di Marco Guidi –
“Dal guardarti tanto e ancora, dall’orizzonte alla sabbia,
lentamente, dalla chiocciola alle nuvole,
brillio dopo brillio,
stupore dopo stupore,
ti ho dato un nome; gli occhi
te l’hanno attribuito, guardandoti….”
Inizia cosi’ una delle poesie piu’ famose di Gerardo Diego, cittadino di Santander, sul cui bel lungomare si trova una sua statua, “seduta” su una panchina col volto rivolto verso l’oceano, a contemplare le bellezze che anche noi abbiamo avuto modo di scoprire durante il nostro andirivieni per la costa atlantica.
Gia’, perche’ forti venti e nuvole grigie, la schiuma delle onde oceaniche ed il volo basso dei gabbiani, verdi prati ed alte e bianche scogliere, fiordi e pescherecci colorati…… potrebbero essere gli elementi tipici di un qualsiasi paese del nord europa, ed invece quello che vi andiamo a raccontare, e’ il nostro breve viaggio nella “caliente, torrida e polverosa” terra di spagna…. che qui, cambia radicalmente i suoi connotati, colorandosi di verde e di azzurro.
Abbiamo dedicato 12 giorni alla visita di una parte della costa atlantica della Spagna del Nord, 5 andando a zonzo tra villaggi e spiagge, e il resto in alcune citta ; a giochi fatti, un paio di giornate in piu’ a disposizione per la prima parte sarebbero state molto apprezzate.
Info Tecniche :
Periodo di viaggio: 16 Agosto – 28 Agosto 2009.
Condizioni meteo: temperature riscontrate da 14 a 31 gradi, in generale sempre molto gradevoli; alternanza di splendide giornate di sole a ore di pioggia costante, vento mai fastidioso.
L’Autovia del Cantabrico e’ gratuita, ma solo in alcuni tratti e’ un’ autostrada. Per molti chilometri si viaggia ad una sola corsia per senso di marcia, ci sono limiti molto bassi, si passano incroci e rotonde, quindi fate bene i conti per gli spostamenti !
Noleggio auto: con Europcar (tramite broker GlobelCars: 173 euro comprese assicurazioni copertura totale di GlobelCars, per fortuna non utilizzata ), ritiro presso aereoporto di Santander, riconsegna presso aereoporto di San Sebastian ( nessun sovraprezzo pagato per noleggio “one way” ).
Alloggi utilizzati ( prezzi a testa a notte ) :
Hosteria Los Sauces ( fuori Santander ) : camera moolto piccola, buona colazione a buffet, proprietari un po’ asciutti. 50 euro a testa con colazione
Hotel Ristorante Prau Riu ( Llanes ) : un po’ spartano, ma proprietario molto simpatico e disponibile. 35 euro a testa con colazione ( non a buffet )
Hotel La Casona de Lupa ( Cudillero ) : ottimo 4 stelle appena fuori il paese, con ottima colazione a buffet. 35 euro a testa con colazione a buffet.
Hotel Porto de Rinlo ( Porto de Rinlo ) : piccolo e pulito, camera graziosa, colazione non a buffet . 30 euro a testa con colazione
La casa de Madera ( Mungia ) : e’ un b&b, camera molto graziosa ed ampia, proprietaria gentilissima. 33 euro a testa con colazione.
Pension Belles Artes ( San Sebastian ) : piccola grande pensione, proprietarie eccellenti, camera pulita e graziosa . Niente colazione. 43 euro a testa .
Hotel Abando ( Bilbao ) : buon 4 stelle, in posizione centrale. Ottima colazione a buffet. Personale distaccato. 36 euro a testa con colazione .
Hotel Silken Coliseum ( Santander ) : buon 4 stelle, centrale. Ottima colazione a buffet. 60 euro a testa con colazione.
GG 1 : Santander e il suo piccolo aereoporto ci accolgono in orario la sera del primo giorno, recuperiamo i bagagli e ci dirigiamo verso il banco della Europecar. Tutto regolare, il broker con cui avevamo prenotato l’auto ( GlobelCars ) si e’ rivelato molto efficiente, con tanto di email che ricordava la prenotazione un paio di giorni prima di partire. Ci danno una C3 super segnata ( perdiamo tempo x evidenziare un paio di altri graffi ), e ci dirigiamo subito verso il primo hotel. Ormai e’ calata la sera, percorriamo le tangenziali della citta’ un po’ a vuoto ( causa qualche piccolo problema col ns navigatore ), finche’ non troviamo l’uscita giusta per arrivare a destinazione. L’hotel Los Sauces e’ alcuni km fuori citta’, isolato. I proprietari stanno parlando con altri clienti spagnoli, e ci fanno attendere 5 minuti con le valigie in mano, finche’ non si decidono senza troppe carinerie a darci la nostra stanza: sembra la camera dei puffi, e’ talmente piccola che non riusciamo ad aprire in 2 contemporaneamente le valigie, c’e’ un divano che occupa inutilmente spazio. Non importa, e’ tardi e siccome non servono piu’ la cena, torniamo verso Santander per cercare un fast food ancora aperto…. per ora della “decantata” movida spagnola, non pare esservi traccia.
