di Paola –
17 Luglio – Sidney
Siamo atterrati a Sidney dopo 22 ore di volo e stranamente
non sono sconvolta come sempre accade dopo lunghi viaggi… sicuramente sarà l’entusiasmo per questa avventura appena iniziata!
Sono da poco passate le 6 del mattino e la città è ancora addormentata.. ma né le strade deserte né il freddo ci scoraggiano dall’andare nella famosa baia. Incantevole! Ci fermiamo ad osservare L’opera House e L’Arbour Bridge. Dopo averle viste in così tanti video e foto stento quasi a credere di esserci di fronte!
Nel pomeriggio saliamo sulla simpatica monorotaia. Il biglietto per singola corsa costa 4,5 AUD mentre il giornaliero 9 AUD. Sarete invogliati come noi a prendere il secondo ma difficilmente lo utilizzerete visto che percorre in senso circolare solo un piccolo quartiere della città.
Fermata d’obbligo al Paddy’s Market dove vi consiglio di fare la maggior parte dei vs. acquisti… l’unica pecca è che è aperto solamente dal giovedì alla domenica. Il mercato al pian terreno è stracolmo di bancarelle di asiatici che vi venderanno (come sempre succede in tutto il mondo) esattamente le stesse cose dei negozi di tutta l’Australia ad un prezzo decisamente inferiore.. Ad esempio la classica felpa con scritta AUSTRALIA a 12 AUD (€ 7,2) mentre nei negozi la pagherete 29 AUD.. Magliette a 10 AUD invece che 24.
Io mi sono imbattuta in una simpatica venditrice che pur di farmi comprare un paio di occhiali me ne ha fatti provare una ventina mostrando ogni volta lo stessa faccia entusiasta per come mi stavano bene (mentre dietro di lei Sara e Dany scuotevano la testa con facce disgustate!!!). Ovviamente dopo aver ribassato il prezzo da 20 a 5 dollari ho ceduto alle lusinghe e ne ho preso un paio!
18 Luglio 2006 – Sidney (Taronga Zoo + Acquario)
Ottimisti per lo spiraglio di sole del mattino decidiamo di prendere il traghetto per il classico giro della baia con fermata al Taronga Zoo (AUD 45 totali). Ma subito dopo aver comprato i biglietti l’ottimismo ha lasciato spazio ad una sottile ma fitta pioggia.
Peccato! Quello spettacolo meritava di essere goduto con un bel cielo azzurro come sfondo…
Dopo qualche ora torniamo alla baia e decidiamo di trovare riparo dal freddo e dalla pioggia entrando a visitare il famosissimo acquario (l’entrata costa 27,50 AUD). Spettacolare il tunnel immerso nella vasca degli squali, anche se spero che questo rimanga l’incontro più ravvicinato che mai avrò con queste fantastiche creature.
Torniamo in albergo e come succederà spesso in questa prima settimana, Dany e Sara crollano dalla stanchezza e si riprenderanno solo dopo la loro oretta di sonno…
19 Luglio 2006 – Sidney (Blue Montains)
Ci alziamo presto per andare alle Blue Montains a pochi chilometri da Sidney.
Il treno Sidney/Katomba a/r costa 16,20 aud. Incredibile ma nonostante sia inverno e ci siano solo 15/20 gradi qui l’aria condizionata è al massimo e sarà ancora peggio nel viaggio di ritorno.. anche la testa mi si congelerà!
Arrivati a Katoomba potete farvi una bella camminata di mezz’ora verso l’ingresso delle Blue Montains oppure prendere il pulmino che in 10 minuti vi ci porta.
Noi all’andata abbiamo preferito camminare…
A causa del tempo, quello che doveva essere uno spettacolo naturale si è rivelato solamente una delusione…
Facciamo qualche foto alle Three sisters e ci affacciamo sulla balconata di Echo Point per vedere il panorama annebbiato. Chissà poi perché lo chiamano così; io ho provato a urlare ma di eco nemmeno l’ombra… ho solo rimediato le occhiate della gente che avevo intorno e le risate dei miei amici che spero non si siano vergognati troppo!
La sera seguiamo il consiglio della Lonley e andiamo a mangiare da “Pizza Mario”. Scelta azzeccatissima…
20 Luglio 2006 – Sidney
A causa del maltempo ci alziamo in tarda mattinata e dopo la classica cioccolata take away (ovviamente con i Marsh Mallows) decidiamo di fare il giro della città per fare un po’ di sano e ricostituente shopping!!!
Per chi volesse acquistare il Didgeridoo consigliamo un negozio fornitissimo in zona The Rocks (non ricordiamo il nome ma è in Gorge St.) Noi credendo di trovarne a decine di posti simili in centro Australia o lungo la costa non abbiamo comprato lì. Peccato! I prezzi sono tra i più bassi che abbiamo visto e la scelta è senza dubbio la più assortita!
La sera ci fermiamo a mangiare per la seconda volta da “Zia Pina”. I proprietari sono italiani trasferiti qui da parecchi anni… molto cordiali e allegri ci hanno riconosciuto appena entrati e quando succede ti senti po’ come a casa 😉
Prima di rientrare in albergo ripercorriamo per l’ultima volta le vie di Sidney e ci dirigiamo verso l’Arbour bridge… lo percorriamo per oltre la metà con lo sguardo sempre fisso verso la baia illuminata. Io e Sara ci facciamo prendere già dal senso di malinconia, tra poche ore lasceremo questa meravigliosa città!!! Meno traumatico per Dany che non vede l’ora di partire verso qualche posto di mare. 😉
21 luglio 2006 – Adelaide (Glenelg)
Alle 08:30 prendiamo il volo verso Adelaide… e dopo 1h e 40 di volo ci ritroviamo in una calma cittadina dai ritmi decisamente rallentati rispetto alla frenetica Sidney.
Sono uguali invece i semafori che emettono dei suoni identici ai missili dei videogiochi. Il verde per i pedoni qui rimane solo per pochissimi secondi e poi inizia a lampeggiare rosso. I primi giorni ci prendeva l’ansia! Insomma, stai pronto a scattare appena viene il verde e poi mentre attraversi pensi che non ce la farai mai a raggiungere l’altra parte in tempo … 😀
Rispetto a Sidney qui c’è un fuso orario di mezz’ora indietro! Mai sentito parlare di un fuso di 30 minuti.. ma lungo il viaggio mi renderò conto che qui è una cosa abbastanza frequente.. giusto per disorientaci un po’ di + 🙂
Passeggiamo tranquillamente nelle vie centrali piene di negozi chiedendoci cosa fare per il resto della giornata fin quando incontriamo una signora di origini italiane che ci consiglia di prendere il bus gratuito (il 99C) fino a Victoria Square e di proseguire poi per Glenelg con il trenino.
