di Eno Santecchia –
L’impresa del civitanovese Marcello Trappolini è facile da sintetizzare: in quarantatré giorni ha percorso in Vespa 16.000 chilometri nell’America meridionale. Fondatore e primo presidente del “Motoclub 88” di Civitanova Marche (MC), da tanti anni desiderava visitare l’America Latina in camper insieme alla moglie Angela, ma con la scomparsa della consorte rinunciò. Verso la metà di ottobre 2011, però, mentre lucidava l’amata Vespa 125 PX che possiede da ventotto anni gli è venuta l’idea di andare dal Perù fino alla Terra del Fuoco, approfittando dell’occasione per far visita ai parenti di Córdoba.
Forse a causa della crisi economica non è riuscito a trovare nessuno sponsor, ma non si è scoraggiato ha preparato i documenti e pianificato con cura l’itinerario. 5.000 euro per il trasporto in nave del camper erano davvero troppi, così decise di prendere la sua Vespa Emma con oltre 30.000 km all’attivo.
Tramite un amico spedizioniere imbarcò lo scooter sulla nave diretta al porto di Callao (Lima), attraverso il canale di Panama. Marcello nel frattempo arrivò in Perù in aereo, ma per sdoganare Emma c’è voluta un’intera settimana! A Lima ebbe il piacere di vedere l’arrivo della corsa Parigi – Dakar, per fare le foto aveva affittato un terrazzo nella principale piazza D’Arme, davanti alla cattedrale. Il 16 gennaio festeggiò con gli amici il suo compleanno.
Tramite un autocarro fece arrivare la sua Emma a Piura, al nord del Perù, dove con l’autobus la raggiunse: da quella località iniziava il suo avventuroso viaggio su due ruote. In quella cittadina Marcello ha curato le pubbliche relazioni per tre giorni con amici e un giornalista del “Reporter”, periodico locale, con intervista, foto, ecc.
Partì giovedì 27 gennaio 2011 dalla casa della sua amica Luz, imboccando sotto la pioggia (senza parabrezza) la “Panamericana Sud”; un proverbio russo dice in sostanza che il maltempo alla partenza di un viaggio è di buon auspicio.
Diretto a sud, ha attraversato il deserto di sabbia di Piura costeggiando l’oceano Pacifico; la grande rotabile attraversa anche i centri abitati. Ha visitato le vaste rovine di Chan Chan, capitale dell’impero Chimú, un insieme di nove cittadelle reali indipendenti che raggiunse il massimo splendore tra il XII e il XIV secolo.
A Lima fece una sosta per salutare gli amici è risalito in sella diretto ad Arica, ai confini con il Cile. Lungo la strada quando trovava una pensione o un affittacamere (ospedaje) vi pernottava, altrimenti piantava la tenda e dormiva nel sacco a pelo, di solito nelle periferie dei centri abitati o in qualche giardino.
Il mattino si procurava l’acqua, le bevande, la Coca Cola e qualche panino. La sera preferiva cenare in qualche trattoria (taberna) o ristorante. Aveva con sé un net-book, dov’era disponibile il servizio Wi-Fi, si collegava a Internet, spediva messaggi e foto alla figlia a casa e al “Camping Club”, l’associazione dei camperisti di Civitanova Marche (MC).
Eno Santecchia
Altri racconti di Eno Santecchia nel sito www.storieeracconti.it
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