Di Luca Pinzi
La Finlandia mancava tra le nostre mete dei Paesi del Nord Europa: effettivamente un po’ più distante degli altri, certamente più complicato, anche in termini di tempo, raggiungerla in caravan, il nostro mezzo abituale per le vacanze. Abbiamo quindi optato per la soluzione “fly and drive”, con il vantaggio di poterci andare proprio nel periodo migliore dal punto di vista climatico e cioè dal 24 giugno al 5 luglio. La Finlandia in poche parole è davvero come l’ha descritta un’altra viaggiatrice in un resoconto trovato su internet: il trionfo della natura, pulizia assoluta, la gente che parla sottovoce , i bambini che non frignano. Accogliente e discreta, pratica e ospitale, tutto sommato con prezzi ancora accettabili e ben organizzata. Purtroppo non abbiamo trovato offerte di volo a prezzi stracciati e quindi ci siamo dovuti accontentare del volo Klm , per di più col disagio di andare a Malpensa, con scalo ad Amsterdam, per 280 euro. Abbiamo noleggiato nuovamente un auto dalla Budget, come già avevamo fatto in Irlanda, compagnia che anche in questo caso si è dimostrata la più economica. Sfortunatamente ai 416 euro per 12 giorni abbiamo dovuto aggiungere 29 euro per il ritiro presso un hotel dell’aereoporto perché al momento del nostro arrivo gli uffici erano chiusi. Già, perché abbiamo scelto come data iniziale del nostro viaggio proprio il week-end della Festa di mezza estate, in occasione di S.Giovanni, che è peggio del nostro Ferragosto, nel senso che Helsinki fino al lunedì mattina era completamente deserta, una città fantasma, negozi chiusi, strade vuote: impressionante. Per apprezzarla appieno abbiamo dovuto aspettare il martedì successivo, l’ultimo giorno della nostra vacanza quando finalmente le strade erano piene di gente a godersi il sole ai caffè e nei prati, il mercato del pesce con tutti i suoi colori, la piazza Senaatintori con la chiesa di S.Nicola finalmente animata.
Ad Helsinki abbiamo dormito all’ostello Satakuntatalo: economico (66 euro la notte per una family room da 4 persone con la prima colazione), spartano, pulito, ottima colazione, centralissimo. Una soluzione direi eccellente per non spendere molto. Helsinki è stupenda, ha un suo fascino particolare ma non va paragonata a Copenaghen o Stoccolma. Semplicemente è diversa. Teniamo conto che è una città moderna, i monumenti storici sono ben pochi (la bella Uspenski la cattedrale ortodossa più grande del Nord Europa, e la chiesa di S.Nicola, luterana), l’architettura molto squadrata. Comunque bella, elegante, solo un po’ complicata da girare in auto perché le vie sono scritte piccolissime e il finlandese è davvero una lingua incomprensibile (naturalmente anche qui quasi tutti parlano perfettamente l’inglese). In compenso il traffico,anche dopo il rientro, è quello classico delle città del Nord: contenuto, scorrevole, ordinatissimo. Un mezzo decisamente economico per una assaggio complessivo della città è prendere il tram 3T che in un ora fa il giro del centro della città e permette di averne una prima visione. Col traghetto siamo invece andati sull’isola di Suomenlinna, con l’immensa fortezza dichiarata patrimonio dell’Umanità. Vale la pena anche una visita al museo all’aperto sull’isola di Seurasaaren (raggiungibile in auto) dove sono state ricostruite le abitazioni dei secoli scorsi di varie parti della Finlandia (non paragonabili allo Skansen di Stoccolma o al Dem Gably di Aarrhus). Nelle vicinanze anche l’originale monumento a Sibelius e la straordinaria Temppeliaukio, la chiesa moderna completamente scavata nella roccia.
La vicina cittadina di Porvoo, con le caratteristiche case sul fiume è stata una delusione, a causa dell’unica giornata davvero di brutto tempo che abbiamo incontrato nei 12 giorni di viaggio.
Raggiunti dai nostri amici toscani e completata la comitiva (la nostra famiglia di 4 persone più la coppia di nostri amici) il lunedì abbiamo iniziato il viaggio verso la Lapponia. Iniziamo dirigendoci a est, per vedere velocemente la Carelia, fermandoci a Savonlinna, dove c’è uno dei castelli meglio conservati della Finlandia. Il paesaggio che ci accompagna sarà lo stesso per centinaia di kilometri: foreste, boschi, laghi, piccole cittadine sparse. Alla lunga un po’ monotono, anche perché i limiti di velocità imposti sono bassissimi e la strada sembra non finire mai. Comunque sia proviamo il “brivido” di arrivare al confine con la Russia, dove vediamo legname accatastato per centinaia di metri: legno che arriva dalla Russia e che viene commercializzato in Finlandia, caricato sui battelli che risalgono i fiumi. Ben presto ci abitueremo alle piacevoli soste del viaggio: piazzole sempre pulite e attrezzate per i nostri pic-nic, a volte in riva a laghetti e complete di barbecue, e piacevoli caffè accompagnati da qualche dolce nei bar delle stazioni di rifornimento. Naturalmente siamo in Nord Europa e quindi bisogna adattarsi ai loro orari:negozi che chiudono alle 5-6 del pomeriggio, prima ancora il sabato e lo stesso dicasi per i musei. Sono però numerosi i piccoli supermercati aperti fino alle 21, anche in Lapponia, e le reception dei campeggi aperti fino alle 23. Mercoledì siamo a Rovaniemi, anche qui ottima la sistemazione in ostello (69 euro la family room, senza colazione). La città non ha nulla di particolare, a parte lo splendido Museo Artico, ricchissimo di informazioni sul mondo artico e sulla Lapponia e i suoi abitanti. La visita al villaggio di Babbo Natale poco fuori è d’obbligo anche per i grandi: e l’incontro con lui, Babbo Natale in persona, che ti saluta in italiano, ti domanda di Torino e delle Olimpiadi, è comunque emozionante. Per il resto il Villaggio di Santa Claus è un grande centro commerciale, con tanta robaccia per turisti. Riusciamo però a mangiare dell’ottimo salmone affumicato in una caratteristica tenda sami. E la sera, da uno dei ponti della città , possiamo goderci il nostro primo fantastico sole di mezzanotte. Nella mia ingenuità immaginavo il sole di mezzanotte come uno straordinario tramonto rosso fuoco in piena notte. Invece il sole di mezzanotte è. il sole vero e proprio, praticamente quasi come fosse mezzogiorno, cioè altissimo nel cielo e con luce piena. Impressionante: abbiamo avuto la fortuna di goderci per tre sere consecutive un cielo perfettamente sereno a mezzanotte e andare a dormire all’una di notte con la difficoltà di cercare di creare un po’ di buio (accidenti a questi finlandesi che non sanno cosa siano le tapparelle!).