Purtroppo il brutto tempo non ci da tregua nemmeno qui e come per le Blue Montains anche in questo caso il panorama che ci si presenta non è nulla di che…
E’ ancora presto per mangiare così decidiamo di fermarci a bere qualcosa al riparo dal vento freddo che si è alzato.
Sara e Dany optano per una cioccolata calda, io una camomilla… Ma mentre siamo seduti mi entrano tutti e due in stato comatoso e iniziano a straparlare e a ridere. Per lo sforzo perdono le poche forze che hanno, si spostano su dei divanetti e per poco non si addormentano li. Ma con che gente vado in giro???
Superata la crisi andiamo a mangiare spaghetti allo scoglio in un bellissimo ristorante vista mare (ma ormai è buio pesto e non si vede oltre il vetro… 🙂 ).. e poi riprendiamo il trenino verso Adelaide.
Sarà che la cioccolata bevuta prima degli spaghetti al pesce gli ha rallentato la digestione (sarebbe strano il contrario) ma appena toccano i sedili si accasciano pronti a dormire!
22 Luglio 2006 – Kangaroo Island (Seal bay )
Partiamo per Kangaroo Island!
Ci sono due possibilità di raggiungerla (a meno che non abbiate già noleggiato la macchina lungo la costa):
1 – Pullman da Adelaide/Cape Jervis a/r AUD 40 a testa ( 2 ore e 15 minuti)
+ traghetto da Cape Jervis/Penneshaw a/r AUD 74 a testa (30 minuti)
2 – Con l’aereo della REGIONAL EXPRESS ci vogliono 35 minuti e costa a testa a/r AUD 126! Se optate per questa scelta ricordatevi che è uno dei pochi casi in cui è consentito imbarcare al massimo 15kg di bagaglio.
Arrivati sull’isola noleggiamo una macchina 4×4 consigliata visto lo stato delle strade.
Il kilometraggio è limitato a 100Km al giorno e il costo di quelli fatti in + è di 0,25 aud cad.
Noi ce la caveremo sforando di soli 48Km rispetto ai 300 previsti per i 3 giorni.
Per guidare qui è necessario avere la patente internazionale. La validità massima che ha è di 3 anni ma se la vostra patente italiana ha una data di scadenza più vicina si prenderà quella come riferimento. La mia scade a Novembre e sarebbe stato meglio rinnovarla prima di fare quella internazionale…
E’ la prima volta che guidiamo a sinistra ma il cambio automatico è decisamente di aiuto.. almeno a quanto mi dicono Sara e Dany visto che io mi farò scarrozzare sia qui che in centro Australia e prenderò in mano il volante solo nelle ultime due settimane sulla costa 😉
Tra frenate brusche (visti i freni super sensibili rispetto alle utilitarie a cui siamo abituati) e i tergicristalli messi per sbaglio al posto delle frecce per girare (qui le frecce sono a destra!), raggiungiamo il nostro bellissimo cottage. Tutto in legno caldo e accogliente, molto spazioso e con caminetto incluso… ci avremmo passato anche più dei tre giorni previsti.
Come primo giorno abbiamo deciso di fare l’escursione a Seal Bay per vedere i leoni marini. E’ possibile fare l’escursione solo accompagnati da una giuda ma non è richiesto numero minimo di partecipanti.
Ti accompagnano sulla spiaggia a pochi metri dai leoni marini e si dilungano in dettagliate spiegazioni. Un’abitudine di tutti gli australiani… mai sentito parlar tanto! Insomma di solito anche le guide dovrebbero respirare e prendersi qualche minuto di silenzio… beh qui non succede praticamente mai!
Il mio raffreddore, iniziato a Sidney è nel frattempo drasticamente peggiorato.. ma il lato positivo è che non sento minimamente l’odore dei leoni marini che sono a poca distanza.
A furia di starnutire avrò attaccato qualche germe anche a loro e avrò fatto iniziare un’epidemia sull’isola??? Speriamo di no… ma soprattutto spero di non attaccare l’influenza anche a Sara e Dany!!!
Prima di tornare al cottage ci fermiamo nell’unico negozietto dei paraggi a far spesa. Stasera spaghetti al tonno…
Prima di cena però crolliamo dal sonno e ci addormentiamo sul divano… proprio un bel quadretto.
In questo cottage così accogliente, sdraiata su questo divano comodo sotto la coperta mi piace persino aver la febbre…
23 Luglio 2006 – Kangaroo Island (Admiral Arch e Remarkable Rocks)
Cosa c’è di meglio che svegliarsi la mattina e prepararsi un buon Pan Cake in stile australiano?? Beh di meglio c’è prepararlo con la padella giusta!!! Sara è davvero entusiasta di questa colazione… almeno fino al momento in cui ci accorgiamo che non si riesce a staccare il pan cake dalla padella (ma darne in dotazione una antiaderente no?) e così dopo aver bruciato il primo lato del nostro pan cake riusciamo a staccarlo dalla pentola facendo una pressione notevole con la paletta… che però essendo in plastica si scioglie.. e così abbiamo fatto fuori anche quella.. 😀
Fatto il rodaggio gli altri pan cake non escono poi male… e il profumino invitante ha anche fatto radunare tutto intorno al cottage tanti piccoli Wallaby (loro due continueranno a sostenere che si trattava di canguri… ma è solo un dettaglio).
Dopo un accurato book di foto con questi animali siamo pronti al giro dell’isola…
Spettacoli naturali sia L’admiral Arch (ambiente naturale di colonie di leoni marini) sia le Remarkable Rocks a strapiombo sull’oceano.
Ovviamente nonostante le numerose spiagge, la balneazione qui non è consentita per il rischio di attacchi di squali (ma ad essere sinceri, con sto freddo chi avrebbe voglia di tuffarsi?).
Anche oggi torniamo a casa presto.
Sconsigliamo a tutti di guidare al buio qui… la maggior parte degli animali esce infatti al tramonto e il rischio di investirli è davvero alto!
