di Virna –
Viaggio organizzato in 2 settimane di 2 settimane fatto da: Carla, Liliana e Virna.
Volo Torino – Monaco – Pechino e ritorno Lufthansa + Air China 730€.
Beijing o Pechino
Con qualche piccolo inconveniente qua e là arriviamo a Monaco. Si parte in ritardo e si arriva in ritardo! Hotel Howard Johonson 4*, prenotato via internet, niente male peccato che noi fossimo in 3, avessimo prenotato per 3 ma la stanza era per 2! Normale….cambio stanza, quasi al volo, prime difficoltà con l’inglese che, in questo hotel dal nome americano, parlano poco e male. Ci becchiamo una bella suite a cui aggiungono un letto. (Costi 365Y a notte a testa con colazione a buffet molto abbondante e varia). Buttati i bagagli ci trasferiamo a Dashanzi, quartiere artistico di Beijing, per incontrare degli italiani che hanno appena inaugurato una galleria d’arte. Prime impressioni su Pechino: è un’enorme cantiere. I grattacieli si susseguono non si capisce dove stanno demolendo e dove, invece, costruendo. Strade immense, 4 corsie per senso di marcia più il controviale per le bici, piene di macchine che non rispettano i pedoni che vengono ignorati anche sulle strisce pedonali!
Fabbrica 798 , a Dashanzi, è uno strano posto. Fabbriche abbandonate ed in funzione. Fabbricati di mattoni rossi rimessi a nuovo che ospitano gallerie d’arte contemporanea con a fianco fabbricati dismessi utilizzati come magazzini, o come abitazioni. E’ un quartiere a parte, un Hutong dei giorni nostri. Se non fosse per le guardie all’ingresso, ci sono dei cancelli di accesso, e le strade di terra battuta si potrebbe pensare di essere a New York nel guardare le gallerie che espongono il meglio dell’arte contemporanea cinese. Ci sediamo a prendere un cha = tè all’At Cafè, un po’ il cuore di questo posto, chiacchierando con d’arte con i galleristi italiani che ci invitano a cena, nel ristorante preferito da alcuni famosi artisti. Il ristorante si rivela ottimo per la qualità e la quantità di cibo, per i bellissimi quadri alle pareti ed il suo prezzo talmente basso, 5 € a testa, che la cena ci viene “generosamente” offerta dal proprietario della galleria. Peccato che nome ed indirizzo siano scritti solo in cinese! (cambio Yuan –Euro 10Y = 0,90 €)

Iniziamo, la nostra prima giornata a Pechino, cercando di capire il funzionamento dei taxi….costano poco, in media 1,5 € a corsa, si fermano con un gesto della mano, sono spesso occupati ma non tutti decidono di portarti! Quelli verdi e gialli e quelli rossi hanno il tassametro gli altri ti sparano cifre assurde. Dedichiamo la mattinata al mercato di Panjayuan molto grande e stracolmo di cineserie. Alcune belle altre meno. Tra cianfrusaglie, pennelli, giade e ceramiche iniziamo a fare acquisti. Il posto vale sicuramente una visita. Lo shopping si rivela uno stress. Contrattare fino allo sfinimento non è cosa per tutti e comunque finisce per stancare anche i più incalliti. E poi non si capisce mai chi fa veramente l’affare. Per fortuna ci sono posti dove non si contratta!
Passiamo poi a Piazza Tienammen che è immensa! E’ sempre brulicante di persone. Lunghissima, ma scorrevole, la coda per entrare nel mausoleo di Mao e rendergli omaggio. Sicuramente da vedere, una strana esperienza. Molti comprano dei fiori che vengono riposti in appositi contenitori e poi riportati fuori per esser rivenduti altre innumerevoli volte! ( ricordarsi lasciare borse e macchine fotografiche nell’apposito deposito sul lato opposto vicino alla stazione di polizia altrimenti qualche cinese compiacente vi accompagnerà a depositare le vs. cose e vi chiederà 20y in cambio). Ci sono poi i venditori di aquiloni e gli appassionati di questo gioco che fanno le gare. Di rigore la foto con il faccione di Mao alle spalle, faccione che troneggia prima dell’ingresso della Città Proibita. E poi tantissimi i gruppi che si raccolgono in vari punti della piazza per ascoltare la loro guida etc.

