di Diego & Dany –
Alba.
Che giorno è oggi?
Dove sono?
Qualche attimo di smarrimento poi realizzo, il Mozambico, anzi non ancora.
Siamo fermi sull’autobus dell’Intercape che da Nelspruit, dove ci ha imbarcato ieri notte, ci porterà fino a Maputo attraverso la frontiera Rossano Garcia dove per l’appunto adesso siamo. Intorno a noi migliaia di persone che attendono l’apertura della frontiera che avverrà alle 6. Molti hanno le macchine stracariche di ogni cosa, da materassi a sedie di plastica, da biciclette a sacchi strapieni di vestiti.
Aspettiamo.
Finalmente lo “stuard” dell’autobus ci avvisa che è ora di scendere e ci indica in quali uffici dobbiamo entrare e in quale ordine.
Nessun problema, seppure abbiamo le facce ancora piene di sonno e gli uffici siano strapieni , non abbiamo nessuna difficoltà e facciamo il nostro iter burocratico senza intoppi ( paghiamo solo 12 rand a testa), anche perché il visto l’abbiamo fatto fare all’ambasciata mozambicana a Roma (speso 25€ a testa per visto più 8€ per spedizione passaporti e foto).
E’ arrivata l’ora di passare dall’altra parte e dobbiamo farlo a piedi, l’autobus ci aspetterà in Mozambico a un centinaio di metri.
Arriviamo tutti e sei davanti alle guardie che prendendo in mano il primo passaporto, lo guardano, ci guardano e dicono sorridendo“Italia, compion du mundo!” e noi ci mettiamo a cantare “po popopo popo po”, e ci fanno passare senza quasi fare altri controlli…però meglio che un visto!
Arrivati al pullman ci accorgiamo che se a noi è andato tutto liscio, diversamente è stato per il ns mezzo di trasporto:un camioncino che trasportava legno ha fatto una retromarcia nervosa e ha conficcato nel parabrezza una trave grossa come una gamba e ne ha lasciato infilzato una buona parte nel cristallo crepato…oggi aria condizionata gratis, con felicità del guidatore!
Finalmente risaliamo e ripariamo per Maputo.
E’ incredibile, avremo percorso solo qualche kilometro ma il panorama è diametralmente opposto:baracche il lamiera invece di ridenti ristorantini, paludi e sterpaglie invece di giardini ben curati, uomini in bicicletta e soprattutto a piedi invece di operai su pik-up…insomma l’AFRICA.
In un paio d’ore arriviamo a destinazione, MAPUTO e ci accorgiamo che sebbene non vediamo Town-ship come in Sudafrica, la periferia è veramente degradata mentre nel centro si alternano moderni palazzi con banche o uffici a casermoni decaduti e villette coloniali.
Arriviamo al capolinea alle 07:30, ritiriamo i bagagli e ci guardiamo un attimo intorno, l’atmosfera è nuova e ci elettrizza.
Veniamo subito circondati da gente che in cambio di pochi soldi ci vuole trovare una sistemazione per la notte..
Un omino grida “Fatima, Fatima!”… il ns albergo e lo seguiamo fino alla navetta che ci porterà a fare finalmente un riposino.
CENTRALLY LOCATED IN MAPUTO – Mao Tse Tung Ave, 1317
email: fatimas@tvcabo.co.mz
Phone: +258 (0) 82 4145730 – +258 (0) 82 3070870 Fax: (+) 258 1 300 305
La ns navetta è però una bagnarola in quanto furgoncino aperto sul retro così che ci caricano “armi e bagagli” sul cassone…almeno ci facciamo una panoramica della città senza filtro.
A un semaforo un motorino ci affianca e ci chiede dove andiamo e ci avverte che abbiamo una ruota a terra, noi gli diciamo che andiamo da Fatima… ma sì forse ci arrivate!
E ci arriviamo. Il viaggetto dura 15’ e già abbiamo capito che il mondo è cambiato: ridiamo e ci adattiamo.
Da fuori Fatima sembra un fortino con guardia alla porta, filo spinato, cani da guardia, cancello e doppio cancello, dentro sembra casa di mia nonna…divanetti disfatti, portacenere fatti di conchiglie, un portico con una mini cucina dove ognuno si può fare un the, basta che dopo lavi la tazza che ha usato e in generale un’atmosfera molto bohemienne. E’ un grande alloggio Pace e Amore…
Gigioniamo aspettando che qualcuno ci faccia vedere le camere, finalmente arriva un mozambico-jamaicano (solo per i rasta e l’erbetta che ipotizziamo non si faccia mai mancare) che ci fa scegliere tra camere con bagno privato con 4 posti letto (225 rand) o con bagno in comune (180 rand)…noi scegliamo quello con bagno privato mentre Raffa & Andrea B. , Jael & Andrea F. optano per l’altro.
Preso possesso della camera da qualche minuto sentiamo bussare…Jael e Andrea F. non hanno trovato di loro gradimento la camera (parure di reggiseno e mutandine attaccata alla maniglia della finestra) e decidiamo di dividere la camera…(speriamo sinceramente anche di risparmiare qualche euro dividendo)…non c’è problema, la camera è piccola, il bagno microscopico ma è solo per una notte!
Doccetta e poi in pista, pronti a scoprire il volto di questa città.
Ci incamminiamo per le strade in cerca di un bancomat, un telefono e un negozio di articoli video…chissà se saremo soddisfatti!
Troviamo il bancomat e ritiriamo metical (1€ = ±33 meticales) senza problemi.
Chiediamo di un centro commerciale e ce lo indicano a una ventina di minuti di cammino…benissimo in marcia!
Le strade sono strapiene di persone, in ogni angolo chioschetti vendono mandarini (che impareremo a conoscere bene) caramelle o biscotti, qua e là sul marciapiede vengono esposte mercanzie, da scarpe a batic, ogni cosa sia turistico che non.
Una cosa ci colpisce, siamo gli unici bianchi, ma qua sembra che non se ne curi nessuno!
Sotto il palazzo del centro commerciale c’è un’affollamento di venditori di souvenirs e tutti ci chiamano, ci tirano guarda, mira, buen precio! Come ci si aspetta in ogni buon mercato africano da Tunisi a Maputo.
Entrati nel centro commerciale è un altro mondo!
Pulizia, ordine e progresso, il cammino di un paese tra i più disastrati per uscire dal tunnel tra dislivelli sociali e controsensi.
