La magia dell’Arcipelago di Lamu

di Ombretta –
Non esistono parole per descrivere ciò che ho provato alla vista dell’ Isola di Ndau al largo dell’Arcipelago di Lamu…..
E’una domenica come tante a Watamu, dove vivo con mio marito, alzati presto la mattina, metto la caffettiera sul fuoco e mentre sistemiamo la camera e le nostre cose per andare in spiaggia, aspettiamo che il profumo di caffè ci avvolga completamente… Inzuppiamo qualche biscotto nel caffèlatte per poi tornare a prepararci per il mare….il periodo purtroppo non è dei migliori qui a Watamu….le elezioni presidenziali del dicembre 2007 hanno cambiato tante cose soprattutto per una località turistica come Watamu….

Oramai l’agenzia è chiusa da un mese, i turisti, pochissimi, che si recano qui sono veterani e conoscono già tutto e tutti, per cui non ci resta che goderci un po’ anche noi questo paradiso…
Mentre ci rechiamo in spiaggia un pensiero mi balena in testa e dico spontanemente a mio marito : “Perchè non andiamo a trovare i tuoi genitori per qualche giorno???”…..Lui sbalordito mi guarda e vedo i suoi occhi illuminarsi di gioia…mi dice : “ Davvero te la senti???”….
Ci ho pensato un po’ sinceramente, ma la mia conclusione è stata: Sì!!!
Tempo 10 min e lui era già sul matatu (mezzo pubblico locale che con pochi scellini ti porta ovunque!!!) verso Malindi per andare a prenotare 2 posti sul pullman che ci avrebbe portato l’indomani a Lamu.

Ci sono tante compagnie, tutte abbastanza affidabili, ovvio che bisogna sapere che su questi pullman ci viaggiano gli africani con tutto quello che è possibile trasportare, e noi scegliamo quella dove c’è posto l’indomani…con 1000ksh (10€ circa) totali possiamo raggiungere Mokowe e da lì Lamu…
Contento come un bambino torna a casa e decidiamo di preparare il nostro piccolo bagaglio che ci accompagnerà per quei giorni tanto attesi….
Siamo sposati da un anno e ancora non abbiamo avuto la possibilità di andare a trovare i suoi …conosco già suo padre…ma non la madre…che trepidante mi aspettava insieme a tutta la gente di Ndau…..



Lunedì è arrivato…
Avevo già fatto quel viaggio verso Lamu più di una volta, ma quel giorno lì non lo dimenticherò mai…ogni istante mi veniva da pensare come sarebbe stato l’incontro e soprattutto come sarebbe stato l’impatto con quella realtà sentita solo raccontare da mio marito, della sua infanzia…della sua adolescenza…
Continuo a guardare fuori dal finestrino reggendomi per le gran buche , non riesco a riposare…cerco sempre di vedere passare quel ricordo di quella strada già percorsa….un baobab…una palma…un villaggio…il fiume…la gente…i bambini che salutano al nostro passaggio….i posti di blocchi con polizziotti che si alternano a salire e scendere….insomma un’insieme di cose che fa di questo tragitto una esperienza unica con in più il fatto che stai condividendo una giornata con la gente del posto…
Le chiacchiere che a fatica comprendo volteggiano nel “corridoio” di quel pullman un po’ scassato, le risate dei ragazzi che si raccontano, i commenti di questa guerra annunciata, poi fortunatamente conclusa, dove ognuno diceva la sua con rispetto, le urla di bambini che stanchi di stare seduti passano da un passeggero all’altro per veder di
trovare un gioco diverso…Che viaggio!!!

