Asia

Giappone per tutti

di Fabrizio Montoleone –
Partenza alle ore 10 da Levico Terme, in direzione Venezia, aeroporto Marco Polo. Il nostro volo della Qatar Airways parte alle 15:45 in perfetto orario. Dopo un viaggio di circa 6 ore arriviamo a Doha, la capitale del Qatar. Sono le 22:30 e dopo essere scesi dall’aereo ci dirigiamo con il pulmino al terminal dei transfert. Dopo aver passato i controlli, ecco una brutta sorpresa, il volo per Osaka è posticipato alle 5:24 (orario originale 1:25). Speriamo che il volo venga anticipato o non subisca ritardi, e dopo aver trovato una zona dove prendeva il wi-fi, ci colleghiamo con il portatile e scopriamo che su Osaka sta passando il tifone Jelawat (che fortuna vero?).
Dopo ben 7 ore di attesa partiamo finalmente alla volta del Giappone. Il volo è tranquillo e verso le 20.30 atterriamo sul suolo giapponese. Tra noi diciamo, “ormai è fatta”, e invece ci aspettano ben 1 ora e 45 minuti di file per il controllo passaporti. Mentre aspettiamo, compiliamo il modulo per l’immigrazione, su cui bisogna indicare dati anagrafici, volo di andata e ritorno e sistemazione durante il nostro soggiorno.

Dopo il controllo passaporti ritiriamo finalmente le nostre valigie. Facciamo una corsa verso la biglietteria della JR (Japan Rail) per cambiare il Japan Rail Pass per il Kansai, ma ahimè è chiuso. Allora decidiamo di fare il biglietto fino a Tennoji (1050 Yen) e per pochi minuti riusciamo a prendere l’ultimo treno JR verso Osaka.
Sul treno facciamo due chiacchere con due veneziani che si sono trasferiti da poco a Taiwan.
Scendiamo a Tennoji, e grazie agli appunti che avevo fatto a Doha, con tutti gli orari e il binario di partenza dei treni, prendiamo al volo il treno della linea circolare di Osaka, che ci porta alla stazione centrale. Altri 5 minuti per il cambio e ci ritroviamo sul treno per Kyoto. In circa mezz’ora arriviamo alla stazione e la troviamo quasi deserta. Paghiamo la differenza del biglietto (vi spiegherò come funzionano i biglietti del treno e della metro in Giappone) e usciamo dalla stazione. E’ quasi l’una di mattina e la metropolitana è chiusa. Gli autobus urbano non circolano e l’unica soluzione è il taxi. Ne troviamo subito uno che ci porta in pochi minuti all’hotel Kyoto Kokusai(sarebbe stato un suicidio farsi più di 3 km a piedi con le valigie). Paghiamo il taxista e andiamo alla reception. Compiliamo il modulo e ritiriamo la chiave della nostra stanza (la 733). Finalmente possiamo rilassarci un attimo, ci rinfreschiamo un po’, sistemiamo alcune cose e ci buttiamo nel letto stanchi morti.

1 Ottobre 2012

Primo giorno di visita. Sveglia alle ore 8. Usciti dall’hotel compriamo 2 brioches in un conbini (negozi aperti 24 ore su 24, 7 giorni su 7) e facciamo colazione.
La nostra prima tappa è il Ginkakuji (Padiglione d’oro). Saliti sull’autobus, acquistiamo i pass giornalieri per gli autobus di Kyoto, direttamente dall’autista e scendiamo alla fermata del tempio. Il tempio è immerso in un bellissimo giardino, tutto ordinato e pulito. Il Ginkakuji è favoloso, ne vale la pena visitarlo.
Dopo un breve tragitto in autobus, siamo pronti alla visita del tempio Ryoanji, famoso per il suo giardino zen. Per entrare a visitare il tempio con il giardino, bisogna togliersi le scarpe, e camminare scalzi sul legno. Il giardino è composto da 15 pietre, e ha la caratteristiaca, che da qualsiasi punto viene visto, si riescono a vedere al massimo 14 pietre. Dopo la visita al parco dove si trova il Ryoanji, andiamo verso il tempio Ninnaji. Decidiamo di vedere solamente il parco, che è comunque pieno di piccoli templi. Il parco è quasi deserto, incontriamo solo un paio di turisti e dei signori intenti ad immortalare i vari templi con gli acquerelli, ma è comunque molto bello da vedere.
Per la pausa pranzo ci fermiamo in un piccolo ristorantino (avrà avuto si e no 12-14 coperti) gestito da un simpatico signore. Questo è il nostro primo approccio con il cibo giapponese e quando il signore ci chiede cosa vogliamo, a gesti gli faccio capire che glielo avrei mostrato alla vetrina del ristorante, dove sono esposti i piatti (finti) del menù. Io mangio dell’ottimo ramen, mentre Elisa prende un Okonomiyaki (spendiamo in tutto 1040 Yen).