GG 2: Siamo pieni dalla sera precedente, e non ci godiamo troppo la bella colazione a buffet che ci viene presentata. Pero’ capiamo subito che qui, se si chiede il caffe la mattina senza specificare nulla, ti arriva il nostro caffelatte ! Inoltre il the di default lo propongono con latte, in perfetto stile inglese. Fuori e’ una giornataccia, grigia e piovigginosa, le previsioni dicono che migliorera’ nel pomeriggio. Speriamo! Attratti dalle foto di un opuscolo informativo presente in hotel, facciamo una deviazione fuori programma verso la costa ad est di Santander, in attesa che il tempo migliori. Se non altro, i 16 gradi che ci sono qui, non ci fanno rimpiangere l’afa della nostra pianura padana. Per l’intera mattina attraversiamo paesi piuttosto anonimi che si affacciano sulla baia di Santander, che si intravede di fronte a noi, grigia e piena zeppa di palazzi e ciminiere…. non sembra avere un’aria molto invitante. Ci sono molte spiagge, alcune veramente enormi al cospetto delle nostre italiane. E subito incontriamo i primi surfisti….. sono ragazzini che fanno parte di una delle tante scuole presenti in zona.
Pian piano che si avanza, la costa diviene sempre piu’ alta e frastagliata, e paesaggisticamente molto piu’ interessante. Percorriamo piccole stradine attraversando verdi campi coltivati. Ci sono un sacco di mucche, pecore e cavalli. Sembra davvero di stare in Scozia ( e crediamo anche in Irlanda, non essendoci mai stati ). La costa e’ di una bellezza selvaggia, ci sono diversi punti panoramici da cui ammirare l’oceano . Purtroppo la pioggia riprende, stavolta senza sosta. Si vede ben poco. Arriviamo sino a Santona, poi anche per via dell’orario, rientriamo in autostrada, ripassiamo le trafficatissime tangenziali di Santander, e ci dirigiamo verso Santillana del Mar.
Voto Costa Santander – Santona : 5,5
La pioggia ci da una tregua, ed arriviamo nell’affollato paesino dove troviamo posto per l’auto nel parcheggio comunale.
Santillana e’ veramente graziosa, una piccola gemma medievale brulicante di turisti, che percorrono le poche vie su cui si affacciano bellissimi palazzi e case antiche, tanti negozi piu’ o meno interessanti, sino ad arrivare alla scenografica piazza su cui sorge la splendida Collegiata di Santa Juliana .
Ci sono diverse leggende legate alle facciate delle case del paese, ed e’ divertente girare con il naso all’insu’ a scoprirne di nuove, di piu’ o meno buffe. Ci fermiamo in un bel negozio di gastronomia, e gustiamo alcune ottime barrette di cioccolato dai gusti molto strani….neanche fossimo in svizzera !
Santillana ci piace molto, ma il tempo non fa sconti e siamo gia’ in ritardo.
Voto Santillana : 7,5
Lasciamo il paese per andare alla vicina Comillas, dove oltre ad alcuni bei panorami sulle spiagge sottostanti, diamo un’occhiata all’unica creazione di Gaudi’ al di fuori di Barcellona, il Capriccio. Trovarlo non e’ semplice, dalla litoranea non ci sono tante indicazioni, per cui ci addentriamo nelle strette viuzze del paese, che meriterebbe una visita un po’ piu’ approfondita.
Oggi adibito a ristorante, il Capriccio e’ comunque visitabile esternamente, e si trova al suo interno un negozio di souvenirs. La costruzione e’ molto particolare, tutta rivestita di mattonelle con disegni colorati e nel classico stile dell’artista.
Lasciamo Comillas e riprendiamo l’ Autovia del Cantabrico direzione Llanes, dove si trova la nostra camera per la notte.
Abbiamo diversi problemi a trovare l’ hotel Prau Riu, che dovrebbe essere vicino all’uscita dell’autostrada, ma a causa di lavori in corso, ci tocca fare un giro incredibile ed arriviamo solo alle 21:00 ( grazie alle info lasciateci da un gentile signore, altrimenti non ci saremmo mai arrivati ) . Per fortuna qui il sole va a nanna tardi, ci si vede ancora benissimo, anche se siamo sullo stesso fuso orario italiano. Il proprietario gentilissimo, ci saluta e ci fa accomodare in camera. Pochi minuti e scendiamo al ristorante/pub dell’hotel, dove consumiamo un’abbondante cena.
