di Davide –
Arrivato il grande giorno, si parte per una nuova avventura verso il misterioso Oriente. L’arrivo nella grande metropoli di Bangkok, come poi in tutti i posti Asiatici e’ un impatto non tanto piacevole per via delle stagioni delle piogge che provocano un tasso di afa non indifferente pari a un 90%. Sono però fortunato il sole ne fa’ da padrone. Tra canyon di grattacieli di cemento, rombanti veicoli che sfrecciano con rumori assordanti, questa e’ la vera Bangkok.
Strade a 12 corsie e sopraelevate questa e’ la capitale delle Thailandia dal 1782 come stabilito dal primo Re della dinastia Chakri Rama I. Il nome e’ una contrazione di Bang Makok, che sta’ a significare “Villaggio delle prugne selvatiche” e il nome ufficiale in Thai e’ una specie di scioglilingua. Mi fermo tre notti, il giusto per vedere le cose più importanti. La prima visita e sicuramente la più bella e’ quella al tempio del Buddha di Smeraldo che sarebbe il Wat Phra Kae. E’ una meraviglia architettonica di luccicanti Chedi (Stupa) dorati apparentemente sospesi in aria, di lucide tegole arancioni e verdi tetti che trafiggono il cielo umido di colonne rivestite di mosaici e di ricchi frontoni di marmo.
Dopo passo al Palazzo Reale oggi usato dal Re soltanto in occasione di alcune celebrazioni ufficiali senza dubbio nel vedere tale costruzione si rimane senza fiato. A 15 minuti di strada c’è il Wat Pho che ospita il più importante Buddha disteso e la più ricca collezione di statue del Buddha della Thailandia e anche la sede nazionale per l’insegnamento e la conversazione della medicina tradizionale Thai. Passando dall’altra parte del fiume (Tamburi) c’è uno straordinario tempio il Wat Arun con una torre stile Khmer di 82 metri, costruito durante la prima metà del XIX secolo su commissione di Rama II, molto spettacolare. Da vedere c’è ne parecchio dalla parte centrale di Siam Square dove ci sono i vari centri commerciali e dove si possono trovare nuovissime tecnologie con prezzi ottimi e i vari quartieri di Chinatown, Phahunat e Banglamphu dove e’ possibile fare acquisti in vari e svariati mercatini. Penso che 3 giorni siano più che sufficienti per visitarla. Dopo la visita della capitale thailandese parto via terra per la Cambogia passando per Trat e cambiando vari mezzi arrivo al confine, mi fermo alla prima cittadina Ko Kong e
Phnom Penh deve il suo nome a una certa Madame Penh, secondo la leggenda scoprì 4 statue di bronzo in un tronco di albero che galeggiava sul Mekong. Per mettere il suo tesoro al riparo costruì una collina di pietre: il Phnom sul quale fu edificato uno Stupa e l’antico villaggio di pescatori divenne la residenza dei Re Khmer verso il XV secolo. Inizio la visita alla città dal Palazzo Reale che risale all’inizio del XX secolo i suoi edifici principali sono stati commissionati da architetti Khmer e Francesi del Re Nordom e successivamente dal Re Sisowath, e’ estremamente affascinante, con i tetti ricoperti di tegole dipinte, fronte pizzi intarsiati e cortili fioriti con lunghe gallerie. Passo poi a una realtà triste ossia al museo del genocidio o S21, costruito dai francesi come edificio scolastico e trasformato in seguito nella più terribile prigione di tutta la Cambogia. Qui dall’aprile del 1975 al gennaio 1979 quasi 15 mila persone sono state rinchiuse e sottoposte alle più orribili
Il primo giorno di permanenza noleggio una macchina con autista ed assieme ad una coppia di Milano che ho conosciuto all’aeroporto di Bangkok (Matteo ed Elisa che qui calorosamente saluto) ci dirigiamo a visitare uno spettacolo di scimmie. Tra l’altro all’ingresso di consegnano con 20 Bath un cestello con dentro un po’ di arachidi e banane per far si che si avvicinino più a noi. Dopo mezz’ora che facciamo conoscenza con i vari simpaticoni, inizia il primo spettacolo della mattina ,dove questi animaletti vanno in bici e giocano a pallacanestro, fanno le flessioni e nuotano. Non lontano da quel complesso si possono poi andare a visitare le tigri. Qui con 300 bath si può scegliere l’opzione di entrare nel loro recinto chiaramente con varie persone della security che tengono sotto controllo queste belve, esperienza unica! L’ultima tappa della giornata e’ un tempio sopra alle colline di Chian May . Per arrivarci bisogna salire circa 360 scalini ma ne vale la pena, e’ veramente carino e il panorama che si può ammirare da lassù lascia senza fiato!!!. Il giorno seguente facciamo un tour nella giungla con gli elefanti. Mi sono molto divertito nel vedere come questi animali fanno la doccia utilizzando la proboscide, esperienza anche questa che vivamente consiglio di fare almeno una volta nella vita!
