di Fabrizio Tiberio –
Mezzogiorno. Sì, è mezzogiorno, ma sono in Olanda, ad Amsterdam, ed è bellissimo lo scenario che mi si presenta di fronte alla stazione, bello perché molto olandese: da subito vento e acqua!
Rimane in me l’euforia del primo momento in una realtà nuova, improvvisa. Una casualità regalata da un’amica, che ora ringrazio!
E nel pomeriggio, sono di nuovo on the road, anzi on the train si va a Utrecht, io e Barbara. Non so cosa mi aspetta, è la città del famoso trattato che nel primo ‘700 diede la corona a Vittorio Amedeo II di Savoia, non sapevo altro. Ora scopro con piacere che fuori dalla stazione c’è un vasto centro commerciale, la cittadina poi, una volta usciti dalla frenetica shoppingmania del nostro tempo, è anche antica, con una zona pedonale piena di adolescenti a spasso tra negozietti e localini. Arrivo ad un canale sulle cui rive una gelataia molto carina si affaccia dal suo furgoncino giallo…
Sosto nel quieto giardino cintato, il Bishofhof, corte del Vescovo, del XV secolo. Pieno di rose rosse e antiche iscrizioni!
Un altro chiostro pieno di piante e fiori, nel cortile del Duomo, proprietà della secolare università cittadina (il chiostro, non il Duomo…) Armonia, quiete, interrotte solo da pochi passanti o turisti con cartina tra le mani.
Questo Duomo, austero fin da fuori, si conferma tale anche dentro, gotico, navate altissime, poche decorazioni. La seria e pratica tradizione luterana, lontana anni luce dall’estroso Barocco dei cattolici!
Esterno nordico
E’ comune, nelle città del nord Europa, l’odore forte della senape, del fritto, che ti può cogliere ad ogni angolo…
Il caffè sul canale dove mi riposo è vezzoso, spunta perfino il sole. Turisti e passanti sono incuriositi dal fiero cipiglio di una signora pienotta, ignota…una statuetta scura e minacciosa!
L’ufficio del turismo è ottimo, molto organizzato, ricco di depliant e informazioni anche in italiano, cartoline, spille, adesivi, libri sulla città e la sua storia.
Pandhof Ste Marie (XII sec.), altro chiostro con giardino, e qui è un angolo di verde davvero incantevole, fiori bellissimi, ben tenuti, fiori da respirare!
Si capisce subito che in una località di provincia come questa, il turismo non è invadente, e gli spazi urbani sono ancora fruibili senza dover pagare sempre un biglietto di ingresso, certo rispettando il silenzio e la pulizia che si trovano quando ci entriamo, in questi chiostrini silenziosi e freschi!
Rimane ancora del tempo, prima di prendere il treno che mi riporterà al gruppo di Amsterdam. Sosto allora in un piccolo parco nei pressi della stazione, qui dove la vecchia Utrecht terminava, dove oggi sono centri commerciali, e grandi uffici. Volgo lo sguardo ancora alla torre svettante del Duomo, con le sue bandierine rosse e bianche, i colori di Utrecht.
Arrivederci, dunque!
Mentre attendo B. alla stazione di Utrecht, constato che qui in Olanda c’è un casino di belle ragazze, e molte sono alte, il passo svelto, e comunque tantissimi i giovani.
Amsterdam
Sulla Oude Kolk, il nostro canale (con l’Hotel France tutto in bianco), passano placide piccole barche a motore, con gitanti allegri, e i saluti si incrociano. Qui il rito dell’aperitivo in piedi si consuma sulle chiatte, godendosi l’arietta fresca dell’ora di cena…
Sera
“Jesus loves you” e “Sexy Shop”, due insegne al neon, a pochi metri una dall’altra. Forse sta proprio in questo il fascino di Amsterdam, la sua conciliante accoglienza vive di simboli così.
Un’insegna in pietra bianca, invece, sull’arco di un portone, riecheggia la morte gelida, tra le botteghe del sesso, dell’alcol e del fumo! (il quartiere di Bacco, Tabacco e Venere!)
La prima cena ci vede tutti riuniti, per ora siamo in otto, scivoliamo lentamente lungo la caotica Damrak, piena di localini turistici, brasserie (noi scegliamo la Brasserie Delta), l’enorme edificio della Beurs (Borsa) del primo ‘900, ora convertita in spazio espositivo, sala da concerti. Una marea di tipi strambi, belle tipe vestite per la notte, pochi in fondo i turisti italiani.