GG 3: Abbiamo trovato diversi hotel che servono la colazione a partire dalle 09:30, come dire “Prendetevela con calma, che siete in ferie ! “. Cosi’, alle 9:32 minuti ci presentiamo per una rapida colazione, senza infamia e senza lode. Chiediamo al proprietario lumi sul meteo…. lui fa un rapido check sul web, e risponde con un sorriso “Sole ! “, mentre osserva minacciosi nuvoloni neri addensarsi sulle colline circostanti e gli si alza un sopracciglio, tipo dottor “Spock”….. Siamo nella zona del Parco Nazionale dei Picos de Europa, molto frequentata da chi pratica alpinismo e trekking, con vette alte oltre 2600 mt. Oggi e’ in programma un rapido passaggio tra questi monti, prima di ritornare sulla costa. Partiamo tardi, anche a causa dell’orario della colazione, l’ Autovia Cantabrica e’ stra-incasinata, e impieghiamo un sacco di tempo per infilarci dentro ai Picos. Non appena lasciato il paese di Panes, le nubi si diradano, e lasciano il posto ad un cielo azzurrissimo. Ci infiliamo nelle strettissime gole dei Picos. La strada e’ spettacolare per il modo in cui e’ stata scavata nella roccia. Passiamo il microscopico paesino di La Hermida, che per alcuni mesi all’anno non vede nemmeno il sole, vista la sua posizione in mezzo alle gole, ed arriviamo dopo un sacco di curve alla bella chiesetta romanica di Lebena. Qui la valle si allarga, e fa piuttosto caldo. Facciamo alcune foto, ma non partecipiamo alla visita guidata . La giornata e’ meravigliosa, ma le strade qui in montagna non permettono grandi velocita’ . Decidiamo dunque di tornare indietro per un tratto, e di percorrere la statale che costeggia la parte nord dei Picos, saltando le localita’ di Cangas de Onis e gli altri punti di interesse che dovevamo incontrare inizialmente. Il paesaggio e’ molto selvaggio, si vedono un sacco di rapaci volteggiare in cielo, ma di montagne in italia, ne abbiamo a decine piu’ belle di queste; sicuramente il luogo verrebbe maggiormente apprezzato percorrendo alcuni dei numerosi sentieri che vi si trovano.
Voto Picos de Europa : 6
Cosi’ proseguiamo sulla N-621 fino a Panes, e poi verso Las Arenas. La strada e’ un po’ piu’ scorrevole, e si aprono belle vedute sui Picos . Dalla AS-114 scendiamo verso la costa, e facciamo l’ultima sosta della giornata a Lastres. Il paese e’ molto grazioso, tutto abbarbicato sulle rocce, e termina con un piccolo porticciolo e spiaggia annessa. Qui si sta proprio divinamente. Ci sediamo su una panchina per rilassarci un po’, il sole non picchia piu’, e la sua luce calda illumina le casette dei pescatori. Alcuni bambini giocano sulla sabbia, altri fanno il bagno. Ci fermiamo in un forno del paese, dove acquistiamo alcuni dolcetti tipici a base di mele e qualcosa da bere, nel caso buttasse male per la cena. Poi via verso il nostro hotel a Cudillero.