Gironzoliamo, ma in effetti non ci sfizia niente, tutto troppo artefatto.
Usciamo e ormai è ora di pranzo.
Diego avvista con famelica lungimiranza un ristorantino dall’altra parte della piazza “PIRATES”
Si mangerà pesce, speriamo!
Il menù è molto accattivante soprattutto per i prezzi che non hanno nulla a che fare con il Sudafrica (e tantomeno con l’Italia) ma che scopriremo essere superiori ai prezzi mozambicani in genere ( paghiamo 27, 6 € a coppia).
Mangiamo da stare male e tutto molto buono.
Rientriamo nel centro commerciale per chiamare Delito, il nostro amico di Maputo conosciuto da amici di amici a Cape Town dove era in vacanza.
La sera Delito ci viene a prendere e ci porta a casa sua, ci fa conoscere la sua famiglia e altri amici.
L’atmosfera è surreale, sembra che ci conosciamo da sempre, comunichiamo un po’ in inglese un po’ in un portoghese fantasioso improvvisato da Diego e Raffaella.
Mangiamo insieme una cena semplice ma gustosa e ci facciamo spiegare qualcosa di questo paese misterioso di cui non esistono guide turistiche o altre dritte e in cui noi ci siamo tuffati senza avere quasi idea su cosa avremmo trovato.
La situazione in alcune zone è veramente drammatica, ma sul mare dove staremo noi non dovremmo avere sorprese, ne di malattie (malaria ecc.) ne di altra sorta.
Delito ci da anche il numero di alcuni suoi amici a Tofo (la ns prima tappa) e a Vilanculos (l’altra tappa) per avere appoggio nel caso ne avessimo bisogno o anche solo per avere dritte su dove dormire.
Sono veramente una famiglia fantastica , hanno passato la guerra ma sono di una dolcezza e di una gentilezza meravigliosa!
Dieci minuti prima eravamo estranei e ora siamo un famiglia..
Il loro amore ci rimarrà nel cuore per sempre, facendoci desiderare di poterli in un futuro riabbracciare…
Rientrati da Fatima prendiamo accordi per l’autobus che alle 5 della mattina ci porterà verso Tofo….Il tipo addetto alla gestione del Back pakers prova a fare il furbo facendoci pagare la camera da 4 posti letto 225 rand a coppia…tot.450r
Allora un po’ ci agitiamo… ci siamo privati della privacy e della libertà per pagare di più di quanto avremmo speso se fossimo stati ognuno in una camera…Qualcosa non torna!!!!Gli facciamo gentilmente notare che il listino prezzi alle sue spalle dice una stanza da 4 = 345rand lui dice che è sbagliato …non vogliamo avere problemi , dobbiamo ancora passarci la notte e subiamo e paghiamo ..ma in camera gli prometto tutta la pubblicità su internet più negativa possibile…
Sveglia all’alba e troviamo una busta infilata sotto la porta con un messaggio di scuse e con 105 rand che ci vengono restituiti : si scusa e ci restituisce i soldi???
Cosa è successo??
Le nostre ipotesi sono due anzi tre…1) la ragazza italiana che ha appena trasferito le sue valigie nella stanza del tipo ci ha messo una buona parola…
2)Andrea B che è stato l’ultimo di noi a parlagli a detto la frase magica che ha toccato il suo cuore..
3) uno di noi vedendo il nostro umore un po’ nero abbia simulato il tutto per renderci felici…
La verità non la sapremo mai…
Concludendo la mia opinione su Fatima è: informatevi e c’è sicuramente un’alternativa…non sono gli unici nella zona ..
La pulizia è proprio ridotta al minimo e in bagno ancora meno….e poi chiarite sempre tutto e magari fatevi scrivere la cosa pattuita a scanso di equivoci futuri…
Questo vale in tutto il mondo.
MERCOLEDI’ 16/08/2006
Alle 04:30 troviamo due taxi 300metical ad aspettarci, ci portano in quella che loro chiamano stazione ma è solo una tettoia all’aperto, con alle spalle un capannone…
Ancora una volta veniamo avvicinati a turno da locali…
Siamo un po’ diffidenti e prevenuti, alla fine capiamo che vogliono solo racimolare qualche soldo o aiutarci..
Ci dicono che l’autobus non partirà alle 5 ma alle 6 …Impareremo nei gg futuri la calma mozambicana .
Alle 6 apre, usando la fantasia, una sorta di biglietteria ..Paghiamo 640 mt a coppia con 50mt di bagaglio..
La stazione è quella degli autobus OLIVERAS che da lontano sembra un autobus bello , più che decente ma poi più ti avvicini lo vedi nella sua completezza e ti chiedi :perché ami viaggiare coi mezzi locali.
L’autobus ha almeno 20 anni ed è vissuto , molto vissuto..
Appena prima della partenza la stazione si è riempita di ogni genere di venditori, da quelli dell’acqua, del pane, mandarini , dentifrici, zuppe calde ecc..
Sono bellissime le donne nei loro colori , con i loro bambini fasciati dietro la schiena..
A quei meravigliosi bambini mancheranno sicuramente tante cose chi i bimbi occidentali hanno, ma non gli manca certo il contatto e l’amore materno…Hanno il meglio senza saperlo..
Vengono sballottati su e giù ogni volta che la loro mamma si china, si muove e loro ridono senza problema…
Oliveras per fortuna non è pienissimo, abbiamo circa tre posti per persona e viaggiamo comodi…
Le strade spesso non sono asfaltate, sono piene di buche.. attraversano tutti i paesini.
Non c’è molto nelle zone dove l’autobus si ferma e noi veniamo letteralmente circondati da donne con i loro bambini sulla schiena e con cesti sulla testa pieni di mandarini, banane ecc…o da ragazzini che vendono biscotti, bibite o frutta secca..
Visto che il viaggio è lungo approfittiamo anche noi di questo “negozio ambulante
Dal momento che i viaggi sono in media di tutta la giornata è probabile che si debba usufruire del bagno… ma non voglio soffermarmi troppo sulla descrizione.
Come consiglio cercate per tutto il tempo di essere stitici e per la pipì un luogo riparato è sufficiente..
Il bagno è una stanza buia illuminata solo da un finestrino dove tutti eliminano le loro scorie le quali si fermano dove vengono deposte perché non c’è acqua da tirare…il resto lo lascio alla vostra immaginazione..