Mercoledì, 30/6/2004
Tram 5, dalla Centraal Station lungo i viali del centro.
Eccoci nella zona dei musei, puntiamo sul VAN GOGH Museum, modernissimo, blindato ma molto luminoso, con tre piani, una biblioteca, una libreria specializzata, una sala ricerche…
Mi concedo volentieri un paio d’ore di contemplazione di queste tele già molto note ma mai respirate così da vicino, dal vero!
La piazza dei musei è vastissima, verde, e il cielo è quello variabile e cangiante del nord.
Dopo un semplice spuntino ai chioschetti della piazza, infatti, ho di nuovo voglia di esplorare, e torno a piedi verso il centro, ancora senza una meta precisa.
Pom.
Lungo il Singel, l’aria profuma di fiori e di colori. (Bloemenmarkt!)
Seduti ai tavolini esterni del Caffè Divertimento, sul Singel, il pomeriggio è leggero, la vita è bella!
“Homo Sapiens non urinat in ventum” – letto sul frontone di un palazzo, iscrizione a grandi lettere, giuro!
Nei pressi della chiesa di Mosé e Aronne, un mercatino dell’usato con alcune biciclette neanche brutte, a buon prezzo! Fossi rimasto qui ad Amsterdam di più ci avrei fatto un pensierino: qui è tutta una pista ciclabile.
Rembrandthuis
La casa dove il celebre pittore, nativo di Leida, visse e dipinse per una ventina di anni. Molto ricostruita, ma fedele l’arredamento di un’abitazione di metà ‘600. Qui creò diversi capolavori. Monumentali i camini, scomode le poltroncine di legno, buffi i letti dell’epoca, ricavati negli armadi, e molto corti!
Niuewmarkt, ampio piazzale dominato dalla Waag, la pesa pubblica, edificio del ‘400, costruito come un castelletto, oggi convertito in bar-ristorante!
Entriamo in un supermercato per un breve giro, per qualche bibita, dei panini, e constatiamo che questi supermarket sono tutti uguali, gli stessi odori tra gli scomparti…
Al grande magazzino Bijenkorf (l’alveare), sul Damrak, invece, il settore dei dolci è favoloso, vale la visita! Anche perché stanno chiudendo, e non abbiamo tempo che per qualche regalino dolce, confezionato con molta grazia,in simpatiche scatoline o vasetti.
Cena spagnola, con gigantesca paella, nei pressi dell’albergo, nel quartiere rosso, non nel senso comunista ma delle sue luci!!
Ma è ancora presto per andare in albergo, decido allora di fermarmi con una ragazza cilena dell’università milanese in queste viuzze, è la sera della semifinale europea degli Orange, la nazionale olandese, con i padroni di casa portoghesi! (e miei “amici”…). Entriamo in un pub molto caratteristico, ma stando sulla soglia, così possiamo malignare sulla squadra locale, e sfidare le facce preoccupate dei tifosi nel salottino!
Alla fine, va male per gli Olandesi, e lo si capisce subito dal silenzio delle viuzze prima piene di colori.
Giovedì, 1/7/2004
Grassi gabbiani carezzano il canale controcorrente. L’aria è fredda, stamattina. E’ luglio, infatti…
Cautamente, percorro le viuzze del “quartiere dei vizi”, alla ricerca del piccolo museo del tè e del caffè, nella Warmoesstraat (da Geels), e del museo Amstelkring, con una cappella cattolica nascosta, del periodo di repressione da parte dei protestanti, credo il ‘600, secolo d’oro ma non per tutti…ma non sono fortunato: il primo si può visitare solo il sabato, mi dice l’anziana signora al banco, il secondo non è ancora aperto!
Mi consolo con una seconda colazione in un bel localino tipico, tutto legno e vecchi manifesti, una saletta lunga e stretta. (De Bakkerswinkel, Warmoesstraat).
Beginjhof (Spui)
Un angolo di assoluta armonia, con giardinetti privati deliziosi, davanti a casette del ‘600-700, abitate da fortunate (o ricche) signore, eredi delle antiche beghine, pie donne o vedove di guerra.
Queste casette colorate mi ricordano le abitazioni, altrettanto tranquille ed esclusive, nel cortile della Torre di Londra!
L’atmosfera che si percepisce è davvero ideale per lo studio, la preghiera e la contemplazione.
“Cafè Luxembourg” , Spui 24.
Nei pressi dell’Università storica, e della Atheneum Bookstore! Ottimi dintorni, quindi.
Singel: Bloemenmarkt!