Anche la grande Muraglia da un senso di immensità e grandezza. Lascia senza fiato. Seguire le sue curve lungo la cresta della montagna in ripide salite ed altrettanto ripide discese fa quasi venire il mal di mare….Noi ci siamo arrivate in taxi 550 yuan = 55 €, abbiamo scelto di vederla da Badalyn, il posto forse più famoso per visitarla. Uscire da Pechino per prendere l’autostrada è un’incubo dal terribile traffico che c’è. Anche con il sole il cielo è grigio dallo smog! Fuori dalla città il traffico diventa sempre più scorrevole ed anche il paesaggio si rivela piacevole. Montagne basse e boschi fitti di alberi che con le loro chiome danno l’impressione di una montagna terrazzata. Prima di Badalyn (tempo necessario per arrivarci 1h e 20 minuti) notiamo altri 2 punti per accedere alla G.M che non sembrano essere molto frequentati. A Badalyn si può partire da un primo parcheggio e con un trenino a cremagliera molto colorato, si può arrivare alla G.M.. C’è poi un ingresso sul piazzale principale dove fermano i bus ma anche una cabinovia, spettacolare la vista dall’alto. (45 Y = 4,5 € solo andata e 60 Y a/r = 6 €). Noi abbiamo fatto solo andata preferendo percorrere un pezzo della G.M., in discesa, fino al primo accesso. (si scende dall’altro lato della montagna si percorre tutto il paese di Badalyn al fondo si gira a dx e ci si ritrova sul piazzale principale). Questo tratto è molto ben restaurato ma la pendenza è forte. La vista sulle altri parti della G.M. e montagne circostanti è notevole. Purtroppo la folla di visitatori è talmente grande che non permette di godere appieno di tale bellezza ed imponenza. Bisogna farsi un bel po’ di sali/scendi per poter uscire un minimo dalla ressa e godersi il panorama in santa pace! La nostra giornata è proseguita con la visita alle tombe Ming di Changling e la Via Sacra nella valle di Shinsan.Niente di che la prima , una sequenza di edifici intercalati da enormi cortili, ma bella ed imponente la statua dell’imperatore e bella pure la collezione di corone. Suggestiva, invece, la Via Sacra. Per la prima parte è fiancheggiata da enormi statue di animali e guerrieri. Non c’era nessuno e la quiete e l’ambiente hanno fatto si che facessimo una piacevole passeggiata sotto lo sguardo di questi colossi di epoca Ming (45Y la tomba – 30Y la Via Sacra).
La visita alla Città Proibita è stata un po’ una delusione. ( 60Y + 40 x n.1 audioguida + 10Y di estensione parte non inclusa) E’ in molta parte in restauro. Il resto è un susseguirsi di pagode e cortili invasi di persone urlanti e fotografanti che si accalcano come cavallette ovunque. Niente a che vedere con le immagini del film “l’ultimo imperatore”. Gli Houtong sono i vecchi quartieri di Pechino formati da case circondate da mura al cui interno vi sono 2 cortili, un corpo centrale e due o più addossati ai muri. Ogni pare della “casa” è quindi separato dal resto. Per andare in bagno o in cucina, x esempio, bisogna sempre passare da uno o più cortili. Gli Houtong sono stati rasi al suolo quasi tutti per far posto a grattacieli, condomini, alberghi, grandi magazzini ecc. ne sopravvivono solo alcuni per volere del governo e sono diventati attrazione turistica. Si organizzano giri in risciò attraverso i vicoli stretti, dove le vecchie case vengono distrutte e ricostruite identiche ma in cemento per il “piacere” del visitatore che forse, pensano i cinesi, preferisce vedere case tutte uguali e senza i segni del tempo….non mancano i negozietti di vario tipo, nelle parti nuove si respira un’atmosfera un po’ finta, in quelle vecchie è tutto un cantiere. Il tour organizzato, 180 Y, dura 3 ore circa e comprende anche la visita della Torre della Campana i cui gradini sono molto ripidi ma che ha una bella vista sull’Houtong e su una parte di Pechino, poi la visita di una casa tipica, per fortuna ancora originale, con signora che ci spiega, attraverso l’interprete, le varie parti della sua casa in cui abitano 8 persone, per dividere le spese. Infine ci fare fare uno stop in una casa da tè dove ci fanno vedere come si servono i diversi tipi di tè cercando, ovviamente, di venderci di tutto. Devo però dire che, a parte la questione puramente commerciale, la cerimonia del tè è stata interessante. Prima di rientrare facciamo un giro intorno al lago nel parco Beihai , dove sono situati numerosi locali, in stile occidentale, molto carini. La zona di Sanlitum, famosa per i suoi locali notturni invece, non ci è piaciuta. L’ho trovata un po’ triste e squallida.
Tra una visita e l’altra non manca il tempo per lo shopping, dal mercato di Panjayuan alla via pedonale di Wangfuijing con i suoi grandi magazzini, al mercato della seta con i suoi falsi di ogni genere passando dal simpatico mercato rionale difronte al Worker Stadium dove si trova anche un negozio di seta che vende “piumini” di seta , che al posto delle piume hanno del filato di seta, a prezzi veramente buoni. Il negozio è statale e non si contratta, per una volta! Fondamentale è farsi sempre scrivere gli indirizzi jn cinese, da qualcuno dell’hotel, altrimenti non is va da nessuna parte!

