Europa

Igal linnul oma laul

Folco Terzani cita al padre Tiziano il detto Sadhu: “Se non arrivi a piedi dove vuoi andare, non vedrai quello che vuoi trovare”. Una volta arrivati a destinazione il viaggio non si può moltiplicare in una serie di miniviaggi che ti fanno passare più tempo sui mezzi di trasporto che a guardare le persone e le cose che ti circondano. Anche se il tempo a disposizione è poco, un viaggio organizzato nei particolari ti permette di visitare poche cose, ma bene. E’ lo slow travel contrapposto al quick travel dei Giapponesi che visitano l’Europa in sette giorni.

3 luglio. Orio al Serio
Viaggio lungo in treno fino a Milano con cambio a Pisa. A Milano prendiamo fuori della stazione, girando a sinistra, il pullman per Orio al Serio (5 euro cadauno).Da Pisa a Milano abbiamo prenotato con tariffa supereconomica (budget low cost), A Orio al Serio vediamo dal piazzale dell’ aeroporto l’hotel NH. L’albergo è a 4 stelle e per arrivarci bisogna raggiungere, all’altezza di un semaforo un sottopassaggio. Il tragitto fino all’hotel è di circa 1.200 metri, venti minuti di cammino. Accanto all’hotel c’è un centro commerciale con diversi ristoranti certamente meno cari di quello dell’hotel (25 euro a testa, prezzo speciale). Recezione gentile ed e4fficiente, si pagano subito 123 euro, prezzo speciale per viaggiatori muniti di biglietto aereo. Camera con lettone king size. Bagno ben fornito, ma con risparmio di asciugamani (per viso e mani pezzi di lenzuolo, mentre per la doccia enorme asciugamano normale). La TV è a schermo piatto, 28 pollici, 10 canali italiani e 10 stranieri. La colazione è assicurata anche prima delle sei del mattino, self service, alcuni dolci e bevande calde da una macchina. Alle 5 del mattino già quattro ospiti avevano usufruito del servizio prima di noi.

4 luglio. Tallinn
L’aeroporto di Orio al Serio alle 5.30 del mattino è occupato da una folla cosmopolita che si affanna a mangiare presso i numerosi bar. Non avremmo mai creduto che l’aeroporto fosse così grande e con tanti voli. Come altre cose del nostro paese l’aeroporto è al servizio della Ryanair, compagnia irlandese, che ha il monopolio dei voli per numerose città del Sud i cui nomi appaiono sui tabelloni. Noi Italiani non siamo capaci di far funzionare una compagnia nazionale. Dobbiamo dire che questa volta la Ryanair è stata efficiente e rapida, tanto che arriviamo con cinque minuti di anticipo a Tallinn. Troviamo un taxi e stabiliamo in partenza la tariffa che è di otto euro. L’autista è un po’ troppo rapido nelle manovre, ma vedremo che questo è un male comune di molti autisti della città. Arriviamo al Romeo Family, un bed and breakfast che affitta anche appartamenti a prezzi modici. Noi paghiamo 58 euro a notte, megacolazione compresa. Il palazzo è del ‘500 e piuttosto malridotto. L’ascensore che porta al quarto piano cigola, , ma la camera è ampia, con tavolino e due poltrone. Il bagno è ben fornito, con vasca e saponi non di hotel, ma in confezione famiglia. La signorina incaricata, giovane e tuttofare, ci fornisce una mappa della città e informazioni su come raggiungere la stazione dei bus, piuttosto lontana dalla città vecchia dove ci troviamo, a due passi da Piazza della Libertà. La colazione è ottima con ampia scelta per il cliente.

