di Cinzia –
Jambo,
il mio bimbo di 4 anni oggi mi ha chiesto, mamma vero che il ns. duke assomiglia al ghepardo che ho visto durante il safari in Africa???
mi fai ascoltare la canzone che dice Alleluja???
forse abbiamo esagerato, ma tornare 3 volte in Kenya nel giro di sei mesi (Agosto-Novembre-Febbraio) ha cambiato la nostra vita.
I ns. genitori, oramai anziani, ogni volta che partiamo e ci portiamo Andrea stanno in apprensione per tutta la durata della vacanza, ma quando al ns. ritorno sentono Andrea raccontare che in Africa ha trovato ancora una volta i suoi compagni di gioco, di tante corse e nuotate, di tanti scherzi e gare fatte sulla spiaggia… si ricredono.
Perche’ Andrea ora e’ un bambino con una mente e mentalita’ molto aperta da vero viaggiatore fai da te! niente resort, niente mini club, ma solo a contatto con la gente del posto, in questo caso i bimbi africani!
Il ns. ritorno (per la terza volta in 6 mesi) a watamu e’ stato deciso 2 giorni prima di partire, ne io ne’ mio marito sapevamo se potevamo lasciare l’ufficio. a San valentino abbiamo guardato i voli su internet e trovando una buona combinazione con livingstone 796,00 euro dal 16 al 26 febbraio in alta stagione, ne abbiamo approfittato.
Dopo 7,40 di volo siamo atterrati a Mombasa alle 6 di mattina, dove ci siamo accorti subito che l’umidita’ era molto piu’ alta che a Novembre.
Caos per pagare il visto di 40 euro in entrata, bagagli arrivati puntuali e niente problemi con la dogana, anche se il signore prima di noi aveva gia’ pronto in mano 5 euro da dare al controllore anche se quest’ultimo non aveva ancora chiesto niente!…..Siamo rimasti un po’ perplessi, poiche’ alla fine siamo noi che abbiamo introdotto questa usanza….e ora non riusciremo piu’ a togliercela di dosso! ma Hakuna matata l’importante era uscire e abbracciare il ns. THomas Mboya l’arteficie del ns. mal d’africa, un ragazzo semplicissimo di 30 anni che vive a Watamu e che per ben tre volte e’ riuscito a riportarci nella sua terra a casa sua e dalla sua famiglia-.
Ci aspettava indossando per farsi riconoscere, una delle magliette che gli avevamo spedito per natale.
Appena ha realizzato che eravamo arrivati Thomas. ha cominciato a piangere dalla felicita’, ci ha abbracciato cosi’ a lungo che il taxista ci e’ venuto a chiamare, allora andiamo???? ci aspettavano le solite malefiche 2 ore e mezza di strada dissestata per arrivare a Watamu.
il viaggio e’ stato molto riflessivo, mio marito Paolo parlava con Thomas mio figlio Andrea dormiva, io stavo vivendo il mio sogno, e a differenza delle altre volte, in cui il bisogno era di vedere oiu’ localita’ possibili, di fare piu’ escursioni possibili,questa volta mi sembrava d’ essere tornata a casa, tranquilla e spensierata in mezzo alla mia gente, non avevo bisogno d’altro solo di osservare in silenzio.
Man mano che attraversavamo i paesi riconoscevo, le case, le localita, il negozietto dove vendevano le sim prima di arrivare a Watamu, il mercato del sabato e mi sentivo sempre meglio.
Ho cominciato ad osservare le donne che alla mattina presto avevano tutte qualcosa in testa da trasportare, avvolte nei loro parei sgargianti e talvolta con i bimbi piu’ piccolo legati in una sorta di marsupio posteriore.
Arrivati a Gede e Timboni, il mio mal d’africa cominciava ad attenuarsi e ad essere ripagato dalla visione dei posti a noi conosciuti e amati.
La Sinsia e la canzone dei Nameless e in Swaili significa sognare ad occhi aperti..ed e’ quello che sta succedendo a me, al ritorno da Watamu e dalla sua gente.
Andrea ha 3 fratellini a Watamu, adottati a distanza .Sienna. Anton, Bella, (5-7-9 anni) che sono i nipotini orfani, di Thomas., la sorella gli e’ morta un anno fa (a soli 32 anni), lasciando i suoi tre bimbi e facendogli promettere che se ne sarebbe occupato lui senza metterli in orfanatrofio.