Ma una cosa voglio chiarire: non sono certo questi piccoli disagi che mi bloccano o che mi fanno scappare da un paese…Serve spirito di adattamento…volersi tuffare nel loro mondo…e io rifarei tutto quello fatto in questo viaggio..
Arriviamo a INHAMBANE verso le 16:00, dove poi prenderemo un ciapas per Tofo.
Recuperiamo gli zaini che nel frattempo hanno subito una metamorfosi: assomigliano a dei sacchi impolverati, rossi e appiccicosi visto i sacchi di patate e ogni cosa possibile con cui sono venuti in contatto e in più l’autobus è pieno di fessure la povere rossa delle strade li ha rivestiti…
Siamo letteralmente assaliti da orde di ragazzini e taxista che di nuovo vogliono accompagnarci …la maggioranza grida da Fatima da fatima!!(no grazie rispondo io!)
PRAIA DO TOFO, INHAMBANE – MOÇAMBIQUE
Tel. +258 (0) 82 4145730 and +258 (0) 82 3070870 Fax: (+) 258 1 300305
Email: fatimas@tvcabo.co.mz
Siamo decisi ad avere una sistemazione migliore , giochiamo la carta “amico di Delito” telefoniamo a Nimberto e dopo dieci minuti facciamo la sua conoscenza..
Conosce il posto e sa a chi chiedere..
Ci accompagna a Tofo con il suo fuori strada pieno dei nostri zaini e quattro di noi lo seguono sul ciapas..
Alle 17:30 siamo al mare!
Ci sembra subito una zona molto tranquilla, nessuno si è sconvolto o agitato al nostro arrivo..
Come descrivervi Tofo: immaginate un T capovolta, voi arrivate dalla strada principale dove all’incrocio con la strada di sabbia si trovano delle baracche che fungono da negozi, da un lato c’è anche il mercato con frutta e verdura e poco più avanti c’è il mercato dell’artigianato locale.
Tofo è composto da una spiaggia lunghissima e rilassante, in riva alla spiaggia ci sono 2-3 resort nome che sicuramente rende più nel nome che nella realtà..e poi ci sono delle cassette singole , possiamo chiamarle anche villette per il loro standard,
sono molto semplici, essenziali ma ok!!
Nimberto ci trova la sistemazione in una delle villette in riva alla spiaggia , data in gestione a DONA MARIA e a suo marito.
La casa ha un salone enorme con cucina americana, con tutte le stoviglie, frigo e freezer, due camere da letto e il bagno..
Nel cortiletto esterno davanti alla case un portichetto con poltroncine in vimini e un pratino dietro la casa con tanto di filo per stendere e Barbecue..
Useremo tutto!
Visto che ci sono solo due camere Andrea & Jael si sacrificano molto generosamente e dormiranno in salotto su un materasso per terra per tutto il tempo..
La casa è essenziale ma pulita.
Dopo una bella e rigenerante doccia calda (doccia caldissima non proprio a norma di legge ha la resistenza per scaldare l’acqua dentro al doccione…) andiamo alla ricerca di qualcosa da mangiare …Poco più avanti c’è CASA BARRY
http://www.casabarry.com/
Un piccolo resort completo di tutto e sarà il nostro punto di riferimento per quel che riguarda il cibo. Ceniamo nella terrazza del suo ristorante :cibo ottimo e abbondante, prezzi normali non economicissimi (mangiando un tot paghiamo 450 rand in tot :17, 6 € a coppia).
GIOVEDI 17/08/2006
Giornata dedicata al relax , dobbiamo recuperare energie , dall’inizio della vacanza ci siamo sempre all’alba se non prima per riuscire a fare tutto , anche se vi devo confessare che poi alle 22:00 in media eravamo tutti cotti e si andava a letto, conciliando il sonno con una buona lettura, sonno che non tardava mai ad arrivare.
Ci svegliamo per le nove e andiamo a fare colazione da Casa Barry , ci sono ottime colazioni con una buona varietà di scelta a prezzi europei (10€ a coppia).
Ci concentriamo poi alla ricerca del Diving visto che i gg successivi sono dedicati all’immersioni.
All’interno di casa Barry c’è un diving Padi 5 stelle
TOFO SCUBA tel:+258 (0)232 9030 cell:+258(0)828 26014
email: tofoscuba@teledata.mz – www.tofoscuba.com
Ci fa un’ottima impressione, poi esattamente in fondo alla via dall’altra parte c’è un altro diving :sembra ugualmente buono, i prezzi sono simili , ma Casa Barry ci ispira più fiducia ed è veramente a due passi dal nostro alloggio!
Ritorniamo e prenotiamo per domani alle 10:30 lo snorkeling Safari per vedere lo SQUALO BALENA (250 rand a testa 29€ ) poi alle 13:30 abbiamo la prima immersione (costo circa 40€ ad immersione) e prenotiamo per le otto del gg successivo la 2° al MANTA REEF a 30mt di profondità per vedere le mante che si fanno pulire dai pesci addetti al lavaggio…tipo il lavaggio auto.
Per fare la 2° immersione visto che siamo tutti Open tranne la Raffa bisogna fare un’esame e pagare 40 rand per l’esame e altri 40 per il supplemento carburante, visto che il luogo è un po’ più lontano.
Intanto prenotiamo poi vedremo…
La cosa più importante è fatta, ora ci rilassiamo, facciamo il bucato e ci organizziamo per la cena: abbiamo deciso che cucineremo il pesce in casa , risparmiando e mangiando di più.
Diego riesce a comprare 4 kg di gamberi dai pescatori locali al prezzo tot di 300 mt circa 10€…altro che prezzo italiano e poi siamo certi che sono freschi..
Compriamo pomodori per il sugo, ananas, papaya, birra ecc…e ne viene fuori un’ottima cena e già pensiamo a quella di domani sera…
Abbiamo deciso di contraccambiare l’aiuto dato da Nimberto invitando lui e la moglie a cena da noi…
VENERDI’ 18/08/2006
Siamo carichi ed emozionati all’idea di aggiungere a tutti gli animali visti fin ora anche quelli marini…
Colazione da casa Barry …ne hanno una chiamata PADI..fatta di yogurt e muesly , ottima ed energizzante..
Alle 9:30 siamo al diving per sbrigare tutte le pratiche e compilare i moduli e trovare l’attrezzatura per l’immersione..
Sono una bella squadra e tutto si svolge velocemente.
Alle 10:30 partiamo.
