di Roberto e Giuly –
Come tutti gli anni è giunto il giorno della partenza per le tanto desiderate vacanze, si parte per il Canada e più precisamente per le province marittime Canadesi della Nova Scotia e del New Brunswick. partiamo da Milano destinazione Halifax dove arriviamo dopo circa sette ore di volo e subito la prima sgradevole sorpresa una valigia è stata smarrita, non ci perdiamo d’animo e facciamo subito denuncia al banco dei bagagli smarriti dove molto gentilmente ci forniscono di tutto il necessario per la notte e ci promettono che entro la mattina successiva avremo la nostra valigia. Dopo pochi minuti eccoci davanti al banco delle informazioni dove ci aspetta la seconda sorpresa sembra che in città sia passato da pochi giorni un uragano ( non credo alle mie orecchie ) la cosa si fa preoccupante non ci aspettavamo certo una notizia del genere ma oramai siamo in ballo e tanto vale ballare!!!!!!!! e logicamente non c’è due senza tre, eccoci al noleggio dell’auto che per fortuna avevamo prenotato dall’Italia, la ragazza della hertz mi dice che il tipo di auto che avevamo prenotato non è disponibile perché l’uragano ha danneggiato moltissime auto e ci propone allo stesso prezzo un minivan da sette posti che accettiamo ben volentieri. A questo punto un pò spaventati e molto curiosi ci mettiamo al volante e andiamo verso Halifax.
L’arrivo in città è da incubo, le strade sono completamente ricoperte da uno strato di foglie, rami e macerie di ogni tipo, ci sono alberi sradicati ovunque non c’è un semaforo che funzioni e dulcis in fundo tre quarti della città è senza corrente elettrica. tra mille difficoltà riusciamo a trovare il bed and breakfast che avevamo prenotato dall’Italia siamo in centro ma il buio è totale, entriamo in casa e ci accoglie un ragazzo molto simpatico che pur essendo solo un ospite ( la proprietaria era uscita ) ci fa sentire come a casa nostra e ci da indicazioni su dove andare a mangiare qualcosa.
Il mattino seguente la luce del sole rende ancora più evidente il disastro che ci circonda, la città sembra sia stata rivoltata tutti sono al lavoro per ripulire e sistemare i danni, per fortuna il bagaglio smarrito ci viene recapitato e così con un pensiero in meno iniziamo la visita della città. Halifax non è una metropoli ma ci sono comunque diverse cose da vedere iniziamo così dalla cittadella fortificata un ricordo della dominazione inglese con rappresentazioni storiche e dimostrazioni pratiche che coinvolgono tutti i visitatori. la mattina passa veloce e l’appetito comincia a farsi sentire, ci portiamo così nella zona del porto dove ci sono una miriade di piccoli ristorantini, le specialità sono: aragosta capesante e pesce di vario genere, i costi sono irrisori ( 20 euro circa per una aragosta.)
Inizia così il nostro terzo giorno e partiamo da Halifax per un tour che ci porterà a percorrere più di 2000 chilometri in 13 giorni e la nostra prima tappa ci porta a Louisbourg un piccolo paesino di pescatori, impieghiamo l’intera giornata per arrivare ma la strada che ci porta verso Louisbourg è veramente scenica così ci fermiamo spesso per fotografare ed ammirare il paesaggio. il quarto giorno partiamo per la parte più spettacolare della Nova Scotia : Cape breton con i suoi splendidi paesaggi e le scogliere a picco sull’oceano. Decidiamo di fermarci due giorni per poter fare alcune escursioni e troviamo un piccolo INN nel paese di Cheticamp. arriviamo verso sera la giornata è piovosa e decidiamo di fare un giro in paese dove troviamo alcuni piccoli negozi di artigianato locale e un ottimo ristorante che offre l’immancabile cena a base di aragosta ad un prezzo bassissimo.
il giorno dopo una splendida giornata ci consente di fare varie escursioni a piedi, durante una di queste ci imbattiamo in un alce adulto che ci sbarra il sentiero, attimo di panico i ranger del parco ci avevano avvisato della pericolosità di questi enormi animali per fortuna il nostro amico alce ci libera la strada e se ne ritorna nel fitto della foresta la giornata si conclude con la solita abbuffata di pesce.
La mattina dopo eccoci di nuovo in macchina destinazione Prince Edward Island e precisamente Charlottetown, la giornata passa quasi tutta alla guida ma ci fermiamo spesso ad ammirare i colori dell’autunno che qui sono veramente incredibili. sulla strada per P.E.I. attraversiamo il confederation bridge un ponte lungo ben 12 miglia.
