di Stefania e Alessandro –
Abbiamo pensato di mettere per iscritto le diverse vicende della nostra Luna di Miele, che è l’inizio della nostra Vita a Due come nucleo familiare. Noi crediamo che i viaggi siano una rappresentazione in piccolo del Viaggio più lungo che è la Vita, nel suo insieme, coi momenti belli e quelli meno belli. L’importante è imparare a cavarsela in ogni circostanza. Questo vuole essere oltre a un Universale Augurio alle coppie di ogni età, un resoconto dove si trovano spunti, appunti, consigli e sconsigli. Con tutto l’amore per la Vita. Buon Viaggio! Lunedì 28-06-09
h. 6.30 aeroporto di Cagliari, ci hanno accompagnati mamma e papà. Noi due felici come due sposi, appunto!
h. 7.30 voliamo a Roma dove incontreremo il gruppo Veratour con cui ci dirigeremo nella magica terra d’Egitto. h. 9.00 circa. Siamo a Roma e giriamo per l’aeroporto. Alle 12.30 incontreremo il gruppo!!! h. 12.00 circa:
Ale: “Dai andiamo a fare la fila allo sportello Veratour così siamo i primi!!”
Ste: “Tira fuori i documenti, guarda arriva la tour operatour..”
Ale: “..secondo te con chi potremo fare amicizia di tutte queste persone?” . “nooo..Ste…ma. la carta d’identità è scaduta da 15 giorni!!!! Nooooooooooooooooooooooo mi ammazzo!”
Ste: “Tranquillo, partiamo lo stesso, falle vedere la patente, dai non controllerà, oh che facciamo, ma magari non si accorge della data di scadenza…”
Federica: “Buongiorno, documenti prego..no la patente non va bene, ha la carta d’identità? Ma questa carta è scaduta, cel’ha il passaporto? Guardi non la faranno mai partire così!”
Ale: “Noooooooooooo, sto svenendo, mi sento male!!!”
Ste: “Ale reagisci!”
Federica: “Vuole una sedia, stia tranquillo risolviamo..”
Ste: “Siamo in viaggio di nozze, la prego ci aiuti.” Federica:”L’unica cosa è rifare la carta d’identità, ma il municipio è chiuso, l’aereo parte alle 15.”
Ci mettiamo in fila lo stesso per il check-in, “no non passeremo mai, che facciamo?” “chiama Daniela” “Pronto Daniela sono un coglione, ho la carta d’identità scaduta come facciamo, non ci fanno partire..” (Daniela è la nostra mitica tour operatour di Settimo, grazie Daniela!!) “Andiamo alla polizia giudiziaria, spieghiamo il problema, ci aiuteranno.” “Sig.sig.ci aiuti siamo in viaggio di nozze coi documenti scaduti, ci aiuti sig.sig.” Riassunto breve: Il poliziotto Emanuele contatta la moglie al municipio di Ostia che provvederà a tenere l’ufficio aperto apposta per lui. Alessandro vola a cercare un taxi in preda a un’agitazione furiosa, trova Fabrizio che lo accompagna dappertutto e rimane con lui sino alla fine. Io rimango all’aeroporto disperata e in panico per 3 ore e mezzo circa con 4 valigie e il cellulare che squilla in continuazione da Daniela e Federica. Ale arriva a destinazione ma qui si susseguono un intoppo dopo l’altro: bisogna contattare tramite fax il municipio di Sinnai, per confermare l’identità, ma il Comune è chiuso. Ale chiama allora il suo testimone perché vada a far aprire il municipio per rispondere al fax, così Marco dopo 1000 peripezie riesce a far rispondere al fax che inizialmente non viene capito dal personale di Ostia. Quando viene compreso il funzionario addetto è ormai andato via, bisogna aspettare il cambio. Quando il documento è pronto sono le 16.00, l’aereo è partito da un’ora. Non ci sono altri voli diretti per Luxor.
