Birmania, il paese del silenzio e del sorriso

di Mirella – Questo viaggio è stato nel cassetto da diversi anni, per delle difficoltà varie solo quest’anno con estremo piacere siamo riusciti ad effettuarlo. E’ stato come al solito programmato ed organizzato tutto su internet. Dopo estenuanti ricerche, letture, partecipazioni diverse sui vari forum di viaggio ( viaggiatori.net turisti per caso markos.it e molti altri ) numerose corrispondenze via mail con chi ha effettuato questo viaggio prima di noi ( Sabrina, Fabio, Antonino,) la nostra scelta si è fermata per quanto riguarda la Birmania alla
YANGON TOUR
Travels & Tours Co.,Ltd.
E-mail: raffaele@yangon-tour.com

Abbiamo contattato Min Swe (Raffaele) che da subito si è dimostrato molto preparato e soprattutto molto disponibile, addirittura ci siamo incontrati a Roma durante un suo viaggio che ha effettuato per stringere contatti con T.O. italiani. Ci ha proposto un itinerario al quale abbiamo apportato solo qualche modifica, abbiamo aggiunto l’escursione alla Roccia d’oro, che normalmente lui non propone in agosto per la presenza dei monsoni..ed effettivamente aveva ragione, la giornata è stata l’unica nella quale abbiamo preso le piogge monsoniche in tutto il loro splendore, ma .sicuramente è da ripetere anche così, l’emozione provata è stata davvero unica!
La Eclissi Viaggi di Empoli, nella persona di Andrea Simoncini ci ha fornito il volo, con la compagnia THAI, Roma- Bkk e Bkk-Yangon, e con la Bkk Airways per Ko samui ( una settimana di mare in aggiunta alla Birmania ) anche questo a un buon prezzo, considerato il periodo di altissima stagione e il numero considerevole di persone prenotate.anche quest’anno siamo in 31! Visto all’ambasciata 25 euro, rilasciato in due giorni.

Gli ultimi giorni prima della partenza sono costellati dal caldo, dai preparativi e dalle notizie di tutti i telegiornali non proprio confortanti sia sulla situazione caotica degli aeroporti sovraccarichi di bagagli non giunti a destinazione e soprattutto sull’entità della pioggia monsonica che quest’anno sembra abbia raggiunto intensità come non mai…si parla di 25 milioni di sfollati..

1 giorno – 5 agosto 2007 ROMA BKK

Finalmente è arrivato il giorno della partenza, gruppo sempre abbastanza numeroso, siamo 31, i soliti amici, qualcuno quest’anno non è venuto, ma si sono aggiunti degli altri, sempre amici, siamo tutti delle persone adulte per la maggior parte con i figli al seguito, dalla mascotte Niccolò di 10 anni, Perla 12, Daniele 14 ed altri 7 tutti dai 20 ai 24 anni, è un piacere viaggiare in loro compagnia !
Ritrovo a Fiumicino, lunga fila al banco Thai, qualche ansia per il peso dei bagagli..ma alla fine tutto ok!
Veramente la situazione dell’aeroporto è drammatica, si vedono bagagli buttati da tutte le parti…speriamo bene, già il nostro gruppo ha un precedente sui bagagli, arrivati a Lima tre giorni dopo..
Partenza con circa 1,30 di ritardo, probabilmente proprio per la difficoltà del carico dei bagagli, aeromobile nuovissimo, immenso a due piani, trasporterà un migliaio di persone. In volo il personale elegantissimo è sempre sorridente e molto efficiente! Si comincia con noccioline, aperitivo, spugne bagnate rinfrescanti e ottima cena!
Film, chiacchiere, letture e dopo solo nove ore arrivo a BKK in perfetto orario, ore 5,55 locali, il pilota ha recuperato tutto il ritardo!
Successivo volo Thai per Yangon, regalo orchidee alle signore.arrivo alle ore 8,35 locali e vediamo subito Raffaele e la moglie che ci stanno aspettando…anche quest’anno è andata! Ogni anno ci viene sempre un dubbio all’ultimo istante .e se non ci fosse nessuno ad attenderci????? Cosa fare in 31 in Birmania senza nessuna prenotazione..del resto i nostri contatti sono solo ed esclusivamente via mail, senza nessun acconto pagato, tutto sulla fiducia!!!!
Tutti i bagagli recuperati e conosciamo la nostra guida che ha un nome lunghissimo ma che tutti noi chiameremo Mya, sarà il nostro angelo custode per i prossimi 15 giorni, sempre attenta a soddisfare ogni nostro..pensiero!

2 giorno – 6 agosto 2007 BKK – YANGON

Trasferimento in hotel Summit Park View**** albergo molto gradevole, posizione centrale proprio a fianco della pagoda Swedagon, splendida accoglienza, sorrisi a non finire e i nostri bagagli sono..Già miracolosamente in camera, e questa abitudine ci accompagnerà per tutto il viaggio, infatti i bagagli viaggiano con un altro mezzo e quindi arriveranno negli hotel sempre prima del pulmann e saranno lì ad accoglierci al nostro arrivo.noi viaggiatori pseudo-fai da te, non siamo proprio abituati a questa super organizzazione e non possiamo far altro che compiacercene! Abbiamo regolato il lato finanziario con Raffaele e l’appuntamento è per le 15 per iniziare le visite della città. Dopo l’aperitivo, e una doccia ristoratrice qualcuno si avventura da solo nelle strade di Yangon alla ricerca del ristorante indicato da Mya.ed effettivamente dopo un po’ di giri lo trova e lo prova…ottima granseola sia come gusto che come prezzo!
Ci siamo anche rifocillati con delle buonissime ciambelle fritte vendute al bar dell’albergo, tre pezzi 1 dollaro!
Cominciamo la visita di Yangon, per primo visitiamo la pagoda Chaukhtetgy, e cominciamo a toglierci le scarpe, qui c’è un Buddha reclinato lungo 72 metri costruito con mattoni e cemento. Davvero un bel paio di piedi.Jacopo dice che Buddha ha lo smalto ai piedi del mio stesso colore!
Si prosegue con la pagoda Shwe Da Gon, la più famosa del paese per la sua importanza e per i suoi disegni architettonici, qualcuno dice sia la pagoda più bella del mondo, sicuramente la più grandiosa! La visita è stata entusiasmante, spettacolare, molti pellegrini e pochi turisti, ma nell’insieme abbastanza affollata, ma si respira un’aria molto rilassante e si viene subito contagiati dalla spiritualità del luogo. Lo stupa centrale è alto circa 100m e la cupola è ricoperta da 700 kg di oro, sulla punta un grandissimo diamante, tutto intorno piccoli stupa, cappelle, santuari dedicati ai giorni della settimana, dove ognuno prega a seconda del giorno in cui è nato, poi visitiamo la campana di Singu, campana trafugata dagli inglesi che cercarono di portarla a Calcutta, ma durante il viaggio cadde nel fiume e non furono più in grado di ripescarla. I birmani si offersero di recuperarla a patto che fosse riportata sul posto, grazie a loro oggi è ancora in bella mostra in Birmania!
Abbiamo anche assistito ad una sorta di danza che facevano un gruppo di ragazzi volontari, muniti di stracci e spazzolone che sotto la regia di un capo si muovevano quasi danzando affinché la pulizia del pavimento fosse perfetta! In un attimo il cielo ha cambiato colore ed è arrivato un violentissimo ma veloce temporale monsonico, dopo poco abbiamo ripreso la visita della pagoda e siamo rientrati in albergo dove, dopo i primi acquisti di camicette e longuei ( le classiche gonne birmane che vengono indossate sia da uomini che da donne) abbiamo gustato un buffet con MENU ASIATICO davvero non male!
Questa giornata è lunghissima, non finisce mai, siamo tutti stanchissimi, ma una bella dormita sarà ristoratrice!

