di Stefania Grasso –
Il termine Walser deriva dalla parola Walliser che indica gli abitanti del Canton Vallese. La colonizzazione di questa popolazione in Valle d’Aosta (Gressoney – Valle del Lys) e in Piemonte (Alagna Valsesia, Riva Valdobbia, Rima, Carcoforo) avviene tra il XII e il XIII secolo.
Si tratta di una comunità all’inizio distante dalle popolazioni locali, composte essenzialmente da pastori che abitavano in case di legno sulle montagne dediti all’agricoltura e anche alla costruzione di acquedotti. Proprio le case in legno attorno al panorama di Alagna Valsesia sono il tema centrale di questo itinerario fotografico lungo il sentiero che conduce al Museo Walser nella frazione Pedemonte.
Le casette delle fiabe con i fiori, la fontanella i prati verdi e appunto tanto legno, isolati dal rumore della auto, in un’atmosfera di pace e serenità. Si scorgono ogni tanto i cartelli con le diciture del dialetto simile a quello svizzero tedesco. Così accogliente “Im Land” il nome di Alagna che conserva la parlata tedesca (titzschu) così come la vallata valdostana del Lys che tocca i comuni di Fontainemore, Issime e Gressoney, e che costituisce la principale via d’accesso alla parete sud del Monte Rosa.
Essa accoglie i suoi ospiti con una bellissima isola pedonale con la chiesa dedicata a San Giovanni Battista che contiene sulla facciata due affreschi dei fratelli Avondo, del 1862, raffiguranti la nascita di San Giovanni e l’affresco centrale sopra il portone raffigurante l’Annunciazione del 1843. Si può pensare anche ad un percorso spirituale sul versante valdostano come potuto constatare a Issime durante la manifestazione Eischem Mert dello scorso luglio.
Frazioni molto curate quelle di Riccourt, Siengles, e Prait con angoli fioriti stile walser e silenzio tutto attorno. Su alcune facciate delle piccole chiese l’invocazione al santo protettore in dicitura tedesca. Scorci suggestivi anche sotto la neve di febbraio a Gressoney sempre con la cornice del Monte Rosa sullo sfondo.
Perché quando si parla di montagna non ci sono solo le cime maestose del Cervino e del Monte Bianco, anche questa vetta ha il suo fascino e domina su località più piccole ma comunque incantevoli, tutte da riscoprire. E’ proprio nel piccolo che si rivelano le cose più belle e semplici, quelle che diventano grandi.
Visitate queste valli rimarrete incantati dal loro ordine, decoro e stile walser, uno stile che ha il merito di unire due regioni, il Piemonte e la Valle d’Aosta spesso divise da futili rivalità ma accomunate da un indiscusso fascino per la natura e per l’arte che offrono.
Racconto e foto di Stefania Grasso nel sito stefaniagrasso.it