Usciamo nel caldo estivo di Tallinn. Non avevamo il minimo sospetto che a Nord facesse così caldo, ma questa sembra un’estate speciale. Non avevamo neppure creduto alle previsioni di www.meteo.it che, invece, si sono rivelate abbastanza precise anche per quanto riguardava la pioggia di 12 giorni la partenza. Mai profeta fu così preciso ! Visitiamo la chiesa di San Giovanni che si trova in Vabaduse Valjak, la piazza della libertà, che ricorda la lotta per l’indipendenza tra il 1918 e il 1920. Da un lato della piazza c’è il monumento alla libertà, Si tratta di un’enorme croce estone montata su un pilastro in vetro. Dalla piazza andiamo al centro commerciale Solaris dove si trova un self-service, il Lido Bistrot. Il ristorante offre circa 300 posti a sedere e una scelta di circa 200 tipi di ciboche vanno da carne e pesce alla griglia ad un’ampia gamma di dessert. La catena di ristoranti è lettone, ma si è allargata anche in Estonia. I prezzi sono molto ragionevoli.
Scegliamo spiedini di carne con contorno, frutta, dolce e caffè, birra ed acqua e spendiamo una cifra limitata. Il Bistrot è molto frequentato da impiegati che lavorano nelle vicinanze e sarà nostra meta per soddisfare i bisogni alimentari nei giorni successivi, assaggiando altri piatti a base di pesce. Torniamo al nostro B&B a dormire. Dopo tutto siamo svegli dalle 4 del mattino.
Alle 16 ci svegliamo e partiamo alla conquista della città, salendo sulla collina che si trova alle spalle del monumento alla libertà. Per primo incontriamo Kiek-in-de-kok, un bastione enorme che risale al 1475 e che, alla base, ospita un museo. Il nome deriva dall’espressione tedesca: “Guarda in cucina”, in quanto le guardie potevano ispezionare facilmente dall’alto le case circostanti.
Poco oltre arriviamo al Castello di Toompea. E’ la sede del Parlamento estone ed il luogo dove i cittadini di Tallinn si riunirono per rivendicare la loro indipendenza dal dominio dell’Unione Sovietica. Il suo nome in estone è Riigikogu. La facciata barocca di colore rosa non è particolarmente interessante. In cima alla torre, alta 48 metri, sventola la bandiera estone.
Davanti a Riigikogu si trova la Cattedrale di Sant’Alessandro Nevskij. L’ingresso è libero, ma non si possono scattare foto e bisogna levarsi il cappello, come spiega un sacerdote barbuto incaricato della funzione di buttafuori nel caso di trasgressioni. Nella chiesa sono visibili numerose icone di notevole bellezza in mezzo ad ori ed argenti. Acquistiamo due riproduzioni di icone a 16 euro ciascuna. La cattedrale è stata progettata dall’architetto Preobrazhensk.i Sant’Alessandro Yaroslavich Nevskij prende il cognome dalla Neva, fiume dove ottenne una storica vittoria in battaglia nel 1242 contro i crociati tedeschi. E’ un eroe russo che da condottiero diventò monaco negli ultimi anni della sua vita. Morto nel 1263, fu canonizzato dalla chiesa ortodossa nel 1547.

Salendo ancora si arriva alla Cattedrale di Santa Maria Vergine. Nota come Cattedrale luterana di Toomkrik. Fondata nel XIII secolo come chiesa cattolica diventò luterana nel 1561. L’ingresso è libero, ma non ci è particolarmente piaciuta sia per i diversi stili architettonici che ne caratterizzano l’interno, sia per gli stemmi delle ricche famiglie tedesche che hanno poco di religioso e sono un elemento non consono, a nostro modesto parere, alla religione, qualsiasi essa sia.

Percorriamo le vie adiacenti dove ci sono botteghe artigiane e mercatini per affacciarci ad un belvedere dal quale si gode il panorama della città, che riprendiamo con la telecamera oltre che con le macchine fotografiche. Scendiamo nella città vecchia dslla Pikk Jalg per raggiungere la Pikk e piazza del municipio, i luoghi della città più frequentati dai turisti. Ci fermiamo all’ufficio turistico, molto vicino alla piazza del municipio, per trovare una carta della città più ampia di quella che possediamo. Nella piazza del Municipio, Raekoja Plats, si svolge un mercato di prodotti artigianali. Ai lati ci sono numeroso ristoranti con tavolini all’aperto e noiosi “butta dentro”, giovani che ti invitano ad usufruire di un ristorante. Sulla torre ottagonale del 1627 sventola la banderuola segnavento, chiamata Vana Toomas (Vecchio Tommaso), simbolo e guardiano del Municipio e della città.