3 giorno – 7 agosto 2007 YANGON-BAGO-KYAIKHTIYO

Iniziamo questa giornata con un’ottima prima colazione, abbiamo preso il necessario per trascorrere la notte in montagna ed abbiamo lasciato qui il resto dei bagagli, ci serviranno almeno 5 ore di pulman per arrivare, il cielo è coperto, la paura dei monsoni incombe!!
Dopo due ore di meravigliosi paesaggi rurali verdissimi, molte capanne, anzi molte palafitte, arriviamo a Bago, dove ci fermiamo in un ristorante per la toilette, acquisti della famosa crema che i birmani usano mettere sul viso, dalle donnine che ci si fanno incontro e visita di alcuni alla cucina del ristorante..pulitissima, questi birmani sono davvero un popolo che tiene molto all’igiene, nonostante l’arretratezza, quindi all’unanimità si decide che domani a pranzo ci fermeremo qui!
Successiva sosta per il pranzo in un ristorante con annesso un piccolo zoo..e la pioggia torrenziale comincia a farsi sentire, tanto che la visita agli animali è stata interrotta.
Dopo altre due ore di pulmann arriviamo al campo base di Kinn Pun Camp il villaggio da dove partono i camion che raggiungono Kyaik-Hti-Yo. Qui ci siamo sistemati in due mezzi, rigorosamente scoperti, seduti su delle palanche, piuttosto strette ed è di nuovo iniziata la pioggia monsonica, abbardati di ke-way, mantelle e ombrelli abbiamo affrontato la risalita con spirito goliardico tra le battute e le risate del gruppo. Abbiamo preso molta molta acqua, ma è stato divertentissimo, abbiamo attraversato una natura fantastica e dopo circa mezza ora siamo arrivati ad un piazzale sterrato da dove si deve proseguire a piedi…questa roccia d’oro bisogna davvero guadagnarsela!
Abbiamo consegnato i nostri zaini nelle gerle di bambini che si sono offerti di portarcele in albergo per 1000 kt. ed abbiamo intrapreso la salita, sotto una pioggia fortissima con tantissimi ragazzi birmani che ci seguivano, qualcuno munito anche di lettiga, sperando che, vista la fatica, qualcuno cedesse..ed infatti Filomena ha deciso ad un certo punto di proseguire in lettiga, sicuramente molto più comodo!
Anche Claudio ha voluto provare per un tratto la lettiga, ma dopo poco è sceso, forse non si sentiva a suo agio!
E’ stato davvero molto faticoso, ma anche molto divertente con la simpatia di tutti questi ragazzi che ad ogni metro si proponevano con la loro lettiga, dopo un’ora siamo arrivati zuppi come pulcini all’hotel Montain Top***, uno dei due che si trova proprio all’ingresso del sito.dopo aver sorseggiato un caldo te abbiamo fatto l’escursione alla roccia d’oro ormai al buio e sempre sotto un’acqua torrenziale.ma la vista della roccia si è rivelata davvero emozionante!
Vedere questa immensa roccia, è alta circa 11 metri, tra la nebbia, tra lo scampanellio continuo dei campanelli che la circondano mossi dal vento, illuminata con una luce molto particolare e sempre sotto una pioggia torrenziale sarà un’emozione difficile da dimenticare!
Nel rientro in albergo c’è stato un piccolo incidente, Filomena è scivolata battendo la testa e riportando un taglio abbastanza evidente!
Ottima cena dopo una doccia bollente, nel dopo cena abbiamo chiacchierato con il gruppo di Avventure nel mondo che alloggiava nel nostro albergo.e sentendo i costi da loro sostenuti devo dire che anche quest’anno il nostro viaggio è stato molto molto economico!
Primi acquisti in hotel della giada..birmana.
Questa escursione l’ho voluta io, quasi per forza, Raffaele mi aveva avvisato che avremmo potuto trovare la pioggia.ma devo dire che sono molto felice di averla fatta, è davvero un posto fantastico, questo masso enorme alto undici metri e posto in bilico, dicono che si mantiene in equilibrio sull’orlo di un dirupo grazie ad un capello di Buddha, ci ha regalato a tutti delle forti emozioni.

4 giorno – 8 agosto 2007 KYAIKHTIYO -BAGO-YANGON

Colazione alquanto miseria e qualcuno non ha potuto fare a meno di visitare nuovamente la roccia, senza pioggia, con il paesaggio più nitido ..ed è stata pur sempre una bella emozione!
Solito gruppo di bambini con gerle che hanno anche discusso per accaparrarsi i nostri zaini e finalmente partiamo per la discesa, il sentiero è davvero impegnativo anche per scendere, è molto ripido, ieri con la pioggia non ci eravamo resi conto dei numerosi ornanti ad u che si susseguono. Arrivati allo sterrato siamo di nuovo saliti sui camion scoperti e questa volta con il sole abbiamo ammirato il bel panorama che ci si è presentato.
All’arrivo al campo base abbiamo fatto scorta di frutta che ci hanno venduto delle bellissime ragazze.
Dopo più di due ore di pulman siamo arrivati al ristorante che avevamo visto ieri, a Bago, sotto di nuovo una pioggia intensa.è stata quasi un’avventura cercare di ordinare, ma soprattutto ricevere quello che avevamo ordinato.Jacopo ha aspettato invano il suo pollo fritto!
Dalla finestra del ristorante ammiriamo un gruppo di ragazzi che gioca a football una partita sotto l’acqua monsonica e dietro di loro possiamo scorgere una immensa pagoda tutta dorata….un ‘immagine davvero caratteristica!
Cominciamo a contare i feriti: Filomena porta una vistosa benda per l’incidente di ieri sera al rientro dalla roccia d’oro, Franco si è contuso una spalla cadendo al rientro dalla montagna, Anna Maria in pulmann è rimasta bloccata con il colpo della strega e non ce l’ha fatta neanche a scendere per il pranzo!
Abbiamo deciso di non effettuare la visita di Bago, sia per la forte pioggia che per i feriti a bordo.
Arrivo dopo due ore in albergo a Yangon, breve sosta e divertente passeggiata al quartiere cinese, pieno di banchi di frutta e di qualsiasi altro genere.
Cena ottima in albergo, questa sera c’era un menù internazionale, ma ugualmente ottimo, la serata è terminata con una bottiglia di rum e ancora acquisti nei negozietti dell’albergo.