Considerazioni sui cinesi: nelle grandi città il pedone non è considerato. Le strisce ci sono ma non si ferma nessuno. Le macchine hanno tutti i diritti possibili poi vengono i motorini, le bici ed infine i poveri pedoni: per fortuna esistono molti sotto e sovrappassi perchè attraversare le larghissime strade di Pechino è veramente pericoloso. Nemmeno le buone maniere sono di casa qui tutti si spingono e urtano senza problemi e senza mai chiede permesso o scusa. Non esiste far passare per prima una donna o un’anziano, vince chi sgomita di più. Le code non le rispetta nessuno. Per prendere il treno, quando aprono i cancelli, si precipitano a mò di orda di barbari all’assalto! si cena ovunque con prezzi che variano dai 2 ai 7 €. Per strada si mangiano cose buonissime per pochi centesimi. In una via laterale di Quienmendaje sono specializzati in Hot Pot, la così detta bourgignonne cinese, fatta col brodo e accompagnata da ogni tipo di verdura e carne. Guardate i vostri vicini di tavolo ed indicate cosa volete mangiare così fate prima! Praticamente nessuno in quella via parla inglese o altro ed i menù e solo in cinese. Anche per l’anatra alla pechinese la Quinmendaje va bene. Molti di questi posti, che sono essenzialmente per cinesi, chiudono verso le 21 – 21,30 per cui bisogna regolarsi ed arrivare per tempo. Pochi, purtroppo gli internet cafè, sempre in zona Quienmen costano poco 30-40 cent di Y all’ora, ma l’accesso ad alcuni siti è bloccato. Non sono riuscita ad entrare nel sito della Tim per mandare gli sms ed in altri. Ok , invece Yahoo e Hotmail. Connessione normale. Dagli alberghi, invece costa dai 20 ai 40 Y l’ora ma la connessione è veloce e non ci sono blocchi. La Metro è sempre super affollata. Costa solo 30 cent di Y a corsa ma non l’ho trovata così comoda ed è circoscritta a poche zone Meglio il taxi, se ti fai scrivere l’indirizzo che vuoi raggiungere in hotel, così non ti stressi tra la calca, anche se nelle ore di punta ci metti un sacco di tempo per fare poche centinaia di metri. Costa in media 15 Y = 1,5 €., si parte da 10 Y