Dopo quasi 4 ore eccoci arrivare all’imbarco per Lamu, Mokowe….
Qui comincia l’assalto!!!…non perchè eravamo turisti, ma perchè lì funziona così…Quando arrivano questi pullman carichi di persone che si devono recare a Lamu i padroni delle barche cercano di attirare a loro più gente possibile per la traversata…e anche noi dobbiamo stare al “gioco”…
Accettiamo di andare con un piccolo scafo per 100ksh a testa e viaaaa…..quel giorno e a quell’ora il canale che divide Manda da Lamu era invaso dal vento e piccole onde continue facevano sì che il nostro tragitto da Mokowe a Lamu si trasformasse in una doccia fredda continua!!!
Sicuramente se eravamo appisolati ci siamo svegliati!!!!
Eccoci arrivati a Lamu….niente e tutto mi sembra nuovo!!!
Anche qui l’assalto per portarti a dormire in qualche posticino tipico ed economico,ci si può far portare a vedere le stanze e poi contrattare sul prezzo una volta che si è scelto…
Le case che costeggiano e si affacciano sul “canale” dell’Oceano Indiano dominano la mia vista insieme ai tanti pescatori sulle loro barche “dhow” e ai tanti “punda” asini che percorrono saltellando le stradine sterrate carichi di tutto l’impossibile ed immaginabile…
Già da qui si inizia a captare quel non so chè, che solo Lamu sa dare….
Qualcosa di magico c’è nell’aria di Lamu……ed io lo sentivo….e poi…bastava guardare gli occhi di mio marito Hadhir per capire che eravamo finalmente entrati nel suo mondo…nella sua infanzia…in quell’atmosfera che anche con il suo
trasferimento a Watamu non lo aveva affatto abbandonato….
L’Arcipelago di Lamu è formato da sei isole maggiori ed una infinità di isolotti piccoli dove ancor oggi si respira la vita quotidiana della sua gente….
E’ incantevole passeggiare per le stradine tortuose di Lamu,l’isola principale insieme a Manda, e ci si può immergere completamente…la cultura Swahili qui è dominante, le case con i portoni in legno intagliati dagli artigiani locali, le donne camminano avvolte e misteriose nei loro “bui-bui”, si sentono i rimbombi per le viuzze strette degli zoccoli
degli asini, le palme con il vento emettono un suono così gradevole che insieme allo scricchiolare del legno dei dhow“parcheggiati” lungo la riva formano una melodia che è possibile ascoltare solo qui….
Al tramonto la gente smette di lavorare…si va a pregare…e poi si ritorna a percorrere le stradine strette e ad incontrarsi per fare chiacchiere e per raccontarsi la giornata…
E noi??? Dopo una tranquilla giornata per le stradine di Lamu a salutare tutti i conoscenti e amici di Hadhir decidiamo di intraprendere quel viaggio tanto atteso per l’isolotto di Ndau…un grosso dhow ci aspettava alle 4 di notte lì al molo principale….
Aiutoooo!!!!Questa è stata la mia espressione alla vista della barca strapiena di gente e poi non così tanto grande!!!!
NO NO E POI NO!! Io lì non ci salirò mai!!!! L’ansia mi travolse e scoppiai in un pianto interminabile tanto che si sono preoccupati tutti e mi hanno fatto sedere per calmarmi…
Il mio pensiero ora era andato a come saremmo arrivati su quell’isola se non avessimo preso quella barca….
Purtroppo le isole minori non sono facilmente raggiungibili in quanto essendoci anche lì il fenomeno delle maree ed essendo un arcipelago di isole di mangrovie con grandi e piccoli canali che le separano, tra queste isole a volte la marea è talmente bassa che le barche non possono navigare…il problema è anche quendo è alta, ci sono dei punti
dove c’è talmente tanta corrente e vento che sembra di addentrarsi in una bufera!!!!
Insomma c’erano per me tutti i presupposti per non fidarmi affatto di quella traversata su quella barca carica di gente e di merci!!!
Hadhir arrabbiato mi riporta in camera e io sempre in una valle di lacrime gli chiedo scusa in tutti i modi…lui comprende, ma ora mi chiede come penso di andare a trovare la sua famiglia, visto che quello è l’unico modo!!!!