Prossima tappa il santuario Kitano Tenmangu. Anche qui si trovano vari templi immersi in un piccolo parco.
Dopo la visita siamo andati al Nishijin Textile Center, dove abbiamo trovato dei bellissimi kimono in cotone che forse nei prossimi giorni acquisteremo.
Da qui ci siamo spostati alla stazione dei treni di Kyoto, dove abbiamo cambiato i nostri voucher per il Japan Rail Pass e dove abbiamo prenotato il treno del 4 ottobre per Hiroshima. La signorina al bancone dopo aver seguito tutta la procedura scritta su un foglio, per il cambio del voucher, si consulta con una collega e si accorge di averci fatto compilare il modulo per la prima classe (Green). Dopo averci fatto compilare il modulo corretto, ci consegna i nostri pass con mille scuse (sorry, sorry, sorry). Decidiamo di fare un giro veloce alla stazione e ammiriamo dall’alto Kyoto di notte e l’inconfondibile Kyoto Tower Hotel, che si trova proprio di fronte alla stazione.
Usciti dalla stazione entriamo in un centro commerciale e scendiamo ai piani bassi (in pratica sottoterra), qui troviamo un supermercato, dove compriamo del sushi misto in vaschetta per 798 Yen (16 pezzi in tutto).
Torniamo in hotel in autobus e ceniamo, usando le bacchette usa e getta forniteci dalla cassiera del supermercato insieme al sushi. Andiamo a letto ancora un po’ frastornati dal lungo viaggio e dal fuso orario, pronti per affrontare un altro giorno a Kyoto.

2 Ottobre 2012

Seconda giornata dedicata alla visita della parte est della città di Kyoto. Sveglia con il sole e dopo essere usciti dall’albergo, provo a prendere un caffè in lattina (freddo). A dir la verità era caffèlatte. Beh, diciamo che non lo prenderò più. Dopo un breve tragitto in autobus, arriviamo al Kinkakuji (padiglione d’argento). Il parco del tempio è bellissimo, molto curato, consiglio vivamente la sua visita (forse il posto più bello che ho visto durante il viaggio).
Ci spostiamo poi al tempio Heian, dopo aver sbagliato fermata dell’autobus e aver fatto un pezzo a piedi per tornare indietro. Il tempio è molto grande e il colore dominante è il rosso. In fondo alla strada si trova un gigantesco torii rosso.
Pausa pranzo in un kaiten sushi (il sushi al nastro), anche se a dir la verità sono rimasto un po’ deluso dalla qualità del cibo. Dopo pranzo ci dirigiamo verso la statua della dea Kannon. All’entrata ci vengono consegnati due bastoncini di incenso. Dopo la visita alla statua ci avviamo verso il tempio Kiyomizudera, nel tragitto scorgiamo tre geishe in una stradina laterale, e da li a qualche secondo, la stradina si riempie di turisti muniti di macchina fotografica. Il tempio Kiyomizudera si raggiunge con una stradina in salita disseminata di negozietti di souvenir e alimentari. La stradina e il tempio sono affollatissimi e ci sono ovunque scolaresche in gita. Scendeno la stradina veniamo fermati da dei ragazzini del sesto anno delle elementari di Okayama. Questi simpaticissimi ragazzini giapponesi ci fanno alcune domande e mi chiedono un “autografo”. Ci congediamo con una foto insieme a loro e infine ci regalano due origami.
Arrivati alla prima fermata dell’autobus (molto comodi e frequenti), ci dirigiamo verso il Nishiki market, ma purtroppo arriviamo tardi e quasi tutti i negozi sono chiusi. Allora a piedi ci avviamo alla ricerca di un ristorantino dove mangiare qualcosa. Ne troviamo uno molto carino con all’esterno le riproduzioni in cera dei piatti. Per ordinare bisogna inserire i soldi in una macchinetta automatica e poi schiacciare il bottone corrispondente al piatto che si vuole. Si riceve un bigliettino che va consegnato al cameriere. Io prendo udon e tonkatsu (una specie di cotoletta) a circa 550 Yen, mentre Elisa Udon e donburi con il salmone (una ciotola di riso con sopra del salmone crudo (circa 750 yen). Per finire una pallina di gelato ai frutti di bosco (90 Yen).
Torniamo in hotel stanchi, ma contenti per l’insolito incontro con i bambini.