Xi’an o Xian
Raggiungiamo Xian in aereo, prenotato con un po’ di difficoltà sempre a causa dello scarso inglese del personale dell’albergo, il taxi da questo per l’aeroporto costa 160Y. Il prezzo del biglietto è di circa 1000Y a testa. I taxi a Xian hanno il tassametro che parte da 6Y, ma poi gli autisti arrotondano sempre. Costo del tragitto dall’aeroporto al centro città è di 160Y. Riscontriamo subito dei problemi in hotel, mancava la prenotazione, che avrebbe dovuto essere fatta dagli impiegati dell’hotel di Pechino visto che era un hotel della stessa catena l’Howard Johonson., qui un 5 stelle a 435Y a notte a testa senza colazione. Per fortuna questi si sono dimostrati più svegli, volenterosi e con una buona conoscenza dell’inglese e ci hanno trovato una mega stanza. Xian è una piacevole città meno caotica di Pechino nonostante i suoi 6 milioni di abitanti. La zona dentro le mura, che misurano 14 km e si possono percorrere, da sopra, in bici che si noleggiano in un paio di posti, sembra un po’ Las Vegas con le sue molteplici insegne al neon colorate ed i palazzi a forma di pagoda ornati di lampadine e le immancabile “lanterne”rosse. Tutto parte dalla torre del Tamburo che sta al centro del quadrivio di vie principali. Alle sue spalle c’è la porta nord la Torre della Campana, la Grande Moschea e fuori le mura, la stazione. A sud la Pagoda della Piccola Anatra. Affascinante il quartiere mussulmano, intorno alla moschea, fatto di strade strette e alberate piene di bancarelle e ristorantini dove trionfano gli spiedini di carne, Fuori Xian interessante la Pagoda della grande Anatra, niente di che le terme di Huaquing ma fa tutto parte del tour organizzato che abbiamo acquistato direttamente in un’agenzia a Xian, quasi in cambio della prenotazione del biglietto del treno per Luoyang, dato che ci era stato detto che sarebbe stato complicato farlo in stazione, e che fanno come da “antipasto” alla visita ai guerrieri di terracotta, unico vero motivo percui si và a Xian!.
I Guerrieri stanno tutti in un sito molto grande, sotto 4 immense strutture con una copertura di vetro, cemento e ferro. Le più meritevoli sono la prima, dove, se anche da non molto vicino, si possono ammirare queste straordinarie statue a grandezza naturale tutte schierate in posizione di battaglia. La seconda dove sono però quasi tutte senza testa, infatti le statue erano costruite in 3 pezzi: tronco con la base ed i piedi “pieni” ed il corpo vuoto, testa e braccia. La quarta dove nelle teche ci sono le riproduzioni di 2 carri in bronzo con auriga di grande bellezza, non so di preciso il costo di ingresso al sito forse 65Y. Il costo della gita di un giorno 100Y a testa. Nel tour c’è anche la visita ad una fabbrica di guerrieri, così li abbiamo potuti fotografare da vicino, ed il pranzo. Si è mangiato piuttosto bene ed abbiamo anche ammirato un giovane cuoco che faceva i famosi spaghetti con un’abilità davvero unica!
L’esperienza di prendere un treno in Cina è indimenticabile. Prima si sta tutti in una sala d’aspetto poi, aprono il cancello d’accesso al treno e la ressa che si forma alla sua apertura è incredibile. Soprattutto se si pensa che tutti hanno il posto prenotato. Il terno è a 2 piani, pulito con carrozze dai sedili morbidi, imbottiti, e dai sedili duri, di legno. Ogni carrozza ha una hostess pronta ad intervenire per ogni evenienza e ci sono una serie di venditori ambulanti come già visto in altri paesi. Il viaggio, 6 ore circa, fino a Luoyang è piacevole. Bella la campagna e le montagne che si vedono dai finestrini, un po’ meno le numerose enormi ciminiere forse a carbone.