La sera optiamo per un toast veloce e scopriamo che il tostapane in dotazione non è il classico per i toast farciti ma semplicemente per tostare le singole fette di pane per colazione! Ma con un po’ di insistenza e pressandoli al massimo siamo riusciti a prepararci 3 squisiti toast appiattiti e bruciati! 🙂
Dopo cena, mentre stavo fumando, nella tranquillità della veranda immersa nel buio e nella vegetazione mi sono trovata a un metro di distanza due enormi occhi luccicanti… cavolo che spavento!!! Era un opossum ferito!
Qui è severamente vietato dar da mangiare a qualsiasi animale.. per cui ci limitiamo ad osservarlo fin quando non si allontana tra gli alberi.
24 Luglio 2006 – Adelaide
Durante il piccolo spostamento verso Kingscote (dove riprenderemo l’aereo per Adelaide) ci fermiamo in uno dei numerosi apicoltori dell’isola dove si vendono ovviamente tutti i prodotti ricavati.
Le api dell’isola discendono tutte da un alveare importato dalla Liguria a fine 1800… da allora è vietato introdurre nell’isola altre api… insomma è un paradosso ma finiamo per comprare in Australia miele prodotto da api italiane.
Nel pomeriggio ripartiamo per Adelaide… spesa veloce al supermercato e pernottiamo nel ns. appartamento.
Se state cercando sistemazioni intorno ai 25/30 € a testa vi consigliamo gli appartamenti.. il prezzo è identico a quello delle camere d’albergo e li affittano anche a singola notte. Di solito sono dotati di un grande open space con soggiorno e cucina.. per cui potrete risparmiare sulle cene 😉 E in linea di massima potrete utilizzare lavatrice e asciugatore!
25 Luglio 2006 – Alice Springs
In mattina abbiamo il volo per Alice Springs. Praticamente è come arrivare in un paese diverso! Un viaggio nel viaggio…
Anche qui noleggiamo la macchina ma ci affidiamo all’Avis che a differenza della Hertz ci da il chilometraggio illimitato.. in queste immense distese di nulla non si può fare differentemente.
Alice Springs è una cittadina piacevole ma dove può bastare un solo pomeriggio di vagabondaggio.. Noi ci aspettavamo parecchi più negozi di arte aborigena… e invece nemmeno qui riusciamo a sbizzarrirci nello shopping.
La pecca è l’hotel (Desert Rose Inn) che ci sembrava tanto carino dal sito ma che in realtà ci ha deluso parecchio. La notte fa parecchio freddo e la ventola del riscaldamento è talmente rumorosa che è impossibile tenerla accesa tutta notte… così il mattino dopo ci alzeremo tutti congelati!!! Meno male che l’aspirina ha bloccato l’influenza… ma che sofferenza!
26 Luglio 2006 – Kings Canion
La meta di oggi è il Kings Canion… e per la felicità di Dany, io e Sara passeremo tutto il tempo in macchina a cantare a squarciagola 🙂
Ore passate a guidare in mezzo al bush (per me uno dei più grandi simboli dell’Australia) su strade dritte e deserte asfaltate in mezzo al nulla.
Tutt’intorno solo distese interminabili di sabbia rossa e piccoli cespugli che sembrano sempre sul punti di andare a fuoco…. E un’indescrivibile sensazione di tranquillità a benessere.
Quando tornerò in Italia, nei miei giorni no, è lì che volerò con la fantasia cercando di trovare quella sensazione di equilibrio, quando sai che hai già tutto quello di cui hai bisogno.
La stessa sensazione che ho qui ora, in questa macchina, durante gli spostamenti per l’Australia, quando non hai fretta di raggiungere la meta perché sei già appagata dal viaggio stesso e quando ti guardi a fianco e ti accorgi che si condividendo quel momento magico con i migliori compagni che potevi scegliere.
Ma prima di finire su toni patetici e malinconici torno al racconto… 😉
Ogni tanto dal nulla compaiono delle piccole oasi ristoro attrezzate con un tavolo, una panchina, l’immancabile barbecue e nulla di più.
Qui il barbie è proprio un’istituzione e non manca nemmeno nei parchi o a lato delle piscine degli alberghi! Ci si può anche abbrustolire semplicemente il pane o una pannocchia. Ma più che la comodità di cucinare ovunque, rappresenta uno stile di vita. Si, insomma, un pretesto per stare in compagnia all’aria aperta.
Giunti al Kings canion percorriamo un piccolo tragitto a piedi…
Adoro queste rocce rosse e levigate talmente tanto dal vento da essere completamente lisce… anche se per questa mia fobia verrò presa in giro per il resto della vacanza!
Il tramonto decidiamo di vederlo dal punto panoramico posto poco fuori del resort dove pernotteremo..
27 Luglio 2006 – Ayers Rock (Monti Olgas)
Ci mettiamo nuovamente in macchina per arrivare ad Ayers Rock… ancora una volta circondati solo dal Bush e dalle sue varie sfumature di colore.
L’unico amarezza la danno i numerosi corpi di canguri a lato delle strade. Li abbiamo incrociati sempre durante tutti i tragitti in macchina, qui ma anche a Kangaroo Island e sulla costa). Noi fortunatamente non avendo mai guidato dopo il tramonto non abbiamo corso il rischio di investirli…
Arrivati al resort decidiamo di andare prima a visitare i Monti Olgas per poter dedicare l’intera giornata di domani a Uluru… che in lingua aborigena si legge con l’accento sull’ultima U… strano no?
L’entrata al Parco è di 25 aud ed è valida per tre giorni.
Noi decidiamo di percorrere il sentiero più breve dei due proposti.. Il Walpa Gorge Walk.. più o meno un’oretta tra andata e ritorno e ci fermiamo nella parte centrale circondata da queste rocce tondeggianti ad ammirare lo spettacolo.
Tornate in albergo Dany decide di sfruttare la bella piscina del resort mentre noi ci rilassiamo in camera!
28 Luglio 2006 – Ayers Rock
Ci siamo svegliati troppo tardi! E così non abbiamo fatto in tempo a vedere l’alba. Domani punteremo la sveglia prestissimo… non possiamo andar via senza gustarci questo spettacolo!!!
Decidiamo quindi di visitare l’Ayers Rock.
Mi ero chiesta parecchie volte se scalare Uluru contro il desiderio degli aborigeni ne valesse la pena.. ma appena mi son trovata di fronte il sentiero irto e senza protezioni ogni dubbi è svanito.. Viva la sincerità! Inoltre l’accesso era negato a causa del forte vento.