5 giorno – 9 agosto 2007 YANGON-MANDALAY-AMARAPURA-SAGAING

Sveglia ore 4, colazione sempre ottima alle 4,30, volo per Mandalay ore 6,15, scalo a Bagan ed arrivo alle ore 8,05…questo aereo è come un bus, noi siamo scesi alla seconda fermata, ma ce ne era anche un a terza ad Hero, ottimo servizio veloce e volo panoramico perché l’aereo non si alza mai tantissimo da terra. Finalmente splende il sole ed è tutta un’altra cosa! Bagagli ritirati direttamente dai facchini e li ritroveremo di nuovo in camera, l’organizzazione perfetta di questo paese è davvero eccezionale.
Inizio tour a Amarapura, antica capitale sulla costa orientale del fiume Irrawaddy a pochi chilometri di Mandalay. Visita del più grande monastero della Birmania, il Mahagandhayon che ospita oltre mille monaci, assistiamo alla doccia di alcuni giovani monaci che si lavano festosamente e poi visitiamo anche le cucine compreso la casa dello studente dove troviamo un giovane monaco alle prese di una difficile traduzione..almeno a detta della nostra guida Mya.
Ora è l’ora del pasto, la famiglia che oggi lo ha offerto si avvicina agli enormi pentoloni colmi di riso e subito si è creata una fila senza fine di monaci che con il loro portapranzo verranno serviti proprio dai componenti della famiglia donatrice. Situazione particolare, sembra quasi turistica, ma dicono che ogni giorno dell’anno si ripete!
Subito dopo ci dirigiamo verso il lungo ponte di tek U Bein lungo ben 2 km, è il ponte di legno più lungo del mondo, 1086 colonne, abbiamo quasi due ore per poter passeggiare su di esso.
Fa molto caldo, ma è piacevole passeggiare insieme a monaci, donne, bambini ed altri turisti, incontriamo di nuovo il gruppo di Avventure del mondo, il sole picchia davvero, ma ogni tanto ci sono delle soste ombreggiate dove vendono souvenir, frutta e ci sono anche panchine dove riposarsi. Siamo arrivati dall’altraparte abbastanza accaldati e molti hanno preferito prendere la barca per il ritorno, ma noi temerarie siamo tornati indietro a piedi con la splendida compagnia di un ragazzo che conosceva non solo Totti, ma anche Ilary ed è stato un piacere oltre che divertente, insegnargli anche il nome dei figli.
Prima di risalire in pulmann c’è chi ha preferito mangiare al volo un’ottima frittura di pesce cotta la per la.( Guido Claudio e Giuseppe) atri hanno preferito comperare le prime ballerine intagliate in legno. Per il pranzo ci siamo fermati in un ristorante cinese, ma per coloro che non hanno voluto mangiare è stato davvero un supplizio attendere, un caldo pazzesco…e Pietro nell’attesa voleva sprofondare giù da una recinzione e ha visto bene di buttare giù anche una colonna! Proseguimento delle visite, ci siamo diretti verso Sagaing, poiché c’è una strada molto tortuosa che sale, abbiamo lasciato il nostro pulman ed abbiamo proseguito con due pik-up, salendo vediamo le numerosissime stupe e i monasteri che riempiono la collina!
Iniziamo con la visita alla rovente pagoda U Ponya che contiene 47 buddha allineati…davvero un posto panoramico e scenografico, il pavimento è davvero arroventato prima foto di gruppo con monaco! Risaliti sul pik-up siamo arrivati alla pagoda Mohamuni Paya, uno dei templi più venerati, vivace e pieno di pellegrini, posto molto panoramico, da qui si scorge tutta Mandalay quasi completamente allagata, ci rendiamo conto di ciò che hanno fatto i monsoni quest’anno, la nostra guida Mya ci dice che non potremmo fare l’escursione a Awa causa della pioggia che c’è stata risulta tutta la zona alluvionata.
Visitiamo il Buddha ricoperto interamente da foglioline d’oro dai fedeli, ma solo da fedeli maschi, in quanto alle donne non è permesso, anzi le donne non possono neanche avvicinarsi troppo, infatti un guardiano, che forse si era innamorato di Antonietta, regalandole una collana di fiori profumatissimi, ci ha aperto un varco per poter vedere la statua meglio, ma noi donne non potevano superare la linea dei vasi di fiori! Nel cortile a fianco abbiamo visto le sculture Kmer in bronzo che in origine erano poste a guardia del tempio di Ankor in Cambogia. Grandi pannelli raccontano la storia del trasferimento di Buddha dall’Arakan verso Amarapura. Ci godiamo a lungo questo meraviglioso panorama e poi ci dirigiamo a riprendere il pulmann che ci porterà finalmente in albergo, anche oggi è stata una giornata molto lunga, bella e interessante.
Arrivo in hotel Mandalay City***che ha un’entrata da garage, ma all’interno migliora moltissimo, un ponticello su un laghetto con pesci rossi porta direttamente alla reception, i nostri bagagli sono già al solito in camera, camere molto graziose, funzionali e pulitissime corredate di sculture in legno birmane! Comunque questo albergo ha un’aria poco…sorridente! Almeno rispetto agli altri. Cena in hotel un pochino scarsa e molto lenta!
6 giorno -10 agosto 2007MANDALAY-MINGUN