Per prima cosa bisogna spingere in mare (e quando scrivo spingere intendo proprio spingere) il gommone arenato sulla sabbia, facendoti aiutare dal reflusso dell’onda.
Tutti devono spingere seguendo la tecnica già collaudata del diving.
E’ un po’ divertente!
Una volta in mare il gommone viene lanciato a tutta velocità o quasi..in alcuni casi voli letteralmente sull’ acqua con i relativi salti e atterraggi che ne seguono..
Io non amo Gardaland , non amo le giostre e non mi diverto per niente…sono l’unica pizza della compagnia…gli altri si divertono tantissimo.
Anche il mio stomaco non apprezza e inizia a segnalare la sua presenza..
In cosa consiste lo snorkeling safari?
Se l’avessi saputo non l’avrei fatto….
Si va in giro alla ricerca dello squalo c’è anche l’omino sulla torretta per facilitare l’avvistamento e una volta localizzato la tipa del diving (in questo caso Tania )urla: “Ora!”
Tutti si buttano in acqua dirigendosi freneticamente verso il luogo dove è stato visto…Un problemino c’è : l’animale non sta fermo e non ti aspetta, quindi di una ventina che siamo solo alcuni lo raggiungono..i più veloci e quelli con meno pare…
Io lo ammetto sono paurosa, ho la mia tecnica per scendere dal gommone, ho paura delle profondità e delle bestie cattive…e appena mi butto giù la prima volta, mi trovo una bella medusa davanti…il mondo si ferma in quel momento!
Ora il mio obbiettivo non è più vedere lo squalo ma evitare le meduse!
Il tutto è molto frenetico..ti butti…3-4 minuti alla ricerca dello squalo balena e poi risali , il gommone si sposta e tutto si ripete..
Ci ributtiamo ma io e Diego siamo troppo lenti e poi l’idea di andare sopra ad uno squalo di 6, 7 metri anche se innocuo un po’ ci blocca..
Alla terza possibilità io e Diego abbiamo gia rinunciato, io ho lo stomaco sotto sopra e Diego non è così sicuro di volerlo vedere…gli altri sono entusiasti…
Vediamo dal gommone lo squalo a pelo d’acqua, una manta bella grande e da lontano le balene che saltano…Raffaella si butta ma appena scesa urla e risale…una “medusina” con i filamenti blu lunghi un metro l’ha presa nel collo ed è rimasta nella muta…non sono attimi piacevoli per lei principalmente e per noi che l’aiutiamo.
Diego gli stacca i filamenti dal collo, urticandosi a sua volta una mano , poi gli versiamo dell’acqua (l’unica cosa che abbiamo…)
Io nel frattempo dondolata dalle acque ho provveduto a donare la mia colazione ai pesci, ,
Non vedo l’ora che tutto finisca.
Un’altra signora poco dopo segue il mio esempio…Che allegria!!
Si tuffano altre due volte e poi si torna a riva saltando sulle acque visto che il mare è un po’ mosso, anche se il ragazzo che guida è comunque bravo. Una volta vicini a riva ti dicono di tenerti ben stretto e lanciano il gommone verso la sabbia alla velocità massima..si arena di nuovo.
Rientriamo ed è gia ora di uscire per l’immersione vera, io non ho nessuna voglia:
tra il mal di mare e la mancanza di esperienza…(ho preso il brevetto a Giugno con Diego e Jael e a parte le immersioni per l’esame non ne ho fatte altre)
Tania capisce tutto ed è molto carina, incoraggiante e rassicurante..
Per prima cosa mi da una pastiglia contro il mal di mare e mi promette di essere la mia ombra.
Ok , bisogna rompere il ghiaccio anche per tutto quello che ho pagato per avere il brevetto.
Al diving troviamo tutta l’attrezzatura pronta solo da controllare e montare , su ogni pezzo c’è il ns nome. Sono un’ottimo diving.
Come prima esperienza all’estero è veramente ok!
Ci prepariamo, facciamo il brefing e Raffaella che per fortuna si è ripresa dall’incontro con la medusa, mi traduce visto che è tutto in inglese.
Ecco la storia che si ripete…Spingere il gommone in acqua ecc.
Una volta sul posto cercano il punto esatto con il gprs e il dive master scende con il filo e noi dietro.
Tania e un’altra ragazza controllano il gruppo…C’è un po’ di corrente e Tania mi aiuta.
Una volta sotto sono molto tranquilla e non ho più problemi, mi godo l’immersione anche se devo trovare ancora il giusto assetto.
Le acque di Tofo sono piene di vita…uno dei miei sogni si materializza a due metri da me:da una cavità esce una tartaruga enorme e mi nuota davanti scomparendo velocemente nel blu.
Sono affascinata da questi animali :enormi ma così agili in mare…ne avevo viste nel Borneo Malese a Sipadan facendo snorkeling , ma questa è la prima che la vedo in immersione.
Vediamo tanti pesci che non sto ad elencare, una bella immersione vegliata dai ragazzi del diving, man mano che finiamo l’aria iniziano a turno la risalita:il 1° è Diego che risale con l’altra ragazza del diving, poi più avanti sono io con altri due insieme a Tania egli ultimi con il ragazzo guida.
Sento ancora il mal di mare mentre faccio la sosta di sicurezza e mentre aspetto che vengano a recuperarci col gommone ma almeno non rimetto.
Sono felice di averla fatta, ma io e Diego decidiamo di prendere le cose con calma e rinunciamo al Manta reef per fare un’altra immersione tranquilla a 18 mt..seguendo la scuola SSI (prima fai almeno 12 immersioni e poi puoi prendere il brevetto per i 39 mt).Voglio farmi con calma la mia esperienza. Grazie a Tania per aver fatto il suo lavoro in modo eccellente!
Una volta a casa ci dividiamo i compiti, fare la spesa visto che questa sera abbiamo ospiti…Compriamo un trancio di barracuda da fare alla griglia e degli spaghetti da fare al sugo con i gamberi.
Ci gasiamo all’idea degli spaghetti cucinati da dei veri intenditori della pasta!!!
Bhe non comprate mai pasta all’estero a meno che non venga dall’Italia, puntate solo su spaghetti italiani o scegliete del riso….
Ne risulta un’attentato alla vita dei nostri ospiti più che invito a cena; i nostri spaghetti diventano una colla immangiabile facendo perdere di qualità all’ottimo sugo fatto da Diego.
Risolleviamo la cena con il pesce alla griglia e i gamberi saltati in padella.