Daniela propone una soluzione: partire domani per il Cairo, poi prendere la coincidenza per Luxor e unirci alla crociera mercoledì alle 8.00 del mattino. Aggiungiamo 300 euro a testa circa per voli e albergo. Proposta accettata. Domani si parte! Notte a Fiumicino all’ “Hotel del mare”, pernottamento e colazione 85 euro..domani alle 10.00 riandiamo in aeroporto e comincia il nostro viaggio. “andiamo a fare una passeggiata.non ho fame tu? Cerchiamo un bar, beviamo una birra, ne ho bisogno.che giornata, che prova pazzesca!”
Martedì 29-09-09
h.10.00 aeroporto Fiumicino, ci siamo presi il sicuro e siamo venuti prestissimo!
h.11.00 sportello Veratour: “Oggi saremmo dovuti essere alla Valle dei Re e delle Regine, ci perdiamo il tempio di Hatshepsut e i colossi di Memnon.cavolo avrei voluto vederli. Ci perdiamo anche i templi di Luxor e Karnak e il passaggio della chiusa.fanculo!” – h. 12.30 circa check-in, le valigie non fanno scalo al Cairo, le mandano direttamente a Luxor, menomale!!
h. 13.40 previsto imbarco per il Cairo.c’è un ritardo di un’ora.”Ale sono preoccupata mi sa che rischiamo di perdere la coincidenza per Luxor..sono le 14.30 passate. il volo per Luxor è previsto per le 18.30.ci vogliono 3 ore e 30 per arrivare..abbiamo solo mezz’ora di tempo…”
“Good evening, pasta o beef?”
“Beef! Beef!”
“Comunque qui ci stanno trattando benissimo, il pranzo è buonissimo!” h. 18.00 circa sbarco al Cairo: breve riassunto di un’ Odissea: corri al banco di transito, prima barriera controlli medici della scheda per l’influenza A. h 18.10 “corri, bisogna fare il Visto, scusi do you speack english? Dove si fa il Visto? Visa? Ma che cos’è questa cavolo di Visa? Ale non capiscono la lingua, stiamo calmi, no panic.”
Un arabo del terminal ci aiuta e corriamo tutt’e tre all’uscita F31, dalla parte opposta di un immenso aeroporto. h. 18.20 corriamo a piedi, è lontanissimo!!! poi ci caricano sulla macchinina business.corriamo per un po’ su quella! h 18.25 vari controlli al metal detector, l’arabo al telefono urla indicazioni incomprensibili, ma capiamo per intuizione che sta avvisando del nostro arrivo, ci saluta e noi saliamo sulla navetta che fa un tragitto che ci è sembrato interminabile, e finalmente l’aereo.aspettavano solo noi! si parte.siamo stremati! h.19.30 circa: sbarco a Luxor. Incontriamo la guida araba Veratour che parla un pò di italiano. Abbozziamo un sorriso e tiriamo un minimo il fiato, finalmente, ce l’abbiamo fatta, siamo a destinazione. “Ale ma quando arrivano le valigie? Quanto tempo ci vuole?” Il nastro si ferma senza le nostre valigie. L’arabo è spazientito. Entriamo nell’ufficio bagagli scomparsi, seguono varie telefonate arabe, le valigie sono al Cairo. Ci sono altri 2 voli uno alle 23 e uno alle 24.ritorneremo più tardi appena arrivano le valigie. h.20.30 circa: la guida ci accompagna in albergo a Luxor. Nella strada per l’albergo realtà nuove e mai viste, gruppi di uomini con la tunica di Gesù Cristo siedono in terra in cerchio e parlano tra loro, asini al posto dei cani, abitazioni diroccate, bambini sporchi che corrono immezzo alla strada tra pulmini che sfrecciano senza rispettare alcun segnale o limitazione stradale. h.21.30 circa: siamo in albergo, si cena! “guarda c’è la cucina italiana, mangiamo, che bello!!! ma…questa pasta è molle, non ha sale, non ha sapore, proviamo il secondo.cos’è? Non si capisce.non ha sapore, proviamo quell’altro.com’è? Insomma.” h.22.30 circa: siamo in stanza. “attento a non lasciare la porta aperta, ci sono zanzare enormi”. Ale ha mal di stomaco e bruciori all’esofago. aspettiamo.siamo senza la roba e non possiamo farci neanche una doccia. h.23.30 circa: andiamo alla Hall, magari l’addetto ha ricevuto la telefonata della guida.niente..aspettiamo… il volo delle 24.00….. 24.15… 24.30. ssstrrreeeeesssssss… 24.50. “pronto?”..