Voto Lastres : 7
Arriviamo in breve, per fortuna questo tratto dell’ Autovia Cantabrica e’ a scorrimento super-veloce, si fanno i 120 km/h costantemente. Troviamo l’hotel Casona de Lupa con un po’ di difficolta’. E’ in posizione tranquilla, ma bellissimo. Peccato non aver il tempo per poterne godere dei servizi. Usciamo per cercare qualcosa da mangiare, e dare un occhiata al paese che le guide descrivono come un piccolo gioiello. Ci accorgiamo che trovare posto per l’auto qui, non e’ molto semplice, cosi’ parcheggiamo all’inizio del paese e poi scendiamo a piedi l’unica strada asfaltata, che sinuosamente si dipana tra case dalle grandi vetrate in stile portoghese. Le case sono costruite attorno al versante della montagna, una sull’altra. Ad un tratto la strada termina la sua discesa, si allarga fino a formare una scenografica piazza tondeggiante, tutta circondata da casettine dai colori pastello. Tanti lampioncini si stanno accendendo, i tavolini dei ristoranti sono ancora mezzi vuoti. Poco piu’ avanti il porticciolo con una miriade di chiassosi gabbiani che volteggiano in alto. Sara’ la luce rossastra del tramonto o cos’altro, ma qui e’ proprio bello bello ! Cerchiamo un posto dove mangiare appena fuori la piazzetta principale, ci sediamo in un locale un po’ meno chiassoso degli altri. Dopo aver gia’ ordinato, notiamo che ad un tavolo a fianco, il nostro cameriere sta versando sul pavimento della birra…… che diamine sta facendo ?? Guardiamo i clienti che lo ammirano sbalorditi….. Ritorniamo sul cameriere, e ci accorgiamo che sta versando da sopra la sua testa una bottiglia ( simile ad una heineken da 66 cl ) di liquido giallastro dentro ad un grosso bicchierone che tiene nell’altra mano…… solo che meta’ del liquido fuoriesce per terra o schizza dappertutto ! Dopo alcuni secondi di grande concentrazione, il cameriere appoggia sul tavolo il bicchiere con due dita di schiumosa e gialla bevanda… I clienti, pare tedeschi o inglesi, quasi scoppiano in un applauso. Solo ora capiamo che siamo finiti in una delle tante sidrerie che si trovano in queste zone…. dove la tipica bevanda, viene versata in questo strano modo, facendole ottenere, sembra, il giusto grado di gassosita’. Operazione forse piu’ scenografica che altro. Consumiamo una ottima cena, e facciamo due passi e un po’ di foto tra la piazzetta illuminata e il porticciolo poco distante, con suggestivi scorci sulla baia.
Voto Cudillero : 7,5
GG4 : Dopo una colazione piu’ raffinata che abbondante, ci mettiamo in auto . Oggi abbiamo tutto il giorno da dedicare alla Costa Verde fino a Ribadeo, ed un caldo sole ci saluta sin dal mattino. La costa intorno a Cudillero offre alcune belle e scenografiche spiagge ( Playa de Aguilar…. ), e tanta rigogliosa vegetazione che arriva sin quasi a riva. Procediamo verso Ovest, e imbocchiamo la strada che porta a Cabo Vidio. Molto bello il panorama che si apre dal faro. Il posto e’ conosciuto, c’e’ un po’ di gente. Facciamo alcune foto e poi ripartiamo per Cabo Busto, passando paesaggi sempre piu’ verdi, e piu’ selvaggi. La strada che porta al faro e’ veramente piccola, ed il posto e’ molto meno turistico del precedente. In alcuni tratti non si passa con 2 auto. Il sole batte bene ora, fa un bel caldo. Siccome e’ ora di pranzo, ci mettiamo gli zaini in spalla con le cibarie acquistate il giorno prima, e ci sistemiamo dietro al faro, con splendida vista sull’oceano. Non c’e’ nessuno, e cosi’, dopo esserci rifocillati, seguiamo il sentiero che va verso Est fin dove e’ possibile. Anche qui bei panorami, tanti gabbiani e solo il fragore delle onde. Ripartiamo con l’auto che sembra un forno, facciamo alcuni chilometri, e, seguendo i suggerimenti di una delle nostre guide, ci fermiamo a Luarca, altro paese di pescatori. E’ meravigliosamente adagiato in una scenografica baia, arrivandoci dalla strada che viene dal faro, fa una gran bella impressione. Vediamo subito che c’e’ parecchia gente, e lasciamo la nostra C3 parcheggiata in alto, per non dover attraversare il paese alla ripartenza. Scendiamo diversi scalini passando per caratteristici viottoli, fino a raggiungere il porticciolo. Il sole picchia ancora, e la passeggiata non e’ delle piu’ rinfrescanti. Il porto pero’, e’ ricchissimo di vita, un sacco di pescherecci, tutti molto curati, direi i piu’ belli e colorati visti finora. E’ un trionfo di colori, dal rosso al verde, dall’azzurro all’arancio…. uno spettacolo ! Facciamo un sacco di foto, ed assistiamo ai giochi “acquatici” di alcuni ragazzini del luogo, probabilmente figli di pescatori. Il paese e’ molto suggestivo, ha una bella passeggiata ed alcuni vicoli caratteristici nel centro, ma abbiamo poco tempo e fa veramente caldo, meriterebbe sicuramente una visita piu’ approfondita. Riprendiamo l’auto ed, entrando nelle Asturie, puntiamo verso la nostra ultima meta, la Playa As Catedrales. Per fortuna l’autovia cantabrica in questo tratto si presenta come una vera e propria autostrada, traffico nullo, quindi riusciamo a recuperare velocemente il ritardo. Passiamo il fiordo di Ribadeo, e con nostra