3 Ottobre 2012

Stamattina visita al castello Nijo (l’antica residenza dello shogun) proprio di fronte al nostro albergo. Nel castello si cammina scalzi, e il pavimento scricchiola imitando il suono di un uccellino. Il castello è immerso in un grandissimo parco dove si trovano molte varietà di piante. Dopo il castello andiamo al parco dell’antico palazzo imperiale. La visita è gratis, ma bisogna prenotarla almeno il giorno prima entro le 9.40 e quindi noi ci limitiamo al parco. Poi passiamo da un minimarket e prendiamo il pranzo. Ogni volta che si compra qualcosa al supermercato, il cassiere mette nella borsa anche delle bacchette usa e getta e a volte delle salviette umide per pulirsi le mani. Dopo aver preso il pranzo andiamo al Nishijin Textile Center, dove ci siamo presi due Yukata (kimono estivo) in cotone.
Dopo aver pranzato lungo il ruscello che passa a pochi metri dall’hotel, ci dirigiamo al tempio Nishi Honganji e poi al Higashi Honganji (il più grande edificio in legno del mondo). Anche in questi due templi bisogna togliersi le scarpe, che ti puoi portare dietro in un sacchetto di plastica fornito all’entrata.
Dopo la visita dei due templi, prendiamo l’autobus 5 e ci dirigiamo verso sud-est a visitare il Fushimi Inari (o almeno l’inizio del sentiero disseminato di Torii rossi). Il sentiero è lungo circa 4 km, ma a noi è bastato percorrere il primo tratto. Dopo una breve visita torniamo in albergo per farci un riposino prima di cena. Per la cena decidiamo di cercare un localino vicino all’albergo, ma visto gli scarsi risultati, andiamo alla stazione dove ci sono innumerevoli locali. Scegliamo un locale di ramen, paghiamo alla macchinetta all’entrata e ci accomodiamo. Ottima cena con ramen, carne, uova.
Un’altra giornata di sole (e caldo) è trascorsa a Kyoto.
Domani sveglia presto e Shinkansen alle 7.20 alla volta di Hiroshima e Miyajima.