Arriviamo in città la sera e troviamo un delizioso INN dove pernottiamo per due notti il giorno seguente dedichiamo l’intera giornata alla visita dell’isola che offre molti scorci pittoreschi e la possibilità di visitare i luoghi dove visse la scrittrice di Anna dai capelli rossi.
é l’ottavo giorno lasciamo Charlottetown e ci dirigiamo verso il New Brunswick la nostra meta è S. louis de kent dove ci aspettano due giorni di escursioni tra foreste di aceri e pini , lunghe spiagge di sabbia bianca e piccoli laghetti che sembrano gioielli incastonati nella boscaglia. Nonostante il periodo dell’anno ( siamo a metà ottobre ) il clima è ideale, e per alcuni giorni quasi estivo con punte di 25 gradi decidiamo cosi di proseguire verso la baia di Foundy dove si possono vedere le più grandi maree del mondo. la parte più spettacolare della Foundy bay sono le hopewell rock, formazioni rocciose che nelle ore di alta marea affiorano dall’oceano come se fossero dei piccoli isolotti mentre durante la bassa marea si innalzano dal fondo del mare come delle torri, è in quel momento che si riesce a capire l’immensità del fenomeno delle maree e per poche ore si può camminare sul fondo dell’oceano.
La nostra prossima tappa sulle strade del Canada è S. Andrew by the sea un pittoresco villaggio che d’estate si trasforma in una piccola città a causa del turismo locale ( una piccola Rimini ) da qui si può uscire in barca per avvistare le balene, per il resto non c’è molto da vedere, decidiamo di fermarci solo una notte e al mattino partiamo verso S. John una piccola città portuale con molti edifici storici e un bellissimo centro pedonale con negozzi e ristoranti deliziosi. è qui che si può ammirare un altro fenomeno delle maree, si tratta di un fenomeno molto particolare creato dall’omonimo fiume che sfociando nell’oceano durante la bassa marea forma una serie di rapide che con il passare delle ore e della marea stessa che nel frattempo diventa alta vanno via via sparendo fino a creare per pochi minuti una specie di lago e mentre la marea continua a salire ecco che le rapide si formano dalla parte opposta e il fiume inizia a scorrere verso l’interno creando un inversione appunto delle rapide.
Il mattino seguente dopo una notte trascorsa in un delizioso bed and breakfast e una mega colazione scopriamo che il traghetto che ci avrebbe dovuto portare a Digby evitandoci sette ore di guida non partirà a causa del mare mosso, così ci mettiamo al volante e cartina alla mano cerchiamo di riorganizzare le tappe, la giornata è di quelle da lupi piove a dirotto tutto il giorno così decidiamo di fermarci in un piccolo paesino fuori dal mondo dove per fortuna esistono un paio di B & B e proprio in uno di questi passiamo la notte e che notte, la casa sembra una reggia e i proprietari ci trattano da nababbi con tanto di colazione a letto, inoltre si dimostrano molto gentili concedendoci di usare il loro computer per mandare un po’ di mail a parenti ed amici. Lasciamo i nostri nuovi amici e ci dirigiamo verso Yarmouth dove abbiamo intenzione di fermarci una notte ed è qui che troviamo un altro B & B da mille e una notte, i due proprietari sono due ragazzi simpaticissimi e la casa è una residenza antica rimessa a nuovo da loro, usciamo a cena e al nostro rientro ci intratteniamo con loro davanti ad un buon bicchiere di vino e il fuoco del camino, la conversazione è piacevole e ci semra di conoscerli da sempre.
Siamo quasi alla fine del viaggio e la nostra ultima tappa è Lounenbourg piccolo centro di pescatori dichiarato doll’UNESCO patrimonio dell’umanità. la cittadina è deliziosa e tutte le case sono state restaurate mantenendo inalterati i colori originali creando così una tavolozza di colori incredibile e il colpo d’occhio dal porto è da cartolina. purtroppo è anche la nostra ultima notte e non ci resta che cercare di fare entrare in valigia tutto quello che nei giorni avevamo accatastato sul minivan ,l’impresa si presenta ardua ma alla fine riusciamo a chiudere anche l’ultima valigia e con un pò di nostalgia e la promessa di ritornare ci mettiamo a letto. L’indomani ci aspetta il volo di ritorno che ci riporta alla vita di sempre ma con la voglia di preparare un nuovo viaggio
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