Il Singel si conferma ottimo punto di osservazione dei canali, qui altro breve pranzo solitario.
Sui canali dei re, dei principi, degli uomini.
La Metz and Co., centenaria istituzione dello shopping locale, è stata comprata dalla Liberty of London, nel 1973, e quindi credo mantenga lo stesso stile e gli stessi prezzi!Dall’ultimo piano, alla caffetteria, bellissimi panorami sulla città, spiccano alti i campanili, sentinelle dei diversi quartieri.
Penso che qui, invece che per una solitaria tazzina di espresso, si dovrebbe venire con una dolce ragazza, i pomeriggi di pioggia d’autunno, o poco prima di Natale, per uno scambio di regalini sinceri…un’occhiata ogni tanto ai tetti e ai campanili della bella città che ci ospita.
Pom.BICICLETTA!
Finalmente si avvera un mio sogno di viaggiatore: percorrere in bicicletta un lungo percorso di campagna e villaggi! Andiamo infatti ad affittare alla stazione centrale le nostre bici gialle modello Andorra (?), e via, alla ricerca del battello che attraversa questo specchio d’acqua Ij, fino ai quartieri settentrionali, dove parte la pista ciclabile della Waterland. Peccato che prima di raggiungere quel paradiso rurale di canali e greggi dobbiamo percorrere molta periferia, con poche segnalazioni e molte rotonde…comunque alla fine il paesaggio migliora, le casine sono sempre più belle, anzi, molto leziose, ordinate. Troviamo anche il canale che seguiremo, le alzaie che dividono le acque interne dalle insenature del Zuider Zee, quindi acqua di mare.
La pista principale attraversa bucolici e silenziosi villaggi di pescatori, con chiesette in legno, giardini non cintati, qualche osteria. L’ultimo tratto dell’andata porta fino a MARKEN, tappa finale del nostro tour. Si tratta di un’ex isola, quindi è stato costruito un lungo argine con la strada, rettilineo battuto dal vento marino! Alla fine con molta soddisfazione “accarezzo” il segnale stradale che dice MARKEN! A questo punto i chilometri percorsi sono già più di 20.
Il villaggio è da cartolina: una bottega di zoccoli, altre casette di legno verde su canali placidi, qualche locale. Noi ci riposiamo e ci rifocilliamo proprio in uno di questi pseudo-pub marinari che si affacciano sul porticciolo. Fuori, nella rastrelliera, tutte le nostre frecce allineate…gialle ed eroiche due ruote!
Ci avviamo al ritorno che il sole è già sul calare…alla fine arriveremo in città stanchi ma felici alle 21,30!! Anche il ritorno è una sequenza di quieti villaggi di campagna, villette immerse nel verde, greggi, oche, canali e-…un vento impietoso che ci spinge le biciclette a terra!
(l’ultimo tratto è una serie di casoni periferici che non ci dicono nulla della loro ubicazione, e ormai sospiriamo per rivedere l’attracco del battello!)
Venerdì, 2/7/2004
Bicicletta ancora per qualche ora, stamattina. Il gruppo percepisce già un po’ la tristezza dell’ultima colazione in albergo, le fette di pane imburrato o con la marmellata, le tazzone di caffèlatte…e il raccontarsi delle nottate passate, dei progetti per la giornata.
Io recupero la bici in un immenso parcheggio di due ruote, alla stazione, e decido di tornare lungo il viale già percorso dai tram, fino al Singel, per comprare dei bulbi per me, e altri da regalare, e per un caffè al simpatico Cafè Divertimento (che eleggo mio locale preferito qui ad Amsterdam), lungo l’Herengracht, poi i canali del Joordan, quindi verso l’Hortus Botanicus Plantage, uno dei più antichi d’Europa, fondato nel lontano 1638 per la raccolta di erbe medicinali e aromatiche. Ancora oggi sono l’attrattiva maggiore, con le serre tropicali, l’orangerie vetrata adibita a ristorante, il piccolo bookshop dove trovo ottime cartoline con stampine floreali (Tulipani soprattutto) e gatti sornioni.
Peccato solo che il tempo inclemente mi costringa a rifugiarmi dopo poco tempo nella serra! Breve ma violento acquazzone…e io sono in bici!
Ultimo pranzo olandese, solitario, al Cafè Joordan, ai margini di questo omonimo quartiere molto verde (dal francese Jardin, infatti!), meta di artisti e intellettuali cittadini. Un petto di pollo immerso nelle verdure, e la musica di Grease…per questo triste arrivederci.
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