Luoyang
Arrivate a Luoyang veniamo subito assalite da alcune donne che ci vogliono portare in alberghi diversi. Guardandoci intorno notiamo che tutte le scritte sono in cinese compresa quella che dovrebbe indicare gli hotel! E’ con difficoltà che abbiamo trovato l’albergo che volevamo Il Mingyuan Hotel (un 2 stelle non male, certo dopo un 5* la differenza si vede ma la stanza è ampia e ci sono le ciabatte da doccia, lo spazzolino, pettine shampoo etc e le ragazze alla reception parlano un buon inglese, ci sono alcune postazioni interne sempre a disposizione a 10Y con collegamento veloce e la colazione cinese, per chi ce la fa, compresa a 150Y) prendiamo 2 stanze una normale per me ed una suite per le mie compagne di viaggio. Sulla mia stanza ci fanno lo sconto di 38Y senza che l’avessimo chiesto mentre la suite costa 400Y. Abbiamo, anche qui, qualche difficoltà nello scegliere il cibo nei ristoranti perché tutti i menù sono in cinese. Ovviamo indicando i piatti degli altri avventori tra il divertimento di tutti.
Notevoli le grotte buddiste di Longman raggiunte con il bus n.81, che fa capolinea nella piazzetta difronte alla stazione e che ci lascia davanti all’ingresso delle Grotte, altro capolinea. Ingresso 80Y. Purtroppo molte statue sono state decapitate, ma il grande Buddha, merita da solo l’escursione. Il sito si snoda alla destra ed alla sinistra di un fiume e si inerpica un po’ sulla collina. Comode, ma ripide, scale e due lunghi ponti vi agevoleranno nella visita. Visto anche il tempio di Guenlin Miao e Baima Si o Tempio del cavallo bianco , il più antico monastero buddista in Cina. Posti tranquilli senza troppi turisti e venditori ambulanti cosa che conferisce loro una piacevole atmosfera quasi di meditazione. Per le grotte alzatevi presto, aprono alle 8, così ve le godete in santa pace. Questi tre siti si visitano agevolmente con i bus di linea seguendo le indicazioni della Lonely o della Rough Guide. Discorso a parte per la gita a Shaolin Si. Paese ai piedi delle montagne sacre Song Shan e famoso per il monastero degli omonimi monaci e delle scuole di kung fu. Dalla stazione dei bus di Luoyang parte un bus e numerosi minibus turistici fanno entrambi lo stesso percorso facendo tappa in due templi prima di fermarsi nel complesso monastico che, da solo, meriterebbe un’intera giornata ed invece ci si arriva solo intorno alle 13,30. Le guide consigliano di andarci presto per poter vedere i monaci che si allenano, ma è impossibile perché i bus che dovrebbero partire alle 7 in realtà, tra una cosa e l’altra partono alle 9! Ci vogliono, poi, 1 ora e ½ di tragitto quindi è impossibile vedere gli allenamenti a meno che non si decida di fermarsi a dormire direttamente nel paese di Shaolin Si. I 2 templi che vediamo in mattinata non hanno niente di diverso da quelli già visti in precedenza. Invece nel monastero, prezzo d’ingresso ben 100Y! Ci sono diverse cose e l’area all’aria aperta è molto vasta, il luogo di interesse più lontano dista 4 ore a piedi dall’ingresso ma vi sono anche dei trenini che fanno il tragitto a pagamento, ed è molto gradevole passeggiare nei viali alberati ammirando templi, gli stupa dei monaci (le loro tombe), le irte pareti della montagna sacra e vedere le esibizioni acrobatiche dei giovani monaci fatte apposta per i turisti. Il costo del bus è di soli 30Y che però non include nulla! L’ingresso ai templi è di 30Y l’uno ed il pranzo è a proprio carico. Una bella gita
Considerazioni Al momento abbiamo sempre mangiato bene sia nei ristorantini per strada sia in quelli che sembrano di categoria superiore. Ottimi hot pot, ravioli al vapore, spiedini di carne, zuppe e carni in diverse salse. Molto buoni alcuni dolci con le arachidi e la frutta secca venduti come caramelle. Buonissimi gli spiedini di frutta fresca caramellata. Divertente spiegare cosa si vuole mangiare quando il menù è solo in cinese indicando i piatti dei vicini. Gentilissima una ragazza che in un ristorante specializzato in hot pot ci ha aiutato passo passo a cucinare carne e verdure, sempre pronta a farci vedere il modo corretto di assaporare questo piatto. Unico neo, vicino alla stazione di Luoyan, il furto di un nostro cellulare da una tasca dello zaino.