Subito ad Agosto quando abbiamo avuto la fortuna di conoscere questo semplicissimo e onesto ragazzo, abbiamo capito che potevamo fidarci ciecamente di lui, e da subito l’abbiamo considerato parte della ns. famiglia aiutandolo a far studiare i suoi tre nipotini..visto che come ci racconta sempre, una sua famiglia sara’ difficile riesca a farsela, in quanto se si dovesse sposare una ragazza del posto, sarebbe costretto a fare dei figli, che lui non potrebbe mantenere…avendo gia’ i 3 nipotini…
Thomas ci ha portato dappertutto in giro per il kenya, usando sempre i mezzi locali,matatu, tuc tuc, siamo stati a vedere tutte le spiaggie, Malindi, A Novembre ci ha portato a Lamu in corriera, Diani e Tiwi beach all’orfanatrofio..
Quando andiamo all’orfanatrofio di Timboni (3 volte in 6 mesi) a trovare questi bimbi, Andrea e’ il primo a correre incontro e a parlare in italiano chiedendo a scuarciagola chi vuole giocare a pallone?????
Nessuno di loro parla italiano ma capiscono subito e come d’incanto spunta un rotolo di carta pesta che assomiglia a una palla e iniziano a correre nel giardino, dove andrea funge da capetto gridando ho vinto ,ho vinto io! Insegnare al ns. bimbo che non puo’ sempre vincere, che sta giocando con una squadra e che bisogna passare la palla e’ difficile, ha solo 4 anni.. ma quando cerchiamo di fargli capire che lui e’ fortunato e deve essere felice mentre altri bambini, suoi amici non hanno mamma e papa’ allora riflette e diventa un giocatore perfetto.
Ad Agosto abbiamo fatto il masai mara e il lake Nakuru 5 giorni tenda e lodge e Andrea era il bimbo europeo piu’ piccolo in giro per safari!.
La prima tappa e’ stata subito a casa di Thomas.. dove la sua mamma Anna ci aspettava incredula, poiche’ aveva saputo del ns. ritorno solo il giorno prima e non gli sembrava vero…si e’ stretta mio figlio al petto come se fosse suo figlio e piangeva di felicita’, due minuti dopo piangevano tutti, io, i bimbi del villaggio, e anche T., e’ stato molto toccante e lo ricordero’ per sempre.
Sederci con loro nella loro “specie” di veranda, dove per renderla piu’ accogliente avevano steso dei parei colorati in segno di benvenuto e raccontarci del ns. mal d’africa e la nostra vita in italia cosi’ diversa dai ritmi scanditi da Pole Pole e’ stato bello ….come sempre.
Non sapevamo ancora dove avremmo soggiornato, ci fidiamo ciecamente di Thomas che ha carta bianca su tutto e non sbaglia mai, difatti questa volta ci ha prenotato un simpatico cottage con tanto di terrazzo vista mare, dove potevamo vedere il fenomeno delle basse maree di Watamu beach!!! che spettacolo…il tutto pagato 20 euro la camera compreso la prima colazione.
Mio figlio e mio marito hanno passato gran parte della vacanza a riposare e a giocare insieme ai bimbi di Watamu e ai 3 nipotini di Thomas. quando non erano a scuola, e io ne ho approfittato per immergermi nel lavoro di Thomas e Bernard per vedere come funzionava, visto che li avevo consigliati a tanti turisti italiani e che fortunatamente erano sul posto propio durante il ns. soggiorno!
Ancora una volta stare a contatto con loro, capire le loro problematiche di sopravvivenza quotidiana, come fare per risolvere i problemi senza scontrarsi con nessuno e riuscire a mantenere la famiglia e’ stato davvero interessante anche se a volte un po’ triste.
E’ stato bello conoscere Paola e Paolo di Bologna, conosciuti sui forum e incontrati sulla spiaggia di Watamu beach, e Giorgio con la sua stupenda family, raggiunti a blue lagoon e partire con loro per il safari di 2 gg allo Tsavo e’ stato ancora piu’ interessante.
Thomas e Bernard sono stati all’altezza in tutto, seri e affidabili ci hanno accompagnato in un safari stupendo Tsavo east 2 giorni dove abbiamo visto di tutto, meno il leopardo…abbiamo soggiornato al Voi Wildlife lodge in campo tendato bellissimo dove alla sera al laghetto venivano ad abbeverarsi i bufali…e pensare che ad Agosto al Masai mara abbiamo fatto tanta strada per andarli a vedere…. li’ erano a portata di mano!
Ho osservato in silenzio per memorizzare bene quello che stavo vivendo, ho fatto tante foto, ma le piu’ belle le ho stampate nella mente e mi stanno aiutando a vivere qui in maniera meno stressante.