Meno male che gli piace il pesce visto che sul posto non c’è molta scelta.
Ne esce una bella serata, comunicando in italiano, portoghese, spagnolo e un poco d’inglese.
Appena gli ospiti se ne vanno i miei amici iniziano a studiare per l’esame si domani in inglese, meno male che noi abbiamo cambiato idea…
SABATO 19/08/2006
Noi ci svegliamo con calma mentre il resto del gruppo parte presto per l’immersione al manta reef..tornano entusiasti mentre noi ci prepariamo per la ns delle 10:00.
Anche questa è bellissima, vediamo stelle marine bellissime e con colori meravigliosi.
Rientriamo cotti e affamati, finiamo tutto il cibo che abbiamo in casa perché domani mattina presto lasciamo Tofo direzione Villanculos…Facciamo un giro nel mercatino locale comprando qualche ricordo :è un mercato bello e poi ci pentiremo di non aver comprato molte più cose..
Contrattiamo per trovare un ciapas che alle sei ci porti a Inhambane .
Paghiamo il pernottamento alla Donna Maria che ogni gg passava a pulire la casa e a controllare che non avessimo bisogno di niente.
Consigliata!!!Paghiamo un totale di 75 € per 4 notti a coppia, meno di 10 € a notte a testa.. Per prenotare eccovi il numero di telefono :
DONA MARIA 258-25574943.
Per altre info su TOFO:
www.tofo.co.za
DOMENICA 20/08/2006
Passando da Inhambane ci fermiamo a fare colazione da Nimberto e Grace per l’ultimo saluto:ci troviamo davanti una colazione pantagruelica e ci vergogniamo ancora di più della nostra cena passata…Magari se un gg verranno in Italia potremo contraccambiare il loro affetto…
Ci accompagnano al porticciolo dove loro ci dicono che c’è la barca per attraversare la baia e ritrovarci a Maxixe…noi cerchiamo ma non vediamo nessun traghetto…scrutiamo l’orizzonte ma nemmeno l’ombra…arrivati alla fine del molo…nascosta c’è una bagnarola (una barchetta ) usata dai pescatori gia stracolma di gente…Ancora una volta compiono un miracolo riescono a trovare una sistemazione per noi e nostri zaini.
Nessuno dei nostri famigliari s’immagina dove siamo finiti e quello che stiamo facendo…con la telecamera filmiamo il tutto anche se in modo discreto;non vogliamo mai attirare troppa attenzione.
Ridiamo per la situazione, siamo in un guscio di noce stracarico e galleggiamo. Ancora una volta il nostro spirito di adattamento ne esce rafforzato!
A Maxixe inconsapevolmente facciamo una scelta penosa: vediamo una piccola stazione di pulmini (ciapas) e senza indagare troppo sulle altre possibilità ci fermiamo alla “prima bancarella” (non fatelo mai forse c’è una scelta più favorevole poco più avanti…) C’è un ciapas vuoto che va a Villanculos , noi contrattiamo il prezzo e ci facciamo caricare gli zaini sul tetto del pulmino…ci sediamo comodi e qui alcuni di noi effettuano delle scelte tattiche sbagliate dovute all’inesperienza:
Andrea il più alto di noi va a sedersi nel sedile dietro così ha più spazio per le gambe poi a coppia due per ogni fila di sedili…Che bello un ciapas tutto per noi…
Ecco l’errore :il ciapas non parte come l’autobus ad un orario stabilito ma solo quando è pieno , anzi meglio dire stracolmo!!!
Poco più avanti c’è la vera stazione degli autobus Oliveras , informatevi!
Abbiamo atteso circa due ore prima della partenza e quando abbiamo osato protestare ci hanno offerto di partire solo per noi ma ad un prezzo raddoppiato e noi da indignati tirchi ci siamo rifiutati di passare per i soliti turisti da spennare…meglio soffrire come tutti!
Forse adesso molti di noi accetterebbero anche un prezzo triplicato!
Per non tirarla troppo per le lunghe, concludo dicendo che il ciapas aveva una capienza normale di sedici persone circa , mentre noi ci siamo ritrovati in venticinque più due bambini e due galli…durante la strada continuavano a far salire gente, non è possibile descrivere le posizioni assunte da alcuni viaggiatori, da veri contorsionisti…Andrea F si è ritrovato nel posto più infimo e più bloccato di tutti e non riusciva nemmeno a muovere un braccio….il viaggio è durato circa cinque ore…Come consiglio se vi capita di scegliere questo mezzo di trasporto:salite per ultimi o scegliete i posti dietro al guidatore…di solito c’è più spazio per i piedi, c’è il finestrino e quando la gente sale e scende è più facile che ogni tanto riusciate ad ottenere qualche centimetro prezioso di spazio!Lo dico per esperienza, in questo viaggio quello era il mio posto.
Abbiamo pagato questo giro “sull’inferno” 1200 metical come gruppo…una volta giunti a destinazione abbiamo tentato di pagare meno visto le condizione del viaggio ma ci hanno ricattato non consegnandoci gli zaini e ancora una volta abbiamo accettato le loro condizioni!
Siamo quasi tutti esausti, in piedi da prima delle sei, e questo viaggio non ci ha certo ricaricato…Appena scesi siamo di nuovo circondati da gruppi di ragazzini (li definirei senza offesa puzzolenti:non amano molto lavarsi e il deodorante…) Dovremmo esserci abituati al fatto di essere accerchiati da gente che ti tira la valigia per portarti in qualche luogo per dormire con il solo obbiettivo di ricevere qualche monetina per aver portato dei clienti….
Non so se per colpa della stanchezza o dell’ambiente questa volta siamo ancora di più sulla difensiva e non chiediamo e non accettiamo l’aiuto di nessuno….ci chiudiamo a formazione impala…Tutti in cerchio con gli zaini al centro!
Leggiamo quali B&B sono consigliati dalla Lonley Planet…
I ragazzi non demordono e continuano a dire un nome : ”BAOBAB BEACH”
Un pò confusi e stressati mandiamo Diego e Andrea B in avanscoperta…inutile girare in sei trascinandoci “dietro donne, bambini e animali” o perdon trascinandoci dietro gli zaini non per niente leggeri…
Aspettiamo almeno un’ora, il sole inizia a tramontare, i ragazzini non allentano la presa e studiano ogni nostra mossa…vedono una biro e la vogliono..vedono una caramella e la chiedono ecc…ogni tanto credo si siano anche presi beffa di noi….infondo siamo sempre estranei nel loro mondo……
Da lontano vediamo sbucare un furgoncino con sopra Andrea e Diego…hanno trovato il luogo giusto e sono venuti a prenderci con il proprietario del B&B.