4 Ottobre 2012

Oggi sveglia presto in direzione Hiroshima. Prendiamo il treno alla stazione Nijo per Kyoto Station e questo è pieno di pendolari. Scesi dopo solo 6 minuti ci dirigiamo verso il binario dello Shinkansen. Abbiamo prenotato il posto e ci posizioniamo dove dovrebbe arrivare il vagone 12, ed in effetti il treno si ferma esattamente dove previsto.
Dopo 1 ora e 45 minuti arriviamo a Hiroshima, dove prendiamo un treno locale per la stazione di Miyajima-guchi. Arrivati scendiamo e prendiamo il traghetto JR (compreso nel Japan Rail Pass) che ci porta sull’isola di Miyajima. Sull’isola girano indisturbati dei cervi, e bisogna stare attenti alle mappe e agli zaini aperti. Sull’isola visitiamo il tempio di Itsukushima con il famoso torii rosso nel mare.
Dopo una breve visita all’isola e dopo aver comprato qualche dolcetto tipico, decidiamo di andare a Hiroshima per pranzo. Riprendiamo il traghetto e poi il treno, ma questa volta scendiamo alla fermata di Nishi-Hiroshima. Qui saliamo sul tram numero 2 che ci porta vicino all’A-Bomb Dome.
Scendiamo “sotto terra” in un piccolo centro commerciale dove mangio un ottimo Okonomiyaki (una specie di frittata, che si può fare con tantissimi ingredienti). Dopo pranzo dedichiamo parte del pomeriggio alla visita del museo della pace, nel quale si trovano testimonianze, anche molto crude, sull’esplosione della bomba atomica.
Dopo il museo andiamo a vedere la ricostruzione del castello di Hiroshima. Dopo il castello ci dirigiamo verso la stazione, fermandoci in un supermercato a comprare del sushi da mangiare in treno. Lo Shinkansen Hikari 490 parte puntualissimo alle 20.01 dal binario 13 in direzione Nagoya. Alle 21.48 siamo a Kyoto e dopo aver preso il treno per Nijo, siamo in hotel per un meritato riposo.

5 Ottobre 2012

Oggi visita a Nara, antica capitale del Giappone. Prendiamo il treno da Nijo a Kyoto, poi cambiamo e prendiamo un treno locale sulla JR Nara Line.
Arrivati alla stazione di Nara ci incamminiamo verso il parco lungo una strada disseminata di negozi e ristoranti. Arrivati al parco ecco intravedere i primi cervi, che gironzolano allegramente in cerca di cibo dai turisti.
Nel parco facciamo visita al tempio Todaiji, nel quale c’è la statua gigante del Buddah. All’interno del tempio c’è una colonna in legno con alla base un foro, della grandezza della narice del Buddah. La leggenda vuole che passare attraverso questo buco porti fortuna, ovviamente solo i bambini, e qualche persona snodata, riesce a passare.
Dopo aver fatto una passeggiata per il parco, torniamo verso la stazione e nel cammino ci fermiamo in un piccolo ristorante per il pranzo. Poi, Invece di tornare a Kyoto, decidiamo di andare a visitare il castello di Osaka, quindi prendiamo un treno verso la stazione Tennoji, per poi prendere la linea circolare di Osaka.
Il castello di Osaka si trova sopra una piccola collina, ed è circondato da un largo fossato. Il castello è molto bello, ma come quasi la totalità dei castelli giapponesi, anche questo è una ricostruzione in cemento.
Girato il grandissimo parco del castello, passiamo davanti a un palazzetto, dove fuori c’è parcheggiato il camion di un gruppo giapponese che il giorno dopo si esibirà li. (Non chiedetemi il nome).
Dopo il castello andiamo alla stazione centrale di Osaka dove compriamo la cena in un supermercato. Prendiamo il primo treno per Kyoto e poi per Nijo. Tornati in hotel non mi sento molto bene e dopo una breve doccia mi infilo sotto le coperte tremando. Mi misuro la febbre e il termometro segna, 39° (maledetta aria condizionata).