Percorriamo la Pikk Tanav e fotografiamo la parte esterna degli edifici: la grande corporazione al n. 17, la casa delle teste nere al n. 20 e le tre sorelle al n. 31. Ammiriamo solo l’esterno della chiesa di San Olav, ma ci torneremo. Infine arriviamo a “Margherita la Grassa” (Paks Margareeta), torre cosi chiamata per la sua forma tozza dovuta allo spessore delle pareti di quasi 5 metri. Oltrepassiamo la porta e, camminando lungo le mura, arriviamo alla strada Uus Tanav, Rientriamo nella Pikk attraverso una strada chiamata Olevisti. Non sazi raggiungiamo un’altra parte della città e il centro commerciale Viuau Valjak dove consumiamo in un caffè all’ultimo piano una parca cena. Vogliamo vedere dove si trova il terminal dei bus per i viaggi dei giorni seguenti. Dedichiamo le ultime foto della giornata alle porte di Viru e torniamo in hotel dopo più di cinque ore di cammino (venti chilometri).

5 luglio. Haapsalu
Ci svegliamo presto con il sole che sorge ad un’ora indefinita: le tre ? Le quattro ? La colazione è pronta prima delle otto, cibo fresco, preparato sul momento e con cura.. Usciamo per arrivare alla fermata del bus n. 17 che ci porterà alla stazione dei bus, terza fermata dopo il central market Solaris dove prendiamo il bus. Il biglietto costa 1.60 E ed è bene avere soldi pronti e la cifra esatta. Notiamo che l’autista intasca i soldi senza fare il biglietto, tanto siamo turisti. Il biglietto per Haapsalu costa 15 € in due all’andata e 12 € al ritorno. Prendiamo di corsa il pullman delle 8.45 e raggiungiamo Haapsalu in 105 minuti, dopo aver percorso 99 chilometri. Durante il tragitto il pullman raccoglie gli abitanti delle campagne vicine alla ridente cittadina. Arrivati in porto cerchiamo l’ufficio turistico, segnalato da cartelli che non indicavano la distanza. Volevamo sapere dove si trovava il castello, troviamo, infatti, prima il castello e poi l’ufficio turistico. Il castello di Haapsalu è un castello vescovile con tanto di seminario per i giovani preti ed è stato recuperato dalla città che ha un passato turistico e che vuole rinverdire l’antica tradizione. La cittadina sta tentando di riguadagnare la fama di località di villeggiatura e cure termali che si conquistò nei primi decenni del XIX secolo.

Le mura che circondano il castello sono imponenti r superano i dieci metri di altezza. E’ aperto nel mastio del castello un museo. Adiacente al castello si trova la cattedrale che è una chiusa a navata unica, disadorna. Imponente la torre di guardia.
Haapsalu è interessante per le casette in legno, caratteristiche con i tetti ad angolo acuto per far scivolare la neve. A nord della fortezza si trova la bella passeggiata a mare, affacciata sulla baia di Taga, animata dai gabbiani e da altri uccelli marini. Noi l’abbiamo percorsa ritornando alla stazione ferroviaria per una via diversa da quella dell’andata, passando accanto a locomotive e vagoni ormai in disuso. Ad un certo punto siamo rientrati per andare a mangiare alla Cambrino Tavern Karja 20. Abbiamo mangiato carne alla griglia e bevuto birra. Non soddisfatti abbiamo cercato un bar ed abbiamo bevuto un caffè accompagnato da una fetta di torta. Al ritorno compriamo una bottiglia di acqua a metà del prezzo di Tallinn. L’acqua è un problema per il costo proibitivo che supera quello della birra. Prendiamo sempre a volo il pullman delle 14.40 e torniamo nel nostro B&B dove ci riposiamo fino a sera quando andiamo a mangiare al Lido del Solaris. Facciamo poi una passeggiata che ci porta alla chiesa di San Nicola dove fervono, nella parte esterna, sul prato, i preparativi per una festa. Torniamo al nostro vecchio Palazzo per dormire dopo aver ascoltato la CNN, unico programma possibile in alternativa ad un film in russo con sottotitoli in estone.

