di Marco –
Nella vicina Croazia esiste una meraviglia naturale la cui struttura è in continua evoluzione. Si tratta del Parco nazionale di Plitvice compreso fra i monti Mala Kapela e Licka Pljesevica, nella regione delle sorgenti del fiume Korana, dove i laghi si susseguono a scalinata, riversandosi l’uno nell’altro separati da barriere di travertino. La particolarità di questi bacini e’ di essere creati da acque carsiche, laghi di travertino: un fenomeno naturale che qui trova la sua esemplificazione più spettacolare.
Le acque piovane, per mezzo dell’acido carbonico, liquefano i carbonati e creano il rilievo carsico con doline, abissi, pozzi, grotte e corsi sotterranei. Le acque che si raccolgono nel mondo carsico sotterraneo emergono In superficie in forma di sorgive carsiche e piccole sorgenti, scorrendo in torrenti alimentando il sistema dei laghi con acqua arricchita di carbonati disciolti. Barriere naturali hanno elevato dighe nella valle percorsa dai fiumi, creando in tal modo una serie di laghi fluviali collegati tra di loro da cascate.
In questa azione secolare incidono anche numerosi altri organismi, e in tal modo vengono a crearsi le svariatissime forme di costruzioni tufacee, che sono i bacini di laghi e laghetti, le barriere, le cascate, i sipari, le grotte. Nei punti in cui le acque si riversano da un lago all’altro le barriere si innalzano annualmente di uno-tre centimetri e di tanto s’innalza pure la superficie dei laghi. In conseguenza di questa ‘’crescita’’ i punti di travaso si modificano e ai piedi delle cascate si formano piccoli laghetti orlati da ghirlande di travertino che nel senso della corrente scendono in serie di scalinate. Spesso le barriere disposte in basso superano in altezza le precedenti collegando alcuni piccoli laghi in un unico lago maggiore. E’ sufficiente il periodo di una generazione umana perché avvengano enormi trasformazioni nei risultati di creazione di questo fantastico potere della Natura.
Una visita al Parco dei Laghi di Plitvice, Patrimonio mondiale Unesco, consente di immergersi nell’ancestrale sua bellezza e ammirare la dinamica dell’acqua nel movimento delle cascate, il silenzio dello specchio lacustre, il fruscio del vento nei rami degli alberi, il cinguettio degli uccelli sui rami, l’azzurro del cielo che si specchia nelle acque turchine, la solidità della roccia calcarea e la fragilità dell’organismo della pietra porosa che a sua volta costruisce le enormi barriere nella valle del fiume e dei torrenti scavati per secoli. Con il biglietto di ingresso al parco vengono fornite delle indicazioni sugli itinerari da seguire: secondo preferenze e tempo disponibile si puo’ scegliere fra passeggiate di mezza giornata, di un’intera giornata o un percorso da completare in due giorni.
Si può anche costruire da soli un itinerario purché si rispettino le direzioni obbligatorie di marcia lungo i ponticelli e le passerelle che portano sulle barriere tufacee per concentrarsi in pieno sulla natura, invece di correre dei pericoli e di disturbare coloro che vengono nella direzione opposta. Durante i percorsi e’ vietato uscire o scendere dai sentieri e dai ponti, strappare o cogliere piante e fiori, e gettare in giro rifiuti.
Ad ogni incrocio dei sentieri o dei ponti si trova una tabella indicatrice, contrassegnata da una lettera: maiuscola nell’area dei Laghi superiori, minuscola in quella dei Laghi inferiori. Sono le stesse lettere riportate nelle carte turistiche del parco e consentono al visitatore di controllare la posizione e conoscere la direzione per raggiungere le imbarcazioni e il trenino che percorrono alcune zone dell’area.
Presso ogni lago, laghetto o, come li chiama la popolazione locale, “burghet”, c’e’ una tabella con il nome del lago medesimo e i dati della superficie e profondità, oltre ad indicazioni su altri fenomeni e curiosità, come ad esempio alcune importanti caratteristiche dei fenomeni naturali oppure i nomi popolari di alcune cascate.