Un ragazzino ci prova : dice al tipo che è stato lui ad indicarci il suo nome, noi non amiamo le bugie e smentiamo tutto…per questa volta niente mancia…e che imparino a non gridare solo un nome ma a dare possibilità di scelta.
Il nome più famoso spesso non è mai la scelta migliore vedi Fatima!
Siamo da Josef & Tina ..una struttura nuova fatta da Josef inviato dalla comunità europea per sperimentare nuove colture in campo agricole.
Il lodge che si è costruito forse per arrotondare è una buona sistemazione
Ci sono nella casa tre camere da letto, un salotto enorme con tanto di televisione e divanetti e una cucina altrettanto grande completa di tutto ad uso degli ospiti.
Poi ci sono dei bungalow circolari con il tetto di paglia per dare un’atmosfera più semplice con bagno in comune….
C’è anche il ristorante bar dove servirti fino a notte tarda.
email : info@joseftina.com
www.joseftina.com
tel: +258 82 9652130
paghiamo 750 metical a coppia con colazione.
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LUNEDI’ 21/08/2006
Chiediamo a Josef , che si dimostra disponibile a soddisfare ogni nostro dubbio o curiosità, come fare per fare il giro delle isole…d’altronde siamo venuti fino a qui per vedere L’ARCIPELAGO DI BAZARUTO famoso come parco nazionale marino….
Nonostante il cielo nuvoloso prenotiamo tutta la giornata il giro in DOW (un altro guscio di noce con vela che per qualche forza misteriosa della natura anche se pieno di gente riesce a galleggiare e a muoversi).
E’ un mare meraviglioso, con colori stupendi , qualche foto riesce a rendergli giustizia…il mare è calmo e nonostante io sia fifona , no meglio dire previdente per natura…riesco anche a godermi il tragitto d’andata….nella barchetta come sedie ci sono solo delle asce di legno che l’attraversano e formano delle panche.
L’equipaggio è composto dal guidatore della barchetta e dal cuoco…incontriamo un pescatore di granchi che solitario e senza barca nuota nel mare infilzando tutti i granchi che incontra….il cuoco ne compra sei per un euro…(io mi rifiuto di mangiarlo…Non sono vegetariana ma nella mia mente solo pochi animali sono destinati alla morte…gli altri mi fanno pena e non riesco a mangiarli…i miei compagni d’avventura quando se li ritroveranno cotti alla griglia al contrario di me gli faranno una grande festa.
Proseguiamo il viaggio…alle undici facciamo una pausa di un’ora sulla prima isola ,
Benguerra; è praticamente la classica isola da cartolina: spiaggia lunghissima ed incontaminata di sabbia bianca con le palme alle spalle.
Girovaghiamo sull’isola e facciamo la conoscenza con due bambini che ci vogliono vendere il loro giocattolo, una barchetta a vela fatta da loro che fatta la dimostrazione galleggia e si muove pure col vento…prezzo 10 €.
Il problema non è il prezzo ma l’ingombro, riuscire a portarla in Italia senza romperla…
Gli regaliamo due magliette e un paio di bermuda…e ci facciamo pure una foto ricordo…
In quest’isola è pure possibile soggiornarvi perché hanno costruito un villaggio turistico ma logicamente i prezzi sono quelli turistici e per arrivare fin qui il prezzo non è nemmeno paragonabile con il nostro fai da tè!
Ripartiamo e alle 13:30 approdiamo sull’altra isola: Manguerra, sicuramente più adatta allo snorkeling…noi ci rilassiamo sulla spiaggia mentre il cuoco ci prepara il pranzo..
L’isola al momento è abitata solo da locali ma stanno costruendo degli alberghi , iniziano a deturpare questo paradiso…costruendo strutture turistiche in riva alla spiaggia senza tener conto del contesto dove si trovano….ok alberghi ma meno invadenti sarebbero stati più adatti al luogo….
C’è un gruppo di bambini meraviglioso che aspetta i soliti regali da noi turisti…e impariamo dopo, aspettano anche gli avanzi del nostro cibo e di poter leccare letteralmente le pentole e poi lavarle in mare…e riconsegnarle immacolate al cuoco!
I ragazzi si dedicano allo snorkeling e ci raccontano di pesci enormi e di una quantità di vita inimmaginabile, il tutto è di buon auspicio per le immersioni che speriamo di riuscire a fare.
Mangiamo riso con un buon sugo al pomodoro, pesce alla griglia, i poveri granchi e un’ottimo ananas…Io mi diverto a cibare una chioccia con i suoi pulcini che si sono adattati a mangiare praticamente di tutto…anche il pesce…ogni tanto mi sento un pò san Francesco…la protettrice degli animali…
Il tempo sta cambiando, scure nuvole si affacciano all’orizzonte…meglio prendere la via del ritorno…
Non voglio stressarvi raccontandovi di come non mi sia piaciuto ritrovarmi in un minuscolo guscio di noce in balia del mare mosso e del vento…dobbiamo seguire la corrente che almeno a mio parere ci porta sempre più lontano dalla riva….le onde in alcune occasioni entrano direttamente nella barchetta lavando chi è a tiro… altre volte siamo gli unici all’orizzonte e allora nella mia mente passano pensieri del tipo: “se ci rovesciamo nessuno si accorgerà della nostra assenza”.
Alcuni di noi ridono divertiti, io brontolo dicendo che non bisogna andare in giro in cerca di guai…ok l’avventura , ok lo spirito d’adattamento..ma c’è un limite a tutto.
Col senno di poi che non è stato così tragico ma io odio qualsiasi giostra che si muova…e quel giorno il mare aveva deciso di muoversi.
Alle 17:00 rientriamo e posso baciare la terra…abbiamo pagato l’escursione 1800 mt a coppia (circa 28€ a testa)..
Andiamo in giro cercando un diving affidabile per prenotare l’immersioni per il gg dopo…La lonley parla molto bene del AQUA NERA…telefoniamo ma è gia pieno..