E per tutti i dieci giorni del viaggio il buio vero non l’abbiamo mai visto, nemmeno a Helsinki. Dopo Rovaniemi continuiamo a salire: arriviamo a Inari, l’ultima città (se così si può chiamare.) della Lapponia, circa 1.100 km a nord di Helsinki. Anche in questo caso avevo un’idea sbagliata:non mi immaginavo che il nord della Lapponia fosse così ricco di vegetazione. Foreste, laghi di tutte le dimensioni, renne che attraversano indisturbate. Ci sistemiamo in un campeggio con dei cottage bellissimi (55 euro a notte), disturbati solo dalle zanzare. Ci godiamo anche la nostra unica sauna del viaggio.effettivamente il tempo quasi sempre caldo non invitava più di tanto a questo tradizionale rito. Venerdì decidiamo di arrivare più in “alto” possibile. Sarebbe fattibile raggiungere Capo Nord da Inari: ci separano circa 300 km, ma sinceramente raggiungere a tutti i costi la meta più classica e sfruttata turisticamente del Nord, tanto per dire “ci siamo stati”, non ci attira più di tanto. Optiamo quindi per la città di Kirkenes, in Norvegia (bruttissima) e per un giro dei fiordi meravigliosi che si affacciamo sul mare di Barents. Il paesaggio dopo il confine cambia improvvisamente: il mare, i fiordi, qualche altura, vegetazione decisamente più rara: la Norvegia che tutti immaginiamo. Ci fermiamo in una area sosta e scendiamo a piedi al mare, camminando su un soffice terreno : ci siamo solo noi, il blu del mare, la spiaggia sassosa, il cielo terso, l’aria decisamente frizzante. Ebbene sì, ora siamo davvero in capo al mondo. La sera rientriamo a Inari e passiamo la serata ad assistere a uno straziante karaoke nell’unico locale aperto del villaggio, con tanto di taxi che fa la spola a riportare a casa i vari ubriachi. Sabato iniziamo a ridiscendere la Finlandia percorrendo una selvaggia strada alternativa sterrata (beh, almeno qui non ci sono i limiti di velocità.e alla fine si può “correre” più velocemente che su quelle asfaltate.). Il tempo di una veloce tappa a Rovaniemi dove ci facciamo riprendere da una delle web-cam collocate in città con i nostri cartelli di auguri per il compleanno della figlia dei nostri amici toscani, suscitando subito la curiosità dei “freddi” abitanti e raggiungiamo la costa occidentale domenica per concederci qualche ora di sole al mare nella splendida zona delle dune di Kalajoki. Sono giornate veramente belle dal punto di vista climatico, con un po’ di coraggio si potrebbe anche fare il bagno.
Purtroppo la strada segue la costa ma le foreste impediscono costantemente la vista del mare e quindi il paesaggio ritorna ad essere abbastanza monotono: si va piano, rispettando i limiti, boschi , foreste, spazi d’acqua. Rispetto al nord mancano solo le renne. Ci fermiamo a Kristiinankaupunki, in un altro splendido campeggio in riva al lago (60 euro la notte). Dopo una bella grigliata facciamo inutilmente un giro in città la sera: sono le dieci, c’è tanta luce ma è tutto chiuso anche se è domenica. Solo qualche giovinastro che inganna il tempo sgommando per le vie centrali della cittadina. L’ultima tappa prima di Helsinki è Rauma, dichiarata patrimonio dell’umanità per il suo straordinario quartiere antico con le case in legno perfettamente conservate. Finalmente troviamo delle pasticcerie degne di questo nome. Sotto questo aspetto la Finlandia ha decisamente perso il confronto con Danimarca e Svezia dove avevamo trovato ogni ben di dio per i golosoni. L’ultima notte la trascorriamo nuovamente nell’ostello di Helsinki. Come dicevo la città si è trasformata rispetto al week end precedente: tanta gente per le strade fino a notte tarda e nei negozi (immancabile un giro al grande magazzino più famoso: Stockmann) e la mattina successiva la perla del Baltico ci saluta inondata da un caldissimo sole (sfioriamo i 30 gradi) mostrandoci tutti i suoi colori, il rosso delle fragole e delle ciliegie al mercato, l’argento e l’azzurro dei pesci, il bianco della stupenda cattedrale di San Nicola, il grigio dell’immensa scalinata nella piazza che lei domina, il verde dei parchi perfettamente ordinati e puliti, il blu del mar Baltico su cui si affaccia.
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