6 Ottobre 2012

Oggi giornata abbastanza tranquilla. La mattina andiamo a visitare il museo dei Manga, all’entrata troviamo l’addetta che ci parla in italiano. Il museo ha al suo interno circa 400.000 manga di tutti i tipi. Con il biglietto c’è la possibilità di entrare e uscire quante volte si vuole durante la giornata.
Dopo il museo ci spostiamo a Osaka con il treno rapido Haruka (quello che va all’aeroporto e che dovevamo prendere all’arivo in Giappone). Il treno si ferma solamente alla stazione di Shin-Osaka, prima di arrivare a Tennoji, dove scendiamo. Una volta arrivati facciamo una passeggiata al parco, la zona è un po’ trasandata e abbiamo visto parecchi senza tetto gironzolare per il quartiere. Tornati alla stazione prendiamo il treno per la stazione JR Namba.
Scesi dal treno facciamo una passeggiata al Namba Walk, una strada sotterranea disseminata di negozi e ristoranti. Ci fermiamo in un negozio ad ammirare dei bellissimi kimno e la commessa ci chiede se ci piacciono. Poi con il suo inglese non proprio perfetto (anche il mio non è il massimo) ci chiede da dove veniamo, e alla parola “Italy”, ci racconta che è stata a Venezia, e ha fatto un giro in gondola. Dopo il centro commerciale prendiamo nuovamente il treno da Namba per Tennoji, dove cambiamo e andiamo alla stazione di Osaka. Per ultimo andiamo a vedere l’Umeda Sky Building. Il palazzo è imponente e ha una bella architettura. Fuori dalla stazione di Osaka mi ha colpito il Water Clock. Un orologio d’acqua. In pratica da degli uggelli fissati al soffitto, cade l’acqua a diverse velocità e quantità, creando cosi immagini e numeri. E’ un po’ difficile da spiegare, ma sarei rimasto li ore a guardarlo, mentre gli “Osakesi” ci passavano davanti senza nemmeno farci caso.
Dopo aver preso la cena al supermercato in uno dei vari centri commerciali attorno alla stazione, torniamo in hotel. Domani si parte alla volta di Tokyo.

7 Ottobre 2012

Stamattina abbiamo preso la metropolitana di Kyoto per raggiungere la stazione. Più comoda dell’autobus e del treno locale (sempre pieno e a 15 minuti a piedi dall’hotel). Arriviamo in stazione in anticipo e ci fermiamo il binario a guardare i tantissimi Shinkansen che passano (ce ne saranno uno ogni 10-15 minuti, ed è domenica). Il nostro treno parte alle 9:29 e dopo circa 2 ore e 40, arriva in perfetto orario alla stazione di Tokyo alle 12:10. Il viaggio è stato tranquillo, al mio fianco c’era un signore che ha dormito e ascoltato musica tutto il tempo.
Il cielo è nuvoloso e scende qualche goccia di pioggia. Scesi dal treno prendiamo la Yamanote Line e in 8 minuti (bisogna essere precisi in Giappone) scendiamo alla fermata di Ueno. Il nostro hotel è a circa 10 minuti a piedi. Portiamo i bagagli in hotel (si può entrare in camera dopo le 15) e torniamo alla stazione dove cerchiamo un ristorantino. Fuori dalla porta c’è la fila e un foglio con la lista dei clienti in attesa. Mi faccio spiegare da una signora come funziona e mi registro. Dopo un po’ arriva la cameriera che ci fa accomodare al nostro tavolo. Dopo pranzo decidiamo di inoltrarci nel parco di Ueno e andiamo a visitare lo zoo. Lo zoo è molto grande e al suo interno ci sono moltissime specie animali, dal panda gigante al leone, dall’ippopotamo alla giraffa, dall’elefante (che aiuta l’inserviente a portare fuori il cesto con l’immondizia) ai macachi. Lo zoo è parecchio affollato e pieno di bambini.
Verso le cinque usciamo (orario di chiusura) e andiamo al Nippori Textile Center. Purtroppo è domenica e quasi tutti i negozi sono chiusi. Ci torneremo un altro giorno. Tornando all’hotel compriamo qualcosa da mangiare in un supermercato. In hotel ritiriamo la chiave della camera e i nostri bagagli ci attendono già in camera. Un’altra giornata è trascorsa qua nella terra del Sol Levante, andiamo a letto a ricaricare le pile per un altro giorno di camminate.