Questa mattina dopo colazione visita al mercato Zegyo, vicinissimo al nostro albergo, proprio di fronte alla Torre dell’orologio.
Acquisti in massa di stoffe varie ed abbiamo trovato anche delle signore al terzo piano che per domani mattina ci cuciranno delle camicette e dei vestiti, qualcuno si è anche fatto cucire subito i vari longue appena comperati. Proseguimento per Minguin, arrivo all’approdo dove prendiamo un battello che dopo 11 chilometri di navigazione ci porterà appunto a Minguin, antica città reale, sulla sponda opposta del fiume. Per salire ci attendono delle palanche alquanto instabili e senza appoggio…dopo un primo spavento tutti a bordo si parte!
Dopo un po’ di navigazione inizia un piccolo mercatino a bordo e acquisti in massa di magliette, collane ed altro.
Dopo un’ora di navigazione, dove abbiamo potuto ammirare scorci di vita rurale lungo il fiume, arriviamo a Mingun dove ci attende la solita palanca per scendere e un gruppetto di ragazze con le quali abbiamo subito iniziato una sorta di baratto, abbiamo regalato loro rossetti, profumi e magliette in cambio di sconti sulle loro mercanzie, ombrelli, cappelli e borse!
Mingun antica capitale, oggi è un piccolo villaggio, dove ci sono i taxi trainati dai buoi e persone molto simpatiche, il popolo birmano è davvero stupendo, sempre sorridente, si avvicinano con curiosità e timidezza, perché ci vogliono loro esaminare più a fondo, è davvero un piacere stare con loro, infondono sicurezza e serenità! Ogni giorno osservando questo paese e queste persone sembra di essere tornati indietro nel tempo a 100 anni fa, e si respira un’aria fantastica. Cominciamo con il visitare un’enorme pagoda di mattoni rossi rimasta incompiuta, ma poiche’ è mezzogiorno i 137 gradini sono arroventate e un gruppo di ragazzi si prodiga per mettere sotto i nostri piedi un fascio d’erba fresca….non ci sono parole! Grazie a loro siamo riusciti a guadagnare la cima e a godere dello splendido panorama!
Poi siamo arrivati alla campana di bronzo di dimensioni colossali, pesa 90 tonnellate, considerata la più grande del mondo e qui Antonio, il nostro battitore ufficiale si è espresso in tutta la sua bravura, i rintocchi devono sempre essere tre!
Proseguendo la passeggiata costellata di bancarelle varie siamo arrivati alla pagoda Myatheindan, tutta bianca con 8 terrazze concentriche, fatta costruire dal re Bagyidaw in memoria di una delle sue mogli più amate, scalini molto ripidi, ma per fortuna non bollenti. Ultimi acquisti, qui si trovano acquerelli di monaci molto belli.ed alcune persone si sono fatte accompagnare al battello dal taxi locale: carretto trainato dai buoi! I mezzi di trasporto in questo paese sono un’infinità!
Ritorno con il battello più veloce dell’andata, abbiamo preso anche un acquazzone, ma all’arrivo splendeva di nuovo il sole.
Sosta per il pranzo in un ristorante cinese, dove come al solito abbiamo potuto mangiare le nostre cose, la frutta su tavoli bellissimi apparecchiati di tutto punto, questa abitudine ci accompagnerà per tutto il viaggio, tutti si siedono, poi qualcuno ordina un piatto, qualcuno da bere, ma tutti vengono serviti con il sorriso…ci hanno anche pulito e servito l’ananas, comperata prima al mercato, su piatti..non ci sono parole per descrivere la loro disponibilità e sempre sempre con il sorriso!
Inoltre sono poi disponibili, con l’aiuto della nostra grande Mya a fare i conti separati per famiglia, conti sempre troppo economici…sono grandi, abbiamo solo da imparare da questo popolo paziente e ospitale!
Riprendiamo il pulmann per tornare a Mandalay ed andiamo a visitare quello che è rimasto come ultima testimonianza dello splendore palazzo reale. Il monastero Shwenandaw, tutto completamente in tek, un legno molto duro che ha saputo resistere alle ingiurie del tempo, stupendi intarsi in legno, sia all’interno che all’esterno, il tetto è particolarmente lavorato, un meraviglioso esempio di arte tradizionale birmana, è l’unico superstite degli edifici di Palazzo Reale andati tutti completamente distrutti durante la seconda guerra mondiale.
Visita ad una pagoda molto molto dorata con una musica assordante! Ora finalmente ci dirigiamo verso la collina per assistere, speriamo, al tramonto!
Ora per salire alla collina di Mandalay per ammirare il tramonto, dobbiamo ancora cambiare mezzo di trasporto, prendiamo due pik up che ci porteranno alle scale mobili, abbiamo lasciato le scarpe a bordo.i nostri piedi non si possono guardare!
In cima spicca la pagoda restaurata ma lo spettacolo è il panorama, dopo varie foto fatte in tutte le direzioni con il cielo nuvoloso, il sole appare rosso fuoco proprio prima di calarsi..è uno spettacolo meraviglioso!
Foto di gruppo al femminile e rientro in albergo alle 19, 30.
Queste giornate sono davvero molto intense, anche un po’ faticose, ma sicuramente bellissime! Questa sera gran buffet con danzatrici alle quali si sono uniti alcuni del nostro gruppo, Claudio, Antonio e Franchino.

7 giorno – 11 agosto 2007 MANDALAY-PYIN OO IWIN

Sveglia prestissimo…ma partenza ritardata, perché Simona, Mirella, Antonietta e Claudia hanno perso molto tempo al mercato per cercare di farsi confezionare vestiti e camicette che ritireranno domani………e tutti gli altri sono molto arrabbiati! Ma lo spirito del gruppo è o dovrebbe essere: sempre molta tolleranza!
Arrivo dopo circa due ore di pulmann a Pyin Oo Iwin detta anche Maymyo, località in collina molto fresca e molto bella, dove gli inglesi venivano a cercare il fresco.
Stupenda passeggiata nell’orto botanico dove abbiamo ammirato molti animali, uccelli, elefanti, fontane, ma soprattutto molte piante di specie anche rare. Pranzo in un ristorante a bordo di un graziosissimo laghetto pieno di fiori coloratissimi, dove Jacopo ha tentato di ammaestrare una farfalla che gli si era posata su una mano e non aveva nessuna intenzione di andare via.
Ancora una tappa alle cascate Be fall, attraversamento ponte tibetano e visita deludente al mercato del paese, abbiamo anche raggiunto il negozio dell’indiano riportato sulla guida, ma molto molto deludente anche questo.
Grandi acquisti da parte dei giovani, ma anche da parte di qualche meno giovane come Antonietta, Guido e Nazzareno, di magliette Abercrombie, jeans Levis ecc a prezzi birmani.
Rientro a Mandalay, qui abbiamo preso d’assalto un ufficio postale dove abbiamo telefonato in Italia a tariffe scontate del 50% rispetto agli alberghi. Il telefono è un problema, i cellulari non funzionano e telefonare dagli alberghi costa dai 7 agli 8 dollari al minuto, meno male che Raffaele ci ha fornito di un telefonino ricevente dall’Italia sul quale alcune persone chiamano….non tutti ci riescono, ci dicono che è molto difficile prendere la linea, ma Diego ci riesce quasi tutti i giorni, Domenico e Marta che sono in Messico ci sono riusciti spesso, magari nelle ore più impensate, visto che non si capisce bene ancora quanto è sto benedetto fuso, ed anche Pio spesso chiama, come il papà di Yuri e Perla.
Cena in un ristorante cinese, tavoli separati tra donne uomini e ragazzi..abbiamo mangiato molto bene, anatra ed altre pietanze prelibate ed alla fine sul tavolo degli uomini si contavano un numero considerevole di birre!

