di Ferny Forner –
Io e mia moglie siamo partiti in treno da Torino alle 7.30 del mattino del 28 Dicembre, arriviamo a Nizza intorno alle 14. Ci dirigiamo verso l’albergo percorrendo l’avenue Medecin (affollatissima), una delle strade più importanti, dove hanno sede i grandi magazzini (Lafayette, Monoprix), centri commerciali (Nice Etoile), multisale cinematografiche, negozi, ai lati ampi marciapiedi, senza scalini negli attraversamenti (i trolley sembrano piume), a centro strada i binari della nuova linea tranviaria, osservo che la circolazione veicolare è fortemente limitata, notiamo che i tram hanno una linea molto aerodinamica, sono molto silenziosi e frequenti, l’ultimo tratto della via è pedonalizzato.
Arriviamo in albergo, situato in prossimità della Place Massena e della pedonalizzata rue de France, l’hotel Acanthe (65 euro a notte), hotel con camere microscopiche e bagni ancora peggio, però non abbiamo trovato di meglio, sistemiamo i trolley e, approfittando della bella giornata di sole, ci avviamo verso il mare (a circa 400 metri), passando per la Place Massena.
La Massena è la piazza più nota di Nizza, brulicante di gente, è divisa in due parti: rettangolare nella parte iniziale, allo sbocco dell’avenue Medecin, circondata da tre lati da ampi portici, con negozi, mentre la parte verso il mare è fatta ad arco, tutta pedonalizzata, nella parte centrale vi passa la nuova linea tranviaria.
Ai lati della piazza sono state sistemate, su alte colonne, sette statue, opera dello scultore spagnolo Jaume Plensa, che s’illuminano di colori diversi, colori che si trasmettono da una statua all’altra (fatto che si nota particolarmente di sera) e che simboleggiano i sette continenti, e stanno ad indicare il dialogo e la trasmissione della cultura tra i popoli della terra. Nella parte ad arco è stata inserita una grande fontana con varie sculture (ritengo dello stesso autore delle statue, ma non sono sicuro). Molte le panchine in pietra levigata.
Ai lati della piazza, per le festività natalizie, piccole e caratteristiche casette di legno, che costituiscono un allegro mercatino natalizio, dove si vendono prodotti artigianali, una pista di pattinaggio e addobbi natalizi.
Arriviamo al mare e alla famosa e affollata Promenade des Anglais per goderci l’ultimo sole.
I turisti sono per il 90% italiani, si sente parlare romano, piemontese, veneto ecc, poco il francese. Ci sdraiamo sull’ampia spiaggia pietrosa per riposarci, quindi facciamo un giro verso la zona della Vecchia Nizza, una zona con viuzze strette (un budello di Alassio molto più grande), piene di negozi (per turisti) e ristoranti. Passando per Place Rossetti, visitiamo il presepe vivente davanti alla cattedrale di Santa Reparata, l’interno della chiesa è in stile barocco, poi navigatore satellitare in mano, andiamo a vedere la Place Garibaldi, quindi la Place St. Francois e la Place du Palais.
Alla sera cena al ristorante Acchiardo, nella vecchia Nizza, che da oltre 10 anni serve lo stesso menu, ad eccezione del piatto del giorno, cena abbondante con soupe pistou, spaghetti al pistou (basilico) con carne ai ferri, vino e caffè con 30 euro in due.
Rientriamo velocemente (di sera fa un freddo cane) in hotel passando per il mare e la promenade.
29 Dicembre: visto che è una bella giornata di sole, decidiamo di andare alle Iles de Lerins, che sono davanti a Cannes.
Scegliamo di prendere il treno, che è veloce, anche se è caro (8-10 euro), rispetto al bus (costo euro 1,30).
Prima però facciamo un giretto al mercato sito sul Cours Saleya (parallelo alla celebre Promenade), noto come mercato dei fiori, ma mi è parso un mercato ortofrutticolo, con prezzi inavvicinabili, penso fatto solo per stranieri, situato tra la città vecchia e il mare, il mercato è molto animato, pieno di colori, ai lati vi sono molti ristoranti, con i tavolini sulla strada (dopo le ore 13) Sul lato mare della piazza ci sono le Ponchettes (una costruzione che sembra un muro con ampi archi), che dividono il mercato dalla Promenade, in passato erano le casette bianche dei pescatori.
Poi di corsa alla stazione dove prendiamo il treno per Cannes e dal porto il battello (le corse sono frequenti) per l’isola di Santa Margherita (15 minuti di traversata), ci accompagna un sole splendido. (Cannes ci è parsa molto brutta, traffico incredibile e disordinato, anche sulla celebre Croizette, aria irrespirabile).
L’isola, praticamente disabitata, è un parco naturale, circondata da spiagge pietrose e scogli, con bellissime calette, con pini che diradano sul mare.