Dopo andiamo a visitare il villaggio delle” donne giraffa”,così
Pranzo a base di verdure e poi si parte per il rafting per chiudere in bellezza la giornata!
Resto un attimo basito quando vedo la “canoa” sulla quale dovevo salire. Tante canne di bambù legate assieme senza nessuna protezione nei lati,adrenalina allo stato puro!Partiti però mi rendo conto,un po’ deluso, che quello che si stava andando a fare era un giro turistico tranquillo lungo il fiume dove di tanto in tanto si incontrava qualche piccola “cascata”,lungi quindi dal potersi chiamare rafting!!! L’ultimo giorno mi noleggio uno scooter e mi avventuro nelle strade che circondano la citta’. Dopo quasi tre settimane trascorse in giro a visitare quanto più possibile, mi concedo, prima di ritornare in Italia, qualche giorno di puro semplice e meritato relax!Si va ora alla scoperta delle isole e per fare questo prendo un volo per Ko Samui. Appena prendo una barca e mi sistemo per 3 giorni a Ko Phangan definita isola selvaggia .L’assenza di un aeroporto e di strade asfaltate ha finora salvato questa isola dal turismo anche se e’ abbastanza visitata. Ci sono spiagge per tutti i gusti molto belle e se vi piacciono le feste aspettate la luna piena e andate a Hot Rin, che in quell’occasione ospita la più grande festa sulla spiaggia di tutto il mondo chiamata “The Full Moon Party” ma se non fa per voi potete andare a fare snorkeling e scoprire belle formazioni coralline. Mi prendo un scooter e me la giro tutta, se posso consigliare visitate Hat Yaoo,Hat Yang,Hat Sadet, ritengo siano le spiagge più belle .Dimenticavo ci sono anche delle cascate Thom Sadet nella parte orientale dell’isola,ci sono massi sui quali sono state scolpite insegne reali di Rama V e VII in occasione delle loro visite ma sono un po’ deludenti. Il quarto giorno prendo di nuovo una barca e mi sposto a Ko Tao che significa “Isola delle Tartarughe”, deve questo nome alla sua forma. Per ragioni di tempo non mi fermo, prendo subito un’altra barca per spostarmi in un isola il cui nome e’ “Ko Nang Yang”. Due sole parole per descrivere quest’isola a 10 minuti da Ko Tao ..UN PARADISO!!.
Monopolizzata da 3 isolette collegate tra loro da un idilliaco banco di sabbia, sopra vi e’ un unico resort dove è possibile pernottarvi solo previa
Dopo 35 ore d’aereo, 25 di pullman, 7 di boat, 20 di scooter e all’incirca 90 di spedita camminata,tornato in Italia, come sempre restano le riflessioni personali e i ricordi che non smetterò mai di conservare all’interno nel mio cuore.
Lungo il mio cammino ho potuto scontrarmi con realtà sicuramente lontane dal nostro modo di vivere ma non smetto di chiedermi se le persone “povere” siano loro o viceversa.
Non aggiungo altro in quanto le mie foto parlano da sole!!!!!
Per visionare tutte le foto del viaggio: www.viaggiare11.spaces.live.com
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