Zhengzhou e Kaifeng
Il treno da Louyan a Zhengzhou è meno comodo del precedente (18Y) e più pieno e ci mette 2 ore. Non troviamo particolari difficoltà nella prenotazione che facciamo, direttamente alla stazione, porgendo un bigliettino con i dati essenziali all’impiegata dello sportello per stranieri che, come al solito, non parla inglese ma capisce ugualmente! Da Zhengzhou prendiamo un bus, la cui stazione è proprio difronte all’uscita di quella ferroviaria, per Kaifeng che, a detta delle guide, è cittadina tranquilla e piacevole. Così è infatti. Nonostante i 4 milioni di abitanti in questo “paese” si respira “un’aria” che io definirei cinese. Dormiamo all’hotel Kaifeng ora Grand Hotel Kaifeng la tripla, che ha in realtà 2 stanze da letto con due letti ognuna costa 120Y a testa, colazione cinese inclusa. (la colazione cinese non è altro che l’equivalente di un pasto cinese con zuppe riso, verdure, carne ecc solo servito la mattina). Dentro le mura circolano più biciclette che auto e ci sono ancora molte case in legno ricche di intarsi e decori tipici che hanno un bel po’ di anni. E’ piacevole passeggiare in queste vie più a misura d’uomo ed ammirare gli intarsi delle facciate ed i tetti di questi edifici bassi. Ci sono dei bei templi tranquilli e due laghi con piacevoli percorsi interni. Peccato la pioggia incessante. Abbiamo fatto un’escursione in un paese vicino Zhuxianzhen segnalato da un itinerario scovato per caso. Preso un taxi siamo arrivate in questo posto incredibile. L’intero paese aveva le strade, non asfaltate, ricoperte di pannocchie di mais stese ad “asciugare”, anche se pioveva. Cumuli di foglie di pannocchia ovunque, poche persone in giro, case avvolte in una leggera nebbia davano a questo posto un’aspetto irreale. Il taxista molto abilmente ci ha fatto visitare il tempio dove producevano i Nian Hua o Pitture dell’Anno Nuovo. Stampe che vengono incollate alle porte delle case alla vigilia del capodanno cinese con funzione propiziatoria. Purtroppo il capodanno cinese è un po’ lontano e così ci siamo limitate guardare i Nian Hua ancora affissi fuori da quasi ogni casa del villaggio. In questo paesino esiste anche un tempio trasformato in moschea. Strano il contrasto tra i dragoni cinesi e le scritte in arabo….La gita dura un paio d’ore se si capita da queste parti si può fare.
Kaifeng per il cibo è un po’ più cara delle altre città viste finora. I riscò ed i taxi partono da 5Y . Il tè, nelle case da tè, è caro per i parametri del posto infatti costa circa 25Y quando un piatto costa meno di 10Y.
Zhengzhou non è un posto che merita alcuna sosta. Sembra più una città americana, con il suo traffico, le insegne luminose enormi, che una città cinese. Le persone corrono freneticamente da un posto all’altro la città è sempre in movimento, mai visti tanti taxi tutti insieme, In ogni caso sotto la piaggia anche una città bella diventa poco allettante. Figuriamoci se non ha nulla da offrire…..Dormiamo in altro bell’Hotel il Red Coral, vicino alla stazione,160Y a testa.
Rientriamo a Pechino con un volo di un’ora, 780Y, Anche a Pechino piove ma riusciamo a vedere e trovare molto bello il Tempio del Cielo che ha un’insolita forma circolare, forma che ritorna anche in una piazza all’interno del complesso altre situazioni ricordano i templi Maia. Molto bello anche il Palazzo d’Estate con la sua stravagante barca di marmo. Si possono fare belle passeggiate intorno al lago percorso da barche di ogni forma e dimensione. La visita è stata piacevole anche grazie ad un pallido sole che ha “bucato” le nubi. C’era ovunque parecchia gente e tante scolaresche in gita. Questo posto è situato a nord ovest dal centro di Pechino e noi, in taxi a causa del notevole traffico, ci abbiamo impiegato 1 ora e 20 min. ad arrivare ed un po’ meno per tornare indietro, grazie alle strade alternative del taxista. Costo 60Y il taxi e 50Y l’ingresso. Al rientro abbiamo fatto 4 passi per Tienammen bardata a festa per la ricorrenza del 1° di ottobre festa nazionale, con bellissime composizioni floreali che ripropongono alcune discipline olimpiche in previsione di Beijing 2008. con un’ultima passeggiata per Wangfuijing, per gli ultimi acquisti saluto Pechino e la Cina.

Considerazioni finali: questa parte di Cina non è come l’avevo immaginata, ma forse è sbagliato avere delle aspettative da posti, come questo, in continua evoluzione. Infatti, nonostante un po’ di delusione sono certa di tornarci per vedere altre parti di questo grande paese. Nonostante per noi europei sia un posto conveniente è sicuramente il più caro, Giappone a parte, tra i paesi asiatici.
Io ho speso in tutto circa 2.000 €. viaggiando sempre nel massimo confort. Probabilmente il più costoso tra i miei viaggi facendo un rapporto tra spesa e giorni di vacanza. Si può sicuramente fare lo stesso viaggio spendendo meno.

Le foto del viaggio nel sito di Virna

Il Viaggio Fai da Te – Hotel consigliati in Cina

 

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Pubblicato da
Marco
Tags: CinaVirna

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