“vengo a prendervi sono arrivate!”
h.1.30 circa: siamo in aeroporto con le nostre valigie in mano.la guida ci manda fuori dal terminal per sistemare la faccenda (probabilmente con “mazzette”), la situazione sa di losco ma non ce ne curiamo troppo.siamo stanchi e nelle mani di Allah.Fuori dall’aeroporto siamo gli unici italiani. Davanti a noi una cinquantina di arabi in tunica aspettano qualcuno.qualcuno esce, loro gli si fiondano addosso per accoglierlo e baciargli la mano, questo si spazientisce, non vuole essere circondato, la polizia locale urla parole incomprensibili per allontanarli e proteggerlo. Noi impalati come due stoccafissi assistiamo al tutto.finalmente riappare la guida.andiamo in albergo.
Nella strada di ritorno realtà ben lungi dall’Italia: tutti i veicoli sfrecciano ad alta velocità, qualcuno a luci spente, non rispettano i semafori e i segnali stradali che ci sono solo per bellezza a detta della guida..negozi aperti, bambini in strada, uomini seduti in cerchio che ancora parlano e fumano, nessuna donna in giro.
Alle 2.00 siamo in albergo.
Mercoledì 30 Settembre 09
Alle 5.00 abbiamo la sveglia. Facciamo colazione e saliamo in pullmino Dobbiamo raggiungere il gruppo a Edfu per le 8.00 circa. Il tragitto ci lascia a bocca aperta. Polvere, abitazioni diroccate, sporcizia e povertà assoluta, uomini in tunica, donne con vesti nere, alcune con solo gli occhi e le mani scoperte, posti di blocco dappertutto, polizia in divisa e in borghese, i veicoli pubblici sono gli unici a circolare, sono strazeppi di persone, non esistono macchine, la gente si muove su carretti trainati da asini magri e maltrattati.
h.8.00 circa siamo a Edfu. Rimaniamo colpiti. Sul bordo del Nilo parcheggiate, troneggiano tante navi da crociera lussureggianti che fanno a botte con la realtà circostante. Turisti sorridenti e divertiti sui carretti trainati da asinelli magrissimi e sbavanti, turiste con magliettine sbracciate, pantaloni corti e capelli al vento, contrastano con le donne egiziane, coperte dalla testa ai piedi da abiti lunghi e scuri.Siamo stanchissimi e assetati. Come mettiamo piede giù dal pulmino un uomo mi mette in mano due bottiglie d’acqua fresca, e io pensando fossero di benvenuto le prendo ringraziandolo. Non ci metto molto a capire la mentalità della gente del posto, e restituendo le bottiglie aspetto le indicazioni dalla guida Veratour. Imbarcate le valigie dai facchini ci dirigiamo verso il tempio di Edfu dove finalmente incontriamo il gruppo e la guida culturale, il mitico Kalhed che ci saluta: “mi avevano detto che gli italiani sono ritardatari, ma voi avete esagerato!” Il tempio è imponente. Si tratta di un tempio, molto ben conservato, dedicato al culto del dio Horus, raffigurato con le sembianze di un falco. È stato costruito in epoca tolemaica, probabilmente durante il regno di Cleopatra VII, la famosa regina.
Ciò che ci fa notare Kalhed è che alcune parti dei rilievi sono martellate e sfigurate. Rappresentano il passaggio dei cristiani che hanno cercato di eliminare tali raffigurazioni considerate eretiche e sacrileghe. I cristiani del tempo infatti utilizzavano templi già pronti per creare le loro chiese, a danno effettivamente ed evidentemente di opere d’arte di altissimo valore culturale, dimostrando a nostro avviso, nessun rispetto né per culture né per religioni diverse dalla loro. Nell’ammirare certe grandezze e bellezze, i nostri occhi sono stati costretti a soffermarsi sullo scempio fatto da uomini che hanno avuto la presunzione di agire nel nome di Dio, mentre in effetti hanno fatto un enorme danno a testimonianze culturali di popoli probabilmente superiori a noi.