Optiamo per il percorso più lungo intorno al monolite. Più o meno 10 Km!
Ma come si fa ad essere arrivati fin qui e non volerne vedere ogni sfaccettatura?
La camminata è durata qualche ora (almeno 3H).. e ve la consiglio.
Tornati al punto di partenza e dopo un po’ di relax su una panchina ci siamo diretti al centro di cultura aborigena (di solito consigliano di visitarlo prima…). Per me è abbastanza deludente; dovrebbero introdurre al pensiero e alla filosofia degli aborigeni.. peccato che tutto è proiettato su video e di aborigeni in carne ed ossa nemmeno l’ombra. Per cui è una tappa che volendo si può tranquillamente saltare.
L’escursione al momento è finita… ritorneremo in serata per vedere il tramonto.
29 Luglio 2006 – Brisbane
Ingiustamente i miei compagni di viaggio decidono per gli orari di sveglia differenziati in base alla velocità nel prepararsi… e così mi tocca la sveglia alle 5:30 … venti minuti dopo sarà il turno di Sara mentre al fortunato Dany sarà concesso il risveglio alle 6:00!
Tutta sta fatica per scoprire che l’alba oggi era alle 7:00!!!!! Cavolo ci siamo congelati la fuori!!!
Nemmeno la coperta portata da Dany per ripararci un po’ di più è servita (una delle poche carinerie che ha fatto.. però gliela riconosco! 😉 )
Dopo 40 minuti di gelo ha iniziato a radunarsi una piccola folla di spettatori (molto meno bardati di noi e molto meno infreddoliti… ma insomma come cavolo fanno?).
La ns. alzataccia non viene ricompensata… i colori del cielo non sfumano dei meravigliosi colori che ci aspettiamo e che siamo certi ci siano nelle giornate di cielo sereno..
Torniamo a sdraiarci un po’ prima di avviarci verso l’aeroporto per il volo di connessione con Alice Springs e il successivo verso Brisbane.
Io ero preoccupata all’idea che in questo primo piccolo volo ci fosse un bagaglio consentito di pochi chili… ma fortunatamente scopriamo che in tutti i voli australiani i massimali sono davvero altissimi rispetto ai canoni europei. 32Kg per il bagaglio e 7 per quello a mano. Stupendo!
Nel primo pomeriggio arriviamo a Brisbane e ritiriamo la macchina noleggiata dall’Italia con la Hertz. Visti i 17 giorni di noleggio previsti, preferiamo pagare il costo dell’assicurazione aggiuntiva (senza di questa ogni minima botta alla carrozzeria sarebbe stata addebitata per 2500AUD indipendentemente dall’entità del danno.)
Da oggi in poi non abbiamo più camere d’albergo prenotate dall’Italia… e così ci mettiamo a girare per tutta la città alla ricerca di un hotel. Ma quello che a noi sembrava banale (nei viaggi precedenti raramente avevamo prenotazioni per il dormire e mai avuto difficoltà nel trovarli in loco) si è rivelato un grosso problema. In città c’è un grande evento calcistico e tutte le strutture di Brisbane sono NO VACANCY!
Dopo ore di Sali e scendi dalla macchina e nonostante l’aiuto della simpatica signora dell’Annie’s Shandon Inn (B&B molto caratteristico che vi consigliamo) siamo a pezzi e un po’ pessimisti su da farsi.
Iniziamo a telefonare agli alberghi indicati sulle guide… e ci cade l’occhio su un Motel che la Lonley descrive particolarmente bene. Il problema è che è a Surfers Paradise.. che sembra lontano. Ma rassicurata da Dany che in tono sicuro sostiene che è a soli 20 km di distanza prenotiamo li.
La verità è che ci spariamo più di 70 km di macchina verso sud (il ns. itinerario era a nord verso Cairns) e che ci ritroviamo in un postaggio sporco e per niente accogliente (La Lonley questa volta ha sbagliato di brutto!)
Ma almeno abbiamo girato un po’ per le vie principali di Surfers Paradise che è riconosciuta come la capitale del divertimento del Queensland (non che sia il nostro tipo di meta ma per una notte va bene così).
Fortunatamente tornati nel motel la stanchezza si fa sentire e ci addormentiamo subito.
30 Luglio 2006 – Lone Pine koala Sanctuary e Hervey Bay
Sara ha sentito parlare di un bellissimo parco naturale vicino a Brisbane (dove eravamo ieri) che sembra davvero valer la pena di essere visto.. il LONE PINE KOALA SANCTUARY.
Dopo aver prenotato già le due notti successive in un B&B possiamo permetterci di stare a zonzo tranquillamente e così ripercorriamo le strade della sera prima e dopo più di due ore (non riuscivamo a trovare la strada giusta) arriviamo alla ns. meta.
Spettacolare! Il parco è enorme e da la possibilità di stare a stretto contatto con i canguri che ci saltellano tutto intorno.. o meglio più che saltare camminano affaticati! Ai turisti è permesso dar loro da mangiare (ovviamente il mangime è apposta per loro e venduto all’interno del parco) e così questi animali se ne stanno tranquilli a mangiare e dormire tutto il giorno…
Io e Sara paghiamo lo sproposito di 15 AUD per farci fare la foto con in braccio il Koala. La foto la paghi cara ma è possibile scattare quante foto si vuole anche con la propria macchina. Io tra l’altro perdo il biglietto prepagato… e quasi rischio di non riuscire a farmela fare… sempre la solita! 🙂
Vediamo per la prima volta l’animale preferito del Dany: il Wombat.
A dire il vero a noi fa un po’ impressione… è un marsupiale come Koala e canguri ma non ci sembra sia così dolce. Mah i gusti!
Ci dispiace non poter vedere il Diavolo della Tasmania che ci dicono sia morto .. che sfiga! :§
Ma io voglio vedere il vero e unico Red Kangaroo… è lui il re dei marsupiali!
Quindi faccio rifare da capo il giro del parco per poterlo vedere e anche stavolta mi va male! Il Red Kangaroo che è tenuto separato da una gabbia dal resto dei piccoli canguri di cui parlavo prima, se ne sta in panciolle e non ne vuole sapere di alzarsi in piedi per farsi rimirare nella sua stazza da culturista… non ci da proprio soddisfazioni!!!!! Pazienza… ormai dobbiamo andarcene.
Ci aspettano parecchi chilometri prima di arrivare a Hervey Bay.