8 giorno -12 agosto 2007 MANDALAY-MONYWA-PHOWINTAUNG

Questa mattina c’è stata la solita visita al vicino mercato delle stoffe, e purtroppo c’è stato un contrattempo, le camicette e l’abito che dovevamo ritirare li hanno portati ad un albergo.che non è il nostro ed è lontanissimo da qui. La promessa è che ce le consegneranno durante la giornata, perché ora le manderanno a riprendere da una persona che ci raggiungerà in moto….non sarà vero purtroppo, meno male che Mya, da brava e severa donna, si è fatta consegnare dalle sarte 39000 kt che avevamo pagato per la merce!
Sosta ad un negozio di argento governativo: carissimo! Nessuno ha comperato nulla!
Visita al tempio Thanbodhay assolutamente particolare, diverso dalle pagode visitate fino ad ora.
Un monaco lo ha costruito dal 1939 al 1952, creando un insieme grandioso e Kitsch al tempo stesso, contiene quasi 600.000 Buddha delle varie grandezze, ogni angolo è pieno di una serie, magari microscopici di statuette e sembra che aumentino ogni giorno, perché i fedeli sono soliti acquistarne per riempire fino all’impossibile!
Mentre ci avviciniamo a Monywa, in lontananza vediamo un’opera mastodontica in costruzione, sarà il Buddha più grande del mondo!
Ci siamo fermati poi in un mercato per acquistare frutta che faremo sbucciare al ristorante governativo al Moywa hotel dove ci fermiamo per il pranzo!
Ora ci aspetta l’escursione al santuario rupestre delle grotte di Po Win Daung e per questo dobbiamo di nuovo cambiare mezzo: ci aspetta un bus piccolo, vecchio, con i sedili strettissimi e siccome tutti non ci entriamo, qualcuno non vede l’ora di viaggiare, come abbiamo visto fare a molti birmani, sul tetto!
Arrivati a destinazione ci attendono delle bellissime fanciulle con delle corone di fiori profumatissimi che non possiamo fare a meno di acquistare.
Comincia la visita, il sito è bellissimo, ci sono quasi mille grotte per la maggior parte scavate dai fedeli, e trasformate in templi dedicati a Buddha, contengono pitture rupestri, oltre 400.000 statuette dedicate al Buddha alcune delle quali ancora ricoperte di lacca, un luogo magnifico ma in totale stato di abbandono..chissà perché queste meraviglie non vengono minimamente restaurate!
Visita con la compagnia delle scimmie birmane e dai bambini che ci hanno sempre seguito. Abbiamo incontrato una vecchina che fumava un sigaro birmano..enorme!
Rientriamo sempre con lo stesso mezzo, quindi parte del gruppo è ancora sul tetto, vediamo le cave di rame..è sconcertante qui lavorano come nel medioevo, tutto assolutamente manuale!
Arrivo in albergo Win Unity***,dall’aspetto molto gradevole, simpatiche villette con grazioso patio..peccato che il servizio al ristorante non è stato granché e nel bel mezzo della doccia la corrente è andata via per oltre mezz’ora, ma in Birmania questo accade molto frequentemente, anzi finora non ci era mai capitato!
Guido si è accorto di aver dimenticato gli occhiali sul tetto del bus..e magia dei birmani dopo pochissimo li hanno subito riconsegnati in albergo.

9 giorno -13 agosto 2007 MONYWA – BAGAN

Sveglia ore 7,30, dobbiamo prendere il battello a Myinmu che ci porterà a Bagan in 7-8 ore. Il battello è solo per noi, e meno male perché abbiamo invaso tutto lo spazio delle stive per i nostri numerosi bagagli. A bordo servizio di catering, i cuochi sono già all’opera per la preparazione del pranzo, tutti piatti espressi, pranzo che si rivelerà ottimo, il miglior pasto di tutto il viaggio!
È una bellissima navigazione, si susseguono scene di vita quotidiana che ci fanno rendere conto ancor più di come è arretrata, ma tranquilla la vita qui in Birmania. Nel pomeriggio, verso le 16 si cominciano a intravedere le cupole di Bagan..è davvero magico questo posto! Bagan è la località più affascinante di tutta la Birmania, una delle meraviglie del mondo, patrimonio culturale dell’umanità dall’Unesco. Scesi dal battello ci hanno accolto simpatiche ragazze che ci volevano vendere di tutto, ci siamo subito diretti alla pagoda Mingalazedi da dove abbiamo osservato il tramonto, nonostante il cielo non sia limpidissimo abbiamo assisto ad un tramonto dalle mille sfumature, la vista è mozzafiato, i commenti sono unanimi, tutti dello stesso tenore: è davvero spettacolare osservare questo sito a 360 gradi, vedere la pianura punteggiata da numerosissimi stupa che si stagliano nel verde, davvero sembra di essere in una dimensione magica! Arrivo all’hotel Bagan Golf**** stupendo albergo davvero superiore rispetto a quelli in cui abbiamo soggiornato fino a adesso.
Le camere sono davvero arredate con gusto, con soprammobili di lacche birmane, in bagno dove c’è la vasca con le scale, c’è anche la pietra con il famoso legnetto dal quale si ricava la famosa crema che tutte le donne birmane mettono per idratare la pelle e ripararsi dal sole, abbiamo trovato anche la frutta e i dolcetti e prima della notte sono venuti a togliere i cuscini e le strisce dal letto, lasciando delle deliziose caramelle al tamarindo.
Cena molto molto gradevole in un contesto particolare.

