Africa

Alla ricerca dell’oro di Sharm el Sheikh

di Marcella Timpanaro –
Sottotitolo: racconto di un turista senza pinne!
Chiariamo punto: io non faccio immersioni, ne mai pensato lontanamente di praticare snorkeling in tutta la mia vita….!
Ho viaggiato molto, ed i miei itinerari sono sempre stati pseudo culturali; chiese, templi e musei, hanno rappresentato la base principale per la programmazione della mia destinazione. Cosa ci vai a fare allora a Sharm el Sheikh?
Appunto, dico io, e l’ho detto non solo a me stessa, ma anche al mio fidanzato, istruttore diving …il furbetto, ma alla fine l’ha avuta vinta lui.
Prima di partire, quindi, mi sono fissata un obiettivo: trovare l’oro di questa località, a terra e non sott’acqua.
Ho iniziato a cercare materiale sul web, moltissimi i siti e i forum dedicati a Sharm el sheikh, ma credo che tre siano stati i più utili e risolutivi: TXC, il Giramondo e Maldegitto, quest’ultimo in particolare, dedicato agli amanti dell’Egitto, mi ha permesso di organizzare tutto nei minimi dettagli.
Su questo forum ho conosciuto Trigone, un ragazzo italiano, che risiede a Sharm el sheikh da sette anni con la sua famiglia, che ha un diving e che si è occupato di noi ogni volta che ne abbiamo avuto bisogno.

È importantissimo a mio avviso avere referenti,che parlano la tua lingua, all’estero, ti fa sentire più al sicuro, sarà un preconcetto ma tant’è che non finiremo mai di ringraziarlo.
Partenza alle 17.45 del 16.07.2007 da Catania con il Tour Operator Diffusione Viaggi: IMPECCABILE!
La compagnia aerea aerea è la Livingstone, puntualissima, aeromobile pulito, personale cortese, (se non fosse per la divisa delle hostess..poverine!), panino piccolo a detta del mio fido, ma fresco, carina l’idea di mettere in tv filmati di candid camera ed episodi di Mister Bean, per intrattenerci durante le tre ore di volo.
Attenzione: sono molto rigidi, soprattutto all’aeroporto a Sharm, sul peso del bagaglio, 15 kg con tolleranza di 3 e non di piu, pena 10 euro ogni Kg in più.
Atterriamo a Sharm el Sheikh alle 21:45, (22:45 ora egiziana), ad attenderci, oltre la polizia,mille controlli, visti (approposito il vostro visto portatelo sempre insieme al documento, ovunque voi andiate), il personale della Diffusione Viaggi, Francesca e Amir, che si sono occupati di noi in ogni minimo dettaglio, per tutta la durata della vacanza.
Gentilissimi e cortesi, i loro consigli sono stati davvero preziosi..
Usciti dall’aeroporto il vento caldo del deserto ci ha dato il benvenuto, e con lui il murales di tutti i governatori succedutisi in Egitto…non molto ben visti, come poi abbiamo avuto modo di capire chiacchierando con la gente di Sharm.
Arrivo in albergo, 20 min. di strada circa, IBEROTEL GRAND SHARM, e cena immediata, menomale eravamo tutti affamati, finito di cenare, ci accompagnano alle nostre camere, nel tragitto tutto è in penombra e non riesco a percepire da quale parte sia il mare e le dimensioni di ciò che mi circonda.
La camera è deliziosa, fresca anche senza aria condizionata ed un cigno con i petali riposa sul nostro letto.
Subito a nanna, domani si parte alla ricerca dell’oro di Sharm el Sheikh!
Martedi:
il risveglio è perfetto come la ricca colazione, e la vista dalla terrazza del ristorante è mozzafiato, il mare più turchese che io abbia mai visto.
L’iberotel grand Sharm è una struttura giovane, pulita ed organizzata in terrazze.
Ogni terrazza ha il suo numero di camere con relativa piscina ; tutte le terrazze confluiscono, tramite vialetti pieni di verde e di piante numerate, (ogni pianta è dedicata alle famiglie che si recano lì, ospiti, per almeno cinque volte, e credetemi erano migliaia), in una grandissima piscina, con bar e sedili immersi nell’acqua.