All’uscita dal tempio c’è il formidabile mercatino dove subiamo il primo assalto dei venditori famelici che ci seguono, ci bloccano, ci accerchiano promettendoci regali e prezzi stracciati: “uni euro, comprare, Italia uno! Italiano brava gente, uni euro!” E’ norma generale quella di trattare sul prezzo di qualsiasi articolo. Questo rituale è immancabile, dato che è tradizionalmente usato nei paesi arabi. Kalhed ci avvisa di diminuire il prezzo di circa il 40% rispetto a quello che ci sparano. Faccio al volo il mio primo acquisto: completo di gonna, top e velo per capelli con medagliette tintinnanti a 8 euro. Sono soddisfatta, stasera c’è la cena egiziana e mi vestirò in ghingheri. Saliamo nel carretto trainato dagli asinelli cadaverici e ci dirigiamo nella motonave. Veniamo accolti con un aperitivo di benvenuto e un asciugamano umido.
Finalmente siamo nella nostra camera.
L’arredamento è essenziale, stile ‘800. La nostra attenzione è rapita dalla vetrata che si affaccia sul Nilo, dove vediamo bambini che ci salutano dalla sponda opposta, e al nostro passaggio si tuffano in acqua e cercano di raggiungerci a nuoto. Il pranzo non ci piace tanto, è quello tipico americano con hamburger e hot-dog con salse piccanti, che per il nostro stomaco già compromesso non è l’ideale. Inoltre ci teniamo alla larga da frutta e verdura, lavate con l’acqua putrida del Nilo che contiene un batterio per noi dannoso che provoca dissenteria e febbre. La navigazione prosegue sino a Kom Ombo dove all’arrivo visitiamo il tempio di Sobek/Haroeris. In questa città, dedita prevalentemente all’agricoltura, si erge un curioso tempio tolemaico doppio, dedicato cioè alle due divinità Sobek (il dio coccodrillo della fertilità) e Horus. Il tempio è stato restaurato e ricostruito all’ inizio del secolo scorso, per riparare ai danni provocati da terremoti, guerre e dalle piene del Nilo; durante i lavori sono state rinvenute circa trecento mummie di coccodrillo.
Rientro sulla motonave, Ale si compra l’abito egiziano per la serata. Cena egiziana in costume, fotografie varie e balli serali. Noi due saliamo in camera prima di fine serata perché siamo stravolti dalla stanchezza e facciamo un festino di nozze privato prima di scivolare tra le braccia di Morfeo.
Giovedì 1 Ottobre ’09
Sveglia alle 7.00 circa, colazione e tragitto in pullman per arrivare al traghetto che ci porterà al tempio di Philae. Sul traghetto salgono dei ragazzini che ci vendono dei braccialetti e collanine a poco prezzo. Ale scambia il suo orologio cinese del Cagliari con un altro tot. di braccialetti. L’isola di Philae è nei pressi della Grande Diga di Assuan: ospita molte strutture architettoniche originarie di periodi storici diversi, tra le quali il complesso templare di Hathor. Così come Abu Simbel, anche quest’ultimo venne interamente smontato nel 1960 per essere poi ricostruito presso la vicina isola di Agikai: ci si accorse infatti che i templi rimanevano fuori dall’acqua soltanto quando le chiuse della diga erano aperte, ma che comunque si rovinavano rapidamente, per cui l’Unesco intervenne prontamente per salvaguardare quello splendido Patrimonio dell’Umanità.
Poi visita alla Grande Diga di Assuan e alla cava di granito. Abbiamo infine fatto una tappa al Abu Simbel Perfumes Palace, dove ci hanno descritto le caratteristiche di diversi oli essenziali. Noi abbiamo acquistato 4 essenze curative: cumino nero, sandalo, menta e lattuga, e 4 profumazioni. Rientro in motonave e pranzo.
Subito dopo pranzo giro turistico in feluca. Particolarità: dei bambini del posto ci raggiungono con imbarcazioni di fortuna, alcune di polistirolo e si attaccano al bordo della feluca; poi capita la nostra nazionalità, intonano per noi canti popolari tipici in cambio di qualche moneta.