10 giorno – 14 agosto 2007 BAGAN

Dopo una sontuosa colazione, sosta di circa 2 ore e trenta al mercato tipico Nyaung-oo.Qui si sono scatenati gli acquisti delle lacche e non solo, borse, sciarpe, statue, scatole ecc. risaliti sul pulmann ci siamo accorti subito che mancava Antonietta..fortunatamente la ricerca è stata breve e l’abbiamo ritrovata presto. Visita alla pagoda Shwezigon, che contiene un osso frontale e una copia del dente di Buddha che si trova, a Kandy, da lontano spicca l’impressionante stupa cilindrico ricoperto d’oro, all’ingresso principale in una stanza si possono vedere i 37 Nat del Pantheon birmano, sontuosamente abbigliati. I nat sono gli spiriti della superstizione locale, ai quali i birmani affidano le loro preghiere.
Successivamente visitiamo il tempio Gubyaukgyi, pieno di affreschi raffiguranti la storia di Buddha dove siamo anche saliti alla prima terrazza.
Risaliti sul pulmann sosteremo di nuovo per visitare la pagoda Ananda, la più celebre dei monumenti della vecchia Bagan, ed anche la più prestigiosa, purtroppo qui non si può salire fino in cima. Nell’interno ci sono quattro nicchie che contengono 4 Buddha in piedi alti più di 10 metri in tek scolpite in un unico blocco. E’ un magnifico esempio dell’arte Mon che presenta la struttura a croce greca.
Pranzo in uno splendido ristorante sul fiume, apparecchiato meravigliosamente con i petali sparsi sulla tovaglia. Dopo alcune persone sono state riportate in hotel perché avevano preso appuntamento per i famosi massaggi birmani, altri li hanno voluti seguire per un bagno in piscina, mentre il resto del gruppo si è fermato a vedere una fabbrica di lacche, dove abbiamo potuto vedere le varie lavorazioni della lacca, che risultano davvero affascinanti. Ci vuole davvero moltissimo tempo per produrre un prodotto di qualità, e in questo laboratorio ci hanno aperto una stanza, dove c’era l’aria condizionata e dove conservavano i pezzi migliori..prezzo minimo 150 dollari. Qualche pezzo più ordinario lo abbiamo comperato e poi ci siamo diretti di nuovo al mercato di questa mattina, il pulman ci ha lasciato e l’appuntamento è al tramonto alla pagoda Shwesandaw. Ultimi veloci acquisti di lacche e borse nel mercato che sarà il più economico e ricco di oggetti vari di tutto il viaggio e poi ci siamo fatti accompagnare all’appuntamento con il resto del gruppo da due calessi..anche questo mezzo è stato utilizzato, è forse il più consono ad attraversare le stradine della piana di Bagan.
La salita sulla pagoda è più impegnativa delle altre, perché le scalinate sono alte e molto ripide, la terrazza è piena di gente, ma lo spettacolo da lassù è sempre spettacolare! Bisogna cercare di imprimere negli occhi e soprattutto nel cuore quanto appare intorno a noi, speriamo che le foto poi ci aiuteranno a rimanere vivo questo ricordo.
Cena al ristorante Nanda con spettacolo di marionette incluso, cena servita su delle meravigliose lacche, che è un peccato mangiarci dentro! Lo spettacolo è piuttosto deludente, forse sono più affascinanti le musiche che sono fatte dal vivo da un gruppo di musicisti.

11 giorno -15 agosto 2007 BAGAN- MONTE POPA-KALAW

Buon Ferragosto, sveglia alle 5,30, ci aspetta una lunga giornata di trasferimento. Prima sosta per osservare la lavorazione della palma da zucchero, abbiamo visto come viene lavorata con l’aiuto dei bufali, poi viene cotto il liquido per fare dello zucchero, abbiamo anche visto un ragazzo che velocissimo si è arrampicato su una palma altissima. Acquisti del liquore da loro prodotto, che poi si è rivelato non troppo buono. Abbiamo percorso una strada all’interno e ci siamo fermati in un vilaggio, dove abbiamo visitato le povere case, anzi le povere palafitte dove non c’è nulla! E’ incredibile pensare che ancora oggi ci siano persone che vivono così.ma pur sempre con il sorriso sulle labbra! Visita successiva ad una scuola dove davvero si può lasciare il cuore! Decine di bambini da molto piccoli ai 10 12 anni, tutti nel loro banco con il maestro e i poveri libretti sul banco, quando ci hanno visto si sono subito alzati, hanno cantato per noi, si sono divertiti moltissimo a vedere le foto scattate a loro….un incontro davvero indimenticabile, abbiamo lasciato pennarelli, matite colorate e caramelle. Nel ritorno al pulman abbiamo incontrato molte persone che vivono in questo villaggio, tutti intenti al loro lavoro, ma tutti molto curiosi nell’osservare questi strani turisti..che forse non capitano tutti i giorni!
Sosta successiva in un hotel Popa Mountain Resort, dalla terrazza del quale c’è una bella vista sul santuario del monte Popa, peccato che sia completamente avvolto dalla nebbia…..dopo un pochino fortunatamente si apre e vediamo questo spettacolo davvero particolare! Il monte Popa è chiamato l’olimpo dei nats, che sono divinità della superstizione locale.
Risaliti sul pulman, ci aspettano ancore diverse ore per arrivare a Kalaw, quindi si intraprendono grossi tornei di carte, anche con la partecipazione di Lina. Arrivo alle 17,30 a Kalaw, a 1500 metri di altezza e il fresco si sente!
Hotel Pine Hill resort***, molto grazioso, sono delle villette sparse in un coloratissimo giardino pieno di piante bellissime.
Accoglienza davvero calorosa da fanciulle vestite con un abbigliamento tipico della zona che non abbiamo mai visto, hanno dei cappelli coloratissimi. Cena indiana in un ambiente poco illuminato, ma molto gustosa. Camere in legno, un pochino umide ma dignitose. Dopo cena telefonate carissime per gli auguri di buon ferragosto in Italia.

12 giorno -16 agosto 2007 KALAW-PINDAYA-INLE

Sveglia alle 7,30 in questo giardino profumato e colorato, le specie dei fiori e piante sono davvero numerose, come numeroso è il personale che ti segue in ogni momento. Ci sono delle signorine molto graziose che indossano cappelli con pon pon colorati. Dopo colazione ci siamo allontanati da questo albergo, e il personale al completo si è schierato sempre sorridente per salutarci.è davvero emozionante vedere il comportamento naturale che il popolo birmano ha, dobbiamo da loro solo imparare.
Sosta per acquisto frutta al mercatino molto carino, forse serviva un pochino più di tempo per goderlo pienamente.
Dopo un paio di ore di pulman arriviamo a Pindaya, questa è considerata la grotta più bella della Birmania. Qui sono conservati circa 9000 Buddha di tutte le dimensioni e fattezze, in legno, in marmo, in giada, dorati, ricoperti di lacca….sono davvero un numero infinito, non si riesce a vederli tutti, lo spettacolo è unico, non si può fare a meno di cercare di fotografare il più possibile, c’è anche la caverna della meditazione, una piccola grotta dove ci si accede con un ingresso di appena 60 cm,
bisogna entrare carponi!
Il posto è davvero magico e qualcuno ha proposto di adottare un Buddha…in modo da avere per sempre il cartello con il nome sotto qualche statua ancora libera, ma questa proposta non è stata accolta dal gruppo, peccato era un’idea carina!
Posto davvero incantevole, peccato che hanno costruito un immenso ascensore per arrivare dalla base all’ingresso della caverna che rovina proprio il panorama, anche se è molto comoda e veloce! Per scendere abbiamo preferito fare la scalinata e goderci il panorama meraviglioso che si gode, tantissime guglie bianche e dorate che si stagliano nel verde…molto bello!
Sosta alla fabbrica della carta shan, che è più una casa-laboratorio dove ci hanno mostrato la lavorazione semplicissima per creare questa carta bellissima, con la quale fanno tantissimi oggetti originali, su tutti gli ombrelli, ma anche lampade, ventagli, carta da regalo, libretti,ecc. Benedetta si è innamorata di una bellissima bambina, piccolissima con degli occhi stupendi!
Pranzo in un ristorante bellissimo sul lago.qualcuno ha voluto provare la carbonara..ma insomma!
Anna ha dimenticato una borsa nel ristorante! Una guida ce la riconsegnerà domani sul lago Inle..qui non ci si perde nulla..solo i nostri vestiti e camicette chissà che fine hanno fatto!
Ripreso il viaggio per il lago Inle, la strada è lunga e pessima, gli scenari però sono sempre bellissimi, ci sono sempre scene di vita quotidiana da osservare, i camion hanno legati sugli specchietti retrovisori sempre mazzi di fiori, le persone hanno sempre sempre l’immancabile sorriso e sprigionano sempre tanta serenità, anche se non hanno nulla!
Alle 19,00 arrivo in albergo Hupin Khaung Daing**** con una calorosissima e assordante accoglienza!
Ottimo albergo con le camere-palafitte direttamente sul lago! Cena ottima in un ristorante molto grande con tanti turisti!

