di Daniela –
Dream Time, il tempo del sogno così chiamato dagli aborigeni. Ed è proprio vero… si realizza un sogno sognato da tempo preparato e finalmente vissuto. Siamo partiti il 24 luglio da Milano Linate destinazione Londra per proseguire poi per Singapore e raggiungere la final destination Perth dopo un paio di giorni, esattamente il 26 luglio alle 01.00. La città ci appare subito piccola, provinciale…abituati a metropoli come New York o città semplicemente come Roma o Milano… in effetti la sua storia recente (tutto il continente ha una storia relativamente breve se la consideriamo dall’arrivo degli Inglesi, Olandesi o comunque gli Europei in genere; vista dai nativi il tempo della storia è leggermente più lungo…), l’ultima ad essere fondata, la più giovane come abitanti e come sviluppo. È adagiata sulle rive del fiume che prende il nome dal cigno nero che lì abita, i quartieri sono a scacchiera romana, il porto è moderno e gli unici grattacieli sono quelli della zona finanziaria. Degno di nota è Freemantle che è l’antico porto con costruzioni che hanno circa duecento anni (e si tratta di vera antichità!).
Perth è visitabile in tre giorni compresa l’escursione al deserto dei pinnacoli. Si tratta di rocce che emergono dal terreno a seguito di erosione e sono caratterizzate da una sabbia gialla sottilissima…quella stessa sabbia porta alle dune che sono invece bianche perché influenzate dall’oceano indiano e dalla barriera corallina, meno nota dell’altra. Sulle dune bianche è possibile fare sandboarding (scivolare con la tavolozza).
Lasciata Perth voliamo su Adealide. Questa città è conosciuta come la città dalle tante chiese, devo dire che è vero: di ogni confessione, in ogni angolo. È una cittadina a misura d’uomo con quartieri più o meno tranquilli, molto verde case basse con giardino. Ci sono parchi importanti con fiori e piante tipiche della zona (qui da noi non esistono). A mezzora di volo da Adelaide si trova Cangaroo Island.il nome è tutto un programma: isola dei canguri ma non solo anche koala e flora e fauna tipica allo stato brado.qui non ci sono zoo dove vengano ingabbiati gli animali, si incontrano per la strada e di notte sono anche pericolosi. Qui l’oceano è definito come il mare del sud.vediamo anche leoni marini, foche, pinguini, pellicani.
Da Adealide voliamo su Sydney. Finalmente una vera città: traffico, grattacieli, popolazione (parliamo di un paio di milioni..in tutta l’Australia la popolazione è di 22 milioni!). E’ caratterizzata dalla torre girevole con ristorante dalla quale si gode una bellissima vista sulla città. È possibile fare in giro sulla monorotaia che cammina a downtown, visitare l’acquario con le vasche di acqua di mare, un tunnel con gli squali bianchi..e pesci di ogni genere che qui alle nostre latitudini non si vedono. Vicino a Sydney (si fa per dire, sono circa 300 Km) Camberra la capitale, città di recente costruzione, moderna dove hanno sede gli uffici federali australiani. Bella perché architettonicamente parlando è assolutamente nuova e priva di qualsiasi stile più che altro rappresenta simbolicamente gli stati e le popolazioni.
Nella zona di Sydney da vedere sono anche quelle che si definiscono per la particolare colorazione Blue Mountain. Sono cime di varia altezza con un canyon all’interno visitabile con un trenino usato dai minatori che ha una pendenza di oltre l’80% (emozionante la discesa…) si risale poi con una cabinovia che passa sopra lo stesso permettendo la vista dall’alto. Lasciata Sydney e la sua frenesia, ci dirigiamo con un volo verso il centro della terra Australis precisamente a Ayers Rock. Il clima cambia notevolmente come il paesaggio. Il colore predominante è il rosso e possiamo dire di essere nel deserto. È il luogo sacro agli Aborigeni e comprende il monolito Uluru e i Monti Olgas. Arriviamo per il tramonto e i colori che man mano si susseguono sono straordinari; in breve si fa buio e la temperatura diminuisce in fretta..appaiono le stelle! Qui si vedono costellazioni che da noi non si vedono come la Croce del Sud…non c’è inquinamento elettrico e la volta celeste appare nella sua straordinarietà.un esperto aborigeno ci spiega le storie che le stelle raccontano. Anche l’alba merita di essere vista..la scalata al monolite è facoltativa ma noi la vogliamo fare (pendenze paurose, roccia priva di appigli.visione dall’alto mozzafiato); ai piedi si sviluppano le storie definite Dream Time. Gli aborigeni raccontano disegnando le storie o leggendo nelle rocce, nelle pieghe dei monti i miti (il serpente, la lucertola dalla lingua blù.): l’origine della specie, la ragione del bene e del male, gli insegnamenti morali. La visione dall’elicottero di Uluru merita!
Ci spostiamo sulla Grande Barriera Corallina a Cairns precisamente a Palm Cove. Assolutamente da non perdere l’escursione a Cape Tribulation: foresta pluviale con mangrovie e wildlife (coccodrilli, casuario..), una giornata con il catamarano sugli atolli oppure immersione per vedere da vicino e con i propri occhi coralli, spugne, pesci…di tutti i tipi, forme e colori. Interessante è pure la cittadina di Kuranda raggiungibile con un trenino che sale con pendenza del 5% per poi scendere con una cabinovia che tocca la cima degli alberi della foresta stessa…emozionantissima! il tour si conclude con Darwin che come città non ha molto da dire essendo stata ricostruita nel 1974 dopo una distruzione quasi totale. Vicino si trova il Kakadu national Park. Qui davvero si vedono animali allo stato libero: coccodrilli, cicogne, barramandi, ninfee…zanzare, mosche…e tra le rocce si vedono i petroglifici degli Aborigeni: altre storie disegnate e raccontate. Dopo aver fatto un pieno di natura, flora, fauna..storie.città siamo pronti per riprendere la via di casa a ritroso. Il 13 agosto partiamo da Darwin raggiungiamo Perth, da qui Singapore, Francoforte e infine Milano. Che dire: bisogna vedere per credere che esistano luoghi così.una riflessione a parte va fatta sugli Aborigeni. Ci sono dei centri culturali che presentano la loro storia e le loro tradizioni..loro sono integrati (almeno ufficialmente hanno diritto di voto dagli anni settanta) ma restano problemi e distanze da colmare.
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