Dalla piscina si scende direttamente alla spiaggia.
Tutto rigorosamente controllato ed assistito da personale gentilissimo che, ti pulisce gli occhiali, ti rinfresca con acqua ghiacciata al profumo di rosa, ti sazia con frutta fresca e simpatici aneddoti egiziani.
Dalla spiaggia si accede facilmente al pontile, e da lì, con un tuffo, sei nel mondo di Quark, tra pesci coloratissimi che ti sfiorano incuriositi, manca solo Piero Angela che ti indica i coralli, l’acqua è di cristallo.
Stringiamo amicizia, li è difficile non farlo, con un ragazzone egiziano, Tarek, che ci coccolerà per tutta la vacanza, in maniera disinteressata.
Tarek ci racconta che la sua famiglia vive al Cairo, una moglie e due figli, e che lui una volta al mese và a trovarli,come quasi tutti gli uomini che lavorano a Sharm.
Nel pomeriggio conosciamo Trigone, viene a prenderci lui direttamente in hotel,.
Trigone, nome in codice, è un ragazzo italiano che ha investito la sua vita a Sharm el sheikh.
Ci porta a prendere un caffè, l’unico buon caffè dell’intera settimana, a Old Market, ovvero Sharm Vecchia, piccolo centro pieno di locali e bazar..
Ci fa girare un po’ per le strade col suo gippone, dove manca il sedile centrale, (che caduta che ho fatto ragazzi!!), ci pianifica le escursioni, dandoci un sacco di consigli.
Se questo racconto verrà letto da persone che programmano di andare a Sharm e fare escursioni, il mio consiglio è di rivolgervi a lui, il vostro albergo e molti egiziani in spiaggia vi proporranno le stesse cose, facendosi scudo con la fantomatica storia dell’assicurazione e di turisti lasciati alla mercè, ma vi garantisco che l’assistenza e la cortesia che vi fornirà trigone, non la troverete da nessun’altra parte.
Trigone ci prenota poi un tavolo al Sinai Star, il migliore ristorante di tutta Sharm el Sheikh, si festeggia il compleanno di Andrea, il mio fidanzato.
Il ristorante è spartano, tavoli in ferro e gatto randagio incluso nel prezzo, ma si mangia un arrosto e un fritto di pesce da leccarsi i baffi, i nostri e quelli del gatto!, se poi volete del vino o della birra,, al Sinai Star non hanno la licenza per gli alcolici, potete prenderla in un negozio di fronte o in un altro, meno caro, a dieci mt sulla destra del Sinai Star.
Buon Compleanno Amore mio!

La serata si conclude con shopping sfrenato nei bazar, dove dei contrattare per la metà del prezzo proposto, dove ti invitano a prendere un te alla menta, dove ti senti a casa di amici anche se non compri niente, dove il turista è sacro e quindi da non ‘stressare’, ma dove si finisce per essere trascinati in un vortice di chiacchiere e risate.
Mi chiedo a fine giornata, ripensando alle parole di Tarek, se l’oro di Sharm è proprio questo,, ovvero grandi strutture alberghiere che danno da mangiare a una fetta del paese garantendone lo sviluppo, la possibilità di far lavorare persone che altrimenti patirebbero di ristrettezze, Tarek si ritiene infatti fortunato a lavorare in un albergo cosi grande, perché per molti altri ragazzi come lui la vita è davvero difficile, questo lo si percepisce pur non uscendo dalla struttura che ci ospita, ci è capitato, facendo il bagno in piscina ed alzando gli occhi di vedere, nel palazzo in costruzione di fronte, tanti muratori che ci osservavano, ma il loro non era uno sguardo di curiosità, quanto di amarezza, fatta dal desiderio di poter far parte anche loro del nostro quadretto vacanziero, fatto di un mondo che forse a loro può sembrare davvero irraggiungibile.
Ma quest’oro non regge il paragone con la vita sottomarina, e vi ricordo che lo scopo del mio viaggio era trovare un pretesto migliore sulla terra ferma e non con le pinne ai piedi.
Mercoledi:
Si parte per l’isola di Tyran, io, Andrea, Trigone ed un suo amico, ci uniamo ad un gruppo di 15 persone al molo di Shark Bay.
Prima di partire Trigo, ci mette in bocca una pillolina per il mal di mare, quest’uomo pensa proprio tutto.
Ci imbarchiamo su un bel cabinato adibito a mezzo di trasporto per divers e snorkelisti, raggiungiamo il reef Thomas, ovvero una secca formata da coralli, dove tutti scenderanno per immergersi in un mare blu cobalto.
Sull’isola di Tyran non è possibile scendervi perché di proprietà militare.
Io resterò a far foto all’isola,, in barca, con il simpatico capitano, questo piccolo signore dal bel sorriso, mi ha colpito per la sua professionalità, stava tutto il tempo a guardare il mare, per far si che, appena uno degli ospiti ne avesse avuto bisogno, dopo l’immersione, lui sarebbe stato pronto a raccoglierlo dal mare senza il minimo sforzo. Il pranzo viene offerto dall’equipaggio, e nel pomeriggio si torna a fare snorkeling.
Ed è all’ isola di Tyran che ho avuto il primo contatto con la barriera corallina, tutte le specie di pesci sono raccolte a brucare tra il coloratissimo corallo, pesci napoleone, mante, coppie di pesci gialli e turchesi, Nemo e tutti i personaggi del cartone di Disney,e, udite udite, perfino la tartaruga marina.
Da restare a bocca aperta.