8 Ottobre 2012

Sveglia alle otto, compriamo due merendine per colazione al Lawson vicino all’hotel (ormai il nostro punto di riferimento per l’acquisto di merendine, cioccolatini di Rilakkuma e Coca Cola) e poi andiamo alla stazione di Ueno. Prenotiamo i posti per lo Shinkansen per Utsunomiya (per andare a Nikko) e poi prendiamo la Yamanote Line e scendiamo ad Hamamatsucho. Ci dirigiamo verso la Tokyo Tower e la fotografiamo da un centinaio di metri.
Visitiamo il tempio Zojoji e il giardino Kya Shiba Rikyu, nel quale troviamo una coppia di sposi che fanno le foto di rito del matrimonio.
Poi a piedi andiamo alla stazione della Yurikamome (fermata U3 Takeshiba), facciamo l’abbonamento giornaliero (800 Yen) e prendiamo il trenino su gomma automatico verso Odaiba. Prima tappa il Fuji TV Headquarters. Visitiamo un po’ il centro commerciale e poi andiamo all’Aqua City, dove pranziamo in un ristorante con vista baia e copia della statua della libertà.
Dopo pranzo andiamo al Megaweb della Toyota dove sono esposti i nuovi modelli Toyota e di altre marche giapponesi e delle supercars italiane (Ferrari e Lamborghini). Dopo le macchine, centro commerciale Venus Fort, al cui interno è ricostruito un pezzo di strada medievale europeo.
Ultima visita della giornata è il Mirakain (Il museo della scenza emergente e dell’innovazione. Il museo mi ha un po’ deluso, mi aspettavo più interattività e più spazi espositivi.
Finita la visita riprendiamo il trenio della Yurikamome e scendiamo al capolinea. Prendiamo la Yamanote Line e torniamo in hotel. Dopo aver riposato un po’ ci prepariamo per uscire e andiamo nuovamente alla stazione di Ueno, dove prendiamo la ormai familiare Yamanote Line in direzione Shijuku. Però per metterci meno tempo scendiamo alla fermata di Akihabara e prendiamo il treno della Chuo Line (che taglia in due Tokyo) e scendiamo a Shinjuku. Giriamo un po’ nel casino serale, tra lattine abbandonate e una miriade di persone che passeggiano. Entriamo in uno dei tanti centri commerciali e saliamo all’ultimo piano per cercare un ristorante. Ceniamo e stanchi morti torniamo in hotel. Domani visita a Nikko.

9 Ottobre 2012

Inizio mattina con lieve scossa di terremoto alle 5.55 di intensita 3,7. La scossa dura pochi secondi ma mi sveglia, mentre Elisa dorme come un sasso. La giornata di oggi è dedicata alla visita di Nikko. Andiamo alla stazione di Ueno per prendere lo Shinkansen per Utsunomiya. Dopo circa 45 minuti arriviamo alla stazione e andiamo al binario 5 (JR Nikko Line). Il treno locale impiega 42 minuti per arrivare a Nikko. Una volta a destinazione andiamo alla stazione della compagnia Tobu, nella quale c’è un centro informazioni, e prendiamo una cartina del posto. Dopo circa 1,5 km di cammino arriviamo al ponte Shinkyo. Da qui parte la scalinata per i vari templi. Compriamo il biglietto per 4 monumenti (1000 Yen) e visitiamo in serie il tempio Rinnoji (attualmente coperto da impalcature), il tempio Toshogu (dove si trovano le famose tre scimmiette, non vedo, non sento, non parlo), il tempio Futarasan, e infine il Taiyuinbyo.
I templi sono collegati tra loro da ripide scalinate e strade sterrate immerse in un bellissimo bosco. Il sito è patrimonio dell’umanità e sembra di tornare indietro di secoli (a parte le migliaia di turisti). Dopo queste visite decidiamo di fermarci in un ristorante. Io prendo soba fredda (scopro dopo che dovevo immergerla nella salsina) con tempura ed Elisa Katsudon. Dopo pranzo ci inoltriamo nelle stradine della città per raggiungere l’abisso Kanmangafuchi, una bella passeggiata nel bosco. Torniamo verso la stazione e prendiamo il treno locale per Utsunomiya, dove dobbiamo prendere lo Shinkansen per Ueno. Come sempre i treni sono puntualissimi.
Arrivati in stazione ci compriamo qualcosa per cena e torniamo in hotel.
Per domani cambio di programma e visita a Kamakura.