sorpresa, scopriamo che e’ stata creata addirittura un’uscita dell’autostrada per la spiaggia. Il paesaggio, complice anche la calda luce del sole al tramonto, e’ veramente bellissimo. Qui tutto, ma proprio tutto, ricorda zone del nord europa: pochissime case sparse qua e la’ nel verde dei prati, tante pecore e mucche, l’oceano a due passi…. la zona sembra promettere bene ! Seguiamo le indicazioni per la “Strada delle spiagge”, un piccolo viottolo asfaltato che costeggia diverse insenature, fino a quando non arriviamo a destinazione. Rimaniamo di sasso, nel vedere una marea di auto e camper davanti a noi….. mamma mia, che ressa ! La pace e la quiete immaginate poco prima, ora paiono svanire completamente. Troviamo un posto e seguiamo il sentiero pavimentato. Ci sono venditori e bancarelle in giro. Sul percorso alcuni cartelli esplicativi . In breve avvistiamo la spiaggia e le sue formazioni rocciose….. non c’e’ che dire, sono molto scenografiche, tanti archi di roccia bianca, alcuni di forme molto particolari, bei prati verdi intorno, ma quanta gente in spiaggia…. alcuni sdraiati, altri che passeggiano, altri che corrono….. Pensiamo a come dovesse essere questo luogo alcuni anni fa, quando non era ancora cosi’ conosciuto ( la guida Lonely Planet del 2003 manco lo riportava ! ), e quanto magico dovesse essere. Ora, c’e’ anche un bar/ristorante costruito a pochi passi dalle spiagge. Nonostante la bellezza intrinseca, As Catedrales ci ha parecchio deluso per via della cosi’ numerosa presenza di turisti. Non facciamo foto, torneremo domattina, ora e’ molto tardi e dobbiamo ancora trovare l’hotel a Porto de Rinlo, a pochi km da li’. E’ un piccolo ma accogliente albergo, il cui proprietario parla benissimo l’italiano poiche’ e’ stato 1 anno in svizzera a lavorare come cameriere. Ceniamo meravigliosamente ed abbondantemente a base di frutti di mare e sidro, serviti dalla gentilissima figlia del proprietario Marlene, e dal suo fidanzato Ivan.
Voto Costa Verde : 7,5
GG 5: Vento e pioggia ci danno il buongiorno, tempo da lupi. Facciamo una colazione un po’ scarsina, salutiamo i proprietari e ci dirigiamo verso la spiaggia, per provare a far qualche foto. Visto il tempo, speriamo ci sia meno gente, ed invece e’ quasi peggio che la sera prima: ci sono pullman carichi di gente, ed ancora un sacco di auto. La pioggia e’ leggera, ma il forte vento non migliora certo la situazione. Stiamo circa un oretta, ma fa proprio freddo, e ormai zuppi torniamo in auto per scaldarci e partire. Oggi e’ tappa di trasferimento verso la Costa Vasca, 450 km che percorriamo sotto una pioggia pressoche’ ininterrotta, che rallenta ulteriormente il viaggio. Alle 21:30, giungiamo a destinazione, presso il B&B “La Casa de Madera”, la cui proprietaria, molto gentilmente, ci raggiunge in auto per accompagnarci, in quanto e’ ormai buio, e sul navigatore non v’e’ traccia della via dataci. Il posto, per chi non conosce la zona, e’ praticamente impossibile da raggiungere, una casetta molto isolata, ma molto ben curata. La signora ci accompagna in camera e ci da alcune brevi spiegazioni sulla casa. Siamo stanchi, e’ tardi, e ce ne andiamo a letto velocemente dopo una doccia ed alcuni biscotti sgranocchiati.
GG 6: La mattina dopo il tempo e’ leggermente migliore, almeno non piove, ma fa freddo ed il cielo e’ grigio grigio. La colazione e’ deliziosa, con torte, pane e marmellate, tutto fatto in casa. Partiamo alla volta di Getxo, periferia di Bilbao affacciata sull’oceano, per dare un’occhiata al famoso Ponte Semovente, patrimonio dell’ Unesco. Gli dedichiamo non piu’ di un quarto d’ora. Ripartiamo seguendo la strada costiera da ovest verso est. Attraversiamo alcuni paesini senza particolari attrazioni, ci sono diverse indicazioni per raggiungere alcune spiagge, ma siccome a tratti piove di brutto, decidiamo di non fermarci e di proseguire. Man mano che avanziamo, i paesi diventano sempre piu’ rari, e dopo Plentzia sempre piu’ frequenti sono i punti panoramici che si incontrano. Sono tutti meravigliosi, tra l’altro qui i monti sono parecchio alti, e molto vicini al mare. Il paesaggio che ne risulta e’ molto selvaggio, trai i piu’ belli visti fino ad ora. Il tempo e’ da lupi e facciamo foto con molta difficolta’. Troviamo per caso un posto al piccolo parcheggio sulla statale, nei pressi di San Juan de Gatzelugatxe. Qui e’ d’obbligo una sosta, per ammirare la scenografica chiesetta costruita su una penisola collegata da una strettissima lingua di terra alla costa. Bello bello ! Peccato per il tempaccio, che peggiora ancora, c’e’ tanta nebbia che dopo un po’ non si vede nemmeno la chiesa. Sono quasi le 15:00, la litoranea e’ troppo lenta da percorrere, dobbiamo arrivare prima di sera all’aereoporto di San Sebastian per lasciare l’auto, e purtroppo, siamo costretti, una volta arrivata all’ anonima Bermeo, piena di surfisti, a tagliare verso l’interno per raggiungere l’autostrada. Peccato, sicuramente l’altra parte di costa sarebbe stata altrettanto spettacolare, ma ce la terremo per una prossima volta che passeremo da queste parti.