Alle 17:00 si rientra.
La sera, sotto consiglio di Trigone, andiamo al Fantasia.
Fantasia è un centro commerciale in stile arabo, dove puoi accedere pagando due euro e dove tra uno spettacolo e l’altro, puoi fumare narghilè o far shopping.
Al Fantasia ho visto più donne egiziane che in tutta Sharm, alcune col volto completamente coperto, e non nascondo che l’impressione è stata forte.
Sono molto affascinanti, anche più delle nostre soubrette mezze nude.
I loro occhi ti fanno sognare mille avventure romantiche e lontane, di sceicchi innamorati, avvolte tra veli, custodi di chissà quali segreti.
Pensiero di fine giornata: Marcella l’unico oro di Sharm el Sheikh è il mare,senza pinne non troverai nulla di interessante.
Giovedì:
La maledizione di Sharm si abbatte su di me!
E non è servito adottare tutte le raccomandazioni lette nei forum: niente frutta, né verdura, né acqua fredda e giacca per evitare gli sbalzi di temperatura causati dall’aria condizionata.
Nulla!
Febbre e diarrea e un giorno di vacanza perso. Fortunatamente avevo con me tutti i medicinali occorrenti e si è concluso tutto nel migliore dei modi.
Dolcissima la reazione del ragazzo che faceva le pulizie delle camere, ha sistemato tutto velocemente, con delicatezza mi ha lasciato riposare, contro la pressione dei suoi colleghi che premevano per far tutto con i loro tempi.
Conclusioni: di certo questo non è l’oro di Sharm.
Venerdi:
Ci rilassiamo in piscina e al mare, mi sento davvero in forma.
Tarek, il ragazzo egiziano, per premio, ci regala un materassino!
Il pomeriggio partiamo per la ‘Motorata’ nel deserto.
La nostra guida ha gli occhi verdi come il mare, caspita qui sono tutti belli…, a lui chiediamo cosa ne pensa degli attentati, ci risponde, come già aveva fatto Trigone, che gli egiziani non condividono questi estremismi,perchè per loro il turista è sacro;questi gesti sono i corrispettivi di quelli fatti dalle nostre Brigate Rosse, e non per questo gli italiani sono tutti terroristi.
Conclude infine con la frase sibillina: ‘una bomba non cade per due volte nello stesso buco!’
La motorata si svolge in due ore, in gruppi da venti, ti conducono alle porte del deserto, meglio vestirsi con pantaloni lunghi e scarpe chiuse, la sabbia entrerà dappertutto.
Noi l’abbiamo fatta al tramonto, ed è stata davvero divertente.
Il deserto del Sinai non è come quello del Sahara, con dune e oasi color perla, ma roccioso e tendente al rosso, con la luce del sole al tramonto ha sfumature di meringa.
I beduini che vi abitano vivono in case di mattoni e lamiera, la guida ci spiega che sono state loro stanziati degli appartamenti al centro, ma che loro hanno preferito vivere nel deserto di carità.
Scelte di vita…
Il te offertoci nel ritrovo,odorante di cammello, profuma di menta.
Infine la valle dell’eco con urlo annesso.
Mi sono molto divertita ma, il paesaggio non mi ha lasciato la sensazione romantica, poetica e di rapimento avuta nel Sahara, quanto di desolazione.
L’oro di Sharm a terra potrebbe quindi essere il deserto con i suoi colori, beh forse, ma viene battuto di gran lunga da quelli tropicali dei pesci.
Niente nemmeno oggi.
Sabato:
Dedichiamo questa giornata alla visita del parco marino di Ras Mohammed, ovvero la testa di Mohammed, (mi raccomando documenti e visto sempre in mano).
Devo dire che questa escursione, a differenza di quello che avevo letto nei vari forum, non mi ha particolarmente colpito, forse perché la spiaggia dalla quale abbiamo fatto snorkeling era molto frequentata, e la sabbia alzata dalle pinne dei turisti, rendeva l’acqua torbida con la conseguente vista dei fondali mediocre.
Resta comunque un’escursione da non perdere, possono infatti ammirarsi le mangrovie, piante acquatiche, uniche nel loro genere, il lago salato e i suoi sassolini del desiderio.
Infine all’orizzonte l’immagine di un egiziano che faceva i suoi bisogni in pieno deserto…
Paese che vai, usanze che trovi!
Rientriamo in albergo, e dopo un pomeriggio di relax, la sera passeggiata a Naama Bay.
Naama Bay è un centro un pò più grande, ordinato e caro di Sharm vecchia.
Vieni rapito dalle luci dei mille locali che si affacciano sul vialone principale, e dai negozi di souvenir.
I prezzi qui sono un po’ più alti, ci spiegano dei negozianti che sono proporzionati agli affitti, decisamente più costosi che a Old Market.
Ma tanto passi ore a contrattare e chiacchierare, per poi uscire senza aver comprato nulla, ma con oggettini offerti in regalo per la tua simpatia.
Davvero una bella serata.