Veniamo anche abbordati da un’imbarcazione di venditori di strumenti musicali a corda, tipici del posto. Abbiamo ammirato un paesaggio incantevole e anche il mausoleo dell’Aga Khan.
Abbiamo fatto la prima tappa al villaggio nubiano dove siamo stati ospitati dentro un’abitazione tipica del posto, dove è stato possibile calarci dentro la loro cultura. Abbiamo assaggiato piatti locali deliziosi, bevuto il famoso karkadè e fumato il narghilè.
Bellissime le foto col cucciolo di coccodrillo.
La seconda tappa è stata la salita sulla duna di sabbia desertica. La pendenza era considerevole, la fatica indescrivibile, ma i pochi di noi che sono arrivati in cima, portano questo ricordo nel cuore. Noi due lo abbiamo.
Rientro in motonave per cena, breve animazione e nanna.
Venerdì 2 Ottobre ’09
Fine crociera sul Nilo. Oggi prendiamo l’aereo per Abu Simbel. Qui visita al tempio di Abu Simbel, (nelle vicinanze del Lago Nasser) dedicato alle vittoriose gesta del Faraone Ramses II sugli Ittiti. Il tempio è addossato alla parete di una collina artificiale e accoglie i visitatori con quattro gigantesche statue del re a decorare l’ingresso. Tra le quattro statue, alte circa venti metri, ne sono poste altre più piccole, che rappresentano personaggi di corte di minore importanza, come Tuya, la madre del re, e alcuni dei suoi figli.
Al tempio principale se ne accompagna anche uno minore, che il Faraone volle dedicare alla sua sposa Nefertari, ma essendo Ramses un megalomane, in realtà il tempio dedicato alla moglie comprende solo 2 statue che la rappresentano, mentre ben 4 rappresentano sé stesso! Le statue sono contornate da varie statue più piccole raffiguranti i loro figli.
I due templi si trovano sulla riva occidentale del lago e, a causa della realizzazione della diga di Assuan, a partire dal 1960 vennero completamente smontati e ricostruiti 60 metri sopra la posizione originaria, per evitare che fossero sommersi dalle acque: questo intervento si ebbe grazie alla mobilitazione indetta dall’Unesco, che proclamò i due templi Patrimonio dell’Umanità.
Dopodiché abbiamo ripreso l’aereo per Assuan, fatto una breve pausa e ripreso il volo per il Cairo. Questa è una delle metropoli più popolate al mondo, nonché la città più grande di tutta l’Africa.
La città in sé per sé, è sicuramente molto pittoresca ma anche molto caotica.
Nella zona est della città, davvero interessante e ricchissima di luoghi magnifici da visitare, si trova la Città Dei Morti, dove è testimoniato il grande valore che la civiltà egiziana ha sempre dato al rapporto tra vivi e defunti.
Sconvolgente anche l’abusivismo edilizio che ha fatto sorgere delle vere catapecchie visibili lungo diversi km a destra e a sinistra della tangenziale. Abbiamo pernottato all’Hotel Meridien le Pyramids.
Sabato 3 Ottobre ’09
Auguri! 1 settimana di matrimonio!
Oggi visita alla cittadella e alla moschea di Mohamed Alì, chiamata anche la moschea di alabastro.
Fuori dalla moschea c’è il mercatino più economico che abbiamo incontrato in tutto il viaggio: 30 papiri (di canna da zucchero) a 5 euro, 12 penne egiziane 1 euro, una confezione di 5 ampolline per essenze 1 euro.
Dopodiché visita al museo egizio in cui si trova la collezione di reperti archeologici più completa al mondo.
La cosa più bella per noi: il tesoro di Tutankhamon! Strabiliante! Soprattutto il sarcofago di legno che conteneva quello più piccolo in oro.aveva degli occhi vivi! Mi si è accapponata la pelle! Un altro pezzo
forte: le mummie!
Pranzo all’Hard Rock Cafè e visita a Khan El-Khalili, il mercato principale del Cairo.
Rientro in albergo, tuffo antistress in piscina, cena e uscita serale per visitare la città.