Voto Costa Vasca : 7,5
Beffa delle beffe, dopo un sacco di pioggia presa, non appena ci avviciniamo alla baia di San Sebastian, le nuvole si diradano, ed un caldo sole e cielo azzurrissimo ne prendono il posto. Qui non ha mai piovuto oggi, non c’e’ acqua per terra… Che sfortuna ! Con l’arrivo a San Sebastian, ci lasciamo definitivamente alle spalle la tranquillita’ e la pace dei luoghi visitati nei giorni scorsi: ad attenderci in tangenziale, subito lunghe code, come a Santander. Notiamo un sacco di auto francesi, che stanno probabilmente rientrando verso casa, fatto sta’ che c’e’ molto, ma molto caos ! Paghiamo, per la prima volta in questa vacanza, l’autostrada, e ci dirigiamo verso il microscopico aereoporto. Scarichiamo i bagagli, ed abbiamo giusto il tempo per dare una voloce ripulita della vettura. La ragazza dell’europcar, molto gentile, esce con me e constata che non ci sono problemi all’auto. Bene, ora non ci rimane che prendere il bus per arrivare in centro….. ma per 10 minuti lo abbiamo perso, ed il prossimo passa solo tra 1 ora…. troppo tempo, siamo stanchi morti, cosi’ prendiamo un taxi, che con 30 euro, facendo la gimkana in mezzo al traffico, ci porta alla Pension Belles Artes. Occupa un piano di un antico e grande palazzo, nel quartiere commerciale di San Sebastian, a 10 minuti a piedi dal centro storico. Ci accoglie una gentile signora, che insieme alla figlia, la gestisce. 20 minuti di spiegazioni su cosa visitare in citta, e su tutte le migliori “tapaserie” che non dobbiamo assolutamente perdere. Seguendo i suoi consigli, dovremmo stare qui una settimana per provarle tutte ! Comunque alla fine, sia madre ( che non parla una parola di inglese ) che figlia ( che parla molto bene inglese ) sono state gentilissime per tutto il nostro soggiorno, venendo incontro a qualsiasi nostra esigenza. Probabilmente e’ per quello che sono al numero 1 tra gli alloggi su Tripadvisor, davanti a tanti hotel a 4 e 5 stelle.
Usciamo alle 20:30 per fare due passi in citta’, a mangiare qualcosa. Arriviamo nel centro storico, dove si trovano tutte le varie tapaserie……. mamma mia, che bolgia ! Le piccole vie sono inondate da migliaia di persone, i locali che ci erano stati consigliato sono uno piu’ affollato dell’altro, non si riesce nemmeno ad avere un’idea del cibo che offrono…..
Stravolti dalla prima esperienza mondana dopo alcuni giorni di calma assoluta, decidiamo che per stasera le tapas possono aspettare, e troviamo un locale quasi deserto, stile fast-food, dove mangiamo non proprio divinamente. Il tempo per le tapas lo troveremo nei prossimi giorni.
