di Andrea de Capoa –
Kunming – Yunnan – Sud Ovest della Cina – Gennaio
Comprare un biglietto del treno o dell’autobus sembra essere cosa facile, e generalmente lo e’. Di solito ci si presenta alla biglietteria con grande determinazione e con il nome del posto dove vuoi andare scritto in ideogrammi; dici il nome mostrando contemporaneamente la scritta, rispondi ad un paio di domande (quanti biglietti? Oggi? Domani? ecc.) e riesci ad ottenere il biglietto. Di venerdi’ 17 le cose possono diventare un po’ piu’ complicate… quasi surreali.
Arrivo a Kunming in mattinata e, trovato l’hotel, cerco di prendere un biglietto del treno per SHI-LIN (foresta di pietra). E’ mattina presto, sono le 8:15 e di sicuro non ci sara’ ancora nessuno; infatti ognuno dei 15 sportelli aperti aveva una coda di 30-40 persone. Se generalmente da noi per fare un biglietto ci vogliono 30 secondi, in Cina ogni cinese impiega circa 8 minuti. Convinto di avere un treno alle 8:30 faccio lo scorretto e passo davanti a tutti guadagnando la terza posizione (incredibilmente nessuno si lamenta)
Dopo pochi minuti e’ il mio turno, guardo l’impiegata e dico « Shi-lin » (mostrandole gli ideogrammi). Capisce al volo (evidentemente lo dico bene) e mi chiede se voglio un solo biglietto.
« Uno » le rispondo mostrando l’indice.
« 9:58 » mi dice lei
« OK » rispondo
« 12:50 –> Shilin » E’ un treno lento, pazienza.
« OK » rispondo
A questo punto entra in crisi, ride, non sa come dirmi qualcosa… va via!! Dopo pochi secondi arriva un’altra impiegata « Where-do-you-go? » (dove vai?) « Shi-lin » rispondo « Only slow train » « OK » rispondo « 7:00, 7:30 » mi dice intendendo gli orari di partenza Le faccio notare, divertito e spazientito, che sono le 8:30 Capisce e mi dice: « 9:58 » « OK » rispondo « only slow train » (solo treni lenti) « OK! » …pausa (appare imbarazzata). A questo punto mi dice: « How many tikets? » (quanti biglietti) « UNO! » « Where do you go? » « SHI – LIN !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! » « 9:58 only slow train! » « OK !!!!!!!!!! » E magicamente ottengo un biglietto.
Analizzando la situazione con piu’ calma, mi rendo pero’ conto che starei poco tempo a visitare il posto, e decido di fare un giro diverso per poi cercare di ottenere il biglietto che voglio per il giorno dopo (il problema era che il treno veloce era gia’ partito) Nel pomeriggio mi reco alla stazione degli autobus a lunga percorrenza e di fronte allo sportello dico: « Shi-lin » « NO BUS » mi sento rispondere Caspita, penso tra me e me, dimmi qualcosa di piu’, dammi un indizio per capire cosa fare « dove posso andare? » chiedo indicando verso l’esterno della stazione « NO BUS » impietosa risponde Mi reco quindi all’ufficio informazioni (rilasciate rigoropsamente in cinese) e dico:
« SHI-LIN »
« NO BUS » risponde, ma questa volta mi indica un punto vago all’esterno e poi, su di un pezzo di carta, mi fa uno schizzo incomprensibile.
Esco dalla stazione e con un po’ di fatica trova una seconda stazione di autobus. Riconosco gli ideogrammi SHI-LIN allo sportello numero 4 ma non c’e’ nessuno dietro; mi reco quindi al numero 5 e dico:
« SHI-LIN »
« NO BUS »
Ma porca vacca, non e’ possibile.
Riprovo allo sportello numero tre (non si sa mai):
« SHI-LIN »
« YES »
Incredibile!!, penso tra me e me « domani! » le dico in cinese (una parola rilevatasi utilissima) intendendo ovviamente che voglio partire domani.
« OK » mi risponde, ma poi mi guarda inespressiva.
Preso un attimo in contropiede da questa situazione di stallo le chiedo quanto costa il biglietto.
« 30 yuan » mi risponde.
« OK » le dico sperando che mi faccia questo biglietto, ma nulla accade.
Le chiedo allora a che ora parte.
« 8:00 » mi risponde.
« OK » le dico speranzoso, ma a questo punto capisce e mi fa capire che l’impiegata che fa quel biglietto ci sara’ solo domani. La sfortuna si accanisce; io pero’ sono deciso a fare il biglietto oggi e mi reco quindi alla stazione dei treni!!
Adesso gli sportelli aperti sono solo 5 o 6 , ma la lunghezza della coda e’ rimasta invariata.
Controllo le varie file e trovo una fila con solo 4 o 5 persone (e’ il mio giorno fortutato!).