6 luglio. Tallinn
Il sabato la colazione è alle 9. Inganniamo l’attesa facendo il bagno e, poi, guardando la CNN. Dopo aver mangiato di buon appetito la deliziosa colazione andiamo a riempire due vuoti del nostro programma turistico personale: la cattedrale di San Nicola e il museo dell’occupazione. La prima si trova vicino al B&B e la raggiungiamo appena apre al pubblico. All’esterno ci sono vecchie grondaie ammucchiate, forse residuo di miglioramenti, e le tende di coloro che hanno allestito giochi medievali per turisti. Niguliste Kirik (ingresso 4 euro) risale al XIII secolo, ma è stata in parte ricostruita perché danneggiata dai bombardamenti aerei della Seconda Guerra Mondiale. All’interno si possono ammirare quadri che raffigurano San Nicola e San Giorgio. Particolarmente interessanti l’altare principale, che narra attraverso dipinti scene di vita del San Nicola, l’ altare della Vergine Maria, che un tempo apparteneva alla confraternita delle Teste nere, e il famoso dipinto, chiamato ‘Della Danza Macabra’ di Berndt Notke che raffigura scheletri danzare con il Papa, l’imperatore, il Vescovo, e una giovane donna. Nel pomeriggio sarebbe possibile ascoltare l’organo, ma abbiamo altri programmi. Peccato perché l’acustica della chiesa è famosa e l’edificio è sede di numerosi concerti.
Oggi la chiesa, meglio conosciuta come museo di arte religiosa e auditorium, è sede di numerosi concerti grazie alla sua eccellente acustica.
Ci spostiamo in direzione di Toompea e all’altezza di Kiek in de Kok giriamo a sinistra andiamo a vedere il Museo dell’Occupazione (Okupatsiooni Muuseum), ingresso 4 euro. Fotografiamo vecchie auto d’epoca, vecchie baracche in legno dove venivano tenuti prigionieri gli Estoni ed altri reperti d’epoca come oggetti vari legati alla vita quotidiana, uniformi, documenti scritti. Il museo evoca le differenti occupazioni di cui fu vittima il paese tra il 1940 e il 1990. La vicenda viene raccontata con un filmato in bianco e nero parlato in estone e sottotitolato in russo ed inglese. Al piano di sotto è possibile vedere statue e busti di persone una volta idolatrate ed ora dimenticate o odiate.
Usciti andiamo fino a Viuau Valjak per prendere il tram numero 1 e andare a vedere il parco di Kopli all’estremo nord ovest della città. Dopo essere scesi e aver camminato brevemente per il parco torniamo indietro e ci fermiamo a Baalti Jaam, la stazione ferroviaria, vicino alla quale c’è un ampio mercato con molte venditrici di origine russa, cosa comune anche ad altri mercati che incontreremo nel corso del viaggio.
Ci fermiamo a mangiare al Ristorante Boheem kohvik Kalamajas Kopli 18. Il caffé ristorante ci è stato segnalato dal blog http://tereitalia.altervista.org/ al quale avevamo scritto. E’ un posto un po’ Bohemien frequentato da giovani dove si possono mangiare insalate, crepes e dessert a prezzi ragionevoli. Il caffè è bevibile. Noi abbiamo mangiato due soupes con zenzero, arancia e feta (3.80 € ciascuno), un’enorme Caesar salad (6.20 € ciascuno), una birra Saku Kuld (2.60 €), una bottiglia d’acqua (!.80 €), un caffè (1.50 €). Conto finale 25.90 € in due.
Prendiamo alla fermata della stazione ferroviaria di nuovo il tram n. 1, questa volta per recarci al Kadriorg, (“Valle di Caterina” in estone), un magnifico parco con annesso Palazzo, appena fuori dalla Città Vecchia, che lo Zar “Pietro il Grande” regalò a sua moglie Caterina. Dopo 7 o 8 fermate si scende a Weizenberg tanav, all’incrocio con J. Pooka. Vediamo subito un laghetto con un getto d’acqua al centro. Oltre il laghetto c’è la statua di Friedrich Reinhold Kreutzwald (1803-1882) ,autore del Kalevipoeg, il poema estone per eccellenza. Si consiglia di consultare i nomi su Wikipedia. Nel parco Kadriorg ci sono diversi musei, ma ci fermiamo solo a guardare l’esterno. Fa molto caldo e ci rifugiamo nel verde del giardino giapponese (ingresso gratis). Avevamo visto i giardini cinesi dai quali derivano quelli giapponesi con una propria impronta culturale. Ben curato ospita anche elementi estranei: graziosi scoiattoli che non hanno paura degli esseri umani.