GG 7 / 8 : San Sebastian ci piace. Ma proprio un sacco ! Saranno le 2 belle giornate di sole caliente che abbiamo incontrato, sara’ che dopo una settimana di astinenza, vedere qualche negozio e locale fa anche piacere, fatto sta che ci e’ rimasta proprio nel cuore. E’ adagiata in una splendida baia, ha un bellissimo lungomare, un piccolo ma piacevole centro storico, un porto carino, dei bei giardini pieni di fiori dove rilassarsi all’ombra di qualche palma, due promontori dove fare passeggiate osservando la schiuma delle onde oceaniche, ed un sacco di locali. Non pensavamo esistessero posti con una cosi’ alta concetrazione di bar come la citta’ vecchia di San Sebastian. Impressionante, ce ne sono a centinaia, ovunque, e tutti sempre pieni. Praticamente a qualsiasi ora del giorno, dalla mattina presto sino a tarda notte. Siamo riusciti ad assaggiare tapas senza affrontare la ressa abituale, solo verso le 16:30, quando in effetti le tapaserie sono accessibili, e si riesce a vedere cosa propongono. Anche perche’ in diversi bar, vengono create delle vere e proprie opere d’arte, con tanta fantasia e creativita’ riescono a comporre enormi vassoi di questi “antipasti”, con i quali pero’, ci si sazia sino a star male. A San Sebastian non ci sono monumenti di rilievo, ma e’ la piacevolezza della citta’ che ti rimane dentro. Come le abitudini, un po’ zoticone, di mangiare gamberetti e cozze crudi, buttandone a terra i resti . Ma fa parte della loro tradizione, …..si’ perche’ i locali sono frequentati anche dagli abitanti del luogo, non solo da turisti . L’ultima sera, ci ha fatto ricordare quanto il clima atlantico sia ballerino, passando in 15 minuti contati, dal caldo afoso di 31 gradi ad una quasi tromba d’aria, con raffiche di vento da non stare in piedi. Impressionante !
Voto San Sebastian : 8
GG 9: Infatti, la mattina che, a malincuore, lasciamo San Sebastian, il cielo e’ plumbeo, nonostante la mite temperatura di 20 gradi. Optiamo per il trasferimento a Bilbao via Euskotreno. Che non fosse un mostro di velocita’ lo sapevamo, ma oltretutto, il convoglio su cui saliamo e’ anche parecchio scomodo, sobbalza un sacco e non ha sedili imbottiti, per cui le 2 ore e passa di viaggio non sono per niente confortevoli. Fortuna che non piove a Bilbao, cosi’ riusciamo a raggiungere a piedi il nostro hotel ( Abando ), in pieno centro. Usciamo subito per mangiare qualcosa, poi siccome il tempo regge, andiamo a dare un’occhiata al Museo Guggheneim. Passiamo in mezzo ai resti della Semana Grande che si e’ conclusa proprio ieri… deve essere stata un’esperienza particolare, sicuramente caotica, visto quello che e’ rimasto per terra. Il fiume che attraversa Bilbao, assomiglia in maniera impressionante ad uno dei tanti canali che della pianura padana, acqua semi ferma, di color petrolio. Nonostante l’alto tasso di inquinamento, troviamo piacevole la passeggiata lungo fiume tra i viali ombreggiati, con un sacco di gente che fa footing. Passiamo davanti ad alcuni edifici particolarmente originali, finche’ non giungiamo in vista del museo. La costruzione e’ molto strana, si allunga verso il fiume, e sembra quasi abbracciarlo. Ci sono alcuni ponti molto moderni, che permettono di scavalcare il corso d’acqua e raggiungere l’entrata del museo, ed il grande cane di fiori Puppy ( mi fa tornare alla mente quel gioiello software che e’ Puppy Linux ! ) che veglia tranquillo ed innaffiato. Si sente musica jazz provenire da un locale a fianco del museo. L’atmosfera e’ piacevole, peccato che la zona sia davvero poco frequentata una volta chiuso il museo: e’ dura trovare un posto dove mangiare qualcosa. Attendiamo che cali la sera per fare alcune foto in notturna. Devo dire che mi aspettavo qualcosa di piu’, dal punto di vista dell’illuminazione serale. Il museo e’ quasi totalmente al buio, si illumina piu’ che altro per la luce riflessa che proviene dai lampioni della strada. Facciamo un po’ di foto, e ripercorriamo la strada ormai deserta verso il nostro Hotel.
GG 10: Una bella colazione ci attende alla mattina, tra le migliori fatte in terra spagnola in questi giorni. Peccato il tempo non sia altrettanto clemente…, piove a dirotto, proprio di brutto. Usciamo ben armati di kway per vedere qualcosa della citta’. La zona commerciale e’ particolarmente anonima, soliti grandi vialoni pieni di boutique e negozi. Il Casco Viejo invece, regala qualcosa in piu’, con una bella piazza quadrata ornata di portici, ed alcune calli caratteristiche. Niente di eccezionale, comunque. Sara’ anche la giornataccia, ma Bilbao non ci ha fatto una grande impressione. Anche le entrate “futuristiche” alla metropolitana lasciano il tempo che trovano… Dopo una visita al mercato alimentare coperto, entriamo nel Gughe per una visita doverosa. Non siamo grandi appassionati d’arte, per cui non riusciamo ad esprimere giudizi che abbiano un gran valore. Alcune opere ci sono parse comunque interessanti, altre un po’ meno comprensibili.