Prima di tutto abbiamo fatto un giro in barca di circa un’ora dove abbiamo ballato romanticamente la colonna sonora del Titanic e altre musiche; poi siamo andati in un locale per gustare karkadè e fumare il narghilè; infine abbiamo fatto una passeggiata al ponte degli innamorati, dove i ragazzi e le ragazze usano incontrarsi furtivamente per accarezzarsi le mani e guardarsi negli occhi (non è consentito dalla legge coranica ai fidanzati di incontrarsi senza i genitori, né tantomeno sfiorarsi).
Rientro in albergo e nanna.
Domenica 4 ottobre ’09
Alle 8.00 del mattino siamo davanti alle Piramidi di Cheope, Chefren e Micerino, tre sovrani che regnarono durante la IV dinastia. Grandiose!
La piramide di Cheope è detta anche Grande Piramide ed è stata costruita intorno al 2570 a.C. è alta 137 metri ed è l’unica fra le sette Meraviglie del Mondo ad essere sopravvissuta sino ad oggi. Da sempre affascina per le sue singolari caratteristiche: non si è infatti certi del fatto che fosse stata costruita come monumento funerario e neanche che fosse stata effettivamente voluta dal re Cheope, del quale si hanno pochissime notizie.
Inoltre, secondo gli studiosi, le quattro facce della struttura sono ordinate rispetto ai punti cardinali e il centro della piramide si troverebbe al centro esatto della Terra: questi particolari fanno pensare che la costruzione avesse un legame con l’astrologia e i fenomeni celesti. Dal momento che siamo arrivati presto, siamo stati i primi ad entrare dentro la Piramide di Chefren: l’entrata ha una larghezza di circa 1 m. x 1,5 m. di altezza. È vivamente sconsigliato entrare a chi soffre di claustrofobia e a chi ha problemi alla schiena: si prosegue infatti inchinati lungo un percorso in discesa non breve, per poi salire sempre inchinati lungo un altro angusto percorso. Si arriva all’interno di una stanza con il sarcofago del sovrano. La piramide è leggermente più bassa di quella di Cheope, ma appare conservata molto meglio, in quanto all’esterno conserva ancora il rivestimento calcareo sulla sommità.
A fianco della piramide di Cheope, in un museo appositamente costruito, si trova la Barca Solare di Cheope, un’imbarcazione in legno perfettamente conservata che fu rinvenuta nella piramide stessa.
A Micerino, figlio di Chefren, è dedicata la terza piramide, più piccola delle altre due.
Dopo abbiamo fatto una pausa foto e poi ci siamo diretti verso la Sfinge, che si suppone sia in realtà molto più antica delle altre costruzioni e che la testa appaia più piccola del corpo in quanto aggiunta da Chefren successivamente.
A fine mattinata ci hanno portati al Negozio Statale del Papiro, dove abbiamo acquistato la famosa “pesatura dell’anima” formato gigante, e un altro papiro di più ridotte dimensioni dove ci sono scritti i nostri nomi con simbologia egiziana all’interno del cartiglio. A pranzo siamo andati in un ristorante locale e dopo pranzo ci siamo recati alla grande necropoli di Sakkara che anticamente era un cimitero della città di Memphis. Qui sono presenti monumenti funerari di quasi tutte le epoche della storia egizia. Il monumento più importante è la Piramide a Gradoni che fu costruita dal grande architetto Imhotep. L’edificio era nato come una mastaba, per il re Zoser della III dinastia; la mastaba è la tipica tomba dell’epoca, ma fu successivamente modificata per 6 volte fino a diventare la Piramide che oggi noi vediamo.
A Memphis, importante città perché è stata una delle capitali d’Egitto, abbiamo visto l’Obelisco incompiuto di Ramses II. Dopo di che siamo tornati in albergo per rinfrescarci. A cena ci siamo diretti al ristorante Kaviar, dove abbiamo consumato una cena a base di pesce (dopo la quale la maggior parte di noi ha accusato problemi intestinali). Dopo cena ci siamo recati con un piccolo gruppo di 7 persone (su circa 46) ad ammirare lo spettacolo “suoni e luci” nell’incantevole scenario della piana di Giza. Personalmente lo consigliamo perché è davvero suggestivo.