La cittadina è tranquilla e graziosa… ma è vedendo il B&B prenotato che rimaniamo a bocca aperta. Credo sia il posto migliore dove abbiamo pernottato. Gestito tra l’altro da una coppia riservata e molto molto gentile che ci ha fatto sentire immediatamente come a casa. E che spettacolo di casa! Un po’ quelle dei sogni… con ogni dettaglio curato. Il posto si chiama Bay B&B (anche questo consigliato dalla Lonley).
31 Luglio 2006 – Fraser Island
Tramite il B&B abbiamo prenotato l’escursione di oggi a Fraser Island.
Il bus ci viene a prendere proprio davanti casa verso le 8:00 del mattino per accompagnarci al porto.
Ne troveremo un altro, questa volta 4WD, appena sbarcheremo a Fraser Island.
Sull’’isola non esistono strade asfaltate e il sentiero è praticamente inghiottito dai rami dei rigogliosi alberi che formano la foresta pluviale. A stento passiamo con il pullman e quando incontriamo nell’altro senso di marcia delle jeep, quest’ultime sono costrette a infilarsi di traverso tra un tronco e l’altro per cederci il passo.
Durante tutto il percorso la ns. zelante guida si dilunga in dettagliate spiegazioni di tutto ciò che ci circonda… (siamo solo alle prime ore di escursione e questa cosa non ci sembrava poi male… ).
La parte più bella del tragitto in pullman sarà però lungo la spiaggia orientale… particolare anche per il fatto che non ero mai andata con un mezzo 4WD sulla sabbia. …
Il mare è stupendo ma non balneabile a causa degli squali…
Il primo stop (che ci dicono sarà di 15 minuti) è accanto al relitto della nave Maheno e a pochi metri dalle rocce fatte di sabbia… davvero particolari.
La seconda sosta sarà invece di 40 minuti in prossimità di Eli Creek, un torrente di acqua dolce che arriva fino alla spiaggia. Ma come si fa in così poco tempo a riuscire a sdraiarsi un po’ per rilassarsi?
In men che non si dica siamo quindi ancora sul pullman a ripercorrere il sentiero immerso nella foresta… e la guida continua a parlare e parlare senza sosta… ma quando respira?? A noi sta venendo il mal di testa.. e poi che avrà ancora da dire? Queste cose ce le ha spiegate durante il viaggio di andata… va bene essere solerti nel proprio lavoro.. ma a noi sembra esagerato.
Dopo una breve sosta per la merenda ripartiamo verso il porticciolo e in fase di saluti tutti applaudiranno la guida ( noi pensiamo che l’applauso è dovuto al fatto che finalmente non sentiremo più la sua voce… ;))
In definitiva, Fraiser Island merita di essere vista se avete una o due giornate da dedicarci ma nel caso in cui sceglieste di farla con tour organizzato di 1gg come il ns. preparatevi a spendere 80€ a testa per passare quasi tutti il tempo in bus e ad avere minuti contati per godervi le bellezze del posto.
La sera siamo alla ricerca di un internet point per poter prenotare le due notti successive a Heron Island. L’unico resort dell’isola costa 212,00aud a notte a testa mentre il traghetto 100aud a tratta… totale quindi per due notti più trasferimento 624Aud a testa ( 376,00 € )
1 Agosto 2006 – Heron Island
Visti i km da fare per non perdere il traghetto prenotato, stamattina non solo ci tocca la levataccia ma anche la rinuncia alla splendida colazione che ci avrebbe preparato la ns. padrona di casa…
Pazienza.. finalmente inizieremo a goderci un po’ di mare!!!!
Arriviamo a Gladston con un’oretta di anticipo rispetto al traghetto..
Heron Island è davvero splendida… mare cristallino, squaletti piccoli e innocui che nuotano a riva (ma di cui io ho paura uguale 🙂 ) e spiagge bianchissime che a causa della bassa marea lasciano scoperta parte della barriera corallina.
Finalmente due giorni di vero relax!!!
2 Agosto 2006 – Heron Island
Ecco forse non sono proprio due i giorni di relax.. visto che stamattina finiamo, su prezioso consiglio di Dany, a Shark Bay… che è stupenda ma qui tira un vento simil bora che per una freddolosa come me equivale a una tragedia.
Insomma, mentre Sara se ne sta a riva con i piedi a mollo (e la pelle d’oca) e il Dany si tuffa per farsi un bagnetto, io me ne sto sull’asciugamano coperta con tutto quello che riesco a tirar fuori dal borsone. Questo non è rilassante!!! 😉
Decidiamo quindi, un po’ per il mio benessere e un po’ per non sentirmi lamentare per il resto della giornata, di spostarci nella spiaggetta a fianco e…. miracolo! Sembra di essere su un’altra isola. Niente vento e un bellissimo sole che mi scalda pian piano le ossa. Ora si che si ragiona!
La sera mega buffet al resort. Proviamo un po’ di tutto, dalla carne di canguro al pesce crudo… e come sempre si riempie più del dovuto il piatto per poi sprecare un sacco di roba che non ci piace!
Per non tornare subito in camera decidiamo di fare una partita a biliardo. Gli australiani sembrano tutti esperti in questo gioco mentre io, non avendo mai preso in mano la stecca, cerco solo di mirare la palla.
Peccato che rischio quasi di cavare un occhio alla povera Sara che stava a lato del tavolo… ma io avevo avvisato di essere pericolosa.
3 Agosto 2006 – Rockhampton
Passiamo tutta la mattinata in spiaggia sperando che almeno per qualche ora le nuvole non arrivino a coprire il sole.
Dopo pranzo raggiungiamo l’imbarcazione e tornati a Gladston siamo pronti a partire verso Rockhampton.
Verso sera ci accorgiamo del grosso errore fatto nel seguire a occhi chiusi il consiglio della Lonley che descriveva il “Criterion Hotel” dove alloggiamo in questo modo: “Progettato come albergo esclusivo e costruito con materiali pregiati, il Criterion è più elegante do molti alberghi rinomati. Offre stanze ricche di atmosfera.”
Ma quale atmosfera??? La doccia piazzata a fianco del letto è circondata da moquette marcita a causa dell’acqua… e il materiale pregiato rischia di spezzarsi appena lo sfiori.. insomma per uscire sul balcone c’era la possibilità che ci rimanesse in mano la porta finestra!
Io e Sara usufruiamo del bagno del pub a pian terreno (profumato e pulito) per rinfrescarci un po’….