Ci agitiamo un po’ perché avevamo deciso di stare solo un’altra notte e poi partire per il Sudafrica avvicinandoci al rientro per scongiurare eventuali imprevisti dell’ultimo minuto…C’è chi dice “possiamo dividerci, io voglio fare immersioni e mi fermo un gg di più”.Chi dice “io voglio vedere il Blide river canyon in Sudafrica e parto prima”.
Ma siamo un gruppo e alla fine ci veniamo tutti incontro e riusciamo a soddisfare i desideri di tutti…non ci dividiamo…decidiamo di rimanere un gg in più…con la promessa da parte di noi donne di alzarci alla mattina presto con la speranza di trovare un diving libero per il gg stesso…
MARTEDI’ 22/08/2006
Io e Jael partiamo alle sei per cercare un centro diving, ma non siamo in una zona molto turistica e come si è faticato per trovare un posto per dormire la stessa cosa , anzi diventa ancora più complicata per i centri diving…
Ne risulta però una buona occasione per vedere il sorgere del sole, fare qualche bella foto e fare una passeggiata rilassante sulla spiaggia, troviamo anche delle belle conchiglie….Una di queste con dentro ancora l’animaletto che si aggrapperà alla vita con tutte le sue forze e ancora di più… (i suoi tentativi di fuga e le mie suppliche per liberalo e donarlo al suo meraviglioso mare, non sono servite a nulla contro i suoi aguzzini di cui tacerò il nome (in nome dell’amicizia che ci lega!) ma la sua morte peserà sulle loro coscienze ogni volta che mostreranno le conchiglie raccolte in Mozambico!)
Lo so a voi non interessa niente… ma un diario è anche pieno di ricordi personali che si vogliono immortalare nel tempo.
Riprendo la via del racconto:Chiediamo ai locali e tutti ci mandano al diving del baobab beach…ecco la nostra destinazione:arriviamo che sta aprendo ma ci dicono che oggi non effettuano immersioni perché il gommone è rotto….Per domani hanno disponibilità!
Rientriamo e dopo colazione tutti e sei ritorniamo al centro per raccogliere maggiori info…Il centro è composto da Viki.Ben e il loro cane aski e qualche ragazzo di colore…non sembra malissimo e poi non abbiamo molta scelta…prenotiamo due immersioni per il gg dopo.
www.odysseadive.com
scubaben_uk@yahoo.co.uk
00258 82 7817130
Di nuovo una gg dedicata al relax e a qualche compera…nel centro del paese…c’è una postazione internet dove prenotiamo l’auto una volta arrivati in Sudafrica, qualcuno di noi ne approfitta per telefonare a casa…ecc.
C’è un mercato di prodotti locali…tutto molto caratteristico…e scopriamo che il sapone esiste anche da loro, lo vendono al pezzo e ne hanno di tanti tipi e con vari gusti…ma allora perché la maggioranza di loro non lo usa?
Telefoniamo all’amico di Delito e facciamo nel tardo pomeriggio la sua conoscenza…gli offriamo qualcosa da bere e ancora una volta ne approfittiamo per allargare la nostra conoscenza sulla zona…
Gli chiediamo informazioni sulla malaria…se esiste o sono solo esagerazioni….
Lui ne parla come se parlasse dell’influenza…è appena guarito da circa sei mesi e in media una volta all’anno la prende.
A noi un po’ di fifa ci viene…noi che su sei solo uno ha fatto la profilassi antimalarica…noi cinque siamo contrari…prima di partire ci siamo informati e abbiamo tratto questa conclusione:
non esiste un vero vaccino contro la malaria, ma solo una profilassi (il LARIAM) che viene passato dalla mutua e a detta di chi l’ha preso ha degli effetti collaterali notevoli (sospettano anche un caso di suicidio) specie su chi ha problemi di depressione o simili…per sei mesi devi assolutamente evitare una gravidanza…ecc…certo non è una cosa leggera e poi volendo la malaria te la becchi ugualmente…
Esiste poi un farmaco a pagamento 50 € a scatola: il MALARONE (gia il nome m’ispira molta fiducia) ma a detta di molti è più tollerabile.
Visto che niente ti assicura di non beccarla noi optiamo per la profilassi comportamentale.
Certo che sentire il tipo raccontarci di beccarla una volta all’anno qualche brividino ci passa per la schiena…ma ci consoliamo dicendo: noi siamo a rischio per 4 giorni , lui per una vita…le sue probabilità di essere punti sono certo maggiori, noi dormiamo in una casa di cemento con le zanzariere sul letto…lui in una capanna con il tetto di paglia .Auguri!!!!!
Certo che loro si meravigliano quando noi gli spieghiamo che in Italia è stata debellata da molto tempo…Incredibile, per loro è parte della vita…
Sono passati sei mesi dal nostro ritorno a casa e vi voglio rassicurare che nessuno di noi si è ammalato !!!
Di nuovo compriamo del pesce e Diego si cimenta per un buon pranzetto usufruendo anche delle spezie prese dall’orto di Josef e gli avanzi diventeranno anche la nostra cena.
Relax…
MERCOLEDI’ 23/08/2006
Alle otto ci presentiamo all’ODISSEA DIVING e partiamo poco dopo per l’immersione nell’isola di Bazaruto…la salita sul gommone è meno “traumatica”
di quella di Tofo….il mare è una tavola e ha dei colori meravigliosi, resi ancora più speciali dal giallo della sabbia che qua e l’ha affiora causa la bassa marea…
Mi rendo subito conto che questo diving ha sicuro qualche stella in meno…è più casereccio lo possiamo definire…sul gommne c’è solo la bionda Viki (con un po’ di puzza sotto il naso) e il ragazzo che guida il gommone.
Io subito mi chiedo “se lei scende e fa da guida davanti, chi sta dietro a controllare la fine del gruppo?” Risposta logica nessuno!
Chiedo subito a Raffaella (l’Advance del gruppo) di darmi un’occhiata nella discesa (mio grosso tallone d’Achille) mi sento più tranquilla, d’altronde il mio compagno è Diego ma anche lui come me è alla sua terza immersione ed è gia tanto se riesce a badare a se stesso…visto che non può contare sul mio aiuto…almeno nella fase di discesa..
Eccoci al momento cruciale, tutti in acqua: Viki si butta e con la corda fa strada…io non riesco a scendere ma Raffaella mi aiuta tirandomi letteralmente giù…dopo è ok…Viki va avanti per la sua strada non interessandosi minimamente del gruppo: potevamo anche essere rapiti da una piovra gigante uno dopo l’altro che lei se ne sarebbe accorta solo quando toccava a lei…non si è mai minimamente girata indietro a contarci o a farci il segno ok!