Quelle poche ore di sonno riescono a farmi ragionare e ad informarmi l’indomani mattina se esistono altre barche più grandi che raggiungono queste isole.
Sìììì!!! Trovata!!!…la barca “passeggeri” che in 5 o 6 ore raggiunge Kizingitini piccolo villaggio sull’isola di Patè, da lì con una barca a vela avremmo potuto raggiungere Ndau.
Hadhir si presta a telefonare ai suoi per far sì che il giorno dopo qualcuno ci sarebbe venuto a prendere a Kizingitini…e così fù…
Descrivere quella traversata è difficile, le parole non escono, solo i miei occhi inglobano tutto quello che ho intorno…
La barca è enorme, a motore, trasporta gente e merce, scatole piene di riso, di polenta, di farina, sacchi di patate e di carbone, tutto questo mi fa immaginare in quale mondo mi sto dirigendo….faccio tante domande…curiosa come una bambina e consapevole che sarei sicuramente rimasta sconvolta da quello che avrei poi visto…
Donne con bambini divertiti per gli spruzzi che ogni tanto arrivavano,uomini giovani che osservavano i più anziani che tra una preghiera e l’altra si raccontavano….
E intorno il nulla…. o meglio tutto!!! Tutta la natura nella sua espressione migliore… distese di verde accecante e acqua dai vari colori…ogni tanto eravamo spettatori di qualche gruppo di delfini che correvano a fianco al barcone….
Ad un certo punto ci si ferma improvvisamente, non vedo nulla intorno, solo il verde delle mangrovie e il blu del mare…ma ad un certo punto un paio di barchette tipo quelle che si trovano a Watamu per raggiungere l’isola dell’amore, ci raggiungono e urlano “Patè…Patè…” da qui gente che raccoglie le sue cose i suoi figli e via giù dal
barcone per occupare una di queste barchette che li porterà nel villaggio di Patè…
E così in prossimità di ogni villaggio….il barcone si ferma…le barchette arrivano…la gente raccoglie i propri bagagli e via….
Intanto immagino alla mia discesa dal barcone per raggiungere la barchetta…e sorrido!
Tutta la traversata è tranquilla, il mare calmo, e il sole comincia a scaldarci…..
Finalmente si arriva all’ultimo villaggio di Patè….Kizingitini….e qui dovevamo scendere…
Non vedo barchette per noi….Hadhir mi conferma che noi dovremmo salire su di una barca vela…quella che ci stava poi raggiungendo…
Eccola lì…saliamo..ci sistemiamo….conosco gli amici di Hadhir, e con noi sale anche un vecchio maestro di scuola proprio di Hadhir…dividiamo la traversata che ci porterà finalmente a Ndau….
Questa è stata più dura in quanto anzichè navigare all’interno e quindi lungo i canali di mangrovie, qui si naviga in mare o meglio oceano aperto….mmmm…..no comment!!!!
Se non era per l’aria pulita che si respirava e per il sole che scaldava…bè non so se lo raccontavo!!!
2 ore di traversata ed eccoci finalmente nella tanto nominata, in famiglia, Ndau…un’isola un po’ più grandina delle altre…la visione è spettacolare…baobab immensi si affacciano sul mare…distese di sabbia…e poi quelle piccole abitazioni colorate che fanno da cornice ad una baia fuori dal normale….
Scendiamo dalla barca a vela direttamente in acqua…niente di strano per me oramai…il mio pareo si bagna e io mi sento già parte integrante di questo posto…
Ad aspettarci in spiaggia il fratello di Hadhir, Haissam e il piccolo Haji figlio di Biti la sorella che sta a Watamu con noi, lui studia qui a Ndau….che emozione rivederlo!!!!Mi abbraccia e con il suo “ciao,come stai” tutto italiano imparato
a Watamu mi riempie il cuore!!!!Carichiamo i bagagli sull’asino di famiglia e via verso la strada di casa….
Nel frattempo io mi soffermo su questo posto incantato dove niente e nessuno sembra aver mai messo mano per civilizzarlo…passiamo da “dietro” le case per evitare di doverci fermare in ogni casa per salutare e arrivare così a casa a buio pesto…
Ed eccoci…la casa bianca e blu, con il tetto in lamiera, nel portico ecco apparire mama Mariam e baba Bakari…oddio che emozione incrociare gli occhi di quella donna….profondi e pieni di gioia perchè finalmente conosce “Aisha” la moglie bianca del suo figliolo , così mi hanno battezzato….
Sono felice e nello stesso tempo mi sento fuori posto, ma loro con tutta la loro ospitalità e con tutto il loro affetto mi hanno fatto sentire a casa….questa è la mia famiglia…la mia famiglia africana!!!!
Da qui iniziano le presentazioni delle altre sorelle…mie cognate…Sandali,la più piccola 6 anni, Shamsa, Alima e Sharifa le sorelle, poi Tima, la figlia grande di Biti, e Fortuna,figlia di una zio che ora vive in Italia….
Tutte mi guardano con aria curiosa, mi toccano i capelli, sentono il mio odore, e poi mi offrono un bicchiere di soda che avevano preparato apposta per me…Qui non esiste nulla, nessun negozio, nessun bar, niente di niente, il mangiare se lo procurano andando una volta al mese a Lamu o in qualche isola principale dove arrivano le provviste…
C’è solo riso,farina e pesce, ogni tanto qualcuno sacrifica qualche capra e dividono la carne, mucche che forniscono il latte e niente più… l’acqua viene dal pozzo..o meglio dalla terra qundi dal mare…. mangiano la frutta che esiste sull’isola… cocco… mango… piccole bacche che nascono dalle palme “kunazi” insomma si nutrono di quello che la natura offre…
E da qui comincio a pormi delle domande…cosa mangierò io????
Non importa…quello che offre questo posto incantevole appanna tutto l’appetito e mi accontento del buon riso di cocco, di qualche chapati e del buon pesce che qui ad ogni pasto non manca mai….
Di casa in casa andiamo a salutare amici e parenti tutti gentilissimi ed ospitali, ad ogni casa ci sediamo e ci vediamo offrire dolci e caramelle…tutti mi prendono la mano e mi scrutano dalla testa ai piedi come se io fossi un extra terrestre e la cosa mi diverte e nello stesso tempo mi imbarazza…i sorrisi non mancano…i bambini ci corrono dietro
e ci accompagnano curiosi di casa in casa….fino ad arrivare al tramonto…decidiamo di rientrare..non c’è la luna stasera che può illuminare il nostro cammino….
I giorni passano e la mia esperienza cresce….lunghe passeggiate per le spiagge bianche di Ndau a scoprirne ogni angolo….tutti aspettano che la mattina usciamo di casa e la sera li ritroviamo doveli avevamo lasciati a spiarci….