4 Agosto 2006 – Great Keppel
Non trovando un lavandino degno di questo nome dove lavarci i denti e avendo un po’ schifo del pessimo stato in cui sono tenuti i bagni in comune dell’hotel, io e Sara scendiamo anche oggi nei bagni del pub… tanto è presto ed è ancora vuoto 🙂
Oggi andremo a Great Keppel, dove pernotteremo per una notte.
Se ancora non l’avete letto da nessuna parte, è altamente sconsigliato andare su quest’isola con le classiche valige a rotelle stracolme e pesanti. Insomma come la mia! 😉
Si sbarca infatti direttamente in spiaggia dove già si fatica a camminare normalmente ma figuriamoci dovendo trasportare 20 kg di bagaglio 😉
Anche questa volta l’isola è uno spettacolo.. tutta circondata da spiagge bianche semidesertiche dove è possibile fare anche l’escursione sul cammello al tramonto.
Piccolo inconveniente sono gli uccelli… a dire il vero invadenti un po’ in tutta l’Australia ma che qui diventano addirittura degli del film di Hithcok!
Per pranzo prendiamo hamburger e patatine… e iniziamo a ritrovarci circondati da colorati pappagallini.. ma proprio mentre sto per addentare il mio hamburger mi accorgo che un uccello mi guarda in modo inquietante e senza lasciarmi tempo di reagire mi si fionda contro in tutta velocità e addenta lui prima di me il panino!
Esito un po’ prima di ricominciare a mangiare e nel frattempo il Dany, giusto per sdrammatizzare, prende l’hamburger e lo alza in alto. Ed ecco che lo stesso uccello torna a fiondarsi addosso a noi. Ma ora siamo preparati e ci sdraiamo d’istinto sulla panca schivandolo.
Dopo questo smetto di ridere e rinuncio volentieri al pranzo…
5 Agosto 2006 – Rockhampton
Oggi è l’ultimo giorno in compagnia del Dany… che ripartirà stasera col pullman per raggiungere Townsvill e imbarcarsi per il primo dei 4 voli che lo attendono. I momenti di malinconia che nei giorni scorsi iniziavano a crearsi oggi sembravo non passare più.
Trascorriamo tutta la giornata a Great Keppel e nel tardo pomeriggio torniamo a Rockhampton.
Questa volta ci siamo trovate un bellissimo hotel: il “Motel 98”. Spettacolo! Peccato non averlo prenotato anche due giorni fa!
Assistere ai preparativi della partenza di Dany è davvero brutto… ma lui continua a dire di non fare facce tristi e che mica va in guerra… per cui camuffiamo un po’ lo stato d’animo e aspettiamo per poterlo accompagnare alla stazione dei pullman…
Credo che in poki abbiano avuto un saluto di addio come il nostro, degno dei migliori film… con tanto di scenata di Sara che gli si aggrappa alla gamba per non farlo andar via e poi lo sventolio di fazzoletti per salutarlo mentre il pullman pian piano si allontana!
Ma quando il bus gira l’angolo e lui non ci vede più posso fare quello che sapevo gli avrebbe dato fastidio.. ovvero… piangere 🙂
Sara già se lo aspettava .. sono proprio prevedibile.. o forse mi conosce troppo bene 😉
Si è fatta ora di cena e proviamo ad andare a mangiare all’Ascot Hotel dove sappiano che fanno dell’ottima carne che puoi cuocere a tuo piacimento su pietra ollare.
Quando finalmente ci servono, ci ritroviamo davanti più di mezzo chilo di carne a testa! Da star male per la quantità ma che buona!!!! 😉
6 Agosto 2006 – Arlie Beach
Oggi ci aspetta la prima lunga traversata per avvicinarci a Cairns dove finirà il ns. viaggio.
Il tratto è da Rockhampton ad Arlie Beach .
Arriviamo nel primo pomeriggio in una splendida cittadina sul lungo mare piena zeppa di deliziosi negozi… ci si illuminano gli occhi!
Prima di iniziare a far spese ci fermiamo in un’agenzia viaggi per prenotare l’escursione a Whitsanday per i prossimi due giorni.
Il ragazzo che ci lavora è un tipo alquanto buffo che a causa della troppa gente che arriva, entra in panico al punto di rispondere al telefono, mettere in attesa la persona e dimenticarsene! Mittico il nostro Mr Bean! 🙂
Ora finita la parte pratica ci armiamo di entusiasmo e carta di credito ed entriamo in tutti i negozi della lunga via centrale… ma nulla! Niente di caratteristico o simpatico o che vale la pena comprare come ricordo di questo fantastico viaggio… non è possibile! Ci arrendiamo all’evidenza solo dopo aver ripercorso la seconda volta la via e stanche morte torniamo in albergo e crolliamo addormentate dalle 17 alle 21 Nemmeno la sveglia puntata ci ha smosso dal letto prima!
Usciamo a mangiare e dopo aver preparato il borsone da portare a Whitsanday (lasceremo qui in hotel i bagagli pesanti) ci rimettiamo a letto.
7 Agosto 2006 – Whitsanday
Lasciamo la macchina in un parcheggio custodito di fronte al porto di Shute Harbour e ci imbarchiamo per Hamilton Island.
Dopo aver fatto il check-in in albergo, ci sdraiamo a prendere un po’ di sole. Purtroppo anche se la temperatura permette di stare in costume, nemmeno oggi riusciremo a entrare in acqua. L’oceano è davvero freddo e se consideriamo che qui è inverno e noi non abbiamo le mute è un’impresa davvero ardua!
Verso l’ora del tramonto, ci accorgiamo di essere circondate da tanti canguri che saltellano lungo tutta la spiaggia. Ci alziamo per fargli qualche foto e rimaniamo sorprese nel vedere che anche davanti alle camere dal resort è pieno.. insomma qui non hanno per nulla paura dell’uomo ed è bello poterli vedere ancora una volta così da vicino.
8 Agosto 2006 – Whiteheaven Beach
Oggi facciamo un’escursione organizzata su quella che è considerata la spiaggia più bella delle Whitsanday.. ovvero Whiteheaven Beach. Passiamo quasi tutta la giornata in barca per lo spostamento e per le tappe obbligate che ti fanno fare su altre isole. Ma lo spettacolo che ci si presenta compensa lo sbattimento!
Whiteheaven beach è una lunga lingua di spiaggia bianchissima e incontaminata ( l’isola non è abitata, non ci si può soggiornare e l’unico modo di vederla sono le escursioni organizzate come la ns.).
