di Monica Palazzi –
Con l’inizio dell’anno ci sono tante celebrazioni che sono vecchie come il mondo tra creature mitologiche e animali che hanno del fantastico si dà il ben venuto all’anno nuovo sperando che sia migliore di quello appena trascorso.
Tuttavia non c’è solo il saluto all’anno nuovo, ma c’è pure il Carnevale vale a dire il periodo che va dall’Epifania e arriva fino all’inizio della Quaresima in cui sono davvero molto frequenti le feste popolari e tanto altro come capita in Basilicata che è una terra ricca di folklore tutto quanto da scoprire.
Didatti fin dalle civiltà contadine si inaugurava con dei riti propiziatori il raccolto e il bestiame e questi riti avevano il nome di “carnem levare” che significa togliere la carne in segno di purificazione e da qui l’abitudine di abbondare con i dolci durante il Carnevale.
Basilicata e il Carnevale … ma non solo
Montescaglioso (Matera) e la notte dei Cucibocca la sera del 5 gennaio ci sono delle figure arcaiche che girano per la città. Indossano dei camicioni lunghi, mantelli scuri ed hanno anche dei barboni bianchi e strani occhiali fatti con le bucce d’arancia senza dimenticare i cappelli di paglia. È loro abitudine bussare alle porte per domandare cibo e avere offerte. Si chiamano “Cucibocca” e si tirano dietro una catena rotta e portano con se una lucerna e un canestro. Adorano spaventare i bambini con un ago … e li “minacciano dicendo che se non “filano” subito a dormire il giorno successivo non troveranno la calza della Befana. Questa tradizione è divenuta “Patrimonio Culturale Intangibile della Regione Basilicata”.
E ancora a Montescaglioso ha la bellezza di due Carnevali vale a dire il Carnevale Tradizionale e gli abiti che indossano i figuranti sono fatti oltre che con la stoffa anche con carta e cartoni e il Carnevale Montese con dei meravigliosi carri allegorici che sono fatti dai cartapestai locali che conservano una tradizione davvero secolare.
Teana (Potenza) e il Carnuluvar è una rappresentazione teatrale con personaggi come il Portafortuna e il Carnuluvar che vuole significare tutti i vizi e la manifestazione si sviluppa sia per il borgo sia nel vicino bosco.
Cirigliano (Matera) qui i protagonisti sono le Stagioni e tutti i mesi dell’anno che vengono impersonificati con dei costumi che ben rappresentano le loro tipicità e il primo a sfilare è “Capodanno” e tutti quanti portano in processione la bara del Carnevale. Finalone con falò e grandi festeggiamenti fino al Mercoledì delle Ceneri.
Aliano (Matera) e le sue maschere cornute che hanno dei nasoni tipici che sono creati da artigiani locali e sfilano al suono di filastrocche locali. Queste maschere sono accompagnate da ragazzi locali che si fanno strada lungo la processione brandendo delle pelli arrotolate. Questa cerimonia era stata menzionata anche in “Cristo si è fermato a Eboli” di Carlo Levi.
Tricarico (Matera) i cui figurati sono vestiti con costumi che rappresentano mucche e tori ma ci sono anche dei veri animali al seguito della processione e vogliono ricordare la transumanza che si compiva una volta e i campanacci iniziano a suonare all’alba del 17 gennaio e in questo modo si dà il via alla festa. Questo carnevale fa parte della FECC ossia la Federazione Europea Città del Carnevale e com’è stato possibile tutto ciò? Tutto ciò è stato possibile grazie ai costumi sgargianti e molto decorati…” la mucca” ha dei nastri lunghi e variopinti mentre “il toro” ha dei nastri rossi e tutto quanto è fatto dai sarti locali così che ogni anno possa essere rappresentata la locale manifestazione che è detta “L’maàh-k-r”.
San Mauro Forte (Matera) e la Sagra del Campanaccio e anche qua si vuole ricordare la transumanza dei tempi andati grazie al suono di strumenti che sono fatti a mano dai locali con lo scopo di propiziare la buona raccolta. Ci sono gruppi di uomini con tanto di cappuccio e dei mantelloni che vanno per il borgo con al collo una grande campana ed è così che inizia la rievocazione storica.
Satriano di Lucania (Potenza) è una tradizione in cui si uniscono alla perfezione l’uomo con la natura. Le maschere che la rappresentano sono “l’albero umano” che è ricoperto di foglie di edera, un altro figurante che indossa vestiti di pelle e la donna in nero che ha dipinto sulla faccia una smorfia rossa che arriva fino alle guance. Chi vuole accodarsi ai carri allegorici si deve vestire da folletto o da fata o, comunque, da qualsiasi creatura del bosco.
Per concludere ricordo il Carnevale di Paglia di Viaggianello (Potenza) e del Carnevale di Stigliano (Matera) così come il Carnevale di Lavello (Matera) con il suo personaggio tipico ossia il Domino che va vestito anzi meglio incappucciato di rosso.
In Basilicata le tradizioni locali, come detto, svolgono davvero un ruolo molto importante anzi direi fondamentale perciò quale migliore occasione per visitare questa bella e interessante regione se non proprio durante il Carnevale così da poter anche prender parte a qualcuno di questi interessanti e, indubbiamente, magnifici avvenimenti.
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