La natura appare incontaminata, vi sono sentieri che costeggiano il mare e altri che passano per l’interno, si cammina tra il verde tra pini e eucalipti (tutto è descritto nei comodi punti di osservazione). A circa 500 metri dal punto di imbarco si trova lo stagno di Bateguier, dove si possono ammirare oltre alla natura selvaggia, anche decine di uccelli, ai lati del lago si trovano punti di osservazione simili a terrazze in legno leggermente sopraelevate con targhe che forniscono molte informazioni. Il giro completo dell’isola costeggiando il mare (circa 7-8 chilometri) dura circa tre ore, ma noi preferiamo percorrere circa 1 chilometro per fermarci in una caletta e mangiare i panini che ci eravamo portati, visto il magnifico sole e gli scogli levigati dal mare. Torniamo indietro e, passando per il porticciolo, raggiungiamo il Castello (Fort Royal, fatto costruire dal Richelieu), dal 1700 diventato prigione di stato, ove si dice essere stata imprigionata la famosa maschera di ferro, la cui storia è stata oggetto di decine di film e sceneggiati televisivi.
All’interno si trova il Museo della marina (che non abbiamo visto), saliamo sulle mura per goderci i magnifici panorami.
Verso le 16.30 ci dirigiamo all’imbarcadero, visto che quando cala il sole, la temperatura diventa piuttosto rigida. Verso le 19 siamo a Nizza. Alla sera ci facciamo un giro in rue de France, via pedonale perpendicolare alla Place Massena, molto commerciale con negozi che sono aperti oltre le 22. Andiamo quindi a cena in un ristorante trendy il Voyageur Nissart, che ci avevano consigliato, dopo aver fatto una coda di 30 minuti per entrare, finalmente ci accomodiamo (sono le 22), gestito da giovani, che rappresentano anche la quasi totalità dei clienti, nel menu parecchi piatti tipici, in genere serviti come piatti unici, io prendo un piatto di pesce con enorme contorno, mia moglie prende una zuppa e poi un’insalata assortita, spesa circa 15 euro a testa, vino e caffè compresi.
Dicembre 30: possiamo definirlo il giorno dedicato all’arte, infatti, andiamo a visitare i musei Chagall, Matisse e i resti gallo-romani. Si trovano tutti nel quartiere collinare di Cimiez, saliamo sul bus 22, vicino alla place Massena, che ci porta davanti al Museo Chagall (ingresso euro 6,5), il museo contiene prestigiose opere di Chagall, in particolare abbiamo ammirato le fantastiche opere relative al messaggio biblico, un insieme di 13 opere dai magnifici colori che vanno dalla creazione dell’uomo a Mosè che riceve le tavole con i 10 comandamenti, Bellissime anche le opere (5 tavole) che rappresentano 5 versioni del Cantico dei Cantici (seconda parte del messaggio biblico) con un grande utilizzo del colore rosso, e le vetrate a mosaico, sempre con argomenti biblici.
(n.b. nel museo è consentito scattare foto senza flash) Riprendiamo il bus e dopo 3 fermate arriviamo al Museo Henri Matisse (euro 4) che contiene una ricca collezione di opere del pittore.
Le collezioni, sistemate per temi, illustrano l’evoluzione del pittore ed in particolare il rapporto tra il disegno e la pittura, sono, infatti, esposti disegni, sculture, foto, oggetti, dipinti, (a proposito guai ad usare la macchina fotografica, si viene subito diffidati dal servizio d’ordine, ci sono telecamere dappertutto).
Da non perdere la visita a questi due musei.
Prima di entrare al Matisse avevamo visitato brevemente il sito archeologico con i resti gallo-romani. Riprendiamo il bus e torniamo al mare, sulla promenade, allietati da un pallido sole. Andiamo quindi a pranzo in un ristorante della Vecchia Nizza, con prezzi adatti al nostro budget, prendiamo 2 zuppe di cipolle e 1 pizza, spendiamo circa 20 euro, bicchiere di vino compreso, il caffè andiamo a prenderlo in rue de France in un bar gestito da un torinese (euro 1,3). Facciamo flanella nella rue de France e nel centro storico per il resto del pomeriggio Alla sera per la cena torniamo al ristorante Voyageur Nissart.
Dicembre 31, tempo piuttosto nuvoloso, ma non fa freddo, giriamo per completare la visita di Nizza, per tutto il giorno. Alla sera cena da Buffalo Grill, catena di ristoranti specializzati in cucina americana, praticamente in Place Massena, per entrare facciamo più di un’ora di coda, clientela giovane, ceniamo con petto d’anatra fatto alla louisiana, con patate, piatto di pesce all’americana, con contorno di verdure, vino della California, dolce texano, per due, caffè, spesa totale 38 euro.
Gennaio 2: partenza