13 giorno -17 agosto 2007 INLE

Risveglio sul lago meraviglioso, i rumori delle lance, della natura ( gli animali non mancano)…spettacolare, uscire sulla veranda della camera e godere dello spettacolo del lago di fronte con tutte le barche dei pescatori già all’opera è davvero indimenticabile!
Stanno già preparando le nostre barche, con le quali visiteremo il lago, sono sette ad accoglierci, quattro o cinque persone su ognuna, ogni posto è corredato da cuscino, giubbotto e …ombrello ( anche se non ci servirà abbiamo avuto sempre il sole).
La pace che si respira qui è davvero magica, indescrivibile. La nostra palafitta è circondata da fiori di loto e da altre piante bellissime.
Ottima colazione e partenza alle ore 8,45, velocemente si formano gli equipaggi e si varca l’uscita dell’albergo verso il lago aperto.
Lo spettacolo che ci si presenta è fantastico: numerosi pescatori che con la loro barchetta a remi ( il modo che hanno di remare muovendo una gamba sul remo è unica!) contadini che tirano su dall’acqua delle alghe caricando enormemente le loro barchette, che serviranno poi a fare le basi degli orti galleggianti, dove poggeranno anche un piccolo strato di terra, il tutto verrà ancorato al fondo del lago con lunghi pali di bambù, così potranno iniziare le loro coltivazioni di ortaggi che dureranno per tre anni e poi.dovranno ricominciare daccapo, è davvero un lavoro incredibile, ma lo fanno sempre con la solita serenità birmana!
Questo lago è un mondo tutto in movimento, i suoi abitanti si danno un gran da fare, lavorano, pescano, accompagnano a scuola i figli, vanno a fare la spesa, si lavano..tutto su questo lago in uno scenario quasi irreale!
Percorriamo un canale laterale al bordo del quale si intravedono tantissime pagode bianche e veniamo accalappiati da alcune velocissime barche che ci arpionano…cercando di venderci le loro mercanzie, il tutto risulta molto divertente.
Successiva vendita al mercato Nan Ran, soliti acquisti, qui abbiamo visto le cosiddette donne giraffa…ma onestamente più che un’etnia particolare sembrano quasi un fenomeno da baraccone.non si capisce perché sono state messe lì, sicuramente solo per un fatto turistico e a me personalmente fanno molta tristezza!
Andiamo a visitare un laboratorio di tessitura dove possiamo vedere per la prima volta una signora che ci spiega la tecnica con cui si tirano via i fili che sono contenuti negli steli dei fiori di loto..un procedimento davvero straordinario che richiede precisione altissima e tanto tanto tempo, effettivamente il costo ( 70 euro al grammo) è davvero giustificato! Visita al negozio annesso ma quasi nessuno acquista.
Riprendiamo posto nelle barche, sono davvero comode queste imbarcazioni e lo spettacolo che ci si presenta è sempre bellissimo, si attraversano poveri villaggi su palafitte, ma quasi tutte le abitazioni hanno fiori appesi, i birmani hanno proprio il culto dei fiori.
Successiva sosta a Seingaung nell’officina di un fabbro, anche qui le lavorazioni sono fatte in maniera molto antiquata, recuperano i ferri delle vecchie auto, come da noi si faceva 60 anni fa, e tutto rigorosamente a mano, col fuoco e con tanta tanta forza riescono a forgiare oggetti molto belli.
Per pranzo ci fermiamo al ristorante Kitchen Kite , dove troviamo cucina italiana! Pizza, tagliatelle favolose.il nostro gruppo si rifocilla e il gusto è davvero quello italiano!
Visita successiva al laboratorio di sigari dove alcune fanciulle ci fanno vedere come vengono confezionati, hanno una velocità incredibile, nell’interno mettono pochissimo tabacco insieme a miele, mais e moltissime altre misture…avvolgono tutto con una foglia di non mi ricordo cosa, e ce ne regalano subito uno ciascuno!
Non possiamo fare a meno di comperarne una confezione, costano davvero pochissimo, poco più di un centesimo l’uno, e ce la facciamo mettere dentro una bella scatola di lacca.
Dietro visitiamo un laboratorio di piroghe, dove riescono a fabbricarne non più di una trentina l’anno e vengono fatte tutte rigorosamente a mano e in tek. Qui ci siamo limitati a comperare piccoli modellini di piroghe da usare per l’incenso, vendevano anche dei presepi birmani particolari.
Qui a fianco finalmente abbiamo visto alcune ragazze che battevano il riso..chiaramente tutto a mano, era un po’ di giorni che ci chiedevamo come avvenisse la lavorazione finale del riso.
La navigazione sul lago riprende, è fantastico questo posto, si incontrano le persone del lago: i contadini che curano i loro orti, i pescatori con le loro nasse, le famiglie che prendono i figli a scuola, le donne che fanno la spesa, ci sono anche piroghe stracariche di bambu!
Ultima sosta al Monastero Nga Phe chaung, il monastero dei gatti saltanti.ma devo dire nulla di particolare, oltre ai gatti e a numerose bancarelle per ulteriori acquisti.
Ancora incontri con bambini bellissimi dagli sguardi che ti rubano il cuore, sempre sorridenti.
Rientro in hotel intorno alle diciotto e.questi birmani non finiscono di stupirci per la loro organizzazione capillare! Infatti all’imbarcadero troviamo subito un omino con le chiavi delle nostre camere, questo significa che possiamo andare subito in stanza senza dover fare la lunga e ripida scalinata che separa le nostre palafitte dal corpo centrale dell’albergo che sta sulla terra ferma!
Cena gustosa in albergo, servita su oggetti di lacca particolari!