Stai tranquilla carina che una volta a terra ti consiglio a tutti i sub del mondo…
Il mare certo è meraviglioso anche in questa zona, non c’è il turismo di massa o lo sfruttamento commerciale a rovinarlo, almeno per il momento…
Diego come al solito finisce l’aria per primo e avvisa Viki ..lei lancia il pedanio e continua la sua immersione…Diego aspetta un suo segnale…e poi capisce che deve risalire da solo…Non mi viene assegnato nessun compagno che si curi di me…e attimi di panico passano per la mia testa…io non posso e non voglio risalire da sola…
Inizio a razionare l’aria per non finirla prima degli altri …per fortuna io e Andrea F la finiamo insieme e io mi affido completamente alla sua esperienza per la risalita e la sosta di sicurezza…tutto ok!
Facciamo la pausa fra un’immersione e l’altra sull’isola di Bazaruto.
Io sono vittima per l’ennesima volta del mio stomaco e mi sdraio sulla sabbia e non muovo nemmeno un passo, Jael è vittima del richiamo del sole e si sdraia per abbronzarsi un po’.
Gli altri vanno alla scoperta dell’isola…arrancano salendo in cima alla grande duna di sabbia che dà l’idea di ritrovarsi nel deserto, ma in cima si apre lo spettacolo del resto dell’isola:un insospettabile giardino pieno di alberi, palme e laghetti…da mozzare il fiato, mentre dall’altra parte i colori del mare, del cielo e della spiaggia disegnano uno spettacolo non meno emozionante!
Ma voglio tornare a parlare della “simpaticissima” Viki e del suo centro diving.
Nessuno si era preso la briga di avvisarci che avremmo passato la nostra pausa pranzo su un’isola deserta…altrimenti ci saremmo portati qualcosa di commestibile!
La biondina si mangia i suoi due panini, mentre noi soffriamo la fame.
Con tutto quello che ci hai fatto pagare le due immersioni non potevi passare ad ogni sub un pacchetto di qualcosa da mettere sotto i denti o due mandarini che al mercato locale non costano niente?
Spendiamo 630 rand a testa per le due immersioni + 60 rand per l’ingresso al parco, tot circa 80 € a testa.
La seconda immersione si rivela un po’ più deludente dal punto di vista marino, non vediamo un granchè, ma è pur sempre bello ritrovarsi dentro l’acquario e non sopra…siamo parte del mondo marino!
Rientriamo dopo le quindici, affamatissimi e ci fiondiamo al ristorante del Baobab Beach…niente male anche se sono un po’ lunghi nel servire…
Mangiamo chi pesce , chi carne io una pizza niente male…paghiamo 400 mt a coppia (12, 5€)
Alla sera ognuno prepara lo zaino per il trasferimento.
Abbiamo l’autobus del mitico OLIVERAS alle tre di mattina.
Prima di andare a dormire paghiamo Josef che oltre tutto si è pure offerto, o meglio non aveva molta scelta, di accompagnarci alla fermata dell’autobus a quell’ora assurda della notte, gratuitamente in cambio di una buona pubblicità su internet.
B&B consigliato!!
Paghiamo 4 notti 750 rand o 3000 metical che tradotti in € sono 23, 4 a notte a camera…volete forse qualcosa di meno? andate al Baobab Beach nella capanne di paglia , forse più romantiche ma certamente più in balia delle zanzare…
GIOVEDI’ 24/08/2006
Sveglia ad un‘orario assurdo e ancora una volta, giunti grazie al passaggio di Josef in una stazione degli autobus fantasma, ci mettiamo ad aspettare.
Subito qualcuno ci avvicina e ci dice che l’autobus è partito prima , altri che parte dopo due ore…che è meglio prendere quello all’altra fermata…noi un po’ dubitiamo ma non molliamo…capiamo dopo che sono tutti della concorrenza che vogliono accaparrarsi più clienti possibili, noi aspettiamo Oliveras…non lo tradiremo come abbiamo fatto all’andata per un ciapas qualsiasi…Certo se provate ad immaginarvi la scena:
Sono passate da poco le tre di notte, sei giovani bianchi tutti in cerchio con gli zaini al centro aspettano infreddoliti e mezzi assonati un’autobus che forse è gia partito o è in ritardo di un paio d’ore…non è una scena propriamente allegra….ma noi siamo sopravvissuti anche a questo!
Oliveras è arrivato verso le quattro e trenta e ha caricato i nostri zaini (gia pronti ad insudiciarsi per l’ennesima volta ) con i relativi proprietari…ancora una volta ci siamo appropriati di tutto lo spazio possibile.
Da quelle parti viene definito un’autobus di gran lusso , in Italia noi lo definiamo un catorcio da rottamare, ma in questo caso noi l’abbiamo “amato”, è arrivato e ci ha portato a destinazione…non facendoci stringere come sardine come nel ciapas e trattandoci come persone.
Il controllore dei biglietti aspetta di vederci tutti addormentati per poterci svegliare con la scusa di donarci la colazione…un mandarino a testa….e poi di nuovo tutti dormono…eccolo che torna per chiederci di controllare i biglietti che lui stesso ci ha fatto alla partenza…persona squisita e simpaticissima …Di nuovo le soste negli “autogril” ambulanti…e l’incontro con i loro bagni….
Siamo arrivati al punto di partenza del nostro viaggio in Mozambico cioè a Maputo alle diciannove di sera…un viaggio durato circa 14 ore per fare 400 km, fra buche, risate, foto, mandarini, libri, frutta secca, voli giu dal sedile causa una buca troppa profonda e le ottime sospensioni dell’autobus…
Viaggio pagato 900 mt (32.5€ a coppia).
Viaggio che rimarrà dentro di noi come il mare che abbiamo visto, i paesaggi e la gente che abbiamo conosciuto…
Questo è il racconto della nostra avventura in Mozambico, per conoscere un punto di vista meno tecnico, meno dettagliato ma che narra solo le sensazioni ed emozioni provate da Jael su questo meraviglioso paese potete leggerlo:
http://www.viaggierelax.it/viaggi/index.php?option=com_content&task=view&id=142&Itemid=15
Il giorno dopo prendiamo l’autobus da Maputo per Nespruit dell’Intercape…..Siamo di nuovo in Sudafrica!
Se avete bisogno di info non esitate a scriverci.
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