.

Resta una traccia di questa leggenda nel Biancospino di Glastonbury (è detta anche Spina Santa) che fiorisce sia in inverno sia in primavera. Sembra che il primo Biancospino sia fiorito dal bastone che Giuseppe d’Arimatea (colui il quale portò qui la reliquia del Santo Graal) che piantò una volta messo piede su questo suolo.

Terzo Giorno Saint Ives e il Monte San Michele

Saint Ives è davvero una località stupenda tanto che molti artisti sono venuti proprio qua per trovare l’ispirazione anzi tutt’ora è ricca di gallerie d’arte e laboratori.

Sulla baia c’è il faro di Godrevy che ha ispirato il romanzo “Al faro” di Virginia Wolf. È una torre a base ottagonale di colore bianco e alta 26 metri

Prima di arrivare al Monte di San Michele faccio un passaggio veloce per Land’s End dove trovo un altro fare però questa località è nota per essere stata il punto in cui anticamente si credeva che la terra finisse.

Tuttavia la mia meta è, come detto, il Monte San Michele che è accessibile a piedi tramite una strada lastricata solo quando c’è bassa marea diversamente c’è un traghetto che parte da Marazion.

Sia “questo” San Michele sia quello di fronte si rifanno alla Linea Sacra di San Michele che va a collegare 7 luoghi sacri che partono dall’Irlanda e arrivano a Gerusalemme passando anche per l’Italia.

Ma ora torniamo a noi. L’abbazia che si trova qua fu fatta fare nel 1047 da Edoardo il Confessore però nel XVI secolo fu trasformata in fortificazione e nel 1659 John Saint Aubyn ne fece una dimora signorile.

Oltre a visitare questa stupenda dimora faccio anche un giro per il giardino con i suoi magnifici terrazzamenti.

Quarto giorno Bath

Il mio quarto giorno lo dedico a Bath. Questa bella cittadina si trova nella contea di Somerset ed è Patrimonio Unesco dal 1987 che conta circa 90.000 abitanti.

Sicuramente per visitarla come si deve ci vorrebbero almeno tre giorni tuttavia in questa occasione non mi è possibile fermarmi più di un giorno perciò mi riservo, per ora, di visitare le cose più importanti (ammesso e non concesso che sia possibile fare una classifica).

Bath è famosa sia per le sue sorgenti calde naturali, fu fondata proprio per questo motivo dagli antichi romani sia per la sua architettura tipicamente georgiana.

La mia prima tappa, difatti, sono i Bagni Romani tra i meglio conservati a livello mondiale quindi mi dirigo all’Abbazia di San Pietro e Paolo in chiaro stile gotico con pianta a croce latina.

Questa chiesa attualmente è la chiesa parrocchiale della città tuttavia oltre a cerimonie religiose qui si tengono anche cerimonie laiche, concerti e letture (la chiesa può ospitare fino a 1200 persone).

Per arrivare dove ho parcheggiato l’auto devo oltrepassare il ponte di Pulteney. Il ponte è in stile palladiano e fu progettato dall’Architetto Robert Adam nel 1769.

La particolarità di questo ponte sta nel fatto di aver negozi su entrambi i lati.

Quinto giorno Stonehenge

Il mio quinto, nonché ultimo, giorno lo dedico interamente a Stonehenge che è un magnifico sito neolitico nonché Patrimonio Unesco dal 1986. Questo sito si trova vicino a Amesbury nello Wiltshire.

Che cosa si sa di queste rocce? In realtà di certo davvero poco o niente!

Si tratta di un cerchio di megaliti (pietre gigantesche) che si pensa sia collegato in qualche modo con il culto dei morti e degli avi con l’astronomia.

Anche questa mia gita è conclusa perciò non mi resta altro da fare che rientrare in albergo per preparare i bagagli perché si rientra a casa.

Tuttavia conto ci tornarci presto in quanto ci sono ancora tante cose da vedere perciò questo alla Cornovaglia è solo un “arrivederci, a presto!”.


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