Attendo un po’ in coda quando noto che tutte le persone che ho davanti hanno gia’ il biglietto, che un grosso cartella spiega (anche in inglese) come farsi rimborsare un biglietto non utilizzato e che l’impiegata e’ l’unica a non avere un computer davanti. Mi rendo quindi conto che >b> sono nella fila del rimborso biglietti >/b> e mi precipito a cambiare sportello.
Dopo circa 20-30 minuti di attesa la fila (gia’ molto lenta) sembra ferma…
Sono ormai 15 minuti che la stessa persona e’ davanti allo sportello…
Mi sporgo un po’ per cercare di capire e con grande sconcerto noto che al posto dell’impiegata c’e’ una tendina tirata!!! Lo sportello e’ chiuso!!!
Scopro, osservando bene i cartelli (tutti in cinese) che ogni sportello ha degli orari, e non importa se ci sono trenta persone in coda, che del resto ci sono sempre: arrivata l’ora lo sportello chiude!!!
Decido di rimanere comunque in coda; i trenta minuti che ancora mancano alla riapertura vengono di fatto compensati dalla lentezza delle altre code e dal fatto che alcuni rinunciano e se ne vanno.
Comincia a fare caldo e la stanchezza si fa sentire, ma voglio il mio biglietto e l’ora della riapertura si avvicina. Intanto la fila si e’ accorciata e non sono molto distante dallo sportello (8 persone, un po’ piu’ di mezz’ora nel migliore dei casi) Quando mancano cinque minuti la vera odissea comincia: un gruppo di persone decide di passare davanti a tutti e si allinea alla destra della fila ufficiale; qualcuno si accosta sulla sinistra. La tensione sale e la gente comincia ad ammassarsi: mancano due minuti…
La tendina si scosta e l’impiegata comincia a fare biglietti. La gente accorre e la fila a destra si allunga; tutti si accalcano, spingono, passano davanti e nessuno protesta. I ranghi si serrano e siamo ormai pigiati come sardine. La fila di destra sembra avere la meglio, mentre qualcuno da sinistra riesce a scavalcare la transenna ed entrare nella fila ufficiale.
Chi ha fatto il biglietto non sa come andarsene e spinge; qualcuno si arrampica sulla ringhiera e riesce ad uscire appoggiandosi sulle spalle degli altri mentre altri fanno lo stesso nella direzione opposta. A parte me uno solo protesta ma nessuno ci da minimamente retta.
La tensione sale …
La calca aumenta …
La mia fila non procede.
Arriva la polizia!
Ogni poliziotto si prende uno sportello e caccia via tutti coloro che non sono nella fila ufficiale.
Al mio sportello non ci sono polizziotti!
L’odissea continua senza sosta e se l’ordine viene ristabilito agli sportelli vicini il mio e’ ancora dominato dal caos. Il poliziotto piu’ vicino si gira verso di noi guardando severo quello che accade; se il caos diventasse rissa subito interverrebbe, ma per ora niente.
Protesto, cerco di richiamare la sua attenzione indicando il casino alla mia destra. Per un attimo (un lunghissimo attimo) i nostri sguardi si incrociano. Dicono che l’occhio sia lo specchio dell’anima e che dallo sguardo si puo’ capire il carattere di una persona: capisco che da lui non posso sperare nel benche’ minimo aiuto.
Uno della fila di destra sta risalendo la mia fila; spinge, sposta la gente, mi spinge… gli rispondo con una culata e gli tiro un pestone, poi gli chiedo scusa… in fondo sono cose che capitano. Mi guarda, non mi da retta piu’ di tanto e se ne va via.
Intanto il mio turno si avvicina… sono quasi allo sportello… testa a testa con uno alla mia destra… l’impiegata mi da ragione e mi da la precedenza. Mi lancio quindi nella richiesta del biglietto « SHI-LIN ! » Mi guarda e mi dice: » DA-LI? » « NOOOOO!! SHI-LIN » tuono in un momento d’ira.
Capisce e mi chiede quanti biglietti.
« uno » rispondo mostrando l’indice (e non il medio come il mio stato d’animo vorrebbe) A questo punto sono ad un passo dalla vittoria; deve solo dirmi quanto costa e darmi il biglietto. Scambia due parole con una collega, poi si gira verso di me: e’ il momento della verita’. « Window number three (sportello numero tre) » ed indica alla sua sinistra.
Mi si ghiaccia il sangue nelle vene.
Sollevo lentamente lo sguardo e le mie piu’ intense paure si avverano: il numero 5 e’ scritto grande davanti a me.
SONO DA DUE ORE ALLO SPORTELLO SBAGLIATO.
« Number three » ripete decisa girando il coltello nella piaga Giro lo sguardo alla mia destra e vedo lo sportello numero 4 con una fila di 30-40 persone.
Un misto di rabbia, delusione e disperazione si fanno strada.
Giro ancora lo sguardo e vedo lo sportello numero tre…
QUELLO DEL RIMBORSO BIGLIETTI… dove stavo prima e SENZA CODA!!!
15 minuti dopo sono al ristorante con il mio biglietto in tasca.
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