Insomma da raccontare c’è poco… solo sabbia, mare e il nulla… praticamente un paradiso 🙂
Oggi il cielo è per metà coperto da nuvoloni neri e per l’altra metà è di un azzurro limpido. Per cui facendo le foto da entrambe le direzioni sembra di essere contemporaneamente in due posti diversi..
Speriamo che il vento porti via i nuvoloni… sono davvero neri e segno di tempesta!
Verso sera ritorniamo al porto di Arlie Beach dove ci attende il primo contrattempo della vacanza. La macchina non parte più!
Anzi, non da proprio cenni di vita, nemmeno un piccolo brontolio del motore.
Ci accorgiamo di esserci dimenticate i documenti della Hertz nei bagagli lasciati in albergo… e di essere quindi anche senza numero di telefono da chiamare per l’assistenza.
Il custode del parcheggio cerca di rimetterla in moto attaccando i cavi alla batteria ma non ne concludiamo nulla. Cavolo, doveva succedere proprio ora che siamo rimaste da sole?
Decidiamo di prendere il pullman verso il paese (che dista 10Km) e di entrare in un ufficio Herzt a chiedere aiuto.
Ci dicono che ci manderanno qualcuno dell’assistenza ma che solo una di noi potrà salire con lui per tornare alla macchina.
Alla fine arriva una coppia di ragazzi su un furgoncino dall’apparenza molto tranquillizzante e così, mentre io vado con loro a vedere cos’è successo alla macchina, Sara torna all’albergo con i bagagli.
Conclusione: la macchina si mette subito in moto con i cavi per la batteria (il custode di prima si vede che non li sapeva usare!!!!) e ingenuamente chiedo preoccupata se la machina poteva lasciarci ancora a piedi… la risposta spontanea è stata: Se lasciate ancora i fanali accesi due giorni si!
Cavolo tutto questo per una piccola distrazione.. ma almeno si è sistemato tutto 😉
Anche oggi è finita… e ci sdraiamo distrutte a letto.
Mentre mi rilasso leggo tutti i depliant lasciati in camera e mi faccio incuriosire dalla pubblicità di un negozio specializzato nella realizzazione di Didgeridoo…
Gli unici modelli che ci erano piaciuti erano a Sidney… e deluse dal fatto che nemmeno in centro Australia ne avevamo trovati di belli avevamo deciso che nel viaggio di ritorno, durante le tante ore di attesa in aeroporto, saremmo tornate in centro a Sidney a comprarlo…
Domani mattina prima di ripartire ci dobbiamo per forza fermare a vedere se il negozio del volantino è davvero tanto fornito.
9 Agosto 2006 – Arlie Beach – Mission Beach
Alle 08:30 siamo già davanti al negozio in attesa che apra… e mentre sbirciamo dentro attaccate al vetro, leggiamo su un cartello che qui i Didgeridoo vengono dipinti in base alle richieste di ognuno raffigurando fino a un massimo di 5 soggetti a scelta che rispecchino le esperienze fatte durante il proprio viaggio… Questa cosa ci piace! Ma quando apre???
Mentre aspettiamo decidiamo di telefonare per poter prenotare la notte a Undara… deve essere un’esperienza unica, dormire immersi nella natura su i vagoni di uno storico treno dimesso e che è stato ristrutturato apposta per pernottarci. E poi ci piacerebbe pure visitare i famosi condotti lavici che si trovano nelle sue vicinanze.
Il negozio aprirà solamente alle 9:30 ma l’attesa sarà ricompensata. Il proprietario ci fa vedere una vasta scelta di legni che si trova dietro al negozio e ci aiuta a comporre il disegno in base alle ns preferenze… Alla fine ne comperiamo 4!
Chissà come usciranno… l’unica cosa brutta è che effettivamente i disegni li abbiamo visti sparpagliati sui modelli già pronti che c’erano nel negozio ma l’opera finita chissà come verrà.
Il costo varia parecchio in base a dimensione e tipo di disegno, cmq per un modello grande la cifra è di almeno 260€ compresa la spedizione in italia. (se invece volete solo un ricordo potete trovarne anche di + semplici in offerta a partire dai 60€ + spese di trasporto).
Prima di partire l’aborigeno che poi ce li dipingerà, ci da una mini lezione su come suonarli… e quante risate! Io e Sara non solo non riusciamo a emettere un suono che si avvicini lontanamente a quello originale ma finiamo completamente spompate per lo sforzo. E poi con tutta la cera intorno alle labbra sembra di essere dall’estetista per la ceretta! 😀 Dobbiamo proprio affinare la tecnica… ma quante risate!
Usciamo dal negozio che sono le 11 passate (ma la spesona richiedeva tempo) e saliamo in macchina pronte al lungo tragitto che ci aspetta per Undara (almeno 7 ore).
La sorpresa arriva quando, dopo 5 ore arriviamo a Ingham e fermandoci a chiedere informazioni sulla strada da seguire per Undara, scopriamo che quella che pensavamo di fare non è asfaltata e quindi non è percorribile con la ns. Corolla.
Per arrivare a Undara seguendo il percorso consigliato, di ore ne mancano 7!!!!! Cavolooooo!!!! Ora che si fa? Mica possiamo spararci 12 ore di fila di macchina guidando persino di notte!
Dobbiamo rinunciare e cercare lungo il tragitto verso Cairns qualche posto dove pernottare. Che delusione!!!!
Finiamo a Mission Beach… la prima cosa che ci lascia perplesse è il mare color caffelatte… dov’è finita l’acqua cristallina che abbiamo trovato su tutto il resto di costa??? Beh poco importa.. qui dobbiamo solo passarci la notte.
Siamo stanche morte e voglia di cercare una camera non ne abbiamo, per cui ci infiliamo nel primo posto che troviamo che è un ostello. Per 22 AUD a testa ci aggiudichiamo una cameretta piccola piccola che se non fosse per le pareti colorate di blu sarebbe uguale a una cella di Rebibbia! 😉
10 Agosto 2006 – Cairns
Ci svegliamo prestissimo (non che abbiamo dormito granchè a causa della paura per gli insetti) e partiamo subito verso Cairns. A me dopo un’oretta di macchina inizia a calar la palpebra e quindi ci fermiamo per una “salutare” colazione al Mc Donald’s Cafè. Muffin e cioccolata con Marsh Mallow! Se non ci è venuto l’acetone durante queste ferie non ci verrà più… 😉
Io però non riesco a riprendermi e così si mette alla Guida Sara… spero di riuscire ad aiutarla con le cartine per cercare gli hotel!!!!!