La gente del luogo ha dato un nome a 16 laghi sui quali corrono diverse leggende fra cui quella della Regina nera che donò i laghi al popolo: Proséansko Jezero. Ciginovac, Okrugljak. Batinovac, Vlr, Veliki e Mali Jovinovac (grande e piccolo), Galovac, Milino Jezero, Gradinsko Jezero, Veliki Burget e Kozjak nel sistema dei Laghi superiori al di sopra dei quali sorgono gli alberghi di Plitvice; poi Milanovac, Gavanovac, Kaluderovac e Novakovié Brod nel sistema dei Laghi inferiori.
I laghi superiori sono alimentati dai torrenti, chiamati dalla popolazione Bijela e Crna Rijeka (fiumi Bianco e Nero) che confluiscono nella Matica sopra un’invisibile barriera tufacea all’inizio del lago Proscansko. Alla fine del sistema dei laghi si trova il torrente Plitvica con l’affluente Sartuk hanno anche loro la caratteristica di corsi d’acqua carsici. Abbandonato il canyon attraverso l’altopiano di Plitvice, il torrente Plitvica precipita da una cascata di 78 metri nel canyon dei Laghi inferiori
Oltre alle visite al sistema dei laghi, il Parco nazionale offre la possibilità di compiere lunghe passeggiate a piedi nelle vallate solcate dai corsi d’acqua o nei magnifici boschi di querce e di abeti nei quali si mescolano ginepri, frassini, aceri, pini, con i loro tappeti fioriti a primavera, la freschezza estiva, i colori autunnali o il biancore invernale del mantello nevoso. Pascoli, prati montani e radure punteggiati di villaggi e casolari offrono nuovi orizzonti, e al tempo della fioritura affascinano con l’immenso tappeto dei prati in fiore, il ronzio degli insetti, il cinguettio degli uccelli e il volo delle variopinte farfalle.
Può capitare di vedere un capriolo che timidamente conduce il suo piccolo, lo sfrenato trastullarsi di piccole volpi, il passaggio accorto dei tassi sul far della sera; con un po’ di fortuna sorprendere un’orsacchiotta che conduce a spasso i suoi due orsetti, oppure il furbissimo e sospettoso lupo alla ricerca del cibo. Lungo i corsi d’acqua si incontrano lontre, trote e il martin pescatore.
Vale la pena di visitare anche qualche villaggio per immergersi nell’ambiente rurale-montano e prendere contatto con la gente, conoscere il loro modo di vivere, le loro abitudini, guardare i greggi di pecore, scoprire qualche ultimo aratro tirato dal cavallo, un mulino ad acqua che macina il grano.
Il Parco nazionale dei laghi di Plitvice è aperto tutto l’anno compresi domeniche e giorni festivi. Il prezzo del biglietto per l’ingresso giornaliero varia dalle 50 alle 180 corone (6-23 euro) a seconda della stagione, per due giorni di visita consecutivi i prezzi vanno da 90 a 280 corone (12-36 euro).
Per arrivare a Plitvice si possono utilizzare gli aeroporti di Zagabria, Zadar e Rijeka che distano dai Laghi di Plitvice circa due ore di auto e sono anche serviti da autobus di linea. Chi viaggia in treno, sulle linee nazionali o internazionali, può proseguire ugualmente con gli autobus in partenza da Zagabria e da Rijeka; sono possibili anche i collegamenti da Split e Zadar attraverso Bihaé e Vrhovine. Quanto alla rete viaria, i Laghi di Plitvice sono raggiungibili da qualsiasi località, e da qualsiasi valico confinario, attraverso i principali centri urbani tutti collegati a Plitvice.
Conviene fermarsi almeno due o tre giorni nella zona per godere della bellezza del parco, per poi proseguire verso altre località di interesse della Croazia. Fra i “Quaderni di viaggio” trovate alcuni interessanti consigli nei racconti “Croazia in camper” di Giovanni e “Giro a vela della Croazia” di Marco.
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