Lasciato il giardino ci dirigiamo al monumento della Rusalka sul quale è possibile salire e vedere la Pirita tee, la strada che costeggia la spiaggia di Pirita. Ci dirigiamo verso il porto di Tallinn attraverso un sentiero che costeggia il mare. La spiaggia à poca, ci sono scogli e piante selvatiche tra le quali si sdraiano pochi coraggiosi bagnanti dalla pelle bianchissima. Arriviamo dopo un lungo percorso al Lunnahall port con diverse navi passeggeri ancorate nella rada. Abbiamo come punto di riferimento il campanile della chiesa di St. Olav che ci permette di orientarci verso la città vecchia. La guglia della chiesa raggiunge i 124 metri. L’interno della chiesa non desta particolare interesse, mentre l’esterno, in stile gotico, è interessante. L’alto campanile daca alla chiesa il primato di edificio più alto del mondo (nel 1500 raggiungeva un’altezza di ben 159 metri). Ma attirava i fulmini ed è stato ricostruito più volte fino all’altezza di oggi.
Per altre strade rispetto alla Pikk torniamo al nostro B&B. Ceniamo al Solaris, al Lido, dopo aver cercato e non trovato dei libri in inglese al Solaris Keskus. Facciamo una passeggiata a passo lento e stanco fino alla Piazza del Municipio dove dei giovani ballano o si esibiscono in giochi di abilità ad uso e consumo dei numerosi turisti che riempiono i diversi ristoranti.

7 luglio. Le isole ballano e cantano.
Solita colazione abbondante. Raggiungiamo attraverso le vie Ruutli, Rataskaevo e Nunne la stazione ferroviaria. Di passaggio vediamo l’osteria italiana “Il gallo nero”, ma non ci andremo. La indichiamo solo per chi avesse nostalgia del cibo di casa nostra. Alla stazione prendiamo il bus 21, direzione Landi, e ci fermiamo a Roccamare dove si trova il Museo etnografico estone all’aperto. Senza saperlo abbiamo la fortuna che dal 3 al 7 luglio si svolge il festival della canzone estone chiamato: “I gal linnul oma laul”, tradotto: “Ogni uccello ha la sua canzone”.

Nella musica estone tradizionale l’imitazione del canto degli uccelli è stato un genere assai popolare. La lingua estone è poi una lingua vocalica che raddoppia le vocali delle parole. Prendiamo, ad esempio, i nomi dei luoghi di provenienza dei quattro gruppi che partecipano all’iniziativa: Muhumaa, Saaremaa, Hiumaa, Parnumaa. I partecipanti vestono i loro vestiti tradizionale, sono per lo più donne, variano in età dagli 8 agli 88 anni, in dimensione dalla taglia XS alla XL e sono, soprattutto, simpatici nella loro spontaneità di gente che viene dalle isole e dalla campagna. Nei numeri di canto e ballo si esibiscono soprattutto donne anziane, gente vera che si diverte in un’avventura della quale sono protagonisti. Abbiamo mangiato in mezzo a loro al caffè Kolu Korts carne in umido, patate, birra, dessert e caffè con 22 euro in due. Abbiamo seguito il gruppo che proveniva dall’isola Hiumaa, isola che durante il dominio dell’URSS era stata interdetta ai turisti sedendo tra loro e ascoltandone i canti. Ma noi eravamo andati a vedere le case di campagna estoni, come si erano sviluppate nel settecento e nell’ottocento. Le abbiamo viste, visitate, fotografate, accolti da gentili anziane signore in veste di hostess. I tre pezzi forti del museo sono: una fattoria con annessi e connessi (tutti pezzi autentici); la canonica proveniente dal borgo di Sutlepa e una scuola. La natura intorno è incontaminata, non un pezzo di carta, non un mozzicone di sigaretta per terra. Questo rispetto per le cose, per la pulizia accomuna tutti i Paesi Baltici e li differenzia dal nostro paese dove la mattina bisogna fare loo slalom tra gli escrementi di cane. Entrati alle 10 siamo rimasti fino alle 15 per prendere il bus delle 15.10. Si riparte dalla stessa fermata di arrivo fino al capolinea Landi con un altro giro per il ritorno. Il biglietto del bus costa 1,60 €. Ritornati alla stazione ferroviaria rientriamo arrampicandoci fino a Toompea. In hotel facciamo il bagno e ci riposiamo. La sera, dopo la cena sempre al Lido, percorriamo il parco di Toompea e, dopo un lungo tragitto, sbuchiamo sulla Tompuieste dove troviamo, vicino alle mura, un piacevole percorso accanto ad un corso d’acqua. All’altezza della stazione rientriamo nella città vecchia e raggiungiamo l’hotel. Domani andremo a Riga e ci trasferiremo in Lettonia.

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Marco

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