Voto Bilbao : 5,5
GG 11: Lasciamo Bilbao sotto un bel sole, e prendiamo il treno che ci porta in 2 ore e mezza a Santander, ultima tappa del nostro viaggio. Il tragitto in treno e’ piu’ confortevole di quello fatto col Ruskotren ( nome volutamente modificato ), e le zone attraversate sono in alcuni tratti molto verdi e paesaggisticamente suggestive . A Santander troviamo velocemente il nostro hotel ( Silken Coliseum ), anche se una simpatica vecchina ci vuole offrire a tutti i costi la sua casa per ospitarci a prezzi super ! Purtroppo dobbiamo declinare l’invito, sara’ per la prossima volta . La giornata e’ bellissima, cosi’ una volta depositati i bagagli e fatta una doccia, non perdiamo altro tempo in camera. Notiamo subito una cosa, a Santander ci sono una sacco di Banche. Un numero incredibile ! Solo nell’ edificio del nostro hotel, abbiamo contato 5 bancomat ! Ci dirigiamo verso il lungomare, molto ampio, dove un sacco di gente passeggia fermandosi di tanto in tanto vicino a qualche pescatore locale. Siamo vicini al porto da cui partono e arrivano traghetti dall’inghilterra. Qui non c’e’ spiaggia, ma e’ ugualmente piacevole la passeggiata, che si snoda a fianco dei bei giardini della citta’. Arriviamo fino al Porto Pequinho, e poi chiediamo ad una giovane signora un consiglio dove andare a mangiare bene senza spendere un esosita’. Ci indica un locale seminterrato, con arredamento rustico, dove consumiamo una buona cena a base di specialita’ locali. Concludiamo la serata facendo un giro nel centro storico, che si rivela essere praticamente inesistente. Ci sono un paio di calli ed una piazza, niente comunque di memorabile.
GG12 : Anche oggi ottima la colazione a buffet, che si paga come sempre a parte sul prezzo della camera ( ben 10 euro a testa ). Altra giornata di sole splendido. A parte i molti negozi pero’, il centro di Santander e’ veramente poca cosa . Per questo ci rechiamo a vedere la zona delle spiagge, che si trova alla fine della penisola su cui sorge il capoluogo. Andiamo a piedi, attraversando la citta’ per vie interne, spesso in salita, per cui sotto il sole ci rendiamo conto che non sia stata una gran idea. Dopo una mezz’oretta, passando per quartieri del tutto anonimi, arriviamo al Sardinero. Qui la zona e’ decisamente piu’ piacevole e turistica, ci sono alcune ampie ed affollate spiagge, con un bel mare azzurro. Inoltre le due penisole collinari che si trovano ai lati, rendono il paesaggio piu’ vario. Questa zona e’ proprio carina. Tra l’altro il lungomare e’ abbellito da splendidi giardini, molto curati, dove ci si puo’ sedere all’ombra ad ammirare il panorama. Si sta divinamente, l’aria e’ frizzante e leggera, nonostante al sole ci siano oltre 30 gradi. Restiamo un po’ di tempo a rilassarci, pensando che il giorno dopo saremo di nuovo avvolti dalla calda afa della pianura padana. Prendiamo qualcosa da mangiare ad un fast-food locale, e poi pian piano ritorniamo verso l’hotel percorrendo il bel lungomare che circonda l’intera citta’. Nonostante questa parte di Santander le faccia guadagnare qualche punto in piu’; rimane comunque una citta’ che, al di fuori dell’aspetto “balneare”, non ci ha offerto granche’. Anche la moltitudine di tipiche Tapaserie trovate a San Sebastian, qui non ci sono, o sono comunque molto piu’ modeste. La sera consumiamo l’ultima cena, in una tipica “Bodega” locale, veramente molto caratteristica, con ottimi prezzi e cibo delizioso.
GG13: L’ultimo giorno lo dedichiamo ad un po’ di shopping, piove a dirotto e fa freddino, finche’ non arriva l’ora di imbarcarsi sull’aereo che ci riporta verso casa.
Voto Santander : 6
Tirando le somme del nostro viaggio, possiamo dire di essere rimasti molto soddisfatti. Tante luci e poche ombre, principalmente Bilbao e Santander, che non ci sono piaciute un granche’. Per il resto, i bei paesi di pescatori, i tanti tratti di coste selvagge, la forza dell’oceano e le piacevoli temperature primaverili, le porteremo a casa come ricordo del viaggio in una spagna completamente diversa dallo stereotipo classico di “polverosa e caliente”.
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