Tirando le somme Naama Bay potrebbe essere l’oro a terra, credo sia una macchina per far soldi, ma naturalmente nulla è paragonabile ai reef e ai suoi coralli.
Domenica:
ultimo giorno dedicato completamente al relax, stiamo l’intera giornata in spiaggia e in piscina, a mollo come gli ippopotami, il sole oggi picchia.
Tarek passa l’intera giornata con noi e si fa pure richiamare dai suoi superiori; vuole tutti i nostri contatti e rifiuta categoricamente la mancia che Andrea discretamente gli propone.
Cena e via per l’ultima sera di shopping, domani mattina si parte.
Penso di aver fallito, sono proprio un turista senza pinne, l’oro di questo paese è solo nei suoi fondali, e se non sei un appassionato è inutile sforzarsi.
Dovrò accettare la realtà.
Lunedì:
Dal bus salutiamo Sharm el Sheikh e anche i murales dei governatori d’Egitto e siamo già in aeroporto.
In aereo rivedo le fotografie e mi accorgo che due sono i temi principali dei miei scatti (ben 1032!), il mare e gli amici egiziani.
Eccolo l’oro di Sharm el Sheikh!
L’ oro di Sharm è nella barriera corallina e nei pesci di mille colori, certo ma, soprattutto è nella gente.
Il sole egiziano glielo leggi dentro, sono calorosi, umili, simpatici e orgogliosi, disponibili gratuitamente come fossi loro amico da sempre.
Molto fieri delle loro tradizioni ma aperti al turista più scontroso.
Sinceri e leali, sorridenti, belli, bellissimi, anche se nascosti dietro un velo.
Ammalianti e molto intelligenti.
Con la pelle color dell’oro….l’oro di Sharm per l’appunto!!!
Marcella

Il Viaggio Fai da Te – Hotel consigliati in Egitto

 

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Pubblicato da
Marco

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