di Monica Palazzi –
Gubbio si trova in provincia di Perugia ed è a circa 500 metri sul livello del mare.
Una delle cose che sicuramente colpisce subito è il panorama scolpito nel calcare chiaro che si trova ai piedi del monte Igino.
Della cittadina si ebbero notizie già nel II secolo AC poi in epoca romana il borgo crebbe notevolmente in pianura mentre durante le invasioni barbariche gli abitanti si rintanarono in alto per meglio difendersi, ma fu durante il Medioevo che venne costruita la cinta muraria così come il complesso del Palazzo dei Consoli. Alla fine del ‘’300 fa parte del Feudo dei Montefeltro di Urbino e dopo un periodo di decadenza entrerà a far parte dello Stato della Chiesa.
Gli Scavi Romani si trovano in via del Teatro Romano. Il primo monumento di origine romana che si trova arrivando a Gubbio da sud è un Mausoleo mentre più avanti ossia in Piazza Quaranta Martiri si trova quello che resta del Teatro Romano che poteva ospitare fino a 6000 persone. La piazza deve il suo nome alle 40 persone che sono state uccise dai tedeschi nel 1944.
A sud della piazza si trova la bella chiesa del Duecento dedicata a San Francesco, parte dell’omonimo convento che è stato eretto nella prima metà del XII secolo. La chiesa di San Francesco ha una facciata incompiuta con un portale gotico mentre sul fianco sinistro si trova un portale doppio sormontato da rosoncino e monofere che sono in parte però murate. Il campanile del XV secolo è poligonale. L’interno è a triplice navata. Nel XVIII secolo è stata rinnovato e questo ha portato alla cancellazione di buona parte dei dipinti murali che c’erano all’interno. All’abside destra si trova la Cappella di San Francesco e secondo la tradizione proprio qui sarebbe stato vestito e accolto San Francesco dopo che il santo aveva abbandonato la casa paterna. Accessibile attraverso la sagrestia della chiesa, l’ex Convento di San Francesco è impostato attorno a un chiostro su cui si affaccia la Sala Capitolare, dove è conservato un affresco (con buona probabilità del XV secolo) che raffigura il Trasporto della Santa Croce di Loreto e si dice che sia la più antica rappresentazione di questo oggetto sacro. Il complesso è per lo più occupato dalla Raccolta d’Arte di San Francesco, dove spicca il sigillo dell’antica costudia di Gubbio (metà del XIV secolo).
San Giovanni Battista (via della Repubblica) da piazza Quaranta Martiri c’è una strada in salita che porta verso il centro ossia Piazza Grande. E proprio qui con buona probabilità sorgeva la prima cattedrale che era quella dedicata a San Mariano mentre oggi è la Chiesa di San Giovanni Battista. L’edificio costruito tra il XII e il XIV secolo con facciata gotica ma torre companaria romanica. L’interno è a navata unica.
Se, invece, torniamo in piazza Quaranta Martiri e prendiamo la via Cavour siamo nel quartiere antico di San Martino dove troviamo, in piazza Bruno, la Chiesa di San Domenico voluta dai domenicani nel XIV secolo. L’interno ha avuto dei rimaneggiamenti nel Settecento.
Sempre in questa zona, esattamente da Via Gabrieli, si possono ammirare diverse case medievali e sul fondo si nota il piccolo Palazzo del Capitano del Popolo e lo si riconosce perché è curvo come la via che lo fornteggia con le sue finestre gotiche.
Dal quartiere di San Martino poi vado verso Piazza Grande e se si segue questo percorso a metà via dei Consoli si trova uno slargo che è l’antico rione di San Giuliano. E non possiamo non vedere il palazzo Bargello, a tre piani e rivestito completamente in pietra, e di fronte si trova la Fontana dei Matti e la leggenda vuole che se si gira tre volte intorno alla vasca e ci si bagna con la sua acqua si ottiene la cittadinanza eugebina e con essa il titolo onorifico di “matto di Gubbio”.
Via dei Consoli è comunque una delle strade più caratteristiche di Gubbio ma non da meno è via Baldassani che è leggermente sulla destra rispetto alla precedente via ed è segnata a sinistra da quattro archi che si dice siano del Gattapone (nato Matteo di Giovanello a Gubbio nel 1300 e morto sempre a Gubbio nel 1383, architetto).
E, finalmente, arrivo in piazza Grande che si affaccia magnificamente sulla campagna ma soprattutto splendido esempio di piazza medievale. Iniziata nel 1321 ma ultimata solo nel XV secolo.
Su questa piazza trovo il Palazzo Pretorio edificato verso la metà del Trecento e ora sede del Municipio mentre di fronte si trova il Palazzo dei Consoli e tra i due palazzi nell’ultima domenica di maggio si svolge il “Palio della Balestra” tra i balestrieri di Gubbio e quelli di Sansepolcro che è una cittadina poco distante da Gubbio.
Il palazzo dei Consoli è stato costruito dal Gattapone e da Angelo da Orvieto fra il 1332 e il 1339. La sua facciata squadrata è fiancheggiata da una piccola torre sulla sinistra. Il bel portale d’ingresso è preceduto da una scalinata a ventaglio che è senza dubbio un ottimo esempio di gotico. Degna di nota la lunetta che rappresenta la Madonna con i Santi Giovanni Battista e Ubaldo che è patrono della città. Oggi ospita la Pinacoteca e il Museo Civico.
Dalla piazza Grande e attraverso la salita di via Galeotti con pochi gradini si arriva al Duomo che è dedicato ai Santi Giacomo e Mariano. Su progetto di Giovanni da Gubbio del 1229 seppur ingrandito circa un secolo dopo. L’unico ornamento è un oculo sulla facciata (l’oculo, in architettura, si intende una piccola apertura circolare o ovale e che in alcuni casi è anche solo dipinta) con attorniato dai simboli degli evangelisti e dall’Agnello mistico. Interno con navata unica e altissima volta con anche due sepolcri di due vescovi locali.
Proprio di fronte al Duomo si trova il Palazzo Ducale che è anche chiamato in città Corte Nuova. E’ stato voluto dai Montefeltro dopo che avevano preso possesso del borgo. Risale al XV secolo e completato con il giardino pensile solo nel secolo successivo. E’ composto da due corpi di fabbrica intorno al cortile rettangolare. Il complesso comprende anche un’area archeologica sotterranea nonché sale espositive e mostre contemporanee.
A poca distanza dalla chiesa di Sant’Agostino (da piazza Grande si segue via XX Settembre e oltrepassato il quartiere di Sant’Andrea si raggiunge la Porta Romana quindi la chiesa di Sant’Agostino poi, a poca distanza, si prende la cabinovia (il tragitto dura poco più di 5 minuti) che sale con uno splendido panorama che porta fino alla basilica di Sant’Ubaldo che svetta in posizione più elevata rispetto al resto di Gubbio. La chiesa risale ai primi secoli dopo l’anno Mille. E questa è la meta della corsa, in salita, dei Ceri che si svolge il 15 maggio di ogni anno (covid permettendo). I ceri sono tre in tutto per un peso di 200 chili e sono alti 10 metri. I ceri rappresentano Sant’Ubaldo, San Giorgio e Sant’Antonio. Per maggiori informazioni circa la funivia http://www.funiviagubbio.it/
Concludo la mia gita con corso Garibaldi che costituisce l’affollato e vitale centro della città, odierna, e per le sue stradine si sente alla perfezione l’atmosfera del bel borgo e qui si trovano anche interessanti negozi dove, magari, acquistare un souvenir come ricordo cosa che ho fatto io. E ora non mi resta che rincasare.
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