10 Ottobre 2012

Stamattina visita alla città di Kamakura. Prendiamo la solita Yamanote Line alla stazione di Ueno e a Tokyo Station cambiamo per andare a Kamakura. Il treno impiega circa un ora di tempo per arrivare. Una volta arrivati a Kamakura prendiamo una cartina al centro informazioni della stazione e decidiamo di andare in spiaggia. La sabbia ha un colore tendente al grigio e tira parecchio vento, ma c’è il sole. Dopo la spiaggia andiamo a visitare il tempio Kotokuin, dove si trova il grande Buddha (per 20 Yen si può entrare nella statua).
Mangiamo al tempio il sushi preso in un supermercato vicino alla stazione e dopo la visita ci incamminiamo verso il sentiero Kuzuharaoka Daibutsu Hiking Course che inizia subito con una lunga scalinata ed entra subito nel bosco. La passeggiata è un po’ faticosa ma piacevole, vediamo anche un paio di scoiattoli giocare sugli alberi. Lungo il percorso visitiamo il santuario Zeniaraibenzaiten per poi andare a vedere i più grandi Kenchoji Temple e il Engakuji Temple. Una bella sorpresa all’entrata del Kenchoji, vado per pagare i 300 Yen (a persona) per l’entrate e l’addetto alla biglietteria mi dice “Today is free”, e quindi entriamo gratis. Probabilmente ci deve essere stata una festa, perchè c’era gente che smontava tende, ecc.
Dopo le due visite prendiamo il treno per tornare a Tokyo alla stazione di Kita-Kamakura. Tornati a Ueno compriamo la cena e andiamo in albergo. Poi decidiamo di lavare alcuni vestiti in una lavanderia a gettoni proprio dietro l’albergo. 200 Yen per il lavaggio (30 minuti e senza detersivo che è a parte) più 100 Yen per l’asciugatrice (15 minuti).
Stanchi morti torniamo in albergo.

11 Ottobre 2012

Stamattina prenderemo la metropolitana di Tokyo (la linea Oedo della compagnia Toei). Andiamo in direzione del palazzo del governo metropolitano, dove dal 45esimo piano (202 m), gratuitamente, si ha una vista dall’alto di Tokyo, in lontananza, nonostante la foschia, si riesce a intravedere il monte Fuji.
Scesi dal palazzo andiamo a visitare il santuario shintoista Meiji Jingu, che si trova all’interno del parco Yoyogi. Vediamo anche qui una copia di sposi e alcuni bambini vestiti con dei bellissimi kimono e poi andiamo a Takeshita-dori, via di negozietti dove si trovano i vestiti più strani.
Ci fermiamo a pranzare in un ristorantino dove mangiamo cotoletta di gamberi, una specie di cotoletta di patate e verdure varie. Passiamo vicino allo stadio Yoyogi e poi entriamo nell’omonimo parco dove ci riposiamo un po’. Prendiamo nuovamente la metro e andiamo a Shibuya, dopo qualche sbaglio di direzione, riusciamo a raggiungere la statua del cane Hachiko e saliamo al secondo piano di Starbucks a vedere dall’alto il famoso incrocio di Shibuya (a quell’ora non troppo affollato).
Poi facciamo un giretto in alcuni centri commerciali e dopo aver preso la cena da Tokyu, prendiamo la Ginza line, che ci porta direttamente a pochi metri dall’albergo.