14 giorno -18 agosto 2007 INLE

Comincia la seconda giornata su questo meraviglioso posto..è fantastico, questa mattina l’alba è ancora più spettacolare con il sole, i pesci che saltano e i soliti pescatori che silenziosi pescano!
Prima sosta ad un mercato molto carino, non vendono solo souvenir, ma molta frutta e moltissimi fiori, i birmani hanno proprio il culto dei fiori, c’era anche un barbiere che munito dei ferri del mestiere compreso la seggiolina, tagliava i capelli a chi ne aveva bisogno!
Visita alla pagota Phaung Daw Oo Kyaung , dove all’ingresso alcune donne ci hanno omaggiato di stupende collane fatte con i gambi di fiori. Questa pagada contiene 5 Buddha dorati, che veramente a forza di continuare a mettere sfoglie d’oro ora somigliano più a 5 funghi!
Questi Buddha pesantissimi vengono portati in processione sul lago sopra una piroga dorata bellissima, ormeggiata fuori, durante una bellissima festa che si tiene ad ottobre, quando nel lago scendono piroghe lunghissime sulle quali 60 persone remano alla loro maniera, con una gamba, contemporaneamente vestiti con tuniche arancio, che è il colore tipico della Birmania: chissà che spettacolo di colori!
Sosta successiva per il pranzo al ristorante dell’hotel Paramaunt, qui ci accolgono le solite donne giraffa, pranzo gustoso ed abbiamo sbirciato una camera aperta arredata davvero con gusto, visita alla torretta per goderci il panorama che si gode da quella altezza..spettacolo indimenticabile!
Finalmente si riparte per l’escursione nell’interno del villaggio In Dein, che raggiungiamo sempre in barca risalendo il fiume, è sempre uno spettacolo questa navigazione, ai lati del fiume scene di vita contadina si susseguono, portatori di legna, scaricatori, bambini e ragazzi che lavano le loro cose al bordo del fiume.
Scendiamo dalle barche e attraversiamo una fantastica foresta di bambu, alberi altissimi ed enormi, arrivati al sito archeologico restiamo meravigliati dalla bellezza e sconcertati dalla situazione di abbandono che ci si presenta, la mostra guida dice che dipende dal fatto che è rimasto chiuso al pubblico per moltissimi anni e solo da pochi lo hanno riaperto! Mha..è davvero assurdo! Si susseguono pagode una più bella dell’altra, con fregi particolarissimi all’esterno e mosaici di legno e vetro all’interno ancora più belli.peccato che tutto sia irrimediabilmente in via di distruzione!
Bello bello bello..la strada del ritorno è una lunghissima passerella di bancarelle, sulle quali acquistiamo anche dei mosaici…e non voglio assolutamente pensare quale possa essere stata la provenienza!!
Rientro veloce in albergo perché il cielo minaccia pioggia…ma è andata benissimo, ce la siamo scampata anche questa volta, tutto sommato siamo stati molto fortunati, la pioggia monsonica l’abbiamo preso solo alla Roccia d’oro!
Cena dignitosa con la specialità del pesce di lago.

14 giorno -19 agosto 2007 INLE- HEHO- YANGON

Come al solito anche all’ aeroporto Heho, la nostra guida Mya ha pensato a tutto, noi ci siamo limitati a salire sull’aereo che ci riporterà a Yangon, è….ci dispiace molto lasciare questo posto magico, ma siamo l’organizzazione di questo popolo è unica al mondo, riescono a sistemare i bagagli perfettamente senza che tu te ne accorga e teli ritrovi in camera senza nessuna fatica e nessun problema! Comunque siamo molto dispiaciuti di lasciare questo posto fantastico, ma siamo consapevoli di portare con noi per sempre le emozioni che ci ha regalato!
Arrivo a Yangon e Mya, per farci una cortesia, ci ha accompagnato in un negozio segnalato dalla guida Routard…una certa francese lo gestisce, ma abbiamo fatto un buco nell’acqua, non è assolutamente come descritto!
Giro nella vecchia Yangon coloniale dove abbiamo ammirato le varie ambasciate ed abbiamo anche visto la costruzione dell’ambasciata americana.che una volta terminata sarà la più grande di tutto l’oriente!
Visita successiva al mercato Scott, ultimi acquisti in un posto molto molto caotico e disordinato dove vendono di tutto, ma a prezzi superiori di tutto il paese, gli acquisti conviene farli di paese in paese, anzi di mercato in mercato!
Visita all’hotel Strand, carissimo, chissà chi si può permettere una camera a 500 dollari a notte!!!!! bell’esempio di architettura inglese coloniale.ma tutto molto scontato.
Arrivo finalmente in albergo Summit prkView che ormai si presenta come un posto familiare, è la terza volta che ci arriviamo ed è davvero molto molto confortevole.
Questa sera tutti in abbigliamento birmano per andare a cenare nel miglior ristorante di Yangon dove assisteremo anche ad uno spettacolo di danze birmane, il ristorante è su una barca tutta illuminata sul lago, ha un arredamento tipicamente birmano e qui ci aspetta Raffaele con la moglie e non possiamo fare a meno di ringraziarlo per l’ottima organizzazione che ci ha permesso di fare un viaggio meraviglioso sotto ogni punto di vista, ma impeccabile per quanto riguarda l’organizzazione, con una spesa molto molto limitata ( abbiamo speso meno di 600 euro a persona per questi fantastici 15 giorni!). ..arrivati in albergo troviamo nella nostra camera una meravigliosa arpa birmana gentilmente offerta dal nostro Raffaele: davvero una persona fantastica!

Questo paese è davvero unico al mondo, per le bellezze naturali, architettoniche, per i siti archeologici, ma questi sono niente in confronto alle emozioni che si provano entrando in contatto con questo popolo gentile, sereno, puro e sempre sempre sorridente, anche se qui il tempo sembra essersi fermato almeno a 100 anni fa, per tutto questo possiamo sicuramente definirlo il PAESE DEL SORRISO E DEL SILENZIO.
E’ comunque davvero impossibile raccontare le emozioni, lo stupore, gli sguardi curiosi di scoprire persone diverse da loro, il loro rispetto e soprattutto i tanti tanti sorrisi che ci hanno sempre accompagnato e che porteremo sempre nel cuore!
Andate in Birmania loro hanno bisogno di tutto e i nostri viaggi forse arricchiranno anche un po’ il regime, ma lasceranno al popolo la consapevolezza che esistono persone molto diverse da loro, sicuramente non migliori, ma certamente più libere!
E speriamo che ci sia per loro un futuro migliore presto…

Mirella
Settembre 2007

Il Viaggio Fai da Te – Hotel consigliati nel mondo

 

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