Lunedì 5 Ottobre ’09
Sveglia alle 5.00 circa. Colazione e proseguimento verso l’aeroporto per dirigerci a Sharm el Sheik. Alle 10.30 circa siamo arrivati al villaggio Queen Sharm Veraclub dove il gruppo di 27 persone è stato diviso tra gli alloggi della “view area” e della “beach area”.
Qui ci fermiamo una settimana, in cui ci deliziamo con ore di snorkeling per ammirare la fantastica barriera corallina, circondati da centinaia di pesci di tutte le dimensioni e di diverse specie mai viste nei nostri mari. Attrezzati di macchina fotografica subacquea, ci siamo divertiti a catturare momenti irripetibili, scattando circa 300 foto (solo in acqua, perché quelle a terra ammontano a circa 1000!!!)
Divertente anche l’animazione in piscina tra giochi in acqua, balli di gruppo, lezioni di salsa e merengue e ozio nei comodissimi lettini, gustando bibite e snack all-inclusive
(che forse sono i veri responsabili della dissenteria che ci siamo portati appresso dall’Africa all’Italia e che ci ha torturato a lungo.in particolare per quanto mi riguarda ho accusato malessere e mal di pancia dal mio 2° giorno a Sharm, Ale invece l’ha accusato solo dall’ultimo giorno) Bellissima l’escursione di giovedì 8 Ottobre, con la motorata nel deserto (in verità sono specie di quadd, si chiamano ATV e sono vecchissimi) Qui diciamo subito che il prezzo proposto dalla Veraclub è nettamente superiore a quello proposto dalle agenzie esterne all’albergo con un rapporto di 55 euro a testa contro i 15 euro che noi abbiamo pagato alla Sultana Tour del mitico Aladino (pubblicità gratuita, perché se lo merita!).
L’escursione di venerdì 9 Ottobre è ancora più mitica! Siamo partiti sempre tramite la Sultana con un rapporto di 30 euro a testa contro i 65 chiesti dalla Veraclub (non ce ne voglia la Veratour, che per tutto il resto è stata un’ottima agenzia, ma per i prezzi proposti ci siamo sentiti presi in giro e abbiamo preferito optare per l’alternativa, molto più economica). Il Safari nel deserto prevede la prima parte del viaggio su una vecchia jeep che per circa 2 ore ci ha sballottati nel deserto del Sinai, fino a portarci nella tenda beduina dove abbiamo gustato il vero thè alla menta (che giuro! mi ha fatto passare il mal di stomaco e il malessere!).
Da qui ci siamo recati alla costa dove siamo saliti sui dromedari che ci hanno trasportato in groppa per circa 40 minuti fino ad arrivare al “Blu Hole” dove abbiamo fatto un’ora di snorkeling.
Poi abbiamo pranzato in un ristorante beduino, comodamente semi-sdraiati in tappeti e cuscini, gustando del cibo davvero ottimo!!!
Qui ci si trova a camminare in costume da bagno tra uomini e donne coperti dalla testa ai piedi dalle loro tipiche tuniche!! Anche per quanto riguarda la visita alla vecchia Sharm noi ci siamo mossi tramite taxi locale con cui abbiamo contrattato il prezzo prima di salire; così con 10 euro divise in 4 siamo andati e tornati senza vincoli d’orario. La Veraclub ci ha chiesto invece 10 euro (andata e ritorno) a testa per 2 ore di visita. A voi la scelta, noi vi possiamo rassicurare col fatto che non esiste alcun pericolo nel muoversi da soli. La Veraclub mette a disposizione gratuitamente un bus navetta ogni sera per visitare Naama Bay dove si possono fare degli acquisti ma vi avvisiamo che i prezzi sono alti. Il posto inoltre non ha niente di caratteristico, è un posto prettamente commerciale creato per i turisti.
Sabato 17 Ottobre, per festeggiare la nostra seconda settimana di nozze, ci siamo voluti regalare la cena romantica in riva al mare (col menù di carne a 58 euro a coppia), in cui ci ha accompagnato una serata calda e avvolgente a lume di candela (che non illuminava niente, neanche i piatti! Pensate che per vederli abbiamo dovuto scattare la foto col flash!!). Il cameriere era a disposizione immediata anche per riempirci il bicchiere non appena era a metà!