Ho volutamente fatto ancora il safari blu, per vedere se a febbraio il parco Marino si presentava diversamente che ad Agosto, difatti l’acqua era piu’ limpida e i pesci sembravano essere piu’ colorati.
a Malindi invece abbiamo voluto andarci con il Matatu, molto folcloristico specialmente alla domenica, quando famiglie intere vestite a festa salgono per andare a messa…,e come al solito una volta arrivati la’ l’abbiamo girata con il tuc tuc. in jeep invece, siamo andai a vistitare la spiaggia di Che Chale, adatta solo a chi fa kit surfing.
Ho visto per la prima volta come funziona l’abbordaggio dei beach boys in spiaggia dove addirittura uno si e’ catapultato in acqua con tanto di catalogo safari alla mano da motrare a due turisti che facevano il bagno!!! sono tutti bravi ragazzi, un po’ invadenti, ma bravi, unica pecca e’ che sono davvero tanti, troppi e alla fine potrebbero davvero dar fastidio.
Fortunatamente noi non abbiamo mai avuto nessun problema poiche’ con Thomas. che ci accompagna vige una sorta di codice d’onore dove nessuno di loro ti si avvicina per chiederti o venderti qualcosa, per cui riuscivamo a girare tranquillamente senza essere troppo infastiditi.
Il ns. soggiorno e’ stato funestato da una mia disattenzione, subito dopo il safari, ho lasciato al ristorante sul tavolo la mia digitale e come succede dappertutto non l’ho piu’ trovata.
Thomas ha smobilitato tutto il ristorante, ha cercato di capire chi fossero stati gli ultimi due clienti dopo di noi, , il giorno dopo ha bussato casa per casa a Watamu, ha trovato la ragazza che accompagnava l’europeo che i camerieri indicavano come l’ultima persona possibile ad aver visto la mia macchina fotografica,e con le buone ha cercato di convincerla e a farla ragionare, Ma aihme’, la mia digitale era propio carina e molto vendibile, per cui non e’ mai saltata fuori, anche se un pomeriggio ci siamo trovati tutti al commissariato di polizia turistica locale di Watamu, dove devo dire che i polizziotti si sono prodigati tantissimo per aiutarmi anche tramite una perquisizione a casa della ragazza che io e Thomas. abbiamo bloccato perche’ abbiamo preferito farla ragionare.
Chi si macchia di un simile crimine, viene segnato per tutta la vita e in kenya sono molto severi su queste cose.
Anche se questa ragazza di soli 24 anni poteva avere la mia macchina fotografica, ho preferito chiederle di farmi ritrovare almeno la scheda delle foto che mi servivano, facendo leva sulla buona fede e all’insegnamento che avrebbe dato alla sua bimba di 6 anni.
Alla fine io e Bea. siamo diventate amiche, la polizia incredula mi disapprovava, poiche’ tutte le prove erano contro di lei, Thomas anche lui convinto gli parlava da Africano ad africana e gli chiedeva con le buone di restituirmela.
Io non ho piu’ la macchina fotografica e le foto, pero’ ho conosciuto un’altra realta’ Bea., le sue amiche, come vivono, dove vivono, perche’ vivono cosi’….Lei si ricordera’ sicuramente di me poiche’ io ero tranquilla e gli parlavo da sorella maggiore, mi ha promesso che fara’ di tutto per aiutarmi a ritrovarla e io ci voglio credere…
Il fatto di ritrovarmi senza macchina fotografica, mi ha fatto ancora di piu’ memorizzare tutto quello che vivevo e vedevo e ora sono propio malata.
Il sabato prima di partire ci siamo dati appuntamento con Alessandra e la sua family, conosciuti sui forum, insieme a Maurizio e sua moglie che saluto tanto , a Loreta e alle sue amiche tutte persone fantastiche conosciute solo per e-mail , ci siamo incontrati a Watamu ed e’ stato bello salutarli. il ns. ritorno a casa e’ stato tranquillo, ogni volta guardavo l’ora e dicevo ora stanno facendo il safari tutti insieme con Thomas e Bernard., ora saranno gia’ a pranzo allo Tsavo e cosi’ via …ogni giorno.
Esiste una medicina per guarire?
penso propio di no!
Questa volta salutare Sienna,Anton, Bella, Thomas. e la sua famiglia non e’ stato difficile, poiche’ siamo tutti consapevoli d’ essere diventati piu africani e piu’ uniti di prima.
Il mal d’africa e’ un dolce soffrire e’ una SINSIA che ti accompagnera’ per tutta la vita, unico rimedio:
RITORNARE APPENA SI PUO’!
Asante sana Thomas. per averci fatto innamorare della tua terra.
Cinzia Paolo e il piccolo Andrea
Thomasmby@yahoo.co.uk
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