12 Ottobre 2012

Stamattina decidiamo di andare a vedere la stazione di Tokyo (una riproduzione della stazione di Amsterdam). Di fronte c’è il parco del palazzo imperiale, ma ahimè oggi il giardino è chiuso, e quindi lo vediamo solo dall’esterno. Poi facciamo una breve visita al Sony Building, al cui interno sono esposte le ultime novità tecnologiche dell’azienda nipponica. A pranzo decidiamo di andare a Tsukiji (mercato del pesce) e mangiamo in un kaiten sushi (il sushi sul nastro), il cibo è buono ma un po’ caro.
Dopo pranzo andiamo a Roppongi Hills e all’Hard Rock Cafè. Visto che abbiamo ancora tempo decidiamo di spostarci in metro ad Asakusa e vediamo il palazzo della birra Asahi e poi l’imponente Tokyo Sky Tree (la nuova torre delle antenne TV alta 634 metri). Alla base della torre c’è un centro commerciale. La salita a 450 metri per il punto panoramico è abbastanza caro (2000 Yen) e decidiamo di non salire. Torniamo in hotel per un riposino e poi usciamo per cena. Andiamo a mangiare in un ristorante vicino alla stazione di Ueno, dove troviamo un cameriere indaffaratissimo (era solo e faceva tutto lui). Dopo cena albergo e letto.
Domani ultimo giorno in Giappone. La mattina andremo a visitare il quartiere di Asakusa e verso le 16 avremo il treno che ci porterà all’aeroporto internazionale di Narita.

13-14 Ottobre 2012

Ultimo giorno in Giappone. Dopo aver preparato le valigie la sera prima, facciamo il check-out e lasciamo i bagagli in hotel. Ci dirigiamo verso Asakusa (il quartiere più “tradizionale” della capitale), passando prima per Kappabashi Dori (la via con negozi di articoli per la ristorazione, dalle padelle ai bicchieri, dalle sedie alle divise del personale e i famosissimi piatti finti da esporre in vetrina).
Dopo aver percorso tutta la via ci dirigiamo verso il tempio Nakamise, la via che porta aui tempi Dempoin e Sensoji e al santuario Asakusa. La via è piena di negozietti di souvenir (utile per comprare gli ultimi regalini da portare in Italia). Il tempio Sensoji è caratterizzato dalla enorme lanterna rossa appesa al portale d’entrata.
Dopo una visita ai vari templi, andiamo a mangiare a nella via Nishi-Nakamise (perpendicolare a Nakamise). Dopo pranzo andiamo lungo il fiume Sumida a rilassarci un po’ su una panchina con la vista sulla Tokyo Sky Tree.
Torniamo in albergo a ritirare i bagagli e ci dirigiamo alla stazione Keisei Ueno da dove parte il treno locale verso l’aeroporto internazionale di Narita. Il treno costa 1000 Yen e impiega circa 80 minuti ad arrivare al Terminal 1 (ci sarebbero i più veloci Narita Express o il Keisei Skyliner, ma non avendo fretta decidiamo di risparmiare circa 14 Euro a testa prendendo il treno locale).
Arrivati all’aeroporto ci dirigiamo verso la zona check-in. Non c’è molta gente, perchè il nostro è uno degli ultimi voli a partire. L’aereo parte con una decina di minuti di ritardo verso Osaka, che raggiunge in un ora e cinque minuti. Pausa di circa un’ora e l’aereo si riempie di giapponesi diretti in Europa. Il volo verso Doha è più lungo che all’andata (ben 10 ore) ma arriva in Qatar in perfetto orario (verso le 5.30 di mattina).
Il volo dopo per Monaco di Baviera è programmato per le 8.20, il check-in si svolge in perfetto orario, ma saliti sull’aereo dobbiamo aspettare ben un’ora prima di partire (causa traffico sulla pista).
Arriviamo a Monaco poco dopo le 14, ma tra controllo passaporti e ritiro bagagli usciamo dall’aeroporto alle 15. Torniamo in macchina (è venuto a prenderci mio padre) verso l’Italia, portandoci dentro di noi un bellissimo ricordo di questo viaggio.

Potete vedere le foto del viaggio e trovare altre informazioni sul Giappone nel sito di Fabrizio http://www.giapponepertutti.it

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Pubblicato da
Marco

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