La ricerca si fa più difficile del previsto.. non riusciamo a trovare una camera libera da nessuna parte a causa di alcuni convegni che si stanno tenendo in città… e così dopo 2 ore di ricerca riusciamo a prenotare 2 notti in un posto e le restanti due che mancano alla fine della vacanza in un altro!
Nel pomeriggio facciamo un giretto per la città e Alleluia!!!! Abbiamo trovato il paradiso per lo shopping!!!!! Per oggi niente escursioni o mare… comperiamo senza sosta… e non ci sembra vero di avere sempre più borse piene tra le mani!
Finito di spendere soldi, crollo nuovamente per la stanchezza e così ritorniamo in hotel.
11 Agosto 2006 – Green Island
Oggi facciamo l’escursione a Green Island con tour organizzato di una giornata (38,00€ a testa che comprendono: traghetto, pranzo e a scelta un giro sulla barca con fondo trasparente per vedere la barriera oppure l’attrezzatura per fare snorkeling).
Lo “spettacolo” che ci sorbiamo in barca vi assicuro che è degno di un film ( Non so scegliere se comico o drammatico).
Dopo solo 30 minuti di navigazione (con mare calmo) scopriamo che, ad eccezione di una decina di persone, l’intera barca soffre di mal di mare. Ci guardiamo intorno e vediamo solo facce cadaveriche piegarsi a ripetizione verso i sacchetti per vomitare.
Noi allibite passiamo dallo stupore allo schifo vero e proprio, fino ad arrivare ad avere la risata isterica (ci immaginavamo la scena della giostra del film “Dennis” … avete presente?)
Insomma era assurdo! Un’intera barca in delirio con il mare calmo!
Finalmente sbarchiamo a Green Island… la barriera corallina qui è attaccata alla riva e dobbiamo per forza fare snorkeling!
Mancano due giorni alla partenza e non vogliamo tornare in Italia senza averla vista.! Alla Fantozzi cerchiamo di trovare il coraggio per immergerci nell’acqua gelida…. Una volta persa la sensibilità del polpaccio avanziamo per immergere tutta la gamba… e ora che siamo congelate per metà come si fa??? Non riusciamo nemmeno a bagnarci la pancia con le mani… figuriamoci!
Sara non so come riesci a immergersi e inizia, tremando, a farmi coraggio per entrare… io invece sono sul punto di tornare a sdraiarmi in spiaggia.
Facendola breve ci abbiamo messo 20 minuti per entrare in acqua, abbiamo visto un po’ di bei pesci ma causa congelamento dopo 15 minuti abbiamo rinunciato all’impresa.
Passiamo il resto del pomeriggio a prendere il sole e ci prepariamo a imbarcarci nuovamente per tornare a Cairns. Speriamo non ci siano le stesse scene di delirio dell’andata!!!!!!!!!
12 Agosto 2006 – Cairns
La tappa di oggi prevede Palm Cove a pochi chilometri da Cairns.
Appena arriviamo ci innamoriamo subito delle graziose casette lungo il viale alberato che costeggia il mare e dell’aria vacanziera che si respira qui. Purtroppo però c’è troppo vento e la spiaggia a quest’ora è microscopica (sicuramente nel pomeriggio il mare si ritirerà di decine di metri) e quindi non potendo goderci un po’ di sole come speravamo decidiamo di tornare a Cairns e passare la giornata in Laguna.
Per gli abitanti di Cairns dev’essere proprio un paradiso qui… l’immensa laguna è circondata da un grande parco e ci sia arriva semplicemente seguendo la strada principale della città verso il mare; attraversi una strada e ti sdrai dove vuoi! Ingresso libero e come sempre disponibilità di barbecue per cucinarti quel che vuoi quando vuoi! Perché non li adottano anche da noi questi sistemi?
13 Agosto 2006 – Cairns
Scrivere dell’ultimo giorno è quasi difficile quanto il primo… speravamo di prendere l’ultimo sole e ravvivare un po’ il colorito non ancora del tutto abbronzato.. ma il cielo è coperto e in attesa che si liberi un po’ ce la prendiamo comoda e alle 11:30 decidiamo di andare a mangiare…
La situazione però non migliora e anche se, armate di buona volontà, proviamo a sdraiarci in laguna, ogni 10 minuti siamo costrette ad alzarci per ripararci dalla pioggia che va e viene continuamente.
Dopo un po’, scoraggiate e infreddolite, ci arrendiamo all’evidenza e decidiamo di girare un po’ per negozi.
La sera ci spetta l’ardua impresa di riuscire a chiudere le valige!
In un tristissimo silenzio completiamo gli ultimi preparati e puntiamo la sveglia alle 3:30 del mattino.
14 Agosto 2006
Dopo aver lasciato la macchina all’ufficio Hetz e aver imbarcato i bagagli (che ci spediranno diretti a Malpensa) discutiamo su come organizzare l’ultimo giro a Sidney dove faremo un lungo scalo.
Almeno ci rimane ancora la gioia di rivedere l’Opera House e L’Arbour Bridge!!!!
Ma dopo aver passato il controllo al metal detector ci troviamo di fronte alla lunga fila per il timbro di uscita del passaporto… che strano.
Per sicurezza chiediamo e ci viene detto che, partendo da qui (voli internazionali) quello a Sidney viene considerato solo una connessione al volo successivo e che quindi impossibile uscire dall’aeroporto.
Che amarezza… in attesa di tornare a Sidney, dove avevamo visto uno stupendo boomerang da caccia dipinto in doth painting, non avevamo nemmeno considerato di acquistarne uno turistico. Come si fa a tornare da un viaggio in Australia senza boomerang? 🙁
Deluse e rassegnate lo comperiamo in aeroporto… dove non solo i prezzi sono più alti ma la scelta è scarsa e i modelli tutti rovinati.
Fortuna che non abbiamo aspettato a comprare anche il didgeridoo!
Sidney anche dall’alto è stupenda… la salutiamo dal finestrino dell’aereo sicure che prima o poi torneremo!
Girare l’Australia non è stato un semplice viaggio ma tanti messi insieme… posti, persone, climi contrastanti tra loro…
Ci porteremo sempre nel cuore le emozioni che ci ha regalato e sono sicura sarà così anche per voi!
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