Carinissima la dedica scritta nel Menù che riportiamo per intero: Cari Stefania e Alessandro, vi auguriamo una splendida serata e gustando la Vostra scelta sotto il cielo stellato di Sharm el Shaikh che il Vostro Amore possa continuare all’infinito. Buona Serata.
Passiamo al Menù vero e proprio:
Bevande extra:
Vino rosso Sherazade (14°) e acqua naturale
Portate:
. Piccola Tartara di controfiletto con salsa di sesamo e olio
extravergine d’oliva
. Chitarra abruzzese all’uovo servita con ragù di anatra affumicata
. Filetto brasiliano con salsa di aceto balsamico e senape dolce
. Tortino caldo al cioccolato fondente
80 euro grazie! Più mancia!
..hazz..
In questa settimana a Sharm abbiamo avuto la possibilità di intervistare molti egiziani sui loro usi e costumi. Abbiamo appreso che il Corano guida tutta la loro vita nel vero senso della parola. Ce l’hanno sempre appresso. Lo si trova nelle macchine, nei negozi e negli aerei, dappertutto! Ma in realtà pochissimi lo sanno leggere, perché la maggior parte di loro sono analfabeti (sanno scrivere solo il loro nome), conoscono le sure solo per tradizione orale, in genere è il nonno che si occupa di imprimere nei cervelli dei giovani le leggi coraniche. Molti uomini hanno delle macchie nere sulla fronte, segno delle ripetute preghiere che compiono con la fronte a terra! È suggestivo vedere gli uomini che pregano assieme nella strada, lì dove si trovano.
È sorprendente la loro memoria per l’acquisizione delle lingue. Un ragazzo analfabeta egiziano sa reggere un discorso in 3 o 4 lingue diverse.
Sorprendente anche il loro buon umore. Possiedono un vivo umorismo che li permette di affrontare la vita in modo positivo qualsiasi cosa accada, nella ricchezza come nella povertà. Quando li abbiamo chiesto la spiegazione di questo loro sorriso perenne, ci hanno risposto che la vita è bella, e che nel Corano c’è scritta la ricetta per vivere bene.
Ma c’è una differenza sostanziale tra la vita dei beduini e quella
dei cittadini (soprattutto i
cairoti). I beduini sono quasi tutti analfabeti, si tramandano oralmente il sapere e le tradizioni e vivono vendendo i loro prodotti ai turisti. Vivono in tende di clan familiari di circa 40 persone e si sposano al loro interno. Ogni beduino ha più di una moglie e perciò tanti tanti figli. Così una persona si trova ad avere una ventina tra fratelli e fratellastri. I cittadini invece hanno solitamente una sola moglie, sono diplomati o laureati e vivono solo col loro nucleo familiare nei loro appartamenti. È sconvolgente il loro salario mensile: rapportato in euro guadagnano dai 30 ai 50 euro per 12 ore o più di lavoro. Le donne non lavorano e quelle che lavorano non sono ben considerate.
Le parole che abbiamo imparato sono:
Ialla: andiamo
inshallà: se Dio vuole
bakshish: mancia
abdullà: grazie a Dio
chocorat: grazie
Desideriamo ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile questo
viaggio:
Oltre che ai genitori, parenti e amici,
un ringraziamento particolare va a Daniela, la nostra sensibilissima agente di viaggio che si è fatta in quattro per risolvere il nostro pasticcio; a Marco, che con la sua invidiabile flemma è riuscito a far riaprire gli uffici del Comune di Sinnai; a Emanuele, l’agente di polizia giudiziaria dell’aeroporto di Fiumicino che è stato il primo ad aprirci la porta della speranza, e a sua moglie che ha fatto tenere aperti gli uffici del Comune di Ostia; un ringraziamento ovviamente a tutto il 13° distretto di Ostia e l’ufficio anagrafe di Sinnai; a Fabrizio, taxista di Fiumicino, che ha scorrazzato Alessandro dappertutto incoraggiandolo e sostenendolo. a Federica, agente Veratour di Fiumicino per la sua gentilezza e sensibilità. e a tutte le persone di cui non conosciamo il nome, che in vari modi ci hanno aiutati. Grazie a tutti Stefania e Alessandro.
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