Abbiamo visitato la scuola dove ha studiato Hadhir, i suoi professori sono rimasti sconvolti quando vedendolo apparire non lo hanno riconosciuto e al suo “mimi Hadhir” un sorriso ed un abbraccio erano d’obbligo…anche qui l’emozione saliva e mi prendeva anima e corpo….gli alunni sbirciavano dalle porte delle aule e si chiedevano chi erano
quegli stranieri “wageni” e gridavano e tutti uscivano a salutare!
La luce è per pochi, l’acqua per tutti…..tutti si conoscono e tutti si aiutano…c’è un piccolo ospedale ma le donne partoriscono nelle loro case….quella mattina un grido mi svegliò ed un bambino nella casa vicino venne al mondo….
Capre, mucche e asini girano per le strade e si fermano davanti le proprie case come se ne fossero gli abitanti…gatti e polli convivono incredibilmente…
Oggi la luna è quasi piena e sembra che a Ndau si sia improvvisamente accesa anche la notte…è bello passeggiare per le stradine illuminate e assaporare un solo profumo…quello dell’Oceano…..
I giorni sono finiti…la nostra visita alla nostra famiglia per ora finisce qui…
Il ritorno è pieno di pensieri verso quella vita e quel mondo che non si perderà mai…e farà sempre parte della mia vita…la mia vita qui in Kenya….
Lamu e il suo arcipelago sono unici al mondo e il Kenya ne va fiero…..

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